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LE DOMANDE poste attraverso Repubblica dai giovani agli aspiranti sindaci che correranno alle primarie del centrosinistra, in attesa del confronto decisivo con il candidato di centrodestra il prossimo anno, sono una bella pagina di politica. E una bella sfida che voglio raccogliere nell’interesse di Milano. Ringrazio Alessandro Rosina per il suo editoriale di ieri sulle nuove generazioni «marginalizzate dalle trasfor- mazioni demografiche e dalle carenze dell’azione pubblica». Mi dichiaro da subito disponibile a un incontro di approfondimento su questi temi. È ciò che faccio da luglio: ascoltare la città, cogliere i bisogni, approfondire le proposte. Il mio intendimento è fare di Milano una città aperta, accogliente e attrattiva. Esattamente il contrario di quanto accade oggi. Grazie anche a Martina, Eleonora, Roberto, Umberto e Mauro per la franchezza e per la fiducia con cui si esprimono. Queste sono le mie risposte.
LA VIVIBILITÀ
A Milano le cancellate di De Corato e delle giunte di centrodestra non hanno mai risolto i problemi. Il taxi rosa per la Moratti è stata un’operazione d’immagine, la maggior parte delle donne non sa nemmeno della sua esistenza. Milano è sempre stata capace di accoglienza, di apertura, di tolleranza. Nella sua ottica colpevolizzante e repressiva, il centrodestra ha inventato cancellate, recinti, divieti e coprifuochi. Il coprifuoco c’è in periodi di guerra, a chi fa la guerra il sindaco di Milano? Ai giovani? Agli anziani? Ai milanesi? Se diventerò sindaco farò di tutto per non cancellare gli aspetti più vivi della città. Io credo che si possa e si debba governare col sorriso, mirando a un consenso che viene dall’autorevolezza e non dal terrore.
LA CASA
Milano non è una città per giovani. Ma poiché una delle sue ambizioni irrisolte è quella di essere una città universitaria, il Comune potrebbe fare moltissimo per attrarre gli studenti. Invece c’è un numero incredibilmente alto di appartamenti sfitti e inutilizzati. Il problema non è aumentare il numero di metri cubi costruiti, ma avere una politica della casa che tenga conto delle esigenze reali della popolazione. Dico questo perché la mancanza di posti letto per universitari fa di Milano una città inadeguata rispetto alla richiesta degli studenti. I grattacieli non sono alla loro portata. Il caro affitti colpisce anche le coppie giovani e i ragazzi che non riescono a uscire dalle case dei genitori. Il Comune deve
fare una politica di affitti agevolati mettendo a disposizione i tanti immobili di sua proprietà. Dobbiamo evitare che le giovani generazioni abbandonino la città.
LA RICERCA
Milano deve porsi alla guida dell’innovazione, della ricerca scientifica, della cultura. Di qui deve partire un segnale di ripresa. In questi ultimi anni sono partiti i migliori cervelli per arricchire la ricerca internazionale. Ma qui ci sono i centri più avanzati della ricerca per la lotta contro il cancro, qui il Politecnico ha sfornato le energie migliori per il progresso tecnologico. Tutto questo patrimonio sembra essere ignorato e osteggiato dal governo della città. Bisogna invertire la rotta perché la ricerca si traduce in posti di lavoro reali e concreti. Gli stage devono essere il collegamento tra il mondo universitario e l’ingresso regolato nel mondo del lavoro.
