UE
O
NE
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PROGETTO EDITORIALE
Andrea Chirichelli, Tommaso De Benetti
COPERTINA
Black Swan
PROGETTO GRAFICO
Federico Rescaldani (sezione media)
Gianluca Girelli (sezione ludica)
EDITING TESTI
Alessandro Franchini, Michele
Siface, Andrea Maderna
AREA WEB
Andrea Brunato, Luca Tenneriello,
Matteo Ferrara
REDAZIONE
Andrea Chirichelli, Gianluca Girelli,
Tommaso De Benetti, Giovanni Donda,
Emilio Bellu, Pietro Recchi,
Enrico Pasotti, Valentina Paggiarin,
Giacomo Talamini, Andrea Maderna,
Federico Rescaldani, Giuseppe Saso,
Alberto Li Vigni, Paolo Savio,
Matteo Ferrara, Antonio Lanzaro,
Simone Tagliaferri
HANNO COLLABORATO
Piero Ciccioli, Antonio Pizzo, Francesco
Sili, Lorenzo Antonelli, Matteo Dal Bo,
Danilo di Russo
SITO WEB
www.playersmagazine.it
INFO
info@playersmagazine.it
Pubblicità
mediarelations@playersmagazine.it
COPYLEFT
2010/2011 Players Magazine
LICENZA
Players è rilasciato sotto la licenza Crea-
tive Commons Attribuzione-Non com-
merciale-Non opere derivate 3.0
Unported. Per leggere una copia della li-
cenza visita il sito web www.creative-
commons.org/licenses/ o spedisci una
lettera a Creative Commons, 171 Second
Street, Suite 300, San Francisco, Califor-
nia, 94105, USA.
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|
arte | des igner
GO
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i nt e r v i sta
di Andrea Chirichelli
A
lessandro Non del tutto, almeno. Se
TTARDO
italiani più fa- siete nati all’estero o ci vi-
mosi nel mondo. E allora vete da molti anni....
perché da noi è poco
noto? Semplice, perché se Ciao Alessandro e grazie
fosse dipeso dalle case edi- per avere concesso un’in-
trici nostrane avebbe fatto tervista all’unica testata
Shout, shout, la fame. All’estero, senza
pedigree, senza raccoman-
dazioni, con la sola forza
che invece di darti visibi-
lità, contribuirà a levar-
tela. Come si diventa
let it all del talento e delle idee è
diventato qualcuno.
Alessandro Gottardo?
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arte | des igner
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morde la coda. Se si è pro- illustratori siamo come gli
fessionisti a tempo pieno, il scrittori che, teoricamente
tempo di insegnare non (molto teoricamente di
c’è. Quand’anche un pro- questi tempi), prima di
fessionista lo facesse però, mettersi a scrivere devono
non guadagnerebbe abba- leggere e tanto.
stanza per compensare le
commissioni perse. Io inse- In Italia c’è una cultura
gnai per un paio di mesi dell’illustrazione? Quali
allo IED e il compenso to- sono le testate che inve-
tale non corrispondeva stono i budget maggiori?
nemmeno a una singola
commissione offertami da Le testate al mondo che in-
un giornale americano. E di vestono di più sono ameri-
soldi ne hanno. O lo fai cane. Quella col budget
come “missione” o altri- maggiore è Time Magazine:
menti non riesci a viverci. È per una singola immagine
un peccato, perché quelli sborsano cifre che altri non
della mia generazione possono permettersi.
hanno una visione del Quanto a quantità e qua-
mercato più realistica e lità la parte del leone la
sono molto aggiornati. fanno testate finanziarie
Coinvolgerci sarebbe un che sono molto meno
buon investimento per note. Alcune però sono in-
scuole e studenti, perché il teramente realizzate con il-
mio know how potrei tra- lustrazioni e quindi molto
smetterlo con facilità: sono ambite. Poi ci sono riviste
stato studente e so cosa come Wired che puntano
avrei voluto che mi inse- molto sull’immagine. In
gnassero. Oggi i docenti Italia, oltre a non esserci
sono poco aggiornati, co- una vera cultura in questo
noscono poco del mercato senso, le cifre che girano
americano (il maggiore, sono molto più basse. Per
quello che può farti cam- una full page si viene pa-
biare la vita) e ancor meno gati 250 euro lordi, circa
di internet. Meglio farsi un 180 euro netti, mentre in
corso serale e non spen- America una spot illustra-
dere tutti quei soldi. In tion (le cui dimensioni
ogni caso la cosa più im- sono di 5cm x 5cm) viene
portante è sempre osser- pagata 750 dollari. Inoltre
vare il lavoro degli altri per da noi c’è scarsa compe-
ricevere spunti e idee. Noi tenza da parte dei com-
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arte | des igner
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mittenti. In America chi te poco o già presente nel
lo affida conosce il tuo la- giornale. Per ogni articolo
voro, sa chi sei e ti rispetta, disegno almeno un decina
da noi ognuno si sente li- di schizzi, puntando sem-
bero di dire la sua. Detto pre sulla semplicità che è
questo, sono comunque diventata il mio tratto di-
molto felice di collaborare stintivo. Il mio linguaggio
con Internazionale e Mini- ha trovato terreno fertile
mum Fax, sodalizi che du- proprio perché è di facile
rano da più di cinque anni comprensione. Ci sono
e durante i quali ho sem- molti illustratori che, per
pre ricevuto carta bianca. esaltare il proprio lato arti-
stico, non realizzano imma-
Come nasce un’illustra- gini chiare, le rendono
zione? troppo criptiche e di diffi-
cile comprensione. In re-
Di solito parto da un arti- altà l’immediatezza paga
colo che deve essere com- sempre.
mentato graficamente e
cerco di individuare quale Chiudiamo la chiacchie-
immagine possa sintetiz- rata con una parentesi lu-
zarlo. A volte il testo origi- dica, visto che noi siamo
nale è molto lungo e tutti smanettoni. Giochi?
complesso, ricco di signifi-
cati e molto difficile da ri- Poco, ma sono possessore
durre e commentare con di un Xbox 360, anche se le
una sola immagine. uniche saghe che seguo
L’opera viene creata in con interesse sono quelle
qualche ora, partendo di Halo e Splinter Cell. Ho
dagli schizzi che sotto- provato anche altri titoli,
pongo all’approvazione ma non mi hanno preso.
dell’art director di riferi-
mento. Questa è la parte
più delicata. Disegno nu-
merosi schizzi prima di sot-
toporli all’approvazione e a
volte può capitare che
l’idea che considero mi-
gliore venga scartata per-
ché ricorda troppo un’altra
immagine pubblicata da
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46 30
Boardwalk Empire
Black Swan
38
55 42
26 CINEMA E TV 66 MUSICA
triangle ianva: intervista a mercy
panique au village kayne west:
secret of kells my beautiful dark twisted fantasy
another year enos: chapter 1
a serbian film areknames: in case of loss
easy a
78
satoshi kon:
l’uomo dei sogni
misfits LETTERATURA
unsteady cam
62 FUMETTI
appetite for self destruction
una cura per la terra
vanquish: official guide
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104 108
66
90 VIDEOGIOCHI 08 ARTE
kinect alessandro gottardo
parafernalia cinesi
unlocked
fable iii
fotns: ken’s rage
hokuto no ken nei media
assassin’s creed brotherood
donkey kong country returns
need for speed hot pursuit
a volte 16
gran turismo 5
kirby epic yarn
call of duty black ops
deadly premonitions
ritornano
nba 2k11
86 TECNOLOGIA
s t o r ie s
a face in the crowd
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stor ies
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a volte
rito rna no
a s -
d l p li
e e ce me
it i m o
I mt o , c aom o, cv - b -
s a di d a re
r r v
r i c on o p eo m e oa
so ro, c otut
v ee r o p a r e
b torn
ri
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stor ies
di Giovanni Donda
...al futuro, passato e presente gerundio
D
ove stavano andando, negli ultra tecnologici cinema cetrasmittenti. Ben lontani dal
ben venticinque anni 3D-ready di mezzo mondo e sentirsi poco a loro agio con
fa, non avevano biso- in Italia, dove è stato tra- simili tecnologie – tutto l’op-
gno di strade. Senza sale cine- smesso per una notte sola. posto, tra l’altro – Zemeckis &
matografiche, però, nel 1985 Non sia mai che si vada a to- Co. non optano per un re-
Doc e Marty non sarebbero gliere sale al cinepanettone di make, un re-boot, un re-ima-
usciti neanche dal garage con turno. gining o un altro improbabile
la DeLorean, figurarsi rag- Per una volta, però, gli oc- sinonimo di “stupro intellet-
giungere ottantotto miglia chiali 3D sono rimasti nella tuale”. Piuttosto, imboccano la
all’ora di esaltazione geek. cesta. Il primo capitolo della vecchia strada di una re-re-
Così, per celebrare un quarto trilogia è tornato a farsi ap- lease, un re-master, un re-run
di secolo dalla sua prima pro- prezzare come babbo lo ha o un altro improbabile sino-
iezione in sala, l’ottobre fatto, senza fronzoli in com- nimo di re-plica.
scorso Ritorno al futuro di Ro- puter grafica aggiunti in ogni Peccando di cinismo, ver-
bert Zemeckis e Bob Gale ha centimetro libero di foto- rebbe da pensare che quando
fatto ciò che il titolo aveva del gramma e con delle armi da non c’è più posto negli infer-
resto annunciato da sempre, è fuoco lì dove c’erano delle nali sgabuzzini dei cinemato-
tornato al futuro. Lo ha fatto armi da fuoco e non delle ri- grafi, le vecchie pellicole
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tornino a girare nel buon vec- ven Spielberg (rispettiva- gliore o peggiore, ma perfet-
chio proiettore. In realtà, più mente Guerre Stellari e E.T. tamente intatta ai nostri occhi
che una replica, il Ritorno al L’extraterrestre), sta nel come e – ben più importante – agli
futuro riproposto è un re- vengono rivisitati mostri sacri occhi di chi quegli anni non li
stauro. del patrimonio cinematogra- ha mai vissuti. Poco importa
Questo per la precisione, fico, non nel perché. se Robert Zemeckis lo abbia
volendo il cinismo di cui Ritorno al futuro viene ri- fatto per mancanza di fondi,
sopra resta ben riposto: simili proposto senza alcun rim- pigrizia o perché lui stesso so-
riesumazioni sono frutto di pianto e la storia del cinema stenitore dell’importanza di
operazioni a fini di lucro atte ne può solo trarre giova- preservare per non dimenti-
a ottimizzare il più possibile mento. Ben vengano simili re- care. L’importante, casomai, è
le vendite delle successive stauri, senza le revisioni di non lasciare a Ridley Scott la
versioni in blu-ray. Al di là del- autori che oggi possono, ma possibilità di cambiare il fi-
l’avere scomodato l’inventore oggi più che mai non dovreb- nale di Blade Runner, così, per
dell’acqua calda, c’è un “ma” bero. Una genuina testimo- conformarsi meglio con
non trascurabile. La differenza nianza di come si facesse un’era che non gli appartiene.
fra questa operazione e cinema negli anni ‘80, un’era Ah no, aspetta...
quelle di George Lucas o Ste- passata e non per questo mi-
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stor ies
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incon G r u e n z e di Andrea chirichelli
M
a Haran Banjo organizzava super-mega-ultra attacco deva- erano palesi cazzate o, se vo-
threesome notturni con Reika e stante, capace di distruggere in gliamo, licenze poetiche, strata-
Beauty? O preferiva una sola un colpo solo l’avversario, per- gemmi per mantenere attiva la
delle due? La bionda svampita ché non lo utilizzava subito? sospensione dell’incredulità.
e apparentemente licenziosa o Perché perdere tempo in leziosi Quello che mi chiedevo era:
la brunetta intellettuale e finta- lanci di missili, rischiare di per- come fa uno a vivere con una
mente freddina? Magari prefe- dere preziosi componenti del campana dentro al cuore? Di
riva i Meganoidi. Koros, in proprio corpo e mandare a put- bronzo, poi. Perché i cattivi ride-
effetti, aveva un certo fascino. tane anni di investimenti pagati vano PRIMA di aver ottenuto la
In ogni caso, in quel cartone dai contribuenti? E guardate, vittoria? Perché, nonostante
animato c’è sempre stato qual- non sto parlando dei campi di una evidente superiorità mili-
cosa che non quadrava. E non calcio di Holly e Benji, la cui tare ed un tasso di belligeranza
solo in quello. Oggi non ci fac- estensione, calcolata scientifica- storicamente superiore alla
cio più caso, ma ai tempi erano mente, avrebbe dovuto coprire media, l’esercito americano non
numerosi i dubbi e le incon- chilometri e chilometri di su- veniva mai coinvolto nei con-
gruenze che riscontravo nei fe- perficie, visto che era possibile flitti e toccava sempre ai giap-
deli compagni di tanti percepire la curvatura terrestre, ponesi salvare la Terra, proprio
pomeriggi trascorsi davanti alla né dell’assurda giravolta che fa- loro che erano usciti malconci
televisione tra un tegolino e un ceva il sedile su cui era pog- dall’ultimo conflitto su scala
compito da svolgere per l’indo- giato il culo di Actarus quando globale? Troppe, davvero
mani. Voglio dire: se ogni robot- il robot entrava nell’astronave- troppe incongruenze.
tone aveva un guscio che lo conteneva. Quelle
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stor ies
D
a piccolo non ho mai vissuto piena-
mente il periodo d’oro del home
computer. Intendiamoci, ho comin-
ciato anche io con un glorioso Am-
strad CPC 464, ma a parte che non
poteva avere il fascino di un Amiga o
di un Commodore 64, eravamo già
nel 1989, quando ormai i titoli pre-
senti in quel cassone antidiluviano
non potevano competere con quelli
disponibili per master system o me-
gadrive, le prime due console che mi
furono regalate poco tempo dopo
Adesso, a vent’anni di distanza, mi
ritrovo nuovamente di fronte a quel
monitor a fosfori verdi e alla tastiera
con i bottoni colorati. Non oso nean-
che accenderlo, ammesso che fun-
zioni ancora. Non saprei come
affrontarlo emotivamente. È una vera
e
homer
ricordi di un cAsuALga m memoria perché è comunque una
delle primissime esperienze che ri-
di Alberto Li Vigni cordo bene? Oppure si tratta sempli-
cemente di una mitologia imposta
dalla valanga di retro pensiero a cui
siamo continuamente soggetti nel-
l’era dell’iPad?
Vediamo il primo punto. Avevo sei
anni. La mia idea di computer era a
metà tra il sogno ipertecnologico
trasmesso dalla cultura popolare e le
pubblicità dei giochini elettronici. La
mia felicità durò veramente poco,
perché nella schermata iniziale mi
apparve la scritta “microcomputer”.
Non era un buon punto di par-
tenza, ma nel giro di qualche mese
capii cosa fosse realmente avere un
HC: attendere dieci minuti per cari-
care un gioco, imparare il basic, co-
piarsi i listati dal manuale, far
rimanere a bocca aperta un ignaro
parente con qualche timida se-
quenza animata.
Secondo punto. A distanza di anni,
tramite fonti passate e presenti, sco-
prii cosa facesse realmente lo home
user cazzuto. Si scriveva i programmi
da solo e li diffondeva tramite fan-
zine. Fondava software house e inno-
vava il mercato con videogames
tanto umili quanto preveggenti. Ma
io tutto questo non l’ho vissuto. E
adoro l’iPad.
L’unica conclusione può essere
solo lasciare spento quel computer.
In fondo devo ancora finire quel ti-
tolo del 2010, Super Meat Boy. E poi io
non vivo nel passato...
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A lf è un sopravvissuto. Il
suo pianeta è esploso e,
per quanto ne sappia lui,
tutti i suoi amici potreb-
bero essere morti. Si
zarsi per convivere con
l’alieno.
Rivedendo oggi Alf, ci
sono pochi dubbi sul fatto
che Jeff Bridges si sia ispi-
del suo cibo preferito, i
gatti. Alterna momenti di
genio e follia a una dedi-
zione eroica a uno stile di
vita dominato da indo-
schianta sul nostro pia- rato all’alieno arancione lenza e pigrizia.
neta, sul garage di quella nel dare vita a The Dude Il suo non è uno show
che potrebbe essere la in The Big Lebowski. Qua- così diverso da I Griffin o
perfetta immagine della lunque cosa succeda at- Futurama. È dissacrante in
tipica famiglia americana torno a lui, a prescindere maniera meno esplicita, li-
all’inizio degli anni ’80. I dai disastri che ha vissuto, mitato dalle convenzioni
Tanner: pacifici, onesti e è sempre tranquillo. È una del tempo in cui è stato
semplici. È vivo, e sa che versione più pelosa di trasmesso, ma spesso al-
sarà lontano da casa per Fonzie. E più malinconica. trettanto efficace. E il fatto
sempre. Non è contento. C’è una tristezza di fondo che sia girato dal vivo, con
Ma a differenza di ET, si sa nel personaggio di Alf (un attori in carne ed ossa,
adattare. I Tanner deci- diverso, recluso per essere amplifica la magia. Vedere
dono di adottarlo, e la ti- difeso da un mondo in cui i movimenti del pupazzo
pica sit-com casalinga si non si potrà mai inte- oggi è quasi più incredi-
trasforma, i drammi e le grare, come dimostrato bile che negli anni ’80, è
gioie quotidiane vengono dall’inquietante finale come Blade Runner: è uno
messi in prospettiva dal- della serie), il suo senso dei migliori lavori di ef-
l’alieno. Si accende la tele- dell’umorismo sembra fetti speciali mai visti.
visione per le risate, la si sempre una reazione che Siamo molto oltre Gollum
tiene accesa per ricordarsi dimostra grande forza vi- o gli alieni di Avatar: Alf
che vale la pena di sfor- tale, paragonabile a quella esiste.
Alf’
di e
s Bl
ues
m ilio
Bel
lu
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stor ies
ALABAiraDlAe !
di enrico Pasotti
spaz
o gni tanto, di rado certo, mi ca-
pita di riordinare gli armadi di
casa [o gli scatoloni in garage
(o le casse in soffitta)]. È una
cosa che procrastino quanto
Ora la cosa più grande che
vedo in giro è il pacco di Bec-
kham, gigantografato sulla fac-
ciata di un palazzo.
In quegli anni giovani, presi
Eppure, c’è ancora tanta
emozione in quel passato. E
qualità.
E non è che ti devi sforzare
tanto quanto avresti creduto,
più possibile dato che, inevita- uno scapaccione da mia nonna per farla affiorare. Devilman è
bile, è un’operazione che mi perché dal parrucchiere tirai tutt’ora una lettura fulminante
prende ore e ore. Non perché io fuori un ritaglio di giornale. e quelle tavole sgraziate, il
sia fatalmente pigro, non solo C’era un fotogramma tratto da segno impreciso e il folle proce-
almeno, ma perché, fra le cose, Rocky Joe. Pretendevo quel ta- dere della storia continuano a
le memorie sono in agguato. glio di capelli. Cose belle. dipingere uno dei più oscuri ri-
E E allora infili la testa nell’ar- tratti dell’animo umano.
sfogliando/ascoltando/guar- madio e scopri che tanta roba è Ti guardi indietro e pensi che
dando le cose che furono, ri- diventata fango, che i dialoghi sì, i bei tempi sono passati ma
cordo un passato che, tipico spesso non stavano né in cielo poi ti guardi intorno e vedi che
dell’uomo, sapevo aureo. né in terra e che il senso di con- anche adesso te la passi un
C’erano la giovinezza, il fare tinuità logica non era un princi- gran bene. E ringrazi il giorno
spensierato, la certezza incrolla- pio universalmente valido, in in cui decidesti che sarebbe
bile che no, io non avrei mai quei mondi di fantasia. stata una buona idea non lan-
perso tempo con il telegiornale Le strade del passato sa- ciarsi dal balcone, in attesa dei
e che sì, il futuro sarebbe stato ranno sì lastricate d’oro, ma componenti.
mio, con i suoi robottoni alti pure lì si faceva lo slalom fra le Perché di quella Miwa non ci
trenta metri. cacche di cane. si può fidare...
