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· Rassegna Stampa

Mensile

~ SPIAGGE: stangata sui relax estivo

~ RC AUTO: rincari del 15% in 4 anni

~ RINCARI: dalla benzina all'inflazione

Maggio 2010

www.adoc.org .

____________ Rassegna Stampa 2010

n Sole ~ ([)rn.IE

5 Maggio 2010

Per ['A doc una domenica al mare costa quest'anno 85 euro a famiglia

Spiagge, prenotazioni in crescita del 10%

_ Ottantacinque euro per unafamiglia di quattro persone. E questa la cifra a cui e arrivata a costare una domenica al mare sulle coste laziali, secondo i conti di Adoc. Due euro in pili rispetto allo scorso anno, con rincari soprattutto su sdraio e ombrellone. A pesare maggiormente sullo scontrino e I'accesso alia spiaggia, che per legge dovrebbe essere gratuito. «A Ostia - spiega il presidente Adoc, Carlo Pileri - solo il 20% delle spiagge prevede I' entratagratuita. Negli stabilimenti si fa pagare I'ingresso 0 viene previsto I'accesso libero solo a patto di affittare l'ornbrellone e illettino».

Di tutt'altro avviso Fabrizio Fumagalli, presidente laziale della Sib (Sindacato italiano balneari): «I costi di sdraio e ombrelloni sono fermi da duetre anni, rna sono aumentate Ie spese per gli esercenti e sono venuti meno gli investimenti sugli impianti». L'ultima Finanziaria, racconta Fumagal-

li, «ha aumentato i canoni in maniera differenziata: per quaicuno e SOlO raonoppiato e per qualcun altro si e moltiplicato anche di 10-15 volte. Una sperequazione esagerata. Abbiamo provato a proporre un aumento del 300%, uguale per tutti, rna finora non siamo stati ascoltati dal Governo». Per le imprese laziali in maggior difficolta la soluzione e stata risparmiare sui costo del lavoro: «negli ultimi due anni so no stati tagliati oltre mille posti di lavoro stagionali». Poi ci si e messa I'U nione Europea, che ha sollecitato 10 Stato italiano affinche affidasse Ie concessionidelle spiagge noncon unrinnovo automatico corn'e state fino ad oggi, rna solo dopo un'asta.«Equesto per ora eso- 10 un problema rimandato al 2015, quando scadra l'ultimo rinnovo che ci ha concesso 10 Stato. Ma il 2015 e dornani e nessuno dei 1.300 operatori del Lazio vuole invest ire su spiagge che tra poco potrebbe

I costi della tintarella

Quanto spendono Ie famiglie laziali al mare. Scontrino per una famiglia da 4 persone

Ingresso stabilimento (x 4)

tetttno

Sdraio Ombrellone

4 panini, 1 acqua, 2 caffe

Libro, riviste, svago 4 Gelati

Parcheggio

26 26 0,0
6.50 6,65 2,3
4,50 4,90 8,8
5,50 5,80 5,4
23 23,90 3,9
6 6 0,0
6,20 6.25 0, %
5.50 5,50 0,0
:!,%., :~i TOTALE

I FonleAdoc

smettere di avere in gestione». Secondo Renato Papagru, presidente di Assobalneari Lazio: «11 Lazio in generale none un brand del turismo balneare. Quindi, per attirare il turista, tutto si gioca sui ribasso del prezzo dell'ombrellone 0 dellettino. E non si offrono servizi. 1 prezzi, rispetto a due anni fa, sono diminuiti anche del 20%: un lettino costa 30 euro a settimana, per un giorno seende fino a 6 euro». Ma per gli operatori del settore le previsioni per la prossimaestate sono rosee: «Le prime verifiche sulle prenotazioni delle cabine ci fanno sperare in un trend di crescita del 10% circa». Certo per promuovere il litorale laziale, conclude Papagni, «e necessario fissare degli obiettivi strategici, andare alle borse internazionali e vendere il mare laziale abbinato ad un circuito organizzato».

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Ia Repubblica

25 Maggio 2010

La famiglia al mare, 85 euro al giomo

Ostia, dietro aljlop di presenze prezzi piit alti esolo il20%di spiaggia libera

FLAMINIA SAVELLI

LA STAGIO E balneare non decolla: prezzi troppo salati negli stabilimenti di Ostia e il40 per cento dei romani resta a casa. Cosl, i gestori che a pettavano il tutto e aurito nel primo week end di sole sono rimasti invece delusi. Un flop di presenze che laAdoc (A sociazione nazionale per la difesael'orientamento deiconsumatori) attribuisce all'aumento dei costi: «La spesa per una giomata al mare e aumentata del 2,1 % rispetto al 2009», sottolinea il presidente dell'Adoc, Carlo Pileri: «E per almena it 40 per cento delle famiglie non e pili ostenibile». E quest'estateunafamigliadiquattro persone spendera 85 euro al giomo per usufruire dei servizi di base sulle spiagge del litorale.

Ese sono rimasti quasi invariati i co ti del biglietto di ingresso, del parcheggio e del ristoro (l'aumento registrato e dello 0,8%) a pe are sara I' affitto dell' attrezzatura da spiaggia: per una sdraio si spendera 1'8,8% in pili, il prezzo per un ombrel1one sale del 5,4% e, infine, per l'affitto dellettino l'aumento e deI2,3%.

Ma la Adoc non vigilera solo sui prezzi: «Per I'accesso gratuito alla battigia - chiarisce il presidente Pileri - rimangono dubbi sulla sua applicazione da

parte dei gestori degli stabilimenti. Sull'arenile di Ostia, solo il 20% delle spiagge prevede l'accessolibero.rnaseverravietato i1libero ingresso ai bagnanti chevogliono oltanto accedere alIa battigia, saremo pronti a denunciarli». E intanto ci sono anche problemi per i nove arenili pubblici: ne risultano agibiIi soltanto quattro, tra irregolarita edilizie e lavori in corso. Inoltre si stanno eseguendo interventiper2milionidieuroanche perla me a i n sicu rezza e la bonifica della spiaggia lungo it molo del canale dei Pescatori tra 10 stabilimento Med e la Lega avale,edaque t'e tate sara di competenza comunale anche l'ultimo tratto di spiaggia verso il porto di Ostia.

E mentre la stagione balneare stenta a decollare, I'amministrazione municipale entra nella partita di giro dei canoni demaniali: «Stiarno cercando di capire - ha detto il minisindaco Giacomo Vizzani - perche i gestori degli stabilimenti da anni lamentino affitti troppo alti ma in realta ri ulta rutt'altro. Per questo, appena arriveranno Ie deleghe del decentramento chiedero un incontro ufficiale con i gestori e proporro loro di costituire un'associazione in partecipazione. Una sorta di accordotra "associante", iI mu-

nicipio e "associaro", il gestore». II minisindaco rilancia: «La mia proposta e quell a di eliminare i canoni demaniali. u tutte Ie attivira svolte suI suolo pubblico, e quindi anche quelIe ullaspiaggia, ifara una divisione in percentuale dei guadagni tra Ie due patti. In un bilancio annualeverranno poi dettagliatamente analizzati utili e spese rna tutto quello che enrreranellecassernunicipalidalIe spiagge verra riutilizzato a fayore dei cittadini. Quindi, per noi sara uri'entrata in pili per

ervizi e lavori pubblici. Per questa nuova forma di gestione - conclude - e necessaria assoluta trasparenza da tutte e due Ie parti e periamo di arrivare all'accordo».

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Ia Repubblica

23 Maggio 2010

Aum ntid I percento.

Sdraio e ombrelloni piu cari "Per l' apertura anticipata"

FRANCESCA RUSSI

IL MARE per i baresi diventa piusalato.perandareinspiaggia e prendere il sole bisognera pagare 50 centesimi in pili. Anunonta a tanto il rincaro che i gestori hanno applicato sulle tariffe di accesso ailidi e su ornbrelloni, lettini e sdraio. Una conseguenza inevitabile della crisi rna soprattutto dell'avvio anticipato della stagione balneare prescritto dalla Regione: 15 giorniin pili a maggio e 15 asettembre, in totale unmese diapertura obbligata. «Si tratta di lievi aumenti - spiega Edoardo Caizzi, rappresentante dell' Assobalneari -di circail3 per cento e comunque sotto la soglia dell'inflazione. Pesa sui costi di gestione di uno stabilimento un mese in pili, non pub essere una normativa a regolare quando aprire gli ombrelloni in tutta la Puglia. A Bari questa settimana, complice il maltempo, le spiagge sono rimaste deserte e noi siamo stati costretti a pagare ugualmente personale e pulizie, una spes a

di 2mila euro al giorno, e normaIe poi che qualcuno sia costretto a ritoccare i prezzi»,

Per una giornata di mare su spiaggia privata con ombrellone e lettino bisognaspendere in media 16 euro. II solo biglietto di ingresso costa dai 5 ai 7 euro. II lido Adria offre le tariffe pili convenienti: 4,50 per I'accesso, 3 per I' ombrellone e 4 per il lettino. Prendere ilsolealTrampolino costa di pili: per entrare bisogna spendere 6 euro se si tratta di un giorno feriale, 7,50 se festivo. Per risparmiare basta godersi il sole di pomeriggio, in tal caso il ticket edi4 euro, sdraiatisul telo a cos to zero 0 sullettino a 5,50 euro. La tintarella al Trullo parte da un minimo di 10 euro per accesso e lettino, 8,50 invece al Sabbiadoro di Capitolo.APaleseilSunBeachoffre il biglietto a 6 euro, tra i servizi anche il maxi schermo per i rnondiali di calcio. ei prossimi giorni i volontari dell'Adoc effettueranno verifiche sui prezzi in tutti gli stabilimenti.

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CDBBIEBE DELLA SEBA

2S Maggio 2010

«Pochi al mare eol primo sole Colpa dei rincari»

«E flop di presenze sul Iitorale Iaziale per la prima domenica di sole. La causa va ricercata soprattutto nell'aumento del 2,1% dei costi di una giornata al mare, diventando una spesa non sostenibile per almeno il40% dei cittadini romani». E l'allarme dell' Adoc. <& stato un flop il primo weekend di sole della stagione, illitorale laziale era quasi deserto - ha sottolineato Carlo Pileri, presidente dell'Adoc - e una delle cause principali e il riaIzo dei costi per una giornata di sole e mare. Secondo le nostre stime quest'anno una famiglia di 4 persone arrivera a spendere circa 85 euro, una spesa cresciuta del 2,1% rispetto ano scorso anno e non plu sostenibile per almeno il 40% delle famiglie. Per una sdraio si spendera 1'8,8% in pin, un ombrellone in media costa il 5,4% in pin, rincari del 2,3% per un lettino. Rimangono stabili solo i costi d'ingresso e di parcheggio, rincari minori per il ristoro, gelati in

crescita dello 0,8%. Per quanto riguarda l'accesso alla battigia, gratuito in base alla Finanziaria del 2007, rimangono dubbi sulla sua applicazione da parte dei gestori degli stabilimenti. In questo senso apprezziamo Ie ferree disposizioni del sindaco di Fiumicino Canapini, che ha imposto ai proprietari degli stabilimenti l'obbligo di consentire il libero accesso e transito alla battigia. L'Adoc vigilera, comunque, sul comportamento degli stabilimenti. Se questi vieteranno illibero ingresso ai bagnanti che vogliono semplicemente accedere alla battigia, saremo pronti a denunciarli. E presente tuttavia un problema strutturaIe. Nel Lazio, sull'arenile di Ostia, solo il 20% delle spiagge prevede l'accesso libero. Negli stabilimenti, come se non bastasse, spesso si fa pagare l'ingresso 0 viene previsto l'accesso gratuito solo a patto di affittare l'ombrellone e il lettino».

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COBBIEBE DELLA SEBA

27 Maggio 2010

II caso Dura anche Confindustria: «Gravi imo colpire proprio ades 0 il settore alberghiero»

«La tassa di soggiorno? Un autogol»

Ro cioli (Feder tlberghi): danneggi tti ri ipetto all altre ilia italian Contrari an he il mini tro Brambilla e buona parte del fell capitoline

«lncoerente, troppo onerosa per il turista, un autogol. Anzi di pill: una iattura». Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Rorna e vicepresidente vicario nazionale, commenta cosi ia tassa di soggiorno per chi visitera la capitate. E chiede al sindaco Alemanno di «rivedere il provvedimento» perche «rischia di danneggiare il settore che rappresenta in Italia I'll per cento del Pili>. Michela Vittoria Brambilla, ministro del 'Iurismo, rincara la dose: «Desidero manifestare Ia mia assoluta contrarieta sull'introduzione di una tassa di soggiorno per i turisti che pernottano negli alberghi di Roma e che il sindaco Alemanno starebbe valutando positivamente». La pensano allo stesso modo anche la Confindustria che definisce il balzello «iniquo e miope e larghi settori della maggioranza capitolina.

