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• Attorno al concetto di creatività ci oggi sono molto interesse e qualche confusione.
La creatività spesso viene vista come attività contigua alla stravaganza o viene
collegata automaticamente all'effimero (moda, intrattenimento) o al mondo
dell'arte. Chiariamo alcuni elementi di base.
• L'atto del “creare” è stato a lungo percepito come attributo della divinità: Catullo,
Dante, Leonardo, non avrebbero definito sé stessi “creativi”. Propri dell'uomo
erano invenzione, genio e, dal '700, progresso e innovazione. La parola “creatività”
entra newl lessico italiano solo negli anni '50. L'idea di “creatività” come
atteggiamento mentale proprio (ma non esclusivo) degli esseri umani nasce nel
'900. I primi studi sul fenomeno risalgono agli anni '20.
• Le categorie di “nuovo” e “utile” radicano l'attività creativa nella società e nella
storia. Il “nuovo” è relativo al periodo storico in cui viene concepito. L'”utile” è
connesso con la comprensione e il riconoscimento sociale.
• Le categorie di nuovo e utile illustrano adeguatamente l'essenza dell'atto creativo:
un superamento delle regole esistenti (il “nuovo”) che istituisca una ulteriore
regola condivisa (l'utile). Individuano anche le due dimensioni del processo
creativo, che unisce disordine e ordine, paradosso e metodo.
• Infine, le categorie di nuovo e utile ampliano la sfera delle attività “creative” a tutto
l'agire umano a cui sia riconosciuta un'utilità economica, o estetica, o etica, e che
sviluppi uno dei tre possibili gradi di novità: applicazione “nuova” di una regola
esistente, estensione di una regola esistente a un campo “nuovo”, istituzione di
una regola del tutto “nuova”.
• Poiché si fonda sulla profonda conoscenza delle regole “da trasgradire”, la
creatività non può svilupparsi in assenza di competenze preliminari.
Caratteristiche della personalità creativa sono curiosità, bisogno d'ordine e di
successo (ma non inteso in termini economici), indipendenza, spirito critico,
insoddisfazione, autodisciplina... Mentre in alcuni campi la matematica, per
esempio la creatività sembra svilupparsi meglio in giovane età, in altri letteratura,
musica, arti figurative continua per tutto l'arco della vita.
• La creatività è espressione tipicamente umana perché si fonda anche sul possesso
di linguaggi astratti (parole, numeri) e atti a compiede discriminazioni sottili. Ma
non è espressione esclusivamente umana. Molte specie di mammiferi, in
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particolare i Primati, e alcune specie di uccelli hannoo “intuizioni creative”, e
riescono anche a trasmettere loluzioni creative alla prole.
• Oggi la creatività, specie in campo scientifico e tecnologico, è più affidata ai gruppi
che ai singoli. Le comunità di ricercatori e scienziati e le aziende per cui
l'innovazione è una risorsa strategica si stanno interrogando per individuare le
tecniche più efficaci di promozione e gestione del processo creativo.
Nuovo e utile: alcune idee per un testo fondato sugli interventi al convegno
Titolo
NUOVO E UTILE
Sottotitolo
Che cos’è la creatività. Dove nasce e come. Quanto ci riguarda e ci appartiene
oppure:
Idee e pratiche della creatività
Foliazione:
Un massimo di 300 pagine, + alcune illustrazioni (opportune, forse non indispensabili)
Una suggestione
Quando, nel 1957, i russi mandarono in orbita lo Sputnik, gli americani – che erano
convinti di essere all’avanguardia nella conquista dello spazio – ci rimasero molto male.
La prima reazione fu chiamare a raccolta le migliori menti del paese e metterle a
confronto sul tema della creatività attraverso una serie di simposi. Quelle riflessioni,
proposte da personaggi come Erich Fromm, Guilford, Hilgard, Rogers, furono pubblicate
nel 1959 in “Creativity and its Cultivation”. In quel libro la creatività diventò oggetto di
studio scientifico e il futuro un prodotto progettato e organizzato dall'uomo.
Neil Armstrong piantò la bandiera statunitense sul suolo lunare nel 1969.
Descrizione del progetto
Il 28 e 29 settembre 2004 si è tenuto a Firenze un convegno interdisciplinare sul tema della
creatività (allegato programma del convegno). L’iniziativa ha riscosso interesse dal parte
della stampa (allegato rassegna stampa del convegno) e del pubblico. Già diverse
persone hanno già chiesto di poter avere gli atti del convegno (allegato): non è altro che
un segno, ma è un buon segno.
Non crediamo però che pubblicare gli atti di un convegno abbia un grande senso, né dal
punto di vista editoriale né dal punto di vista didattico. Proponiamo invece di sviluppare
un progetto leggermente diverso: una “tessitura” dei diversi interventi che possa dar
luogo a un saggio dotato di un filo logico, di uno sviluppo coerente tanto da poter essere
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proposto e usato come libro di testo. Una breve occhiata agli abstract (allegato) suggerisce
che, con un po’ di attenzione, probabilmente ci si può riuscire.