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febbre
di Antonio Lanzaro
M
i raggomitolo sotto le coperte. ciaio e God Sigma, i miei cartoni che cantavo sempre da piccino
La temperatura è salita nella preferiti. Sono felice come un e che scopro di ricordare a me-
notte, sento la testa che pulsa bambino. D’altra parte lo sono. moria, parola per parola. La
sul cuscino ormai caldissimo. Mi raggomitolo sotto le co- commozione è totale quando,
Che bello, mi dico, oggi niente perte. La temperatura è salita come uno scherzo del destino,
scuola! Con le poche forze che nella notte, sento la testa che dopo Gordian comincia Jeeg
ho mi alzo e raggiungo il pulsa sul cuscino ormai caldis- Robot D’Acciaio. “Corri ragazzo
bagno. simo. Mi alzo controvoglia e laggiù, vola tra lampi di blu”. E
- Quanto hai? - chiede mia chiamo in ufficio. Accendo la tv, poi God Sigma, “combatti tra le
madre intercettandomi nel cor- provo a dribblare i salotti del stelle con gli Eldiani”. Le sigle
ridoio. Il mio sguardo assonnato nulla cosmico ma mi accorgo sono ancora bellissime, il resto
le basta per capire che non l’ho che infestano ogni canale. Mi sembra invecchiato troppo e
ancora misurata, ma che la feb- aggrappo alla tv satellitare e mi male. O forse la differenza sta
bre è ancora lì. Mi aspetta una imbatto in un canale che sta tutta negli occhi di chi guarda.
mattinata di tv sotto le coperte. trasmettendo Gordian, il mio Una parte di me continuerà a
Gordian sta per cominciare, Gordian! Che ricordi, che nostal- pensare che sia stato fortunato
devo sbrigarmi. Canticchiando gia! Ma che dolore scoprire che ad avere avuto un’infanzia coi
“Ogni pugno è una roccia che tutto sia invecchiato malissimo. robot al posto dei Pokemon, ma
taglia, ogni colpo tremendo va Decido di farmi male e guar- la certezza di un tempo sembra
giù” me ne torno al calduccio. darlo lo stesso, e proprio oggi un po’ più presuntuosa.
La maratona comincia. A Gor- quando alla fine stavo per cam- Sulle sigle, però, davvero non
dian seguono Jeeg Robot D’Ac- biare parte la sigla, quella sigla c’è partita.
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|
TV | inedito
Registi
Tom Green, Tom Harper
Soggetto
Howard Overman
Sceneggiatori
Vince Pope
Produttori
Kate Crowe, Petra Fried, Murray
Ferguson
Attori
ROBERT SHEEHAN, IWAN REHON,
LAUREN SOCHA, NATHAN STEWART-
JARRETT, ANTONIA THOMAS
Provenienza
UK
Versione
Originale
M i s f i t s
PUNK: ATTITUDE
PLAYERS 01 PAGINA 26
I
l primo impatto con i narrativo.
disadattati di Misfits è Seguendo una logica
scomodo, come la videoludica, l’abbrivio
poltrona del cinema della serie è pretestuoso
dopo le prime due e sbrigativo. I protagoni-
ore di Avatar in 3D. Si per- sti, cinque delinquentelli
cepisce da subito qual- affidati ai lavori sociali, ri-
cosa che non va, qual- cevono in dono altret-
cosa, non di sbagliato ma tanti poteri. Non è il co-
di fuori posto. E poi si ca- me succede a interessarci,
pisce qual è il problema: l’importante è che sia
le facce. Si vedono le successo e che le vite dei
facce dei protagonisti e nostri siano ora inevita-
nessuna ci sembra oppor- bilmente stravolte da un
di Enrico Pasotti tuna, rassicurante, giusta. susseguirsi di eventi che,
Poi quelle facce iniziano a per quanto straordinari,
cambiare, ad aderire ai non permettono loro di
personaggi in un modo dimenticarsi della vita di
che non ci è familiare. Si tutti i giorni, dei propri
arriva a capire che siamo genitori, dell’affitto da pa-
noi il problema, così av- gare, delle rate della mac-
vezzi ai canoni statuni- china e di tutto il resto.
tensi, ai protagonisti Misfits rimescola le
statuari, alle chiome flu- carte evitando di attri-
enti, alle mandibole roc- buire un’importanza ec-
ciose, ai bicipiti cessiva all’eccezionale,
prominenti. preferendo concentrarsi
I protagonisti di Misfits su un quintetto di perso-
sono ragazzetti molli, de- naggi atipici fin da subito.
bosciati, perdenti a modo Il taglio inglese si vede
loro, ma ben lontani dallo presto, non solo nel ca-
stereotipo del loser ame- sting, ma anche nei dialo-
ricano, lo sconfitto che si ghi che non lesinano il
redime o che cova risenti- turpiloquio senza però
mento per il mondo scadere nell’ipertrofico
esterno. No, i Misfits sono tarantiniano. Il sesso è
perdenti quotidiani, pic- esplicito, con tette e
coli personaggi fatti di chiappe in bella vista, ma
piccole cose, persone ve- senza quella carica voye-
rosimili, che conducono ristica o, peggio, con la
esistenze invisibili ai più, pretesa di fare bel cinema
come le vite di tutti noi. comune altrove. L’umori-
Questo fino all’innesco smo è contemporaneo e
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TV | inedito
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TV | INEDITO
boardwalk
empire
Q
uando venne
approvato il Vol-
stead Act, gli
anni venti ave-
vano appena ini-
ziato a fare capolino su un
mondo ancora occupato a
leccarsi le ferite della Grande
Guerra. Iniziava l’era del proi-
bizionismo. “When alcohol
was outlawed, outlaws be-
came kings” recita la tagline
della serie. Atlantic City,
Never
però, aveva il suo re da
tempo: Enoch “Nucky” Thom-
pson, personaggio basato
sul realmente esistito Enoch
L. Johnson, boss e marionet- let
the
tista della macchina politica Creata da
Repubblicana che control- Terence Winter
lava tutta la contea. Registi
Il serial ci fa immergere
all’improvviso nell’impero di
Timothy Van Patten, Allen Coulter
Sceneggiatori truth
get iN
Nucky, partendo proprio dal Terence Winter,
cuore di Atlantic City, il “bo- Nelson Johnson,
ardwalk”, la passeggiata in Meg Jackson
legno che accarezza
l’oceano Atlantico e che si ri-
Produttori
Martin ScorSese, Terence Winter, the
way of
vela teatro di numerosi av- Gene Kelly, Timothy Van Patten
venimenti chiave nel corso Attori
della serie. Appena si inizia a Steve Buscemi, Michael Pitt,
prendere confidenza con
l’ambiente e con i perso-
Kelly Macdonald,
Michael Stuhlbarg, a
good
naggi che lo popolano, è im- Stephen Graham, Vincent Piazza
possibile fare a meno di Provenienza
accostare Boardwalk Empire USA
a Mad Men, serie creata da
Matthew Weiner e ambien-
tata all’inizio degli anni ses-
Versione
originale story
di MATTEO
santa. Quando poi ci si
ricorda che Terence Winter,
FERRARA
la mente dietro Boardwalk
Empire, è stato assieme al già
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citato Weiner uno dei due
pupilli di David Chase du-
rante la produzione delle ul-
time stagioni de I soprano, il
puzzle che si stava cercando
di risolvere si completa im-
provvisamente da solo. E si-
capisce che Chase ha
l’occhio notevolmente alle-
nato a scovare scrittori talen-
tuosi, oppure un’invidiabile
calamita per il talento.
Perché Winter ce l’ha mo-
strata così bene, in tutte le
sue sfaccettature, che a ogni
puntata che passa Atlantic
City la si sente sempre più
vera, sempre più viva e pul-
sante, perché ogni perso-
naggio, non solo quello più
importante, è così profonda-
mente caratterizzato che
sembra possa esistere dav-
vero. Gli sguardi, i silenzi e i
gesti, quelli di Nucky (Steve
Buscemi) e Jimmy (Micheal
Pitt) sopra tutti, dicono tan-
tissimo. E ci ricordano anche
di quanta attenzione ai det-
tagli sia colma la serie, e
quanto sia qualitativamente
elevata la produzione intera.
Boardwalk Empire, però, è
senza dubbio un prodotto l’episodio successivo, vo-
classico, e sono contento che glioso di sapere “cosa c’è
lo sia. Perché è la dimostra- dopo”. C’è anche questo,
zione di quanto una serie certo, ma il motivo princi-
con un’impostazione di que- pale per cui guarderesti con-
sto tipo possa essere eccel- tinuamente una serie come
lente senza dovere abusare questa è l’irresistibile fascino
di cliffhanger vari, senza do- del reale ma fittizio, del per-
verti lasciare ogni volta ad sonaggio particolarissimo
attendere con bramosia ma credibile, così forte e de-
terminato ma incapace di
nascondere completamente
le sue debolezze, le sue
paure, le sue certezze a
metà.
Rinnovata per una se-
conda stagione subito dopo
la messa in onda del pilot,
Boardwalk Empire si dimostra
una delle migliori serie di
quest’anno. Da vedere anche
solo per potere annusare
l’aria di Atlantic City negli
anni venti, un misto di salse-
dine dell’Atlantico, alcool il-
legale dei bar e olezzo dei
bordelli.
PLAYERS 01 PAGINA 31
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CINEMA | retros pettiva
l’Uomo dei
Sogni
Lo scorso 24 agosto Satoshi Kon ha smesso di
sognare. Lui che per tutta la vita ha raccontato
sogni, facendo dei suoi film delle esperienze
meravigliosamente intrise di assurdo e ironia,
di scenari improbabili e seducenti... ha smesso
di sognare, l’uomo dei sogni, che attraverso le
trame oniriche delle sue opere raccontava la re-
altà, l’uomo, i rapporti sociali, e nel sogno sa-
peva mantenere una lucidità sorprendente e
implacabile. Ha smesso di sognare e i suoi sogni
già ci mancano.
Satoshi Kon non era solo un regista giappo-
nese di anime, un autore di “storie fantastiche”.
Era uno dei pochi autori del Sol Levante a pie-
gare e plasmare la materia stessa dei cartoni
animati affinché si rendesse tramite di analisi
sociali, psicoanalitiche e umane, ma senza mai
rinnegare le basi dell’animazione giapponese.
Dove i lavori di Mamoru Oshii sfociano nel di-
dascalico e nella pesantezza “filosofica” propria
di un film forzato ad essere trattato, le opere di
Kon splendono di irresistibile ironia, gioioso tri-
pudio visivo, inarrestabile verve narrativa. Dove
tematiche e stilemi fin troppo ortodossi se-
gnano di qualche acciacco le ultime produzioni
targate Studio Ghibli, i film di Kon ancora stupi-
scono per freschezza, per originalità e padro-
nanza di stile.
A qualche mese dalla scomparsa, Players de-
dica a Satoshi Kon una breve retrospettiva,
tanto per celebrarne il ricordo quanto per farlo
conoscere a chi, disgraziatamente, ancora non
ne ha visto le opere.
Con sentimenti di profonda gratitudine per
ciò che ha fatto, lo salutiamo. Consapevoli che
continueremo a seguirlo, sempre e comunque,
sino alle stelle e oltre...
PLAYERS 01 PAGINA 32
in memoria di SATOSHI KON
di andrea chirichelli e federico rescaldani
L'
eccezionale sono dettagliati, i co-
esordio di lori vividi e pulsanti,
Satoshi Kon l'atmosfera rarefatta
che adatta e inquietante, la su-
per il grande spance costante e
schermo il com- l'aura di Alfred Hit-
plesso romanzo di chcock tangibile. Effi-
Yoshikazu Takeuchi, cace da punto di
modificandolo radi- vista drammaturgico,
calmente ma donan- Perfect Blue si lascia
dogli quel tratto ricordare per una co-
distintivo che carat- lonna sonora giusta-
terizzerà tutte le mente al di sopra
opere del regista fino della media, per l'in-
alla sua prematura telligenza con la
fine. Le vicende di quale vengono pre-
Mima, ex esponente sentati i valori e di-
di un gruppo di idol svalori del mondo
passata ad una dello spettacolo e
nuova carriera e per per l'astuzia con la
questo terrorizzata quale lo script gioca
da un misterioso con lo spettatore,
stalker, vengono de- estasiato dalla quan-
clinate seguendo il tità di idee nuove e
verbo del thriller psi- fresche che l'ex al-
cologico, palpitante lievo di Otomo porta
e ricco di colpi di al mondo dell'anima-
scena. I tratti di fon- zione giapponese. E'
dali e personaggi nata una stella.
PLAYERS 01 PAGINA 33
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CINEMA | s peci ale
F I
orse il più im- equilibrista sul filo del nception prima di esso si fondono thriller e
mediato tra i melodramma, ma, no- Inception. Non è commedia, reale e ir-
film di Satoshi nostante qualche folata nemmeno il caso di reale, sogno e realtà.
Kon ma non di banalità, riesce a su- chiedersi se Christo- Amabilmente meterefe-
per questo perare indenne il bara- pher Nolan abbia renziale, con continui ri-
meno riuscito. Nono- tro. Il dogma della visto questo film prima mandi alle sue opere
stante il background (la famiglia viene ribaltato, di dedicarsi alla sua ul- precedenti, Il regista
notte di Natale) e i pro- le differenze sociali, ses- tima fatica, tante e tali gioca con Freud e stordi-
tagonisti (l'improbabile suali, religose appianate sono le similitudini. No- sce lo spettatore a colpi
terzetto compostato da dalla necessità fatta nostante la sua com- di colori, parate, robot e
Gin, un ex ciclista alco- virtù, l'emarginazione ir- plessità, che a volte matrioske. Un film im-
lizzato, Hana, un trave- risa e sconfitta dalla sfocia nell'incomprensi- perfetto e difficile, ma
stito, e Miyuki, una forza dell'amore e della bilità, Paprika è forse il sempre appagante. Se
ragazza scappata di casa vita. Il più atipico e oni- manifesto stilistico di Sa- l'opera merita di assur-
alle prese con un neo- rico dei racconti di Na- toshi Kon, che qui dà il gere a visione impre-
nato abbandonato) non tale, musicato da un meglio di sé, ideando e scindibile è gran parte
brillino per originalità, la Sukuki Keiichi in stato di realizzando sequenze di merito della sensazio-
storia coinvolge e il grazia, capace di fon- incredibile impatto vi- nale colonna sonora
tratto del regista è ora- dere sonorità elettroni- sivo. Trasposto assai li- composta da Susumu
mai maturo e capace di che ad arie classiche: beramente da un Hirasawa, che traduce in
donare spessore ai per- una partitura indimenti- romanzo di Yasutaka note le visioni di Kon
sonaggi. Lo script cam- cabile, proprio come il Tsutsui (maestro della dando vita ad uno dei
mina come un film che accompagna. letteratura fantascienti- più felici matrimoni
fica giapponese), Pa- della storia della cine-
pirka è uno e tutto: in matografia moderna.
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MILLENIUM ACTRESS
M
illenium Ac- rato di lei da anni, Chiyoko suta costantemente nei
tress è il film ripercorre la sua intera vita panni di qualcun altro e mai
più bello di a partire dal momento in in quelli di se stessa. L’esilio
Satoshi Kon. cui, ragazzina, per caso di- volontario, dove troviamo
La sua opera venne attrice e diva. Gli Chiyoko – ormai settan-
più riuscita, il suo capola- eventi della sua vita reale si t’enne – all’inizio del film, è
voro indiscusso. Per quanto legano indissolubilmente ai solo una momentanea
Paprika abbia fatto palpi- set e ai copioni dei suoi in- pausa prima che i ricordi
tare i cuori ed eccitato le numerevoli film, fino al tornino, prima che l’insegui-
menti, per quanto Perfect punto da diventare una mento ricominci…
Blue ci abbia folgorato, per cosa sola, come realtà e Millenium Actress è la
quanto Paranoia Agent (alla sogno in Paprika. A diffe- bellezza di un ritratto lumi-
pagina seguente) resti a renza di quest’ultimo, però, noso tra le macerie di un
tutt’oggi un lavoro non v’è mai confusione su bombardamento, la malin-
enorme… nonostante ciò, quanto stia accadendo. La conia di una chiave perduta
Millenium Actress è sempre sceneggiatura di Millenium e ritrovata, il calore improv-
lì, in cima ad una carriera Actress è miracolosa. Ma viso di un incontro inatteso
eccezionale, tristemente e quel che conta di più, sono e troppo breve. È un film
prematuramente interrotta. l’amore e la delicatezza con che tocca le corde più pro-
Millenium Actress è lì, tra cui Kon racconta il suo per- fonde dell’anima, ma senza
le stelle, forse un po’ più sonaggio: così umano e fra- mai, MAI, rinunciare ad una
avanti. Esattamente dove si gile, ma così forte e vitale e irresistibile ironia.
trova Chiyoko Fujiwara, l’at- determinato, lanciato all’in- Se il destino è beffardo,
trice millenaria cui Kon seguimento di un sogno tanto vale ridere, anche
rende omaggio. Intervistata mai raggiungibile, di un mentre si piange come una
da un giornalista ammira- amore forse impossibile, ma fontana.
tore, segretamente innamo- che dà senso alla vita, vis-
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CINEMA | s peci ale
P
aranoia Agent è un parodia e il senso del ridicolo mente conquistate con Paprika.
racconto allucinato e con attimi di profonda dram- L’affascinante commistione di
allucinante. Satoshi maticità. Paranoia Agent è tutto realtà e sogno, le tinte oniriche
Kon aveva la dote in- fuorché un terreno stabile. È di una realtà parallela che inter-
spiegabile di saltare tutto fuorché un mondo narra- seca il corso di quella cui siamo
da un registro stilistico all’altro, tivo assodato, ortodosso, fami- assuefatti; eventi in apparenza
da una forma narrativa all’altra, liare. È invece un continuo innocui che si rivelano gravidi
da una dimensione emotiva sorprenderti, un continuo le- di conseguenze, azioni che pa-
all’altra senza rispetto per il suo varti il tappeto da sotto ai piedi, iono dare un senso preciso alla
spettatore, per le sue aspetta- un continuo percuotere le tue trama ma che finiscono per ri-
tive e la sua sanità mentale, ma corde emotive con alterne vio- mescolare ulteriormente le
senza che l’impianto narrativo lenza e dolcezza. Un agente di carte… tutto questo è stru-
delle sue opere tradisse la mi- paranoia, appunto, così narrati- mento, sia chiaro, è veicolo per
nima indecisione. Con estrema vamente inclassificabile – ma una sottile e sistematica critica
e in apparenza casuale disinvol- così stilisticamente immenso – alla società giapponese, da in-
tura, ma in realtà con pianifica- da confonderti le idee perfino tendere, vista l’assenza di appi-
zione certosina, Paranoia Agent sulle tue stesse emozioni. gli a specificità troppo
intreccia il poliziesco con l’in- PA sviluppa in mille direzioni nipponiche, come metonimia
trospezione psicologica, il grot- ognuna delle forme narrative della società umana mondiale.
tesco e il comico con sperimentate in Perfect Blue e La società del mass market, dei
un’asprissima critica sociale, la Millenium Actress, e definitiva- ritmi sociali che alterano la
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PARANOIA AGENT
comune percezione della vita generano in una società se- la doppia vita di Harumi
e che richiedono nuovi sfo- gnata da uno sviluppo uma- Chono – è forse quello più
ghi, decisamente deviati, per namente insostenibile. Il riuscito e bello.
le frustrazioni e le difficoltà finale apocalittico non va in- Satoshi Kon racconta la re-
cui non si ha voglia di tener teso in senso puramente let- altà, attraverso le immagini
testa. Non è la confusione tra terale, seppure non rifugga sfolgoranti di un mondo pa-
sogno e realtà, l’incapacità di questa interpretazione, com’è rallelo, rivelandone le trame
distinguere il reale dall’imma- consuetudine nei lavori più più nascoste come forse nes-
ginario, ad essere un male in immaginifici di Kon. Ma al di sun altro regista di anime è
sé, è piuttosto la fuga dalla là della storia nel suo com- mai stato in grado di fare.
realtà voluta per indolenza, plesso, così come si confi- Questa sua opera voluta-
meschinità, viltà. gura, multisfaccettata e mente sbilenca, apparente-
Fin dal prologo – cui si ri- gravida di possibili interpre- mente confusionaria,
collega direttamente l’epi- tazioni “laterali”, è la tratta- inevitabilmente imperfetta
logo, in un’esplicita zione dei singoli personaggi (di un paio di episodi si po-
rappresentazione della cicli- a sorprendere, il modo in cui teva fare a meno), è in verità
cità del tempo – Paranoia si raccontano le loro peculiari magnifica, visivamente po-
Agent parla di rifiuto delle re- vicissitudini e se ne indaga la tente, emotivamente deva-
sponsabilità, di ignavia, e di psicologia, spesso in maniera stante.
