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A RENA DEL BORGO

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Morwel [A rena-Carretto] Un carretto si muove nell'arena, trainato da un cavallo stanco e svogliato, quanto la ragazza che ne tiene le briglie. Un sguardo
assente e qualche sbadiglio accompagnano la sua giunta, strascinata dal passo pesante del destriero. Il suo carretto, che poi tanto etto non è, contiene una serie
di tavole di legno, tessuti arrotolati, travi, nastri e gambe da tavoli, tutti divisi in maniera ordinata. I nastri sono tenuti legati insieme per colori, quelli scelti dalle
varie Gilde del polo scientifico, e sembrano essere una delle poche cose che colora il carroccio condotto dall'elda. Gli abiti di lei sono comodi e pratici, di chi deve
essere pronto a montare qualsivoglia struttura. Sempre con sguardo assonnato ed assente si reca al centro dell'arena, dove, tirando leggermente le briglie del
cavallo, s'arresta. Uno sguardo intorno in cerca di eventuali presenze, inesistenti.

Axel [Spalti-arena] « Giunge sul loco, compare la sua figura longilinea e ben visibile verso gli spalti più alti che scende rapidamente, copertsa da
una lunga mantella sgualcita e rovinata in vari punti, copre il suo intero corpo avvolgendolo, il cappuccio tenuto dietro la schiena, la testa libera e
scoperta. Visibile dalle ginocchia in giù, pantaloni aderenti neri di cuoio brunoe scarpe che avvolgono appena i piedi, lo sguardo perfido delle sfocate iridi
cadaveriche si poggia sulla figura ben visibile di MORWEL che pare fare da unica forma di vita nel mezzo dell'arena, un leggero trucco rosso sulle palpebre
e sui contorni degli occhi, inespressiva s'annuncia all'elfa dopo aver sceso tutti spalti soccando la sappia dell'arena » Collega.. « osserva il carretto e
l'arena alzando un sopraciglio, sempre maligna sembra rivolgersi all'elfa » Nulla è ancora pronto? « domanda avvicinandosi rapida al carretto »
Sbrighiamoci.. la Voce ci rompe le ginocchia! « afferma sibilando con cattiveria, ma la punta di ironia è presente »
Morwel [A rena] « L'arena le appare vuota, e quindi, con una scrollata di spalle ed un ulteriore sbadiglio, scende con due agili balzi dal carretto,
stiracchiando la schiena e facendo scrocchiare il collo, in maniera sorda. Si porta le mani sui fianchi, voltandosi verso tutti i materiali accatastati sul
carro, e, dopo un sonoro sbuffo, avanza qualche passo verso di essi. Si volta verso la vampira, scuotendo il capo » No... « Allunga il collo per poterli
osservare uno ad uno, indi, dopo qualche momento di riflessione, sembra decidere di voler partire dai pali di legno dei gazebi. Ne afferra due, tanto lunghi
da occupare tutta la lunghezza del carro, e con passi cadenzati li posa qualche metro più in là, prima di tornare al carretto e afferrarne altri dello stesso
numero e della medesima lunghezza, e compiere la stessa operazione. Ne afferra quindi uno, alzandolo in modo da tenerlo verticale. Si volta indi verso
Axel » Axèlle scusate, potete passarmi le basi di legno per stì... così? « il tono della voce è evidentemente sforzato e affaticato: il palo deve
pesare abbastanza »

Morwel [A rena] « Vedendo l'altra impegnata nel montaggio di altre cose, lei riposa dolcemente il palo per terra e a passo di danza si riavvicina al
carretto: da esso prende tre basi circolari di legno, in cui infilare perfettamente i pali del gazebo. Li prende tutti e quattro, appaiono abbastanza leggeri e
così torna dove ha lasciato gli altri materiali. Posa le quattro basi per terra, e torna poi al carretto per prendere altre quattro asticelle, più fine rispetto ai
pali, che possano congiungerli perfettamente. Sono strette e leggere, ma non facilmente danneggiabili. Porta anche esse al punto di prima e, dopo aver
disposto i pali in ordine due a due, li congiunge con esse, formando una particolare figura geometrica. Fatto ciò, con un evidente sforzo, inizia a
incastrare perfettamente i pali, uno ad uno nelle basi i legno. » Uff... « un leggero sbuffo le sfugge per ognuno di essi, ma alla fine delle sue azioni il
risultato sarà un cubo che si regge perfettamente in piedi da solo. Osserva il risultato con una faccetta soddisfatta, e quindi, torna al carretto. Da esso
prende un grande telo nero, perfettamente quadrato, che si trascina dietro, strusciandolo per terra. Con un leggero slancio lo posa sulla parte superiore
dello scheletro del gazebo: esso traballa un po', ma appare ancora stabile. Tirando lembo per lembo va a sistemare il telo perfettamente: quello che
appare è un gazebo perfettamente montato e decorato con una seta leggermente lucida ed elegante, color pece »

