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P n rfo l a

del \Ie dovaggto

ft)

00

CAR T A



TOPOGRAFICA

DEL L' ISO LA

DEL MARIT AGGIO DI MONSIEUR LE NOBLE

PER LA PRIMA VOLTA

TRADOTTA nAL FRAN'CES:£ IN ITALIANO.

Ri.Iendo dicere verum quil \li!tat?

tfo1 a dovaggto

IN COS ~10POLI

M.D.CC LX •



E tloi ch~ auete gli lntellctti fan Mirate la aottrina che s' a/conde 8otto il 11 elame de' miei ve-rfi jlrlni •

AVVISO AL PUBBLICO

GL1 Uomini non Ii "miJurano a Cann~, diu il Proverbio , ~d infatti tu vdr i tutto giorll9 Pub· blico dilettijJimo dei l1uZts' Uomini ,-he pajono ah!.:ozzi

. e Jconciature, e colla {orza, e coIf ing~gno ji mtttolJO dijotto i Giganti: Cos zivalor dei libri non Ii mijura peJo di Carta: figurati del 1I0caholario della C,-uJC(l, fiaccia flqccitt quanto tli vuoi noll verri altro che Cru]: ea, e cruJca, e crujea poi: Onle quando til w_/f<ll

Pubhlico StimatijjimoJul miomuricciolo della Botuga

il prejente libretto, e che per iff Jolita tua CuriofitJ. 10 pig/iaai in mano s non 10 rimet er giu j.tnz.t eompr"rlo pen-he pf'J.t [oeo, perch~ non e in foglio. 10 t' afficu ro,

e me r !zJ-l detto ane/u i maejlri di color che Jaflno, che vi ~ di belle coJette, molto Spirito, molte r=: zie « molto [ale , molta vaid. Pubbl-co JUettijJimo , tli vedrai cA' egli ~ tr,detto dJI f;-aneefe j ma non ti j,.ndaLizzare ,Je tu non ci v edi i quinct , i quimii. , e i guari, neil verba infolldo al periodo, ne le fraji boc-: caccevoli , Jarpi , t te La dice per rruo difcarico , che ho pre:!ato per decoro del mio to,,-hio , dell:z lingua etrufc:a e di asia la mia nazionc « il Traduttor.: a Svoltolar la Crufca per fare un li!lretto injlil purgl1to, e degno forJe di far teflo un ,~iorno di lineua, rna qua benet/etto traduttores c he ~ un'U omo .!e'pili curiofi chi monlo v m' ha mandato via colle hrutU, dicen:/omi che m\tn /.1jfi a far 6enedire io, 1.1 Crufca, il Bur<1tto, e quanti CruJeanti mai viJono almondo; nu Ita detto ,-he clti Jerive ill Italiano deve Jeriver per ck: intends Llmliano« e non il fiorentino icliotiJl7lo; onde deve riFuliare,pef f.lrfi inunder da tutti, i R<1nridumi de l mer cato vecchio fiorenti.no, e moltefrq/i muJfite del Cini (l.z Pifioja ; e tlei jer Brunetti, e fe non jeappavo pnflo me ne avrebb« dette anche dell« piu helle: ode PuhMico Corte]e [eegilo uri (]u.11 e, e incolp« quel Traduttor jlrt.Jva:ante •

A 2 S,t-I.

·_ ~4)lJ

-~~~-- -!-.-

SP<'fO per {l/tro .'!'~ t/f l)intefll~ertli,p('-;;;Jz~ !' ho imifo an-

c~r 0 d.e [U,7lPLU 19narante ill t¢J e per dirti alltlpeo.. CLO .1 mio jentimento, ti dlro ~Ae [u] principio della l:ttura,.9uanda era ancor ~en entrato nella Spirito dell' alItgor:t1p e elle. leg:;l?vo u vente dei io{piri, la rnontagna e arentl, ~l Porto de l' .lTllOre, e ddl'intel'elfe ed altre cQje~u di (jlujlo /Jufio mi p areva dle/o(je /l./to' da:o .WI =« al mOlld?, e che fcif!e torn.ito il Jet'olo del jelCeTtto, ma rllt ch~ m'lIIoltravo pill lll'im['~1f.lvo del~a m('~4ora,.fin.ch.: jon g~UlitO alegtJl!rla tatto con fa 0- re edt/etta, ,JnU ho Q.J7Ulllrato to "'l"r't l . ~ 1

d. Il'A " J,.. I a, e a vivuca

e utore,ehe lUI j7.puto reaiizzir t.1DtO bene dell' ilee

purameme aJlratte ", L~~~il~ qnc_ne til Puhhlico di/cre_ to e jpl'fa ch: verrai :tallil via lllW, e riderni ne l femire c~n.(j1~a/ orazla, e deILCate~t.! fi Ino sjerscti i jeveri Ma. ~lll 'Il ge(c.Ji tra/,po. ~ol"./h, ~ 6elfoggil1ti l<1ggi,uimmellte z ga ant: amatuntlnl Addlo "om'F'r"Zo .n'

" • , .. ", e ne r~'i?rlll

eontenze ; tz augura osn: bene.

La Stall1ratol~.

, .

~5>t1 !!!!!!!!!!~~~---~~~

CARl'A TOPOGRAFIC

DELL'ISOLA DEL MARITAGGIO •

IL Paefe che prendo a defcrivere , e tin' Hob di . una baffa eftenlione , e delle piu po polate dell' Univerfo: non vi s' enrra aln imenti che due ;111:\ volta. Ma appena , che vi :;' e pofto il piede fi

"edono in Sentinel] a delle Guardie terribili aile Catent! che chiuoono i Porti , ed impedifcono a chiunque l' u [cita, ~ pu 'e U 00 dei due non doveffe eifel' condotto III Sepolc 1'0, e l' altro rmfporraro nella Penifola del Vedovaggio, che rimane in una. punta dell' Ifob.

Non fi approda a queft:1. \ afia Regione fe non eM due Porti ; uno dei quali fi, chiama I' Intere.//e.. , l' altro I' Amore. Il primo e un Porto Mercantile ripieuo di ricchezze itnlllenl'.e, ed in queft~ i Pa: dri , e le Madri tengono un mercato contrnuo di Figlie efpofie nei 101'0 Magazzini , delle quali tanno negozio a dennri contanti: Ma quefto e un Commercio affauo fingolal'e , e diverfo dagli altri , poiche i Mercanti ogliono ordinariamente rica ar d 1 denaro dalle 101'0 rnerci , e quefti danno Soldo, e Mercanzia a chi vuol prenderla , 11 Porto e accelfibile da ogni banda) e vi fi puo enrrare a ql al .. fivoglia Vento.

V altro POrto e arneno , e ridente: vi regna una perp~tua primavera, fugli Alb~ri fernpre verdegg!anti vi Icherzano gil Augellerti COIl foave armenia , ed a queflo Porto non {\ aprroda Ie non col Vento dei folpiri ,. e vi s' entra Iempre ccn piacere : ms prima" di arrivarvi , [petie volte forgone delle fiere burrafche , nafcono dall' alta Montagna del Parenti, che ri[pingoDo i legni in alto mare, e gl' irnpedifcono di ap~nx!are; rna quaado i1 Vento dej

.. \ 3 50-

~6)IJ

~,~ __ ~~EZ2! ~

Sf pm e veramente tecondo, e he ipira c Hanre.nenre , e cofa rara che non Ioperi il furor delle tempefle , e cae non guidi ficuri i Viaggiatori nel Pono.