tutta l’energia distruttiva che chirurgica. A tal proposito, il
i peggiori sentimenti umani terzo episodio – che racconta
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Winte r’s
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CINEMA | inedito
Bone
un inve rno fre ddo fre ddo
di francesco sili
REGISTA
DEBRA GRANIK
SCENEGGIATORE
DEBRA GRANIK & ANNE
ROSELLINI
PRODUTTORE
ALIX MADIGAN, ANNE
ROSELLINI
ATTORI
JENNIFER LAWRENCE, JOHN
HAWKES AND GARRET
DILLAHUNT
PROVENIENZA
USA
VERSIONE
ORIGINALE
PLAYERS 01 PAGINA 38
R
ee Dolly è una corniciato dagli splendidi
diciassettenne paesaggi dell’altopiano
dal volto ange- dell’Ozark, lucido e algido
lico e gli occhi sfondo alle ben più plum-
gelidi come i bee vicende narrate, ed è
venti del Missouri, dove graziato da una regia di
vive assieme a una madre mestiere votata a spiare
mentalmente disturbata con occhio furtivo, più
e due fratellini, Sonny e che narrare didascalica-
Ashley. Suo padre, Jessup, mente, il degrado morale
è un fabbricante e spac- e materiale di una comu-
ciatore di stupefacenti, nità dove cortesia e ap-
appena uscito dalla ga- poggio reciproco na-
lera grazie ad una cau- scondono sempre un se-
zione pagata ipotecando condo fine più malizioso.
la casa e il terreno di fa- A Winter’s Bone propone
miglia, ma ora è sparito e con grande efficacia il
se non verrà trovato in tema dell’omertà e del
tempo per l’udienza Ree conflitto del singolo con-
e gli altri perderanno tro il comune senso di
tutto. Per Ree, l’unico so- appartenenza a uno stile
stegno morale e mate- di vita fondato sul patriar-
riale del nucleo fami- cato violento e oppres-
gliare, non resta che in- sivo, dove le donne
traprendere un doloroso compaiono come mere
percorso alla ricerca del esecutrici della volontà
padre e di una verità stre- schiacciante dei loro ma-
nuamente difesa da una riti, i quali vengono di-
comunità omertosa e vio- pinti con i tratti grotte-
lenta. schi e naive degli animali
Vincitore del Gran Pre- su cui si fonda la loro sus-
mio della Giuria al Sun- sistenza.
dance Film Festival, il film Sullo sfondo c’è una
di Debra Granik, riadatta- natura immota e antica,
mento dell’omonimo ro- anch’essa donna nella sua
manzo di Daniel Wood- incapacità di opporre re-
rell, è un lancinante viag- sistenza alla violenza a
gio negli angoli bui della cui assiste e di cui è fatta
più remota provincia essa stessa vittima e nella
americana, dove tutti sua assolutamente muta
sanno tutto ma nessuno testimonianza, splendida-
deve dire niente. mente ritratta da una fo-
Il film scorre fluido, in- tografia lucida e attenta a
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CINEMA | inedito
PLAYERS 01 PAGINA 40
“ Jennifer Lawrence, supportata
da un ottimo John Hawkes
nella parte dello zio Teardrop,
tiene da sola le fila di un co-
strutto narrativo abile e coe-
“
rente
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CINEMA | NELLE SALE
BELLO
SENZ’ANIMA
Regista
Joseph Kosinski
Sceneggiatori
Edward Kitsis, Adam Horowitz
Produttori
Sean Bailey, Steven Lisberger, Jeffrey Silver
Attori
Jeff Bridges, Garrett Hedlund, Olivia Wilde
Provenienza
USA
Versione
Italiana
Legacy
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T
ron è tornato. Se mente complicata.
ne sentiva dav- È quindi curioso con-
vero la man- statare come, a distanza
canza? Nel 1982, di 27 anni, Tron Legacy
l’impatto del film soffra degli stessi identici
sulle menti degli allora difetti. Lo script, realizzato
neonati appassionati di dagli sceneggiatori di
videogiochi fu deva- Lost Kitsis e Hotowitz,
stante. La sequenza delle parte bene, alimentando
moto ridefinì gli standard le attese del pubblico e
della computer grafica e proponendo un tema,
permise la definitiva pro- quello del software libero
mozione del videogioco e open source, che, così
da fenomeno di nicchia come molti altri, verrà
per übernerd a moda di purtroppo rapidamente
massa. Tron Legacy por- abbandonato nel corso
tava quindi un doppio della pellicola. Nel vano
fardello sulle spalle: da un tentativo di dare sostanza
lato il compito di dimo- ad una trama identica a
strarsi ancora all’avan- quella raccontata nel
guardia sotto il profilo primo episodio, gli autori
tecnico, dall’altro quello buttano a casaccio nel
di riuscire ad eguagliare calderone temi “too big
lo status di cult, faticosa- to fail”, dall’intelligenza ar-
mente raggiunto dal suo tificiale alla nascita delle
predecessore più in virtù dittature, dal ruolo delle
del progressivo invec- macchine alla pervasività
chiamento dei fan origi- del web, senza però riu-
nali che delle sue qualità scire a svilupparne com-
intrinseche. piutamente nemmeno
A ben vedere, infatti, e uno.
ben diversamente da altri Meglio concentrarsi
classici usciti in quel pe- sull’azione: qui Tron Le-
riodo, Blade Runner su gacy non delude. Le ver-
tutti, Tron non solo è in- sioni 2.0 delle battaglie
vecchiato male ma non è coi dischi e con le moto
che fosse questo gran ca- sono degne evoluzioni di
polavoro nemmeno al- quelle originali. Dal punto
lora. Le immagini e la di vista prettamente vi-
computer grafica soppe- sivo, il film colpisce positi-
rivano alle lacune di una vamente per il suo stile,
sceneggiatura spesso una eccelsa rilettura di
priva di ritmo e inutil- quello originale. Ecco
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CINEMA | NELLE SALE
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CINEMA | INEDITO
L’ALIE
NAZIONE
DELLA
RICERCA
SWAN DI VALENTINA PAGGIARIN
BLACK
Regista
Darren Aronofsky
Sceneggiatore
Mark Heyman, Andres Heinz,
John McLaughlin
Produttore
Jon Avnet
Attori
Natalie Portman,
Vincent Cassel, Mila Kunis
Provenienza
Stati Uniti
Versione
originale
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P
resentato alla Mostra del collega, spregiudicata e passio- “thriller”. I personaggi sembrano ri-
Cinema di Venezia del nale, inferiore nella tecnica e tutta spondere ai canoni dei loro ruoli,
2010 e accolto con uno dedita all’istinto. È intorno a que- la vicenda si dipana con molta in-
scetticismo e una fred- sto binomio di personaggi apolli- quietudine ma con pochi veri colpi
dezza (da parte della cri- nei e dionisiaci che si svolge la di scena, il mondo del balletto
tica) simili a quelli che avevano vicenda: un demiurgico Vincent viene tratteggiato senza partico-
colpito un altro film di Aronofsky, Cassel, nei panni di Thomas Leroy, lare originalità, piuttosto con spie-
The Fountain, Black Swan è il prose- il direttore del New York Ballet al tata crudezza. In realtà, l’intenzio-
guire del regista sulla strada di una lavoro sul Lago dei Cigni, cerca di ne del regista non era quella di
ricerca tutta personale, della spe- trasformare Nina nella sua nuova realizzare l’ennesimo film ricco di
culazione sul senso dell’esistenza, prima ballerina per assegnarle, nel colpi di scena e tutta questa pre-
sull’ineluttabilità della passione e prestigioso balletto, sia la parte del vedibilità è uno strumento per aiu-
sull’impossibilità di cambiare la Cigno Bianco che quella del Cigno tare lo spettatore a concentrarsi
propria natura. Nero. sugli elementi davvero importanti,
Nina (Natalie Portman) è disci- Il film è stato tacciato di preve- come la profonda psicologia di
plinata, dotata ed eterea, l’arche- dibilità: accusa capitale per una Nina e la disperata ricerca di signi-
tipo della ballerina. Lily è una sua pellicola spesso classificata come ficato per la sua esistenza.
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CINEMA | INEDITO
BLACKSWAN
Mentre seguiamo Nina con i propri istinti di
nel suo degenerare, nel- auto-distruzione sembra
l’auto-mutilazione fisica, mettere a repentaglio la
attraverso le terribili vi- propria brillante carriera
sioni di un destino in- (e, a tratti, anche la pro-
compiuto, veniamo pria vita): la vera antago-
accompagnati per mano nista è la madre iper-
da Aronofsky nell’esplo- protettiva, che ha river-
razione di una figura sin- sato tutte le proprie fru-
ceramente tridimensio- strate ambizioni giovanili
nale, che va interpretata su una figlia chiaramente
e giudicata in modo di- più dotata di lei. Questo
verso rispetto alla sua ap- personaggio confonde e
parenza, alla sua origine, distrae Nina e rallenta il
alla sua occupazione: suo processo di presa di
Nina è un personaggio coscienza sulla strada
immaturo rispetto ai pro- giusta da imboccare.
tagonisti degli altri titoli Thomas Leroy è invece
di Aronofsky, ancora il cattivo maestro che
“sulla soglia”, che si di- sembra condurre Nina
batte in una lotta dolo- verso la perdizione, che –
rosa per l’auto-afferma- come da cliché – pare ri-
zione. Come sarà chiaro chiedere favori sessuali in
nel finale, Nina non è af- cambio di un ruolo pre-
fatto quello che sembra, stigioso, ma che forse ha
lo sa e sta cercando di intravisto la vera natura
completarsi, di comple- di Nina e cerca di aiutarla
tare il proprio percorso. a lasciarla fiorire.
I personaggi che af- Nina è un personaggio
fiancano Nina rivestono alienato e, per questo,
ruoli “inappropriati” e la pensiamo fin da subito
loro funzione non è che sia pazza: che la sua
quella che ci si aspetta: è ossessione per il successo
proprio grazie a loro che nella danza la stia obnu-
il percorso di consapevo- bilando, che l’oppres-
lezza della protagonista sione da parte di sua
diventa ancora più frasta- madre le stia tarpando le
gliato. La vera antagoni- ali, che l’arrivismo di
sta di Nina non è Lily, Leroy le stia rovinando la
come si potrebbe intuire vita. In realtà, Nina non è
a un primo livello di let- alienata perché sta cer-
tura, né Nina stessa, che cando di ottenere il mas-
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simo nel campo del bal- decisione migliore. Tutto
letto, ma perché sta cer- The Fountain è una ten-
cando di dare un senso sione costante del prota-
alla propria vita che, len- gonista verso un gesto di
tamente e inconsapevol- rassegnazione e accetta-
mente, sembra farsi più zione davanti alla morte,
chiaro ed ineluttabile. per scoprire la vera vita
Nina, il Cigno Bianco, sta eterna. The Wrestler, allo
imparando che cosa si- stesso modo, è la batta-
gnifica essere davvero un glia di un lottatore che
Cigno Nero e, in questo cerca di sopravvivere, ma
processo tutto interiore, che si accorge che la
la rivalità con Lily è una semplice esistenza non
mera oggettivizzazione gli basta.
del percorso mentale Con una metafora forse
della protagonista, che prevedibile, in Black Swan
arranca a tentoni, cer- osserviamo Nina mentre
cando di capire quale sia attraversa a passi di
la sua scelta giusta, quale danza il palcoscenico
sarebbe la svolta decisiva della propria vita, alla di-
della sua vita. sperata ricerca della
Aronofsky segue Nina chiave di volta della sua
con uno sguardo irre- esistenza. La sua danza, le
quieto, un montaggio sue movenze, la sua sto-
serrato e inquadrature ria, così come la sua ri-
claustrofobiche, accen- cerca implicita, sono
tuate da una musica os- l’opposto dell’immagine
sessiva e invadente, che, canonica del balletto,
abbinata alle immagini di fatto non di leggiadria,
un corpo tanto fragile e spensieratezza ed evane-
decadente come quello scenza, ma di turba-
della protagonista, raffor- mento, violenza fisica,
zano la sensazione di dramma. Nina è l’enne-
squilibrio totale. Squili- sima ipostasi del senso
brio che però non è paz- della vita secondo Aro-
zia, ma disperata ricerca nofsky: una vita che deve
di un equilibrio. trovare la propria com-
D’altra parte, non è la piutezza e il proprio si-
prima volta che i perso- gnificato a qualunque
naggi di Aronofsky si di- costo.
battono sulla pellicola
per riuscire a prendere la
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CINEMA | inedito
A SERBIAN FILM
A SERBIAN RAPE-SODY
DI DANILO DI RUSSO
Regista
Srdjan Spasojevic
Sceneggiatore
Aleksandar Radivojevic,
Srdjan Spasojevic
Produttore
Srdjan Spasojevic
Attori
Srdjan Todorovic, Sergej Trifunovic,
Jelena Gavrilovic
Provenienza
Serbia
Versione
originale
B
isogna dargliene atto, ‘filmabile’. indignato alle accuse di compia-
Srdjan Spasojevic deve Questo prima che il giovane ciuto sadismo infiocchettato da
saperne una più del regista decidesse di mettersi pretenziose velleità metaforiche
diavolo. Perché, al di là l’abito buono e lasciare il suo ma studiato a tavolino per shoc-
di demeriti o furberie, paese, annaspante fra crisi eco- kare.
non è certo cosa da tutti sapere nomiche e di identità, per pre- E dire che questo thriller dai
suscitare ancora oggi un tale pol- sentare A Serbian Film nei più toni morbosi non avrebbe certo
verone mediatico in un mondo, importanti festival cinematogra- bisogno di tali escamotage per
quello cinematografico, che sem- fici del 2010. La vera impresa è farsi apprezzare, forte com’è di
bra(va) aver scandagliato ogni stata riuscire a fare terra bruciata contenuti e valori produttivi im-
declinazione possibile della vio- attorno a sé, grazie anche a una portanti. Il comparto tecnico è di
lenza e lordura umana, al punto manciata di scene altamente tutto rispetto: regia solida e una
da risultare oramai assuefatto, scioccanti che, come da copione, fotografia ottima, un cast ovvia-
saturo o quasi di ulteriori tabù da hanno funto da efficace Cavallo mente sconosciuto ai più ma di
violare e impermeabile alla pos- di Troia al passaparola di critica, assoluto valore, senza dimenti-
sibilità di spingere oltre gli invali- pubblico e web, assestando rea- care l’eccellente comparto so-
cabili limiti del consentito e del zioni che vanno dal rigetto più noro, fatto di oscuri tappeti
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elettronici che deragliano in pul- normale famiglia serba, per poi enormi somme da investire per
santi sferzate industrial/noise nei infettarsi poco a poco fino a girare una pornografia inedita e
momenti più cruenti. Il tutto a spingerci nell’abisso. Milos, do- di classe che si erga oltre la
supporto di una sceneggiatura tato stallone locale ritiratosi dalle squallida serialità degli standard
che non brilla per estro e origi- scene per mettere su famiglia, vigenti, un prodotto che possa
nalità, ma non va mai sopra le conduce una vita sentimental- dare a una selezionata clientela,
righe e, anzi, sa giocare al citazio- mente appagante ma di stenti oltre che la solita precoce sbor-
nismo coi canovacci di una serie economici che a volte, carburati rata, una scintilla di Arte e Verità
di titoli che hanno già affrontato da un malinconico retrogusto al- attraverso una sessualità istin-
i binari scomodi delle cineprodu- colico, gli fanno riemergere dei tuale totalmente vissuta, epurata
zioni al confine con la legalità dubbi sull’opportunità delle sue da ogni compromesso e
come “snuff” e il porno più scelte; gravita nella sua vita schermo morale. Ma più di que-
estremo (si pensi a 8mm di Schu- anche un fratello sbirro dai tratti sto Milos non sa, non deve sa-
macher, o a Tesis di Amenábar). però alquanto morbosi. Per il tra- pere, postilla di un contratto
Lo fa però entrando in punta mite di un’ex collega, Milos ac- altresì irrinunciabile.
di piedi, quasi di soppiatto, nel- cetta il corteggiamento di Qualora la condotta gerarchica
l’intimità di una relativamente Vukmir, visionario regista con e le tenute para-militari della
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CINEMA | inedito
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per una stilla di vita vera, da macello per tentare di
talmente bene che produ- aggrapparsi in corsa all’ul-
zioni di questo genere po- timo treno di un’economia
trebbero costituire da sole il altresì inafferrabile. Figli che
traino economico di una na- comunque, nella migliore
zione. Zone d’ombra del delle ipotesi, ha già ‘fottuto’
grande mercato globale che per il solo fatto di avere
chi è disposto a sporcarsi le dato loro i natali, essendo
mani può coprire al prezzo talmente corrotta in ogni
di qualche sacrificio, guada- suo interstizio che anche un
gnandosi così un invito, pur porno attore, figura che di
se dalla porta di servizio, al solito non gode di alta con-
gran convito dell’Economia siderazione sociale, può rilu-
che conta. cere di una sua positività,
Tutti spunti che pongono specie rispetto a speculari fi-
più di un interrogativo etico, gure fraterne che riflettono
e trovano corrispondenza in un’autorità laida, che non
un mercato reale – e non protegge la comunità né ha
solo pornografico - che i meriti per assurgere a mo-
forza sempre oltre i paletti dello di riferimento forte per
del consentito fino alle più essa, ma anzi si insinua dal-
parossistiche derive, pur di l’interno fino a tradire il pro-
soddisfare una clientela prio stesso sangue, come
sempre più esigente e as- d’altronde a un livello supe-
suefatta a tutto (arduo non riore la polveriera balcanica
trarre dalla nebulosa perma- ha drammaticamente dimo-
nenza nipponica di Vukmir strato negli anni di scontro
un’allusione anche solo ve- etnico. i pur ridimensionato, si farà ricor-
lata al paese che è riuscito a Con la sua rassicurante dare anche quando la noiosa sca-
costruire un mercato erotico confezione sembra fruibile lata al primato delle crudezze più
di massa anche su giovanis- da ogni tipo di pubblico, ma spinte farà apparire le oggi irri-
sime ragazzine in età prea- presto A Serbian Film getta tanti deflorazioni neonatali poco
dolescenziale che, in la maschera e chiede allo più che uno scandaletto da bol-
colorate tenute kawaii, riem- spettatore di partecipare a lino arancione.
piono alla luce del sole gli un gioco davvero estremo, e Valutare l’impatto di un film
scaffali dvd degli store di di farlo con le proprie re- potenzialmente deflagrante, ma
tutto il paese per allietare il gole. Una volta tanto è destinato fin dal concepimento al
sollazzo onanistico del sara- l’opera a selezionarsi gli in- feticcio di pochi, non è meno fa-
riman di turno). terlocutori, scremando con cile che provare a ipotizzare se
Sul sipario di un’umanità la sua malsana fama Spasojevic seguiterà continuando
cadente che nella sua tota- l’utenza smaliziata e ardita a plasmare la sua carriera sulla
lità esce completamente an- dai pavidi e starnazzanti stessa matrice maledetta cui tale
nichilita, si stagliano umori e ben prima che questi pos- opera lo inchioda, o se tenterà di
accuse di forte valenza poli- sano ergere le solite barri- divincolarsene per rifarsi una ver-
tica, che denunciano lo cate; ma di carne al fuoco, ginità. A me basta immaginarlo
stato di una Serbia coma- per chi saprà accettare la sornione per averla fatta grossa
tosa, una patria/madre sfida e leggere fra le righe ma, come una sorta di amman-
ormai prostituita per il solo del mero allestimento ma- sito Vukmir, lieto di avere virato
appagamento del proprio cabro, ve n’è tanta, in un bel po’ di attenzioni momen-
vizio e non per la sofferta un’esperienza filmica piena tanee su un potenziale neo-un-
ma pur sempre nobile ne- che sa stare sulle proprie derground serbo che però di
cessità di accudire i suoi gambe e ha tutto per farsi kusturicano questa volta sembra
figli, che anzi vende al mi- apprezzare ben oltre la mat- aver assai poco, ma potrebbe
gliore offerente come carne tanza, e il cui valore, magari dare il la a cose interessanti.
