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FOTOC24
NUOVA
-
1981 2011
30
°
Anniversario
UNOCCHIOALPASSATO
PROGETTANDOILFUTURO di Antonio Ramenghi
Tocca me, ultimo arrivato, saluta- mo, di quel che andiamo a cercare
re i nostri lettori e con loro brindare per informare chi non ha tempo e
a questo compleanno importante del- modo di farlo.
la Gazzetta di Modena. Cercando soprattutto di dar voce e
Trent’anni per un giornale sono po- spazio a chi non ce l’ha, o fatica ad
chi e tanti insieme. Sono comunque averlo, rappresentando come meglio
l’età della maturità piena, quella do- possiamo la realtà modenese nelle
ve si può e si deve dare il meglio. E al- sue tante luci e anche nelle sue om-
lora, da ultimo arrivato, vi dico cari bre. E continueremo ad essere la vo-
lettori che qui c’è un gruppo di bra- ce libera di questa comunità.
vissimi professionisti impegnati a da- Ripercorrere brevemente con voi i
re il meglio. Alcuni sono qui sin dal nostri primi trent’anni è un modo
primo giorno, quel 24 marzo del 1981, per ricordare insieme il cammino fat-
quando le rotative stamparono il pri- to, le gioie e i dolori provati, ma so-
mo numero. prattutto la crescita della nostra co-
La Gazzetta da allora è molto cam- munità che ha fatto passi importanti
biata, nei contenuti e nella grafica, sia sul piano culturale e sociale che
migliorando i propri servizi e da ulti- su quello economico.
mo avviando, come è stato con l’edi- La vostra Gazzetta nel corso di que-
zione per le edicole, un intensissimo sto 2011 realizzerà anche un impor-
rapporto con la nostra provincia nel- tante rinnovamento che marcherà Inserto a cura di:
la versione sul web, www.gazzettadi- una leadership informativa nella no-
modena.it. Il nostro sito è cresciuto stra provincia utilizzando tutti gli Rossella Sant’Unione, Saverio Cioce, Stefano Luppi
rapidamente e lì i nostri lettori posso- strumenti che la tecnologia oggi ci
no interagire con la redazione e con consente per informarvi.
gli altri lettori. In questo modo dan- Mi fermo qui, cari lettori, lascian-
do vita a una comunità che insieme dovi allo sfoglio di queste pagine spe-
vuole conoscersi, discutere, confron- ciali, con gli interventi dei direttori 1981 - 2011
ALL’INTERNO
30
tarsi sul presente e sul futuro delle che in questi trent’anni mi hanno
nostre città. preceduto (Candido Bonvicini, Um- °
Nel primo numero di trent’anni fa
l’allora direttore titolava il saluto ai
berto Marchesini, Carlo Accorsi,
Pier Vittorio Marvasi, Antonio Ma-
24 marzo 1981
lettori “Senza padrini e senza padro- scolo e Claudio Salvaneschi), con i sa-
Anniversario
In edicola debutta
ni”. Per la Gazzetta è così anche og- luti dei nostri rappresentanti istitu-
gi. Siamo senza padrini e senza pa- zionali, con la riproposta di uno sti- la Nuova Gazzetta
droni. molante articolo che Edmondo Ber-
Abbiamo un editore che ha fatto selli scrisse su queste colonne il 10 È un martedì mattina il primo
grande il nostro gruppo editoriale e gennaio 1987 e che trovo ancora at- giorno della Nuova Gazzetta di
che ci lascia liberi, pienamente libe- tuale, come molti dei suoi scritti per Modena che torna in edicola il
ri, di fare il nostro lavoro di giornali- la Gazzetta. 24 marzo dell’81.
sti. E questo è per noi un grande van- Cari lettori, ci avete voluto bene
taggio, raro nel panorama della stam-
pa nazionale, ma insieme anche una
per trent’anni e so che continuerete
a volercene. Grazie. E sappiate che
6 settembre 2007
grande responsabilità. siete ricambiati da tutta la redazio- Il mondo piange
Al “senza padrini e senza padroni” ne, dai tipografi, dagli amici della
io vorrei aggiungere anche un “sen- concessionaria Manzoni. Luciano Pavarotti
za nemici e senza amici”. Nel bene e Un ultimo, speciale saluto lo voglio
nel male (che speriamo sia poco) sia- riservare, anche a nome vostro, agli
mo mossi solo dalla voglia di far be-
ne il nostro mestiere che è quello di
edicolanti modenesi che svolgono
per noi e per voi un lavoro importan-
12 maggio 2002
dar conto con onestà intellettuale di te, prezioso e sappiamo quanto fatico- Il Modena di Amadei
quel che succede, di quel che vedia- so. Un grazie anche a loro.