Appena che da lornano cominciaf :l fcorsere 11 Paele , ponendof a conteplarlo , non v' e at' 01011- do ~n afpeno pitt vago , e pi'll graziofo , Miranf da ogm lato delle vedut lontane a«'1i ridenti , e delle Profpettive che ingannano )' occhio , Ma appena vi s' entra dentro , e a rnifura che il l.:ie s' avvanza , fi conofce , ~he 9uelle Pianure che cornparivano sl belle , e sr florae , fono rune coperte di Srerpi , e di fpine , ripiene di orride , e deterte Valli, tezate ~a !orr.eDti, da precipizj , d~ viottoIi angefli ,"" ed lOtngatl, e bagnate da Sragm, e da Paludi che le rendono irnpraticabili ; e quelle Collinerte che cia l~lltano. p~reva[jo veflite di fronzuti Bofchetti, e di verdi. E~bette, altro non {on~ che rupi , e balze nrnmonticchiare (1I1te da lugubn Cipreffi, e abit~te dn Befiie feroci, da Draghi, e da Serpen-

ti •

Ecco adunque le due diverfe vifle dell' Ifola che 'Ina e. arnena , e gratiflirna a quelli che non pe: anche VI approdarono , e cbe la guardano da lontano, e. I' alun . tanl? . funefla , e Ipiacevole a quelli che VI reftano impngronau , e che appena vi fono enrrnti , brarnano tanto 'luella dolce liberrd che con tanra imprudenza perderono ; dirnodoche a quelli arpunto puo adanarf a maravizlia la favoletta della

Gabbia del Fringuerlo , "" .

Quante t! doice eflere in gahbia .

Dicea un jnorno un'fringuelletto , Che vedea quaf con rab bia Un geruil Canario ftretto Tra tuoi ferri In prigione

e Rallegrar can Iua Canzone ,

Quefti -ha tempre il grano eletto;

Dicea I' invido Au~elli 10.

_~1~ ~

~ Ride e beve , e Iifcia il vetto A 11a 'fua bella vicino ,

E col canto j tune l' ore

Va fpiegando il proprio arnore •

Cosl ancor Damon fi crede , Che 1:1. qelb giovioetta

A cui ferbc amore, e fede Quando flf\ con Lui riftretta Col bel nodo rnaritale , Effer lieto , e fenza uguale s

Ma non vede il melchinello .

Che u Iezarfi e una pazz13 Qual 1:1 gabbia che l'uccel1o Non ben sa qual. cola. iia, E la pen a non vt prova

Chi pria dentro 000 fi trova ;

o voi dunque 11\ lezione , Apprendete, a ,cui nel Core Forma oenor v~va tenZone

o •

Forfen!1:\to , e cleco. ~ore

Se volete effer gradiu ••

Siate Amanti, e non Manti ~ .

eli abitanti di quefi'lfola fono in perpetua, guer.a i'tt con quelli dell' Hola di A mat~n~a , 0 fta. 1 ~~fo~", degli Ama~ti , che e a qoella vl~na; defcr~elO alll appreLfo la maniera con CUl que.fi1 fan.oOj:~~Due~p rna prima bifogna ch'i? di~ un idea del wll!;lentl 0..

poli deJl'Ifola del Manta~o. , .f<

Dalla parte d'Oriente , e rirando urt poco vel 0

", 'd' "& d un gran

i1 Mezzo giorno fi vede un altr'I1nla IV1l4:l ••

bracdo di mare; e che non ha verun COf!1melfio colla noftra , la qliale Bigttmia stappeUa: di qUkc111 'ile han prefo poffefIo i Maom:tt(\Ul, e le noftt'e 0-

. gi ci Rfoibifcono di approd;n-v1 .' ,. he

Vi e per altro qualche Ct1nofo, Vlaggt?tore, c

o per Capriccio, 0 per amore Vl, ap'pro~~'l e chn cautela e arrificio vi entt"a; rna e imp 1 1 e c ~ non s'azzuffi (;QUa Gi~zia , e fe non ha ~otO .1~r

A 4 -r-'

II( 10 )t#

-~-- ----~

Sehbene quelle ehe ~~nte laggJe 1ie;u;

auU _.! , e rifervate ; fono per altro atf:li meno orgoglioie delle (al(e prudenti , non v1 e neffuna che decanti tanto i loro pregi quanta coftoro , Elle trat .. tano tutti i loro vicini con alrerigia , e con difprezzo 1 rna quantunque vantino un' alma valorofa , ed intrepida aile battaz ie, fono poi infatti per I' ordinario manco brave di quello che VOgJi.U10 far credere , e gli Amatuntini Call poche Icorrerie it piu delle volte fanno fopra quelle gualche confiderabil rnacello ,

Anche rralle (erie ve n'ha eli due forte' , ve nfha di quelle che fono favie per un principio d' onere e che fono fempre di buon f umore i rna Iempre pet altro invillcihili; ve n' ha poi di quelle nella di ~ui faviezza vi e mefcolara piu vanita, che virtu , e quefte fon fernpre trifle , {erie ed in quiete i 10 che da chiaramente a conofcere che fono poco contente della lora violenra fituazione ,

Per qsanto fl. Icarfo il nurnero di quefla contrada , e per quanto fieno rigide, e fevere le leggi che la governano , non paffa giorno t'er alrro , che qualcheduno , ed anche delle piu tavie , non vada nella gran Provincia , poiche rinalmente accade alla virtu quello che accade ordinariamente allo fpirito , che rirnane stibrato, e fiacco dalla feverchia applicazione 1 rna quelli che vi reflano ritguardano con difprezzo , e reputano come ignorninio- 11, diterrorr , e a tale oggerto han fatto incidere i prefenti verfi Iiilla foglia della porta prin~ ip:l e •

o voi che d'Iunocenza 11 bel fentier feguite A refpirar venire

V aure di libena ,

Se pochi noi farenro

Nel placido foggiomo

Pill Iieti , e fenza fcorno

1/

IIIIIIIIIIII~_"':'P( 1:Ii

~ L' fi iii -;------:-~~=~~!!!~:! ore 1 pa era;

E Ie tatun diiertn

Da sl bearo Regno , Direm che non ~ degno , Che merto alcun 110n ha ,

~ ~ulla cofta oppofia che guarda, 11 Occidente , vi e iI Cantone bizzarro , che {j chiama dei malt appaj ni 'f Ia capitale di quell a Provincia fi appella (_itta Vecchi a , Ie, fue f.l~briche fono tutre inegna-

,11, e fenza firnetria • S1 vede una Porta arandiffi .. rna ad una Cae'! piccola ; Un Iportello u;'iferabiJs a un gran Palazzo .. Ella. e bagnata da due Fiurni , uno dei quali ft chiama il Capriccio l'altro il CI,m· llPj! ino ; Il primo i un fiume che fcorre tutto in cafcate , e che fi precipita conrinuamente dall' alto al baffo ": V altro t: un T orrente che timido, e ~ergoguolo par che non ardifca di comparire ; e fcorre fotto terra T rna per quanro procuri celar i1 fuo corfo iJ di lui' fordo romore 10 ingann3., e 10 manifefta • A ppena Sf entra in Ciw1.. altro non sO' ode che gemiri di ragazzi 1 che una Vecchia e ba ... vola Madre viene ad immolare ad un Biondino :sb;u'bato, 0 che un Vecchio difioluto ha L'lcritica'" to ad una giovane Civetta ora li vede un Padrone che Ipofa. la Ierva ora una Vecchio di alto raag? che fit un marrirnonio fegreto col fuo Carnenere , e nella fua Cappella dorneflica adempie alle Saere Cerirnonie , che ad alrro non Iervono , che ad ac, crelcere una nueva vergogna al fuo libertinaggio

Sulle Porte .:lppu,nto eli quefla Citto. vi e qoel famofo Bofco, dl ~Ul J?"rla que! graziofo motreggia-

,tore del Medic? ~l €h~on • , Q~efio c! que I Boico • per quanto egli dice , 10 C~{ VJ fono quegJi albers che producono ogni Iorra d' iftrurnenri di ferro e che ,13 ter.m :1.1 di fotto di quelli produce i :na. pichi per 1 medefimi iftrurnenri : rna che Iovente accade ;. che qualld~ il ferro cafca , in cambio ~ andare 18 1ll.le1 marnco f.utO appofia per lui , en-

tra

~~ Q ~

--. ----~ ~~~!!!!

tra) ~no larghlfIimo, e Ipr porzionmo j per

efempio II ferro d' una falee entra nel manico , una Picca , quello d'un' A]"bJrda el manioc d' una Zappa, ~ COSl tutti gli altri , di modo che 11 ppure uno mcontra q iello a J ui deflin (0.