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cinema | INEDITO
regista
Mike Leigh
sceneggiatore
Mike Leigh
produttore
Georgina Lowe
attori
Jim Broadbent,
Ruth Sheen, Le-
sley Manville
provenienza
USA
versione
Originale
di Andrea Maderna
V
isto l’apprezzamento di suoi pregi migliori e mostra di es- spensieratezza fittizie. E così, at-
buona parte della critica sere sempre in gran forma, molto torno alle tazze di tè e a festic-
dopo la proiezione a Can- più dei personaggi che racconta. ciole in cui tutti si sforzano di
nes, Another Year può forse es- Another Year illustra il susse- divertirsi ma nessuno riesce a na-
sere considerato il grande guirsi di quattro stagioni con lo scondere davvero l’amarezza die-
sconfitto del festival francese in sguardo incollato sul muso di tro un sorriso di cartone, dodici
edizione 2010: i premi importanti persone che si rincorrono davanti mesi trascorrono inutilmente.
sono andati altrove e Mike Leigh alla macchina da presa. Mette a Mike Leigh racconta la bassa
s’è dovuto accontentare della nudo le loro debolezze, la fatica umanità brit pop con uno stile
menzione della giuria ecume- del sopravvivere nelle braccia asciutto e drammatico, mesco-
nica. Sarà per questo che la distri- dell’autocommiserazione, la triste lando dramma, risate e malinco-
buzione in Italia ha tardato, consapevolezza di anni che tra- nica rassegnazione in un
nonostante il film fosse stato an- scorrono in preda all’inutilità. equilibrio perfetto che stordisce
nunciato nel listino Bim a mag- Tom e Gerri sono la coppia per- e non lascia scampo. Maestro
gio 2010? Quale che sia il motivo, fetta di signorotti che si amano e nella direzione degli attori,
è un gran peccato, perché Ano- amano il prossimo, del quale si spreme da un cast di soliti noti
ther Year non sarà forse il capola- circondano volentieri. Ma attorno performance d’eccezione e re-
voro di Leigh, ma è comunque alla coppia si raccolgono misera- gala due candide ore di atroce
un film solido, divertentissimo e bili parassiti che cercano di abbe- divertimento. L’ha sempre fatto e
commovente, nel quale il regista verarsi dal loro buon cuore per sempre continuerà a farlo.
inglese sfodera ancora una volta i illudersi di vivere una gioia e una
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cinema | INEDITO
Regista
Gareth Edwards
Sceneggiatore
Gareth Edwards
Produttore
Allan Niblo, James
Richardson, Jim
Spencer
Attori
Scoot McNairy,
Whitney Able,
Kevon Kane
Provenienza
UK
Versione
Originale
È
un buon periodo per la fan- Nasa rientrata da una missione fi? Edwards fa di necessità virtù e
tascienza a basso budget. Ti- spaziale precipita in Messico libe- non potendo realizzare sequenze
toli come Cloverfield, District rando creature aliene che ini- di grande impatto visivo tra-
9, Moon e, perchè no, il nostrano ziano a seminare il panico nella sforma il film in un road movie,
Metal Gear Philanthropy hanno zona. Lo spettatore non assiste al puntando tutto sull’alchimia tra i
dimostrato che si possono realiz- disastro e ha ben poche occa- protagonisti. L’obiettivo in que-
zare pellicole sci-fi convincenti sioni di ammirare i mostri perché sto senso è perfettamente cen-
anche senza spendere l’indeco- la sua attenzione è carpita dalla trato, visto che i bravi Scoot
rosa quantità di quattrini che gli vera storia raccontata dal film, McNairy e Whitney Able (marito
Emmerich di turno sprecano in che si svolge sei anni dopo il fat- e moglie anche nella realtà)
idiozie quali 2012. Monsters, no- taccio, ovvero quella di Kaulder, fanno scintille. Peccato che la
nostante alcune pecche, allunga un fotoreporter che lavora nella scelta di mettere in secondo
questo “trend positivo”. zona infetta, impegnato a scor- piano l’elemento sci-fi non giovi
Scritto, diretto e fotografato tare sana e salva fuori dal Mes- alla storia, che si trasforma
dall’inglese Gareth Edwards, che sico la figlia del suo capo, Sam. troppo repentinamente in una
ha curato personalmente anche i Costretti a una vicinanza e pro- love story atipica, non permet-
(pochi) effetti speciali presenti miscuità forzata, i due, giorno tendo così di valorizzare altri
nel film, Monsters si basa su un dopo giorno, inizieranno a cono- spunti meritevoli, primo fra tutti
presupposto tanto elementare scersi, a parlarsi, a capirsi e, fatal- l’interessante sottotesto politico,
quanto efficace. In un futuro mente, a innamorarsi. legato al tema dell’immigrazione.
molto prossimo, una sonda della Dramma romantico in salsa sci-
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cinema | INEDITO
Regista
Tomm Moore, Nora
Twomey
Sceneggiatore
Tomm Moore, Fa-
brice Ziolkowski
Produttore
James Flynn, Ivan
Rouvreure
Attori
Evan McGuire,
Brendan Gleeson,
Mick Lally
Provenienza
Francia, Belgio, Ir-
landa
Versione
Originale
N
on di solo Miyazaki e Pixar Kells, un’abbazia irlandese circon- via per trovare la speranza. Il mi-
vive il cultore di cinema di data da alte mura che dovreb- racolo compiuto da Tomm Moore
animazione. The Secret of bero, nelle intenzioni del severo e Nora Twomey, i registi, sta nel-
Kells era apparso come oggetto zio Cellach, difendere cittadina e l’essere riusciti a trasportare sulla
misterioso nella cinquina di can- pargolo dalle invasioni barbari- pellicola lo spirito che promana
didati all’Oscar come miglior film che. L’arrivo nella comunità di dal vero Libro di Kells, un mano-
di animazione del 2010 e veden- Aidan, un monaco fuggito da scritto miniato realizzato da mo-
dolo si capisce il perché della sua una città distrutta e che porta naci irlandesi intorno all’800 che
inclusione. Non c’è momento, du- con sé un manoscritto sacro ma contiene la traduzione latina dei
rante i 75 minuti di durata del incompleto, segnerà l’inizio della quattro Vangeli, senza cadere in
film, in cui l’occhio non sia appa- maturazione di Brendan che per banalità o fondamentalismi.
gato da immagini dense, ricche salvare sé stesso, il libro e i suoi Geniale in questo senso la ca-
di particolari, graziate da un’im- compagni sarà costretto a sco- ratterizzazione della misteriosa
peccabile scelta coloristica e ca- prire il mondo esterno, crescere e Aisling, fata protettrice della fore-
paci di infondere genuine utilizzare la forza della fede. sta che circonda l’abbazia e deus
emozioni nell’animo dello spetta- Alla base del film c’è un cu- ex machina pagana capace di
tore. rioso sincretismo che mescola aiutare Brendan nel momento
Tecnicamente impeccabile, The folklore e storia, religione e paga- del bisogno. Un’opera di rara in-
Secret of Kells convince anche nesimo, senza però risultare mai tensità, portatrice di un messag-
sotto il profilo narrativo: Brendan complesso o criptico; la parola gio semplice ma profondo: mai
è un giovane monaco che vive a scritta diventa mezzo salvifico e avere paura del diverso.
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cinema | INEDITO
Regista
Christopher Smith
Sceneggiatore
Christopher Smith
Produttore
Julie Baines, Chris
Brown
Attori
Melissa George,
Joshua McIvor and
Jack Taylor
Provenienza
UK, Australia
Versione
Originale
TRIANGLE il triangolo no
N
o, il Triangle del titolo non La poveretta si trova per un’ora tura procede spedita, senza mo-
è quello delle Bermuda, e mezza alle prese con incubi ri- menti di pausa e al termine del-
come forse sarebbe lecito correnti, navi da crociera che l’avventura, nonostante il caos
immaginare, ma quello della sbucano fuori dal nulla, lunghi accumulato, la vicenda si dipana
barca a vela su cui viaggia una corridoi che non sfigurerebbero con accettabile chiarezza, pur la-
comitiva di amici (tutti attorno nell’Overlook Hotel e assassini in sciando alcuni interrogativi irri-
alla trentina, per fortuna) che si maschera. Che qualcosa non solti.
imbatte in una tempesta molto vada in Jess, la protagonista, una Un bel passo avanti per il regi-
atipica che cambierà le loro vite giovane single con un figlio auti- sta Christopher Smith, reduce dal
per sempre. Sarebbe assoluta- stico a carico, lo spettatore lo ca- non entusiasmante Severance,
mente delittuoso rivelare mag- pisce subito, anche grazie che stavolta firma un’opera dal
giori dettagli della trama di all’inquietante incipit del film. ritmo serrato, incalzante, con al-
questo thriller psicologico, ine- Quello che è davvero inaspet- cune sequenze e immagini di
dito nel nostro Paese, che vede tato è il dipanarsi della storia, che buon impatto visivo. Su tutto e
come protagonista assoluta la si trasforma quasi subito in un tutti svetta il talento della Ge-
procace Melissa George, oramai ibrido tra Donnie Darko e Ore 10: orge, credibile sia nelle vesti di
abbonata allo scomodo ruolo di calma piatta. Ricca di metafore e donna sull’orlo di una crisi di
“attrice più nota di un film horror riferimenti colti, per una volta nervi che in quelle della madre
nel quale tutti gli altri personaggi non citati a sproposito (il mito di lucida e disposta a tutto per di-
sono interpretrati da illustri sco- Sisifo, il pensiero dell’eterno ri- fendere la vita del proprio par-
nosciuti”. torno di Nietzsche), la sceneggia- golo.
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cinema | INEDITO
Regista
Will Gluck
Sceneggiatore
Bert V.Royal
Produttore
Zanne Devine, Will
Gluck
Attori
Emma Stone,
Amanda Bynes,
Penn Badgley
Provenienza
Usa
Versione
Originale
B
asta una sola bugia a rovi- po’ speciale: tutto il film è per- momento introspettivo che
narti la vita. È quello che ac- meato dall’aura di John Hughes, erano tratti caratteristici del-
cade a Olive Penderghast, non il miglior regista di tutti i l’opera di Hughes.
che vede la sua tranquilla e mo- tempi ma sicuramente quello più Limitare ad una sceneggiatura
notona esistenza di sfigatella li- sottovalutato. Easy A, non sempre spesso brillante e ad un talvolta
ceale rivoluzionata da una balla ma spesso, sembra un omaggio compiaciuto citazionismo i pregi
relativa alla perdita della propria alla sua cinematografia, capace di del film rischierebbe però di met-
verginità. Additata da tutti come descrivere il modo di pensare dei tere in ombra l’ottima perfo-
donna di facili costumi e come “giovani” come nessuno fino a mance di Emma Stone che, come
versione 2.0 di Hester Prynne, la oggi, con la sola eccezione di la Molly Ringwald di trent’anni fa,
protagonista de La Lettera Scar- Greg Mottola e del suo Adventu- pare abbonata al ruolo di eterna
latta, Olive decide di sfruttare reland, è riuscito ad eguagliare. teenager. Parimenti valido è lo
l’equivoco a suo vantaggio, ma la Il film non si avvicina nem- stuolo di comprimari di lusso: tra
situazione le sfugge di mano. meno lontanamente ad espri- i tanti ci piace ricordare Thomas
Easy A è divertente e nel deso- mere la stessa grazia e Hayden Church, cui è affidata la
lante panorama delle commedie perfezione di autentici capolavori migliore battuta del film, che li-
americane, e già questa è una quali Breakfast Club e Una pazza quida in due parole il mito e i
notizia. Il fatto che sia popolato giornata di vacanza ma in esso si contenuti dei social network.
da “teen” lo rende poi una vera riscontrano tracce dell’umorismo Niente male insomma, ma pur-
mosca bianca. Ma c’è un ele- sferzante, della critica sociale, troppo per tutti noi, di John Hu-
mento che rende quest’opera un della gag ridanciana seguita dal gues ce n’era uno solo.
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cinema | INEDITO
Regista
Stéphane Aubier,
Vincent Patar
Sceneggiatore
Stéphane Aubier,
Vincent Patar
Produttore
Vincent Tavier, Phi-
lippe Kaufmann
Attori
Jeanne Balibar,
Benoît Poelvoorde,
Bouli Lanners
Provenienza
Belgio, Francia,
Lussemburgo
Versione
Originale
I
n una fattoria fuori città vivono plastilina (in pieno stile Aardman, vrebbe essere accostato ad Hel-
un indiano, un cowboy e un ma molto meno sofisticato) che zapoppin: un frenetico susse-
cavallo. Per festeggiare il com- va in onda dal 2002 su Canal +. guirsi di sketch che
pleanno di Cavallo, Indiano L’anno scorso gli autori Stéphane contribuiscono a creare un’opera
pensa di acquistare 50 mattoni Aubier e Vincent Patar hanno de- schizofrenica.
via internet e costruirgli un bar- ciso di compiere il grande passo Realizzato con una tecnica al
becue, ma, a causa della sbada- e portare i 5 minuti delle pun- tempo stesso spartana ma ricer-
taggine di Cowboy, finisce per tate flash ai 75 del lungometrag- cata, il film procede felice sui bi-
ordinarne 50 milioni. Non ba- gio: missione compiuta. nari della follia, tra cavalli
stasse il caos derivante dall’errato Panique au village è un’opera senzienti e melomani, scienziati
acquisto, dal terreno sbucano talmente stravagante ed eccen- pazzi che girano per il Polo su un
nottetempo degli alieni che ini- trica da lasciare interdetti, al- carro armato a forma di pinguino
ziano a rubare i mattoni per por- meno per i primi minuti. Poi è e altre amenità assortite che ave-
tarli nella loro base sotterranea. probabile che si trascorrano i re- vamo visto solo nei più demen-
Al terzetto di protagonisti non stanti 70 piegati in due dal ri- ziali cartoon giapponesi. Il bello è
resta che iniziare un avventuroso dere, travolti dall’allegra follia e che, nonostante la palese idiozia
viaggio al centro della Terra... assoluto non sense delle situa- che permea tutta la storia, il fi-
No, non abbiamo assunto zioni che si vengono a creare. Più nale riesce a essere comunque
crack. Non di recente, almeno. Pa- che al Toy Story di turno (o a Wal- foriero di un messaggio di fratel-
nique au village è una serie ani- lace & Gromit, visto il materiale lanza universale che dà senso a
mata con personaggi realizzati in utilizzato), Panique au village do- un film che di senso non ne ha.
PLAYERS 01 PAGINA 59
CINEMA | GUERRILLA FILMAKING
UN
O I FROMBOLIERI
STE
ADY
CA
FILOSOFIA E
TECNICA DEL
CINEMA A
COSTO ZERO.
M
ATTRAVERSO GLI
OCCHI DI
HIVE
DIVISION
PLAYERS 00 PAGINA 60
HDSLR, L a Molotov, si sa, è un rudimen-
tale ordigno costituito da un
recipiente colmo di materia in-
cendiaria, in cui viene immerso
uno straccio a mo’ di miccia.
Arma del militarmente incolto o dello
Questo evento ha spazzato via al-
meno due terribili limitazioni che fino
all’altro ieri funestavano il fromboliere
digitale: i sensori piccoli e le ottiche
fisse. Per quanto gli anni precedenti ci
avessero regalato il progressive scan e
DEL CINEMA squattrinato, ha comunque la sua effi-
cacia su assembramenti di truppe e
qualche assaggio di alta definizione, la
situazione rimaneva grama: sensori da
conserva nondimeno una certa carica mezzo pollice, da un terzo di pollice, da
romantica, capace un tempo di dischi- un quarto di pollice giacevano come
udere le porte della sessualità socialista foruncoli dietro a delle ottiche sfocate,
al liceale lesto di favella. Ah, le armi cromaticamente imprecise e buie come
popolari. Un tempo non era così e i l’ignoranza.
frombolieri, i soldati armati alla leggera Il sensore piccolo, oltre a non appa-
che popolano le versioni di Tacito, gare l’uomo volitivo che sempre esige
erano carne da macello spinta in avanti dal suo corredo video congrue e coe-
a saggiar l’appetito del cane, armati renti dimensioni, impediva di girare in
con quelle loro cazzo di fionde. scarse condizioni di luce e aumentava
Ma ieri era ieri e oggi è un’altra storia, la profondità di campo, nemica di tutti
dove l’arma popolare ha fatto suo il quanti cerchino una resa espressiva. I
campo di battaglia. Questo vale a mag- frombolieri, ivi compresa Hive Division,
gior ragione nella cinematografia e erano costretti ad aggirare il problema
non è un caso se si parla di guerrilla fil- ricoprendo le proprie videocamere con
making e se questi film “guerrilla” (in ar- del ciarpame steampunk che altra uti-
rivo Monsters di Gareth Edwards) si lità non aveva se non poter agganciare
stanno guadagnando un posto al sole. davanti alla camera, dopo avergli sacri-
Questa rubrica parla di metallo, di stru- ficato un altro bel paio di stop di lumi-
menti pratici e, da questo punto di nosità, un peloso Canon FD del nonno,
vista, per chi spera di dire la sua nel il tutto per cercare di avere uno sfocato
mondo del cinema indipendente, gli accettabile senza dover sfondare il
ultimi due anni sono stati un autentico muro e filmare in 200mm dal giardino.
paradiso. Direttamente dal set di MGS: Philan-
Lasciamo per un attimo da parte fat- thropy (FOTO)
tori come il crescere costante della La situazione, per orrida che fosse,
potenza di elaborazione o le possibilità pareva più ineludibile della gravità e, se
di networking sempre maggiori che in- qualcuno mi avesse detto tre anni fa
ternet mette a disposizione... ci arrive- che per 3000 euro avrei potuto presto
remo. Il vero punto di svolta è stato girare video usando ottiche decentra-
l’avvento delle HDSLR, ovvero le reflex bili su un sensore più grande di un
capaci di registrare video in alta Super35, gli avrei strappato la pelle dal
definizione. viso fino a raggiungere il pavimento e
Ha iniziato la Nikon D90, ha preso la rassegnarmi di fronte al fatto che no,
guida del gruppo la Canon 5D MKII non si trattava di Peter Moore in
senza più lasciarla. Alle sue spalle, il co- maschera. E invece eccoci qui, a girare
dazzo si è ingigantito fino a compren- scene a lume di lanterna e a scegliere
dere strumenti consumer come la quale pelo della barba del nostro at-
Nikon P100: oggetti di 200 grammi che tore meriti di essere pienamente a
registrano video in FullHD. Attorno a fuoco e quale no.
questa nuova categoria di prodotti è Frombolieri, il tempo è propizio per-
cresciuta una giungla di soluzioni after- ché voi impariate le arti della fotografia
market: rig, supporti spallari, multicot- e vi compiacciate del fatto che, final-
teri remotati... un Big Bang del mente, tutto quanto state imparando è
videomaking, quanto di più simile a vero anche in videografia. Go out and
una singolarità potesse avvenire nella shoot!
creazione di contenuti video.
mini
mo Tala
di Giaco
PLAYERS 00 PAGINA 61
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Com ics | review
L’ULTIMO UOMO
Y
PLAYERS 01 PAGINA 62
Sceneggiatore
Brian K. Vaughn
Disegnatori
Pia Guerra, Goran
Sudžuka, Paul Chadwick
Inchiostratore
Jose Marzan Jr.