torna in serie A
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GAZZETTA
I 30 ANNI DELLA GAZZETTA GIOVEDI’ 24 MARZO 2011 III
Quei giorni di allegro furore Ritmi frenetici per una sfida Amore per Modena e la sua gente
riportando ai lettori La Gazzetta che era anche una vita magnifica e il rispetto per “i suoi ragazzi”
Che giorni di allegro furo- mi volle a ce- Quanto ho amato questa città che nella Carlo Accorsi, terzo diretto- vivere - iro-
re furono quelli di trent’anni na nella soli- mia memoria è come un profumo prezioso re della Gazzetta dal 1983 al nia della sor-
fa quando si decise di riporta- ta trattoria composto da ingredienti che vanno dal sapo- 1985, è scomparso nel 1998. te - proprio
re la Gazzetta in edicola. di Maranello re di gioventù, alla tensione di una sfida per Qui di seguito pubblichiamo vicino alla
Una ventata di sana follia dove aveva far nascere il nuovo quotidiano cittadino, al- il ricordo della figlia France- vecchia sede
sembrava soffiasse non solo una stanza le corse affannose per riuscire a chiudere il sca, che vive e lavora a Man- della Gazzet-
sulle redazioni e sui giornali- riservata e giornale in tipografia con tutto, ma proprio tova e che nelle righe che se- ta. Amava
sti ancorati alle abitudini de- che mi ama- tutto quello che è accaduto in giornata, al pia- guono traccia un ritratto af- Modena e
cennali negli uffici delle tra- va perchè cere, a ogni ‘indomani mattina’, di sfogliare fettuoso del padre. amava rac-
dizioni consolidate: il ritorno ero stato il il giornale appena uscito confrontandolo con contarla, at-
dell’antico quotidiano che si- compagno di la concorrenza. E così ogni santo giorno del «È difficile riuscire a tra- traverso la
gnificato avrebbe avuto per banco di Di- calendario, salvo i sei in cui i quotidiani non smettere a parole i ricordi, le Gazzetta,
una platea di lettori un pò im- no a Villa Candido escono e, magari, qualcun altro di ferie (non Umberto emozioni e le sensazioni lega- giorno dopo Carlo
pigrita e su cui era scesa an- Braida e con Bonvicini troppi - mi raccomando - per riposarsi) ma Marchesini ti a mio padre e al periodo in giorno. Ri- Accorsi
che l’abitudine agli appunta- lui avevo fat- sempre con l’orecchio al telefono fissso: i cel- cui egli lavorò alla Gazzetta cordo anco-
menti con le televisioni? to a mano il giornalino di lulari erano di là da venire. A qualcuno parrà una vita infa- di Modena. Sono ricordi di ra i sabati mattina di luglio,
La vecchia Gazzetta che ri- classe, il ‘Ficcanaso’. me, invece per me e per tutti i colleghi che partecipavano a una bimba, avevo dieci anni quando eravamo in vacanza
torna come un giovane Laz- E anche per questo il gran- quell’ avventura pareva una vita magnifica. Impossibile far- all’epoca, intrisi di quell’a- nelle Marche, e lui dettava al
zaro o un’icona riscoperta e de Enzo mi voleva bene. ne senza, come ora mi è impossibile non rimpiangerla. Per- spetto fiabesco che sempre telefono il fondo per l’edizio-
spolverata? Questo ed altro Lui dialogava solennemen- chè a quella sfida, ingaggiata nei primi anni Settanta dalla assumono i ricordi lontani. ne della domenica, rigorosa-
si chiedevano gli ipotetici te con Canestrini, Brera e gli Mondadori di Mario Formenton, neoproprietaria della Gaz- Gli anni modenesi sono sta- mente a braccio, senza aver
duellanti: sarà più difficile la altri mammasantissima del zetta di Mantova, ero stato chiamato dal presidente della so- ti indubbiamente uno dei mo- scritto nemmeno un appun-
concorrenza? Meglio punta- giornalismo sportivo; a me ri- cietà editrice ‘Editoriale Le Gazzette’, Piero Ottone, da poco menti più felici della vita di to. Mi piaceva il suo modo di
re sulla cronaca nera o sui spondeva molto semplice- ex direttore del Corriere della Sera. mio padre, dal punto di vista scrivere schietto, caustico,
retroscena della politica? mente: «Sì, no, forse. Candi- Da principio come inviato per i tre quotidiani, l’antica Gaz- umano e professionale. Scel- essenziale, mai retorico, pro-
E come influirà l’ora di do: però la vedo così...» zetta di Mantova, più i due giornali neonati, per volontà della ta difficile, quella di lasciare fondamente ironico.
chiusura delle pagine? Sapre- Ecco perchè tornai a Mode- Mondadori, Gazzetta di Modena e Gazzetta di Reggio. In quel- la famiglia, sia pure durante Ricordo anche le sue arrab-
mo interpretare gli umori di na con il cuore e batticuore. la veste su indicazione di Ottone, feci una serie di lunghe in- la settimana, e di trasferirsi biature, quando sfogliando il
una provincia sempre aperta Riaprivo la Gazzetta dove terviste (nei settimanali popolari si chiamano ‘a cuore aper- in un’altra città. Scelta im- giornale trovava qualche re-
alle innovazioni e coraggiosa- era stato cronista anche mio to’) ai personaggi delle tre importanti città. Qualche nome: portante, di cui mio padre fuso, o qualche inesattezza.
mente tesa alla conquista di fratello Giancarlo, nome di Luciano Pavarotti, Giuseppe Panini, Carlo Alberto Cornelia- non si è mai pentito e che ha Era un perfezionista, esigen-
nuovi traguardi? Noi doveva- battaglia ‘Giancabò’. Avrei ni, Romano Prodi, De Tomaso, Giacobazzi, Cremonini e tan- sempre ricordato con immen- te con sè stesso quanto con
mo e potevamo essere gli in- riscoperto gli incontri con tissimi altri. Un modo, mi spiegava Ottone, per capire e in- sa soddisfazione. chi lavorava al suo fianco.