Axel [A rena] « Lo sguardo su MORWEL, poi sul carretto, la mani avanzano verso il carro, afferra i banchi ancora smontati nel carro, assieme
alle quattro gambe che raccoglie dopo aver posato la base sul terreno, i quattro fori nel legno ben visibili » Belli pesantucci.. questi li faccio io..
« Afferma tornando verso il carro ed portando il sangue a scorrere maggiormente verso le braccia raccoglie con enorme forza innaturale la seconda e la
terza base che appoggia accanto alla prima, le vene delle braccia rigonfie e i muscoli che sembrano cercare di strappare la nivea pelle, inizia ad incastrare
le gambe negli appositi forti al primo banco » Qaunta roba.. e prima facevate anche tutto da sole..? « domanda sempre seria e marmorea in viso,
terminando velocemente di incastrare le gambe ai quattro angoli dei banchi, abbastanza grossi nella loro dimensione, si appresta a montare anche gli
altri due restanti messi già a terra, e già comincia con le gambe del secondo tavolo, gambe trasportate dall'eterna con una mano sola, senza alcuna
difficoltà »

Morwel [A rena] « Sorride alla domanda di Axel, tornando quindi al banchetto, a passo svelto e sbrigativo » Non faccio parte dei Simsar da
molto più di Voi... comunque l'ultima volta almeno c'era Galiana... e anche Janine... anche se due belle mani mascoline ogni tanto ci
aiuterebbero... Quasi quasi un giorno mi porto dietro Lloyd. « si stringe nelle spalle, andando quindi ad afferrare vari nastrini colorati, che formano
una ghirlanda che possa andare intorno a tutto il gazebo. Si porta dietro quella sorta di corda di raso, in un arcobaleno di viola, rosso, rosa e nero. La va
a sistemare attorno al gazebo, in alto, in modo tale che ad ogni facciata corrisponda un colore. Torna al carretto, dal quale afferra gli stessi materiali
presi prima per creare il gazebo: se li porta dietro facendo tre viaggi, in maniera opposta al gazebo di prima. Compie le stesse identiche operazioni, con
qualche sbuffo in più però. Anche qui un ampio gazebo viene allestito perfettamente. Il telo che va a posizionare sopra di esso però è bianco, il negativo
perfetto del precedente. La ghirlanda che gli gira attorno è invece oro e verde, due facciate per ogni colore: anche qui il risultato finale è un gazebo
perfettamente allestito con un'armonioso abbinamento di colori »

Axel [A rena] « Or che termina di montare anche il terzo bancone, si rimette ben composta e ritta col busto, i banchi restano ancora con la base
al suolo e le gambe al cielo, dal carro estrae rapidamente le restanti due basi di legno, lasciando una terza alla fine, anche queste poggiare al suolo coi
fori che guardano al cielo, si rialza » Ci vogliono anche le decorazioni giusto? « domanda osservando dentro al carro ove intravede vari colori di
nastrini, ma ancora non li afferra cercando le gambe dei tavoli, due a due le afferra portandole direttamente ad incastrarsi negli appositi fori, un lavoro
svolto abbastanza rapidamente ma con cura, altre due gambe vengono incastrate, mancano solo due banchi dunque. » Mascoline? « osserva MORWEL
alzando le sopraciglia » C'è chi è più forte.. fidatevi! « altre due gambe del tavolo, seguite da altre due ancora, termina il quinto tavolo andando a
completare rapidamente anche l'ultimo, SEI i banchi montati per l'occasione, ora le mani vanno ad afferrare le gambe, una mano sul contorno del banco
e con un leggero sforzo lo gira portando le gambe a poggiare a terra, abbastanza robuste da sorreggere un notevole peso, e così fa con tutti i banchi »

