Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
COMUNICATO SINDACALE
Inoltre come Sindacato abbiamo chiesto chiarimenti sulla situazione dei colleghi già usciti
in mobilità e cui finestra è stata spostata a seguito delle nuove norme pensionistiche,
nonché su cosa Telecom Italia e Confindustria stanno facendo in relazione alle norme
relative al ricongiungimento oneroso per i dipendenti ex fondo telefonico.
Passando ai dati sulla mobilità, nel 2010 si sono registrate 1938 uscite in mobilità di cui:
500 da DMO, 1353 T&O e 85 Staff nel 2010. Di queste 381 uscite sono relative alle
aliquote (3900) dell’accordo del 4 Agosto.
Per tanto tali uscite, insieme a quelle registrate nel 2011 (fino al 18 marzo 2011), pari a
203 unità, contribuiscono a costituire il bacino per nuove riconversioni, per un totale di
584 uscite a seguito dell’accordo del 4 Agosto.
Per quanto riguarda i due progetti di riconversione in corso (75 posti per tecnici on field
rivolti prioritariamente ai colleghi di DA e 40 posti per tecnici per lavoratori in solidarietà al
15%) è da registrare che su 252 adesioni complessive, solo 77 sono risultati idonei per
l’azienda e solo 68 – sempre a detta di Telecom Italia – saranno nelle prossime
settimane avviate ai corsi di riconversione. I 77 lavoratori selezionati sono così ripartiti (2
Basilicata, 2 Calabria, 8 Campania, 2 E-R, 1 FVG, 12 Lazio, 6 Liguria, 4 Lombardia, 5
Marche, 3 Piemonte, 7 Puglia, 3 Sardegna, 8 Sicilia, 6 Toscana, 2 Umbria, 1 V.A., 5
Veneto).
Così come molto critici siamo rispetto al fatto che su 77 idonei possano “partire”
solo 68, in quanto i primi due progetti per dichiarazione delle parti non erano geo-
referenziati (tanto che i numeri furono aumentati in sede di trattativa) e per tanto come
Sindacato abbiamo chiesto che:
- i corsi di riconversione partano il prima possibile e per tutti i 77 lavoratori già
identificati, questione di principio non trattabile, perché dichiarata dall’azienda la
non georeferenzialità dei primi due progetti; ne va della credibilità della controparte;
- venga messo in campo un sistema di nuova valutazione dei circa 130-140
lavoratori esclusi per valutazioni professionali (ovviamente è pacifico che alcuni,
come lavoratori senza patente o con gravi inidoneità fisiche, pur avendo aderito,
siano stati ritenuti non idonei per tecnico on field). Anche perché molti di loro
risultano al Sindacato “scartati” con motivazioni risibili e strumentali da parte delle
linee. Linee che forse non vogliono farsi carico dell’accordo sindacale e della
scommessa che vi è dietro. Al riguardo abbiamo richiamato anche la necessità di
un’omogeneità di approccio da parte dei Responsabili nei colloqui;
Per i dettagli delle sedi riceventi interessate (ricordiamo che sono possibili anche mobilità
territoriali volontarie da parte di singoli lavoratori), i livelli coinvolti, la descrizione delle
attività specifiche e dei profili, rinviamo alle slide allegate.
Un quarto progetto verso Open Access (tecnici on field) è infine specifico per la
Sardegna (14 FTE). Anche per questi progetti varrà il principio di aprirli da subito alle
DA, ai settori al 15%, ai settori all’8%, ed eventualmente in caso di non saturazione, ai
settori al 3,27.
Come Segreterie Nazionali abbiamo preso atto positivamente delle disponibilità date in
relazione al primo punto, anche se rimane aperto, e ciò è prioritario nel giudizio
complessivo, la risposta sui 77. Prendiamo atto che parte dei nuovi progetti sono
realizzati a seguito di reinternalizzazioni di attività, evidenziando la novità
rappresentata dal fatto che anche Pathet possa contribuire alla riduzione del
numero degli esuberi e riservandoci una valutazione specifica su questo progetto
quando si avrà un quadro più chiaro su livelli coinvolti, ecc.. Abbiamo inoltre sollecitato
alla sottoscrizione il più celere possibile dei piani formativi legati ai nuovi progetti: prima
partiranno i corsi di formazione, meglio sarà.
Come Segreterie Nazionali abbiamo inoltre richiesto una sessione specifica del
gruppo tecnico con l’azienda in relazione alle politiche di
esternalizzazione/internalizzazione dedicata al settore customer care (e
successivamente rete), in quanto diversi delegati e strutture territoriali denunciano
progetti di esternalizzazioni di attività che, se non compensate da altrettante e superiori
internalizzazioni, violerebbero lo spirito dell’accordo del 4 Agosto. Al riguardo l’azienda si
è detta disponibile ad una sessione ad hoc da calendarizzare nelle prossime settimane.
Infine come Segreterie Nazionali abbiamo posto il tema della funzione e del ruolo dei
tavoli territoriali previsti dalle intese applicative dell’accordo. Tavoli dove non solo
riportare nel dettaglio le informazioni sull’andamento dell’accordo, ma anche e soprattutto
mettere in condizione le parti di poter avviare possibili triangolazioni anche riguardo alle
mobilità già registrate e quelle prevedibili. Al riguardo l’azienda ha dichiarato che nelle
prossime settimane saranno convocati i tavoli territoriali, ma vede difficile in questa prima
fase, con poche adesioni alle mobilità, operare triangolazioni. L’azienda non le esclude e
su questo si è impegnata a sensibilizzare le funzioni HR sul territorio, ma reputa in
questa prima fase più agevole la ricollocazione diretta, anche perché per il momento
l’apertura dei progetti ai lavoratori del 3,27% è in funzione di quote non coperte dei primi
progetti.
Come Sindacato abbiamo ribadito la necessità che i tavoli territoriali abbiamo anche
una loro autonomia, magari anche perché hanno evidenza di necessità specifiche che
possono favorire ulteriori riconversioni. Obbiettivo comune deve essere infatti quello di
azzerare il prima possibile il numero dei 1100 esuberi.
In tema di solidarietà abbiamo infine segnalato alcune criticità nella gestione delle attività
con maggiori carichi di lavoro in alcuni ambiti Customer Care e in aree commerciali
come il Sales Support. Inoltre, in diverse province, ci viene segnalato una situazione di
eccessivi carichi di lavoro in ambito field operation. Non vorremmo trovarci in una
situazione per cui, a causa di discrasie nella programmazione aziendale, in alcuni territori
vi sia la necessità di reinternalizzare mentre in altri già l’attuale forza lavoro risulta
insufficiente.
Sarà cura delle strutture e dei delegati informare diffusamente i lavoratori nei prossimi
giorni.