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SCUOLA & GIOVANI

MEDIE SUPERIORI Dall'Istituto di Istruzione superiore Classico e Scientifico di Arezzo

Fuga nei social network


in cerca di nuove identità
di GIANMARCO SOLETTI

Cosa succederebbe se coloro che vediamo nello specchio fossero le persone reali, e noi le
immagini riflesse? Semplice: saremmo noi a sparire quando loro se ne vanno. Si è aperto di
recente in America un processo a Facebook, che rischia di chiudere a causa di una violazione
della legge sulla privacy. Direte: che c'entra? C'entra. sempre più persone ormai gestiscono la
loro vita sociale tramite i social networks (Facebook, My Space, Badoo e compagnia bella);
sempre più giovani e giovanissimi li usano per trasformarsi, diventare forti, sicuri di sé, essere
amici di tutti, sapere i fatti di tutti, creare gruppi, avere un carattere, una sicurezza, uno
spessore che nella realtà non hanno. Cosa succederebbe a tutti costoro se i social networks
chiudessero, come potrebbe accadere a Facebook? Semplicemente, scomparirebbero. Perché a
lungo andare i loro avatar, le loro immagini digitali, hanno preso il sopravvento, sono quelle le
persone reali, che hanno amici, partner e persino fan in tutto il mondo, che fanno i test, che
ricevono richieste di "amicizia" da Helsinki o da Buenos Aires.

Le persone in carne ed ossa non sono più reali, sono pallide imitazioni di ciò che sono in rete,
ombre di alter ego sempre più alter e sempre meno ego (io stesso ho con il mio alter ego
pennavvelenata un rapporto quasi conflittuale). Chi mi obbliga a descrivermi per quello che
sono, a cerchiare la mia immagine nella foto di gruppo anziché quella del più figo (vi ricordate
quel film con Sordi?), a dire che sono basso, grasso, scemo, minorenne? Se voglio fare amicizie
spacciandomi per un duro tipo Chuck Norris, chi me lo può impedire?

Niente limiti, niente controlli, niente parental advisories, sono chi voglio e dico cosa mi pare. Se
questa illusione dorata dovesse sparire, si tornerebbe alla ferrea normalità, in cui, come sul
web, si viene giudicati per come si appare, ma a differenza del web non si può scegliere come
apparire, e volenti o nolenti si rimane ciò che si è. In fondo i social network sono una risposta
nuova ad un bisogno antico dei giovani: l'alienazione, la trasfigurazione, la fuga da un mondo
che va stretto, da una relazione opprimente, da una vita che ha stufato. In principio fu il
suicidio, poi le droghe, poi i videogiochi, ora i social network. Se li si vede in questa ottica
sembrano quasi un bene.

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