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Una visione più aperta,

grazie a LabView
Un ambiente di programmazione
scalabile e intuitivo, corredato
da moduli e funzionalità dedicati
e da un toolkit di prototipazione
e testing. È così che National
Instruments sostiene gli utenti
che quotidianamente si trovano a
risolvere problematiche di machine
vision e visione artificiale

di Valeria Villani

N
egli ultimi trent’anni, flessibilità e apertura nello sviluppo
molti utenti hanno software che la piattaforma LabView
potuto familiarizzare di National Instruments offre nei
con le potenzialità di integrazione, diversi ambiti dell’automazione, della
ricerca, del testing e della misura. In
questo trentennio, grazie a moduli
aggiuntivi e nuove librerie dotate
di funzionalità specifiche, NI ha
gradualmente esteso la piattaforma
per consentire agli utilizzatori di
arrivare a risolvere praticamente
ogni problematica e applicazione
nel campo dell’automazione e della
misura. Negli ultimi dieci anni, in
S Marco seguito alla crescita e alla maggiore
Quaglia, System importanza che andavano assumendo
Engineering le attività di visione artificiale e
Vision & Motion machine vision, NI ha puntato molto
di National sullo sviluppo di nuove soluzioni
Instruments hardware e software indirizzate
Italia all’acquisizione e all’elaborazione delle
immagini. Oggi, dire ‘visione’ in NI
significa parlare di hardware come
NI Smart Camera o NI Compact
Vision System e, soprattutto, di alcuni
software come NI Vision Acquisition
Software, NI Vision Builder e NI
Vision Development Module.
Con Marco Quaglia, System
Engineering Vision & Motion di
National Instruments Italia, ci siamo
soffermati sulle opportunità che
LabView offre per lo sviluppo di
sistemi software per l’elaborazione
delle immagini nelle applicazioni di
machine vision e visione artificiale,
grazie a LabView NI Vision
Development Module, una vera e
propria ‘collezione di funzioni’ per
il processamento delle immagini e
la visione artificiale per LabView,
ma anche per altri linguaggi di