Morwel [A rena] « Torna per la terza, e manco ultima, volta al carretto, dal quale prende sempre delle travi di legno, per la costruzione di gazebi,
ma questa volta più piccole e sei in totale. Le porta in un punto distante in maniera identica dagli altri due gazebi: inizia a disporre le travi in gruppi da
tre, in modo tale da creare due tendoni di medie dimensioni. Ritorna al carretto, dal quale prende due rotoli di tessuti, uno color dell'oro e uno verde.
Inarca un sopracciglio alle parole di Axel » E cioè? « perplesso è il suo sguardo, mentre torna agli scheletri dei tendoni. Ognuno di essi lo avvolge dei
tessuti: solo le due parti anteriori vengono lasciate aperte, in modo tale da lasciar modo a chi desidera di entrare. Torna a dove si trova Axel, portandosi
le mani sui fianchi » Mh... dunque... quattro di essi vanno a quel tendone là « e indica quello dei cerusici, in viola, rosso, rosa e nero » Disposti
in modo tale che fuoriescano leggermente, a mò di croce insomma... Gli altri due vanno sotto l'altro gazebo mentre... ne dovrebbero
mancare uno o due... « si sporge leggermente verso il carretto, come per vedere cosa manchi. Indi scrolla le spalle » Vabè, intanto disponiamo
questi... « senza attendere ne afferra uno per i bordi e inizia a trascinarselo dietro, verso il tendone dei Cerusici: non sembra cedere all'irregolarità del
terreno. Ne mette uno come appena indicato »
eldan [A rena-ingresso] Il carretto alchemico fa la sua comparsa all’interno dell’A rena. Il nero e stanco Merkur, il cavallo da tiro , oltrepassa lentamente il
cancello senza particolare fretta, anche se a guidarlo è Eldan. Il retro del carretto è coperto da un pesante telone di tessuto impermeabile.L’alchimista siede al
posto di guida con le briglie strettamente tenute in mani e il corpo avvolto in un mantello scuro

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Axel [A rena] « I banchi tutti sistemati con le gambe a sostenere il peso della base, tutti, la vampira ora va verso il carretto afferrando stavolta i
nastri colorati, ha lasciato una certa distanza i vari tavoli, dividendo quattro banconi da altri due, che van messi e disposti diversamente, le mani
afferrano quelle decorazioni partendo dai quattro tavoli, inizia lentamente a fare dei fiocchi decorativi, addobbando il primo tavolo con le decorazioni Viola,
il secondo Rosso, terzo Rosa ed infine l'ultimo che viene decorato con nastrini neri, lega l'ultimo fiocchetto attorno all'ultima gamba del quarto tavolo, li
osserva un istante assieme alle decorazioni ora terminate » A che punto siete? Manca di decorare due tavoli e poi c'è solo da spostarli..
« afferma verso MORWEL afferrando altri due colori, Verde e Oro, stavolta è verso gli altri due tavoli che si dirige, e comincia ad addobbarli in modo più
fantasioso, mescolando i due colori in ambedue i tavoli, si assicura di passare in più punti creando giochi di colore tra il legno del tavolo e le decorazioni,
più e più fiocchi vengono finemente creati, anche sugli angoli della base del tavolo, posiziona delle ghirlande agli angoli dei tavoli, tutti, delle candele
messe ai lati estremi, così da non intralciare il passaggio di varie cose sul tavolo » Li porto ai loro posti.. dunque quattro nel gazebo e due fuori
dai tendoni.. « Inizia sollevando un tavolo, di quelli decorati per gli alchimisti, portandolo vicino ai tendoni, fuori, segue anche il secondo che si affianca
seppur distanziato dal primo, la mano passa a pulire la base del tavolo, le decorazioni a posto ma le candele ancora spente »
Fuser [A rena] se ne sta seduta in disparte, lontana dal cianciare e trafficare delle Simsar, avvolta nel consueto mantellaccio grigio scuro d'asbestos. Malgrado
il bel tempo e la serata limpida, tiene il cappuccio alzato, a celare la testa e il volto. Raggomitolata su uno degli scalini più prossimi al suolo, pare quasi
sonnecchiare, assorta in chissà cosa.

Morwel [A rena] « Annuisce alle parole della collega, e con modo spicci e sbrigativi va a prendere otto gambe per i banconi rimasti ed infine le
basi stesse di quelli. Agile e piuttosto stressata anche, incastra perfettamente le gambe sui piani di legno, una ad una: a lavoro terminato li va poi a
rigirare con uno sbuffo ed un evidente sforzo per quelle sue braccine gracili » Uff... « fatto ciò inizia a trascinarsene uno verso il gazebo degli speziali,
disponendolo poi sotto di esso con cura ed attenzione, in modo tale che non risulti storto. Stessa cosa fa per l'altro banco, che va a posizionare non
molto distante dal precedente. Dunque torna al carretto, e voltandosi verso Axelle, le parla alzando un po' la voce, per farsi sentire » Quei due che ho
appena messo li decoro io! « si porta la mano a coppa intorno la bocca, e senza attendere risposta alcuna inizia ad afferrare nastri e ghirlande varie,
che si porta dietro verso il gazebo degli Speziali. Dispone le ghirlande verdi ed oro intorno ad ogni bancone, ed una un po' più grande sulla base superiore
del gazebo. Fatto ciò torna al carretto, dal quale prende una serie di candele, che pone una sopra l'altra in perfetto equilibrio: esse sono di forma
tondeggiante e con colori pastello che si abbinano perfettamente all'armonia generale del Gazebo degli Speziali. Ne va a disporre quattro, una per ogni
angolo di ogni bancone, ma le lascia momentaneamente spente. Il gazebo e tutti i banchi degli Speziali sono dunque pronti, e senza soffermarsi più di
tanto sul risultato ottenuto, torna al carretto dal quale afferra due torce, che le arrivano sino al petto. Le va a posizionare tra il Gazebo dei Cerusici e
quello degli Speziali, quindi altre due tra quest'ultimo e quello degli Alchimisti e altre due tra gli ultimi rimasti. In modo tale il percorso tra un
allestimento e l'altro non è lasciato al buio, ma è completamente illuminato. Subito le va ad accendere una ad una: una luce calda riempie l'Arena del
Borgo »

