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SLC - CGIL Sindacato Lavoratori Comunicazione

FISTel - CISL Federazione Informazione Spettacolo e Telecomunicazioni


UILCOM - UIL Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione

Roma, 25 Marzo 2011

COMUNICATO SINDACALE

INCONTRO SEGRETERIE NAZIONALI E GRUPPO TECNICO SLC-CGIL, FISTEL-CISL,


UILCOM-UIL CON L’AZIENDA, SU ATTUAZIONE ACCORDO 4 AGOSTO

Il giorno 23 marzo a Roma si sono incontrate le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL,


FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, i componenti del gruppo tecnico e l’azienda Telecom Italia
al fine di fare il punto sullo stato di attuazione degli accordi di agosto e di ottobre: uscite
in mobilità volontaria, esito dei primi progetti di riconversione, internalizzazioni, nuovi
progetti di riconversione.

Inoltre come Sindacato abbiamo chiesto chiarimenti sulla situazione dei colleghi già usciti
in mobilità e cui finestra è stata spostata a seguito delle nuove norme pensionistiche,
nonché su cosa Telecom Italia e Confindustria stanno facendo in relazione alle norme
relative al ricongiungimento oneroso per i dipendenti ex fondo telefonico.

Prima di entrare nel merito dei diversi punti quindi:


- l’azienda ha chiarito che è impegnata insieme ad AssTel-Confindustria nel provare
a rimediare alla situazione venutasi a creare per quanto riguarda il
ricongiungimento oneroso. Al riguardo, come ha già fatto il Sindacato, anche
Telecom Italia ha chiesto di poter partecipare a nuove audizioni in Parlamento sulla
materia. Come SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL abbiamo dichiarato, anche
all’azienda Telecom Italia, che insieme ai patronati delle tre Confederazioni
tuteleremo tutti i lavoratori che hanno subito danni materiali dalle nuove norme, con
cause pilota e con un diffuso contenzioso;
- per quanto riguarda i colleghi già in mobilità precedentemente al 4 Agosto (e per i
quali l’accordo produsse una lettera in allegato di impegni da parte dell’azienda), i
rappresentanti di Telecom Italia hanno ribadito che, entro fine Aprile, dovrebbero
essere individuati i 10 mila beneficiari della norma per cui non si produrrà lo
slittamento delle finestre (questo riguarda solo il 2011, rimanendo aperto
completamente il problema per chi andrà in pensione nel 2012), quindi - in
attuazione dell’accordo sottoscritto - saranno comunque garantite le coperture
economiche ai lavoratori in mobilità fino alla “nuova finestra”. Al riguardo come
Segreterie Nazionali ci rincontreremo con l’azienda al fine di definire le modalità
operative di gestione degli impegni allegati all’accordo, una volta chiarito dall’INPS il
quadro. Come Segreterie Nazionali invitiamo comunque tutte le strutture territoriali
a verificare le condizioni individuali dei diversi colleghi “vittime” delle nuove norme,
al fine di evitare che qualche lavoratore da maggio in poi “non venga chiamato”.
Utile sarebbe inoltre che il singolo lavoratore si faccia attestare dall’INPS le sue
nuove condizioni di beneficiario o meno della prossima “finestra”.

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Passando ai dati sulla mobilità, nel 2010 si sono registrate 1938 uscite in mobilità di cui:
500 da DMO, 1353 T&O e 85 Staff nel 2010. Di queste 381 uscite sono relative alle
aliquote (3900) dell’accordo del 4 Agosto.

Per tanto tali uscite, insieme a quelle registrate nel 2011 (fino al 18 marzo 2011), pari a
203 unità, contribuiscono a costituire il bacino per nuove riconversioni, per un totale di
584 uscite a seguito dell’accordo del 4 Agosto.

A questi numeri, per completezza di informazione, vanno aggiunte circa un centinaio di


uscite per dimissioni incentivate, di cu 58 tra i cosiddetti “resistenti”. Per i dettagli delle
ripartizioni per settore e macro area rinviamo alle slide allegate.

L’adesione alla mobilità è ad oggi inferiore, rispetto all'avanzamento lineare teorico. Da


qui, la necessità aziendale di accelerare con nuove disponibilità. La suddetta criticità è da
imputare – a parere del Sindacato - alle incertezze generate dalla l. 122/2010
(ricongiungimento pensionistico) ed è legato anche ai comportamenti dei Delegati HR
locali, non sempre pronti e trasparenti in merito ai colloqui.