Roscioli non nasconde l'amarezza e ricorda che negli ultimi mesi si e discusso spesso di incentivi per la produzione di auto «anche a aziende all'estero, rna a noi niente. E adesso arriva pure una tassa in pill. Questo e davvero incoerente, incomprensibile e si abbatte su Roma: cosi gli operatori turistiei sono danneggiati rispetto ai colleghi che lavorano nelle altre prestigiose citta italiane». Secondo Federalberghi ia norma creerebbe anche «squilibrio e di-

storsioni nel mercato perche se un turista dorme fuori dal Raccordo Anulare non sarebbe costretto a pagare rispetto a un altro turista che dorme a pochi chilometri da lui, dentro il Raccordo - fa notare Roseioli - Dal governo Berlusconi non ci si aspettava l'aumento delle tasse, rna altre risposte per anrontare la CriSD>. L'ipotesi di fare pagare 10 euro a ogni turista «e una tassa troppo onerosa - sottolinea - e finira per spingere verso altre mete e altre destinazioni chi pensava di venire a Roma. In questo modo diminuiranno gli arrivi e di conseguenza centinaia di nostri dipendenti finiranno in cassa integrazione 0 saranno licenziati. Chi ha pensato a queste norma non si rende conto delle ripercussioni negative che potrebbero innescarsi». Roscioli auspica che «si tratti solo di una proposta e che soprattutto venga ritirata» perche «i danni che causera sono molto pill consistenti dei risparmi che Ia manovra potra produrre».

Sul piede di guerra e scesa anche l'assoeiazione di utenti e consumatori Adoc che ha in-

vitato Federalberghi «ad opporsi insieme a noi alle misure penalizzanti il turismo di cui la tassa di soggiorno, obsoleta e iniqua, e l'addizionale aeroportuale, fino ad 1 euro per biglietto, per chi arriva e parte da Roma non sono che le ultime», spiega il presidente dell'A. doc, Carlo Pileri. Confindustria alberghi e Confindustria Aica (che raggruppa importanti catene alberghiere) definiscono «gravissimo che in questo momento di crisi venga colpito proprio il turismo e il settore alberghiero in particolare». Le responsabili delle due organizzazioni Maria coiaiacovo e Elena David fanno notare che l'ipotesi di una tassa di soggiorno fino a 10 euro e un'addizionale di 1 euro sui diritti di imbarco in arrivo e partenza dagli aeroporti della capitale «vuole dire chiudere Ie possibilita di recupero per un settore che gia

sta soffrendo gravemente per la crisi. Un'ipotesi che contrasta anche con esigenze di sviluppo e con Ie dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi». Inoltre Ie eventuali nuove tasse «si sommerebbero all'aumento fino al 4 per mille delle aliquote lei che gia gravano pesantemente sulle strutture alberghiere».

Contrari a imposte sul turismo sono il Pd capitolino e ancne Alessandro Vannini, presidente della Commissione Turismo e Moda del Comune di Roma, perche «il settore e trainante per l'economia della Capitale, come dimostra il fatto che nel 2010 appare finalmente in creseita dopo un 2009 di chiusura in parita, e l'imposizione di un nuovo balzello rischierebbe di interrompere questo trend positivo». Sempre dal Campidoglio il presidente della commissione Cultura, Federico Mollicone, chiede al sindaco Gianni Alemanno «visto il momento di crisi, prima di prendere una deeisione, di aprire un tavolo di confronto con gli operatori del settore per trovare strade alternative».

Francesco Oi Frischia

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Ia Repubblica

27 maggio 2010

T urismo, tutti contro la tassa anche Brambilla sfidaAlemanno

n ministro: (Yisura iniqua J. flPd: "Un Jingiustizia JJ

ALESSANDRA PAOLINI

TUTTI contro la tassa di soggiorno. E contro il sindaco. Un fronte unito e trasversale quello che prende le distanze dalla proposta di introdurre un balzello di 10 euro al giorno per chi decide di venire a Roma in vacanza.

E i pili contrari so no proprio quelli pili vicini ad Alemanno. Sindaco che ieri - all'idea di far aprire il portafoglio al "popolo della Lonely Planet" per fare cassa nella manovra finanziaria - e sembrato pili che favorevole: «Sull' argornento decidiarno noi, ed e giusto che i turisti contribuiscano al bilancio del comune». Lanciando anche date e modalita: «Verra introdotta a partire dal2011 e verra applicata solo a chi spende dai trecento euro insu, quelli dell' extralusso. Poisi vaascalare. Perglialberghi a 4 stelle si puo pensare a una tassa di un euro».

Sara, rna ieri 10 stesso ministro del turismo Michela Vittoria Brarnbilla ha preso le distanze. Anzi, e andata giu dura preoccupata all'idea che altre citta potrebbero imitare Roma introducendo una misura da lei stessa definita «iniqua» e «che creerebbe un danno al turismo nel momenta in cui e in atto una ripresa». Sulla stessa onda Confindustria alberghi e Confindustria Aica. «E' gravissimo che in questa momenta - affermano Ie responsabili delle due orga-

nizzazioni Maria Colaiacovo e Elena David - venga colpito il turismo e ilsettore alberghiero». Ipotizzare una tass a di soggierno «vuole dire chiudere le possibilita di recupero per un settore che gia sta soffrendo. I potesi che contrasta con le dichiarazioni del premier Berlusconi, che solo un anna fa dichiarava di puntare al raddoppio del Pil turistico».

Alsindaco chiedono vie alternative anche i pidiellini Alessandro Vannini Scatoli, presidente della commissione Turismo e il presidente della commissione Cultura del Comune, Federico Mollicone. «Ci auguriarno - afferma Mollicone - che il primo cittadino riesca a evitare l'introduzione di un balzello assurdo che, oltre a non risolvere i problemi di bilancio, arrecherebbe un danno».

Un no a cui si uniscono Ie associazioni dei consumatori: daIl'Adoc al Codacons. E inevitabilmente, l' opposizione. «Rorna e il cuore turistico del Paese - spiega Maria Garavaglia assessore al turismo con Veltroni - Far gravare una tassa ingiusta corrisponde a un tradimento verso decine di migliaia di operatori». Mentre per il segretario delPd Lazio, Alessandro Mazzoli tutto cia accade «Per colpa di un esecutivo ostaggio della Lega Nord, e per l'inerzia di Alernanno, incapace di rappresentare gli interessi della capitale».

(ha collaborato Valeria Fa rgno ne)

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nSole ~ millIE

18 Maggio 2010

Concorrenza. L'Antitrust avvia un'indagine conoscitiva - Plauso dalle associazioni dei consumatori

Faro sui prezzi Rc Auto

L'Isvap: da tempo stigmatizziamo la politica dei rincari

Rita Fatiguso MILANO

_ L'Antitrust vuol vederci chiaro sulle tariffe Rc auto, soprattutto vuol capire come mai i ripetuti interventi del legislatore non siano serviti a frenare la corsa dei prezzi. Cosi, l'autorita presieduta da Antonio Catricala ha deciso di avviare un'indagine conoscitiva volta a verificare «l'andamento dei prezzi e costi in tale settore, nonche Ie possibili implicazioni concorrenziali della disciplina attuativa della procedura di risarcimento diretto». Servira a rnonitorare un settore che nel zooo ha superato i 17 miliardi di euro di raccolta premi, con un'incidenza del 46,3% sui totale rami danni e del 144% sul portafoglio totale.

L'Istat stima che nel 2007 una famiglia media abbia speso 940 euro per coprire dai danni l'auto, una somma pari all'i.zcs del Pil. Per Ie polizze Rc Auto dal2009 al2010 si sarebbero registrati aumenti medi del 15%, con punte fino al 22% per i ciclomotori e di oltre iI 30% per I'assicurazione dei motocicli.

Cifre che impongono un approfondimento ui motivi del fenomeno e sui po sibili correttivi.

II mandat dell' Antitru t e chiaro. L'anali i puntera a ricotruire l'andamento dei prezzi effettivi e dei co ti del ettore, con riguardo all'entrata in vigo-

re della procedura di risarcimento diretto.

«Analizzeremo le diverse politiche di controllo dei costi dei risarcimenti adottati dalle compagnie - precisa una nota dell' Autorita -Ie politiche commerciali effettuate in termini diristrutturazione dei portafogli c1ienti, aree del territorio nazionale coperte, tipologie di veicoli assicurati e rischi assunti, con conseguenti effetti sulla domanda e sul confronto competitivo dell'offerta».

Per iI garante per la sorveglianza dei prezzi Roberto Sambuco l'indagine Antitrust «e pill che appropriata, gli aumenti sono la spia di una serie di anomalie, tra cui la crescita dei prezzi che denota aumenti fuori misura non solo rispetto a quelli dell'area euro rna anche dei prezzi in generale».

Ma l'indagine avviata dall'Antitru tha ollecitato anche la pre a di po izione dell'I Yap, I'istituto di orveglianza ulle a icurazioni che puntualizza: «Anche in aprile c'e tato un incremento pari, in media, all'i.iss che si omma agli aumenti regi trati nel p ri-

do ttobre 2009 - gennaio 2 10, in media pari all ,6 per cent ». E aggiunge: «Da tempo l'Isvap ha tigmatizzato, ia in sede parlamentare che in altri interventi pubblici, la politica dei rincari adottata dalle

compagnie e, muovendo dai datisui rincari rilevati a fine anno, ha, nel mese difebbraio, avviato una propria specifica indagine sulla consistenza ed efficienza delle strutture liquidative delle imprese che sono la principale leva di controllo diretto dei costi, dei flussi finanziari in usc ita e, quindi, dei prezzi praticati. Gli esiti dell' indagine e Ie iniziative di intervento correttivo sono al vaglio dell'Autorita».

Comprensibile l'apprezzamento delle associazioni dei con umatori. d~ insopportabiIe - hanno dichiarato Elio Lannutti (Adusbef) e Rosario Trefiletti (Federconsumatori) - che, malgrado Ie norme che avrebbero dovuto ridurre le tariffe per via della sernplificazione, le stesse siano aumentate in maniera inverosimile con un aumento di 130 euro a polizza, che incideranno pesantemente nelle tasche dei cittadini, iI cui potere d'acquisto e oggi ridotto ai minimi termini».

Critico anche iI presidente dell'Adoc, Carlo Pileri, secondo iI quale le polizze Rc auto «negli ultimi quattro anni sono cresciute tra i1l5 e i1l8%, 01- tre la media europea, nonostante Ie riforme del Cod ice della Strada mirate a far calare il tasso di incidenti stradali».

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18 Maggio 2010

«Re auto troppo eara»

L' Antitrust apre un'indagine

«Punte eli rialto fino al30% in un anna per le moto»

di ElENA COMElU

-MJIANOL'ANTITRUST accende un faro sul caro-polizze dell'Rc auto e il Garante dei prezzi applaude, insieme alle associazioni dei consumatori. Qualcosa non ha funzionato negli interventi sul settore degli ultimi 5 anni: i costi sono «aumentati nonostante le riforme», ri1eva l' Authority guidata da Antonio Catricala, che ha quindi avviato un'indagine conoscitiva per individuare «possibili aree di criticita» e «proporre azioni ed interventi idonei a rimuovere eventuali ostacoli». Per le polizze Rc auto, infatti, «dal 2009 al 2010 si sarebbero registrati aumenti medi del 15%, con punte sino a122% per i cic1omotori e di oltre il 30% per l'assicurazione dei motocicli», fa notare l' Antitrust.

Incrementi segnalati anche dall'Isvap: in particolare, ad aprile c'e stato un + 1,1%, mentre nel periodo tra ottobre scorso e gennaio la crescita e stata del 10,6%. In base ai calcoli dei consumatori, addirittura, negli ultimi 15 anni c'e stato un aumento delle tariffe del 155%. Dal Codacons alIa Federconsumatori, tutti sottolineano l'opportunita della mossa dell' Authority.