Provenienza
USA
solo contro
tutte
di an drea maderna
Y
orick Brown è umana. Yorick non è un
uno sfaccen- eroe e non è neanche
dato artista una persona particolar-
della fuga, inna- mente nobile o degna di
morato pazzo nota. È solo uno sfiga-
della sua Beth e dispera- tello, egoista e arrogante,
tamente impegnato nel un nerdacchione co-
tentativo di addestrare stretto a rendersi conto
Ampersand, una scim- piuttosto in fretta che vi-
mietta cappuccino. Ed è vere il sogno di tutti può
anche l’ultimo uomo sulla diventare un incubo. Non
Terra. Così Brian K. gli interessa scoprire cosa
Vaughn, sceneggiatore sia accaduto, non gli inte-
attivo su tutti i fronti del ressa diventare il padre
fumetto americano e ca- della nuova umanità,
pace di farsi strada anche men che meno pensa a
in TV con Lost, apre la sua divertirsi con la marea di
opera più famosa e cele- donne a sua disposizione:
brata: con un pianeta vuole solo ritrovare Beth,
Terra ricoperto di sangue dispersa da qualche parte
maschile e un improvviso in Australia. Ovviamente
balzo indietro, per rac- la situazione si complica a
contare in trenta pagine i mano a mano che sem-
minuti precedenti all’apo- pre più donne vengono a
calisse del cromosoma Y sapere della sua esi-
e l’inizio della società ma- stenza, fino al punto in
triarcale più estrema pos- cui dei gruppi di potere,
sibile. Il maschio è formatisi successiva-
completamente scom- mente al disastro, cerche-
parso, nel giro di pochi ranno di mettere le mani
istanti, in ogni sua forma, sulla banca di sperma
dagli animali alle banche ambulante.
del seme, passando per- L’odissea di Yorick e
fino per alcune piante. A delle compagne di viag-
parte Yorick. E Amper- gio che nel tempo si uni-
sand. scono a lui dura anni e si
E così ha inizio un’epo- sviluppa in giro per il
pea raccolta in dieci vo- mondo, raccontando
lumi (undici per della crescita di un
l’edizione italiana) che gruppo di personaggi,
raccontano le vicende di mettendo in scena avven-
questa improbabile ul- ture appassionanti, pren-
tima speranza della civiltà dendosi il tempo per
PLAYERS 01 PAGINA 63
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Com ics | review
riflettere sull’evoluzione
della società umana e sof-
fermandosi a ipotizzare
quali disperate conse-
guenze potrebbero na-
scere da una tanto assurda
apocalisse. Vaughn non
realizza certo un trattato di
sociologia, ma scrive un
racconto maturo, crudo, in-
telligente, ricco di umori-
smo e capace di fare
riflettere fra le pieghe di
un’avventura emozionante
e dai ritmi che non rallen-
tano mai. Sessanta episodi
con molti alti e pochissimi
bassi, in cui la scena è do-
minata dalla bella evolu-
zione di una manciata di
protagonisti ai quali si fini-
sce inevitabilmente per af-
fezionarsi, dalla voglia di
svelare un mistero utiliz-
zato come poco più che
un semplice pretesto e
dall’ansia di confrontarsi
con un finale impossibile.
Sbagliare il capitolo con-
clusivo era la più semplice
delle imprese, ma Vaughn
è riuscito a non deludere e
I divertenti dialoghi di Vaughn, così ricchi di dopo una girandola ag-
riferimenti pop, non sono semplici da adat- ghiacciante di colpi di
tare. Gli ultimi quattro volumi dell’edizione
italiana sono curati da Planeta DeAgostini. scena chiude tutto con un
Fate due più due e leggetevelo in inglese. episodio semplice, paci-
fico, poetico, che tira le fila
dei suoi personaggi in ma-
niera addirittura commo-
vente e lascia il ricordo di
una saga memorabile e
che riletta in un’unica solu-
zione mozza davvero il
fiato.
PLAYERS 01 PAGINA 64
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mus ica | INTERV ISTA
FOTOGRAFIE DI
DANIEL NERVI
ianva
INTERVISTA A
MERCY
di Pietro Recchi
DIS O BB E DI A M O !
PLAYERS 01 PAGINA 66
PLAYERS 01 PAGINA 67
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mus ica | intervista
i
nnanzitutto grazie per la tua sti tempi, può essere un limite. dazzo. Oggi, posso sentirmi ragio-
disponibilità, è per noi un nevolmente certo che questi obiet-
piacere poter ospitare una È trascorso ormai un lustro dalla tivi sono stati conseguiti. In
proposta musicale come pubblicazione del primo eP a relazione alla magrezza dei tempi,
quella di ianva sulle nostre firma ianva. dopo due album e il riscontro ottenuto da un pro-
pagine. vuoi introdurre il pro- altrettanti eP, quali obiettivi senti dotto tanto atipico e, per certi
getto ianva ai lettori di Players? di aver raggiunto con ianva, versi, problematico, va oltre le più
come musicista e come persona, e rosee aspettative della prima ora.
Il progetto nasce a Genova ed esi- quali ti prefiggi di raggiungere in Dovessi indicare, però, l’elemento
ste dagli ultimi mesi del 2003, ma, un futuro prossimo? del quale vado maggiormente or-
curiosamente, ha ancora il lustro goglioso non avrei dubbi. Io credo
delle novità. Sarà forse perché i so- Guarda, gli obiettivi iniziali erano che IANVA sia riuscita a spezzare,
liti notissimi “operatori” dei media meno che modesti. Semplicemente almeno nel suo perimetro d’azione,
col bollino blu hanno fatto per sentivo il vivo desiderio di un certo la tirannia del tempo presente. Im-
tutto questo tempo i pesci in barile suono. E siccome nessuno lo pro- perversa una sorta di ossessione
com’è loro costumanza. Ma, così fa- duceva ce lo siamo “fabbricato in dell’attualità che ci sta deprivando
cendo, ci hanno dato tempo di cre- casa”. Sentivo altresì il desiderio di di tutto. È un riduttore applicato al
scere mediante il buon vecchio esprimermi in lingua madre, sfrut- linguaggio, al comune sentire, al-
passaparola che ti mantiene lindo, tandone delle potenzialità da l’insieme dell’esperienza umana. Ha
scintillante e come nuovo. Ab- tempo messe da parte a favore del- spazzato via dalla narrazione, dalle
biamo finora licenziato due mini e l’assioma che associa la comunica- arti, dalla comunicazione, la Storia,
due full-length. Questi ultimi sono, tività al cosiddetto linguaggio della il paesaggio, l’idea stessa di de-
sia pure per differenti modalità, dei strada e che è, invece, un pidgin di stino. È un dispositivo di controllo
concept album. Entrambi hanno ciarla televisiva e muffe cresciute subdolo, ma molto potente. L’idea
fatto discutere (ma non è sorpren- sulle carcasse mummificate dei dia- che, nel nostro piccolo, lavoriamo
dente dato che in questo paese si letti. Volevo poi allargare lo spettro per sabotarlo non può che galva-
discute su tutto e si agisce su tematico. Trovavo e trovo tutt’ora nizzarmi. È ovvio che le nostre atti-
nulla), ed entrambi continuano a deprimente e, se mi permetti, of- vità future andranno in quella
tutt’oggi il loro cammino, dentro e fensivo per la mia ragione e per la direzione e sono moderatamente
fuori i confini italiani. Per quanti mia stessa condizione di adulto, ottimista a riguardo.
non ci conoscessero, indico per co- l’angustia e la limitatezza di temi
modità pregi e difetti di IANVA. I sui quali è considerato, se non le- hai aperto il recente concerto
pregi: miscelando varie suggestioni cito, quantomeno opportuno scri- all’unwound di Padova con una
musicali abbiamo creato un suono vere. Solo amori nevrotici o, in declamazione piuttosto secca, per
estremamente personale e ricono- alternativa, priapismi da due cente- quanto carica di genuino entusia-
scibile. Manteniamo quanto pro- simi. Oppure sociologismi prêt-à- smo: “Finalmente riusciamo a suo-
mettiamo, nulla di più, nulla di porter da centrosocialino nare in Italia - sul serio”. ora, senza
meno. Siamo, in una fase storica in quindicenne in bocca a gente di entrare nel merito della polemica
cui tutto crolla, compresi certi quarant’anni, ecumenismi da su- che si può leggere tra le righe,
guappi di cartone dell’alternative permercato spacciati per coscienza quante e quali difficoltà incontra
nostrano, un progetto in costante umanitaria. Monologhi dell’ormone un progetto come ianva ad esi-
crescita e questo vorrà ben dire nel casermone con il dizionario di birsi su palcoscenici italiani? esi-
qualcosa. I difetti: una certa bom- trenta vocaboli gabellati per ghiotti ste davvero una così marcata
basticità, almeno all’orecchio del spaccati del malessere urbano. In- contrapposizione con la realtà
fruitore medio del 2010. Ricono- somma, mi pareva che, malgrado estera?
sciamo come arbitri del nostro mi spaventasse un po’ la prospet-
operato solo e unicamente noi tiva di tornare a fare musica, non ri- Dici bene: questo è un tema sul
stessi. Infine abbiamo uno scarso buttarmi nella mischia sarebbe quale sarebbe bene evitare polemi-
appeal “giovanilistico” il che, di que- equivalso a rassegnarsi a quell’an- che. Ma è anche vero che la tua do-
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mus ica | intervista
manda esige una risposta. A me cenni di politiche del calibro di strano letteralmente mezza città.
pare che i problemi siano essen- quelle sopra descritte hanno pro- Una volta sì e una no sono danni.
zialmente due. Primo: in Italia il gressivamente fatto striminzire il Ma la gente non parla letteral-
pubblico interessato all’aspetto live settore. Pubblico, risonanza, signifi- mente d’altro che di calcio. Questo,
che non riguardi i soliti tre o quat- canza, indotti e spazi fisici sono naturalmente, alimenta la convin-
tro nomi “ecumenici” è sempre più rimpiccioliti fino a diventare minu- zione di molti promoter italiani che
scarso e gli organizzatori hanno scoli. La nostra line-up è formata da la musica sia, in fondo, una fac-
una paura fottuta di rimetterci. Del nove membri attivi sul palco e un cenda da quindicenni, disbrigabile
resto come dare loro torto? Qui un fonico personale, come si addice a con un personaggio da reality o ta-
metro quadrato di palco da mon- un ensemble “poderoso” che suona lent show portato in piazza con de-
tare costa tre volte tanto rispetto al in acustico quale il nostro. Per naro pubblico, mentre per gli adulti
resto d’Europa. Un service scalci- quanto di modestissime pretese esistono già calcio, gossip e porno-
nato costa più di uno ultra-profes- economiche, il solo fatto di mettere grafia. Il fatto tragico è che la
sionale altrove. La SIAE ti massacra. in moto e alloggiare dieci persone massa critica di Strapaese dà loro
Le affissioni ti tolgono la pelle di terrorizza le tasche dei promoter. ragione a gran voce.
dosso. Le questure rendono la vita Comprensibile, ma in fondo errato,
durissima. Basta si svegli una ba- dato che finora la nostra audience italia, anno 2010. in alto, troviamo
cucca a caso che affermi di essere è stata sempre parecchio nutrita e personaggi dal valore umano
stata disturbata dal rumore ed ecco affezionata, contrariamente a certi quantomeno discutibile, una de-
i vigili urbani che impongono la altri blasonati nomi stranieri trattati cadenza morale inusitata e un
serrata istantanea. Non stupisca: con tutti gli onori del caso. Al- dialogo politico ridotto ormai a
l’elettorato italiano è, in larghissima l’estero la situazione è diversa per un teatrino che non interessa, né
parte, vecchio. Se lo accontenti in svariate ragioni: in primis esiste an- emoziona, più nessuno. in basso,
certi, innocui, miserabili capricci cora un pubblico di una qualche un popolo spettatore la cui com-
che, oltretutto, non costano nulla, consistenza numerica. Le ingerenze pleta assoluzione dalle colpe ri-
sarà poi più facile farlo campare della politica, del fisco, il sistema sulta però difficile. È davvero
con pensioni da mendici e metterlo stesso delle regole che non sono “l’ultimo atto” per l’italia oppure
in coda per mesi alle ASL. Curiosa- fatte, come da noi, con la traspa- riesci a vedere una qualche possi-
mente, ciò non vale per le discote- rente intenzione di rendere impos- bilità di riscatto? se sì, da dove
che dove, al contrario, tutto è sibile la loro osservanza in modo di può partire questa rivalsa e qual
permesso senza che nessuno possa poter poi applicare la sanzione, è, ammesso che esista, il ruolo ri-
farci nulla. Ma qui vale un altro as- non sono così invalidanti. Non coperto dalla musica – e per
sioma strapaesano: dove impera la escludo che grandi eventi, come estensione dall’arte - in questo
gnocca c’è tutto, laddove manca, per esempio il WGT, non vedano processo?
non c’è niente. In generale, come ti sullo sfondo qualche capo-bastone
muovi, a ogni passaggio si pre- della politica locale che, magari, ci Ti dirò, per l’occasione mi va di es-
senta qualcuno esigendo soldi. A mette su le sue tre gocce di urina. sere più franco di quanto sia mai
Didascalia
meno che1: nonLasi copertina del
accetti di pagare Ma lo spirito è differente. Certi stato È curioso come, invec-
disco, un piccolo
una forma capolavoro
differente per i eventi, là, sono visti dalle municipa-
di pizzo met- chiando, cogli in crescendo
feticisti
tendosidello
sotto stile del periodo.
la protezione di qual- lità, dagli operatori turistici, dalla l’estrema complessità delle cose,
Immagine didascalia 1: Ma
che organizzazione politica. popolazione stessa come una ri- ma, alla fin fine, giungi a realizzare
http://electrovibe.net/wp-con-
allora ci si dovrà anche dimostrare sorsa. Persino le aziende di tra- che ciò che è davvero indispensa-
tent/uploads/2010/08/000-xco-
sensibili, anzi sensibilissimi, alla sporti si convenzionano con gli bile capire è, in fondo, straordina-
verBigFront.jpg
loro idea di programmazione. Ag- eventi. Qui sono visti sempre e solo riamente semplice. Nello specifico
giungi a tutto questo che noi
S w in g v s Sp ea k ea sy Jazz come un problema e un disturbo. io credo che il punto a cui siamo
Electro
siamo un gruppo atipico anche dal Curiosamente, invece, dal mondo giunti, in Occidente, ma in Italia in
punto di vista della formazione. Ed del calcio si tollera qualsiasi cosa. particolare, necessiti di una sola ri-
eccoci di colpo proiettati nel pro- Un esempio: Genova è angusta e cetta: la pura e semplice violenza.
blema numero 2. Un paio di de- gli anticipi di campionato seque- Esistono snodi della Storia dove
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solo l’azione è feconda e non c’è sui sentimenti. La gente è stata, prime telefonate “private” le ho
spazio per nient’altro. Ogni mar- negli ultimi decenni, talmente in- fatte con un telefono pubblico a
gine di riflessione è annullato, ogni gozzata di meschineria, da essersi gettoni. Cose del tutto impensabili
ipotesi di contrattazione suona im- come antropologicamente ristretta. per un ragazzo di oggi, ma anche
probabile, deprimente o, ci ag- Oggi per l’uomo medio coraggio per un trentenne. Non c’è nulla da
giungo, ridicola. Questa è, in sintesi, significa fare a botte per una pre- fare: al cospetto di certe tecnolo-
la verità sul conto di noi umani. Chi cedenza e passione ammazzare la gie, pur avendo imparato l’indi-
afferma il contrario è un ingenuo o donna che li ha lasciati. Per l’artista spensabile, provo sempre la vaga
un ipocrita. Detto questo, però, oc- contemporaneo una bella sfida è impressione di vivere in un mondo
corre intendersi sul significato da quella di indicare, mettendo le che mi ha superato. Gli altri del
attribuire ai termini che ho usato. A mani nelle emozioni, che ogni gruppo, invece, essendo più gio-
mio modo di vedere violenza e uomo può avere una sua via per la vani, hanno tutt’altro tipo di rap-
azione dovrebbero essere espres- “grandezza”. Ma quella vera: la gran- porto, con una confidenza e una
sione di una volontà, se non collet- dezza d’animo. Così operando, ol- naturalezza che non posso che in-
tiva, almeno di una minoranza tretutto, farebbe anche un favore a vidiare. Ci sono anche un paio di
nutrita e galvanizzata da idee sé stesso: in un’umanità definitiva- esperti tra loro i quali si accollano
nuove. Passibili di fallimento e di mente “ridotta”, il suo ruolo e l’Arte il grosso del lavoro di registrazione,
disillusione, certo, come altre che le stessa perderebbero ogni ragione missaggio, editing, etc. Detto que-
hanno precedute, ma in grado, al- di essere. Se ti guardi bene attorno sto, trovo del tutto fuori luogo il di-
meno, di arieggiare un po’ i locali e ti renderai conto che sta già acca- battito interminabile che è in corso
farci respirare una stagione di ossi- dendo. da anni nei piani “alti” per stabilire
geno. Una forma organizzata e ben se l’avvento dell’informatica nella
indirizzata di azione ha il pregio di a grandi linee, strumenti musicali vita quotidiana determinerà alla
incanalare frustrazioni e dispera- che non siano acustici vengono lunga vantaggi o danni. A sentire le
zioni che lasciate marcire come riassunti nei vostri libretti con il case discografiche, per esempio,
sono oggi nel corpo sociale gene- programmatico epiteto di “mac- parrebbe di essere al cospetto di
rano solo violenza insensata di tutti chine”. al di là dell’evocatività e un autentico flagello per via della
contro tutti. Mai come oggi la no- fascino del termine scelto, qual è questione del peer-to-peer. Musici-
stra civiltà è stata dominata da va- il rapporto di ianva con le mo- sti blasonati lamentano che l’av-
lori untuosi e mai come oggi la derne tecnologie, sia in ambito vento dei software musicali ha
violenza si è consumata in strada, musicale che in quello quoti- saturato il mercato di robaccia. Ci-
in famiglia, nelle relazioni tra i sessi, diano? nema e musica dal vivo vanno de-
nelle identità fasulle e nei localismi serti e così via. Mi pare un
coatti. Il problema è che il regime Beh, al di là della rievocazione atteggiamento a dir poco strampa-
della comunicazione svuota dell’epos futurista o di quello degli lato. Da quanto tempo, infatti, le
l’azione di senso nel momento albori della musica industriale, ci major ci sommergevano di robac-
stesso in cui essa inizia a dispie- pare abbia quella tipica funziona- cia e paccottiglia brutta e stupida
garsi. Chiunque lancerà il guanto lità che è, sovente, prerogativa al punto di essere offensiva? Le
della sfida dovrà avere ben chiaro delle cose semplici. Del resto la vendite erano in picchiata già
che il suo agire dovrà essere tra- semplicità e la funzionalità delle prima dell’avvento dell’era del file
sversale e imprevedibile. Pena l’im- nuove applicazioni mi affascinano, sharing e, dunque, credo ci sia
mediata fine dei giochi. Più ma, sebbene mi piacerebbe fosse il molta disonestà intellettuale nelle
complesso è il ruolo dell’artista. contrario, è una qualità di fascino affermazioni di questi signori (i
Personalmente non ho mai creduto che è tipica degli osservatori quali, tra l’altro, dovrebbero avere
nei musicisti arruffapopoli e negli esterni. Dev’essere una questione almeno la decenza di evitare di
intellettuali armati, a meno che generazionale: sono nato e cre- piangere miseria, viste le cifre che
non si chiamino D’Annunzio o Mi- sciuto in un mondo senza compu- ancora si trovano a maneggiare per
shima. Credo, invece, che si do- ter, quando la televisione promuovere e immettere sul mer-
vrebbe lavorare sulle emozioni e trasmetteva in bianco e nero, e le cato pura spazzatura). E poi mi
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mus ica | intervista
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chiedo come possa un musicista se un gruppo si auto-produce, in- esiste, almeno teoricamente, una
rammaricarsi del fatto che siano veste tempo, lavoro, denaro, spe- parte che ha vinto. Solo che, dal
comparse nuove tecnologie che ranze in un supporto fisico, in una sommo di Pavese all’infimo di certe
consentono anche a suoi colleghi produzione reale e non virtuale, band di neo-partigiani del saltello
misconosciuti o squattrinati di non merita di vedersi subito spac- in levare, l’epopea resistenziale ha
emanciparsi dal ricatto di etichette chettato, clonato e ridotto all’insi- avuto più narratori da sola dell’in-
ed etichettine. Entità che, per il solo gnificanza di un file viaggiante tra tera somma di due millenni di Sto-
fatto di detenere il supremo potere miliardi di altri. Da un lato ci si ria peninsulare. Non è che fosse
di disporre di un capitale da inve- sforza e ci si svena per produrre un poco interessante, solo che ci sem-
stire in studio, sovente si sentivano bene reale e dall’altro, con un paio brava tempo di affrontare anche
in diritto di agire da aguzzini nei di clic, si riduce tutto questo solo a qualche angolazione differente. E
confronti dei musicisti. Questa ulteriore massa informativa di- non necessariamente quella dei
gente pare non rendersi conto che spersa nel rumore di fondo. Non- vinti, così come li intende un Pansa,
molte realtà musicali, senza l’av- ché, va detto, si scoraggiano per esempio.Il mio punto di vista è
vento della tecnologia a buon mer- eventuali, futuri investimenti. Poi- abbastanza lineare: in un paese che
cato, non avrebbero mai visto la ché non credo nell’utilità dei di- ha perso una guerra mondiale e
luce, semplicemente perché chi in- vieti, l’ideale sarebbe che con essa la sovranità, che è stato ed
veste vuole andare sul “sicuro”. Il sorgessero nuove forme di educa- è tuttora militarmente occupato,
che, tradotto nella pratica dalla zione in grado di mediare queste che non ha, secondo ogni evi-
forma mentis degli investitori, si- nuove forme di libertà. Ma devo li- denza, alcun margine di manovra
gnifica null’altro che “sentito e stra- mitarmi a rilevare che, al contrario, per agire sullo scacchiere globale
sentito”. Ritengo che lamentarsi da sono andate rottamate anche le nell’interesse dei suoi cittadini, ma
parte di major e grossi nomi del forme tradizionali. Ciò che resta è, sempre e solo su mandato e nel-
proliferare di proposte musicali dunque, questa idea del no-limit l’interesse dei padroni, è del tutto
senza la mediazione dell’industria sposata alla tecnologia, ma senza assurdo, sul piano filosofico e poli-
sia, oltre che poco serio, anche, in che si scorgano ancora strumenti di tico, ritenere che ci sia una quota di
qualche modo, ridicolmente mora- civiltà in grado di prevederne e go- cittadinanza che ha vinto su un’al-
listico. Se la qualità media è sca- vernarne gli esiti. tra. Il fatto che qui si persista con
dente non è colpa della tecnologia questa configurazione è, semmai,
che, di per sé, sarebbe uno stru- a mio avviso, tanto Disobbedisco! una prova ulteriore dell’anomalia
mento docile, ma del fatto che, a quanto Italia: Ultimo Atto rappre- italiana.Chiarito ciò, non è che io
monte, qualcuno o qualcosa si era sentano, per quanto con diverso ami i perdenti in quanto tali. Ci
già incaricato di mandare a put- intento e dilatazione temporale, sono state cause meritatamente
tane il gusto della gente. Avrebbe due epiche centrate sul mede- sconfitte che non sento alcun biso-
senso, piuttosto, chiedersi chi, simo protagonista, ovvero quell’- gno di cantare. Altre che avrebbero
come e perché. E sono persuaso heròs inutile incarnato prima meritato miglior fortuna, ma che
che, anche in questo caso, sia impli- dalla legione Fiumana e poi dalla ugualmente non mi ispirano quel
cata la comunicazione. Sempre lì, silenziosa resistenza di un popolo quid di epicità che mi fa insorgere
infatti, andrebbe ricercata l’origine dinanzi a settant’anni di declino la tentazione di prestare loro voce.