terpreti del nuovo, ma anche Mario Venturelli, il grande serisi nel territorio in cui uscivano i nostri quotidiani. Ricordo quanto ero fiera di Amava profondamente il suo
i custodi dei tanti patrimoni solitario pittore che viveva Pochi mesi dopo sempre Piero Ottone, mi convocò per affi- lui - era il Direttore! - e quan- lavoro, ed è stata per lui un-
di questa provincia, viva e vi- ai Tre Olmi. darmi la direzione della Gazzetta di Modena che per quasi to ero emozionata ad andare ’immensa soddisfazione riu-
tale come poche. Quando diventai direttore due anni mi fece vivere una delle più belle avventure della a trovarlo in ufficio, nella scire a far decollare la Gaz-
Tornavo a Modena dall’ della Gazzetta commisi un mia vita. Insieme a colleghi coi quali ho condiviso le fatiche e vecchia sede di via Emilia zetta e a renderla una testata
“esilio” bolognese, dalle pere- peccato di omissione al qua- l’ebbrezza di un quotidiano in continua espansione. est 36. Ero fiera di vedere il con una tiratura importante,
grinazioni in molte terre, e le vorrei rimediare oggi. Fu un periodo fortunato, fatto più di vittorie che di sconfit- rispetto e la stima di cui go- rispettata ovunque. Era un
con l’orgoglio di tornare nel- Non citai il mio direttore te. La squadra funzionava a tal punto che si fece nascere an- deva tra i ‘suoi ragazzi’, mi giornalista vecchio stile, lo
la mia città come direttore Marcello Morselli, il mio ca- che la testata Gazzetta di Carpi. Insomma, si filava con il ven- sentivo importante anch’io era nell’anima. Ancora oggi
dell’antico quotidiano. Volle- pocronista Remo Lugli che to in poppa per costrure le fondamenta di quello che altri di- perchè ero sua figlia. l’amore per la scrittura, per
ro festeggiarmi in molti. Lu- aveva vinto uno dei Premi rettori, insieme alla storica redazione, con qualche dipartita Mio padre ha amato Mode- l’uso corretto della lingua, il
ciano Pavarotti con una spa- Viareggio con ‘Le formiche verso nuovi lidi professionali e qualche arrivo, hanno poi fat- na e la sua gente, e ne è di- piacere di raccontare con le
ghettata casalinga: lui muo- sotto la fronte’, Augusto Mi- to diventare un importante edificio qual è l’attuale Gazzetta ventato a pieno titolo un cit- parole il mondo che mi cir-
veva il mestolo e canticchia- nucci saggio e coltissimo or- di Modena, il quotidiano di una città e di una provincia fra le tadino a tutti gli effetti. Vive- conda sono l’eredità profes-
va davanti ai fornelli un’aria ganizzatore della Terza pagi- più belle e sviluppate d’Italia. Dove si continua a eccellere re ed amare la città era il suo sionale che mi ha lasciato. È
della Boheme, Giuseppe Can- na che mi aiutò a leggere nel lavoro, ma anche a sapersi godere i piaceri della vita, modo per esser modenese, scomparso da tanti, troppi
carini Ghisetti che stava nei Steinbeck, Hemingway e quelli della buona tavola in testa. E dove, mi si conceda un ri- perchè solo facendo parte anni. Sul comodino ho anco-
libri di storia per aver guida- Faulkner. I giornalisti spes- cordo e un rimpianto molto personale, riposa, nella chiesa della città riteneva di poterla ra oggi una sua foto alla Gaz-
to la resa degli ottantamila so sono immemori e ingrati. del convento francescano di Puianello, padre Raffaele da Me- raccontare. L’ha apprezzata zetta, seduto alla scrivania
tedeschi in Alta Italia, sodale Qualche volta, se possono stre che ho conosciuto da ragazzo a Salsomaggiore. A cui de- talmente tanto da trasmetter- con l’immancabile sigaretta
di mio padre Elio nel corso rimediano. Come sto facendo vo tantissimo. Anche questa mia professione. mi lo stesso amore, al punto in mano: sullo sfondo una
Allievi Ufficiali e amico di oggi. E per tutti, della mia re- L’avrete capito. Modena e la Gazzetta sono un pezzo impor- che, dieci anni dopo, quando enorme foto aerea di Mode-
Enzo Ferrari: «Il mio unico, dazione, saluto Daniela, pre- tante della mia vita. Lasciatemi finire qui perchè, e non me ho deciso di studiare Giuri- na, con il Duomo e la Ghir-
vero amico» scrisse di lui il ziosa e impareggiabile segre- ne vergogno, mi sono venuti i lucciconi agli occhi: lunga vita sprudenza, non ho avuto dub- landina E un sorriso sulle
Drake ne ‘Le mie gioie terri- taria di redazione. e altri trionfi mia amatissima e indimenticata Gazzetta. bi su quale università sceglie- labbra».
bili’. Già, Enzo Ferrari che Candido Bonvicini Umberto Marchesini re. Sono tornata a Modena, a Francesca Accorsi
www.mo.cna.it
Ci si mette molto
tracce.com
Quando De Tomaso e Iacocca Io, un direttore fortunato Una città sempre sorprendente
pensavano a nozze Fiat-Chrysler tra grandi persone ed eventi specie davanti a sfide difficili
Ma qui siamo in Polonia o chiacchiere Sono stato un direttore fortunato. Ho visto Claudio Salvaneschi, diret- anche i tem-
nella Silicon Valley? Era que- con lui all’ho- la Ferrari rivincere il mondiale dopo 21 anni, tore della Gazzetta dal 2008 a pi difficili.