LA CULTURA
Milano è la città della Scala e del Piccolo Teatro, del Cenacolo, dell’Ambrosiana e del Poldi Pez- zoli, non può essere solo la capitale della moda e del design. Una giunta comunale deve sapere che la cultura non è solo divertimento o tempo libero ma un investimento per il futuro. Vanno intrapresi progetti di residenza multidisciplinare recuperando spazi che già esistono dove artisti, musicisti e attori possano insieme far emergere la propria capacità di produrre cultura. Chiediamoci perché il Festival della Letteratura è a Mantova quando Milano è la capitale dell’editoria. Lo stesso MiTo, di cui l’attuale sindaco si vanta, ha le sue radici nell’esper
Titolo originale
BASTA DIVIETI E CANCELLI LA CITTÀ SI GOVERNA CON IL SORRISO (LA REPUBBLICA)
LE DOMANDE poste attraverso Repubblica dai giovani agli aspiranti sindaci che correranno alle primarie del centrosinistra, in attesa del confronto decisivo con il candidato di centrodestra il prossimo anno, sono una bella pagina di politica. E una bella sfida che voglio raccogliere nell’interesse di Milano. Ringrazio Alessandro Rosina per il suo editoriale di ieri sulle nuove generazioni «marginalizzate dalle trasfor- mazioni demografiche e dalle carenze dell’azione pubblica». Mi dichiaro da subito disponibile a un incontro di approfondimento su questi temi. È ciò che faccio da luglio: ascoltare la città, cogliere i bisogni, approfondire le proposte. Il mio intendimento è fare di Milano una città aperta, accogliente e attrattiva. Esattamente il contrario di quanto accade oggi. Grazie anche a Martina, Eleonora, Roberto, Umberto e Mauro per la franchezza e per la fiducia con cui si esprimono. Queste sono le mie risposte.
LA VIVIBILITÀ
A Milano le cancellate di De Corato e delle giunte di centrodestra non hanno mai risolto i problemi. Il taxi rosa per la Moratti è stata un’operazione d’immagine, la maggior parte delle donne non sa nemmeno della sua esistenza. Milano è sempre stata capace di accoglienza, di apertura, di tolleranza. Nella sua ottica colpevolizzante e repressiva, il centrodestra ha inventato cancellate, recinti, divieti e coprifuochi. Il coprifuoco c’è in periodi di guerra, a chi fa la guerra il sindaco di Milano? Ai giovani? Agli anziani? Ai milanesi? Se diventerò sindaco farò di tutto per non cancellare gli aspetti più vivi della città. Io credo che si possa e si debba governare col sorriso, mirando a un consenso che viene dall’autorevolezza e non dal terrore.
LA CASA
Milano non è una città per giovani. Ma poiché una delle sue ambizioni irrisolte è quella di essere una città universitaria, il Comune potrebbe fare moltissimo per attrarre gli studenti. Invece c’è un numero incredibilmente alto di appartamenti sfitti e inutilizzati. Il problema non è aumentare il numero di metri cubi costruiti, ma avere una politica della casa che tenga conto delle esigenze reali della popolazione. Dico questo perché la mancanza di posti letto per universitari fa di Milano una città inadeguata rispetto alla richiesta degli studenti. I grattacieli non sono alla loro portata. Il caro affitti colpisce anche le coppie giovani e i ragazzi che non riescono a uscire dalle case dei genitori. Il Comune deve
fare una politica di affitti agevolati mettendo a disposizione i tanti immobili di sua proprietà. Dobbiamo evitare che le giovani generazioni abbandonino la città.
LA RICERCA
Milano deve porsi alla guida dell’innovazione, della ricerca scientifica, della cultura. Di qui deve partire un segnale di ripresa. In questi ultimi anni sono partiti i migliori cervelli per arricchire la ricerca internazionale. Ma qui ci sono i centri più avanzati della ricerca per la lotta contro il cancro, qui il Politecnico ha sfornato le energie migliori per il progresso tecnologico. Tutto questo patrimonio sembra essere ignorato e osteggiato dal governo della città. Bisogna invertire la rotta perché la ricerca si traduce in posti di lavoro reali e concreti. Gli stage devono essere il collegamento tra il mondo universitario e l’ingresso regolato nel mondo del lavoro.
