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Il decreto Bersani del luglio 2006 (convertito nella legge n. 248/2006) ha sancito come
previsto dall’articolo 5 comma 1 : “Gli esercizi commerciali….possono effettuare attività
di vendita al pubblico dei farmaci da banco o di automedicazione….e di tutti i farmaci o
prodotti non soggetti a prescrizione medica…”
Il comma 2 del suddetto articolo definisce l’importanza della figura professionale
OBBLIGATORIAMENTE presente nell’esercizio commerciale: “2. La vendita di cui al
comma 1 e' consentita durante l'orario di apertura dell'esercizio commerciale e deve
essere effettuata nell'ambito di un apposito reparto, alla presenza e con l’assistenza
personale e diretta al cliente di uno o più farmacisti abilitati all'esercizio della
professione ed iscritti al relativo ordine. .”
Ogni farmacista per poter lavorare in farmacia, nei corner e nelle parafarmacie è
obbligato ad essere iscritto presso il proprio ordine provinciale versando una quota
annuale da sommare ad un’altra quota che ogni farmacista è tenuto a pagare, ovvero il
pagamento dei contributi ai fini pensionistici dell’ente ENPAF; la somma tra il
pagamento dell’ordine e quello dell’enpaf spesso arriva a circa 1000€ annuali che
ricadono sullo stipendio che ogni farmacista percepisce.