Ed. ecco ar!Julllo che accade I' ifiefro a colore che fanno unioui tanto Iproporzionate , e difuguaJi s) per I' ern che per condizione , che donne ampia materia eli Icherno , e di rite :\ chi gli vece ,

Sopra due perni uguali

U Mairirnonio gira , Se fon Hoppa inuguali

II rango , e i ben i , c g li anni

Allot'i~ e , pien d i lagrime , ed affanni .

Poiche gl~antl1nque fit! patlato in proverbio che J\mor~ uuifca ~li cfiremi,' ed ogni d_i[ugtlll$li:m~,\ uguagli '. e veriflimo (..ht. 1 arnore rornu ogm umone col dileuo , 11l:>' tutra volta che l' unione vien ftretra c.on nodo indiffolubile j non ha piu luogo il

proverbio, .

-Sul Lido del Mare che refla fituato a rnezzcgiorno , ~i, i1 c.antone dei Mal eontenti , Poco joUo ~ loa Cina clpltale, governata dal Colonnello P.mnero i sli ahitarori fon tutti malinconici i, e penfierofi , leo cafe (on. tutte fane di floppia , rhe il bi .. fi gno di tal' bollir 13 pentola fpoglia a poco a poco. Le cucine ion tutte aperte dalla p:1rte di Tramontana pe~ le quali entra un vente tale che per 10 freddo , 11 popolo f Ioffia nelle mani: Ella e bagnata .chlla careftia ; pj~coll) fin rnicello maledetto i, e cat't1vo, che non fa altro che rnormoreggiare tra del le pierre {en!;l. neppUl"l" 1m piccolo pefce ; le Campagne tutte aride i, e Iecche , non danno altro ~he paglia , e le vigne Ion compofte di viti salva ... riche .

COI1. turto cia , 11 maggior parte de' Citradini , e specialrnente le Donne fi cavano quel rniierabi .. le boccon dalla bocca , per metterfi .attorno un' a.b.i~

~ IS ~

----~-

abito che impon~ ~alco·n la sotto mlarbel-

Ia appa1'enza,.1a n:iseri:l. interna; !Yl" 'luella erama appunto di vefbrfi con galantena, e Iuperiormente alle 101'0 forze , e il borbouio , e le grida del vel~tre atfurnato, fanno 51, che la maggior parte di colloro lasci volentieri quefi' infelice Paeie , e vada a pian tare delle oumerore colonie nel-

'. 1a &r<l11 provincia ,

V oi Amanti , che cercate

Sempre a 61' prede novelle Quefla regola imparate , Che il bisogno delle Belle

.l!:' la via facile, e corta Che vi mera :\11' aurea porta Del Giardino dell' arnore ,

, n Cantone che refla dalla parte Settentrionale

e qu~11~ d~ve ftanno i gelofi; la capitale .di tquell! PrOVInCIa e fituata quafi a mezza la colla del m~nte Cllimer,7., Ja -dove gli anrichi dicevano che abitavano i Caproni ; e i Tori, che sulla cirna fi rJ.1i.Jglavano i Leoni , e :\1 baffo i Serpenti , 10 che diede lLlo~? alla tavola di .quell' Anirnale ., che partecipava 01 quefte tre specie j rna 1 Foeti che non badauo alla Geografia fecero rnalameirte del monte un' anirnale , poiche senz' altro il monte Chimera e iitll:lto dove io vi dico ,

La Citra capitale fi chiarna [al]« idea, bagnata dal Penfiero, le di cui Acque gialle , e profonde servono agli ~~it~llti di specchio fallace, rncendoJi companr del fantafrni cornuti v e gli fa veder le cose affarro diverse da quello che realmente fiano • ~~ o~u·e ~l pre!figio d~lle =s= di quefto fiume "

bh ab~tantt a guifa degli Antojos degli Spagnuoli , c~m~11la!10 Iempre ~ortando. sui nasa degli OcchiaIt COl crifialli d." ll11Cr?Scoplo., che gl' ingraudiscon~ talrnente gIJ oggetn , cI e la piu piccola mosca gil cornparisce un Elefante , e ogn' atomo, un pennacchio di bue ,

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----:ieiIO Popolo-ril pIll s~llvatic. d~ nitta l'li?la

ed it Paese pill aspro , ed impraticabile ; Non VI e altro che montagne ricoperte da. folri Boschi ~ ch~ orride alli ed aride Pianure ; di modo ch 1 solt originarjson capaci di flarvi l_1on ~ven?o neppure i Gelofi ftranieri sofferenza di abitarvi , e motto rneno gli Arnatuntini , che han per maflima di pater far fortuna per nnr •

La Capit:lle abbenche ~ polla a. meZZ3 Coflo del monte e in un lito per altro molto oscurc c, e circondato da Colline altiflime • Non VI fi giunge , se non per calli angufie, e scabrose , guardate da vigilanti senrinelle , che dormOl~o Ull~ 3.lIa volta • Sopra un Pilaflro pofto sui plano incliuato dall a loro Forrezza , vi avevano attaccato un Cartello con quefla [ crizioue :

),\{f.lte AIll.lnti afiuti, e seduttori ,

Che il trionfo , e la gloria riponete Net debellare i sernplicetti cu ri ,

Ma qui dernr per Dio non entrerete ,

A!le noftre muraglie , Ina at di fuori Girate attorno pur quanr» volere , Colla Pentola pur L1t\! la gioflra

M.t la carne che belle t! tuuo uoflra ,

Gli Arnaruntini piccati dalb. prosontuofa contidenza di qu~(ti verfi ; una norte gh cancell arouo , ed In vece di quelli Ioftieuiron i prefenri :

Qaando ragion goverru

Due fidi Arnanri cuori , Argo n n v' e che scerua I lor nascofli ardori ,

E 11 piu accorto rnortale , ~o che a troncar non vale La lor felicira ,

In Cafa , e per le vie

Un gelose Consorre

Tenga miniflri, e spie Chiuda find'h-e, e porte !

