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The Method of Moments:

A Numerical Technique for


Wire Antenna Design

La tecnica del metodo dei momenti(MoM)èapplicata ai problemi nella teoria dell’elettromagnetismo, fu


introdotta da Roger F. Harrington in una sua pubblicazione nel 1967, “Matrix Methods for Field Problems”.

L’implementazione del metodo dei momenti, da parte di Poggio e Bruke alla Lawrence National Labs nel
1970, stabiliva questa tecnica di soluzione come un perno delle antenne filiformi e delle schiere di antenne
filiformi.

Questo tutorial rivede il metodo dei momenti da una prospettiva pratica ingegneristica, al fine di fornire
comprensione dei suoi fondamenti, in contrapposizione ad una rigorosa esposizione matematica. La
discussione inizia con la formulazione dell’equazione di integrazione di Pocklington, un’equazione integrale
comunemente usata per i problemi sulle antenne filiformi. La soluzione dell’equazione di Pocklington,
usando il MoM, è quindi spiegata. La soluzione dell’equazione integrale restituisce la la distribuzione di
corrente sul filo il quale è usato per calcolare le caratteristiche di radiazione dell’antenna e l’impedenza
dell’antenna nel punto di alimentazione.

Introduzione

Tutta la storia della scienza fisica, comportamenti naturali sono rappresentati in termini di equazioni
integro-differenziali. In molti casi, i comportamenti sono descriti attraverso una semplice equazione
differenziale.

dx
=v
dt

Dove la funzione x(t) è definita nel dominio di t. L’operazione differenziale allora restituisce la funzione v(t)
la quale anch’essa p definità nel dominio di t.

In altri casi, dove la funzione v(t) è nota nel dominio di t, valori specifici di x possono essere ottenuti da:
t1

x=∫ v ( t ) dt
0

Un caso speciale deriva quando la funzione v(t) è sconosciuta e i valori di x si conoscono per valori discreti
di t. Questo tipo di problema è generalmente riferito a un problema di equazione integrale dove il compito
è determinare la funzione v(t) con le condizioni al contorno descritte dai valori di x in valori specifici di t.

Il compito di determinare la distribuzione di corrente su un’antenna filiforme risultante da un’eccitazione


arbitraria puo essere prontamente dichiarato in termini di un problema equazione integrale. La
formulazione inizia con lo sviluppo di un’espressione integrale la quale definisce il campo elettrico
risultante da una distribuzione di corrente arbitraria sul filo. Questa espressione integrale può impiegare
una funzione di Green il quale è legata al campo elettrico in un punto di osservazione arbitrario alla
corrente di una sorgente arbitraria. Il problema dell’equazione integrale allora impiega l’espressione
integrale che lega le condizioni al contorno del campo elettrico note alla distribuzione di corrente
sconosciuta sul filo.

Il metodo dei momenti applica l’espansione ortogonale per tradurre lo stato dell’equazione integrale in
sistema  di circuito di tipo simultaneo lineare equazioni. Basis function sono usate per espandere la
distribuzione di corrente. Le funzioni ditest sono usate per invocare le condizioni al contorno del campo
elettrico. I metodi matriciali sono allora usati per risolvere l’espansione dei coefficienti associati con le
funzioni base. La soluzione della distribuzione di corrente è allora costruita dall’espansione dei coefficienti.
Le caratteristiche dell’antenna in radiazione e l’impedenza sono allora calcolate dalla distribuzione di
corrente.

Pocklington’s Integral Equation

Una formulazione piu conosciuta per le semplici antenne filiformi è l’equazione integrale di Pocklington. La
Figure 1 raffigura una geometria rappresentativa dal quale l’equazione di Pocklington può essere derivata.