Per quanto riguarda i due progetti di riconversione in corso (75 posti per tecnici on field
rivolti prioritariamente ai colleghi di DA e 40 posti per tecnici per lavoratori in solidarietà al
15%) è da registrare che su 252 adesioni complessive, solo 77 sono risultati idonei per
l’azienda e solo 68 – sempre a detta di Telecom Italia – saranno nelle prossime
settimane avviate ai corsi di riconversione. I 77 lavoratori selezionati sono così ripartiti (2
Basilicata, 2 Calabria, 8 Campania, 2 E-R, 1 FVG, 12 Lazio, 6 Liguria, 4 Lombardia, 5
Marche, 3 Piemonte, 7 Puglia, 3 Sardegna, 8 Sicilia, 6 Toscana, 2 Umbria, 1 V.A., 5
Veneto).

Al riguardo come Sindacato abbiamo contestato un atteggiamento eccessivamente


burocratico e discriminante nella selezione dei lavoratori, contrario allo spirito
dell’accordo che fa, proprio delle riconversioni e della formazione, le leve per le
riconversioni professionali e per “insegnare un nuovo mestiere”.

Così come molto critici siamo rispetto al fatto che su 77 idonei possano “partire”
solo 68, in quanto i primi due progetti per dichiarazione delle parti non erano geo-
referenziati (tanto che i numeri furono aumentati in sede di trattativa) e per tanto come
Sindacato abbiamo chiesto che:
- i corsi di riconversione partano il prima possibile e per tutti i 77 lavoratori già
identificati, questione di principio non trattabile, perché dichiarata dall’azienda la
non georeferenzialità dei primi due progetti; ne va della credibilità della controparte;
- venga messo in campo un sistema di nuova valutazione dei circa 130-140
lavoratori esclusi per valutazioni professionali (ovviamente è pacifico che alcuni,
come lavoratori senza patente o con gravi inidoneità fisiche, pur avendo aderito,
siano stati ritenuti non idonei per tecnico on field). Anche perché molti di loro
risultano al Sindacato “scartati” con motivazioni risibili e strumentali da parte delle
linee. Linee che forse non vogliono farsi carico dell’accordo sindacale e della
scommessa che vi è dietro. Al riguardo abbiamo richiamato anche la necessità di
un’omogeneità di approccio da parte dei Responsabili nei colloqui;

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- si apra intanto anche al bacino dei lavoratori all’8% la possibilità di partecipare


ai progetti per le quote residue, così da avere comunque un bacino di lavoratori “già
pronti” per gli eventuali corsi di riqualificazione e per le necessità che si verranno a
creare su Open Access. Ovviamente dando priorità nell’assegnazione dei 38
posti rimanenti ai lavoratori con maggiore percentuale di solidarietà
eventualmente “rimotivati e ripescati”;
- il sistema combinato di interventi per dare una seconda occasione ed il sistema di
aprire sempre le aliquote (ovviamente se non raggiunte in prima battuta) ai
lavoratori con solidarietà inferiore (dal 15% all’8%, dall’8% al 3, 27%, questo anche
per favorire eventuali triangolazioni su basi territoriali) deve essere la regola
generale, così come quella di dare priorità sempre alle percentuali maggiori di
solidarietà a parità di valutazioni aziendali.

Sul punto, dopo una pausa di riflessione, l’azienda ha comunicato che:


- i corsi per le riconversioni partiranno in linea di massima a metà aprile, riservandosi
nei prossimi giorni di dare una risposta sul tema dei 77 e non 68, come richiesto dal
Sindacato;
- accetta la proposta sindacale di avviare un apposito sistema (definito “try and buy”;
vedi slide allegate) per dare una seconda occasione ai diversi lavoratori, valutati
negativamente dall’azienda per motivi professionali/relazionali, aprendo
contemporaneamente per le aliquote rimanenti anche ai lavoratori all’8% di
solidarietà. L’azienda accetta inoltre il principio, a parità di valutazione positiva, di
mandare in riconversione prima i lavoratori con maggiori quote di solidarietà,
nonché, in coerenza con l’accordo sottoscritto a ottobre, di saturare le aliquote non
raggiunte nei settori a % di solidarietà più alta, con l’apertura alla “fascia” inferiore.
Tali sistemi e principi varranno anche per tutti i progetti di riconversione futuri.