Ma

15 '"

~~~ ~~-!!!!!

M.l. quando ton d accordo

11 povero balordo

Burlato refiera •

Le fl:rade di quean Citta fono ait1.i lumioote , e diritte accio poffa discernerf da un capo all' altro della firada, rna Ie case son molto oscure avendo pochiflirne fineftre , piccole, e C01~ doppia inferriata : gli abiranti son di carattere seno , e u:at-: tnno po~hiffimo coi vicini ; Quanrunque la,. Cltta fia molto popolara , per Ie Ilrade per altro s rncontra poca gente) ed i mariti bartono la ririrata & buon ora per tar tornare a Casa le lora Mogli , prima che I' imbrunir ~ella sera le espoo.ga .~ .qual:che pericolo ; vivono 10 una perpetua mqu!emudine, fi vedono ufcir di cafa , e torn are can vifo burbero , cogli occhi fempre Ipalancari , e coll' orecchie refe , SOil tanto folpetrofi , che credono che fernpre tutti parlino di. lor~ ,e quando vedono u~' Am:l!U11tino rremano pill d una Colomba alia Vltb dello Sparviere , Oh qu:mto fono allora ridicoli colle 101'0 conrorfioni , e coi loro Ipafimi coi quaIi appunto agevolano i vantaggi dei 101'0 nernici , colle infiftenti feccature , con cui vogliono difendere dagli affalri le loro Donne, pOiche e certiffimo che non vi e cola che affreni piu Je arnorofe fortune, quanto le ragioni che ti da alia Donna di vendicarf , e quante piu grandi fODO le flravaganze , e i trJfporti d' un geloeo , tanto piil (j raffina , e Ii aurnenta II piacer degli Arnanti ,

Si dice che un giorno una a1fai nnmerofs Colonia di quem gelof fu obbligata di paflare nzta in una volta nella gran Provincia per un' accidente aflai curiofo , Salto in tefla ad un' Amatuntitt. .i. :J.!taccar quem verfi nella principal Piazza della C::ltta:

Le Imanie gelofe

D' un Ieiocco Manto

fiu ij fuoco , e il prurire

I

Ci

" 1($ )4 ..

e-"-!---~~~ Ci fveglian nel Cor.

E piu. che tormenta

La povera Moglie, Pili preflo fc coglie La palma d' amor •

Un ~eJofo . che fi era alzato piil a buon ora del folito . p:l({eggl:u!do per batter Ja, luna , va in Piazza , vidde q~e(b verfi , gil ftrJppo, corfe a cafa ill freua .e beflialmeote baltono la fua Moglie: di poi :Jr(~. c!i caf~ III c:!fa. a far legger quei verf e tutti i ~an.tI attribuendogli per loro fecero aile 101"0 Mogli 1 lfie.ffo reg~lo; ma coo rutta la gran vigilanz di qoefti balordi , le Donne tutte d' accordo il giorno d?po prelero tanto bene Ie loro mifiire , che it vendicarono Ia norte appreffo , di modo che la rnattina feguente tuui quei gelofi fi trovarono impenlatamenre in Ircopoli , irrevocabilrn nte arruoll.ui nel reziflro

della gran provincia , <>

. H,o detto che il Fiume Penfiero bagnava quefla Cltt:l, quefro e un u ne grandiflirno , e navizabiIe fino dalla {Ja forgeure , Ie a que di quello hanno 130 propriera di toghere il {OIlIlO, e non produce altra qualiiit di P lee che de ghiozzi , che gli A!l1atuntini mono fpeflilIim? ingoj.1re ni gelofi , La €itffi e molro ben f ron ',1ta, ed inacc lIihile, e Ie mura ; che per In 10'0 groflezza raffembrans quelle fatre f, re da Semirarnide ~ fono da ogni banda circondare dtl. queflo Fiume profoudo $ che laCcia fola una. piCC-dfcl lingua di terra-, he conduce alla unica porta l a cui rnai fi viene fe 110n fopra di uno IhoettiJIirho Argiue che ha fei n a i; di modo che gli Amatumini non pofiono p, tiare fe non con Iommo flento , ed arnnzio , opplAre traveltiti l m: [iccouie it Po polo deg 1 I\.matullti.lli, e uno de popoli piu accorti , ed induftriofi d' ogni alt ~

o ,

z~one, COSt non paffa gi roo che q 1 • ~ no non

\/1 s' intrada , e non faccia delle ieg1.· e terribiIi Ih';1gi •

'" 17 'II .

------~~~~ Dopo aver parlato dei quattro POpOh che • birauo

k cone, ragion vuole che ora parli della gran. Pro: vi n cia di COR N OVAGLI A, e del gran nurnero del ~101 abitan~i, che per ,giu~i~ma Ant?llomafia fi fono acguifiatl II nome d Ircini , Da Hircus : Becco, Copra.

Ircopoli e la Capirale della Provincia , ella e quafi grande quanta Parigi , ed e anche molto firniIe nella forma, rna a guila dell' arnica Tebe ella .ha cento Porte , accio potf.'\ facilment~ avere in 'luella I' ingre(f? il Prodigiolo ~umer? ?i qnei ch~ venzono ad abltarJa. Ognuno cominciaudo dagl ImperadOli fino all'jnfimo della Plebe vi ha il dritto della .Cittadin:1o~a acquiftato p~t contratto ; ed ogni manto entra 111 poffeflo , fubito che vuole la moglie ,

Quefla Citta e ftntata in mezzo ad un vaflo piano ,abbondante di tutto cia che imrnaginar fi poffa di deliziofo , e di grato per Ia vita; Il Pattoio colle eli lui copiofe acque, che Icorrono Iopra l' arena d' oro, la divide appunto in due. I1 Signor Contante Grande eli Spagna, che fu poco fa Vice Re del Peru, ne e Governarore , I Giovani della Dogana fono i Prefidenri , e Iempre dal corpo di que- 1ti f cavano il Pretetto , e gli Edili , e fiilla facciata del loro Palazzo han facto incidere 1:1 prefenre Ifcrizione :

Se un fofpiro un dolce Iguardo Non penerra a Donna il cor , Prendi , Icocca aurato dardo ,

E ved rai che fenre arnor , .

Ciafcuna coila del Pattolo e divila in due Can toni di modo che la Citta ne contiene qoartro abirati da Cirradini , che hanno tutti i fuoi norni diverfi adatraIi al 10m diverfo carartere . I contenti ; i Jrmrtici, cP incredali ; e gf immaginar] •

r contenti abitano un quartiere chiamato Coccagna; genre buoniffima, alia mano, che fi accomo-· Ii, a tutto , e fi fa di 101'0 turto qual che fi vuole

B ed

~ Itl ~

~-,-~~~----

ed alia vifta dell' Amamnnuo il "ll~no-atrat-

t~ di lupo , Sarebbe uno di cofloro I' uorno pill aftlrtf 0 ~~l mon~ ~e J:\.re~e d~ zvere interrotti , e turbati I contenn eli qU~l Signori , che fi degnano di far vifita alla lore meta: e tuua In zuerra che Ii ali (~nno confi,He i~l gU,efle prole viva 0 if buon temp~, Vlva la Ilbert-i ; Vl accoofema , La gioja brill a fu loro olt!; in cata loro , fi !i Iempre b::l1i ~ ieHini , Comrnedie , rnalcherate " caecle, converfazioni , panite di placere, ritrovan galanti, cornbriccole amorofe , e loro accompagnanc pertutto , La Ciua dalI. lor? banda '.100 ha n~ ~onl:!, _ne mura ne ponti Ievaioj ; ~Ion VI !o~ ient1nelie, I ~,vive cop r~ena ,lrbelta, Ienza d!ffideuza, e non VI e altra mquietudine che qu~ll:l: di pen fare alla fcelta dei piaceri , e alla maruera di divenirfi , rna con quefio per altro alle lpalle ch~ fia del!' ~rnatllntino, che gode molt ifJi an 0 , e ita atrat volentieri tra quefla buona razza di gente , quanrunque a poco a roco te 10 maudino nllo fpedale per poi prenderne a pelare un'altro , effendo l' Amarite, come il ~elCe ~ c~e 11 pili relco e Iempre iJ mi. glwre; e acciocche tia paleie a tutu II genic beile, e jl carattere libero , e giocondo di quefii Signori fi vede Iopra ura gran lattra d' oro affiila nella pubblica Piazza la pretenie Ifcrizione :

Oh che vita. benedetta

Uh che arnabile foggiorno ! Senza t erna , e Ienza fcorno Qui fi Ivela il noflro amor ,

'Quivi il placido marito

Guarda intrepid) la moglie A PP'4!:lr le cal de VO"UI! Col Iuo fervido ama~or.

Cofa fervono gl i arcani , E la rnagra gelofia ?

Noi cal hiam 13 dritta via , Vella pa ~ , e del goder , Qw fi dorrne in dolce quiete

'#. 19 ~

......--- - -------------------- ----------~

1 ti pranz. , e q~J~a--

.E 13. boru Iernpre piena '

Ci condifce ogni piacer ,

Stolte eben colui , che cede Vergognl)(o il nofiro fi.uo , M:1 un cuor Iino , e delicate Si felice non Cu~.

oi fiam Iavj , e penfiam bene Che (j vive a lpalle altrui , Miterabile e c lui

Che h.r una Icrocca \faniet ,

. Dirimpetro ai c?nt~l1li, e .dall' altra parte di un largo nume ,che It div Ide, VI fi<l11110 i frenetici in un q~artierl!, dove la comunita d.gt' Ircini ha f.:ttv f.lbbncart' 10 fpedaleuo dei mani ,

Pel' oueflo appunto fi chiama il quarrier dei Pazzi , che e ': bitato ~:h una certa r: ZZ3. di 111m;, che fi [,111- n gloria di efporre al pubblico la 10m igmminia , di flancare i Tribunali coi 101'0 ridicoli ricorfi , e di dare al Pubblico una comrnedra conrino a delle loro firavaganze , rutto il foro divertimento conf te a imbrattarfi da f,e medefimi , a rinfacciarf le 101'0 vergo1 gne,' ~ aftl,llcar[i molto per perfiudere i Giudici di quei vuuperj , che dovrebbero anzi fare O(1l1i sforzo per obbliarli , e dirfiiaderteae per non f.\r~ arroflire

laDea Terni , "

Di !1uel1:o gen~re di Pazzi ve \1' ha di due [one j una n.t ad alloggi .. re nel Palazzo dei convalefcenti che dopo aver elpol1i Iulla fcen.l del Pubblico il1lltil! ment~ tutti i 101'0 fcorni, fi (on ref la favela del Paef.:- , ntornauo alla faviezza , e dicono , che fonofopra dovendo avere una compaguia , ed UI1.1 Arnica nOli cambierebbero la loro Moglie ,

Gli aliri c he alloggiano Ilene cafe dei matti fono i pazzi incurabili , che Ilando Iotro 1.1 Wid d' un MediC? Ircino , invece . di procurarfi la guangione , vanno di galoppo monre allo Spedale , \'Ht U11" d' un' ill-

fenlara ofi inazione , preda degli avenl roj 'dei Iupi

rapa i del foro. B '2 La

p( co )4 ~~~~~~S2!!E::S La delolazrone della loro famiglia , Ie prigiom delle

loro Mogli , l' iucertezza , e la denegazione dei proprj loro hgliuoli, e Ie eterne Iorgenri di lrtig] infiniti 10- no Je neceflarie confegnenze della loro pazzia , e i1 foflegno the rrovano , tinche effi hanno da gettar del ... l' oro nel Ialvadanajo di Terni , fi ~ quello che gli fu accecare aftano , ed abifiare ,

Son Iempre infuriati , affaccendati , can tanti di oc .. chi, che pajon palloni , cal vifo rotlo infuocato , correre dal Proccuratore all' Avvocato , dall' 1\ vvocato al Cancelliere , dal Cancelliere al Magifirato, cercando e comprando :\ pefo d' or dei t:·,ti T'eftirnoni , che gli ricuoprano , e Ii Ialvino dall' ignominia " fordi fernpre al configlio dei f ggj., e ciechi 1\1 modello , ed agli efernpj di quelli che riacquifl: rono il buon fenfo ,

e la ragione • ,. .

Dall' alrra banda del Pattnlo f 00 gl Irnmaginarj , che credono elfere quel che reilmeure non Iono , e gl' increduli , che re.lll!len e fono quel ch~ n~n cl:e: do 10 di effere Qlefh (ono del'! torte di Cittadiui rnolro differenri , poiche i prirni p~r forza han volute venire ad abitare in qu~ll:t Citra, e gli alrri (j maravigliano, come fenza IJn giufi:o motive ii.\l o Ilat i afcritti alla Citradinanza , Le ahitazioni di quelle due ire., cie di Crtradini {Oil feparate da un Fiu: iicello , che !i chiarna il (onfuJo, 1 e Eli cui :l.cquc {on tanto -torbide , e ( ure , cite '11Oil FUQ difiinguerli il fondo ,

Gi' Increduli nol fono per ultra caufa , fe non Fer .. th~ credono treppe facilmente , c con troppa buena fede tutro eio che le loro accorte Mogli gli #elifcono. Vivono conten i , e tranquilli , non gin COl1l6 quelli del cantone d ij<t Cuccngna ; che fauno , Ioffro- 1::> , ed anzi vogl ionu per irarne vantaggio , ma per ..

de fono ben forniri d' un' ignoranzc flupida , ed indolema, che ali libera da ogni moleflia t

Dalla martina alla fera 1:\ lora occupazione confiflo! nel ripofarf in pace nel Bofco della Conji..fmz:t, a cui non giunge lo _firepito della Citta, e il chiaro rag-

~Q[~