di quell’idea diffusa che, purtroppo, italiano. in entrambi i casi, eroi Ma poiché, da qualche secolo, il
sta rendendo certe risorse sempre “vinti” dalla storia e dagli eventi. Male, per un verso o per l’altro,
più fonte di nuovi problemi. Ossia ammesso che questa mia inter- vince a man bassa, mi sa tanto che
che ogni libertà è pienamente tale pretazione sia valida, vedremo il giorno in cui scriveremo una sto-
solo se se ne abusa. L’idea stessa mai ianva liricamente alle prese ria di vincitori sarà frutto unica-
del “limite” o della regola viene per- con l’altra sponda della barricata, mente della nostra immaginazione.
cepita come un attentato a questa ovvero i vincitori? oppure è un
libertà. Anche quando certi limiti si punto di vista narrativo che rite- È tutto. vuoi congedarti dai nostri
chiamano educazione, buon senso, nete di per sé meno interessante? lettori con un messaggio in parti-
colare?
e quant’altro. Le generiche norme
di convivenza, insomma, che do- Dovrei prima sapere cosa intendi Solo un saluto a tutti e un grazie
vrebbero rendere comprensibile a esattamente per vincitori. Nel ri- sentito a voi e a tutti coloro che ci
chiunque certe evidenze. Tipo che stretto novero della guerra civile seguono e ci supportano.
di emilio Bellu
Rinascita con
fuochi d’arti-
ficio
KAYNE WEST
-My Beautiful
Dark Twisted Fan-
tasy-
ROC-A-FELLA, DEF JAM
selezionati per voi: all of the lights, Runaway, lost in the city
K
anye West ha passato un non si regna. Tutti i brani si uni- due canzoni.
paio d’anni poco facili. Ha scono per creare un concept sul L’uscita dell’album è stata esplo-
riempito le pagine del puntare troppo in alto, e West siva. Seicentomila copie nel primo
gossip, è stato definito “idiota” da porta con sé molti tra loro che weekend, centomila solo in digital
Barack Obama, e la sua musica è hanno toccato il cielo e ne sono download. Senza nessun singolo
passata in secondo piano. My Be- stati bruciati: Jay-Z, Elton John, passato per radio. Sono cifre mo-
autiful Dark Twisted Fantasy è il suo Chris Rock, Gil Scott-Heron, RZA, struose nell’era dei torrent, dimo-
tentativo di risorgere, e non manca anche Rick James. strazione che West ha capito come
di ambizione: il disco è stato prece- La fantasia di West è un delirio utilizzare la rete: da tempo pub-
duto da un film di trenta minuti psichedelico che celebra la musica blica una canzone inedita ogni ve-
che simbolizza la nuova direzione nera tutta, da Hendrix ai Funkade- nerdì, gratuitamente, e coinvolge
dell’artista. lic passando per Prince e Michael continuamente i suoi ascoltatori,
È un album schizofrenico, un Jackson. È la musica di chi non rie- che possono verificare in prima
frullato di stili diversi e contra- sce mai a sentirsi integrato, nono- persona che West è effettivamente
stanti. Le canzoni suonano perico- stante il proprio successo, e fa un esaltato, ma in maniera abba-
lose e seducenti, sempre oneste, a musica rischiosa, fuori di testa. Si stanza diversa rispetto a quella rac-
momenti inquietanti. E per quanto va dal delirio di una celebrità in ca- contata dalla stampa scandalistica.
West ci tenga a mostrarsi come il lore, a un inno trascendentale al vi- È un artista senza paura come ce
re dell’hip hop, questo album di- vere per trovare la pace interiore, ne sono pochi in giro, e questo è il
mostra che l’artista sa che da soli dal terreno, al sublime nel giro di suo capolavoro.
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di antonio Pizzo
Italians do
it better
AREKNAMES
-In Case of
Loss-
-Black Widow Records-
selezionati per voi: dateless diary, don’t move, the very last number
T
erzo disco per gli Arekna- transigente del gruppo, risco- un finale che si concede un cre-
més di Michele Epifani (poli- prendo un’indole più romantica ma scendo di archi da brivido. A new
strumentista con il pallino non meno cangiante. L’apertura è song inizia con l’incedere cullante
delle tastiere analogiche), una delle lasciata al basso e alle tastiere pul- di una ninna nanna, per poi esplo-
migliori realtà dell’underground santi di Beached, ai quali ben pre- dere in maniera dirompente, incal-
progressive italiano. Se non siete sto si aggiunge un inconfondibile zando l’ascoltatore fino a un finale
fuggiti urlando alla parola “progres- sintetizzatore, prelevato con la schizofrenico.
sive”, sappiate che la musica degli macchina del tempo dal 1971. Dopo le atmosfere horror di
Areknamés trae linfa dalle radici C’è tempo per un finale vaga- Where, resta ancora un brano, ma si
più dark e meno consolatorie del mente jazzato prima di lasciare tratta di una suite di ventuno mi-
prog. Totalmente immersi in sono- spazio ad Alone, che con il suo sax nuti, The very last number. Molte
rità anni settanta, adattano la le- sghembo è la canzone più “vander- band sembrano volersi cimentare
zione dei maestri Van Der Graaf graafiana” del lotto. Dateless Diary in brani di questa portata solo per
Generator alle inquietudini della si apre con tastiere sinistre, ed è fare vedere che sono “davvero”
modernità, filtrandola attraverso le solo l’inizio di un brano multi- prog, ma fortunatamente non è il
influenze più disparate. forme, che a chitarre dure oppone caso degli Areknamés, che chiu-
Rispetto ai precedenti album, il un intermezzo dilatato, in cui le dono un disco bellissimo con un
primo omonimo e Love hate round voci si inseguono in un’atmosfera brano che riassume in toto i loro
trip, questo In case of loss... riduce di sognante. Don’t move ha ritmi rilas- pregi: emozione, tecnica e atmo-
una tacca lo spirito più hard e in- sati, un andamento malinconico e sfera.
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mus ica | recens ion i el Bo
di Matteo D
di matteo del Bo
La copertina del disco,
un piccolo capolavoro
per i feticisti dello stile
La scimmia
del periodo.
nello spazio
ENOS
-Chapter I-
P
ercorrono strade già bat- dai titoli delle canzoni, del viaggio viene trascinati in un’enorme spi-
tute da altri, gli inglesi di Enos, uno scimpanzé lanciato rale musicale che parte dagli anni
Enos, ma non senza una dalla NASA nello spazio nel no- 70 con echi psichedelici e pro-
certa furbizia. Con Chapter I, l’al- vembre del 1961. gressivi fino ad arrivare a contami-
bum di debutto, ci offrono un Così Launch ci introduce al viag- nazioni metal e rock più moderne,
viaggio low cost andata e ritorno gio: allacciate le cinture e scaldati i entro le quali si possono sentire
nello spazio, scandito da un ven- motori si viene travolti da grasse influenze di pesi massimi come
taglio di influenze ben conge- chitarre, di chiara derivazione Monster Magnet e Orange Goblin,
gnato e riconoscibile. Il disco è Kyuss, che fanno accomodare oltre ai già citati Kyuss.
disponibile per il download gra- l’ascoltatore facendolo sentire a Un lavoro quindi completo e
tuito e streaming su casa subito e per tutta la durata ben confezionato che potrà facil-
http://www.myspace.com/eno- dell’avventura cosmico-musicale. mente fare breccia nel cuore dei
sthechimpt e sin dall’inizio è facile La forza della band sta nell’avere molti appassionati di sonorità de-
intuire dove andranno a parare i creato un album eterogeneo e or- sertiche e spaziali. Sempre su My-
nostri. La già citata furbizia sta nel ganico e inoltre, nonostante la pa- Space si trovano i riferimenti per
saper utilizzare le diverse in- lese derivazione della musica, lo leggere il fumetto delle avventure
fluenze e usarle per trasportare spettro è talmente ampio da sop- di Enos, ovviamente disponibile in
l’ascoltatore attraverso un con- perire all’originalità con un disco formato gratuito.
cept che narra, come facilmente ispirato e di grande respiro.
intuibile dal nome della band e Per tutto il resto di Chapter I si
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LE T TERATURA | LIBRI
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Una Cura per la Terra
Manifesto di un ecopragmatista
Stewart Brand
Codice Edizioni 2010
Prezzo di Copertina: 23,00€
Pagine: 350
Versione: Italiana
‘
LA CITTA
VERDE di En r i co Pa so tti
Q
uando una per- e integrate al punto che, nel Ne Una Cura per la Terra,
sona ha l’ardire 2005, Steve Jobs individua in Brand esce dagli schemi
di cambiare esso un antesignano del verdi arrivando ad una sin-
idea, e certo il web. tesi di pensiero forte: ‘le città
buongusto di Stewart Brand, soprat- sono verdi, il nucleare è verde,
non essere impelagato in tutto, è un uomo che misura l’ingegneria genetica è verde’.
politica, è buona cosa stare gli anni a cinque cifre, non Ed è un novero di sorprese
a sentirlo. Specie quando la in quattro, perché la fonda- quello che ci propone, infi-
persona in questione è un zione di cui è co-fondatore, lando una ad una ragioni in
ambientalista della prima The Long Now Foundation, si apparenza inattaccabili e
ora che, in soldoni, prende- è impegnata nel costruire che di torto hanno il solo
rebbe a calci quelli dell’ul- un monumentale orologio fatto di non essere politica-
tima. autoalimentantesi e che mente corrette per un occi-
Stewart Brand non è nep- scandisca un tempo di dente vicino ad una psicosi
pure un tizio qualunque: è 10.000 anni, nel tentativo di ambientale che nuoce in pri-
autore del Whole Earth Cata- evidenziare che i nostri mis all’ambiente stesso. Così,
log che dal 1974 al 1986 (e giorni sono tremendamente al trasognante ritorno alla
fino al 2003, sotto forme di- brevi, ma altrettanto signifi- campagna viene contrappo-
stinte) ha raccolto articoli e cativi. sto il risparmio energetico e
recensito prodotti che aiu- Ed è proprio durante la ri- il ridotto impatto ambien-
tassero il lettore a migliorare cerca del sito ideale per la tale di un agglomerato ur-
la vita sua, dei suoi consimili costruzione del cronometro bano (debitamente
e del pianeta. Le informa- decamillenario, che Brand costruito).
zioni del Whole Earth Cata- incontra un nuovo, tardivo, Un percorso ampio che
log venivano inaspettato amore: il nu- parte dall’analisi della città
periodicamente revisionate cleare. vista come generatrice della
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LE T TERATURA | LIBRI
civiltà e non come sua ri- mento sarà rapido e il gap Brand snocciola numeri
sultante: la comunità au- presto colmato. Basti ve- e situazioni e casi che a
menta il traffico di idee e dere come è stato accolto e buona ragione ci ammoni-
riduce quello fisico (di ‘riletto’ il telefono cellulare scono sulla psicosi verde,
merci, di servizi o di ener- che diventa perno di tran- sul pericolo di ragionare
gia). E’ un humus urbano sazioni e prestazioni per ideologie e non per so-
fertile, quello di Brand, che d’opera ad ampio spettro e luzioni. Brand infine bia-
ricicla e reinventa in conti- non, come da noi, un ba- sima gli ambientalisti che
nuazione, evolvendosi e nale accrocchio per l’atro- ‘amano’ i problemi, simpa-
proiettandosi con dimesti- fizzazione del linguaggio tizza con gli scienziati che
chezza al futuro. In barba scritto. questi problemi li scoprono
alla preoccupazione, tutta E nel trionfo della città, la e li studiano e soprattutto
occidentale, del digital di- natura si riappropria dei plaude agli ingegneri, che i
vide (la discrepanza fra il li- terreni abbandonati, così problemi li risolvono. O co-
vello informatico dei come si è riappropriata munque ci provano, fra i
diversi paesi), ci accor- della zona contaminata di paletti e le intromissioni di
giamo che dove noi pa- Chernobyl. Dove l’uomo chi, mani alle orecchie, bla-
ghiamo molto una cade sconfitto, la natura tera di Sole e di Verde di-
tecnologia che muove i trionfa. Una natura che non menticando che ‘nessun
primi passi, ‘loro’ paghe- abbisogna d’aiuto, che può movimento era stato pro-
ranno poco un’infrastrut- farcela senza di noi e che di prietario di un colore a li-
tura sviluppata ed estesa. certo lo farà. Quello che è vello globale dai tempi in cui
Oltretutto, con lo stesso bene fare, va fatto per il no- i comunisti si presero il rosso.
vantaggio che i giovani stro primario interesse per- Oggi il rosso non significa
hanno rispetto agli anziani, ché siamo noi la specie a più nulla. Per quanto ancora
il loro tasso d’apprendi- rischio d’estinzione. il verde vorrà dire qualcosa?’.
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LE T TERATURA | LIBRI
fo to d i Da d e vo t i
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Appetite for Self-Destruction
the Spectacular Crash of the Re-
cord Industry in the Digital Age
Steve Knopper
Simon & Schuser 2009
Prezzo di Copertina: £10,99
Pagine: 301
Versione: Inglese (UK)
SEMPRE UN
PASSO INDIETRO
di Tomm as o D e B e ne tti
S
teve Knopper è uno sempre stata gestita con affari sulla linea di “distrug-
che deve averne pressapochismo, testardag- geremo l’industria discogra-
vista passare di gine e scarsissima capacità fica”.
acqua sotto i ponti. di anticipare sviluppi che i Ci sono poi una serie di
Editor di Rolling fan - cioè i clienti - rivela- aneddoti e retroscena che
Stone, collaboratore di vano spesso di comprendere hanno dell’incredibile: disco-
Wired, Esquire e Spin, con Ap- assai meglio. grafici che non capivano il
petite for Self Destruction Knopper dedica paragrafi senso dei video e non erano
Knopper offre al lettore una a tutti gli snodi cruciali della quindi disposti a suppor-
minuziosissima - anche vicenda, in due modi. In tarne i costi, la lunga interdi-
troppo - cronistoria dell’in- primo luogo con una carrel- zione degli artisti neri da
dustria musicale dal 1979 a lata di casi umani di tutto ri- MTV, l’insensata opposizione
oggi. spetto, da Walter Yetnikoff, al formato CD che successi-
Con un punto di partenza l’uomo dietro a Thriller di vamente sosterrà l’industria
rappresentato da Steve Michael Jackson, che imper- per oltre un decennio, le
Dahl, il DJ di Chicago che versò in CBS per anni nono- chance perse sul fronte della
riuscì a trasformare una par- stante fosse un cane sciolto distribuzione digitale a
tita dei White Sox nel più cocainomane, a John Fan- causa di egoismi, inettitudini
grande rogo di LP di disco ning, zio di quel Shawn Fan- e piccole scaramucce. Un
music al mondo, e arrivando ning, padrone del 70% di libro per capire dinamiche e
fino ai giorni del P2P, Knop- Napster che, invece di si- trend di un mercato folle, in
per racconta attraverso in- glare accordi per vendere un cui il prodotto musicale vero
terviste e dichiarazioni degli servizio che aveva già 20 mi- e proprio è sempre stato il
stessi protagonisti un’indu- lioni di utenti, preferiva lan- fattore meno importante.
stria musicale che da tren- ciarsi in dichiarazioni
t’anni a questa parte è tutt’altro che propizie agli
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LE T TERATURA | LIBRI
PLAYERS 01 PAGINA 84
Vanquish – The Official Guide
Future Press Verlag und Marketing GmbH 2010
Prezzo di copertina: €15,89
Pagine: 324
Versione: inglese
SPEED KILLS...
SO GO FASTER
di Pi etr o R ec ch i
È
noto come la diffu- Press: composto dalla bel- gio, un’analisi maniacale del
sione della rete lezza di oltre quattrocento parco nemici e – proverbiale
abbia relegato al- pagine, il tomo non si limita ciliegina sulla torta - un wal-
l’obsolescenza il a un banale walkthrough kthrough addizionale stu-
concetto stesso di ma si spinge oltre, analiz- diato appositamente per
guida strategica in forma “fi- zando il combat system sot- spremere il titolo al 101% e
sica”: a prescindere dal gioco teso al gioco con una goderlo nel migliore dei
trattato, trovarci dentro profondità senza precedenti modi possibili, ovvero a 200
un’informazione che non sia e fornendo così al giocatore all’ora e relegando le coper-
reperibile nelle sempre più la chiave di volta per ap- ture al ruolo che spetta loro:
professionali FAQ disponibili prezzare a fondo il sopraf- elementi d’arredo apparte-
online è cosa più unica che fino gameplay del nenti ormai alla preistoria
rara. capolavoro Platinum. degli shooter in terza per-
Non stupisce quindi come Poco sorprendentemente, sona.
questi prodotti abbiano considerati gli attori coin- In luce di questo, Vanquish
ormai il loro bacino di volti, la guida redatta dalla – The Official Guide risulta un
utenza principalmente nei stessa Future Press per lo acquisto pressoché obbli-
collezionisti, interessati più a straordinario shooter Van- gato soprattutto per chi do-
riporre le guide sui propri quish ne segue pedissequa- vesse aver già completato il
scaffali vicino alla limited mente le orme: accanto alla titolo diverse volte e neces-
edition del caso piuttosto descrizione passo per passo siti di una sfida aggiuntiva,
che ai contenuti delle stesse. delle missioni affrontate da che vada di pari passo con
Esistono, però, alcune splen- Sam Gideon, il lettore tro- l’affascinante scoperta di
dide eccezioni a questo verà disquisizioni approfon- meccaniche di gioco tanto
trend, come la guida di Ba- dite sul sottile meccanismo ricche e profonde.
yonetta pubblicata da Future posto alla base del punteg-
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TECNOLOGI A | SOCI AL
F
lattr (http://www.flattr.com) è Stiamo cercando di cambiare il che usi - o un suo clone - può es-
un servizio che permette di modo in cui la gente percepisce i sere recuperato gratuitamente, ecc.