sta la domanda furbina che tel Canal- il Modena calcio tornare in serie A, la Panini metà gennaio del 2011, raccon- Un giorna-
ci si doveva aspettare da chi grande che volley conquistare il mondo. Ho scovato il fi- ta i suoi tre anni in cui è ri- le vive e cre-
si trovava di passaggio a Mo- era casa sua, glio di Togliatti, Aldino, in una clinica di Mo- masto alla guida del nostro sce nel tem-
dena negli anni Ottanta. poteva succe- dena. Ho usufruito delle folli intuizioni di Lu- giornale. Per lui, con espe- po proprio
Domanda di sicuro succes- dere di tro- cianone e del suo Pavarotti International, ho rienze professionali in tutta come una
so, almeno al caffè e nei salot- varlo in com- visto il mondo politico sfaldarsi, sono arriva- Italia e le radici in Emilia, la persona, im-
ti, se non proprio nelle boc- pagnia del to che c’erano Pci e Dc e me ne sono andato scoperta di Modena è stata para, racco-
ciofile e all’ipercoop. Metten- suo grande in una sarabanda di simboli, e già ci si do- un’esperienza quotidiana. glie esperien-
do piede in quel fortunato amico Lee Ia- mandava quando sarebbe finito Berlusconi. ze, soffre e
tassello provinciale di un’Ita- cocca, che da Sono stato un direttore fortunato. Da Modena si vede lonta- ha momenti
lia altrove arrancante, era figlio di im- Pier Vittorio Mi hanno chiamato (Piero Ottone, Rino Antonio no, si vede l’Italia come è sta- felici. Claudio
impossibile capire come quel- migrati della Marvasi Bulbarelli, la Mondadori pre-Cavaliere) alla Mascolo ta e quello che sta diventan- Soprattut- Salvaneschi
la società rigorosamente or- provincia di Gazzetta di Modena che non avevo ancora 35 do, si vedono rotte e obietti- to si sforza
dinata potesse esprimere an- Benevento aveva scalato la anni (oggi è l’età nella quale si viene assunti, se va bene, co- vi, trappole e paure: si vede di rendersi utile al meglio
che, in una sorta di scenario Ford fino a diventarne presi- me redattori ordinari). Sono arrivato che usavamo dei termi- quello che da direttore della delle sue possibilità.
parallelo, una straordinaria dente ed era poi passato a sal- nali di fatto ciechi - sistema Seledi - e me ne sono andato con Gazzetta di Modena per qua- La Gazzetta è stata sempre
concentrazione di spiccatissi- vare la Chrysler. Se Cesare e per Internet. si tre anni ho cercato di inter- uno sprone costante a fare
me individualità, alcune di Romiti e gli Agnelli avessero Ho avuto la fortuna di frequentare dei veri e propri giganti pretare e raccontare, insie- meglio, a fare di più, sempre
spessore nazionale, qualcu- dato retta al progetto messo dell’informazione, gente che veramente ha fatto del bene a me ad una redazione forte e dalla parte dei cittadini: que-
na mondiale. a punto da quei due sotto la questo e ad altri giornali: da Carlo Caracciolo a Mario Lenzi, attenta. sto è nel suo Dna, fa parte
Se osservavi e raccontavi Ghirlandina, la Fiat, che an- a Sergio Carlesi, a Marco Benedetto a Luigi Riccadona, a Lo- Essere stato alla guida del- della sua storia.
dalla redazione di un giova- che allora se le cavava per il renzo Bertoli, Sergio Baraldi, Bruno Manfellotto, Luigi Car- la Gazzetta, dopo i molti anni La Gazzetta è tante cose in-
ne giornale locale gli accadi- rotto della cuffia, non avreb- letti e la lista sarebbe ancora tanto lunga. del collega e amico Antonio sieme.
menti di quell’intreccio socia- be dovuto aspettare altri Con loro negli anni abbiamo rivoltato il giornale come un Mascolo, è stato davvero mo- Da fuori, arrivando a Mo-
le senza eguali, potevi riceve- trent’anni e Sergio Marchion- calzino in una gara continua al miglioramento, nel cercare tivo di orgoglio. dena, si hanno in testa le soli-
re la telefonata dell’Ingegne- ne per fare la società con di essere uno strumento d’informazione indispensabile. La Gazzetta è il giornale di te cose: la Ferrari, il mangia-
re, quello che nell’universo Chrysler. Quel genio di Giu- Sono stato un direttore fortunato. Modena, di una comunità re bene, il Duomo e la pove-
automobilistico era più im- seppe Panini dedicò per sette Ho potuto sempre sbagliare di testa mia, mai per conto ter- con un grande senso civico e ra Ghirlandina, l’Accade-
portante della General Mo- anni molto del suo tempo al- zi. Ho avuto, infatti, per venti anni un Editore vero che della una indubbia saggezza del mia.
tors. Era circa la metà degli la Camera di Commercio, di fiducia nei propri uomini ha fatto tesoro, modello, baluardo, buon vivere che si sta però Poi, s’impara tutto il resto,
anni Ottanta, una delle sue cui aveva accettato la presi- rispetto. scontrando con problemi e e dirigendo la Gazzetta lo si
ultime stagioni, quando En- denza per puro spirito di ser- Sono stato un direttore fortunato. Ho imbarcato sulla nave criticità a cui la politica non impara rapidamente.