L'AVVIO dell'indagine «e un'ottima notizia - sostiene il Codacons - e accoglie in pieno le nostre denunce reiterate nel tempo». «Se dovessero emergere irregolarita 0 cartelli tesi a man tenere alte le tariffe, sara inevitabile una class action con tro le compagnie di assicurazioni colpevoli e la richiesta di commissariamento nei loro confronti». Soddisfatte anche Federconsumatori e Adusbef,

secondo cui «e insopportabile che le tariffe siano aumentate in maniera inverosimile per il 2010 del 15%, con un aumento di 130 euro a polizza».

Tra il1994 e il2009, infatti, i costi medi «sono piu che raddoppiati, passando da 391 euro a 995 euro (+ 155,1 %). E con il2010 si arriverebbe a + 170%, con un aumento dal 1994 di 734 euro». Secondo l' Adoc e incomprensibile come le polizze «non siano al contrario in diminuzione nonostante tutte le riforme del Codice della strada mirate a far calare l'incidentalita. E l'incidentalita e effettivamente calata, rientrando nella media europea». L' Adiconsum chiede poi «trasparenza», anche perche «neanche il risarcimento diretto, aldila della riduzione dei sinistri, ha prodotto significativi vantaggi per i consumatori. Ne sono prova gli aumenti del settore nonostante un'inflazione zero». L'ANTITRUST vuole mettere a nudo meccanismi e resistenze di un mercato da 17 miliardi di raecolta neI2009, con costi pari a 940 euro l'anno in media per ogni fa-

miglia italiana. Sara sotto esame, in particolare, la procedura del risarcimento diretto, perche «dopo tre anni di applicazione del nuovo sistema, l'attesa riduzione dei costi, con effetti benefici sui consumatori, non si e verificata». «L'indagine e opportuna», dice il Garante dei Prezzi, Roberto Sambuco, che den uncia due anomalie del caro-polizze: e stato «nettamente superiore» rispetto all'area euro nel triennio 2007-2009, con un differenziale che «cresce vertiginosamente nei primi tre mesi del 2010», ed e «sensibilmente superi ore» rispetto all'inflazione.

C ECO DI BERGAMO

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18 Maggio 2010

Caro- Rc auto L'Antitrust batte un colpo

Aumenti medi del 15 %, aperta indagine Plaudono consumatori e opposizioni

ROMA Per Ie polizze Rc Auto «dal 2009 al 2010 si sarebbero registrati aumenti medi deI15% con punte sino al 22% per i ciclomotori e di oltre il 30% per l'assicurazione dei motocicli». Lo indica I'Antitrust nella delibera per l'apertura di una indagine conoscitiva. «Emerge l'utllita - sottolinea I' Autortta per la concorrenza - di un approfondimento, in ottica concorrenziale, delle cause di tale tendenza».

ANCHE l'ISVAP SEGNAlA RINCARI

Unanime il plauso dei partiti d'opposizione e dei consumatori, secondo cui negli ultimi 15 anni c'a stato un aumento delle tariffe del 155%. Dal Codacons alla Federconsumatori, dal Pd all'Italia dei valori, tutti sottolineano l'opportunita della mossa dell' Authority, che punta a «individuare Ie cause per Ie uuall, nonostante i numerosi interventi Iegislativi e regolatori degli ultimi cinque anni finalizzati a rendere il comparto pili competitivo, i prezzi continuino a registrare aumenti significativi e generalizzati». Incrementi segnalati anche dall'Isvap (l'organismo di vigilanza suI settore assicurativo): in particolare, ad aprile c'e stato un +1,1 %, mentre nel periodo tra ottobre scorso e gennaio la crescita e stata del 10,6%.

NEl MIRINO POSSIBILI CARTElLi

L'avvio dell'indagine «e un'ottirna notizia - sostiene il Codacons - e accoglie in pieno Ie nostre denunce reiterate nel tempo», porche daI1994 al 2009 «i costi delle polizze sono cresciuti del 155% , un'anomalia tutta italiana. Se dovessero emergere Irrsgolartta 0 cartelli tesi a mantenere aIte Ie tariffe, sara inevitabile una class action (uu'azione risarcitoria, ndr) contro Ie compasnie di assicurazioni colpevoli, e ra richiesta di cornmissariamento nei Ioro confronti». Soddisfatte anche Federconsumatori e

Adusbef, secondo cui «e insopportabile che Ie tariffe siano aumsntate in maniera inverosimile per il 2010 del 15%, con un aumento di 130 euro a polizza». Tra il1994 e il 2009, infatti, i costi medi «sono pili che raddoppiati passando da 391 euro a 995 euro (+155,1%). E con il 2010 si arriverebbe a +170%, con un aumento daI1994 dt 734 euro».

Anche I' Adoc - altra associazione dei consumatori - giudica positivamente Ia decisione dell' Antitrust, scattata «raccogliendo Ie richieste dell'Adoc e dei cittadini, che non comprendono come Ie polizze siano in continuo aumento (negli ultimi 4 anni tra il 15 e il 18%, pili alte della media europea) e non siano al contrario in diminuzione nonostante tutte Ie riforme del Codice della strada mirate a far calare I'Incidentalita. E I'incidentalita e effettivamente calata, rientrando nella media europea». L'Adiconsum chiede poi «trasparenza», anche perche «neanche il risarcimento diretto, aldila della riduzione dei sinistri, ha prodotto significativi vantaggi per i consumatori. Ne sono prova gli aumenti del settore nonostante un'inflazione zero».

"AUMENTI INCOMPRENSIBILI»

L'indagine dell' Authority «e molto Jlositiva - evidenzia Andrea LulIi (Pd) - e risultano del tutto incomprensibili gli aumenti delle assicurazioni, in particolare per i motorini. Ci auguriamo che l'indagine sia breve, in modo da utilizzare i suggerimenti nella predisposizione dalla Iegge annuale sulIa concorrenza». L' A utortta, aggi unge Elio Lannutti (Idvl, «finalmente indaga sulle compagnie che all'unisono hanno aumentato Ie tariffe quest'anno in media del 15%. Quello che sta accadendo e una vergogna per iI ~overno, che tace assecondando di tatto Ie porcate delle compagnie».

____________ Rassegna Starnpa 2010

LASTAMPA

21 Maggio 2010

AL SELF SERVICE UN RIBASSO 016 CENTESIMI

Benzina con 10 sconto sulla rete Autostrade

Coin olte ottanta tazioni di ervizio naogni60 chilometri

.. ROSARIA TALARICO

• ROMA

Hanno provato a giocare d'anticipo. Prima delle rituali polerniche sugli aurnenti della benzina in corrispondenza dell'esodo estivo, Autostrade per l'Italia e Unione petrolifera hanno annunciato Prezzo Amico, uno sconto per chi fa benzina in autostrada. Si risparmieranno circa tre euro perun pieno (self service), circa 6 centesimi allitro ,rispetto al prezzo del "servito".

Lo applicheranno 80 aree di servizio distribuite su tutta la rete e distanti non piu di 60 chilornetri una dall' altra. «Non e un cartello al ribassoassicura Giovanni Castellucci, ad di Autostrade, rna - uno sconto applicato liberarnente,

grazie ai 5 milioni che abbiamo rnesso a disposizione di societa petrolifere e gestori, per assicurare sulla nostra rete prezzi tra i piu bassi in Italia». C'e anche il via libera dell'Antitrust. Le associazioni dei consumatori sono soddifatte rna chiederono ulteriori ribassi.

«Non possiarno non apprezzare, rna anche i prezzi del "servito" devono essere rneno uniformi" sostiene Carlo Pileri, presidente di Adoc, che aggiunge «non vogliamo essere presi in giro. Claudio Scajola aveva prornesso la riduzione di accisa e Iva sui carburanti». II presidente dell'Unione Petrolifera Pasquale de Vita ha ricordato che Ie tasse pesano per il 60% sul prezzo. Paolo Landi di Adiconsurn ironizza «prima 10 sconsigliavamo, ora dovrerno suggerire di fare il pieno in autostrada». Castellucci ha tenuto a sottolineare che «non e un"niziativa per l'esodo arrivera fino a fine anno per poi diventare perrnanente». Sperando che si aggiungano Ie 140 aree di servizio ancora rnancanti.

7 Maggio 2010

II petrolio scende, la benzina rincara E 10 Stato guadagna miliardi

In quattro anni incassati 3.800 milioni di extragettito di Iva e accise

di ACHILLE PEREGO

-MllANOIL PETROLIO scende sotto gli 80 dollari a1 barile, rna i prezzi di benzina e gasolio continuano a correre e l'Italia conquista posizioni sempre pill alte nella classifica europea dei paesi dove i carburanti costano di pill. La tanto denunciata 'doppia velocita' dei prezzi ha fatto riesplodere ieri la polemica tra consumatori, petrolieri e gestori anche se all'intemo delle stesse associazioni che difendono gli automobi1isti non tutti sem-

POLEMICA

I consumatori si dividono sul prezzo settimanale Possibile ricorso al Tar

brano pensarla allo stesso modo. Il nuovo scontro e scoppiato nonostante il recente protocollo per la riforma del sistema distributivo (dalla riduzione del numero degii impianti al prezzo massimo settimanale), firmato un paio di settimane fa con l'obiettivo di portare l'Italia in linea con l'Europa.

TRAGUARDO che, stando alle prime rilevazioni del neonate Osservatorio settimanale sui prezzi dei carburanti, lanciato dalla Figisc-Confcommercio, non sernbra affatto vicino. Anzi, 10 studio della Figisc dimostra che, considerando il prezzo ufficiale diffuso lunedi scorso dal ministero della Sviluppo economico, l'Italia, con 1,405 euro allitro per Ia verde si

piazza al senimo posto tra i paesi pill cari, contro il decimo posto della settirnana precedente. Peggio an cora per il gasolio che, con un prezzo di 1,248 euro, ci colloca in sesta posizione (invariata). Lo stacco con la media Ue a 27 resta notevoIe: per la verde c'e una differenza di oltre 11 cent e per i1 diesel di circa 9.

E GLI AUMENTI, complice anche la discesa dell'euro sul dollaro, non accennano a fermarsi. Proprio ieri la Shell ha rialzato il prezzo della verde di 0,5 centesimi al litro portandolo a un soffio da quota 1,45 (1,449) e analoghi ritocchi hanno applicato Erg (1,438 la benzina e 1,284 il diesel) e Tamoil (1,289 i1 gasolio). Ma questi rincari, spiegano l'U nione petrolifera e

i gestori della Figisc sarebbero in linea con le quotazioni intemazionali dei prodotti derivati.

DIVERSA la posizione di Adusbef e Federconsumatori, secondo le quali con il calo del prezzo del petrolio dovrebbero partire le riduzioni «che devono verificarsi con Ia stessa rapidita dei rialzi». Le due associazioni chiedono anche l'applicazione di tutte le misure decise al tavolo rninisteriale, compresi i prezzi settimanali.

Ma su questa punto il fronte consumatori non sembra unito tanto che Codacons e Adoc non sono convinte che la misura possa essere utile senza una commissione super partes e hanno annunciato un ricorso al Tar. Anche secondo la Figisc la misura potrebbe non

essere conveniente per gli automobilisti. Per i gestori pero non esiste una doppia velocita rna solo una diversa velocita con effetti finali neutri sulla spesa rea1e dei consumatori.

TESI condivisa dai petrolieri che contestano Ie cifre dei rincari (da gennaio la rnaggior spesa sarebbe stata di 82 euro) e ricordano che dietro l'aurnento dei prezzi ci sono le quotazioni dei prodotti raffinati cresciute del 40% rispetto a un anna fa. E rnentre si continua a litigare sulla benzina, c'e chi dai rincari ha sicurarnente ~uadagnato, ed e 10 Stato. Seconao i calcoli della Cgia di Mestre, negli ultimi quattro anni e mezzo l'Erario ha incasato un extra gettito (tra Iva e accise) di 3,8 miliardi di euro.