Quindi si è passati ad affrontare i nuovi progetti di riconversione. Dei 4 nuovi progetti 3


sono legati a reinternalizzazioni di attività (ricordiamo che gli accordi sottoscritti
prevedono tre leve per assorbire i 1100 esuberi: spostamenti verso la rete a seguito di
mobilità volontarie e triangolazioni e al riguardo l’azienda prevede almeno 700
riconversioni verso Open Acess; nuove attività; reinternalizzazioni).

Nello specifico saranno reinternalizzate attività (oggi lavorate da alcuni fornitori


presenti in diverse città per cui saranno ridotti i volumi, con il prossimo rinnovo
commerciale) nel settore National Wholesales (da 40 a 60 FTE), Ti Audit (17 FTE) e
verso la società Pathnet (30 FTE).

Per i dettagli delle sedi riceventi interessate (ricordiamo che sono possibili anche mobilità
territoriali volontarie da parte di singoli lavoratori), i livelli coinvolti, la descrizione delle
attività specifiche e dei profili, rinviamo alle slide allegate.

Un quarto progetto verso Open Access (tecnici on field) è infine specifico per la
Sardegna (14 FTE). Anche per questi progetti varrà il principio di aprirli da subito alle
DA, ai settori al 15%, ai settori all’8%, ed eventualmente in caso di non saturazione, ai
settori al 3,27.

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Come Segreterie Nazionali abbiamo preso atto positivamente delle disponibilità date in
relazione al primo punto, anche se rimane aperto, e ciò è prioritario nel giudizio
complessivo, la risposta sui 77. Prendiamo atto che parte dei nuovi progetti sono
realizzati a seguito di reinternalizzazioni di attività, evidenziando la novità
rappresentata dal fatto che anche Pathet possa contribuire alla riduzione del
numero degli esuberi e riservandoci una valutazione specifica su questo progetto
quando si avrà un quadro più chiaro su livelli coinvolti, ecc.. Abbiamo inoltre sollecitato
alla sottoscrizione il più celere possibile dei piani formativi legati ai nuovi progetti: prima
partiranno i corsi di formazione, meglio sarà.
Come Segreterie Nazionali abbiamo inoltre richiesto una sessione specifica del
gruppo tecnico con l’azienda in relazione alle politiche di
esternalizzazione/internalizzazione dedicata al settore customer care (e
successivamente rete), in quanto diversi delegati e strutture territoriali denunciano
progetti di esternalizzazioni di attività che, se non compensate da altrettante e superiori
internalizzazioni, violerebbero lo spirito dell’accordo del 4 Agosto. Al riguardo l’azienda si
è detta disponibile ad una sessione ad hoc da calendarizzare nelle prossime settimane.
Infine come Segreterie Nazionali abbiamo posto il tema della funzione e del ruolo dei
tavoli territoriali previsti dalle intese applicative dell’accordo. Tavoli dove non solo
riportare nel dettaglio le informazioni sull’andamento dell’accordo, ma anche e soprattutto
mettere in condizione le parti di poter avviare possibili triangolazioni anche riguardo alle
mobilità già registrate e quelle prevedibili. Al riguardo l’azienda ha dichiarato che nelle
prossime settimane saranno convocati i tavoli territoriali, ma vede difficile in questa prima
fase, con poche adesioni alle mobilità, operare triangolazioni. L’azienda non le esclude e
su questo si è impegnata a sensibilizzare le funzioni HR sul territorio, ma reputa in
questa prima fase più agevole la ricollocazione diretta, anche perché per il momento
l’apertura dei progetti ai lavoratori del 3,27% è in funzione di quote non coperte dei primi
progetti.
Come Sindacato abbiamo ribadito la necessità che i tavoli territoriali abbiamo anche
una loro autonomia, magari anche perché hanno evidenza di necessità specifiche che
possono favorire ulteriori riconversioni. Obbiettivo comune deve essere infatti quello di
azzerare il prima possibile il numero dei 1100 esuberi.
In tema di solidarietà abbiamo infine segnalato alcune criticità nella gestione delle attività
con maggiori carichi di lavoro in alcuni ambiti Customer Care e in aree commerciali
come il Sales Support. Inoltre, in diverse province, ci viene segnalato una situazione di
eccessivi carichi di lavoro in ambito field operation. Non vorremmo trovarci in una
situazione per cui, a causa di discrasie nella programmazione aziendale, in alcuni territori
vi sia la necessità di reinternalizzare mentre in altri già l’attuale forza lavoro risulta
insufficiente.

Sarà cura delle strutture e dei delegati informare diffusamente i lavoratori nei prossimi
giorni.

In allegato le slide dell’azienda, modificate e aggiunte dopo incontro sindacale.

Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL

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