zo Ferrari si sentì ingiusta- vizio. Modena poteva permet- corsara della Gazzetta dei ragazzi imberbi che ora sono fior riesce più a dare concrete, ra- C’è l’economia, la politica,
mente bersagliato da reso- tersi per quella carica l’in- di professionisti, alcuni anche per giornali nazionali. pide risposte. la sanità, la cultura, c’è un
conti e commenti; andò su ventore dell’impero delle fi- Ho goduto degli scontri e dei confronti di persone, redatto- Celebrare oggi questo anni- ‘sistema - Modena’ che un
tutte le furie e alla conferen- gurine. Ma attenzione era do- ri, davvero di valore. Abbiamo gioito e sofferto assieme (co- versario della Gazzetta è im- quotidiano può contribuire a
za stampa invitò non più di vuta anche a una sinistra in me quando morì per Aids la nostra carissima poligrafica Da- portante perchè ci si sente mantenere vivo e vigile, a di-
una dozzina di testate di tut- difficile equilibrio tra la sua niela). Ci siamo arricchiti e anche se capitava di mandarci a parte di una storia ricca e fendere e a far progredire.
to il mondo, compresa ovvia- organizzazione locale e il ruo- quel paese, ci siamo voluti bene. dalle mille sfaccettature, Le antiche strade di Mode-
mente la Gazzetta di Modena lo di apripista sul piano na- Sono stato un direttore fortunato. Tanto mi hanno regalato una storia viva e fatta di uo- na, i suoi cieli, la luce rossa
nella persona del suo diretto- zionale. persone come Mario del Monte, Pier Camillo Beccaria, Giu- mini e donne che amano Mo- dei tramonti e le voci, i sorri-
re di allora, che ero io. Di au- Modena concedeva piena seppe e Franco Cosimo Panini. E nella straordinaria ricchez- dena. si e anche le urla, tutto rima-
tomobilismo sportivo ero as- fiducia al suo giornale che za e organizzazione di Modena la mia oasi, quasi quotidiana, La Gazzetta è davvero un ne impresso nella mente: c’è
solutamente digiuno, e Ferra- da parte sua cercava di ri- era una corsa al campo d’atletica, a quella meravigliosa vascello agile che si muove la città vera e quella immagi-
ri lo sapeva. Però il suo sen- cambiare. E quelle sue cre- realtà che è la Fratellanza di Finelli e Gigliotti, di centinaia in un arcipelago dalle acque nata e in un giornale le due
so delle istituzioni era tale scenti capacità ebbero una di persone serie, che faticano per piacere e per un risultato, a volte tempestose, ma sem- città coesistono, vivono l’u-
da apparirgli inconcepibile convincente dimostrazione senza ricevere una lira. pre con una rotta precisa, e na nell’altra, crescono e an-
che non fosse invitato anche quando sulla Gazzetta comin- Eppoi quel giovanissimo Massimo Bottura, per noi era il con una linea chiara e traspa- che sfioriscono a tratti e poi
il direttore del giornale di ciò ad apparire la foto di più grande cuoco del mondo: e lo è diventato davvero. rente. si riformano.
Modena. Edmondo Berselli, che esor- Sono stato un direttore fortunato. Sono i lettori esigenti Io credo nel patrimonio di Un giornale ha questo com-
Un altro grande dell’auto- dì nel giornalismo nella sua che fanno un buon giornale e i modenesi sono sanguigni e risorse, di passione, di intelli- pito anche: mantenere viva
mobile, Alejandro De Toma- città, subito proponendosi co- perfezionisti e ci hanno aiutato non poco: noi avevamo il ti- genza e di onestà intellettua- la città e non lasciarla assopi-
so, che pure non era di origi- me scrittore di gran razza. mone ma loro erano il vento. Sono stato un direttore fortuna- le che è racchiuso nella reda- re o cadere nella sfiducia,
ni modenesi e nemmeno ita- La Gazzetta ringraziava to. Adesso che è finita, guardo la Gazzetta di Modena, la sfo- zione della Gazzetta e che è nell’ignavia o, peggio, nella
liane, da Modena non voleva Modena consegnandole un glio con orgoglio e mi trovo come a casa. M’illudo di trovarci un altro dei piccoli tesori del- rassegnata accettazione del-
allontanarsi neanche a Fer- grande personaggio in più. ancora qualcosa di mio, di nostro. la città che possono aiutarla l’esistente.
ragosto. Passando a fare due Pier Vittorio Marvasi Antonio Mascolo ad affrontare le nuove sfide e Claudio Salvaneschi
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Le cose non,
come crediamo,
tracce.com
avvengono
ma vengono.
{Seneca}
Alberto, consulente
DM5POM...............23.03.2011.............17:14:11...............FOTOC24
GAZZETTA
I 30 ANNI DELLA GAZZETTA GIOVEDI’ 24 MARZO 2011 VII
EMILIO SABATTINI, PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
GAZZETTA
I 30 ANNI DELLA GAZZETTA GIOVEDI’ 24 MARZO 2011 XV
GAZZETTA
I 30 ANNI DELLA GAZZETTA GIOVEDI’ 24 MARZO 2011 XIX
Nel ’91 quinta delle nove vittime. Non verrà mai scoperto
Nel 1991 torna a colpire il no in tempo e dopo la spara-
“mostro” di Modena, il killer toria catturano due banditi.
seriale che dall’85 al 1995 uc- La moglie del titolare esaspe-
cide ben nove giovani donne. rata: «Visto che lo Stato non
Una caratteristica accomuna ci difende noi non paghiamo
le vittime: sono tutte giova- le tasse».
ni, tossicodipendenti e qual- L’episodio segue a un me-
cuna anche prostituta per po- La strage se di distanza la sparatoria
tersi procurare i soldi per la del Pilastro di via Benedetto Marcello.