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programmazione come Microsoft
C++, Visual Basic e .Net. “Il modulo
Vision Development permette
di sfruttare centinaia di funzioni
per l’elaborazione delle immagini,
comprese funzioni di pattern
matching a zone geometriche,
Ocr, lettura di codici a barre,
classificazione di oggetti e analisi
di particelle”, esordisce Quaglia.
“È possibile avere un’accuratezza
subpixel al di sotto di un decimo
di pixel e di un decimo di grado e
disporre di migliaia di driver software
per telecamere, comprese GigE
Vision e Ieee 1394; con le funzioni del
modulo si possono anche migliorare
le immagini, verificare le presenze e
le assenze, individuare caratteristiche,
identificare oggetti e misurare parti”.
Oltre alle librerie di programmazione,
Vision Development Module include
anche NI Vision Assistant, un toolkit
di elaborazione delle immagini
e di prototipazione che, spiega
Quaglia, “permette di semplificare le
applicazioni di visione, prototipandole
e generando codice velocemente”.
Scalabilità verticale
e orizzontale
“Oggi i più comuni software per lo
sviluppo di applicazioni di visione
sul mercato”, continua Quaglia,
“appaiono ancora come sistemi di
configurazione ‘chiusi’ o toolkit
In copertina Prima fila
National Instruments per il machine vision
Software per la visione Hardware per la visione
NI Vision Builder per ispezione Sistemi di visione NI: integrano gli
automatizzata: ambiente di sviluppo strumenti software e hardware più diffusi
configurabile per la visione artificiale che per fornire sistemi di sviluppo completi
non richiede programmazione. per una vasta gamma di attività di visione
artificiale e machine vision. I sistemi di
NI Vision Development Module: libreria visione includono NI Compact Vision
di funzioni per la visione artificiale e System e telecamere, lenti e dispositivi di
l’elaborazione delle immagini per numerosi illuminazione.
linguaggi di programmazione come NI
LabView, Microsoft C++, Visual Basic e .Net. Smart Camera NI: combinano un sensore
per immagini Ccd e un processore
NI Vision Acquisition Software: include embedded real-time in una soluzione
un’Api per acquisire, memorizzare e compatta e robusta. Queste telecamere
visualizzare le immagini dalla telecamera sono compatibili con l’intera suite di
attraverso i bus standard più diffusi, inclusi algoritmi di visione della piattaforma
Camera Link, Ieee 1394, GigE Vision, software di visione NI.
analogico e Smart Camera NI.
preconfezionati piuttosto statici; standard per la visione, capace di
NI si differenzia da queste offerte, girare su diversi sistemi operativi e
poiché propone un vero e proprio stazioni hardware.
ambiente di programmazione “Il punto di forza di questa
basato su LabView, flessibile, configurazione per l’elaborazione
estremamente aperto e scalabile, delle immagini è proprio nella
caratterizzato da un elevato grado scalabilità ‘orizzontale e verticale’
F L’hardware di integrazione”. Il cuore di questo del software e dei suoi algoritmi;
per la visione NI ambiente di sviluppo è appunto ‘orizzontale’ nel senso che esso può
include Compact la libreria di funzioni dedicate adattarsi a qualsiasi stazione, pc,
Vision System, per l’elaborazione delle immagini panel pc, Smart Camera, Compact
Smart Camera, Vision Development Module che, Vision System o Embedded Vision
telecamere, lenti in abbinamento a LabView e al System e a diversi sistemi operativi,
e dispositivi di toolkit Visual Assistant, permette Windows, real-time, VxWorks,
illuminazione di impostare una configurazione Linux ecc.”, continua Quaglia.
“Questa possibilità di migrare su
architetture hardware differenti
conferisce un importante valore
aggiunto agli utilizzatori: possono
sviluppare le loro applicazioni di
visione senza particolari vincoli a un
sistema hardware o a determinate
configurazioni di visione stabilite
a priori, non perdono tempo
né codice o attività già svolte in
precedenza. La scalabilità del
software in ‘verticale’, invece, fa sì
che l’utilizzatore non sia legato a
Giugno 2010 - Automazione Industriale  ■  03
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uno specifico ambito industriale, ma
che possa spaziare trasversalmente
nei diversi settori merceologici, dal
biomedicale alla robotica, dal food
e packaging all’automotive e così
via. Questo è un grande vantaggio
sia per i clienti finali sia per i system
integrator, in quanto possono
usufruire di una piattaforma unica
e aperta e, partendo da una comune
configurazione di base, sviluppare
le applicazioni più svariate,
personalizzandole nel rispetto dei
differenti parametri nominali e delle
specifiche tecniche”.
Nessun problema, quindi, per un
system integrator se deve spaziare da
soluzioni di visione per il controllo
in produzione di prodotti alimentari
nel settore dolciario al controllo
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in linea di produzione dei tubi per
l’irrigazione, o al controllo dei pin
per connettori speciali e, ancora, al
controllo in produzione dei die delle
celle fotovoltaiche.
Un’intuitività ‘grafica’
Qualcuno potrebbe obiettare che
sviluppare un’applicazione di visione
in un ambiente come LabView Vision
Development Module imponga agli
utilizzatori di possedere elevati skill
di programmazione. Marco Quaglia
A Tra le ultime non nega che, in effetti, “l’utilizzo della
soluzioni piattaforma presupponga che l’utente
lanciate da NI abbia raggiunto un livello minimo
per la visione, di esperienza nella programmazione
c’è anche in LabView” e, tuttavia, continua a
CompactRIO for spiegare Quaglia, “nel momento in cui
Vision egli abbia quest’esperienza minima,
sarà molto agevolato dall’intuitività
e dalla semplicità delle metodologie
di programmazione grafica tipiche
di LabView”. Il fatto di poter
ricorrere a un linguaggio grafico di
sviluppo, anziché alla tradizionale
programmazione testuale basata su
codice come C o C++, è già garanzia
F Una di un significativo risparmio di
schermata di NI tempi di sviluppo e di una maggiore
LabView Vision intuitività delle operazioni di
Development programmazione.
Module “Il linguaggio grafico di LabView
permette di scrivere un’applicazione
di visione riducendo sensibilmente
i tempi di sviluppo e di debug e
trovando più facilmente la risoluzione
ai problemi; la leggibilità di uno
schema grafico è sicuramente molto
più facile e immediata di quella di una
stringa testuale”, aggiunge Quaglia.
“Allo stesso modo, l’integrazione del
toolkit Visual Assistant all’interno
di Vision Development Module
consente di eseguire, in modo
semplice e intuitivo, anche test
preliminari per comprendere meglio
come impostare il programma di
sviluppo nella fase iniziale del lavoro,
dando più tempo agli utilizzatori per
risolvere le vere problematiche di ogni
singola applicazione, anziché perdersi
nella risoluzione dei problemi
subordinati alla scrittura di codice per
il programma di sviluppo e per il test”,
afferma Quaglia. “E questo è possibile
anche grazie alla presenza, in Visual
Assistant, di un traduttore interno di
codice sorgente in LabView”.
Le ultime novità in visione…
Ovviamente, la piattaforma software
NI per lo sviluppo di applicazioni
di visione è in costante evoluzione.
Solo nel corso del 2009, NI ha
lanciato la nuova versione NI
Vision Development Module 2009,
che sfrutta in particolare tutte
le potenzialità di nuovi sistemi
operativi come Windows 7-64 bit
e offre agli utenti la possibilità di
gestire e manipolare immagini
sempre più grandi. Nel modulo
è stato introdotto anche il nuovo
supporto integrale del colore e sono
state aggiunte nuove funzionalità
per la manipolazione delle immagini
a colori. A questo proposito Marco
Quaglia menziona “le funzionalità
di edge detection e di geometric
matching”.
Infine, sono state ottimizzate alcune
procedure di ricerca dei template
con la funzione di geometric
pattern matching. “Una buona
parte delle funzionalità incluse nella
libreria”, conclude Quaglia, “è stata
ottimizzata per girare su macchine
dotate di processori di ultima
generazione multicore, in particolare
con allocazione dei task specifica su
quadruplecore e optocore”. •
Per informazioni
National Instruments
www.ni.com/italy
www.ni.com/vision
http://vision-marcoq.blogspot.com