Né più furtiva l’ alba avventurosa: Sotto la luna, sei quella pantera Che ci è dato scorgere da lontano. Per forza indecifrabile di un decreto divino, ti cerchiamo vanamente: più remoto del Gange e del ponente, Tua è la solitudine, tuo il segreto. La tua schiena condiscende alla lenta carezza della mia mano: hai tollerato fin da un’ eternità, che è quasi l’ oblio ormai l’ amore della mano diffidente. In altro tempo sei. Sei il custode di un àmbito sbarrato come un sogno.