ILQUADRO

Stangata

Per i consumatori,

da maggio 2009 il conto dei rincari per

gli automobilisti

e di 469 euro e di 288 solo da gennaio 2010

7 Maggio 2010

Carburanti

Benzina sempre piu cara, Italia settima nellaUe

Benzine sempre p[u cara, ltalia an cora p[u in alto nella classifica dei Paesi Ue rneno convenienti. polemica petrolieri-consumatori (e tra le associazioni), nonostante II protocollo per la riforma del sistema distributive per alllneare lltalia ai listini degli eltri Paesi Ue. Obiettivo che, stando aile rilevazioni del neonato Osservatorio della Figisc-Confcornmercio, si allontana lnfatti 10 studio dirnostra che, considerando il prezzo utficiale diffuse lunecft dal ministero della Sviluppo, lltalia, con 1,405 euro, e settima tra [ Paesi piu carl, era dedma la settirnana prima. Nella graduatorla del gasolio lltalia e sesta.

Lo stacco con la media Ue a 27 per la verde e oltre 11 cent e

per II diesel d[ circa 9.

leri ha ritoccat i prezzi Shell, +0,5 cent la verde a 1.142 euro, il massimo tra tutti i marchi. Si tratta, dicono Unione petrolifera e Figisc, di rincari in linea con Ie quotazioni internazionall dei prodotti derivati ma per Adusbef e Federconsumatori, con il calo del prezzo del petrolio (ieri sotto 80 dollari) dovrebbero partire Ie riduzioni, «che devono verificarsi con la stessa rapidita con cui sono awenuti i rialzi». Le associazioni chiedono l'applicazione delle misure decise, compresi i prezzi settimanall. Coda cons e Adoc non sono convinte che la misura sia essere utile senza commissione super partes e annunctano un ricorso al Tar. E per la Cgia di Mestre, da12006, l'Erario ha incassato tra iva e accise un extragettito, di 3,8 miliardi di euro.

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nSole ~ millIE

19 Maggio 2010

Inchieste. AII'esame dei giudici la legittimita delle parti civili e Ie accuse sulle ristrutturazioni degli swap

La difesa delle banche sui derivati

In Tribunale oggi a Milano Ie prime mosse clifensive degli istituti

MILANO

_ Oggi inizia davvero, nel tribunale di Milano, il processo sui derivati del comune di Milano, dopo il debutto del6 maggio con l'udienza di rinvio che ha assegnato il dossier al giudice Oscar Magi.

I primi capitoli della battaglia legale saranno occupati dalle eccezioni sollevate dalle difese dei quattro istituti di credito coinvolti (Ubs, Deutsche Bank, Jp Morgan e Depfa Bank) nei confronti delle costituzioni di parte civile e di alcuni dei sei capi di quindi la mossa difensiva pili "scontata", che chiede di esaminare la Iegittimita delle costituzioni di parte civile (oltre aPalazzo Marino si e costituita una sterminata platea di associazioni di consumatori, dall'Adoc ad Altroconsumo e Cittadinanzattiva, in una cordata guidata dall'Adusbef della Lombardia). Ma il passaggio pili interessante sara ilsecondo, che mette nel mirino per «indeterminatezza» i capi di accusa relativi alle rinegoziazioni degli swap "originari" firmati dal comune ne12005.

L'accusa della procura nei confronti delle quattro banche, di II loro funzionari, dell'ex dg

del comune Giorgio Porta e del consulente Mauro Mauri, ipotizza una truffa aggravata che avrebbe portato l'amministrazione milanese ad una perdita di oltre 100 milioni sotto forma di costi impliciti. Dei sei capi di imputazione, due riguardano appW1tO Ie operazioni di ristrutturazione dei contratti (con 25 milioni di profitti occulti secondo Robledo), mentre un'altro si concentrasull'ultirna tappa dell'operazione finanziaria, quella in cui il comune di Milano ha venduto protezione alle banche sui rischi di credito della Repubblica italiana (l'irnputazione vale 10 milioni). Proprio su questi punti Ie difese contesteranno l'impianto accusatorio, ritenendo che nelle operazioni successive alla prima, avvenuta nel giugno 2005, le banche non avevano nessun obbligo di prospettare al comune un calcolo di convenienza economica (si veda II Sole 24 Ore del 19 rnarzo), e che quindi i loro obblighi si erano esauriti con la prima valutazione di convenienza redatta all'inizio della vicenda.

Di altra opinione, ovviamente, il comune, i cui legali sosten-

gono che i profirti della banca sarebbero stati illecitamente taciuti. Le banche, sempre secondo Palazzo Marino, hanno firma to una dichiarazione in cui sostenevano la convenienza economica dell'operazione senza perc calcolare la rinegoziazione di un vecchio derivato Unicredit, le cui perdite sarebbero state inserite all'interno dell'operazione solo un mese dopo e senza alcuna informazione preliminare.

Infine.lp Morganhadichiarato di sapere gia dal giugno 2005 delderivato Unicredit darinegoziare. Per Palazzo Marino e quindi ipotizzabile che anche tutti gli

altri istituti di credito ne fossero a conoscenza, rna che abbiano deliberatamente scelto di mentire sulla convenienza econornica. Se infatti, per i legali del comune, la rinegoziazione del derivato Unicredit fosse stata conteggiata fin dall'inizio, sarebbe da subito emersa la scarsa economicita dell'operazione.E probabilmente tutti i contratti sarebbero saltati.

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ITe

27 Maggio 201 0

ReazIoaI Le misure e la retorica eli Tremonti criticate da CgU. Regioni e associazioni eli consumatori. n commento preoccupato del presidente dell'Istat: «Si rischia il rallentamento della domanda intema»

I tornanti del dissenso

Giuliano Rosciarelli

S i e fatta una scelta chiara - ha com-

< < ment~to ieri ~re-

monti mentre nee-

veva i complimenti dell'Ocse !l Parigi - si e puntato alia salvaguardia dell' equita sociale, tagliando gli sprechi». Che tradotto significa: bloc co degli aurnenti degli stipendi nel pubblico impiego (bloccati per tre anni nonostante l'inflazione), slittamento dei pensionamenti (per sei mesianche nelprivato) e aumento dell' eta pensionabile per Ie donne, blocco delle assunzioni e stabilizzazioni dei precari nella scuola (20 mila supplenti che insegnano da dieci anni). «Siamo intervenuti sulle voci -di spesa inutili senza mettere le mani nelle tasche degli italiani», Ma la retorica del ministro non ha convinto molto.

«Molte misure mancano allappello - ha rilevato anche Anna Maria Furlan segretaria confederale delia Cisl - rna questa non deve far passare in secondo piano gli aspetti qualificanti di questa manovra, come la lotta all'evasione fiscale (attraverso

il ripristino della tracciabilita e il redditometro), agli sprechi, la fiscalita di vantaggio per Ie imprese al Sud». «Certo gli interventi sul lavoro - ha poi aggiunto - sono la parte che meno ci piace, rna aspettiamo di vedere in che contesto generale si inserisco no». Stessa linea di Confindustria e Uil che con il segretario Angeletti, pur stigrnatizzando i pro~e?im~I?-~ contro i la-

voratori del pubblico impiego, ha parlato di «manovra pill equilibrata del solito». A chi invece non e piaciuta e stata la Cgil, cui e bastato cro che gta si sa per annunciare battaglia, a cominciare dallo sciopero generale: «e una rnanovra che non e all'altezza di, come e stato chi amato, un "tornante della storia", non solo nelle dimensioni, rna nella qualita perche raccogliticcia - ha accu-

sate il segretario Guglielmo Epifani - e fondata su una logica di risparmio e vede come unica misura di stimolo la cancellazione dell'Irap per Ie nuove imprese al Sud. Peccato che sono le stesse Regioni che a causa del deficit sanitario dovranno alzare le tasse a causa del deficit».

E proprio gli enti locali, cui e ri-

volta gran parte della manovra (13 miliardi su 24). sono tra i pill scontenti. Mentre per le province sembra comunque rientrata l'ipotesi di un taglio netto (si era parlato di abolizione per quelIe con menD di 220mila abitantil confermati sembrano invece i provvedimenti contro Ie regieni, gia bocciati dai governatori: «Tagliare alcuni miliardi di euro alle Regioni, e in particolare alla sanita, e come darci la pistola in mana perche spariamo noi- e state il commento del presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, che questa mattina si incontrera con gli altri governatori per studiare future contromosse.

Sono sul piede di guerra anche Ie associazioni dei consurnatori che, calcolatrice aUa mano, hanno fatto i conti per Ie tasche dei

cittadini: «E una manovra iniqua'e depressiva che non intacca i patrimoni e le rendite finanziarie - e stata l'accusa di Rosario Trefiletti di Federconsumatori - fa ricadere i tagli e i sacsifici, come al soli to, sui redditi fissi e che, se confermate le misure annunciate, pesera sui gia magri bilanci delle famiglie per circa 533 euro lanno», cui vanno aggiunti, se passasse la norma che vieta il rimborso dell'Iva sui rifiuti, altri 300 euro calcolati dalladoc, «il rischio di un ralIentamento dena 'dornanda intern a e molto forte - ha confermate il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini - speriamo che la crescita che si registra in altre parti del mondo riesca almena a stimolare 10 sviluppo e .a spingere le imprese a fare pii:t investimenti», _

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LASTAMPA

15 Maggio 2010

E l'inflazione torna a correre In Italia + 1,5070

In forte crescita i carburanti. Arriva U carovacanza

Corne un po' tutti gli economisti temevano, l'inflazione riprende a correre e nel mese di aprile arriva all'1,5%, il massimo da febbraio 2009, e potrebbe essere solo un anticipo di quel che verra: purtroppo risultano in rialzo proprio le voci legate alla stagione delle vacanze che si avvicina. Da dati definitivi dell'Istat risulta in forte crescita soprattutto il capitolo dei trasporti (+5,5%) in cui rientrano i prezzi di benzina e diesel. Per entrambi il rialzo e stato a due cifre, rispettivamente +16,8% per la verde e + 15,9% per il gasolio auto. Ma rincarano anche i biglietti degli aerei, +14,9% rispetto al mese di marzo e +13,4% rispetto all'aprile dello scorso anno.

Il caro-vacanze e gia una realta, I prezzi dei pacchetti tutto compreso sono au mentati del +5,9% in un mese e del 3,8% su aprile 2009; per i prezzi di ingresso ai parchi divertimento l'incremento e stato del 2,1% su marzo e del- 1'1,9% sul 2009; per i prezzi degli altri servizi di alloggio l'Istat ha registrato un +1,2% su marzo e un +0,3% sul 2009.

L'associazione di consumatori Codacons stima un rincaro delle vacanze di 120 euro a persona, «che potrebbe essere piu pesante qualora la corsa dei carburanti non dove sse arrestarsi» .

A contenere il tasso complessivo di inflazione hanno invece contribuito, oltre alle ormai consuete comunicazioni, i ribassi degli alimentari. Almeno in base a quanto risulta all'Istat, i prezzi della pasta sono diminuiti dello 0,4% rispetto a marzo e dell'1,6% rispetto ad aprile 2009, quelli dellatte sono scesi dello 0,4% su marzo e dell'1,9% sul 2009, quelli della frutta dello 0,2% su marzo e del 5,2% su aprile dello scorso anno.

Secondo l'associazione dei consumatori Adoc questi prezzi scendono perche i consumi diminuiscono e i commercianti devono abbassare le pretese per vendere. Lo conferma la Confederazione italian a agricoltori segnalando che il 60% delle famiglie italiane nell'ultimo anno ha cambiato la lista della spesa indirizzandosi su alimenti meno cari.

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LA

15 Maggio 2010

CAROVIT A PREZZIIN CROOT A DEll·I.S~ AD APRILE: E' IL MASSIMO DA NOVE MESI. PESANO SOPRA mrrro CARBURANTI E TRASPORTI

L'inflazione galoppa, ogni famiglia sbcrsera 450 euro in piiI

-ROMA - L'INFLAZIONE alza ancora la testa ad aprile e sale all'1,5%, il massimo da febbraio 2009, quando si era attestata all'1,6%. Una fiammata che, secondo Adusbef e Federconsumatori, brucera 450 euro in pill all'anno dai bilanci delle famiglie italiane.Un dato spinto al rialzo soprattutto dai carburanti, rna anche dalle voci legate alle ormai prossime vacanze estive, tutte in netto ria1zo. I dati definitivi dell'Istat evidenziano infatti una crescita significativa soprattutto per il capitolo trasporti ( + 5,5%) dove rien trano benzina e diesel. Per entrambi il rialzo e stato a due cifre, rispettivamente + 16,8% per la verde e + 15,9% per il gasolio. Oltre ai carburanti, ad influire suI settore sono state pero anche le tariffe del trasporto aereo, aumentate di ben il 14,9% rispetto al mese di marzo e del 13,4% rispetto all'aprile dello scorso anno.