“lasciare mance virtuali” ai pagamenti. Fino ad oggi pagare è Questo è il modo in cui internet
contenuti web che - a vostro sempre stato l’unico modo per otte- funziona al momento. L’idea di co-
parere - meritano supporto. Un nere qualcosa. Con tutto quello che stringere la gente a pagare, sempli-
budget fisso, a partire da 2€, viene é successo sul web negli ultimi 10 cemente non funziona più. Quello
suddiviso fra tutti i post, video, mp3 anni, però, quel modello è stato che devi fare è invece chiedere alla
e pagine “flatterati” nel corso dei 30 messo progressivamente in discus- gente di contribuire se lo vogliono
giorni precedenti o, nel caso niente sione. loro in primo luogo. Flattr è un si-
avesse incontrato i gusti dell’utente, Oggi non è particolarmente diffi- stema basato sul presupposto che
redistribuito in beneficenza. Pla› cile ottenere qualcosa di gratis sul la gente voglia pagare, a patto che
yersdiscute con Linus Olsson, uno web. Anche se non sei un pirata, esista un sistema semplice per farlo:
dei fondatori della compagnia sve- puoi star tranquillo che la stessa quindi l’abbiamo fatto.
dese, sul perché internet nell’anno news può essere ottenuta da qual- Essendo un sistema che ha a che
domini 2010 necessiti di un nuovo che parte gratuitamente, il software fare con il denaro deve essere tecni-
patto fra utenti e creatori di conte- camente ineccepibile, in modo che
nuti.
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gli utenti possano fidarsi quando ché crediamo che tutto debba es- “condivisione di denaro” quindi è
spostano i soldi. Per questo motivo, sere gratis (come in “birra gratis”). solo il passo logico da fare.
Flattr trattiene il 10% delle transa- È sempre stata, più che altro, una Uno potrebbe aspettarsi la solu-
zioni: potrebbe sembrare una cifra questione di dare la possibilità di zione dalla gente che ha sempre
elevata, ma abbiamo pensato che è condividere cose fra le persone. voluto i suoi soldi, ma visto che si
meglio iniziare con un margine che Non voglio sentirmi dire cosa posso sono riposati sugli allori per gli ul-
ci mantenga operativi e abbassarlo o non posso condividere con chi mi timi 5 anni rilasciando dichiarazioni
nel tempo, piuttosto che fare il con- pare: questo concetto è fondamen- tipo “l’unico modo per ottener soldi
trario. tale per il modo in cui internet fun- è costringere la gente a pagare” in-
ziona e nessuno dovrebbe avere vece di far qualcosa di costruttivo, ci
Il servizio ha avuto una certa pub- l’autorità per cambiarlo. Quindi ab- pensiamo noi. Amiamo internet,
blicità per il coinvolgimento di biamo bisogno di nuovi modi di pa- Flattr è il nostro tentativo di ren-
Peter Sunde, precedentemente gare. Rendere possibile la derlo ancora migliore.
una delle menti dietro a The Pirate
Bay. Siete tutti ex pirati con i sensi
di colpa? Che puoi dirci di te e
degli altri membri di Flattr? Mi par
di capire che tu sia co-fondatore
assieme a Peter, appunto.
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TECNOLOGI A | SOCI AL
Personalmente credo che il vostro dere? Cliccare il pulsante non è la è benvenuto (ndTommaso - la mia
servizio sia un’idea grandiosa, ma parte parte difficile. idea geniale, suggerita in privato, non
utilizzandolo mi sono reso conto va però molto d’accordo con i limiti
che non è facile comunicare alle Mi fa piacere che abbiate imple- tecnici degli iFrame).
persone cos’è Flattr e come fun- mentato una FAQ, ovviamente noi
ziona. Per PdV abbiamo dovuto cerchiamo soluzioni allo stesso pro- Flattr è uscito dalla beta in agosto
creare una FAQ apposita da posi- blema. Dici bene, premere il bot- 2010, quali sono i vostri piani di in-
zionare vicino ai bottoni di Flattr, tone non è difficile: la parte ternazionalizzazione? Immagino
per Players lo faremo al più pre- complessa è fare in modo che la stia guadagnando terreno in Scan-
sto. Quali sono i vostri piani per gente capisca il sistema. Stiamo la- dinavia e su altri siti tecnologici in
rendere l’intero processo il più vorando sull’usabilità di Flattr pro- territorio europeo, ma avete un
semplice possibile da compren- prio in questo momento, ogni input piano di invasione stile D-Day?
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Abbiamo un piano: la fanteria sul Lo vediamo in tutti e due i modi.
fianco est cercherà di abbattere gli Abbiamo utenti tedeschi che rie-
sniper con l’ausilio di BFG e...no, se- scono ad arrivare fino a 1000€ al
riamente, abbiamo un piano. L’idea mese, molti altri riescono a ripagarsi
è di avere la localizzazione in di- i costi di hosting, e ne sono molto
verse lingue al più presto. A dirla soddisfatti. Ottenere qualche soldo
tutta la nostra user base maggiore è dal vostro blog può fare tutta la dif-
però in Germania, quindi le barriere ferenza del mondo: cosa succede-
linguistiche sono relative (ndTom- rebbe se riusciste a raccogliere
maso - al momento Flattr è disponi- abbastanza soldi per poter lavorare
bile solo in inglese). un giorno, o addirittura due giorni
in meno a settimana? Quando le
Abbiamo deciso di pubblicare Pla- cose iniziano ad ingranare, chi lo sa
yers e organizzare una raccolta quando, e se, si fermeranno.
fondi per sostenere i costi delle
operazioni, sia quelli di hosting Ho l’impressione che siate un ma-
che quelli per espandere la base nipolo di geek, lì negli uffici di
d’utenza. Troviamo che non sia fa- Flattr. Ed è bellissimo! Tu hai
cile comunicare tutto il lavoro che anche un sito che vende t-shirt
viene compresso in questa o altre molto nerd, vero?
iniziative di cui ci occupiamo.
Molta gente fatica a capire quante [Ride]...potete trovare un po’ del L’autore
ore-uomo vengono spese nel di- mio humor da nerd a bytelove.com.
Tommaso De Benetti è stato membro fon-
scutere un layout grafico, nella Vi faccio una t-shirt di Players ? datore e colonna portante di Ring, la rivista
strategia di pubblicazione o nel più amata dai videogiocatori meno rinco-
produrre dei contenuti che non Se avessi solo 15 minuti da vivere, glioniti. Qualche tempo fa, esasperato dal-
facciano schifo. Vedete Flattr come e avessi già detto addio a tutti i l’ignavia invincibile degli ormai depressi
ringhici, ha lanciato da solo il progetto Rin-
un vero e proprio strumento di tuoi cari, quale sarebbe l’ultima gCast (reperibile su iTunes), primo podcast
crowdfunding (“ragazzi, lo fac- cosa che scaricheresti da internet? italiano a tema videoludico, a cui comunque
ciamo perché ci divertiamo ma la vecchia guardia partecipa a corrente al-
senza il vostro aiuto non può du- [Ride], fammi pensare... 15 minuti... ternata. Gatsu, secondo il nick con cui è so-
lito firmarsi su Internet, attualmente vive e
rare a lungo”) oppure come un si- Spererei di averne almeno 20, in
tromba ad Helsinki, tra frotte di bionde nin-
stema di mance virtuali (“grazie modo da potermi guardare l’ultimo fomani e sferzate di gelo più o meno deva-
per avermi offerto una birra”)? episodio di The Big Bang Theory. stanti.
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videogiochi | s peci ale
Antonio Lanzaro e Andrea Maderna
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Qualche tempo fa, su Neogaf, un utente lamentava di non riuscire a giocare bene a Dance
Central a causa della protesi a sostituzione della gamba amputata. Può dunque Kinect es-
sere una valida risposta alle necessità degli utenti affetti da disabilità?
a schermo “toccandola” e parlan- software in uso e talvolta danno senza riserve. i dubbi, piuttosto,
dole, giocare a pallavolo con tutto il anche molto fastidio. ma quando Ki- sono tutti sul catalogo di giochi che
proprio corpo osservando l’avatar nect funziona, la magia è tale da far microsoft saprà proporre. ad oggi,
che si muove esattamente come dimenticare tutto. concetto, questo, l’offerta è piuttosto monocorde e
noi, aggiustare la propria posizione abbracciato senza remore da peter poco pensata per i giocatori più
rispetto al tavolo da ping-pong molyneux, che nel suo discorso alla esperti. Resta da capire se e come
semplicemente facendo un passo in iVdc 2010 di Roma ha mostrato gli sviluppatori “tradizionali”, da mo-
salotto... sono cose che non hanno grande entusiasmo per le potenziali lyneux a Tetsuya mizuguchi, pas-
prezzo e che fanno dimenticare influenze della periferica sulla narra- sando per i team capcom al lavoro
tutti i limiti di precisione, profondità zione interattiva e sull’illusione di sui nuovi Panzer Dragoon e Steel
e prontezza nella risposta ai co- intelligenza artificiale. Battalion, saranno in grado di ren-
mandi. limiti che saranno forse li- da quanto si è visto nelle prime derle giustizia.
mati nel tempo, ma che ci sono, settimane di prova, insomma, l’har-
variano tantissimo a seconda del dware di Kinect è da promuovere
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videogiochi | s peci ale
kinectimals
Dedicato a un pubblico di giovanissimi, e
quindi penalizzato da un approccio molto
guidato e una struttura che tende alla sem-
plice ripetitività, Kinectimals è comunque
uno fra i migliori giochi di lancio per la pe-
riferica Microsoft. La struttura, come detto,
è piuttosto semplice e basa tutto sul senso
di scoperta, di esplorazione e di accumulo
dei vari oggetti e bonus tramite l’esecu-
zione di tanti minigiochi diversi che coin-
volgono il giocatore e il suo felino virtuale.
A fare la differenza è il coinvolgimento
emotivo, capace di andare alle stelle grazie
alla splendida realizzazione tecnica e carat-
terizzazione degli animali, ma soprattutto
all’interazione tramite Kinect.
Interagire col proprio animale “toccan-
dolo”, lanciandogli oggetti, parlandogli (il ri-
conoscimento vocale funziona solo se si
gioca in lingua inglese) senza barriere di
plastica è esperienza a tratti fenomenale e
può far intuire quale enorme potenziale si
nasconda dietro questa periferica.
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dance central macchine e tavole
Vista la capacità di Kinect di rilevare i mo- Kinect Joyride dimostra perfettamente quanto
vimenti di qualsiasi parte del corpo, non poco si adatti Kinect ai giochi di guida tradi-
sorprende trovare tra i titoli di lancio un zionali. Poco ispirato nel design, sufficiente-
gioco di ballo. Dance Central è la dimostra- mente curato nel concept di modalità e
zione di quanto Kinect sia preciso nel rile- opzioni, il gioco perde completamente d’inte-
vare i movimenti del giocatore, oltre ad resse una volta che si esaurisce il fascino ini-
essere un gioco divertente. Harmonix con- ziale del controllo tramite Kinect. Impreciso,
feziona un prodotto curato fin dal menu pieno di compromessi, troppo povero per an-
principale, da cui potremo selezionare uno dare oltre lo status di giochino divertente da
degli oltre 30 brani disponibili e comin- mostrare a parenti e amici ubriachi.
ciare a ballare sulle sue note. Lo scopo del Discorso simile, per ragioni leggermente di-
gioco è eseguire correttamente una serie verse, su Sonic Free Riders e Crossboard 7. I due
di passi, rispettando il ritmo e aiutandosi simulatori di hoverboard/snowboard pagano
guardando il ballerino a schermo. Prima di la natura di sport poco adatti alla periferica e
provare il brano nella sua interezza è con- i problemi di Kinect nel rilevare a dovere gio-
sigliabile utilizzare l’opzione “Scomponi”, catori posti di lato quando le condizioni am-
che permette di imparare e memorizzare i bientali non sono perfette. Il divertimento
vari passi da eseguire. Peccato per l’impos- rischia quindi di sparire per i continui pro-
sibilità di giocare in due contemporanea- blemi di funzionamento. Fra i due, comunque,
mente (ci si può solo alternare sul meglio il titolo Sega, meno banale e anzi co-
palcoscenico) e soprattutto per l’ingiusti- raggioso nel proporre forse l’unico gameplay
ficata assenza di una modalità Carriera, davvero ricco e articolato di tutta la lineup Ki-
che avrebbe dato al prodotto una forma nect attuale.
più compiuta.
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videogiochi | op in ion i
RobeRto tuRRini
Parafernalia cinesi
independentware Space
Invader,
di Great
Oharu
ono settimane che Medal III e un action adventure con punti qualcosa come Flower, i thatgame-
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videogiochi | op in ion i
e d i ci
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U Sud a o
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XBOX 360 con Kinect
’arrivo di Kinect, la periferica chi, come me, è troppo pigro per dono che il giocatore si muova
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videogiochi | review Ecco il reale scopo ultimo
del gioco: insegnare a
fare degli ottimi investi-
menti, per diventare il
berlusca di domani
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sociale ha subito delle modifiche -
e non in meglio - che lo hanno
reso semplicistico e meno imme-
diato. In fondo, stando a Peter Mo-
lyneux, guadagnare proseliti si
riduce a battere le mani al mo-
mento giusto o far sfoggio di me-
teorismo sui futuri sudditi:
sarebbe bello, ma nella vita reale
questo approccio non ha molto ri-
scontro. Per coerenza, persino i
bug di Fable II sono stati replicati,
come ad esempio l’assenza, a
volte, della scia luminosa che in-
dica la meta successiva.
L’unica innovazione è rappre-
sentata dal Santuario, un’area
completamente slegata dall’am-
biente circostante, dove oltre a
sentire blaterare senza sosta il fe-
dele servo Jasper, ci sarà concesso
di accedere a tutte le aree di inte-
resse e controllare le missioni da
svolgere mediante una riprodu-
zione in scala del mondo esplora-
bile, interessante solo per coloro
che desiderassero infliggersi il
Il Santuario, l'inno- completamento del gioco al 100%.
vativa interfaccia
semplificata per
Per finire in bellezza, arrivati
accedere a tutte le oltre i due terzi del gioco, il titolo
informazioni del si trasforma, votando il gameplay
gioco... più all’accumulo di ricchezze per con-
macchinosa trastare l’imminente invasione. Si
rispetto ai menu
del capitolo prece-
tratta della parte in teoria più pro-
dente mettente dell’intero prodotto, ma
che ben presto si rivela approssi-
mativa, corta e mal realizzata; le
tanto famigerate scelte morali
hanno due pesi e due misure: sa-
ranno premiate solamente alcune
situazioni considerate arbitraria-
mente corrette dai game designer.
Fable III è più il fratello scemo
del capitolo precedente piuttosto
che un gioco nuovo: se avete ra-
schiato il fondo del barile di Fable
II e siete ancora in crisi di asti-
nenza, allora è la dose giusta, in
caso contrario statene alla larga.
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videogiochi | review
Omae wa
sude ni
shindeiru!!
di Enrico Pasotti
S
iamo alla fine del ventesimo mente) ravvivato da una serie di lato al cielo durante la nostra
secolo, il mondo intero è sfortunate incursioni al cinema e adolescenza, in attesa che un ca-
sconvolto dalle esplosioni in video. Per queste persone non taclisma nucleare ci proiettasse in
atomiche. Sulla faccia della terra si possono trascurare la grettezza un mondo assolato, crudele e così
gli oceani erano scomparsi e le delle situazioni, la povertà delle tragicamente catartico.
pianure avevano l’aspetto di de- animazioni e delle scenografie, la Ken’s Rage è in parte la risposta
solati deserti. Immaginatevi che i scarsità del combattimento e, più alle nostre speranze, al nostro bi-
game designers di Fist of the significativo, un gameplay auti- sogno di soffrire in attesa che le
North Star: Ken’s Rage provengano stico, ripetitivo, alienante. stelle del Salvatore risplendano
da questo futuro e vi farete Questi sfortunati individui, che ancora.
un’idea di cosa avete di fronte. non sono nati sotto il segno Lo schema ludico su cui poggia
Per quanti si ritengono har- dell’Orsa Maggiore, non hanno questa benedizione binaria tar-
dcore gamer, studiosi del video- occhi per vedere e quindi, mesta- gata Koei è quello granitico e mo-
gioco o anche solo appassionati mente, passino oltre e non si cu- notono reso celebre dalla serie
del suddetto, Ken’s Rage appare rino di noi che, con indomita fede Dynasty Warriors. Le interminabili
presto per quello che è: una falli- e incrollabile speranza, atten- ondate di nemici sono degne
mentare operazione commer- diamo da decenni un videogioco eredi dei punk post-atomici delle
ciale, scarsamente orchestrata da che possa mutare in interazione il terra desolate di Hokuto no Ken i
un team mediocre, basata su un nostro fedele ardore, che traduca quali, incuranti della strapotenza
personaggio dal nome ormai in elegia digitale tutti gli ATATA- del legittimo successore della
spento e solo di recente (e mala- TATATA-UATTA’ che abbiamo ur- scuola di Hokuto, si gettano fra le
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Centinaia e centinaia le ondate di carne
(inconsapevolmente) morta che si river-
sano sui pugni di Kenshiro durante il
gioco. L’intelligenza non è certo il loro
forte. Ma d’altra parte, sempre di punk si
tratta.
nostre ipertrofiche braccia, sma- vergognosamente ripetitivo. Ma rebbe stata preferibile un’opera
niosi di farsi premere questo o la fede è cieca e come non perdo- genuinamente corale, che avesse
quello tsubo e di deflagrare in nare un gioco che offre la possibi- riproposto tutti i momenti car-
una festante ghirlanda di intestini lità di scatenare raffiche di pugni dine dell’opera originale, rincor-
e sangue. sui corpi insanguinati dei nemici? rendo una coerenza filologica che
Viaggiando parallelamente alla Benvenuta è la “mappa dei me- resta invece primato di quell’Ho-
serie, dal primo storico scontro ridiani”, un’opzione che consente kuto no Ken: Seikimatsu Kyuseisyu
con Zeta a quello, struggente, con l’apprendimento di nuove tecni- Densetsu su piattaforma PSX.
Raoh, le fiumane di reietti si in- che letali e potenziamenti assor- Diciamolo, ludicamente questo
frangono sui nostri pugni. La lista titi, mentre infastidisce la non Ken’s Rage è un dolore, ma come
delle mosse è ridotta al lumicino totale aderenza al testo sacro (il esperienza rievocativa non ha pa-
e ogni divagazione sul tema manga) con personaggi omessi e ragone. Se fate parte della (bene-
come viaggi in moto, massi da situazioni vagamente reinterpre- detta) schiera dei discepoli di
schivare, arrampicate e fasi plat- tate o fraintese. Apprezzabile in- Hokuto, non potete esimervi da
form (!) non è che un fraintendi- vece l’inclusione della lingua questo ritorno al tempio per of-
mento dei desideri del giocatore, giapponese fra le opzioni del frire la vostra devozione. E se così
il quale a nulla può anelare se doppiaggio. Il progredire nel non fosse, che la Stella della
non il fragore della battaglia. Ed è gioco consente poi la rilettura Morte brilli presto su di voi per-
qui che Ken’s Rage porge il fianco delle missioni precedenti con al- chè, anche se ancora non lo sa-
a qualche critica, offrendo in defi- cuni personaggi alternativi (Rei, pete, siete già morti!
nitiva un gameplay desolato e Mamiya, Toki e altri), anche se sa-
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videogiochi | review
L’importanza dell’Hokuto Shinken è tale che i Tra i videogiochi ispirati a Hokuto no Ken pro- È proprio attraverso i videogiochi che il
primi videogiochi ispirati al manga non rinun- dotti durante gli anni Ottanta, i due titoli per brand Hokuto no Ken riesce a non scomparire
ciano a metterne in primo piano i contenuti le console Sega sono gli unici ad aver goduto dalla scena multimediale durante gli anni
graficamente più espliciti. Hokuto no Ken per d’un porting occidentale, anche se i contenuti
Mark III (1986), l’omonima cartuccia per Mega Novanta, dopo essere rimasto orfano di
Drive (1989) e i primi due titoli per Famicom sono stati ampiamente edulcorati (Last Battle manga e anime. Cavalcando l’onda del suc-
(Hokuto no Ken I e II, datati 1986 e 1987, ri- per Genesis, 1989) o totalmente snaturati cesso di Street Fighter II di Capcom (1991), in-
spettivamente) introducono le grandguigno- (Black Belt per Master System, 1986). fatti, Toei produce due beat ‘em up a incontri
lesche esplosioni dei nemici, rischiando one on one per Super Famicom, intitolati Ho-
d’incorrere nella censura, pur di non sottrarre kuto no Ken 6 (1992) e 7 (1993).
sapidità all’estetica.
