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DOMENICA 19 SETTEMBRE 2010
TELEVISIONE:
I PROTAGONISTI
ELOGIO DI ELIO,
ro, va in scena l’eterno scontro tra il ricer-
Il leader delle “Storie tese” cato e il banale, tra l’estetica dello spiazza-
ha accettato la sfida di condurre mento e quella dell’ovvio, tra il dispetto in-
il talent show X Factor tellettuale e la placidità del pensiero. In-
A
lcune frasi sovvertono le logiche
abituali e assumono valenza sovver- OSSIMORO perché è un mix tra serio e faceto, tra cul-
tura alta da conservatorio e cultura bassa
da trasmissione pop. Se si limitasse ad in-
siva per chi le ascolta. «Appalti truc-
cati, trapianti truccati, motorini truccati
che scippano donne truccate; il visagista
delle dive è truccatissimo», è una di queste.
Il luogo del misfatto linguistico è il palco di
DI POP E CHIC carnare solo uno dei due elementi in con-
trasto rischierebbe la sterilità puntigliosa
dell’artista oppure l’assenza di originalità.
Certo, magari alcuni fan adepti del sacro
credo della purezza staranno storcendo il
Sanremo, la città più canterina, fiorita e
benpensante d’Italia, l’anno è il 1996, la can-
Il Gian Burrasca della musica italiana naso e battendosi il petto. La loro preghiera
indigesta suona più o meno così, come una
zone è La terra dei cachi e gli autori della domanda penosa e amara: ma come, l’uomo
sovversione canora sono gli Elio e le storie
tese. D’argento vestiti e avvolti in sfavil-
è la sintesi tra ironia e “snobberia”. dalle grandi sopracciglia e dalla lingua bi-
forcuta, autore, tra l’altro, della super hit
lanti lampi multicolor modello Rettore, cal-
cano la scena dell’ovvietà nostrana con
l’ironia e l’acume snob di chi sa unire tec-
Per questo piace, perché è un mix per palati fini Il ballo del Pippero, calca uno
studio Rai con assoluta naturalezza, dimo-
strando di sentirsi quasi a casa? Perché non
nica e leggerezza. Un binomio poco noto agisce come un contemporaneo E.T. che,
agli agelasti musicali. Per Milan Kundera spaesato, punta il proprio ditino illuminato
l’agelasta è colui che avendo problemi con verso la telecamera e implora l’ignaro ope-
il comico pretende dall’interlocutore serie- ratore di riportarlo, finalmente, gioiosa-
tà, come se lo scherzo fosse un sacrilegio ca- mente, nel proprio ambiente naturale, den-
rico di nefandezza e pericoloso. Gli agelasti tro le cuffie dell’IPod di gente che ha un Q.I.
musicali, quindi, sono quelli per cui la mu- superiore alla media? Anche se la tentazio-
sica ha un dogma morale: deve far pensare, ne di condividere il triste pensiero sulla ra-
far piangere, provocare malinconia, far ri- diotelevisione italiana è quantomeno allet-
flettere sul senso ultimo dell’amore e del- tante, la risposta è un’altra: perché uno co-
l’accoppiamento, ma non deve far ridere. me Elio, proprio per continuare a essere
Perché la risata è cosa da poco, robetta da uno come Elio, ha bisogno di una come An-
mercatino dell’arte, acquisisce valore solo na Tatangelo.
dopo essere così invecchiata da poter assu- Perché la nicchia senza massa, per dirla
mere un bel patronimico: reperto artistico. in termini sessantottini e fare l’eco da due
Ma Elio, all’anagrafe Stefano Belisari di soldi ad un sempre compianto Adorno, non
anni 49 e di evidente alopecia, non s’è arre- è nulla. E allora viva l’ossimoro, è il tempo
so agli agelasti. Così come Mourinho ama il della mescolanza tra aristo-satira e jingle
rumore dei nemici e preferisce un avversa- televisivi. Dopotutto non è una novità, l’ac-
rio focoso a un’amante altrettanto caloro- costamento spiazzante è una tecnica diffu-
sa, allo stesso modo Elio adora il suono del- sa, che ha avuto il suo apice in Blob, ma
le parole dei benpensanti e più avverte l’im- funziona ancora. Ad esempio durante la
barazzo dell’interlocutore più si trasforma prima puntata di X Factor in tanti hanno
in un ossimoro vivente, una sorta di rime- urlato alla genialità trovandosi di fronte un
dio umano anti-banalità. Ecco allora che ar- serissimo Elio, pronto a distruggere le
mato di competenza e sagacia fa il suo bel- aspettative dei concorrente a colpi di com-
l’ingresso alla prima puntata di X Factor petenza, con in testa i capelli di Morgan.