eldan [A rena-ingresso] « Carretto , cavallo e alchimista si avvicinano alle simsar, a cui la donna volge un cenno di saluto con la
mano » ’meya!E’ qui la Fiera?« domanda ironica mentre osserva i preparativi » Eldan , alchimista, mi chiedevo …E’ possibile iniziare a montare
qualcosa?« Il pollice si volge verso il retro del carretto » Ci son cose che richiedono tempo, eh.
E' una serata fredda, ma il cielo è sereno sopra all'arena. La fiera della scienza occuperà la locazione per due giornate, almeno fino a
domani sera. Alcun alito di vento nell'intorno, e poca gente s'intrattiene. Alcuni simsar sono ancora occupati a sistemare tavolini, banconi,
seggiole e decorazioni . Nell'intanto il carro alchemico oltrepassa la cancellata principale e si fà spazio all'interno. Il colore giallognolo
della terra domina sull'Arena , brillando alla luce delle fiaccole sistemate a terra.
Fuser [A rena] man mano che il cigolio del carretto alchemico si avvicina, la figuretta ammantata pare riscuotersi, sollevando appena il capo. Occhietti vispi e
felini scrutano da sotto il cappuccio, puntando ora dritti verso Eldan, l'accenno di un sorriso sul volto sfigurato. Un lieve smuoversi, accompagnato dal tintinnare
ovattato delle ampolle nella sacca, sotto al manto.

Axel [A rena] « Alchimisti terminati, torna verso il carro poco distante da lei, trasporta uno ad uno i quattro tavoli divesramente colorati, uno
Viola, uno Rosso, uno Rosa e uno Nero, portandoli all'interno del grosso gazebo costruito e montato dalla collega, li sistema all'interno dunque stando
attenta a come li posiziona » Devono fuoriuscire appena a mò di croce? « domanda alla collega senza attenderne risposta ma andando a sistemare
in quel modo, alternando i colori dai più chiari ai più scuri » Cerusici finiti.. « si guarda attorno osservando gli otto tavoli sistemati e decorati, i due
tendoni posti accanto, il gazebo dei cerusici e infine quello degli speziali, osserva le torce posizionate e accese, si allontana quel che basta per non
rimanere abbrustolita » Bene! finito.. resta da fare presenza.. vediamo se arriva anche Lady Korial.. « si volta verso l'entrata dell'arena e la
osserva come osserva anche i presenti che cominciano ad arrivare » Elegantia et Pecunia.. Prego.. abbiamo appena finito.. « afferma tornando
un'ultima volta verso MORWEL »
Lathi [A rena-Esterno] si muove verso l'A rena vestita del consueto mantello bianco che tanto le piace. Il passo è lento, non c'è traccia di fretta nel Decano, che
sonda l'aria intorno inspirando dalle narici con insistenza per cercare di catturare quanti più odori possibili. L'espressione sul proprio volto dalla carnagione chiara
è apparantemente tranquilla, i tratti spigolosi ammorbiditi

Morwel [A rena] « Un cenno del capo rivolge ad eldan, accompagnato da un sorriso » Si si... abbiamo allestito tutto... quelli « e indica le
due figure triangolari poco distanti » Sono i tendoni di Voi alchimisti. Adesso, scusatemi, ma mi devo andare a cambiare... tornerò a breve...
« si stringe nelle spalle, rivolgendosi quindi ad Axel » Abbiamo fatto un ottimo lavoro cara... dunque io riporto il carretto al Circolo, mi cambio
e torno immediatamente... a dopo! « così saluta la collega, salendo sul carretto, ormai vuoto. Con un leggero colpo di briglie muove il cavallo, che con
il solito passo trascinato s'allontana dall'Arena del Borgo, ormai illuminata e decorata a dovere »

