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14 GIOVEDÌ

Primo Piano
10 GIUGNO
2010 Dichiarazioni di guerra

Foto Ansa

L’intervento
CLARA SERENI
SCRITTRICE

avorando per anni con

L persone molto disturba-


te psichicamente, ho
imparato che guardare
in faccia i problemi più
gravi, le acuzie, insegna molto sui
meccamismi di comportamenti
che consideriamo normali, in noi
stessi e negli altri. Come a dire che
le situazioni più estreme molto
hanno da insegnare alle crisi me-
no vistose che quotidianamente ci
attraversano, e che quotidiana-
mente ci sforziamo di ignorare.
Ne ho avuto la riprova nei due
giorni in cui sono stata all'Aquila,
per un convegno ricchissimo di
suggestioni organizzato da Laura
Benedetti, aquilana che da tempo
insegna all'università di George-
town, dal titolo: «Dopo la caduta,
memoria e futuro». Un susseguirsi
di interventi che riflettevano su ca- Una strada del centro storico dell' Aquila coperta dalle macerie provocate dal terremoto
dute, traumi e catastrofi di generi
diversi, e sui modi e le esperienze
per farvi fronte. Molto vicine a noi

L’Aquila, specchio
le macerie, in albergo con noi alcu-
ni sfollati, poco più in là le new
towns: un panorama anche uma-
no che mi è entrato dentro, fon-
dendosi via via con la percezione
la paura e la previsione angoscio-
sa di altre catastrofi ed altre cadu-
te. La lente d'ingrandimento del
terremoto è diventata, insomma,
di un Paese terremotato
Senza più solidarietà
la lente con cui mettere a fuoco le
crisi che ci attraversano e ci attra-
verseranno. (Lungi da me, ovvia-
mente, appiattire e rendere ugua-
le ad altri il dolore e lo spaesamen-
to degli aquilani: allo stesso mo- Il capoluogo abruzzese è una collettività, ma non è un collettivo
do, ad esempio, mi indigno e mi
indignerò per i tagli dissennati del-
I tagli agli enti locali daranno il colpo di grazia anche qui alla crescita
la finanziaria, ma non trovo inuti- comune. Se i palazzi resteranno puntellati ancora, non resterà che abbatterli
le tenere a mente che con i poveri
del nostro rapace Occidente i po-
veri di altre più disperate aree del
pianeta farebbero volentieri a ri, alle democratiche categorie di mano armata, nelle parole di un pre- ne che hanno bisogni e interessi par-
cambio.) «consenso» e «dissenso» si sono so- mier irresponsabile, minaccioso, ri- zialmente comuni. Ma non è un col-
Dopo l'intervento di un paio di stituite, in uno dei tanti slittamenti cattatorio. lettivo, perché le relazioni più forti
amministratori pubblici, per indi- di linguaggio e senso di questi anni, Scusandosi per il proprio pragma- e solidali si sono perse o vanno per-
gnazione Laura Benedetti ha fatto tismo forse troppo americano, Lau- dendosi nelle deportazioni verso le
l'intervento forse più direttamen- ra Benedetti si è chiesta e ci ha chie- new town e verso gli alberghi della
te politico del convegno. C'erano Le carriole sto perché gli enti pubblici non pro- costa e dell'interno, nella fuga di
in sala parecchi studenti delle su- Una protesta che non grammino, per studenti e non solo, molti in altre case di altre città. La
periori, con di fronte a sé un'estate ce la fa a diventare attività utili alla città, per esempio disoccupazione, e più in generale le
lunga di noia e inutilità, perché la sistemazione di aree verdi e ro- difficoltà economiche e l'assenza di
per loro - come per gli aquilani tut- progetto tonde, abbandonate a se stesse e im- prospettive in tempi non biblici, ri-
ti, del resto - la parola vacanza è praticabili perché altro e di più c'è schiano di annichilire definitiva-
vuota, priva di senso, e la parola le parole «gratitudine» e «ingratitu- da fare e da spendere, anche se è mente ogni residuo legame e senso
partecipazione quasi un insulto: dine», che ambedue hanno a che fa- poco chiaro cosa si faccia e come si di appartenenza.
nessuno li vuole fra i piedi, l'ideale re con qualcosa che ti viene donato, spenda. Ammesso e non concesso All'Aquila c'è il movimento delle
è che stiano zitti e ossequienti ad magari senza neanche averne pie- che soldi da spendere ce ne siano carriole: privo di interlocuzione
aspettare che la manna (!!!) cada namente diritto. Così come «prote- ancora. con i poteri com'è, è una protesta
loro dal cielo. Come ha notato stare» e «indagare» si fa diventare L'Aquila è oggi una collettività, che non ce la fa a diventare proget-
Massimo Giuliani, uno dei relato- sinonimo di «aggredire», perfino a nel senso che ci sono lì molte perso- to, e rischia per questo di spegnersi
PARLANDO I danni provocati dal terremoto del 6 aprile a L'Aquila sono «proporzionati al conte-