pronto a ghiacciare gli intrepidi talentuosi Proprio lui, l’ex-eroe della trasmissione, la
col tono della professoressa acida e l’espres- vittima sacrificale della tv di Stato, il servi-
sione da cugino dispettoso. Un binomio che zio pubblico che non accetta comportamen-
fa terrore al sol pensiero e che provoca un ti irresponsabili da parte dei suoi uomini e
amletico dubbio: odiarlo o no? Amarlo op- delle sue donne, tanto da ergersi a paladina
pure detestarlo (rendendolo così, a suo mo- di una nuova moralità tutta parolacce da
do, soddisfatto)? O, infine, come ripete lui, adolescenti e ipocrisia marmorea. La colpa
giusto per spiazzare un altro po’ chi gli sta di Morgan non è stata aver consumato dro-
accanto: stimarlo? Probabilmente Lady Ta- ga perché, “che ce frega”, direbbero a Ro-
ta, l’ovvio bersaglio delle frecciatine al cu- Elio, all’anagrafe Stefano Belisari, non s’è arreso agli agelasti, a quelli che non sanno ridere ma, ognuno fa quello che vuole, siamo un
raro del cantante con le sopracciglia più paese libero in cui le minigonne arrivano
spesse d’Italia, capaci di rendere isterica ben più su del ginocchio. Il vero scandalo è
qualsiasi estetista, si aspetterebbe altro. Se- stata l’apologia della cocaina che il cantan-
duta in postazione da giudizio universale te dei Bluvertigo avrebbe bellamente pro-
col trucco perfetto e i tubini più striminziti nunciato proprio davanti a un telecamera
in vendita al corso di Napoli, si aspettereb- con primo piano sull’occhio bistrato. L’uo-
be da Elio la dedica di una vecchia canzone, mo simbolo di X factor è diventato così il ca-
la famosissima, per i fans degli Elii, Servi pro espiatorio della neo moralità televisiva.
della gleba. In un impeto di sottomissione e Ma Elio una cosa così l’avrebbe potuta ac-
di desiderio non corrisposto l’uomo che ter- cettare? Certo, ma sapendo di dover andare
rorizza le estetiste canticchia: «L’occhio ad occupare un vuoto, invece di riempirlo
spento e il viso di cemento, lei è il mio pic- con pose muscolari da nuovo eroe, si siede
cione, io il suo monumento». Il tacco dodici
ha prodotto il sublime effetto della rivinci-
MORGAN al posto del grande cacciato vestito come
lui. A metà tra il ricordo tombale, l’epitaf-
ta color rosa. Eppure Lady Tata non ci rie- NELLA PRIMA PUNTATA fio come ultimo saluto (ir)rispettoso, e la
sce, magari nemmeno desidera farlo che, SI È PRESENTATO VESTITO strizzatina d’occhio ai fan del musicista
per dirla tutta, Elio non è poi più attraente ostracizzato, eccolo là, seduto come nulla
dello stempiato con accento di Pozzuoli che COME IL CANTANTE fosse, come se avesse la pelata nature del
canta dal juke box nel film Gomorra, alias AL CENTRO DI POLEMICHE collega Ruggeri. Sorride, Elio, solo quando
Gigi D’Alessio. Infatti, con un pizzico di ov- sul palco c’è il suo paladino, Nevruz, perso-
vietà, Elio stuzzica in continuazione la giu- PER USO DI COCAINA naggio mitologico a metà tra il dramma ca-
dice dal cuore di panna, amica dei gay per- noro e la genialità acustica. Un altro ossi-
sino, come non manca di annunciare anche moro, proprio come lui. Ecco perché si po-
lei dal palco di Sanremo. Elio, però, agisce trebbe scommettere su quel cavallo che al-
con una ragione precisa, ha una strategia la fine l’unico modo per non annoiare, per-
dell’agguato linguistico. Sugli schermi, in- sino di fronte ad un pubblico abituato ai pa-
fatti, grazie alle sue battutine e agli attesta- linsesti soporiferi, è proprio mescolare. Co-
ti di stima dal sapore acre della presa in gi- Elio e le storie tese: sovversione canora me gli Elii.