Una semplice antenna filiforme posizionata lungo l’asse z in un sistema di coordinate cartesiano. La
corrente è ristretta lungo la linea centrale del filo ed è diretta lungo l’asse z. I segmenti di corrente
elementari si trovano sull’asse z’. Il punto di osservazione si trova sulla coordinata z. Il punto di
alimentazione è a z = 0. Il campo elettrico lungo la superficie del filo e del punto di alimentazione, il quale
stabilisce le condizioni al contorno per il problema, è definito come segue: E z=0 sulla superficie del filo,
E z=V g /∆ z sul punto di alimentazione. V g, detta anche eccitazione dell’antenna, è di solito settata a 1.0
volt per il calcolo dell’impedenza d’ingresso. ∆ z è comunemente settata al diametro del filo.
Tuttavia, è possibile studiare l’impatto della dimensione del feedgap sull’impedenza dell’antenna variando
∆ z . Con le condizioni presentate in Figure 1, l’equazione di Pocklington può essere scritta come:
l /2
∂2 − jkR
2 e

−l/ 2
I ( z' )
[ ∂z 2
+ k
] 4 πR
d z ' = jωε E z (z )

dove

R=√ ρ2+( z−z ' )2

La variabile R rappresenta la distanza tra la sorgente di corrente e il punto di osservazione del campo. La
'
variabile ρ specifica il raggio del filo. La distribuzione di corrente I z (z ) è definita lungo la lunghezza del filo

∂2
da z’ = l/2 a z = -l/2. La parte centrale
∂z 2 [ ]
+ k 2 denota l’operatore di equazione differenziale nello spazio

e− jkR
libero, funzione di Green . La costante k indica il numero d’onda nello spazio libero. E z ( z)
4 πR
rappresenta il campo elettrico generato dalla corrente sul filo.

Con una eccitazione specifica applicata, modellata attraverso delle condizioni al contorno appropriate, le
caratteristiche dell’antenna compresa l’impedenza della stessa sono determinatedalla conoscenza della
'
distribuzione della corrente dell’antenna I z ( z ). Per la maggior parte delle tecniche disponibili a risolvere i
problemi dell’equazione integrale, il Metodo dei Momenti è uno degli approcci industriali più popolari.

The Method of Moment

Il concetto fondamentale dietro MoM è che egli impiega l’espansione ortogonale e l’algebra lineare per
ridurre il problema dell’equazione integrale in un sistema di equazioni lineari simultanee. Questo è
compiuto definendo la distribuzione di corrente sconosciuta I z ( z ' ) in termini di un set ortogonale di
funzioni “basis” e invocando le condizioni al contorno—i valori del campo elettrico sulla superfice del filo e
nel feedgap—attraverso l’uso di una formulazione inner product.Questa operazione inner product impiega
un set ortogonale di funzioni di test per far rispettare le condizioni al contorno, in un seso di media, lungo la
superfice del filo e del feedgap. Spostando i coefficienti dell’espansione di corrente all’esterno
dell’operatore integro-differenziale permette di valutare la funzioni conosciute, valori di rendimento che
sono generalmente definiti come impedenze. I coefficienti dell’espansione di corrente, la proiezione
ortogonale delle condizioni al contorno del campo elettrico, e queste anche chiamate impedenze sono
raccolte in un sistema si equazioni lineari simultanee. Questo sistema di equazioni è risolto per rendere i
coefficienti dell’espansione di corrente. L’originale distribuzione di corrente è anche determinata
dall’introduzione di questi coefficienti restituiti nella espansione della funzione base.
'
La procedura di soluzione inizia definendo la distribuzione di corrente sconosciuta I z (z ) in termini di un set
ortogonale di funzioni base. Esistono due categorie di funzioni base. Sub-domain basis function, in modo
significativo molto popolare nelle industrie, suddivide il filo in piccoli segmenti e modella la distribuzione di
corrente in ogni segmento da una costruzione geometrica semplice, come rettangolo, triangolo o archi
sinusoidali. L’ampiezza di queste costruzioni rappresentano i coefficienti della funzione di espansione.
Queste semplici costruzioni, illustrate in Figure 2, spesso sovrapposte per mantenere la continuità della
distribuzione di corrente lungo il filo. L’intero dominio delle basis function impiega molte espansioni
ortogonali formali, come la serie di Fourier, per rappresentare la distribuzione di corrente lungo l’intero filo.
L’intero dominio delle basis function tende a rendere più complicati i calcoli per le impedenze, quindi, sono
meno popolari.