IN GENERALE sono tutte le voci legate alle ormai vicine vacanze estive a registrare aumenti significativi. I prezzi dei pacchetti vacanza tutto compreso, ad esempio, sono aumentati del + 5,9% in un mese e del 3,8% su aprile 2009; per iprezzi di ingresso ai parchi divertimento l'incremento e stato del 2,1% su marzo e dell'1,9% sul 2009; per i prezzi

degli altri servizi di alloggio infine l'Istat ha registrato un + 1,2% su marzo e un +0,3% sul 2009. Tutti rialzi che, secondo il Codacons, preannunciano un'estate particolarmente salata. L'associazione stima un rincaro delle vacanze di 120 euro a persona, «che potrebbe addirittura essere pill pesante qual ora la corsa dei carburanti non dovesse arrestarsi». A contenere il tasso complessivo di inflazione hanno invece contribuito, oltre alle ormai consuete comunicazioni, i ribassi degli alimentario I tempi delle impennate di pane e pasta sono ormai lontani: i prezzi della pasta so no diminuiti dello 0,4% rispetto a marzo e dell'1,6% rispetto ad aprile 2009, quelli del lane sono scesi dello 0,4% su marzo e dell'1,9% sul 2009, quelli della frutta dello 0,2% su marzo e de15,2% su aprile dello scorso anno.

IL MOTIVO e secondo l' Adoc molto semplice: i prezzi scendono perche i consumi diminuiscono, visto che, afferma l'associazione, sono sempre di pill gli italiani che ricorrono all'orto 'fai da te', per risparmiare «fino a 300 euro l'anno». La Coldiretti lamenta invece che la riduzione dei prezzi avrebbe dovuto essere ben pill rilevante se si considera che nei campi «le produzioni agricole so no in piena deflazione con un crollo del 10% su base annuale a marzo».

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IL PICCOLO

IS Maggio 2010

L'inflazione torna a salire ad aprile arriva all'!,5% L'Istat canferma Ie stime preliminari, rispetto a marzo gli aumenti sana della 0,4%

ROMA L'inflazione ad aprile e salita dello 0,4% su base mensile, mentre su base annuale e aumentata dell'1,5%. Si tratta del rialzo tendenziale pili alto da febbraio del 2009. Lo comunica I'Istat, confermando le stime diffuse il 30 aprile. L'inflazione insomma alza ancora la testa. Un dato spinto al

rialzo soprattut-

to dai carburan-

ti, ma anche dal-

le voci legate al-

le ormai prossi-

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ve, tutte in netto

rialzo. I dati de-

finitivi dell'Istat evidenziano infatti una crescita significativa soprattutto per il capitolo trasporti (+5,5%) dove rientrano benzina e diesel. Per entrambi il rialzo e stato a due cifre, rispettivamente + 16,8% per la verde e + 15,90/1 per il gasolio. Oltre ai carburanti, ad influire sul settore sono state pero anche le tariffe del trasporto aereo, aumentate di ben il 14,9% rispetto al mese di marzo e del 13,4% rispetto all' aprile dello scorso anno.

In generale so no tutte le voci legate alle ormai vicine vacanze estive a registrare aumenti significativi. I prezzi dei pacchetti vacanza tutto compreso, ad esempio, sono

aumentati del +5,9% in un mese e del 3,8% su aprile 2009. Tutti rialzi che, secondo il Codacons, preannunciano un' estate particolarmente salata. L'associazione stima un rincaro delle vacanze di 120 euro a persona «che potrebbe addiritfura essere pili pesante qualora la corsa

dei carburanti non dovesse arrestarsi».

A contenere il tasso cornplessivo di inflazione hanno invece contribuito, oltre aIle orrnai consuete cornunicazioni, i ribassi degli alimentari. I tempi delle impennate di pane e pasta sono ormai lontani: i prezzi della pasta so no diminuiti della 0,4% rispetto a marzo e dell'1,6% rispetto ad aprile 2009, quelli del latte sono seesi della 0,4% su marzo e dell'1,9% sul 2009, quelli della frutta dello 0,2% su marzo e del 5,2% su aprile della scorso anno. II motivo e secondo l'Adoc molto semplice: i prezzi scendono perche i consumi diminuiscono.

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15 Maggio 2010

PREZZL Aumenti per carburanti e biglietti aerei.ln calo gli alimentari

Inflazione ad aprile + 1,5% Ai massimi da 15 mesi

ROMA

L'inflazione in aprile segna + 1,5%, il massimo da febbraio 2009, quando era all'1,6%. Un dato spinto al rialzo soprattutto dai carburanti, rna anche dalle voci legate alle vacanze estive, tutte in netto rialzo.

I dati definitivi dell'Istat evidenziano una crescita significativasoprattutto peril capito- 10 trasporti (+5,5%) dove rientrano benzina, + 16,8% e gasolio, +15,9. Oltre ai carburanti, a influire anche le tariffe del trasporto aereo, +14,9% rispetto a marzo e del 13,4% rispetto all'aprile 2009. I prezzi dei pacchetti vacanza tutto compreso, ad esempio, sono aumentati del +5,9% in un mese e del 3,8% su aprile 2009; per i prezzi di ingresso ai parchi divertimento l'incremento e stato del 2,1% su marzo e dell'1,9% sul 2009; per i prezzi degli altri servizi di alloggio infine l'Istat ha registrato un + 1,2% su marzo e un +0,3% sul 2009. Tutti rialzi che, secondo il Codacons, preannunciano un'estate particolarmente salata. Lassociazione stima un rincaro delle vacanze eli 120 euro a persona, «che potrebbe addirittura essere pili pesante qualora . la corsa dei carburanti non dovesse arrestarsi».

Acontenere il tasso complessivo di inflazione hanno invece contribuito, oltre alle comunicazioni, i ribassi degli alimentari.

I tempi delle impennate eli pane e pastasono ormai lontani: i prezzi della pasta so no diminuiti della 0,4% rispetto a marzo e dell'1,6% rispetto ad aprile 2009, quelli dellatte sono scesi dello 0,4% su marzo e dell'1,9% sul 2009, quelli della frutta della 0,2% su marzo e del 5,2% su aprile della scorso anno. n motivo secondo l'Adoc e molto semplice: i prezzi scendono perche i consumi eliminuiscono, visto che, afferrna l'associazione, sono sempre di pili gli italiani che ricorrona all'orto fai da te, per risparmiare «fino a 300 euro l'anno».

La Coldiretti lamenta invece che la riduzione dei prezzi avrebbe dovuto essere ben pili rilevante se si considera che nei campi «le produzioni agricole so no in piena deflazione con un crolla del 10% su base annuale amarzo» .•

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11 Maggio 2010

Monumenti. II sottosegretario Giro: «Malato di vecchiaia. restauro e nostra prioritim

II Colosseo nella bufera «Stop decibel e concerti»

e Buontempo: «Vietare Ie manifestazioni». Melandri: «II crollo e 10 specchio del Governo»

Paolo Anastasio paolo.anastasio@epolis.sm

_ Vespaio di polemiehe dopo il crolla di un pezzo di into naco al Colosseo. Destra e sinistra alzano la voce. L'affondo pili duro dai consumatori: «Si trovano 5 miliardi per tamponare le speculazioni finanziarie greche, e si lascia crollare il Colosseo perche non ci sono 23 milioni», attacca il presidente dell'Adoc Carlo Pileri, che chiede di inserire i costi del restauro, per i quali Mibac e Comune cercano fondi privati, nel «decreto salva-Partenone»,

DOPa IL DISTACCO di tre frammenti di malta, che due giorni fa hanno sfondato Ie reti di protezione al piano terra dell'Anfiteatro Flavio, ieri l'intervento di Teodoro Buontempo, assessore regionale aIle Politiehe della Casa, che lancia un appello al sindaco Aiemanno, che mette nel mirino i decibel: «Sollecitiamo un'ordinanza - dice Buontempo - affinche nelle aree di pregio storico e architettonieo siano vietati quei concerti e quelle manifestazioni canore che possono compromettere il patrimonio archeologico». Poi e la volta del presidente dell'Associazione nazionale archeologi, Tsao Cevoli, che giudica positivamente la trasparenza del Ministero per i beni culturali, nel denunciare Ie magagne del Colosseo: «Auspichiamo la promozione di una

campagna di monitoraggio capillare del patrimonio archeologico anche per quella parte del territorio italiano che, nonostante non faccia notizia, versa in condizioni ben pili gravi di Col osseo ed Domus Aurea». Francesco Giro, sottosegretario ai Beni Culturali, non si tira indietro: «II Colosseo e malato di vecchiaia, una malattia fisiologica e naturale, data la sua antichissima eta, quindi nessun allarmismo 0 forzaturadice - II restauro e sempre stata una precisa priorita, condivisa dal sindaco Aiemanno, all'interno delle molte iniziative del commissariamento dell'area archeologica di Roma e di Ostia Antica». II crolla al Colosseo diventa una clava politica in casa Pd: «II Col osseo casca a pezzi - dice l'ex ministro GiovannaMelandri - Non c'e niente che possa esprimere meglio 10 stato in cui versa la politicadel Governo Berlusconi peri beni e le attivita culturali», Giulio Pelonzi (Pd), vicepresidente della cornmissione cultura: «Chiediamo che il piano d'interventi sul Colosseo e sugli altri monumenti delIa Capitale sia presentato in Consiglio Comunale». Chiude il Pdci: «Stop al traffico privato intorno al Colosseo» .•

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19 Maggio 2010

vall CANCELLA TI, COSA FARE

Se vulcani & C

vi las ciano a terra

UNA VACANZA con l'incubo del vu1cano islandese 0 degli scioperi. Se dovessimo

rest are prigionieri in aeroporto per un yolo cancellato, che diritti abbiamo? Ecco tutti i consigli di Adoc e di Altroconsumo che ha anche attivato il numero verde 800-088264.

PER I VOLI cancellati (compresi i low cost) la Carta dei diritti del passeggero, anche nel caso di avverse condizioni meteo, prevede che il passeggero possa scegliere tra il rimborso del biglietto (entro sette giorni) 0 l'imbarco sul pnmo yolo alternativo 0 in una data successiva pili conveniente per il passeggero. E chi resta a terra ha diritto all'assistenza: pasti e bevande in relazione all'attesa, eventuale sistemazione in albergo, trasferimento da e per l'aeroporto, due telefonate 0 messaggi via telex, fax 0 email.

CLAUSOLA: nel caso di yolo cancellato per circostanze eccezionali, non si ha diritto al risarcimento del danno subito. La compensazione, da 250 a 600 euro a seconda della tratta, e invece prevista negli altri casi in cui l'aereo non parte a, meno che: il passeggero sia stato informato della cancellazione con almeno due settimane di preavviso; nel periodo compreso tra due settimane e sette giorni prima della partenza e nel caso in cui venga offerto un yolo alternativo con partenza non pili di due ore prima rispetto all'orario originario e con arrivo a destinazione al massimo quattro ore dopo l'orario originario; infine sia stato informato meno di sette giorni prima, rna gli venga offerto un yolo alternativo con partenza non pili di un'ora prima dell'orario.

IL RECLAMO e la richiesta di rimborso (moduli scaricabili dai siti delle associazioni di consumatori) vanno inviati, con raccomandata, alla compagnia aerea. Se la risposta e negativa (0 non arriva entro sei settimane), S1 puo fare rec1amo all'Enac (www.enac-italia.it).

PER I PACCHETTI turistici, l'interpretazione della legge e un po' controversa. Un evento eccezionale (vulcano o terremoto) per i tour operator esc1uderebbe rimborso e assistenza. Ma molti offrono bonus per un altro periodo di vacanza.

Achille Perego

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Ia Repubblica

25 Maggio 2010

LapoleKnica

Cacciaal canale, antennisti introvabili, interi paesi "ciechi": il bilancio a una settimanadal via

Se il digitale diventa un calvario

LUCADEVITO

UNA settimana do po l' avvio, il digitale terrestre resta un problema in Lombardia. Canali che scompaiono dal piccolo schermo, problemi dl sintonizzazione, interi Comuni che finiscono nel "cono d'ombra". E se le associazioni dei consumatorigiagridanoalloscanda- 10 (eno no stante I' esperienzadiRoma - dice Pileri dell'Adoc - a Milano e in Lombardia i problemi sono uguali»), i tecnici consigliano pazienza: fino alio switch off d'autunno.