~~~~. ~~ raggio del Sole. LI acute .1uOl~ d,:lle. trornbe , e de i tarnburi Don e cupace di te.l1re II nrnpano del 101'0 orecchio , e i raggi piu 111ml~lOfi ~e1, Sole nC:lIl han forza di penetrare ~,10l.'O. ~Ccll. Feltc) nel plac,~o lora rorpore , rna FlU felici aOC01'.1 q\1~lle Icaltriflime volpi che gli aJ1l1u iar-IIIt! mettere 111 quel tenore

di vita. . .

Altra non rezna iralli fpofi, (he la gtoJa, e un

dolce rrafporto di gh .. bi~o,.e di cOllt_enlo; 11 ruarito che vi e nella placida fiducia crede ell non peter irevare elpreflioni abhafiullz:t tenere, e~ arnorofe pe~

_ ringraziar la Mozlie di quella fedelta che non ~h mautiene , e quando la. lcahra ~O!lOa 10 ~uol ~urlalc allora 51 , che raddcppia 11\ to? It~l de~ rniele , 11 tra{porto deJle carezze , ed il_ fervor d_egh. amplefli ,

11 quartiere nbirato dngli 1~111_lagmarJ ,_ e .totalmel~~ te diverto : Ion (c1l1rre mquieu , qlleruh) intrattabi .. li j flanno fempre in guardia con tutti, e t~t(~ ~' uno, the It altro feffo e Ioggeno a quefle vertlgln~; Con Iempre tralle querele ~ ~ i rimproveri ; n uno .gli du~~ Ia 1 fla , 1 al tro ha G 1 vapon . al. capo, e 1 povell ti ... li Ion ooi le vittime del capnccio , e della frravaO'~'nZ:l reciproca dei lora Padri; i legittimi fon riguar~2tj ccme baflardi , runo s\ interpetra in mala parte, e ternpre i 101'0 giudizj (on dettati da lII1a. falIa pre~ venzione . Non fi puo b'e .. u~ ~.«o ~! 1_3 ~rada, che non s' incontri una prod1i',10fa <Jl?<ntltu di rifle , e di bifticci , e que! tre volte buono di Martino, che volle meuerfi di mezzo fcioccamente nell'aI!giufu\mento tra fganarella, e la tua Mogtie meffe il dito tra l' incudine , e il Martello •

Quefto ~ un Popolo affolutarnente incorrigibile ~ poic.h~ quantunque il ben.igno Nome della ragione gli avefle una volta Ipedito 13. dal Pae[e nella Coccagna il famofo JIlolim: per illuminarli , e fcapricciarli , fa .. cendoli una viva e rnirabile pinura della flravaganza delle 101'0 finrafie ,non porette rnai ricfcir felicernenie o.ella cU,ra inrraprefa , ed i 101:0 cervelli rimafero

. a a gua-

~ ~2 ~

-------.....--._------

gual£! ~ome prima, 10 che poco dopo~ C.IOIpo ai teguenri verfi , (he Ii furono mand.ui :

Si {f)ifi"e in p. ce till male Abbenche li,\ renle • Quando dolor n011 dl ; Mn Ull mal di fantatia Tutt.i Ia Farma ;.l Non 10 rilan ra ,

.A nzi pill che f 'cura

Con medica impoflura Sernpre rnaggior fi til •

Siccome .lrcopoli qU31ltllnque vafliflirna ella fiafi non e capace di ~ontenere il. prodigiolo numero di tUI ti quel , che VI hanno acquiflaro il diriuo della Cictadin~nl.t, nella. campagna vi ;: un forrnicolajo irnmenf d~ p pol~ rmnuto , ~hc lafcia 13 Citti per i Coriigiam , per. 1 Beneflanti , pe~' la genre di nnanze , per le oe_nte .dl fp?-da , 11l~ partlicoJarmente per una quantit:'l mirabile di Togau , ch e per il Jon) mefliero devono .avere una acconc arura di tefta che r.on [.11- la mal.