H o k u to n o K e n :
D
a quasi trent’anni a kuto Shinken, la parossistica arte glio e per la riproduzione reali-
questa parte, Hokuto marziale utilizzata dal protagoni- stica dei soggetti umani, il tratto
no Ken rappresenta sta, capace di far esplodere i corpi di Hara risulta troppo statico per
una figura mitologica degli avversari. A questa trovata esprimere appieno le potenzialità
tra gli appassionati di originale, fanno da stuzzicante espressive dell’Hokuto Shinken. È
fumetto giapponese e non, ma è contorno un’ambientazione ultra- attraverso la serie animata del
al tempo stesso un personaggio violenta, che strizza l’occhio al fu- 1984 che l’arte marziale di Ken
semplice, figlio del modo d’impo- turo postatomico del Mad Max acquista pregnante dinamismo,
stare i manga shounen proprio filmico, e il design di Ken, capace grazie a sequenze di combatti-
degli anni Ottanta. Si tratta di un di sintetizzare efficacemente le mento con centinaia di pugni
approccio principalmente devoto caratteristiche principali del ma- scagliati a raffica, sottolineati da
a delineare in maniera accatti- chismo anni Ottanta (muscola- urla di battaglia in cui riverberano
vante le peculiarità del protagoni- tura ipertrofica, giubbotto in echi di Bruce Lee. Così, l’Hokuto
sta, badando poi allo sviluppo pelle, qualche tratto di Sylvester Shinken assurge allo status ico-
della trama e all’approfondi- Stallone nei lineamenti). Si viene nico.
mento psicologico dei perso- a creare, così, una miscela esplo- Dopo sedici anni d’assenza,
naggi. È con questo spirito che, siva, che scatena il delirio di Ken torna a calcare la scena
nel 1983, Yoshiyuki ‘Bronson’ Oka- massa tra i lettori di Shounen anime nel 2004, con Shin Hokuto
mura (sceneggiatore) e Tetsuo Jump, il settimanale dove viene no Ken, una miniserie di tre OAV,
Hara (disegnatore) danno alla pubblicato il manga. che adatta Jubaku no Machi, un
luce il manga Hokuto no Ken, ca- Nonostante sia fregiato da una racconto autoconclusivo, scritto
ratterizzandolo attraverso l’Ho- cura quasi ossessiva per il detta- da Bronson e illustrato da Hara.
L
o ammetto. Le aspettative venivano quasi mai messe al servi- menti, fa una cosa molto più im-
che nutrivo su Assassin’s zio del gameplay, gli assassinii portante: snellisce. Ubisoft ha
Creed: Brotherhood erano spesso si traducevano in una dina- deciso di lavorare di cesello, sfron-
molto basse, così come il mio en- mica banale che solo raramente dando il gioco del superfluo e
tusiasmo quando l’ho cominciato. costringeva a dover pensare alla concentrandosi sul cuore delle
Pur avendo apprezzato i primi due giusta strategia da adottare per meccaniche, che mai erano risul-
capitoli, ho sempre pensato che avvicinarsi al bersaglio. tate così ben messe a fuoco e di-
l’azione fosse troppo diluita e non Con tali premesse, ero convinto vertenti. Questo risultato viene
Roma è dis-
seminata di
torri dei Bor-
gia, che
potremo in-
cendiare per
eliminare l’in-
fluenza dei
Borgia da
quella zona
P
er quanto oggi si stia occu- logia passata. Gli adeguamenti L’immaginario estetico pennellato
pando prevalentemente di meccanici necessari a renderlo dai Retro non si discosta dagli
interpretare movimenti bi- fruibile al giorno d’oggi sono pre- standard della serie o dai canoni
slacchi da parte di gente per lo vedibilmente da ricercarsi nel si- del genere: a un contesto per lo
più turbata, il gruppo di sviluppa- stema di salvataggio (ora più tribale si va a sostituire ora il
tori conosciuti come Rare gode automatico alla fine di ogni li- tempio antico, ora la miniera ab-
ancora di quel glorioso alone di vello) e nella presenza di segreti bandonata, ora le assi scricchio-
intoccabilità mistica attribuibile che vanno al di là del seriale repe- lanti di un galeone o le profondità
solo a chi ha scritto pezzi di storia rimento di vite extra. roventi di un vulcano. Per quanto
del videogioco.
Con tale pesante fardello i Retro
Studios, graziati nel curriculum
dal miracoloso ripescaggio me-
troidiano, hanno dovuto affron-
tare la realizzazione del nuovo
Donkey Kong, l’ultimo platform
prodotto da chi, tra i grandi nomi
del panorama attuale, i platform li
sa ancora fare.
Ben distante dalla coraggiosa ri-
proposizione che vide Samus gua-
dagnare un’intera dimensione
spaziale, Donkey Kong Country Re-
turns si configura come un vero e
proprio seguito in linea con la tri-
Piattaforma: Wii
Sviluppatore: Retro Studios Retrogaming con
banana
Produttore: Nintendo
Versione: PAL
Provenienza: Giappone
di Paolo Savio
alcune scenografie prestino il fianco “Nell’epoca del quick- a tal proposito non si può non rite-
a una ripetizione concettuale (dopo save tornare ai check- nere fallimentare la scelta di ren-
il setting “foresta” compare quello point dilatati, al trial & dere obbligatorio l’utilizzo di input
“giungla”), l’impressionante model- error forsennato e a quel motori nel controllo del protagoni-
lazione di ogni elemento in scena dannato contatore delle sta. Per quanto si lotti con le impo-
rimane solo un lodevole contorno vite,[...]non è un’espe- stazioni, non si troverà nel menù
alla splendida varietà di situazioni e rienza facilmente digeri- una configurazione che permetta di
acrobazie richieste per guadagnare bile da chiunque” eludere la necessità di agitare il wii-
il traguardo di ogni segmento. mote per eseguire alcune elemen-
Il sapore amarcord dell’opera è forma di energia aggiuntiva e co- tari azioni (come la rotolata), a
garantito, oltre dalle eccellenti mu- modo Jetpack, sarà solo con la pre- completo detrimento della preci-
siche remixate dai precedenti epi- senza contemporanea di un sione richiesta in alcuni millimetrici
sodi, dal valore citazionistico di secondo giocatore umano che il passaggi.
alcuni ritorni come Cranky, il rinoce- giovane scimmiotto diventerà gio- In più, nell’epoca del quick-save
ronte Rambi, e le scorribande sui cabile a tutti gli effetti. tornare ai checkpoint dilatati, al trial
carrelli minerari. Per contro stupisce La puntualità straordinaria di & error forsennato e a quel dannato
l’assenza di alcune caratteristiche ti- ogni singolo elemento messo in contatore delle vite, decrescente
piche della serie come i livelli con il- gioco risulta evidente affrontando anche in misura di 10 o 15 per li-
luminazione dinamica, quelli un livello in modalità time attack, vello quale inesorabile manifesto
subacquei o la possibilità di control- dove si potrà constatare il certosino della propria inadeguatezza, non è
lare personaggi aggiuntivi; sebbene posizionamento di ogni elemento un’esperienza facilmente digeribile
Kong possa sin dai primi momenti per fare in modo che il giocatore da chiunque. Ciò nonostante Don-
contare sull’aiuto di Diddy sotto sfrutti ogni rimbalzo sul nemico, key Kong Country Returns riesce
salto millimetrico e rotolata per arri- nello straordinario intento di na-
vare in fondo senza quasi mai arre- scondere la sua peluria brizzolata
stare la sua corsa. Una sfida sotto una cortina di eccellente qua-
completamente accessoria ma che lità, diventando quindi un’ulteriore
garantisce ore di studio, impegno e tacca nella lista di successi di Retro
divertimento aggiuntivo a chi vo- Studios, gruppo americano nelle
glia scavare a fondo nell’impegno origini, giapponese nel mestiere, e
profuso dai Retro Studios. profondamente nintendo nel cuore.
vesna va
veloce
di Andrea Chirichelli
N
eed for Speed è un brand in
giro da un po’. I videogioca-
tori over 30 potrebbero
persino associarne la nascita al
3DO, quella console valida ma un
po’ sfigata che aprì le porte della
multimedialità, inciampando pur-
troppo sul primo gradino di una
scala che venne percorsa a perdi-
fiato da Sony con la sua PlaySta-
tion. Apparso nel 1994 per il
costoso giocattolo di Trip Haw- umani, non di console) e Need for suit una piena e soddisfacente
kins, il deus ex machina di EA e Speed è ancora qui, con il quindi- rappresentazione. Che si interpreti
3DO, il gioco rappresentava uno cesimo episodio della saga riverni- la guardia o il ladro, c’è di che di-
dei pochi motivi di reale invidia ciato ad opera di Criterion, i padri vertirsi.
che potessero provare gli utenti di di Burnout. E sembra di essere tor- 108 gare, divise in missioni da ri-
Snes e Megadrive nei confronti nati a 16 anni fa. Criterion spoglia cercato o poliziotto, che gratifi-
degli early adopters di quella con- il gioco di ogni orpello accumu- cano il giocatore elargendo
sole. Ritmo di gioco frenetico, re- lato nel corso del tempo e pro- onorificenze, permettendogli di
pliche perfette di dreamcar reali, pone due modalità di gioco: una sbloccare item da usare in gara,
inseguimenti con le macchine in cui si insegue e una in cui si nuovi eventi e, ovviamente, altre
della polizia: un arcade duro e viene inseguiti, il che dà al titolo macchine. Abbandonata la strut-
puro ma capace anche di garan- un certo spessore metaforico sul tura aperta (affascinante, ma piut-
tire un certo tasso di realismo. quale ci si potrebbe anche fer- tosto dispersiva) di Burnout
Fastforward al 2010. È passata mare a riflettere... se non si fosse Paradise, Criterion erige dal nulla
quasi una generazione (di esseri travolti dall’adrenalina e dal senso Seacrest County, dove si passa
di velocità che trovano in Hot Pur- senza soluzione di continuità da
u
n Gran Turismo 5 come si
conviene costerebbe al-
meno seicento euro, a voler
essere parsimoniosi. Solamente se
si è disposti a spendere una cifra
tanto considerevole per l’acquisto
di gioco, volante+pedaliera e play-
seat anatomico (il minimo bundle
indispensabile), infatti, la summa Trial Mountain –
videoludica del Kaz(unori Yamau- fuori dall'uscita
chi) muta nell’estasi suprema che dalla lunga gal-
leria c'è tutta
è propria dell’idillio dell’automo- madre natura
bile simulata. Accessoriato di gran che aspetta, per
carriera, così, Gran Turismo 5 si meravigliare il
giocatore ancora
prostituisce totalmente al massag- una volta, come
gio stimolante che corrobora lo fosse la sua
spirito e tonifica i bicipiti del buon prima tornata.
pilota virtuale, mentre questo è
già aggrappato al pellame di un
G27 che scalcia animato.
Mosso dai chiaroscuri di Deep
Forest, dalle ripide pendenze del
Nürburgring Nordschleife o dal-
l’inverosimile parabolica di Cape
Ring, il ghigno beota che Gran Tu-
rismo 5 stampa in volto è esatta-
mente quello di Jeremy Clarkson
Piattaforma: PS3
Sviluppatore: Polyphony Digital
Produttore: Sony
Versione: PAL
Provenienza: Giappone
di Lorenzo Antonelli
Yarns that
bind
di Alberto Li Vigni
a
nche se probabilmente forme. Un’altra caratteristica inu- tiva, diversi mini-game e la possibi-
negli ultimi anni questo suale è la necessita di dover cam- lità di arredare la Kirby-cameretta
aspetto è stato evidenziato biare piano di gioco per esplorare raccogliendo mobilia varia nei li-
maggiormente, nintendo ha sem- alcune delle locazioni presenti velli. Tutto qui, davvero.
pre cercato di accontentare grandi sullo sfondo. Kirby e la stoffa dell’eroe è un
e piccini. non solo per quanto ri- Tra un salto e l’altro potremo platform estremamente semplice
guarda l’immediatezza del game- anche usare diversi veicoli, tra cui nelle meccaniche, particolarmente
play, che ha reso i propri titoli spicca un’astronave capace di ri- indicato per il casual gamer, il
fruibili a qualsiasi utenza, ma succhiare i nostri poveri avversari e quale apprezzerà certamente la
anche per i suoi universi, situati a un trenino a cui disegnare le rotaie simpatia della componente grafica,
metà tra l’immaginario dell’infan- con il wiimote. il pacchetto è com- il basso livello di difficoltà e il mul-
zia e la nostalgia degli adulti. Kirby pletato da una modalità coopera- tiplayer. Questo non vuol dire che
e la stoffa dell’eroe non fa ecce- non ci sia carne al fuoco anche per
zione, proponendoci una nuova I boss sono molto spettacolari ma abbat- gli appassionati, visto l’impegno ri-
avventura dove potremo esplorare terli è quasi sempre questione di pochi chiesto per sbloccare gli stage se-
minuti
un mondo di tessuto che sembra greti e ottenere un punteggio
essere stato interamente cucito a soddisfacente.
mano. in ultima analisi, Kirby e la stoffa
Tale artifizio visivo influenza dell’eroe, pur non potendo vantare
anche il gameplay: stavolta Kirby un gameplay particolarmente
dovrà affrontare i suoi nemici di- complesso o innovativo, costituisce
sfando i fili che li tengono insieme, un’ottima new entry in un genere
nonché interagire con l’ambiente già rappresentato su Wii da Super
rimuovendo bottoni per svelare Mario Bros Wii, Donkey Kong Coun-
luoghi nascosti o muovere piatta- try Returns ed Epic Mickey.
non c’e’
di Simone Tagliaferri
Produttore: Activision
Versione: PAL
Provenienza: USA
I
videogiochi non sanno raccon- verse fazioni (vedi anche l’ultimo, commerciale, o lì dove una cita-
tare la guerra. Appena abban- pessimo Medal of Honor). zione da Il Cacciatore di Michel ci-
donano il terreno del fantasy o Call of Duty: Black Ops è la mino viene violentata per fare
della fantascienza sembrano osare summa dell’incapacità di raccon- vedere quanto gli americani siano
troppo, o non volere osare abba- tare un contesto e di comunicare eroici e sprezzanti della morte (e il
stanza, e scadono nella miseria al giocatore il senso di ciò che sta nemico indistintamente crudele),
scenografica più cupa. La guerra facendo, al di là del piacere umo- diventa impossibile raccontare
videoludica è, generalmente, uno rale di abbattere modelli poligo- altro se non il ripiegarsi onanistico
scontro continuo contro goblin o nali antropomorfi in movimento. del fruitore sulla propria arma, la
alieni travestiti da soldati di di- Durante il gioco s’interpretano i quale diventa lo specchio dei va-
ruoli di vari soldati in situazioni di lori trasmessi dal suo agire, che vo-
Fidel e la sua puttana. Lui la tiene guerra differenti, ma a conti fatti lontariamente o
come ostaggio, ma quando viene col- non c’è alcuna distinzione tra il involontariamente è costretto a
pito in testa, lei impugna la pistola tentare di ammazzare Fidel castro condividere per potere andare
per sparare al giocatore. Sarà la sin-
drome di Stoccolma... o l’annientare i nazisti alla fine avanti.
della Seconda Guerra Mondiale. Le In tutto questo la guerra scom-
differenze sono meramente super- pare, quella stessa guerra che il ci-
ficiali e servono soltanto a regalare nema, la letteratura e le altre arti
varietà visiva al prodotto, dando al hanno provato e provano a rac-
giocatore quello che si aspetta in contare nei suoi aspetti più cupi e
termini esclusivamente epidermici. drammatici, diventando la solita
Lì dove un’insurrezione con de- messa in scena bidimensionale
cine di morti diventa uno spetta- dello scontro tra il bene e il male,
colo barocco, utile per affermare la narrato da una prospettiva solida
retorica della libertà da centro e anacronistica.
deadLY PreMoNITIoN
annunciato
di Antonio Lanzaro
Produttore: rising Star Games
Versione: PaL
Provenienza: Giappone
B
astano pochi secondi a Dea- il cast di personaggi malati e deca- meplay, ma funziona benissimo.
dly Premonition per creare denti ma allo stesso tempo dispe- Deadly Premonition è corag-
un’atmosfera densa e sur- ratamente buffi, proprio come gioso e sfrontato, così sicuro di sé
reale. Due gemellini passeggiano accadeva nel capolavoro di Lynch. e di ciò che ha da dire da permet-
col nonno nel parco di Greenvale, L’ispirazione, però, non scade mai tersi il lusso di proporsi al pub-
tra i boschi di abeti di Douglas, nello scimmiottamento e il gioco blico con una realizzazione
quando si imbattono nel cadavere riesce sempre a mantenere una tecnica mediocre, eppure risul-
di una giovane donna. Le musiche propria personalità, forte e decisa, tando superiore a molti titoli più
sottolineano il momento dram- che riesce a incollare allo schermo acclamati. Ad un gioco che sa
matico ed è chiaro fin da subito fino all’illuminante finale. coinvolgere così intensamente si
che saranno protagoniste. Il tema Sezioni di esplorazione si alter- perdona volentieri qualche margi-
principale è struggente, con un nano a sezioni d’azione, dove tal- nale difetto.
cantato appena accennato che volta dovremo confrontarci con
gela il sangue. Nei panni di uno l’assassino in persona. Questi in- Nonostante la scadente realizzazione
tecnica, la pioggia trasmette in modo
stralunato agente federale saremo contri ravvicinati riescono magni- convincente il senso di umido e ba-
chiamati a fare luce sul delitto e ficamente a trasmettere gnato
sui misteri che circondano Green- l’adrenalina e il pathos del mo-
vale e i suoi abitanti. mento, costringendoci a scappare
È evidente che Twin Peaks abbia e a cercare un nascondiglio. Lo
esercitato una pesante influenza schermo viene diviso in due parti
su Access Games nella realizza- distinte per inquadrare la scena
zione di Deadly Premonition. Basti dal punto di vista dell’agente e da
citare l’atmosfera surreale, la quello dell’assassino, e la musica
trama con risvolti mistici che si incalzante aggiunge tensione.
presta a più di un livello di lettura, Non sarà una rivoluzione nel ga-
NBA 2K11
Il ritorno
del re di Emilio Bellu
L
’arte cerca sempre di riprodurre la riconoscimento della forza di quello L’atmosfera degli stadi è ottima, aiu-
storia. Cinema e letteratura hanno che è considerato come l’atleta mi- tata dalla grande attenzione verso
l’audio
dato vita a innumerevoli opere gliore di sempre, con la sua grazia e la
dedicate a fare rivivere le pietre miliari sua determinazione. Il basket, soprat-
del passato per dare una nuova pro- tutto in televisione, è uno sport che si
spettiva al presente. Ma spesso è im- guarda da vicino, che esalta le capacità
possibile dedicarsi a eventi recenti per individuali. e nel mettere in scena con
questioni legali e proprio per questo precisione lo stile di Jordan e di centi-
motivo Michael Jordan è apparso in po- naia di suoi colleghi, NBA 2K11 ha cattu-
chissimi videogiochi. Quando 2K Sports rato l’anima di questo gioco.
ha ottenuto l‘autorizzazione a utilizzare e oltre la Jordan Challenge, la moda-
l’immagine del dio del canestro, ha de- lità principale di NBA 2K11 continua l’ot-
ciso di fare il possibile per riproporre i tima tradizione della serie nel
momenti più salienti della sua carriera. ricostruire il presente del campionato
Il risultato è la Jordan Challenge di NBA statunitense. Anche in questo caso l’at-
2K11, una modalità che permette di gio- tenzione al dettaglio nel riprodurre la
care dieci delle partite più importanti realtà va a vantaggio dell’esperienza:
del giocatore, e di conseguenza della ogni squadra ha uno stile di gioco com-
storia dell’NBA. pletamente diverso e capire in che
la qualità della ricostruzione delle modo affrontare ogni avversario è
performance di Jordan ha qualcosa di come giocare un nuovo puzzle game.
ossessivo. 2K Sports ha riprodotto tutte NBA 2K11 è la dimostrazione che realtà
le mosse che l’hanno reso più famoso, i e gameplay possono contribuire a
suoi manierismi, l’esatto movimento creare qualcosa di grandioso. In questo
del suo tiro a canestro. Non è una ri- caso, il miglior videogioco mai realiz- La precisione delle animazioni
stupisce anche dopo decine di partite
cerca del particolare fine a sé stessa: è il zato sulla pallacanestro.