Dialogo Socratico

Socrate non inculca ai suoi ascoltatori una dottrina

Prima condizione della ricerca:
Coscienza della propria ignoranza. Solo
chi sa di non sapere cerca di sapere,
mentre chi pensa di essere già in
possesso della verità non sente il
bisogno di cercarla.
Socrate per rendere consapevoli della propria propria ma vuole soltanto stimolare l’ascoltatore a
ignoranza coloro che esamina si avvale trovarne una personale. Da questo deriva la
dell’ironia. L’ironia consiste in un gioco di “maieutica”, ovvero Socrate, aiutava gli intelletti a
parole. partorire il loro genuino punto di vista sulle cose.

Due diversi
aspetti
Funge da richiamo ai
limiti della ricerca: l
uomo non può spingersi
fino alle supreme realtà
della natura.
Funziona come un invito a
indagare,entro i limiti dell’
esperienza, sui problemi
fondamentali dell’uomo.
Ironia:Socrate finge di non sapere e chiede al proprio
interlocutore, spesso personaggio famoso, di parlare
del settore in cui questo è competente. Dopo una fase
di adulazione Socrate inizia a confutare le deboli e
avventate risposte con domande brevi e precise
(brachilogie). Il filosofo così giunge a mostrare al
personaggio la propria ignoranza provocando in lui
vergogna e stizza e con questo gioco irritante di parole
Socrate ha come unico scopo di invogliare alla ricerca.
Lo scopo principale della maieutica è in sostanza la
richiesta di una definizione precisa di ciò di cui si sta
parlando. Il punto principale era la domanda ti èsti
(che cos’è?) che chiedeva quindi un concetto preciso
della cosa di cui si stava parlando che portava a
mettere in crisi il dialogante ma anche a condurlo
verso una definizione che potesse mettere in
accordo concettuale le menti.