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Nel preparare l’interrogazione avevo messo in fila 40 domande prettamente tecniche, ma poi ho

voluto facilitarvi il compito di rispondere e ho preferito porre tre quesiti semplici semplici.

Speravo quindi di darvi modo di soddisfare le legittime curiosità mie e della lista, ma soprattutto dei
cittadini/contribuenti.

Purtroppo sono rimasto deluso e senza risposte anche questa volta.

Deluso per l’ostinazione con cui l’amministrazione persevera nel dire che l’autostrada è una cosa
positiva (nonostante l’assessore Addondi abbia ammesso in una pubblica assemblea organizzata
dal comitato DST che bene alla salute non farà di certo).

Deluso per il modo vecchio, miope, e affaristico di pensare del quale l’amministrazione (e la parte
politica a cui fa riferimento) è prigioniera: si vuole l’autostrada per fare girare “schei”, sperando che
ricadano sulle imprese locali ascoltando le sirene dei soliti noti.…(peccato che i tecnici con cui i
comitati di cittadini hanno parlato siano di Salerno, peccato che il numero della SIS che è stato
fornito da costoro ai comitati per avere informazioni sull’opera corrisponda ad una utenza di
Salerno. Peccato poi che il commissario Vernizzi abbia dichiarato (GdV del 24/7/2010) che non
potrà applicare la norma cosiddetta “forcella” che prevede l’assegnazione del 30% dei lavori
pubblici alle piccole e medie imprese (che quindi resteranno escluse dai subappalti) perché la gara
è del 2006 e non si possono cambiare le regole in corsa. Peccata che vedendo la situazione
sfuggire di mano, anche il presidente della regione veneto abbia voluto sottolineare che saranno
richiesti i certificati antimafia alle imprese(GdV del 24/07/2010)….il che lascia di stucco perché si fa
passare una cosa normale come un successo e chiedere il certificato antimafia non vuole dire
lavoro per le imprese locali, ma per imprese non colluse o abbastanza furbe da nascondere la
collusione (vedi expo di Milano e infiltrazioni di ‘ndrnagheta) ).

Sono deluso per la svendita della nostra salute, del nostro territorio e del nostro ambiente che
sono le cose più preziose che abbiamo e che dovremmo salvaguardare per le generazioni che
verranno dopo di noi. Ma anche, sono indignato, per la cessione delle nostre infrastrutture, pagate
coi nostri soldi e regalate dagli amministratori (in questo caso la provincia) ai costruttori
dell’autostrada. Mi chiedo quanti, tra il pubblico, sappiano ad esempio che la Gasparona nuova e
pezzi della provinciale 246 in valle Agno pagati a suo tempo coi nostri soldi, saranno RE-GA-LA-TI
alla società realizzatrice dell’opera.

E infine per ricordare a questo consiglio che la prima volta che ho parlato qui dentro, parlavo di stili
di vita, di infrastrutture e di autostrade informatiche e mi avete risposto che io e quelli come me
andiamo via col musso, Vi cito un articolo del GdV del 15/07/2010.

Dovrei chiedere il copyright, ma sono a favore del copyleft…per cui soprassiederò

“Banda larga:
è l’autostrada
che manca di più
Gli industriali lanciano il progetto “Veneto digitale” per arrivare a servire con i collegamenti
telematici tutto il territorio, con priorità alle zone industriali
Mancano autostrade, superstrade, “bretelle” e caselli di accesso. Oppure, per usare un’altra immagine,
è come se in almeno metà della regione non ci fossero ancora i tralicci dell’energia elettrica. E c’è da
fare maledettamente in fretta per costruire queste nuove vie, perché si rischia di essere messi ai
margini del mondo: in quelle “autostrade”, infatti, in un futuro sempre più vicino devono viaggiare masse
sempre maggiori di servizi alle imprese e alle famiglie, sia da parte del mondo privato che degli enti
pubblici. “
Questo articolo parla di futuro sempre più vicino, ma il futuro è già adesso, se non vi svegliate e
restate ancorati al modello di sviluppo di quando eravate giovani, perderete il treno, ma soprattutto
lo farete perdere a noi e ai nostri ragazzi e ai futuri ragazzi.

Pertanto vi invito a nome dei cittadini informati a ripensare la vostra posizione e a contrastare
questo progetto insieme ai comitati dei cittadini e agli altri amministratori e a insistere per ritornare
al progetto originale di superstrada al servizio del territorio.

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