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La morale socratica

La morale di Socrate concepiva la virtù:

1. Come ricerca:

1. Intesa quindi come modo di essere migliore in una cosa;


2. Essa è un qualcosa che deve essere cercata e
conquistata;
3. Si arriva ad ottenerla tramite l’educazione (paidéia).

2. Come scienza:
1. La virtù è il modo ottimale di essere uomini e per essere tali è
necessario riflettere, cercare, ragionare: filosofare;
2. Secondo questa tesi quindi non esistono bene e male ma il bene è
ciò che si ragiona di caso in caso;
3. Bisogna dunque sapere quando è bene fare una determinata
azione.

3. Insegnare la virtù
1. Per Socrate la virtù può essere insegnata a tutti poiché costituisce
l’essere di ogni uomo, il quale impara il mestiere di vivere ovvero la
scienza del bene e del male
3.1.1. Quindi uomo e filosofo sono la stessa cosa
2. La virtù di Socrate si identifica infine con l’arte della politica, poiché
l’arte di saper vivere non è altro che l’arte di saper vivere con gli
altri
3.2.1. La virtù quindi mira a saper vivere con gli altri, ragionare
e arrivare a un bene comune

4. I paradossi:
1. Questo determina dei paradossi
4.1.1. Chiunque cerchi di operare del bene fa ciò che è bene per
se stesso
5. Chi opera il male quindi lo fa inconsciamente credendo di fare del
bene, quindi:
5.1.1.1. Nessuno pecca volontariamente
5.1.1.2. Chi fa il male, lo fa per ignoranza del bene
5.1.1.3. È preferibile subire il male che commetterlo

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