eldan [A rena] « Ringrazia con un cenno del capo le due simsar e il carretto prosegue il proprio cammino fino allo spazio destinato alla propria
corporazione ,individuando così anche la Gatta » Oh, Fùs, eccovi!Siete peggio di un gatto!« Commenta fermando il carro poco lontano sai
carretti » Venite, c’è la macchina da montare. Avete portato ciò che immagino sapevate di dover portare?
Melian [A rena-BancoCerus] si aggira per i banchi in allestimento, controllando e visionando un po’ tutto quel che riguarda la parte dei Cerusici, dando qualche
direttiva. Ma principalmente orbita attorno al banco dei Segaossa, dove boccette e vasetti dal contenuto dubbio vengono messe in bella mostra. Non è da sola.
A ncorata al busto, per mezzo di un telo annodato e avvolto, tiene la sua bambina, una cosettina di tre mesi che a stento di distingue tra le pieghe del mantello.
Principalmente sbucano piedini e manine penzolanti, i primi avvolti in babucce di lana, corredati alla cuffietta per tenerla bene al caldo. I riccioli biondi della
donna paiono aver subito il tentativo di tenerli in ordine ma hanno comunque la meglio, ribelli. Il resto del vestiario è vagamente più ricercato del solito, ma resta
comunque sobrio e discreto, nella sua gonna che sfiora gli stivaletti. Un paio di fronzoli, come il ciondolo col caduceo in bella vista e un bracciale al polso destro.

Axel [A rena] Prego prego.. « Afferma verso MORWEL senza nemmeno guardarla negli occhi, le sue iridi azzure sfocate, prive di luci e di pupille
cercano i particolari dei nuovi giunti, i capelli legati dietro alla nuca, il volto è libero da ogni ciocca di capelli, lunghi e neri, raggiungono le ginocchia anche
se legati, lisci scendono lungo la schiena, il corpo copertodalla mantella nera rovinata in vari punti, l'avvolge coprendo la braccia e il corpo statuario,
seppur leggermente evideziate sono le curve del corpo scolpito, dato la leggera aderenza del mantello, cappuccio dietro la schiena e testa scoperta, un
leggero trucco rosso su palpebre e contorno degli occhi, resta al centro dell'arena, lasciando la collana con la piuma d'oro fuori dal mantello, come segno
distintivo e ben visibile sopra il nero della mantella »
xdannox [A rena] entra nell'arena con il passo lento ma sicuro lo sguardo argenteo ruota attorno a se per vedere come sono stati posizionati tutti gli addobbi
per rendere perfetta questa serata.Le mani giunte dietro alla schiena lo sguardo privo di emozioni ora quasi come fosse un critico.Il corpo benm abbigliato si
presenta con una camicia leggera nera e un paio di pantaloni elfici accompagnati da un paio si stivali che ad ogni passo emettono un suono diverso quasi.Il crine,
sistemato al meglio, cade sulle sue spalle e lascia trapelare due lunghe puntute che ora sono ritte e attente.Come al solito non manca mai il tremolio che di tanto
in tanto le percuote.A l collo penzola vistosamente il medaglione del sodalizio mentre al dito medio della mano destra porta l'anello dell'ordine del Falco.A ccellera
il passo di poco per cercare di raggiungere i colleghi intenti ancora forse a sistemare le ultime cose prima di iniziare la serata.
L’arena comincia pian piano a popolarsi da chi di già è all’interno per gli allestimenti e da chi è invece pronto a presenziare per far si di
prepararsi alla Fiera. Il banco dedicato ai cerusici è ben disposto, basti riconoscere il Mastro dell’Ars Melian che staziona lì, innanzi al
pianale occupato tra boccette, barattoli, flaconcini vari. Alcuni simsar si ritirano dopo aver allestito gli ultimi particolari, ed altri ne
arrivano per dare ulteriore supporto. Gli alchimisti sono da poco arrivati con carretto a seguito , pronti per prendere posto allo spazio a
loro adibito.

Fuser [A rena] ...eccomi, eccomi...« si stiracchia, e nel farlo scosta le pieghe del mantello, rivelando la veste violetta da Cabalista, ricami color
rame lungo gli orli delle maniche e dello scollo. La tunica è stata tagliata all'altezza del ginocchio, per lasciar più praticità di movimento alle gambette che
terminano negli stivali da viaggio, cuoio consunto » ...ho sonno, Alba. Voglio tornare a dormire. « sentenzia, con un teatralissimo sbadiglio. e
tuttavia si alza e tintinnando raggiunge la donna »

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Lathi [A rena] « varca anche lei la cancellata dell'Arena e comincia ad adocchiare i lavori in corso di Simsar e Alchimisti, nonché i banchi già
pronti, come quello dei Cerusici. Una marea di odori la investe e, come il grosso felino curioso che è, solleva il mento per cercarli e riconoscerli. Si inoltra
con calma sul terreno giallognolo, solitaria. Lei non ha addosso segni di riconoscimento, tuttavia schiude le labbra per pronunciare un saluto chiaro e
riconoscibile ai più » Hapax Legomenon e Luna