____________ Rassegna Stampa 2010 _

29 Maggio 201 0

I La Cgil sui piede di guerra: chiuderanno interi reparti ospedalie ri. L'Adoc sui pedaggio: ricorreremo al Tar. P.16

Manovra, e allarme lavoro «UnO tsunami per la ciHa»

Marta Rossi

mart a. ross i@epolis.sm

_ La Cgil lancia l'allarme "tsunami" suI pubblico impiego dopo l'approvazione della manovra: «Con il solo blocco del turn over in Sanita, Enti Locali e Amministrazioni Statali provochera nel Lazio la perdita di 15rnila posti in ~re anni. Se a questo aggiungiarno illicenziamento di oltre 5mila precari, nei prossimi mesi potremmo correre il concreto riscbio che i cittadini vedano chiudere interi reparti ospedalieri, sportelli informativi della questura e della prefettura, asili nido e scuole dell'infanzia», dice Lorenzo Mazzoli, segretario generale Cgil Fp di Roma e Lazio. «Da un lato la manovra del governo cbe divide il paese; dall'altro gli annunci della amrninistrazione regionale di tagli di ospedali e posti letto, dopo aver assicurato in campagna elettorale che nulla sarebbe accaduto, con effetti speciali, senza indicare le alternative e senza aver ancora convocato i sindacati. Uno Tsunami in vista per l'econornia e il welfare della regione: se confermate, queste scelte provocberanno un disastro sociale». Oltre alla Regiene, perc, c'eanche lascurechesi abbattera suI Comune. «Di difficile comprensione e poi la posizione del Sindaco di Roma Alemanno, cbe giudica positive

avere ottenuto 200 milioni di euro in rneno per Rorna Capitale sottovalutando i costi economici e sociaIi cbe avra per la citta di Rorna la rnanovra», prosegue Mazzoli cbe chiarna tutti i lavoratori a raccolta il 12 giugno, quando daIle 14 partira da piazza della Repubblica il cor-

teo della Cgil Fp, Flp. «Credo ci siano le condizioni - dice la governatrice Renata Polverini - per far comprendereal governo cbe la manovra va riequilibrata per Ie Regioni, cbe in questa momento, cost come e impostata, assorbono un peso eccessivo, cbe rischia poi di scaricarsi sui servizi offerti ai cittadini».

INTANTO, il Pd lancia l'allarme suI possibile bloccodel progetto della Rorna-Latina. «Se cio dovesse accadere, si concretizzerebbe l'ultimo atto di un ostruzionismo illogico con il quale il centrodestranazionale e laziale si e opposto in tutti i modi ilia realizzazione della nuova Pontina, vanificando cinque anni di lavoro». LucaMalcotti, assessore ai Lavori pubblici, rassicura: «II testa della manovra non ha revocato i fondi della Roma-La-

tinaestiamolavorandoperportarla alla riunione del Cipe di giugno quello cbe avrebbe dovuto fare il centro sinistra. e non ha fatto». SuI fronte del possibile pedaggio sulla Roma-Fiumicino, ad alzare la voce e l'Adoc, che si dice pronta «a ricorrere al Tar e a chiedere il blocco degli aumenti per Ie tariffe taxi qualora si concretizzasse l'introduzione del pedaggio sulla Roma-Fiumicino». «Per un residente 0 un lavoratore il danno si attesterebbe sui 600 euro l'anno - dice il presidente Carlo Pileri -, considerando una mediadi dueviaggialgiornoper25 giorni al mese, con il pedaggio di un euro. Per l'intero settore commerciale e fieristico, per cui stimiamo un calc delle presenze del 15%, il danno potrebbe essere valutato tra i 50 e i 70 milioni di euro l'annce.a

10 Maggio 2010

I dati

Adoc, occhio ai reclami •• «Ben venga la concorrenza - dice il presidente dell'Adoc Carlo Pi leri -II rischio per i consumatori e che il negozio scompaia prima del reclamo».

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]~IN1\~ZA I\1[E~~ATI

11 Maggio 2010

Derivati Milano, consumatori in Tribunale

Le associazioni dei consumatori si costituiscono parte civile nel processo per 10 scandala dei derivati del Comune di Milano, apertosi il 6 maggio, che vede imputati per truffa aggravata manager e ftrnzionari di banche estere e del Comune e le quattro banche advisor Jp Morgan, Ubs, Deutsche Bank e Depfa Bank. Protagonisti dell'iniziativa sono, per l'esattezza, le associazioni confconsumatori, Adusbef, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Cittadinanzattiva, Codacons, Coniacut, la Casa del consumatore, Lega consumatori, Movimento consumatori, Movimento difesa del cittadino e Unione nazionale consumatori. Per la prima volta in un' aula giudiziaria europea approda il fumoso intreccio banche-amministrazioni locatio Un business su cui, per anni, gli istituti finanziari hanno incassato lauti compensi e Comuni, Province e Regioni rinviato il problema del debito. Stando a quanta e emerso dalle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo le banche imputate avrebbero avuto un guadagno illecito di circa 100 milioni di euro ai danni dell'amministrazione comunale a seguito di un' operazione in derivati su un bond da 1,68 miliardi. «Le banche hanno una grande responsabilita nella crisi e c'e bisogno di cambiare illoro comportamento», ha tuonato il sindaco di Milano, Letizia Moratti, alia vigilia del processo la cui pros sima udienza e fissata per il19 maggio.

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i1Centn»

4 Maggio 2010

UiI: mutui a famiglie in difficolta la Regione non attiva i sostegni

PESCARA. «La Regione Abruzzo deve an cora dare attuazione all'iniziativa di sostegno per i mutui aile famiglie in difficolta economica, a oltre due mesi dall'annuncio fatto dall'assessore regionale allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione». A denunciarlo sono la Uil e l' Adoc Abruzzo.

«La cifra messa a disposizione», hanno ricordato in una nota congiunta Roberto Campo (Uil) e Luca Piersante (Adoc), «ammonta, secondo quanta affermato dall'assessore, a 1,9 milioni di euro, da distribuire agli aventi diritto per il pagamento delle rate di mutuo per l'acquisto, la costruzione ed il recupero della prima casa. A beneficiare di tale agevolazione devono essere le famiglie in difficolta economiche dovute alla perdita del posto di lavoro di almeno un componente del proprio nucleo familiare, tale da incidere sul reddito complessivo in misura non inferiore al 30%».

«Iniziativa lodevole», hanno aggiunto, «rna finora non ancora attuata: so no gia numerosi i cittadini che hanno chiesto informazioni presso i nostri sportelli Uil aperti al pubblico, senza purtroppo ottenere alcuna informazione».

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i1Centn»

5 Maggio 2010

Castiglione: ritardo giustificato per il sostegno aIle famiglie

PESCARA. «La Regione

Abruzzo deve ancora dare attuazione ail'iniziativa di sostegno per i mutui aile famiglie in difficolta economica, a oltre due mesi dail'annuncio fatto dail'assessore regionale ailo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione». A denunciarlo sono stati, l'altro ieri, la Uil e l'Adoc Abruzzo.

Ieri la risposta del vice pres idente della Regione, Alfredo Castiglione.

«Il ritardo», ha detto Castiglione, «con cui non viene ancora data attuazione a tale programma e da ascriversi a una variazione intercorsa ail'accordo quadro sottoscritto daila Regione Abruzzo con l' Abi (Associazione bancaria italiana). Tale variazione e stata fortemente voluta daila presidenza e dalla vice presidenza della Regione in quanto riguarda 1'inserimento, tra i beneficiari, dei lavoratori dipendenti di imprese operanti nel settore dei servizi sanitari e socio-assistenziali, in convenzione con la pubblica amministrazione, che abbiano maturato un credito per mancata corresponsione del trattamento retributive».

Non appena questa modifica si veritichera, ha concluso Castiglione, «presumibilmente entro il mese di maggio, sara mia premura dare comunicazione circa l'operativita effettiva del provvedimento» .

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9 Maggio 2010

II caso Proposta per via XXV Luglio e piazza Mazzini. Ripa dice no

Traffico, e caos per Ie auto Chieste altre fotocamere

L'Adoc al Cornune: «Limitare gli accessi»

LECCE - Ogni giorno a Lecce anivano circa zoomila autovetture, molte dall'hinterland. Sono tantissirni, pero, i leccesi che preferiscono utilizzare I'auto e spesso accade, soprattutto Iungo i viali, cbe il traffico intasi il centro cittadino. Un fenomeno, purtroppo, che non accenna a fermarsi. L'Adoc, I'associazione per la ditesa e I'orientamento dei consumatori, ha proposto l'attivazione delle fotocamere ancbe a piazza Mazzini e Iungo via XXV Luglio che, secondo i consumatori, dovrebbero iliventare delle zone a trafl'ico limitaro come il centro storico. E proprio nel borgo antico, secondo I'Moc, gli orari delle nove fotocamere dovrebbero essere validi ancbe durante la giornata. L'assessore alia Viabilita ed ai Trasporti del Comune, Giuseppe Ripa, ba bocciato la proposta. «Una parte di Lecce rischierebbe di diventare un ghetto», ha detto.

La richiesta

Sono attive, dunque, da alcuni giorni le fotocamere nelIe zone a traffico limitato nel centro storico. L' Adoc ha chiesto al Comune l'estensione a tutta Ia giornata il controllo elettronico degli accessi. Al momenta l'orario previsto

per l'attivazione e dalle 22 alIe 6 di ogni giomo. La proposta vorrebbe anche I'attivazione di varchi elettronici per limitare l'accesso a viale XXV Luglio e a piazza Mazzini. n tutto, secondo l'Adoc, dovrebbe ridare respiro ana citta, soprattutto nella zona centrale e incentivare il trasporto pubblico e la mobilita ciclabile. «Leece e ancora una citra in cui chi accede in auto prove-

nendo da Brindisi e dalla provincia puo sperare di trovare legittimo parcheggio sotto la Colonna di Sant'Oronzo! Cio non puo essere tollerato in una citta che si dice "europea"», afferma il leader provinciale dell'Adoc, l'avvocato Alessandro Presicce. L'assessore

A tali richieste l'assessore comunale al traflico e ana mobilita Giuseppe Ripa risponde che un restringimento dei varchi, cosl come articolato, risulta improponibile per varie ragioni. «la citra - dice Ripa - e un punto di equilibrio fra diverse esigenze espresse da tutti i cittadini. Bisogna pensare sia a chi va piedi che in bici, a chi lavora in queste zone, ai mezzi di soccorso e di pronto intervento. Un simile provvedimento andrebbe a ghettizzare una parte di citta non garantendo cosi l'accesso ad una serie di servizi necessari».

II programma elettorale

Per l'assessore Ia citta di Leece, nel corso di questi tre anni, ovvero dall'insediamento dell'attuale amministrazione, ba gia visto realizzare opere importanti nell'ambito della mobilita «II programma elettorale - afferma Ripa- prevedeva che venissero realizzate corsie preferenziali, piste ciclabili, la chiusura dell'accesso in citta ai bus extraurbani, la sorveglianza con telecamere nelle zone a traffico limitato, il filobus. E' state realizzato almeno 1'80% ili quan-

to previsto nel programma. E se ci sono ancora, per alcune cose, slittamenti di tempi molto e dovuto alIe pratiche e alIe leggi della burocrazia».

Un attestato di merito per I'operato sinora svolto e arrivato intanto al Comune dall'Anci che ha indicate Leece come citra dalle buone prassi da seguire per i provvedimenti in materia di mobilita.

Antonella Lippo

II faUo

La Ztl nel centro storico

Da alcuni giorni il Comune ha attivato nove fotocamere in altrettanti varchi di ingresso nel centro storico. Sono in funzione dalle 22 aile 6 del mattino. Multe per chi entra nel centro storico senza avere I'autorizzazione

La proposta

L'Adoc, per arginare il fenomeno del traffico, ha chiesto che gli orari siano validi anche durante il giorno. Non solo. Proposti varchi elettronici anche per I'accesso a via XYN Luglio e piazza Mazzini. No dell'assessore Ripa

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14 Maggio 2010

Nella movida Emerge da un questionario distribuito a cinquanta locali

Rifiuti, pub e ristoranti non fanno la difIerenziata

Indagine dell'Adoc: «E' colpa del Comune»

LECCE - II 65% dei commercianti leccesi non fa la raecolta differenziata dei rifiuti e la «colpas e dell'amministrazione che informa poco e male. E questo, in sintesi, il risultato di un mini sondaggio effettuato dall'Adoc (l'associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori) di Leece che ha somministrato un questionario a un campione di 50 titolari di esercizi commerciali, soprattutto pub, pizzerie e ristoranti.