~IlPO aver ~ercrjtt? tutto _iJ pj~no dell' Ifola , 1!13nca lolo a defcrivere 1 due PICCIOlt Cantoni he Iono Je due Penifole una firuara tulla punta del mare dalla p;me di Seuentrione , e che e il Promontorio del Divorzio , e. l' altra dalla parte di Ponente , che e qnello del Ve.lo<.l(({Jgio.

La Penilola ~el Divorzio , 110n e Ieparata da quella del M,tnt,\gglO, che da un Iftmo Itrertiflimo il di cui palr:1ggi.o ~ ,:iT.'1i fC:1b~'O~', e dilficile . Si chiarna I ljlmo I Corinio , e dl qUI ne e venuto il prov~rhlo , .c1;e non e perrneffo a tutti I' andare a Corl.nto ; C1:le che ad ognuno non e permeffo il p,,{f,\gglo al Divorzio ,

La fir:lV3f.1 nza d' un Vecchio U ffiziale , ch terrtava rell~er queflo p_at1 g~~o piu ; gevole , I' aveva une vo!t:l indotto a t.1r_e Governatore di quefl' Iftmo un irnpudente , Iordido j e brut, 1 Gigante che ap-

pel-

, ~ '23 ~:!-_~~"~I~~

if!!? • --.If: -Ie

llavaii i1 Marcbefe Co"gre_uo ~ U-:;IDO CUlI\) U ~

~rontat , che p .. r ng.!vobr queflo P: ff,lgc:.lO, I endpva invalide ,a torz« di hrle pubbliche , Ie pro\'~ d: ~ueEj che volevano impedire alle loro ])1JI1[1t! <11

P~are. 'La favi<;!zz3. monerna non h~ plU wlkr:,o

I llonO lordo r [archele elponefle 1 comb; uenn a

C ie q ~ 1 idi I Go er

u Ita in6mia , ed ha diJ.1tto que LO 1"1 tel! 0 -

~atore rna pt:r alrro I' accorrezzn degli Amarun-

. . ha 'melfo in ballo un' altra Incantatrlce, ~le fi - tim .. . S . ed t! dl

e . trcdotta {at to il nome di f!1'.~r.lZ ron« _ •

qu~fli ralmente tpalleggiata, (he 11 tee fehcl:!lllente

nelle foe IULraprek. .' 0 ola

E deifa. appunto {i ~ quella, che 1~1 oggt P IR_

1a Penilu\a del OIVOfZio, perche u Fiume del ~:

pud'to per cui una volta glllogevafi alla detta P \ , ., . bi . e COSt

ni{ola al prefente non e plU navlga lIe, . . ce :wendo volute togliere un piccolo ~llak che plOOU :-va Fer altro un gran be:le, ft e inrrodotto un PiC-

colo bene, che non roglie un gran, mJ~e i e B ._

Que{[o piccol~ Paele non ha ~le ",,!tt ,~ 01

ghi' tutte le abiraziom fon feparate In gUlfa, efe paj~n tanti RUl11itOl]., e guardandole da ~ualc~: aliezza poco I onr a 11:'1 , h credcrLbber? UI.la vela. T baide. 1\1a la rnalinconia di quei. dlfen~ '. e nllug~: ta dalle frequenti \'Iltte de-gil A tunum, che 1

f· 0 ["\1-00 bene

vengono can ommo F~acer1.'! ,e .- '. I _ •• ~ ••

qaai dolei foJlie\'i recar debba~~o a qu.e1 10ht'11.~' O1a fopr3ttutt~) 9ui. trionfanc _ gJ.l a.manu che pI :

fieff~U10 i lezali t.lltmegh.l, pOl he i.ccume lao l)o~

I h <> _ • fi a- . 1 orZIO

na non pLIO glllllgere a far 1 pan.lgZIO a ~ ..

fe nOO a forza di hi la fOI~eglla, e la porn COSI elleno proccurano fell1pre di . ttacca~fi ad un foae

Protettore che agevoli lora il p,1U.lgf '0. .'

Quefie tali Donne non fori tUlltO glad~,e ne Clirni del Maritagg1o, e G ando eoloro ~he Ieflano neli' 1101,\ fi moli:r:m0 cli quei.le ~COn~elltl, e dllar: provano la loro cond ta 1 effe gil nlponJon COS1.

