io a Bath
Credo che nei sette-otto anni
precedenti alla nostra apertura il
numero delle librerie indipendenti
nel Regno Unito fosse calato da
duemila a millequattrocento. Alcuni
vittime della dura competizione con
le sempre più aggressive librerie di
catena. Altri pativano la capacità di
sconto dei venditori on-line. Quello
che raramente si ammette è che alcuni
dei negozi hanno chiuso perché erano
orribili e il servizio era pessimo!
In Inghilterra esiste un prezzo fisso
per i libri, oppure i librai possono
applicare eventuali sconti?
Sul retro di tutti i libri è
stampatoilprezzodivendita
consigliato (Recommended
Retail Price), ma dalla
metà degli anni novanta
non esistono più restrizioni
agli sconti. E questo è il
problema principale per
molte librerie indipendenti;
noi però crediamo che
se si è in grado di offrire
un servizio eccellente, un
luogo meraviglioso dove
comprare e una grande esperienza,
si possano vendere i libri al prezzo
consigliato, e i clienti saranno felici di
comprare da te piuttosto che andare in
cerca di sconti.
Qual è, secondo lei, la funzione del
libraio?
Il mio ruolo è prendermi cura dei
miei clienti, il che però può volere
dire cercare di vendere subito loro
esattamente quello che chiedono,
oppure passare ore a consigliare libri.
Da noi, se qualcuno entra a chiedere
BOOKSHOP
un libro italiano da portare con sé in
vacanza in Toscana siamo in grado di
parlargli di molti autori. E lo stesso per
qualunque altro paese e qualunque
altra richiesta. Noi abbracciamo
(metaforicamente) i nostri clienti; ci
occupiamo di tutte le loro necessità
e ci assicuriamo che il nostro negozio
sia il luogo più incantevole, più vario
e suggestivo che si possa immaginare
per sfogliare dei libri. Per questo è
meglio che chiunque voglia entrare a
far parte della squadra di «Mr. B’s»
sia un amante dei libri!
Che libri si trovano da «Mr. B’s»?
Vendiamo quasi di tutto, salvo testi
accademici. Le nostre specialità
sono la letteratura, compresi molti
libri tradotti da altre lingue, i libri
per bambini (in particolare quelli
con illustrazioni di pregio), la poesia,
i libri di viaggio e la fotografia.
Vendete anche libri di autori italiani?
Certo, abbiamo, in inglese, molti
degli scrittori italiani più famosi. Il
nostro gruppo di lettura ha letto di
recente Il giardino dei Finzi Contini
di Bassani e il Gattopardo di Tomasi
di Lampedusa. Ma anche Calvino,
Eco, Svevo, Buzzati, Sciascia, e più
di recente Camilleri. Abbiamo poi
un piccolo assortimento di libri in
italiano che vendiamo regolarmente
sia a italiani che vivono qui sia a
inglesi che desiderano migliorare la
loro conoscenza dell’italiano.
Bath è una “città di libri”?
Bath è senz’altro una città letteraria,
con una popolazione colta che aiuta a
sostenere le librerie. È anche una città
che apprezza le buone imprese di ogni
tipo; perciò chi fornisce
un servizio efficiente e
conquista una buona
collocazione trova clienti
fedeli. Riconosco, tuttavia,
che il nostro modello non
funzionerebbe ovunque.
Che rapporto esiste tra i
librai di Bath?
Concorrenza amichevole. A
differenza di molti altri non
ho mai lavorato per una
libreria di catena, perciò
non le disdegno: sono solo piccole
librerie che hanno venduto molti
libri e sono diventate enormi. Noi ci
misuriamo con loro facendo valere
la nostra diversità; non ho problemi
rispetto alle loro strategie di sconto,
che trovo pienamente legittime.
Cosa consiglia ai librai indipendenti?
Lavorate sempre per cambiare le
cose; non adagiatevi sugli allori.
Pensate al miglior servizio che abbiate
mai ricevuto (con tutta probabilità è
accaduto in America) e offritene ai
vostri clienti uno ancora migliore.
AGOSTO/SETTEMBRE 2009 - 55