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ELEMENTI ACCIDENTALI DEL NEGOZIO GIURIDICO

Gli elementi accidentali del negozio giuridico sono clausole tipiche che le parti sono libere di apporre o meno nel
negozio ma una volta inserite incidono sugli effetti negoziali. Esse si contrappongono agli elementi essenziali del
negozio senza i quali esso è nullo. Gli elementi accidentali sono:

 La condizione
 Il termine
 Il modo (o onere)

L’aggettivo accidentale significa che l’inserimento di tali elementi dipende dalla volontà delle parti. La loro funzione
infatti è quella di adeguare lo schema astratto del negozio agli interessi delle parti.

CONDIZIONE

La condizione è una clausola mediante la quale le parti fanno dipendere l’efficacia o la risoluzione del negozio al
verificarsi di un avvenimento futuro e incerto. La condizione può essere:

 Sospensiva
 Risolutiva

La condizione è sospensiva quando sospende l’efficacia del negozio fino all’avverarsi della condizione. (Per es. un
soggetto acquista un appartamento se viene trasferito a Roma. Quindi gli effetti della compravendita si hanno solo
quando il soggetto viene trasferito a Roma)

La condizione è risolutiva quando il negozio produce immediatamente i suoi effetti ma al verificarsi dell’avvenimento
gli effetti vengono meno e dunque si ha la risoluzione del negozio. (Per es. ti regalo l’orologio ma se non ti laurei me lo
devi restituire)

Al momento del verificarsi della condizione gli effetti retroagiscono al tempo nel quale è stato concluso il negozio.
Dunque se la condizione è sospensiva gli effetti si considerano prodotti sin dal momento della conclusione del negozio.
Invece se la condizione è risolutiva gli effetti al momento del verificarsi della condizione si considerano come mai
prodotti. ( Per es. se una compravendita è sottoposta a condizione sospensiva il trasferimento del diritto di proprietà e
l’obbligazione di pagare il prezzo si avranno solo quando si verifica la condizione e la proprietà si considera passata al
compratore nel momento nel quale è stato concluso il negozio così come l’obbligazione/se invece la compravendita è
sottoposta a condizione risolutiva gli effetti si produrranno subito ma all’avverarsi della condizione si avrà la
risoluzione del contratto)

La condizione può essere anche:

 Illecita
 Impossibile

Infatti l’evento oltre che futuro e incerto deve essere lecito e possibile.

E’ illecita quando è contraria a norme imperative, all’ordine pubblico e al buon costume. In questo caso il negozio è
nullo.

E’ impossibile quando l’evento non si verificherà mai (per es. se tocchi il cielo con un dito). In questo caso se la
condizione è sospensiva il negozio è nullo perché gli effetti non potranno mai prodursi, invece se è risolutiva è
considerata come non apposta.

La condizione può essere anche:

 Potestativa
 Casuale
 Mista

La condizione è potestativa se l’avverarsi della condizione dipende dalla volontà di una delle parti. Bisogna distinguere
la condizione potestativa da quella meramente potestativa. In quella meramente potestativa il compimento o il
mancato compimento della volontà non dipende da seri e apprezzabili motivi ma dal puro arbitrio del soggetto (Per es.
se vorrò, se ne avrò voglia). Quindi se la condizione è sospensiva il negozio è nullo perché non si può fare dipendere
l’efficacia di un negozio dal capriccio di un soggetto; se invece la condizione è risolutiva il negozio risulta valido. (per
es. Tizio vende a Caio un bene e si riserva se vorrà la possibilità di riavere il bene e restituire il prezzo pagato da Caio)

La condizione è casuale quando l’avverarsi dell’evento dipende dalla volontà dei terzi o dal caso (Per es. se verrà la
nave dall’America)

La condizione è mista quando al verificarsi dell’avvenimento concorrono sia la volontà di una delle parti sia la volontà
dl terzo o il caso. (Per es. ti farò un regalo se l’esame andrà bene)

Pendenza della condizione: in caso di condizione sospensiva quando ancora la condizione non si è verificata colui che
in caso di avveramento della condizione deve acquistare il diritto è in situazione di aspettativa, mentre l’altro
contraente titolare di un diritto condizionato, cioè di un diritto che può venir meno in caso di avveramento della
condizione. Invece nella condizione risolutiva il contraente che ha acquistato il diritto è titolare di un diritto
condizionato che perde in caso di avveramento della condizione, mentre colui che ha alienato il diritto è titolare di
un’aspettativa. Quindi c’è la necessita di tutelare le parti nel periodo di pendenza della condizione, cioè quando
ancora la condizione non si è avverata.

Coloro che sono titolari dell’aspettativa possono compiere atti conservativi volti ad evitare la distruzione o la perdita
della cosa. Mentre colui che è titolare del diritto condizionato può esercitare il diritto comportandosi secondo buona
fede (oggettiva). Se non si comporta in buona fede l’altra parte se ne risulta pregiudicata può chiedere il risarcimento
dei danni. Se invece la mala fede consiste in un comportamento volto ad evitare l’avverarsi della condizione la
condizione si considera avverata e l’altra parte acquista il diritto.

TERMINE

Il termine è una clausola che stabilisce il momento a partire dal quale si produrranno gli effetti negoziali (termine
iniziale) o cesseranno di prodursi (termine finale). (Per es. il contratto di locazione avrà effetto dal 1 gennaio 2010 o
cesserà il 1 gennaio 2010)

A differenza della condizione nella quale l’evento era incerto e futuro, nel termine l’evento è certo, cioè siamo sicuri
che si verificherà ma non sappiamo il momento esatto nel quale si verifica (es. la morte di un soggetto)

La funzione del termine è quella di delimitare gli effetti del negozio nel tempo e dunque la scadenza del termine non
ha efficacia retroattiva proprio perché il delimitarsi degli effetti del negozio è stato voluto dalle parti.

IL MODO

La parola modo deriva dal latino modus che significa limitazione e dunque è un onere, un peso.

Il modo è una clausola che può essere apposta solo ad atti a titolo gratuito come la donazione o il testamento allo
scopo di limitare l’arricchimento del beneficiario e consiste in un imposizione di una prestazione che è connessa con
l’arricchimento , ma che non costituisce il pagamento di un corrispettivo. Il beneficiario però è tenuto ad adempiere
l’onere solo nei limiti del valore della cosa donata.

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