droga. Per gli inquirenti i de- a Bologna. Due bande arrivate da Caser-
litti sono un rompicapo. Le La banda ta aspettano i nemici sotto ca-
indagini continueranno, di della Uno sa; in un uragano di fuoco re-
omicidio in omicidio, puntan- Bianca stano feriti due banditi. Po-
do sulla pista di un solo re- colpisce che ore dopo stessa musica a
sponsabile ma non porteran- dall’87 Modena sud, dove vengono
no mai nè alla sua identifica- al 1994 intercettati i banditi che han-
zione nè, tanto meno, ad al- causando no assaltato un furgone di
cun arresto. Il caso finisce 24 morti Arezzo carico di lingotti d’o-
anche sulle cronache nazio- ro per oltre 3 miliardi: la ban-
nali e in televisione. Poi dal TERRORE A BOLOGNA da fugge verso Carpi e in
1995 il “mostro” smette di col- una strada di campagna, a
pire. Fortunatamente non ci Ganaceto, riesce a effettuare
sono più vittime, ma sfortu-
natamente la vicenda cade
nell’oblio e i nove delitti re-
Uno Bianca, la strage al Pilastro il cambio dell’auto. Prefetto
e questore vengono fatti og-
getto di polemiche: durante
stano insoluti. È il 4 gennaio del 1991. Sono le 22 quando presso il quar- la festa della Polizia gli agen-
Il 1991 porta a Modena an- tiere del Pilastro di Bologna una pattuglia dei carabinieri ti disertano le celebrazioni.
che tanti altri fatti di crona- cade sotto i colpi di un gruppo criminale che si trovava lì Gli immigrati toccano quo-
ca nera: si fanno i conti con per caso, diretto a San Lazzaro di Savena in cerca di un’au- ta 9 mila: le previsioni indica-
sparatorie, rapine e seque- to da rubare. È l’azione criminosa più violenta messa a se- no 620 mila residenti nel
stri. Il 3 giugno la famiglia gno dalla Banda della Uno Bianca che dal 1987 sino all’au- 2020. Già nel 2005, per effetto
Longagnani a Casinalbo vie- tunno del 1994 causò la morte di 24 persone e il ferimento dei nuovi modenesi arrivati,
ne sequestrata e rapinata in di 102. Inizia quest’anno anche la guerra nei Balcani. abbiamo superato le 700 mila
azienda; i carabinieri arriva- persone in provincia.
GAZZETTA
I 30 ANNI DELLA GAZZETTA GIOVEDI’ 24 MARZO 2011 XXI
I GRANDI EVENTI
Quando la filosofia
diventa spettacolo
e riempie le piazze
Da dieci anni il Festival della Filo- rita nel filone della riscoperta della
sofia ha iniziato a riempire le piazze cultura di alto livello ma alla portata
e le strade di Modena, Carpi e Sassuo- di tutti, con intellettuali di levatura
lo, creando una nicchia di turismo nazionale e internazionale che discu-
che prima non esisteva. Con un bilan- tono con studenti e appassionati di
cio arrivato a un milione di euro per ogni estrazione sociale.
l’ultima edizione, interamente versa- I numeri dichiarati sono molto alti
to da enti pubblici e fondazioni ban- e nel tempo si è radicata una piccola
carie, la rassegna modenese si è inse- economia fatta di gadget e libri.
L’ecologista indiana Vandana Shiva è stata ospite d’onore al Festival Filosofia. Qui sopra la vediamo durante
un’affollatissima conferenza in piazza Grande, sede principale degli incontri
Laureata in fisica, si è specializzata in economia nelle battaglie per un agricoltura pulita e contro gli Ogm
A sinistra lo psicanalista Umberto Galimberto, presenza fissa nei dialoghi col pubblico
www.mo.cna.it
Ci si mette molto
tracce.com
I GRANDI EVENTI
GAZZETTA
I 30 ANNI DELLA GAZZETTA GIOVEDI’ 24 MARZO 2011 XXV
In alto Andrea
Bocelli
(a sinistra)
A fianco
Brian May e
Roger Taylor
dei Queen
A fianco
Zucchero
Fornaciari
e Lady Diana
d’Inghilterra
Qui sotto
Ricky Martin
cantante
amatissimo
dalle
giovanissime
che si sono
appostate
dal mattino
per un
autografo
o solo
per vederlo
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I 30 ANNI DELLA GAZZETTA GIOVEDI’ 24 MARZO 2011 XXVII
I GRANDI EVENTI
La manifestazione nel 2010 A sinistra la Banda dei Bersaglieri, nel 2008, sfila di
corsa sulle strade modenesi. Qui sopra un momento
arrivata alla 19ª edizione dello spettacolo di chiusura dell’edizione 2008 con la
grande parata di fronte all’Accademia Militare
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I 30 ANNI DELLA GAZZETTA GIOVEDI’ 24 MARZO 2011 XXXI
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I 30 ANNI DELLA GAZZETTA GIOVEDI’ 24 MARZO 2011 XXXIII
2002
Il Modena in A dopo 38 anni
Cortei in città e festa con la squadra al Novi Sad
Il 2002 per Modena è l’an- Pierangelo Bertoli lasciando
no del ritorno in serie A. Do- in eredità alcune delle più
po un’attesa durata 38 anni i belle canzoni italiane.