Axel [A rena] « Le braccia piegate verso gli esterni coi gomiti, alza il mantello scoprendo appena la forma del suo corpo snello e atletico assieme
all'aderente vestiario elegante sotto il manto nero e sgualcito, una camicetta nera con le maniche alzate ai gomiti, pantaloni neri di cuoio anch'esso
aderente, le mani stringono i fianchi per poi staccarsi e rilassarsi stendendole lungo i fianchi, si volta poi verso xdannox » Elegantia et Pecunia..
collega.. come state.. « domanda con tono serafico, un sibilo il suo che cerca l'attenzione del fine udito dell'elfo »
Lucyan [A rena] varca la soglia dell'arena, fermandosi appena oltre l'ingresso. Indossa la tunica lunga dell'ordine, di colore verde scuro e argento. A l suo fianco
pende la borsa, silenziosa, indossata a tracolla. Fermo, appoggia le mani ai fianchi mentre osserva i vari presenti che riempioni l'arena, e solo quando tra questi
individua fuser ed eldan torna a muoversi, dirigendosi verso di loro..

Melian [A rena-BancoCerus] « La bambina dorme, la mamma è libera di sistemare le ultime cose. Gira un vasetto, così che il bulbo oculare che
vi galleggia dentro possa essere visto dai visitatori. O guardarli. Alcuni strumenti sono disposti sul tavolo, in un pignolissimo ordina di grandezza, posti a
una precisa e ordinata distanza. E proprio dietro al mantello della donna si può sbirciare il movimento dondolante dell’accetta da Segaossa che si porta
dietro, appesa alla spessa cintura di cuoio » Salute. « adocchia Lathi ma resta sempre nei pressi del banco, posizionato nel gazebo insieme ad altri
quattro adibiti all’uso dei Cerusici »

eldan [A rena] Il Sonno è il premio dei Giusti, non si dice così?« domanda incerta alla mezza mentre scende dal carro e s’appresta a togliere
il tendone dal carretto, che rivela così casse piene di ampolle, la sacca alchemica della donna, dei bottiglioni con quella che sembra acqua,legna e quello
che all’occhio del Volgo, potrebbe apparire come un ammasso di cianfrusaglie. » Dobbiamo montare per prima la macchina del fumo, aiutatemi a
prendere i vari pezzi!« e alla Gatta indica il treppiede, la caldaia a forma di mezza sfera e la sfera di rame più piccola, mentre già si allunga verso la
caldaia e il treppiedi » Usiamo la tenda oro?
Jaden [A rena-BancoCerus] Se ne sta poco dietro a Melian, in silenzio e con le braccia conserte al petto, cercando probabilmente di mantenere un profilo basso.
I capelli tagliati alla rinfusa sono portati ancora peggio, mentre al di sotto del camice verde da tirocinante, fanno sfoggio di sè una camicia chiara sgualcita e
macchiata di sangue in diversi punti, sopra ad un paio di pantaloni di pelle scamisciata. A l petto, lasciato in parte scoperto, fanno mostra di sè due pendenti: uno
spicchio di luna ed il Caduceo Cerusicale, a rappresentare quanto è.

Fuser [A rena] ...noi siamo i Giusti. « chiosa, sorniona, un'alzata di sopracciglia mentre raggiunge il carretto » ...quell'aggeggio? Ma non
bastavano le solite ampolle? « il pigrissimo sangue felino pare avere il sopravvento, mentre allunga le manine dai palmi tatuati a prelevare la sfera di
rame » ...di che mi occupo, io? che sono un po' arrugginita...sapete...

xdannox [A rena] « porta il suo sguardo da perso sulla collega piu morta del solito » Elegantia Et Pecunia Mia cara« un sorriso piccolo nasce
sul suo volto » io sto bene anzi direi piu che bene e Voi?« domanda ribattendo per gentilezza per poi aggiungere » avete decorato Voi?« domanda
curioso per poi far scorrere il suo sguardo tutt'attorno all'arena e notare la gente che piano piano entra nell'arena affollandola cosi per poi ritornare
velocemente su axelle annuire nella sua direzione e continuare a scorrere con lo sguardo e alla fine ricardere sempre su axelle e l'occhio non puo non
cadere sul seno che abbandona velocemente per poi soffermarsi sugli occhi della vampira »

Lathi [A rena] « prosegue il suo solitario cammino tra banchi e individui, fino a intercettare il saluto di Melian. Il capo si volta verso di lei per
cercarla con lo sguardo. Una volta riconosciuta, istintivamente stringe i denti e si porta una mano al ventre, tuttavia quella reazione non le impedisce di
proseguire fino al banco che lei presenzia » Salve, Mastro Melian. Siete Voi Cerusici che cercate individui che fanno, o meno, uso di alcol?
« alla bambina e a Jaden dedica inizialmente solo un paio di profondi inspiri, atti a catturare la loro scia e a imprimerla nella mente »