P DI...
Sisma
sto italiano», una cosa che «in California e in Giappone» non avrebbe causato quel tipo di
danni. Ha detto Andrea Tertulliani, primo ricercatore dell'Istituto nazionale di geofisica e GIOVEDÌ
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10 GIUGNO
vulcanologia (Ingv). 2010

presto. Come ogni altra volontà di nenza non becera. spensabili al benessere e alla convi- triti a dovere ha scatenato una ri-
fare: che perdita, che spreco di ener- Da che mondo è mondo, le rela- venza. Beni comuni che, malgrado volta feroce delle madri «pagan-
gie e di intelligenze. Eppure, in tem- zioni che fanno di una collettività tutto, molti e molte hanno ancora a ti», ma la violenza dell'egoismo si
pi di crisi e supercrisi nulla dovreb- un collettivo si costruiscono sul fare cuore, e per i quali sarebbero certa- manifesta ovunque e quotidiana-
be andare sprecato. insieme. Penso che se quegli studen- mente disposti a spendersi. Un pat- mente in una miriade di piccoli ge-
ti e quelle carriole potessero stringe- to per il quale potrebbero essere uti- sti, tutti all'insegna del «ma se
Per L'Aquila si parla di terremoto re con le istituzioni un vero e pro- lizzati strumenti come la Banca del niente me ne viene in tasca, per-
in senso stretto, ma sono terremota- prio patto di dare/avere, ed essere Tempo: con tutta l'attenzione neces- ché lo devo fare?». Anche se il
messi in condizione di agire concre- saria a non produrre nuova disoccu- mondo del volontariato continua
tamente per obiettivi condivisi, co- pazione, ma con l'opportunità di ri- a profondere le proprie energie,
Stravolgimenti mincerebbero ad essere un colletti- costruire quei legami senza i quali cedere il posto ad una anziana in
Protestare e indagare vo, il nucleo di altri possibili e più la lotta non può essere che di tutti autobus è diventato sinonimo di
per il premier sono ampi collettivi: e forse perfino la va- debolezza, così come compiere un
langa di psicofarmaci e altro che gi- qualsiasi gesto gentile e disinteres-
sinonimi di aggredire ra oggi per l'Aquila sarebbe meno Senso civico sato.
travolgente. Ma, come ho già detto, Serve un patto Una contaminazione con la cul-
Speranze penso che L'Aquila sia il paradigma tura protestante, più attenta allo
trasparente fra cittadini
Un altro mondo è dell'Italia. Penso che città e territori scambio e all'impresa che alla cari-
peggioreranno di gran lunga grazie e istituzioni tà, può forse aiutarci a riprendere
tuttora possibile, ma ai tagli agli enti locali: ci sarà chi fa- una strada di equità. Perché un al-
bisogna provarci ora rà iniziative culturali e chi preserve- contro tutti, in uno sbranarsi senza tro mondo è tuttora possibile, ma
rà i servizi sociali, ma difficilmente tregua che sta portandoci a passi da bisogna provarci. In fretta, perché
ti l'Italia e, solo a pensarci un pochi- le due cose potranno convivere, nei gigante verso la barbarie. il tempo che passa non scioglie i
no, il mondo intero. Per tutti noi, bilanci ridotti all'osso. Le alternati- nodi, né all'Aquila né altrove: li ag-
l'alternativa è fra il restare immobili ve saranno secche, implacabili. Un Viviamo in un Paese a cultura grava. Ovunque, i palazzi puntel-
e bloccati, aspettando quel che ci patto trasparente fra cittadini e isti- cattolica, in cui però ormai anche la lati ma abbandonati si deteriora-
piove dal cielo (non manna, certa- tuzioni potrebbe, intanto, rendere carità genera intolleranza: ad Adro, no, le crepe si approfondiscono,
mente), sempre più soli impauriti e le scelte maggiormente condivise, e la generosità di un imprenditore strade e piazze sono sempre meno
angosciati, oppure provare a rico- poi tenere in piedi attività apparen- che chiedeva soltanto che tutti i percorribili, e di qui a poco non re-
struire legami, relazioni, apparte- temente superflue, ma in realtà indi- bambini di una scuola venissero nu- sterà che abbattere ogni cosa.❖

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