canarini conquistano, con A far sorridere i modenesi
tre giornate di anticipo sulla è invece ancora lo sport. È il
fine del campionato, la massi- 7 maggio quando Casa Mode-
ma serie in cui rimarranno na sconfigge davanti a 7mila
per due anni. È un pareggio tifosi al PalaPanini la Sisley
a reti inviolate allo stadio e conquista lo scudetto. A di-
Marassi di Genova a sancire cembre Michael Schuma-
la promozione alla luce, an- cher regala alla Ferrari il
che, dei risultati delle altre quinto titolo mondiale.
squadre che coi gialloblu si Luciano Pavarotti, che pro-
giocano l’accesso in A. La prio in quest’anno perde en-
certezza matematica arriva trambi i genitori, diventerà
alle 16.55 sull’1-1 del Napoli a nuovamente papà: Nicoletta
Cosenza. In campo esplode la Mantovani, la sua compa-
gioia. E mentre a Genova Il primo gennaio la lira va in pensione e arriva l’euro gna, è infatti in attesa di due
Amadei, Tosi, De Biasi e cal- gemellini.
ciatori esultano, a Modena i DAL 1 GENNAIO Una tragica recrudescenza
tifosi si scatenano con cortei del terrorismo rosso. Il 19
che, come tradizione, conver- marzo viene ucciso a Bolo-
gono in largo Garibaldi. Alla
sera grande festa al parco
Novi Sad con i canarini accol-
In Europa entra in vigore l’euro gna il professor Marco Biagi,
docente alla facoltà di Econo-
mia e commercio dell’Univer-
ti come eroi da migliaia di so- Dopo una fase sperimentale entra in vigore dal primo sità di Modena e collaborato-
stenitori. gennaio la moneta unica europea. L’euro equivale a re del ministero del Welfare.
L’11 settembre un altro fat- 1.927,36 lire e, secondo il ministro dell’Economia Giulio Biagi stava realizzando una
to di sangue. A Modena in Tremonti garantirà agli italiani una moneta più salda e riforma dell’ordinamento
via Del Mercato una guardia un recupero della macchina produttiva. Il suo ingresso se- del lavoro che prenderà il
giurata uccide la fidanzata e gnerà un’ondata di rincari ma al tempo stesso metterà al suo nome e a lui verrà anche
poi si suicida. A ottobre se sicuro l’economia nazionale nel contesto europeo. intitolata la stessa facoltà di
ne va a 60 anni il cantautore Economia e commercio.
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2004
Un nuovo sindaco per Modena
Pighi succede a Barbolini che lascia dopo nove anni
Un 2004 importante per ragazzina che alla fine chie-
Modena sul fronte ammini- derà di poterlo rivedere pro-
strativo e politico. Dopo no- prio mentre Jacopo sta mo-
ve anni la città vede cambia- rendo in ospedale.
re il suo primo cittadino. Le L’anno è denso anche di
elezioni del 12 e 13 giugno in- importanti eventi culturali:
fatti portano alla guida del il premio Nobel per la Fisica
Comune Giorgio Pighi, avvo- Carlo Rubbia apre l’Anno Ac-
cato 55enne, che conquista la cademico dell’Accademia mi-
poltrona di primo cittadino litare, mentre il Nobel per la
con un netto 63,8% di voti Letteratura Dario Fo tiene in
Cambio anche al vertice del- piazza Grande una lezio-
l’amministrazione provincia- ne-spettacolo sul Duomo di
le dove a Graziano Pattuzzi Modena. In migliaia corrono
succede Emilio Sabattini, ad ascoltarlo non solo dalla
promosso dall’elettorato con provincia, ma non mancano
il 65% dei voti. le polemiche a cominciare da
Ma è una vicenda dolorosa Stefano Baldini esulta dopo la conquista dell’oro nella maratona quelle sollevate dal vescovo
a proiettare la città sulla cro- Cocchi che critica la ricostru-
naca nazionale. Il 9 aprile vie- OLIMPIADI DI ATENE zione dei fatti proposta.
ne infatti trovato, abbando- Grande appuntamento al
nato in un piccolo giardino Palapanini per gli appassio-
di un condominio di via Wa-
gner, un neonato. Le condi-
zioni del bambino sono dispe-
Baldini, oro nella maratona nati di musica: sul palco sale
infatti Sting che regala uno
dei concerti più memorabili
rate. Il piccolo soccorso e ri- C’è anche un po’ di Modena nell’oro olimpico vinto da ospitati dalla città.
coverato alla Neonatologia Stefano Baldini ai giochi del 2004 ad Atene. L’atleta che Sul fronte sportivo prose-
del Policlinico, viene battez- conquista la maratona è infatti allenato da Luciano Gi- gue il trionfo delle Rosse e di
zato Jacopo. Per poco meno gliotti, il 70enne professore modenese guru del podismo Schumacher. E a Riolunato
di un mese la sua storia com- che ha già portato alla vittoria olimpica Gelindo Bordin. E arriva El Pibe de Oro, Diego
muove l’Italia mentre le ri- il terreno di allenamento su cui Baldini ha costruito l’oro Armando Maradona, che tie-
cerche portano in breve ad cerchiato è la pista del campo scuola alla Madonnina. ne a battesimo la seggiovia
identificare la madre. È una Valcava.
