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Greve
Mese di ottobre 2010
n° 6
Purtroppo c’è ancora chi fa finta di non capire che tutta la questione è
nata per atti dello stesso Comune di Greve e non per denunce di una
qualsiasi Autorità inquirente .
Senza dimenticare che chi sta costruendo al Ferrone, non sono degli
abusivi, ma imprenditori e artigiani che hanno una regolare
concessione rilasciata dal Comune di Greve e per la quale hanno
pagato regolarmente gli oneri di urbanizzazione.
E ribadendo anche che chi ha rilasciato le concessioni lo ha fatto
applicando gli strumenti urbanistici attualmente in vigore al Comune
di Greve. Strumenti regolarmente approvati dopo un lungo percorso di
verifica tra gli enti preposti al controllo del Territorio, dalla Regione
alla Provincia fino al Genio Civile…..
La scelta.
Bencistà e la sua giunta hanno privato le famiglie grevigiane di una
struttura d’avanguardia, già finanziata e pronta per essere costruita.
Cercando poi di mitigare tale gravissima decisione con dati
mascherati che hanno ingannato la cittadinanza e l’opinione
pubblica.
La necessità .
La struttura era stata pensata :
per venire incontro alle richieste delle famiglie di Strada e San polo,
per sgravare l’asilo di Greti in modo da lasciare spazio alle famiglie di
Greve e Panzano,per assorbire le future richieste provenienti dai
nuovi insediamenti di Palaia, dell’Alma, della Calosina.
E’ stato detto che a Greti non c’erano liste d’attesa, invece c’erano,
solo che sono state fatte sparire. ( Ne abbiamo una copia !!)
La Struttura.
L’edificio che doveva essere costruito era una struttura avanzata
realizzata con i moderni requisiti dell’architettura ecosostenibile, con
una progettazione all’avanguardia per i materiali e gli spazi, con una
superficie di 580 mq e un giardino di 800 mq. Un gioiello che è stato
strappato alla comunità con scuse ridicole e senza una vera
motivazione.
Le menzogne: l’aumento del costo ( da 627.000 a 853.000 ) non era
un mistero ma era CHIARAMENTE scritto nella delibera ed era
motivato con la realizzazione di un piano seminterrato dovuto ad
esigenze costruttive. Tale spazio sarebbe stato dedicato ad attività di
integrazione scuola famiglia e come luogo di incontro a disposizione
dei giovani della frazione.
I Conti.
Su questo punto le falsità più gravi: sono stati resi noti dall’Assessore
Burgassi e da Paolo Sottani dei dati volutamente mischiati dove tutto
appare come un COSTO. In verità il costo complessivo per 30 anni di
gestione, grazie al contributo della Regione, sarebbe costato al
Comune quanto la gestione dell’asilo di Greti (120.000 € all’anno)
con in più 1.514.387 € corrispondenti al costo di realizzazione
dell’Asilo, per di più pagati in 30 anni.