Lod agli D i 6. to fuora B 4

Del~

P< ~4 ~

~~~~~~~~

JJeUe Iofferte pene '

Le barbate catene

Abbiarn Ipezzate alfio.

Forfe chi 5.1. te un giorno Fnl ree ci crederete Per he dall' ernpia rete A bbiarn ritratto il pie ~

Lakiate pur che pafli

In voi quel prime fcoco , Vedrete a poco a poco La voftra Ichiaviru ,

Sebbene il pili delle volre le Donne fiano le prime ~l dirnandare il divorzic , gli Uomini per allor gradifc?l1? una tal dimanda , e fe ne appr fiuano

olennerr , e taluni «ccorrifflmi ad prano ogni 31'te per far 51 che la loro Donna il dornandi e fin~ono co~ debole refiflenzn di opporfi , rna IoccornbOIlO J? 1 ~ome la Donna d' Ovidio , che rirnafe dice esli , vrnra , e fchernua dal fuo proprio insanno; ve ne fu .uno che fi era con t~le artifizio :IFpu.nto, alIegg~n~o del p,efo ~ella ~ogh.e, e procura~ un alloggio 111 un di quel Romitorj , che feee dipmgere ~ frefco nella iu~ Cella , un' Uorno , che fi ,trova 10 una burrafca di mare, e vede la nave agnata , menta lui Caffero , e per obbedire al co-, mando del Piloro , che grida , che fi getti nel mare tutto qucllo che \ i ha di piu pefanre nel Bafiimemo prende 1a fua moglie , e la precipita nel mare, con quefie parole che ha fatto Icrivere <4 baffo del quadro :

Per timor di naufrcgare ,

Se convien ch'io geui in mare Ogni merce pili pefante ,

10 11~11 penfo un folo ifiante , Or n gerro , 0 moglie rnia , Non ho alrra mercanzia

Che mi pef pill di te ,

i..' alt~'o Prcmcntorio ~ e que] del Vedovaggio; ~Jili

t'< 25 )Ii

-----~!'!!!!!!!!!!!! ~ gli e filuato {ullcl punta, ,he guarda I' Occidenre ,

ed e divifo dal reflante dell Ifola folamerne da una ling a dl terra ~{fal flreua , la di cui larghezza reIta rutta occupara da, un fuperbo, Maufoleo, fauo tul modello di quel d Artemifa , ~ guiia che .tutti Quelli, che dall' HoI a del M~t1'Imoruo, vogbono paf1.u-e al Cantone de 1 vedovagglo non poflono (.lr

i meuo di non auraverfare quefto Sepolcro pel'

una volta Cotterranea. •

. Vi s' entra dentro vefiiti a bruno; e eolle lagri-

me azli occhi , e vi fi vive con letizia , e contento s e l' ~ria che vi fi refpira e puriflima , libera , ed aperta ; eppure tutti gli a bitanti non /anno l~ngamente gufiare di quella dolcezza, e di quel placere merce d' un cerro piccolo Cantone de))' Ifola d' onde (offia un vente che ft parte dalla Cofia ~ Binu6ia, e Ieco porta delle :fabzi?l!i pe~e~e, e camve le quali accendono nUOVI J'rllr~ll maligni , che danno grave rnoleflia -' da' quail chi ne vle~e attaccato, reputa fcioccamente di non, pot;r l!ber~rfen.e, Ie non coll' and.'ll'e a prender 1 ana di Binubia ,

Non poffono rientrare nel Ifo1a del M~U'J1l10ll\'o, Ie non per quella Colla (he forma un ~)lccol~ can: tone a parte , in ~ui vi. fono ce~'te leggi particolcri

non 0 rvate negli altri Cantoni • .'

Per appro dare al piccolo Paefello d~lla Binubia , bifozna che gli abitanti del Promomono del vedovaggio vadano ad imbarcarfi in p!cc~lo Forto ~ cui ha dato il nome la Matrona di }.fefo, perc~e ella di cola partifli col lUo Soldato per paffare l!l Binubia Molri per altro 10 chiamarono Malconjighu quantunque certi verfi che fODO oel~a ~e d'lIll',<lmica flatua di rnarrno , contengano un configlic bl.lomffim

Perche di nuevo Sciocchi , che fiere Dentro la rete Ponete il oie ~

Rete fatale '.'



___ ~ '16 ~

,_ ............ ~~=~~~~~~ ...... ----r)a ctli I;--mru:re-- .

Per buena forte Vi libero i

E da UI' altra parte della medefirna bare fi leggono queffi altri verf :

Chi una volta ulcl di gabbia Se di nuovo invifchia l' ali

L' abbandono alla fua rabbia • Anzi godo al fuo dolor-,

Non puo immaginarfi con qualr rifate , con quali beffe p~ng~l1ti gli abitanti del Vedovaggio bcclano de! le fifchiate a c?loro, .cb~. l?art~no per BlIlubia, gli .mandano avanu un infinira di Banditori , che non fanno altro che grid.ufi all' orecchie • Chi vuol l' Editto delle [econde noz ze : quell' Editto che can tauta provvidenza , e favi zza merte un frena al la nuova , e cieca paflione di col oro che non han t, n ta forza di confer arf nello (lato felice che dopa averlo ~rduto forCe altro non f.'l11110 che piangere , e iofpirare .

M1. i Binubi ~ c.he ~el: 10 avanti il piu delle volte . Iaranno fiatt. t pnm~ a burlar quelii , a quaii pOI han corte dle~ro, nfpond?no a quelli che retia.RO nel Promontorio con quell! verfi .

abbiate flemma

NOD lama boria , Finche vi refta Ornbra di ita Ancor I' moria NOll e finira

Che fe al cervello un di delle la volta Potere tornar maui un' ahra volta.

E fo rfe forfe 110n hanno anche torte riipondendo cost , poiche .fu~cede {peiIi!filllo, che fi cal a :lppunto In quelli ifleff erron che fi olevano coresger~ negli altri , e il piu gran numero dei Binubi e .giutro qut!~o che ha fudaro malta per difluader' gli altri dal tar que! pa{fo fatale.

Bi ..

~ '2" 'II _

~---- ~-----

-RinllblaTiina pi~coracitd le ui ,.ui t bbi icne

{on q,.afi tutte. amiche; e qu.tij cad~o.tl ed ~)a le l1tllr~\~ ie imbi ancate di nuovo, e. di pmte pel 0:\fccnd~l e artiliciolamente i malanni , e le feflure ! unro (I"'ir.\ rrittezza , e lat.guore : e ftccom~ quah tutte le Societa ion pianrate Iulla bale dell' l~terefte , anche qui ognuno penfa ;\~ lu()} ~antaggl .aJle. ipalle del compa~no. , .. :J. .'~l l~hlig~fi di 10p~a~vlvere : 111<1 uno del rmgnor: Hl1plegin della. ~ltt'i\ , fi e quello del Le~ale a .caub. delle gran liti che naicooo nei secondi mammonJ . . . •

Qui non fi Ieute alrro , che ge.n1!tl, che J.a~ent~

di tigliuoli del p! .mo l~tto dereliui , e f~llgl~~~l, ?l qu"li tu iolra ogm inc Ita , ed aJm? pel ~11 ~cclllre i n·'li del fee ndo letto ; che difpure di fucceffir 111 ,'=' delle quali roi ordinari Tl'en~~ r.lman~ no 1 M .. giflrali 5 f'i~cip~li E.redl.:. che ht~ di rendilT!en: ri di Lor.n innman :\glt avidi ~.uton , =: elami d' Ltwenlarj f;\l!iI1C:\li , ed lIlgll.;h~ :, tutto e In turbo enza , e in duordn.e , e l~on V1 t! Paese al mo!'do che s 11111 inifrri al par di 9lie~~0 .UI1:\ rneffe PIO c iol.\ ai r.:p.giri , e alle cavJlh\Z1~ 1. • ,

1.ee()\i descriui tutti qnei ~ p~1t , che a~lt~ 1, Isola del Matrimonio, i Sl7ggl.' 1 M.t1le'~PJ~"JatL , l }I1Jlconunti, i Gelofi,Gli. lrcinz,l BlIlubz,z efarati , ~ i l·e.lolli. ra refla solo a parlare del 10f<? nem1ci , e de le guerre p rp rue , che h. nno cogli

Am, iuntiui • ,.

!-Io dctro che Amatooia 0 fia 1 Isola deg~, am.an-

ti rimane poco diftante dall' Iula del. Matrimonio! anzi ella ~ tanto vicina , che ad. ?gm ~1101l~en~0 gil AI1l;1llilltini vi fanno delle prodJgllJ[e. l~TUZIOl~1 , e delle Itragi terrihili , e Ie l~na olta gil rresce di P?!vi il piede ; quafi e impoflibile che se ne v: dano P!u. Sernpre qualche canto: e se .l? 1 tr "3. addotlo , Diluviano in Comovaglia , eel wand no anche tutre le alt re Provincie .

La rnaniera lora ill far 13 gnen'''' e m lto curiot<l,

~ 18 ~

_----- ........ -

ta~l rirong(>IlO gili il colmo deU.l speranza de!