Lucyan [A rena] Eccovi qua. Kymeia Albedo. Cenere. « un cenno del capo verso eldan e fuser, e si ferma solo quando arriva ad un paio di
passi da loro e dal carretto stracarico di tante belle cose alchemiche. Voltandosi si dedica in uno sguardo all'arena, soffermando qualche istante
l'attenzione su melian e i suoi. Un cenno del capo, prima di tornare alle alchimiste » Ma non è stato preparato tutto oggi pomeriggio? Io sono
giustificato, ma voi no! « borbotta, alternando lo sguardo tra le due. Si porta le braccia conserte al petto » Cenere, il cielo nella tenda direi che è
di competenza vostra. Eldan.... alla fine funziona? « lancia un'occhiataccia al macchinario smontato, scuotendo leggermente il capo »
eldan [A rena-alchimisti] « Fra le braccia incrociate al seno stanno in equilibrio precario la caldaia e il treppiede , e con quel passo incerto si
muove all’interno della tenda oro » Ah, non lo so Fùs, vediamo prima quanta gente c’è, e poi decideremo i ruoli. Di certo il Custode non può
stare vicino a Fifì, troppo fuoco per lui. « conclude sparendo nella tenda »
Luinil [A rena] avanza lentamente verso il centro dell'arena ammirando quella folla che pian piano riempie tutto il posto. Una mano ai fianchi liscia
nervosamente l'abito blu intenso mentre l'altra cerca di scostare i lunghi capelli castani dai grandi occhi del medesimo colore.
Edelweiss [A rena] Cammina lentamente, capo chino e osservando attentamente le pietre dell'A rena. Le braccia dietro la schiena, mentre fischietta un
motivetto. La solita camiciola è stretta in un bustino arancione, il bustino ,a sua volta, è stretto da una cintola colma di piccoli oggettini. Tre boccette legate
saldamente da un laccetto di cuoio, tintinnano annunciando l'entrata della giovane Stranologa, immersa nei suoi pensieri. A ll'interno di una prima boccetta, un
liquido verdognolo dall'aria a dir poco nauseabonda. Nella seconda, sangue. Ma è stranamente più scuro e denso di quello umano. Nell'ultimo, un liquido nero anzi
nerissimo. La luce delle lanterne sembra perdersi all'interno di esso. A ltri piccoli oggettini svettano sul fianco sinistro della fanciulla. Una sacchetta di pelle rossa,
una grossa penna arancione dalle sfumature fucsia, carboncini e un rotolino di pergamena sgualcita. Trotterella al suo fianco, il fedele lupone bianco, poco
interessato a ciò che accade, ma deciso a seguire la Padrone anche in capo al mondo.. A lza gli occhi azzurrini sulle figure che affollano la piazza e osserva
intensamente Eldan. Senza spiccicar parola, si avvia verso di ella, degnando di cortesi inchini chi osa guardarla.
Imlach [A rena] E’ vicino a Jaden. Indosso è il camice azzurro aperto, lasciato aperto a mostrare un vestitino ostentatamente elegante e lontano dal solito
aspetto selvatico che la ragazzina si porta addosso. E’ stretto in vita, sembra quasi risaltare i seni minuti della fanciulletta nel taglio solido, e mostra un colletto
alto a cingerle quel mento sottile, e pallido. La gonna ampia vede alternarsi azzurro e senape, mentre i capelli rossi sono ben raggruppati dietro alla nuca, in uno
chignon ben fatto e senz’altro galante. Le mani tatuate si impegnano a sistemare alcune cose sul tavolino, non c’è voce in lei, solo qualche occhiata a Melian e
Jaden, muta e fugace.
JerleShannara [A rena-ingresso] [*IA TTURA * lvl IV - A dolescente umano - Scade ore 01.00] Il giovinetto cammina a passo deciso lungo la via che conduce tra i
vari edifici fino all'A rena. Il mezzelfo è mutato grazie alla magia e questa sera è all'interno di un corpo di un giovane adolescente umano con un fisico ben messo,
asciutto e snello, dai lunghi capelli neri che incorniciano occhi cangianti. Delle effigi da Strega non v'è traccia, così come quelle della Mandragora. Indossa un
mantello rosso mattone col cappuccio tirato sul volto, e una larga camicia con panciotto sbottonato della stessa foggia dei pantaloni alla zuava che terminano in
calzerotti bianchi e scarpe comode dalle grosse fibie d'oro luccicante alla luna calante e alla luce delle fiamme che illuminano il luogo ove si sta recando. La
Bacchetta è nascosta, legata all'avambraccio sinistro, coperta dalla camicia.