I dati

Ben due terzi del campione preso in esame dalI'Adoc, dunque, non effettua alcuna differenziazione dei rifiuti gettando tutto indistintamente nei cassonetti. Tra i virtuosi che differenziano, circa la meta differenzia il vetro (51%) e pochi l'alluminio (33%). Solo il 6% di colora che fanno la raecolta differenziata separa la carta, il cartone e la plastica. Gli stessi che differenziano i rifiuti (solo il 35%) si dichiarano disponibili a sensibilizzare i propri clienti alia raccolta differenziata. Solo il ioss di tutto il campione, inoltre, dichiara che vi sia stata una campagna di sensibilizzazione da parte dell'amministrazione comunale, consistente - secondo i gestori - nella sola collocazione dei contenitori per la raccolta differenziata fuori dai locali. Molti gestori peraltro lamentano che tali contenitori sono pochi e di capienza totalmente insufficiente, specie nei giorni di maggiore afflusso di clienti. II 77% dei gestori si di-

chiara a favore di campagne pubbliche di sensibilizzazione e il 74% dei gestori intervistati si dichiara favorevole alI'introduzione deU'obbligo per i commercianti di effettuare la raccolta differenziata (ad esempio, dichiarandosi disponibili alia introduzione di lievi sanzioni per chi non la fa 0 incentivi per chi la fa). I gestori, infine, in larga maggioranza (83%), dichiarano che i propri clienti non hanno alcuna sensibilita verso questo tema.

II commento

«L'esito del questionario - dice Alessandro Presicce, della segreteria provinciale dell'Adoc - ha evidenziato una situazione sconfortante e una scarsissima attenzione a un terna invece cosi import ante. Nella nostra citta siamo ancora ben lontani dagli standard italiani di differenziata. Ogni cittadino leccese produce 53 chilogrammi al mese di rifiuti (dato 2010 della Regione Puglia), solo il15% dei quali viene avviato al riciclo. Ci piacerebbe conoscere quali azioni concrete si stanno mettendo in campo da parte delle autorita competenti per raggiungere quello standard fissato dalla legge del 65% di riciclato da raggiungersi nel 2012».

Francesca Mandese

Presicce dell'Adoc

Lavicenda

II questionario

L'Adoc (associazione per la difesa e I'orientarnento dei consurnatori) di Leece ha sornrninistrato un questionario a 50 gestori di pub, pizzerie e ristoranti per conoscere Ie loro abitudini in tern a di raccolta differenziata dei rifiuti

II risultato

Dai dati raccolti risulta che solo il 35% degli intervistati differenzia i rifiuti, mentre la rnaggior parte non 10 fa e non si occupa nernrneno di informare i propri clienti sull'argornento

II commento

Per il dirigente dell'Adoc Alessandro Presicce, la responsabilita di questa situazione e da attribuire all'amrninistrazione comunale e agli enti preposti che non hanno sensibilizzato a sufficienza i cittadini

La replica

Per I'assessore all'Ambiente, Gianni Garrisi, tra i comrnercianti c'e molta disinformazione perche la raccolta differenziata e un obbligo di legge. Per Roberto Petrelli di Confesercenti, i risultati del sondaggio non corrisponderebbero alia realta

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MessaggeroVeneto

6 Maggio 2010

CaosT-Red

I "semafori intelligenti erano omologati

II caos che a livello nazionaIe caratterizza la vicenda dei TRed tocca da vicino anche l'ufficio del giudice di pace di Gorizia. Com'e noto, sono oltre quattromila i fascicoli giacenti nell ufficio di via IV novembre per altrettanti ricorsi da parte di automobilistigoriziani in merito aIle multe comminate in base ai rilevamenti dei semafori intelligenti' . Inevitabile dunque, che a Gorizia si guardi con particolare attenzione all'evoluzione a livello nazionale della vicenda giudiziaria legata ai T-Red. L'ultimo colpo di scena e dato dall'esito della veri fica amministrativa eseguita dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha confermato la «validita del decreto di approvazione»: in pratica i TRed erano regolarmente 'omologati". Un pronunciamento che avra effetti inevitabili su buona parte dei ricorsi presentati in tutta ltalia dagli automobilisti multati, ricorsi nei quali si eccepiva proprio sulla presunta 'non omologazione dei "semafori intelligenti' . Anche la magistratura, e nella fattispecie la Procura di Verona, aveva definito fuori legge iT-red non per i tempi del giallo, rna proprio per I'ipotizzata mancata omologazione.

Che sara, quindi dei ricorsi presentati anche a Gorizia? In realta come conferma il portavoce dell Adoc Ugo Previti, la maggior parte dei ricorsi degli automobilisti goriziani eccepisee sulla tempistica del giallo, anche se ve ne sono alcuni che tirano in ballo anche la ' non omologazione'. «Siarno interessati anche noi a leggere Ie motivazioni del decreto ministeriale in merito - sottolinea il coordinatore del giudice di pace di Gorizia Sgrazzutti -, anchese finora il rilievopiu plausibile appare quello che parte dalla constatazione che la Polizia municipale in base al codice avrebbe dovuto gestire autonomamente le procedure per quanto riguardava verbali relativi aIle multe e quant'altro, mentre a quanto risulta erano gestiti da terzi. Cera una ditta che ritirava i dischetti con i rilevamenti in provincia di Como e poi il tutto veniva trasmesso e stampato per quanta riguarda i verba li , a Prato». (p.t.)

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IL PICCOLO

6 Maggio 2010

Multe ai semafori, cartelle in arrivo

Gorizia: chi non ha pagato ne fatto ricorso rischia un'ingiunzione da 400 euro

di FRANCESCO FAIN

C'e chi le ha pagate subito, mugugnando ma senza colpo ferire. C'e chi si e rivolto, tramite il Comitato di via Rastello o l'Adoc, al Giudice di pace 0 aUa Prefettura facendo ricorso (e vincendo). Ma c'e anche una nutrita schiera di persone che, queUe odiosissime multe comminate con il T-red, non le ha pagate proprio, sperando in una sanatoria 0 per una forma di disobbedienza civile.

Oggi c'e il rischio reale che queUe sanzioni "dimenticate", finite nei cassetti 0 addirittura gettate nel cestino delle immondizie si trasformino in cartelle esattoriali. E non sono poche perche a riceverle potrebbero essere all'incirca 1.200 multati ai semafori. Tante, infatti, sono le persone che non hanno pagato la sanzione, ne fatto ricorso. In sostanza, sino ad oggi quelle sanzioni erano rimaste in una sorta di «limbo». Ma si sta avvicinando il momento della lora riscossione. E i cittadini pizzicati ad essere passati al semaforo con il rosso rischiano di vedersi arrivare cartelle esattoriali da 400 euro l'una: un salasso vero e proprio. Sarebbe un'ulteriore beffa nella beffa.

It la prima volta che emerge questa numero: prima si era sempre parlato di una parte (cospicua) di automobilisti che avevano fatto ricorso alla Prefettura 0 al Giudice di Pace e di un'altra costituita da cittadini che avevano pagato regolarmente la multa. Ma c'e una terza categoria: composta da chi non ha ne pagato, ne fatto ricorso. «E in una situazione come quella odierna - fanno sapere al comando della Polizia municipale - continuano a figurare come insolventi», sempre che - aggiungiamo noi - non vadano in porto le iniziative per una sanatoria a livello nazionale .

L'incubo T-Red torna, dunque, a togliere il sonno ai goriziani e a col oro che si sono trovati a venire in citta. Come se non bastasse, a quasi tre anni dalla rimozione dei temutissimi (e famigerati) dispositivi T-Red, emergeno aneddoti sullo tsunami che si abbattuto sugli automobilisti non soltanto goriziani ma di mezza regione. Ricordava qualche tempo fa Ugo Previti, responsabile provincia le dell'Associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori (Adoc) che ci fu «chi prese 19 multe. Era una persona

molto tranquilla, che di contravvenzioni, nella sua vita, ne aveva prese ben poche e quei 19 avvisi recapitati a casa furono un vero e proprio chaco Cosi come 10 fu per i tanti altri che collezionarono veri e propri pacchi di multe. Abbiamo visto persone piangere: queste persone vanno assolutamente risarcite, comprese quelle che hanno comunque pagato la contravvenzione. E non voglio sentir dire che se hanno pagato vuol dire che hanno ammesso la 10- ro "colpa", perche, come stiamo vedendo, fu loro fatto credere, in realta, di essere in colpa, ma cosi non era».

Previti ricorda soprattutto le persone anziane. «C'era chi veniva da noi completamente sconvolto, perche non aveva mai preso una multa in vita propria e improvvisamente si trovava nell'elenco dei "cattivi cittadini" - ricorda -. Ma ancora oggi ci sono persone che vivono in ansia perche hanno ancora in piedi il ricorso e finche la lora vicenda non sara chi usa non dormiranno bene».

Proprio per questa sia l'Adoc che il superComitato contro le multe di via Rastello diedero battaglia seppure seguendo vie paraUele.

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IL PICCOLO

7 Maggio 2010

LA BEFFA DEI SEMAFORI. IN TOTALE SONOSTATI12.080 GLI AUTOMOBILISTI PENALIZZATI

Fotomulte, ci ha guadagnato solo la ditta

II Comune prevedeva di incassare 1,6 milioni di euro invece a malapena riesce a pagare la Citiesse

di FRANCESCO FAIN

Ma, alla fine, chi ci ha guadagnato con le multe ai semafori? Non c'e dubbio, e stata la ditta installatrice che e al centro di inchieste in mezza Italia, eccetto Gorizia.

La previsione (0 meglio, la speranza) dell'amministrazione comunale precedente era di riuscire ad incassare un milione 600 mila euro grazie ai dispositivi fotografici installati in tre incroci cittadini. Anzi, per la precisione, 1.667.040 euro: soldi che avrebbero arricchito il bilancio comunale. Ma visto che i Giudici di pace stanno accogliendo praticamente tutti i ricorsi presentati dagli automobilisti in seguito alla marea di multe ai semafori, si rischia di assistere a un fenomeno veramente paradossale. Ovvero che ad incassare piu soldi sara la ditta installatrice delle fotocamere che rischia di usc ire come l'unica «vincente» di questa vicenda: 351.528 euro alla Citiesse e 324.672 al Comune. Siamo ben lontani - pertanto - dal potenziale 1,6 milioni di euro.

I DATI. Ma come si ori. gina questa cifra? Le mul. te comminate nel perio

do di funzionamento delle fotocamere sono state 12.080 e non 12.700 come emerso in un primo momento: a fornire il numero aggiornato al millimetro so no gli uffici della Polizia municipale. Di queste - ad oggi - sono state circa 4.900 le sanzioni pagate effettivamente dagli automobilisti. Milleduecento, come scritto ieri, sono rimaste nel limbo e rischiano le cartelle esattoriali. Per le restanti (ovvero 5.980), e ipotizzabile pens are che si sia scelta la via del ricorso. Ebbene: nei primi mesi di funzionamento delle fotocamere, la multa per essere passati con il semaforo rosso ammontava a 138 euro. Dato per scontato che le sanzioni regolarmente pagate siano state le prime in ordine di tempo (in quel periodo non era ancora veemente la protesta dei cittadini), il Comune di Gorizia dovrebbe essere riuscito a incassare 676 mila 200 euroo Ma da questa cifra va sottratta la somma che il Comune di Gorizia dovrebbe essere riuscito a incassare 676 mila 200 curoo Ma da questa cifra va sottratta la somma che il Comune deve corrispondere - da contratto - alla

ditta che ha installato le macchine fotografiche. E che corrisponde a 29,10 euro per ogni sanzione.

LA PERCENTUALE.