LA CULTURA
Milano è la città della Scala e del Piccolo Teatro, del Cenacolo, dell’Ambrosiana e del Poldi Pez- zoli, non può essere solo la capitale della moda e del design. Una giunta comunale deve sapere che la cultura non è solo divertimento o tempo libero ma un investimento per il futuro. Vanno intrapresi progetti di residenza multidisciplinare recuperando spazi che già esistono dove artisti, musicisti e attori possano insieme far emergere la propria capacità di produrre cultura. Chiediamoci perché il Festival della Letteratura è a Mantova quando Milano è la capitale dell’editoria. Lo stesso MiTo, di cui l’attuale sindaco si vanta, ha le sue radici nell’esper
LE DOMANDE poste attraverso Repubblica dai giovani agli aspiranti sindaci che correranno alle primarie del centrosinistra, in attesa del confronto decisivo con il candidato di centrodestra il prossimo anno, sono una bella pagina di politica. E una bella sfida che voglio raccogliere nell’interesse di Milano. Ringrazio Alessandro Rosina per il suo editoriale di ieri sulle nuove generazioni «marginalizzate dalle trasfor- mazioni demografiche e dalle carenze dell’azione pubblica». Mi dichiaro da subito disponibile a un incontro di approfondimento su questi temi. È ciò che faccio da luglio: ascoltare la città, cogliere i bisogni, approfondire le proposte. Il mio intendimento è fare di Milano una città aperta, accogliente e attrattiva. Esattamente il contrario di quanto accade oggi. Grazie anche a Martina, Eleonora, Roberto, Umberto e Mauro per la franchezza e per la fiducia con cui si esprimono. Queste sono le mie risposte.
LA VIVIBILITÀ
A Milano le cancellate di De Corato e delle giunte di centrodestra non hanno mai risolto i problemi. Il taxi rosa per la Moratti è stata un’operazione d’immagine, la maggior parte delle donne non sa nemmeno della sua esistenza. Milano è sempre stata capace di accoglienza, di apertura, di tolleranza. Nella sua ottica colpevolizzante e repressiva, il centrodestra ha inventato cancellate, recinti, divieti e coprifuochi. Il coprifuoco c’è in periodi di guerra, a chi fa la guerra il sindaco di Milano? Ai giovani? Agli anziani? Ai milanesi? Se diventerò sindaco farò di tutto per non cancellare gli aspetti più vivi della città. Io credo che si possa e si debba governare col sorriso, mirando a un consenso che viene dall’autorevolezza e non dal terrore.
LA CASA
Milano non è una città per giovani. Ma poiché una delle sue ambizioni irrisolte è quella di essere una città universitaria, il Comune potrebbe fare moltissimo per attrarre gli studenti. Invece c’è un numero incredibilmente alto di appartamenti sfitti e inutilizzati. Il problema non è aumentare il numero di metri cubi costruiti, ma avere una politica della casa che tenga conto delle esigenze reali della popolazione. Dico questo perché la mancanza di posti letto per universitari fa di Milano una città inadeguata rispetto alla richiesta degli studenti. I grattacieli non sono alla loro portata. Il caro affitti colpisce anche le coppie giovani e i ragazzi che non riescono a uscire dalle case dei genitori. Il Comune deve
fare una politica di affitti agevolati mettendo a disposizione i tanti immobili di sua proprietà. Dobbiamo evitare che le giovani generazioni abbandonino la città.
LA RICERCA
Milano deve porsi alla guida dell’innovazione, della ricerca scientifica, della cultura. Di qui deve partire un segnale di ripresa. In questi ultimi anni sono partiti i migliori cervelli per arricchire la ricerca internazionale. Ma qui ci sono i centri più avanzati della ricerca per la lotta contro il cancro, qui il Politecnico ha sfornato le energie migliori per il progresso tecnologico. Tutto questo patrimonio sembra essere ignorato e osteggiato dal governo della città. Bisogna invertire la rotta perché la ricerca si traduce in posti di lavoro reali e concreti. Gli stage devono essere il collegamento tra il mondo universitario e l’ingresso regolato nel mondo del lavoro.
LA CULTURA
Milano è la città della Scala e del Piccolo Teatro, del Cenacolo, dell’Ambrosiana e del Poldi Pez- zoli, non può essere solo la capitale della moda e del design. Una giunta comunale deve sapere che la cultura non è solo divertimento o tempo libero ma un investimento per il futuro. Vanno intrapresi progetti di residenza multidisciplinare recuperando spazi che già esistono dove artisti, musicisti e attori possano insieme far emergere la propria capacità di produrre cultura. Chiediamoci perché il Festival della Letteratura è a Mantova quando Milano è la capitale dell’editoria. Lo stesso MiTo, di cui l’attuale sindaco si vanta, ha le sue radici nell’esper