Fuser [A rena-alchimisti] « con la sfera color rame fra le braccia magre, in tinta con i ricami della veste da cabalista » ...d'accordo. Nel mio
caso è più o meno indifferente...tendone, sacco delle meraviglie...è lo stesso. « un'alzatina di spalle, infilandosi a sua volta nella tenda e
andando a piazzare la sfera »

Melian [A rena-BancoCerus] Jaden, gli alcolici ci sono? « nemmeno lo guarda. La sgridata per il disordine in testa deve avergliela già data, per
quanto non sia lei stessa il pulpito migliore. Anche se ci prova a domarli, quei capelli. E’ più indaffarata a controllare le tavole anatomiche in esposizione.
Non si rende nemmeno conto della reazione di Lathi, che dal suo canto potrebbe apprezzare fino in fondo l’odore di latte che madre e figlia si portano
indietro, tipico della maternità » Noi Cerusici cerchiamo volontari che siano disposti a bere alcolici. Gli Speziali invece hanno fatto esplicita
richiesta di volontari che non tocchino alcol da credo giorni. « ricambia il saluto di Lucyan alzando la mano, poi torna a Lathi, lasciandole ben
visbile il banco dei Segaossa, adatto a stomaci forti visto il contenuto di reperti anatomici, sia disegnati su tavola che esposti in vasetti »
Morwel [A rena] Fa ritorno all'A rena del Borgo, da lei appena allestita, e che già sembra popolarsi mano a mano. Quegli stivali di pelle consunti, quei pantaloni
mascolini, quella camicia tutta stropicciata, sono stati sostituiti da un abito sontuoso, evidentemente indossato per l'occasione. Esso ricade in morbidi drappeggi,
snodandosi in un'ampia gonna color avorio, che le va a coprire i piedi nudi. La parte superiore è composta da un essenziale bustino: ben stretto, le risalta i morbidi
seni, lasciandole completamente scoperte le spalle nivee. Sul corpetto si snoda una fantasia di pizzo del medesimo colore, al massimo di mezza tonalità più
scuro, e sulla schiena due nastri di raso avorio si vanno ad intrecciare in piccoli rombi, che le lasciano scoperti alcuni triangolini di pelle perlacea. I capelli color del
grano sono rilegati in un'acconciatura alta, che le lascia sfiorare le spalle da qualche morbido boccolo biondo. Un piccolo gelsomino è incastrato perfettamente
nell'intreccio delle ciocche. Il collo, magro e lungo, viene ancora più risaltato da tale pettinatura: su di esso giace morbida la catenina che tiene il ciondolo a forma
di Piuma del Sodalizio. Il passo con il quale avanza per l'A rena è tanto aggraziato da sembrare un passo di danza. Gli occhi smeraldini le si stringono in due
fessure in cerca dei colleghi, che individua subito a qualche metro di distanza: xdannox e A xel.

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Silme [A rena-Ingresso] arriva assieme a Iris all'ingresso dell'A rena, avvolta dal mantello nero di velluto che ad ogni passo mette in mostra ciò che indossa
sotto, ovvero una camicia di lino, un pantalone scuro e una borsa portata a tracolla. A ppeso alla cintura, ma dietro la schiena, se ne sta il fodero del pugnale.
Sarazhen [Spalti-f.u./masch] chissà quando è arrivata. Seduta sulle gradinate più alte, osserva il brulicar frenetico sotto di lei. E' abbigliata davvero, una volta
tanto, con quel che si può Davvero definire un abito. Nulla di che, un abitino nero abbastanza scollato e morbido, dopotutto non è che quel corpo esile ed infantile
abbia chissà cosa da esser mostrato. Sotto la luminosa luna calante, brilla d'argento, il viso coperto da una maschera bianca e deforme. In mano ha una sorta di
lira, striminzita e di fattura non proprio eccelsa, e su di essa comincia a strimpellare, come a testar l'accordatura.

Jaden [A rena-BancoCerus] « Sebbene possa quasi sembrare immobile, ad osservarlo attentamente si possono scorgere dei movimenti rapidi e
sequenziati delle narici, impegnate a cogliere ogni odore che va a sollericarle, cercando poi di assocciarlo al padrone. Soppesa Lathi per qualche istante,
poi anche se non parla, getta un'occhiata di sbieco a controllare i gesti di Imlach. Un fugace sorriso va a sollevargli un angolo della bocca, subito tirato
all'indietro dalla voce di Melian. Si schiarisce la gola, quindi risponde » Sì, sono qua. « con il vocione basso e rauco, profondo come la gola d'un cratere.
E con la mano batte leggermente sul tavolo vicino. »

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