n ionfo nelle tlrepitose , e palefi c rse ; rna credono meglio fano , e pit. \'nllt,H!9,io~o d" inrrodurfi alia fordina , a far dei egreti accordi , e a tirar dal lor v.miro tutro quello che i e di pili confiaerabile iiel Pole e , 111a .lppena han piantato j loro Accampameuti non sloggmno co 51 lilcilmente, e quanto ~iu marciano soli , 0 a picciole tu.ppe j tanto piu fi reudono Icrmidabili conquiflatori •

NOll attaccano adunqne il nemico , a cui van- macchinando la sconfina in campo aperto , e belle 10- ro bartaglie quando rnarciano all' affalto non f senre -il SUOIl delle tram be , e dei tamburri , rn: tuuo 11 f.' con [ilenzio , gli at racchi {j" conducono per le Trincee secrete, e per fofli sotterranei , e la zutfa poi Ii decide per via di duello ,

I fofpiri tone i col pi del lora mofchetri ~ le occhiate 1000 i colpi di fciabla i, e le etpreffioni tenere dei lora amorof tratporti forrnano tuna la loro artiglieria . 11 101' valore non confifte in altro che nella tomrniffione , e nella Ioavita 011 cui rratuno i 101'0 nemici , la lora loria f reluinge tutta 11 ricuoprire i vinti colle pr prie fpoglie, e la loro piena vittoria nello {pirar rralle hraccia del debelbra nernico , e finalmenre piu che e Iegreto i1 lor trionfo piu piace , e contenta ,

Coo tal giudiziofa direzione , e purche il nervo della guerra non fi illanguidifca, non vi e riparo che trarreoga il valor bellicofo d' un' amatuntiuo , dirnodoche non v' ~ difefl che bam al fnoco dei Ioro Cannoni ,nan v' ~ Piazza che 110n s;arrendn all' oftinazione dei 101'0 attacchi, e a tale ogget ... to eglino on giorno fcriffero quefli verfi Copra ij carcaffo , che dedicarono ad A more :

Nella v~{h Region del Maritaggio , Mn piu la de Gelofi nel Paefe

11 M. ri~o piu fcaltro , ed il piu faggio ContrQ 11 nofiro valor non ha difefe #

.Quae.

~C)9 ~ _~

_ __.... ~I~l '~lgg-IO =.::;::::;:; ~ Febo non n u~e. 1 .". _

qlU11Td . le nuftre mtllcan unprefe.,

entum . \1 rordina

Eon :1,rmi [ortili , e 2. a l' •

c IDe h Pediua -

5i debe\\a a arn<\'''1 ~he dicono- Que-

Ed in fatti tlOUO ~ppl1~to b~~~10 libel·:tie ~lk'gr~ flo Popolo AmaruntlOo e fe<Yn; (he in vece d1 generOlo_, e di(io~er~~f:1,t~ )~ti~10 °n'!i Pile[e del M.a.ri-

tacchegglare., e di f3; d lie {p"r~ che mnlte v 01-

- - - L', 0 anzt e _~I~ , \- I

t.\gg_IO, I .~Ot1 '. _ Vinci o allll)1llCO qllel_1 c ~e

te t.111110 ~HIICchlle 1 \ I. ' P)-"zzt da conqLlllbrh.

- ,.,dd-t:>.to qUl CLl e .., - - _--h_

gil h:tnno h 1 \ . 10 [-0r..1 n1mttlll1 tllli tt tOI, 1

- h' - a [rl) 1 V:l II I~ t-

f'. bbeuc e pe~ , .: ho detto cio nulla olhnte t~·

110 fern] re , come \. 1_ d-: zu !-e~i Ire e tanto 6t.lo: come la lot01 mal;lera tatlltol> 'Ci~"ordi , ed infnziabill

{. d effi oro 10110 • n'ffi tal-

co ;>., e 'fi \ diveoonn preLLI mo

oelle loyo c~oquI e , ~ r che n~n ooffono pill fofl:e: fll'!nte tia~chl, e .fpo:at {~n call etri' a COl1tent;lrfi ,cit n~re un ptel:?~ affaltdi, COlllb3ttere con armi .le~gteplccole ruben-, e _ ffi bottini ai loro tom Co -

'-e , a di lafciare 1 gro , Popolo piu onina to

.. • ... T -'" - auro un _ .

P:10l1l. non Vt e P~[ . h~ piel11 dt arnor

pi~ mill.\nt.ltorc di. ~\le(~o 'P~~~n perCulderfi delproprio, e di vamta nO(1 vog ~1\Tere e con fucili

1a Jm: .c\~hokZl_.\, _e c:I~~cail~cill11ent~ eli :ll~:\C~:\I'~ arng.lt1tll , ~,r (t ~ . t n ~nde diveng'JoO oggettl ?I ~.I~ le 1'laz~c ptU ZW, Chi fente loro fono 1 pIll fa , e di con:palJlolle '.. . dicono che pi~ c~ ~

\'l\orofi Er01 della rerra x ~ - _ idi e rO\lufil ,

. 'u fi fenronc ll)uepl I , -

comb.\t~o[)O, pi . 1 corrif ndono. Qu-:{li ordi-

OJ"\ le ImpreCe pOl n 11 _ /1",11)0-" lnf,"'nna. Uno IJilriJ.m~nte han corra vlt~" I ~ ,-''_ d"'Ho Speth-

• - -, d 101'0" IJ. e 3 \,1 it -

degl' oggern p~ll_ 0 1 1 0 flao fahbric;\r~ Jull~

le degli Inva\)d~, cne J,lnn '-"nte tl vede la poPunta della lor IbL\; I:}. ver:'~l-- d 11 inte01p-

yel-l IS itura defrmn:ltO\ dal VJZ10, e - 'I' I:.\.. d ... i

, - . , d 11 S da lit V1 e :\ 11" -

r!l~lz_t. 1):1 ~n ala e _0_ P'!cb'" 1)'0 g .?rreg~~ato

leni di quel!~1 !iI1JalUn~m_, - .. i 0 ell ,

-I} <;lill1i Ilplt~111 e peCllten. l l1?Q, g~ ofla ,I

~ 30 ~

------ -- .....

olia , e molti "ii1eii1bn-m:u,c;nr-a' COl:Pi nOn ,10:

cora vecchi , tauno verarnznr pi~ta, e potrebber fervir di Scuola alla fervida ed imprudente adelefcenza , Da un' altra fila fi vedono q ielle vittirne non ancora recife dal terribile col tell I) , rna rese affatto 0 Itupide , 0 frenetiche dalla violenza dei rimedj . Altri poi Iono abbando01ti ad un torpore , c ad una indolenzn da cui ft rifvegliano forte due volte all' anna in MJ.rzJ ed in Ortobre ,

La pomp.l, e le cerimonie dei funerali degli Ama'mnrini tarebbe troppo lungo a defcriverle : Son molto funili a quelle dei Generali d'armara , Appena rnorto I' Amamnrino , fi Java il Cadavere con prorurni e con balfami odorofi , gli fi contano Ie onorate ferite , fi regiftra il nurnero di quelle nei pubblici libri , e fi ricercano tutti i rirrarri delle conquifl, re bellezze , e dal numero eli quefle fi regolauo gli ouori , e le pompe, Sub ito {j reca la nueva della. morte nella gran Provincia , ed t! curiofo il vedere i diverfi efferri che ella produce negli animi , I GeloJi tengono pel' giorni Cafa aperra a chiunqlLle, con feHe da ballo , con rinfrefchi , e con Ce'ne magnifiche , 1 Contenti piangono a proporzione

delle ricchezze dell' Amatuntino • S' unilcono poi rutt i gil Anlil-tlmtini a trafporrare iI corp poco fuori dell'ICol'l dove fi vede un vafto Tempio della forma degli anrichi Fani ; poflo in mezzo eli un 'gl'lltl PI'.ltO tutto coperto di erbette odorofe , e di di01oj, e ricamato dei mirti facri a Venere , e di Rote , dei quali Ie ne forma una ghirlanda per il de ... fumo. Poi fi adempiono le facre Cerimonie e ft pone il cadavers in un Sarcofrgo di rnarmo Pario ove 0 sono tcolpite Ie principali imprefe , e COn i Tmfcl pofti dal le bande del Sarcofago i quali con:fifiolJo in bionde treccie , in ritratti ; in spoglie, ed ill veli firappati dalle vinte bellezze , Sopra il Sarc;Of.l00 vi e un cartello , ove fi contiene I' elo·io Iepolcrale in caratteri d oro •

Chi

~31~ _

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e 0 = 1 (fi delcrivel:etUlte Ie furberie , . e le a -

Chi vo ~ e . r: 0 fi quefu nazione per introdur-

o 'ze di CUI lei ve . c rd .

COl tel 0 0, ed otrenere il monro , .peI uta pta

fi, fhbilufi 'vi abbifognerebbe un COplOCO v~Il1me.: farebbe ,.~ e anche tra di 10m n~n v ,ahbla ! on e ~I~ ch sli indifcreti, e dei furbi , anZl. non del VO]Ublh, dec diane qualche motive di la-

pa{fa giorno che n~l~tti i'" diiordini , e Ie. lagl'anze fi gnanza i rna co~ e raditi v e la med dei loro ):t!ndp~10. ne.ceff.:1 bbero ~ale ill amele , e fpiantati nermo !i u;:"v(fier: di fargli la guerra.

fe quelli cella ero

1 L FIN E.

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