Pubblico potenziale primario
studenti universitari (Facoltà Scienze della Comunicazione, Scienze della Formazione,
Design, Architettura...)
studenti degli istituti di grafica e comunicazione
Pubblico potenziale secondario
Insegnanti (medie inferiori e superiori)
Consulenti e formatori
Manager e imprenditori
lettori di saggistica curiosi dell’argomento
Contesto concorrenziale
Chi cerca “creatività” su Google trova 302.000 risultati. Se invece si digita “creativity” se
ne trovano 5.520.000. La manualistica sullo sviluppo del pensiero creativo è ampia (due
autori per tutti: De Bono e Jaoui). L’offerta di testi più strutturati non è così estesa. Molti
risalgono agli anni ‘70 e ‘80. Quasi tutti sono settoriali, e in larga parte hanno taglio
psicologico o psicopedagogico. Il tentativo italiano più recente di offrire una visione
complessiva del fenomeno è quello di De Masi (La fantasia e la concretezza, Rizzoli 2003, 753
pagine), che si occupa soprattutto di gruppi e contesti creativi. In contemporanea è uscito
con Mondadori, di Richard Florida, L’ascesa della classe creativa, il cui tema di fondo è che
la creatività genera sviluppo e crescita economica, e si sviluppa a sua volta in presenza
delle “3 T” (tecnologia, talento, tolleranza).
Possibili strumenti promozionali
Mail agli iscritti al convegno oltre 1000 indirizzi
festival Nuovo e Utile Firenze estate 2005 pubblico previsto 15/20.000 persone
Autori e diritti
I diritti per la pubblicazione sono già stati pagati e possono essere ceduti all’editore. E’
possibile che alcuni interventi non così rilevanti vengano omessi. E’ possibile che sia
opportuno chiedere un paio di brevi testi a integrazione (per esempio Oliverio su
creatività, psiche, emozione).
Umberto Eco può cedere un proprio testo (argomento: creatività come ars combinatoria)
scritto per l’inaugurazione della mostra Beautiful Minds, e non ancora pubblicato. Ne
abbiamo parlato nel corso di un colloquio informale, gli eventuali diritti non sono stati
trattati.
L’idea di base
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Il problema: gli atti del convegno, così come sono, rischiano di risultare difficili e faticosi da
leggere. Gli interventi sono troppo disomogenei. E qualcuno, fra l'altro, si può senza
troppi rimpianti buttar via.
La soluzione: c’è bisogno di una selezione, di alcuni tagli, di un paio di integrazioni, di un
editing che, senza cancellare le differenze anche espressive tra i vari autori, riduca le
doisomogeneità così forti da risultare fastidiose per il lettore, e di una "voce narrante" che
conduca da un intervento all’altro.
Naturalmente c'è il problema di separare le voci e di garantire ai relatori e alle loro
relazioni il rilievo, l'autonomia e la dignità necessaria.
Come tenere insieme tutto questo? Con un paio di espedienti grafici: un cambio di
carattere (non da tondo a corsivo, ma da un font tondo a un altro font tondo che gli sta
bene insieme) che separi il narratore (che parlerebbe il minimo indispensabile a far filare il
discorso nel suo complesso) e i relatori, e con un sistema di scritte a margine che evidenzi
relatore/argomento in modo immediato e trasparente.
Detto così può sembrare complicato o pasticciato. Ci piacerebbe fare una prova, su un
formato e all’interno di una gabbia grafica realistica. Abbiamo però già qualche buon
motivo per pensare che il risultato finale possa essere piacevole e non privo di grazia.
La struttura dell’opera
Introduzione
Perché è importante parlare di creatività (gli indicatori economici e culturali del declino
italiano) Che cosa pensiamo e sappiamo della creatività oggi in Italia (sintesi ricerche
Eurisko) Uno sguardo politico e uno imprenditoriale (sintesi di Claudio Martini e
Giuseppe Gazzoni)
Prima parte
Primo capitolo l’idea
Costruire un paradigma della creatività (Piergiorgio Odifreddi?) La creatività come ars
combinatoria (Umberto Eco) La creatività come attività eminentemente umana
(intervento di Remo Bodei) ...ma non solo umana (intervento di Elisabetta Visalberghi)
Secondo capitolo gli individui
Che cosa succede nel cervello quando abbiamo “idee creative” (intervento di Semir Zeki)
Creatività, mente, psiche: l’importanza della memoria e delle emozioni (Alberto Oliverio?
Qualche nota per una teoria psicologica della creatività (sintesi intervento Paulo Barone)
Terzo capitolo l’ambiente e la cultura
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Il linguaggio come espressione e come condizione della creatività. Un elogio
dell’imitazione (intervento di Tullio De Mauro) Educare alla creatività con creatività
(intervento di Benedetto Vertecchi)
Quarto capitolo le attività e i contesti sociali
La doppia natura della creatività: individui e contesti (intervento di Svante Lindquist) La
rilevanza economica della creatività (interventi di Giangiacomo Nardozzi) La creatività
nelle organizzazioni (sintesi dell’intervento di Domenico De Masi) creatività e ricerca
(sintesi dell’intervento di Manuela Arata)
Quinto capitolo tra passato e futuro
Creatività, storia, politica (intervento di Paolo Prodi) Che pensare, che fare? (intervento
di Michele Serra)
Seconda parte
Sesto capitolo
Visioni della creatività La creatività in immagini: le arti visive (intervento di Omar
Calabrese) e il cinema (intervento di Gianni Canova) La creatività negli oggetti: il design
(intervento di Paola Antonelli) La creatività in architettura (intervento di Stefano Boeri)
Settimo capitolo
Una migliore qualità della vita: le biotecnologie (intervento di Sylvie Coyaud) La
medicina e il genoma (intervento di Alison Abbot) il web (intervento di Franco Carlini)
Ottavo capitolo
Creatività e comunicazione: le dinamiche della moda e delle mode (intervento di Ugo
Volli) il sistema dei media (intervento di Roger Silverstone) la pubblicità (sintesi
dell’intervento di Dawn Coulter
Nono capitolo
L’artista, tra singolarità e comunità: creatività e musica (sintesi dell’intervento di Stefano
Isidoro Bianchi) quali libri scrivere e leggere domani (intervento diGiovannaZucconi)
Conclusioni
Biografie dei relatori
Bibliografia
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