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I 30 ANNI DELLA GAZZETTA GIOVEDI’ 24 MARZO 2011 XXXVII
da Gustare e deGustare
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I 30 ANNI DELLA GAZZETTA GIOVEDI’ 24 MARZO 2011 XXXIX
2008
Un presidente nero alla Casa Bianca
Barack Obama è il 44º presidente degli Stati Uniti
«Questa notte abbiamo di- gi, secondo i sondaggi, la sua
mostrato che l’America può popolarità sembra un po’ in
cambiare. L’America è cam- calo, ma era altissima al mo-
biata se uno come me può di- mento della vittoria sull’eroe
ventare presidente». A parla- di guerra John McCain.
re così, il 4 novembre 2008 Importanti anche le noti-
(insediamento ufficiale il 20 zie dalle cronache modenesi
gennaio 2009), è il 44esimo dell’anno. Il 7 settembre si è
presidente Usa, il senatore di realizzata una Unione tra i
colore Barack H. Obama, 50 Comuni di Carpi e San Possi-
anni da compiere il prossimo donio che per una volta va
4 agosto. Un evento, l’elezio- molto oltre la politica: quel
ne del primo nero a capo del giorno sono infatti convolati
“condominio mondo” che re- a nozze i sindaci di Carpi En-
sterà storico soprattutto pen- rico Campedelli, 42 anni e di
sando a quanto gli afroameri- San Possidonio Tanja Lugli,
cani hanno subito nei secoli Obama, 44º presidente degli Stai Uniti, il primo di colore 32 anni.
passati a causa della tratta Modena piange il vescovo
degli schiavi. Sono del resto emerito Santo Quadri che ha
passati pochi decenni dall’I GHIRLANDINA E PIAZZE retto le sorti della diocesi dal
Have a dream di Martin Lu- 1983 al 1996, ricevendo anche
ther King e dalla fine dell’A- papa Giovanni Paolo II nella
partheid in Sud Africa grazie
a Madiba Mandela. Obama
in precedenza è stato senato-
Grandi architetti per Modena sua visita cittadina del 3-4
giugno 1988. Sul fronte delle
battaglie civili Modena il 5
re junior dello stato dell’Illi- Duomo, Ghirlandina e le piazze Mazzini, Matteotti e Ro- novembre ha segnato un pri-
nois dal 2005 al 2008: doppia ma saranno riqualificate: i tre luoghi sono affidati dal Co- mato: è la prima città in Ita-
laurea alla Columbia e alla mune all’archistar svizzero Mario Botta con una cerimo- lia dove un giudice permette
Harward University ha lavo- nia pubblica il 4 dicembre. Per i lavori alla Ghirlandina il a un uomo in ottime condizio-
rato come avvocato nella di- municipio incarica l’artista della Transavanguardia Mim- ni di salute di nominare la
fesa dei diritti civili e dal mo Paladino di realizzare un “vestito” colorato. In piazza moglie, in caso di malattia in-
1992 al 2004 ha insegnato al- XX settembre spariscono i chioschi di Paolo Portoghesi. validante, “garante delle sue
l’Università di Chicago. Og- attività di fine vita”.
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I 30 ANNI DELLA GAZZETTA GIOVEDI’ 24 MARZO 2011 XLIII
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I 30 ANNI DELLA GAZZETTA GIOVEDI’ 24 MARZO 2011 XLV
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I 30 ANNI DELLA GAZZETTA GIOVEDI’ 24 MARZO 2011 XLVII
LA SFIDA DEL FUTURO
AUTORITRATTO
Ecco lo staff dietro le quinte del giornale
17 giornalisti, 4 fotografi, 5 poligrafici e tanti collaboratori
Qui accanto Il direttore, sedici giornali- turn-over fisiologico di ogni sport: Stefano Aravecchia,
la redazione sti, cinque poligrafici (a Mo- azienda, che ha visto colle- Fabio Rossi e Paolo Vecchi.
della Gazzetta. dena: Rossella Zuccoli, Ange- ghi “emigrare” anche lonta- A parte i direttori del pas-
In alto la Godeass, Silvia Franchini, no da Modena verso destina- sato (il cui saluto per questo
un giornalista Rossana Corsini, Milva Ru- zioni importanti e che ha re- trentesimo anniversario è
al lavoro sulla stichelli), quattro fotografi, galato, negli anni, altrettan- raccolto all’inizio di questo
piattaforma tanti preziosissimi collabora- te importanti new entry. inserto) e i giornalisti che,
internet. tori e poi, a Mantova dove la “Capitanati” dal direttore dopo un’esperienza più o me-
Al centro: una Gazzetta viene stampata, i te- Antonio Ramenghi, i giorna- no lunga alla Gazzetta, sono
pagina twitter. cnici della Citem, i “signori” listi che oggi compongono la andati in altre testate, vor-
della rotativa, pazienti ed redazione della Gazzetta so- remmo riservare, qui, un pic-
espertissimi professionisti no per la cronaca: Davide colo specifico ricordo all’uni-
che completano il lavoro del- Berti, Saverio Cioce, Giovan- co co-direttore del giornale:
la redazione. ni Gualmini, Andrea Marini, Sergio Carlesi, toscano,
È questo lo staff che sta Pierluigi Salinaro, Rossella scomparso qualche anno fa,
dietro le quinte del giornale Sant’Unione e Stefano Tota- che tra il 1994 e il 1996 mise
che trovate ogni giorno in ro; per la provincia: Claudia tutta la sua esperienza, la
edicola o che potete leggere Benatti, Rino Filippin, Carlo sua professionalità e la sua
nell’edizione on line. Uno Gregori, Gianluca Pedrazzi e umanità a disposizione della
staff che si è modificato nel Alberto Setti; per l’econo- Gazzetta e di tutti i suoi re-
tempo affrontando il mia: Stefano Turcato; per lo dattori.
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