greci. Socrate, detto l’anti-sofista per antonomasia, in realtà si ispirò a quello stesso illuminismo che i sofisti rappresentavano. Egli era legato a quest’ultimi per vari punti:
la cosmologia (che caratterizzava la vecchia corrente filosofica che stava scomparendo). 2) Cercare nell’uomo stesso i criteri di pensiero e azione. 3) L’essere razionali, anticonformisti e contro la tradizionalità : mettere tutto in discussione senza mai dare un qualcosa per certo. 4) Il prediligere dialettica e paradossi.
Socrate ovviamente si differenziava dai sofisti in altri
punti:
1) Il non voler rendere la cultura una professione, vendendo il proprio sapere
agli altri in cambio di “inutile e superficiale” denaro. 2) Un amore per la verità, cercando sempre di evitare di ridurre la filosofia in sé a semplice e banale retorica. 3) Il voler andare oltre quel relativismo conoscitivo e morale che i sofisti sostenevano e che Socrate assolutamente aboliva.
Socrate si può dunque definire “figlio e avversario della
sofistica” perché senza di essa non esalterebbe le radici del suo pensiero ma con essa al tempo stesso perderebbe la propria originalità.
Somiglianze e differenze vi si possono trovare anche nel
confronto tra Socrate e l’allievo Platone: o Il voler superare il relativismo sostenuto dai sofisti. L’umanismo.
La filosofia come ricerca e dialogo
Cercare, capire e discutere i problemi umani.. Socrate, dopo un’esperienza filosofica vissuta con i “naturalisti” capì che anche se il cercare di capire le cause di un qualcosa, o il perché nascano, periscano e sono, può sì essere un qualcosa di affascinante, ma sarà pur sempre una ricerca senza fine perché l’uomo ,per il filosofo, non raggiungerà mai le risposte alla base di tutto e quindi sarà condannato per sempre a un’esistenza colma di dubbi e incertezze.
Così Socrate, riuscì a formulare una sorta di definizione di filosofia:
1. Un indagine intrapresa da ogni uomo con lo scopo di :
1) Capire se stesso. 2) Dare un senso alla propria vita. 3) Cercare di capire il proprio “esser-uomo”. 2. Facendo propria la massima “Conosci te stesso”. 3. Capendo che quest’arte dev’essere utilizzata con tutte le altre persone dialogando apertamente ed esponendo le proprie idee. 4. Ne deduce che “una vita senza esame non è degna di essere vissuta”. Gabriele Lobina