L’introduzione della ridefinizione della distribuzione di corrente riduce l’equazione integrale alla forma:
N

∑ C n Gn (z)=E z ( z )
n =1

dove
l/ 2
∂2 − jkR
1 2 e
Gn ( z ) = ∫
j 4 πωε −l /2
'
[
Fn( z )
∂z 2
+k
] R
d z'

C n = coefficienti dell’espansione di corrente

F n (z' ) = basis function

Le condizioni al contorno sono ora forzate attraverso l’uso di un’operatore inner product con un set di
funzioni di test ortogonali. Ogni funzione di test è applicata a entrambi i lati dell’equazione integrale, l’inner
product allora forza le condizioni al contorno alla locazione descritta dalla funzioni di testing. Questa
operazione può essere pensata semplicemente come far rispettare le condizioni al contorno in un singolo
punto del filo. Dopo ogni funzione di test l’equazione integrale appare come:
N

∑ C n < H m ( z ), Gn (z )> ¿< H m ( z ), E z ( z)>¿


n =1

l/ 2
¿ H m ( z ) , Gn ( z ) >¿ ∫ H m (z)Gn ( z) dz
−l /2

dove < > rappresenta l’operatore di inner product, H m ( z ) è una funzione di testing la quale ha valori non
nulli per soo un piccolo segmento di filo localizzato in z = z m.
Ci sono due approcci comuni per la formulazione del set ortogonale delle basis function. Il primo
apprioccio, il punto di corrispondenza(point matching) o la tecnica di collocazione, definisce le funzione di
testing in termini di funzioni di delta di Dirac:

H m ( z )=δ ( z− zm )

dove z mè un punto specifico sul filo al quale le condizione al contorno sono forzate. Il z m di solito è
selezionato per corrispondere con il punto medio di ogni basis function. Il secondo approccio, la tecnica di
Galerkin, definisce le funzioni di testing come le stesse basis function. La tecnica di Galerkin, anche se molto
complicata da una prospettiva computazionale, rispetta le condizioni al contorno molto rigorosamente
rispetto alla tecnica del point matching. Tuttavia, questo approccio molto rigoroso è raramente richiesto
per un semplice problema di antenna filiforme.

Tutte le condizioni al contorno sono rispettatate applicando il completo set di funzioni testing. Questa
operazione restituisce un set di equazioni integrali.

[Z ¿¿ mn] [ I n ]=[ V m ]¿

dove
l /2
Z mn= ∫ H m (z )G n ( z )dz
−l /2

I n=C n
l /2
V m = ∫ H m ( z )E z ( z )dz
−l /2

Invertendo l’equazione è possibile ottenere i valori di C n:

[ I n ]=[Z¿ ¿ mn]−1 [V m ]¿
Limitation and Considerations

La validità dell’assunzione introdotta nella formulazione del metodo dei momenti sono stabilite attraverso
considerazioni empiriche. I codici incorporati in queste formulazioni girano per un largo numero di casi con
risultati comparati con osservazioni sperimentali. Certi argomenti hanno ricevuto attenzioni significative
nella letteratura: la distribuzione di corrente sul filo( l’approssimazione del filo sotile), l’ortogonalità è
completezza delle basis e ttesting function, la modellazione dell’eccitazione del feedpoint, la valutazione
numerica di Z mn e la soluzione tecnica la quale restituisce C ndal set di equazioni lineari simultanee. Anche
se alcune della assunzione continua ad attrarre attenzione da una prospettiva matematica rigorosa, i codici
incorporati li hanno accuratamente esercitati e ritenuti ideonei per applicazioni ingegneristiche sulle
antenne.

Il migliore dei codici più conosciuti che usail MoM è il Numerical Electromagnetic Code(NEC), il quale è
ampiamente usato per risolvere problemi che possono essere definiti come set di un o piu “fili”(elementi
lineari)

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