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Bolivia •1
Emergenza siccità
Resoconto della prima consegna di pacchi alimentari presso 9
comunità della parte alta del Municipio di Omereque.
A partire dalla fine di novembre, come sai, siamo impegnati nel progetto
‘Bolivia. Emergenza siccità’, nato per fornire risposte immediate e concrete a 713 persone colpite dalla
peggiore siccità che gli anziani ricordino, fornendo per tre mesi prodotti alimentari di prima necessità e
promuovendo, con l’arrivo delle prime piogge, colture di ciclo breve (mais fresco, patate, ortaggi) al fine di
garantire un raccolto nel momento in cui si concluderà la distribuzione degli alimenti.
L’iniziativa scaturisce dalla relazione avviata - a partire dalla missione realizzata nell’ottobre del 2010 - con
l’associazione boliviana ICO [Instituto de capacitaciòn del Oriente], e si affianca ai progetti di medio-lungo
periodo con cui l’ONG cerca di affrontare in modo strutturale le problematiche che affliggono le popolazioni
indigene contadine delle Valli interandine del Paese.
Tutte le fasi del piano d’intervento prevedono l’attivo coinvolgimento dei rappresentanti delle 9 comunità
coinvolte, che affiancano il personale dell’associazione nelle operazioni di pianificazione, acquisto,
trasporto e distribuzione di alimenti.
Dopo aver individuato i fornitori più convenienti, il 10 e l’11 dicembre 2010 sono stati effettuati i primi
acquisti all’ingrosso nella città di Cochabamba: a causa della scarsa disponibilità sul mercato locale alcuni
alimenti inizialmente previsti non sono stati acquistati (fagioli e lenticchie) o se ne sono ridotte le quantità
(sale).
quantità
unità complessiva
prodotto di -
mente
misura consegnate
patate kg 6.464
riso kg 761
farina kg 1.628
sardine
in latta 1.677
scatola
zucchero kg 606
pasta kg 1.020
sale kg 502
foto : ICO
In fase di elaborazione progettuale si era concordato con l’autista messo a disposizione dall’autorità
municipale di effettuare le consegne in 3 luoghi distinti in modo da facilitare il più possibile l’accesso a tutte
le comunità. Ciò non è stato effettivamente possibile perché l’autista si è rifiutato di raggiungere le zone
più impervie; le consegne sono quindi avvenute in data 13 e 18 dicembre presso la comunità di Huanacuni
Grande. Si è reso necessario aggiungere una seconda data per riuscire a consegnare gli alimenti anche a
coloro, soprattutto anziani, che il 13 non avevano potuto raggiungere la comunità.
Complessivamente sono state coinvolte 155 famiglie (sulle 167 residenti nella zona), 52 di 1
o 2 componenti, 60 da 3 a 5 e 44 da 6 in su.
i
Per garantire la trasparenza nelle distribuzioni sono stati
o in t e r net trov
predisposti attestati di consegna per comunità, tipo di stro sit erente
famiglia e tipo di alimento che sono stati firmati sia dalle
> sul noocumentazionei pinacchi
d d
tutta la a consegna e, oltre a
famiglie beneficiarie, sia dalle autorità comunitarie locali. la p r im merequfie!
t a r i a O
Insieme alla prima consegna alimentare, il 13 dicembre, alimen ideo e fotogra
v
dopo 9 mesi di assenza, è arrivata anche la prima pioggia!
Bolivia • 2
Dall’identificazione al progetto
Come nasce e si sviluppa un progetto di cooperazione internazionale.
Come sai nell’ottobre scorso abbiamo effettuato una prima missione in Bolivia, dove abbiamo incontrato
le organizzazioni locali che, nel percorso di conoscenza reciproca avviato fin dai primi mesi del 2010,
avevamo sentito più vicine nel modo di intendere la cooperazione internazionale: opportunità per
costruire relazioni tra persone del Nord e del Sud del mondo basate su un confronto costante e una
contaminazione reciproca, in un rapporto di pari dignità, e strumento per cercare di agire direttamente
sulle cause dell’ingiustizia e dell’esclusione sociale con interventi di carattere strutturale.
In Bolivia abbiamo conosciuto molte donne e molti uomini che credono profondamente in questi valori. Le
parole che ci ha detto Nilo Candia, dirigente del Dipartimento di La Paz, durante un incontro, ben
sintetizzano il pensiero dei più: «non abbiamo niente di meno degli altri ma ci abituano a considerarci
sottosviluppati fin dal grembo materno. Innanzitutto, per dignità, dobbiamo mettere in gioco le nostre
risorse: solo dopo si può coinvolgere la cooperazione internazionale».
Siamo così tornati dalla missione con tre idee progettuali scaturite dall’intenso lavoro svolto con
altrettante organizzazioni locali e con i rappresentanti dei destinatari degli interventi.
Da allora è iniziata una fervida attività comune - fatta di e-mail, colloqui attraverso skype e scambio di
documenti - volta a trasformare le proposte individuate in veri e propri progetti con possibilità concrete di
realizzazione e di successo a medio e lungo termine.
Questo continuo scambio di idee e di opinioni cerca soprattutto di verificare che le attività previste dagli
interventi siano coerenti con le finalità desiderate e abbiano i requisiti per assicurare continuità al circolo
virtuoso che s’intende innescare con il progetto (ciò che tecnicamente si definisce sostenibilità: sociale,
culturale, ambientale, economico-finanziaria, politica e istituzionale).
In queste settimane stiamo definendo gli ultimi elementi dei nuovi progetti di cui ti forniremo tutti i dettagli
nella prossima newsletter.
Lavori in Corso 6 febbraio 2011 4
Ecuador.
La dignità nella nostra voce
Primo resoconto trimestrale del progetto per il rafforzamento delle organizzazioni di lavoratrici
domestiche in Ecuador.
Il progetto ha avuto inizio lo scorso 15 ottobre.
Nel primo trimestre di attività, grazie a
un intenso lavoro di confronto e
dialogo, si è ottenuto il coinvolgimento
di un numero di soggetti istituzionali e
sociali ecuadoriani e internazionali
maggiore rispetto a quanto previsto in
fase di identificazione progettuale. Tale
situazione ha, da un lato, creato una
rete di alleanze strategiche in grado di
ampliare l’impatto a medio-lungo
termine del progetto e, dall’altro, ha
determinato l’aumento del numero di
destinatari diretti dell’intervento: oltre
all’Associazione delle Lavoratrici
domestiche ecuadoriane ‘Aurora de la
Libertad’ (ASEDAL), infatti,
parteciperanno attivamente al progetto
l’Associazione di lavoratrici foto: IEE
domestiche di Guayaquil (ATRH) e
l’Assemblea delle donne popolari e Giornata laboratoriale con alcune delle lavoratrici domestiche
diverse dell’Ecuador (AMPDE). associate ad ASEDAL.