Per sapere qual e la cifra potenzialmente «incassabile» dalla Citiesse basta moltiplicare il totale delle multe per 29,10 euro. Perche tutte Ie multe? Perche la ditta non incassa i soldi sulle sanzioni pagate, bensi sulle sanzioni accertate cioe su tutte 12.080. Pertanto - per ogni ricorso accolto dal giudice di pace - l'amministrazione comunale deve ugualmente corrispondere alla ditta 29,10 euro. Una piccola beffa. II Comune si ritrova - pertanto - oggi a ringraziare chi ha pagato la multa perche e proprio grazie a quei 4.900 automobilisti che il bilancio non va in rosso. E COS! viene dis innescata anche una potenziale indagine della Corte dei conti che era stata coinvolta, in questa vicenda, dal superComitato contro le multe di via Rastello oltreche dall'Associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori (Adoc).

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1 Maggio

NAUTICA

Incentivi solo per 1500 motori In gran parte da 40 a 60 cavalli

E' DURATA esattamente due giorni la "pacchia" dei contributi di Stato per sostituire i vecchi motori fuoribordo con nuovi modelli pili ecologici. E in due giorni e stato bruciato il fondo messo a disposizione, con la vendita di circa 1500 fuoribordo sotto i 100 cv.

Secondo Lorenzo Selva, vicepresidente di Ucina e titolare dell'unica fab-

brica italiana

del comparto

( che tra l' altro

assembla con il

marchio Selva

anche i giappo-

nesi Yamaha) il

comparto spera-

va di pili per-

che il fondo ge-

nerale messo a

disposizione

dal governo -

20 milioni di eu-

ro - che doveva

essere inizialmente diviso per 12 milioni alle imprese che costruiscono le barche per i n uovi starnpi e 8 milioni ai fuoribordo, in realta e stato quasi total mente monopolizzato per gli starn pi.

Ai fuoribordo, sempre secondo Selva, sono rimasti poco pili di un milione e mezzo di euro, bruciati esattamente in due giorni di ordini.

Secondo le prime analisi raccolte dalla stessa Ucina, la tipologia di fuoribordo che ha fatto la par-

te del leone tra i circa 1500 pezzi venduti e quella tra i 40 e i 60 cv, visto che risultano erogati nella media 800 euro di contributo a pezzo, su un massimo possibile di 1000 euro.

Significa che gli utenti pili pronti - 0 i concessionari che si sono mossi prima - hanno snobbato le piccolissime potenze, quelle adatte agli scafetti dislocanti, e si

sono orientati sui motori clasSICI per I PICCOli gommoni 0 le lance plan an - ti.

Malgrado i 1500 pezzi venduti in due giomi siano stati in so stanza assai meno del- 10 sperato - e l' associazione dei consumatori Adoc ha viva-

mente protestato, parlando di gestione sbagliata del fondo - tuttavia il comparto si consola con un semplice sillogismo: i nuovi starnpi che han no goduto della quasi total ita del fondo, rappresenteranno comunque nuove barche; e nuove barche significa che prima 0 poi ci vorranno nuovi motori. Ammesso che la nautica nella stagione che sta per aprirsi riesca a migliorare la situazione rispetto a un 2009 da dimenticare.

Antonio Fulvi

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7 Maggio 2010

SUMMIT IL SINDACO INCONTRA LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMA TORI

Tia, muro contro muro sull'Iva

MURO contro muro nel faccia a faccia tra il sindaco Massimo Federici e l'assessore Laura Ruocco (da una parte) e le associazioni dei consumatori Adiconsum, Federconsumatori, Lega consumatori, Adusbef, Assoutenti e Adoc (dall'altra) per discutere dei problemi relativi all'applicazione dell'IVA sulla TIA a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n° 238 del 24luglio 2009. Nell'incontro le Associazioni dei Consumatori hanno ribadito la richiesta di rimborso dell'IV A sulla TIA in forza della sopraccitata sentenza; l' Amministrazione Comunale ha nuovamente evidenziato le difficolta giuridico-amministrative che ostacolano l'accoglimento della richiesta stante l'attuale "vuoto normativo" che, a nove mesi dalla sentenza della Corte Costituzionale, Govemo e Parlamento non hanno an cora colmato. Considerato che i1 quadro normativo dovra necessariamente chiarirsi entro il 30 giugno, data di seadenza della proroga del Govemo per l'approvazione dei bilanci di previsione degli enti, l'Amministrazione si e impegnata a differire i1 pagamento dell'ultima rata TIA dal 30 giugno al 3lluglio qualora fosse necessario in presenza di eventuali innovazioni normative che sanciscano diritto e modal ita di rimborso. Tutto cia al fine di rendere i1 rimborso pili tempestivo possibile. In tal caso, resta fermo l'impegno dell'Amministrazione a favorire il sollecito rimborso anche a tutti coloro che hanno pagato la TIA in un'unica soluzione.

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24 Maggio 2010

SONDAGGIO SUL SERVIZIO RIFIUTI E IDRICO

«Fatture complicate Serve trasparenza»

di MARIO CIOFI

LA QUASI TOTALITA dei consumatori della provincia di Siena (9 persone su 10) non ritiene soddisfacente l'informazione diffusa dalle societa di gestione dei servizi di raccolta rifiuti e servizi idrici integrati, attraverso gli Uffici Relazioni con il Pubblico, poi diversificati (allo scopo di servire meglio i cittadini) nella Sportello Informativo, nel Numero Verde e nel Sito Internet. E' uno dei dati pili significatvi che emergono da una ricerca svolta nel 2008 dalle associazioni dei consumatori di Siena: Acu, Adiconsum, Adoc, FederconsumatoriSiena, Une, e finanziata dalla Camera di Commercio. II risultato, come specificato nella stessa ricerca, «deve far riflettere , prima di tutto, le societa di gestione e in secondo luogo gli amministratori 10- cali che, attraverso il Piano di ambito, influiscono sulle politiche delle societa stesse», Entrando nel dettaglio della ricerca emerge anche che solo un terzo degli intervistati ha dichiarato di cono-

scere l'esistenza del Piano d'ambito, (destinato alla soppressione entro la fme dell'anno e sostituito da una struttura regionale, ndr). Inoltre, circa la meta degli intervistati crede che le sacieta interessate siano private, anziche pubbliche, seppure di diritto privato, come risultano essere. «Un altro dato allarmante - si legge ancora nel documento - e che la carta dei servizi e conosciuta solo da un quarto degli intervistati, e questa mina il rapporto circolare tra ammnistratori/societa e clienti/u ten ti»,

SULLA RACCOLTA rifiuti, la differenziata non domiciliare riscuote molti consensi, mentre circa un terzo del campione intervistato si dichiara parzialmente soddisfatto del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti in generale, richiedendo un maggiore impegno all'azienda nel garantire la regolarita dei servizi. La maggioranza (41%) giudica comunque positivo il servizio. 1160% degli intervistati, poi, non e a conoscenza della Tia (Tariff a di igie-

ne ambientale), e di conseguenza non puo esprimere un giudizio su di essa. Sul consumo dell'acqua, il 60% e favorevole al pagamento online, mentre il 65% non e a conoscenza delle facilitazioni di pagamento per Ie categorie svantaggiate. La maggioranza degli utenti (33,9%) e insoddisfatta anche riguardo alla trasparenza del documento di fatturazione. Sulla qualita delle acque, la maggioranza (49010) dichiara di non bere acqua del rubinetto, e un ulteriore 16,8% la beve solo a volte. Di tutti coloro, il 50,2% non la beve perche la ritiene non salubre, e il 26,6% beve l'acqua minerale perche ritenuta di qualita superiore. Gli stessi utenti dichiarano che sarebbero disposti a bere l'acqua del rubinetto se venisse fornito lora un impianto di depurazione (57,8%). Bocciatura anche per la tariffa dell'acqua (77,8% degli utenti). Stessa percentuale infine (45% circa) dei favorevoli al risparmio idrico, sia con teenologie fornite gratuitamente, sia con campagne di sensibilizzione.

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LA SICILIA

5 Maggio 2010

PARCHECCI A PACAMENTO. Sana 3.950

Vigili, cancellati 500 «stalli hlu»

Una apposita squadra di vigiJi urbani si e dovuta mettere all'opera per «canceIlare» alcuni degli «stalli blu» dei parcheggi a pagamento che erano stati collocati anche davanti a passi carrabili. Sarebbero oltre 500 gli «stalli» tolti, rna la citra non ha perduto quell'alone di «blu» che la caratterizza. La sosta a pagamento ancora non parte. L'avvio era previsto 10 scorso mese di aprile, ad oggi tutto resta fermo.

Con una nota I'amministrazione comunale ha precisato che so no 3.590; Ie tariffe, a seconda delle zone, varia no da 80 a 50 centesimi I'ora. La tariffa giornaliera e prevista solo a Piazza Vittorio Emanuele, mentre gli abbonamenti sana previsti anche nel resto del territorio.

A vigilare su quello che sta accadendo e il sindacato dei consumatori, l'Adoc, con il presidente, Giuseppe Amodeo. Ese da Palazzo O'AB rispondono che non e vero che tutto e «blu», ci sana anche gli spazi bianchi, per Ie soste gratuite, questi stalli so no oltre 6 mila, per l'Adoc la situazione non cambia: «La citta - dice Amodeo - ha dovuto far fronte a una vera e propria "ondata di macchia blu" che rischia seriamente di mettere in crisi "I'ecosistema" trapanese, non e giustificabile quest'eccessiva presenza di stalli a pagamento senza avere individuato contemporaneamente, nelle immediate vicinanze, soprattutto nelle aree centrali e non solo periferiche, parcheggi liberi e gli stalli gialli per i disabili. In queste prime fasi ci e sembrato che I'obiettivo primario dell'Amministrazione Comunale sia finalizzato principalmente alia riscossione dei pagamenti dei parcheggi tralasciando il miglioramento complessivo delle condizioni di percorribilita e fruibilita della Citra».

La replica (indiretta) deIl'amministrazione e questa: «II servizio sara attivato solo dopo leverifiche sulla correttezza delle installazioni da parte della ditta concessionaria e dopo la definizione con l'Atm del piano di rnobilita».

L'Adoc pero non molla la presa: «C! risulta che alcuni stalli sana allocati in modo difforme rispetto a quanta disciplinato dal cod ice della strada il quale stabilisce che tra questi spazi delimitati e Ie intersezioni delle curve e degli incroci, deve intercorre la distanza minima di almena 5 metri». Per il sindacato la questione ha un errore di fondo: «Scelte di questa tipo dovrebbero essere inquadrate nel contesto pill ampio di una strategia da concretizzarsi nel "piano del traffico", che non ci risulta essere state ancora adottato dal Comune».

L'occasione e colta per contestare, oltre che I'inefficienza dei servizi di trasporto pubblico, quella che secondo l'Adoc e I'inerzia che non ha fatto affrontare un tema preciso, l'eliminazione del tracciato ferroviario che divide la citta, «e che invece se eliminato potrebbe aiutare a migliorare Ie condizioni del traffico veicolare, gia reso caotico dal fiorire di sensi unici».

Soluzioni? «Pensiamo anche - dice Amodeo - aile piste ciclabili urbane, I'incitamento all'uso delle biciclette, potrebbe essere un modo per de~ongestionare la citra». L'Adoc ha chiesto di essere sentita dal sindaco Fazio, il primo cittadino ha subito risposto dichiarando la sua disponibilita, l'incontro e fissato per il12 maggio pros-

simo.

R.G.

I vigili urbanisono intervenuti inalcune zonedi fronteai carrabili. Sulla questione l'Adocha chiestodi essere sentitadal sindaco Fazio:

I'incontro e fissatoper il12 maggio

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LASTAMPA

14 Maggio 2010

CONSORZIO. SERVE 30 COMUNI

Discarica di Mugarone attiva fino a ottobre poi i rifiuti a Solero

.. FRANCO MARCHIARO

• BASSIGNANA

La discarica di Pian del Casato di Mugarone, tra Bassignana e Pecetto di Valenza, entro l'anno sara defmitivamente chiusa.

«La decisione rispetta gli impegni che avevamo preso - ha detto Pier Carlo Bocchio, presidente del Consorzio intercomunale raccolta rifiuti urbani - ed e gia stata chiusa per meta con l'avvio delle operazioni per coprirla con due metri e mezzo di materiale inerte e pietrisco. Stando aIle previsioni sara ancora possibile portare i rifiuti sino a settembre 0 ottobre, poi l'impianto dovra essere abbandonato».

A meta dello scorso anna l'Aral spa, che ha la gestione della discarica di Muzarone dove arrivano i rifiuti di Alessand ria, Valenza ed altri trenta Comuni del Consorzio, aveva richiesto di poter ampliare la capacita dell'impianto che proprio a meta 2009 avrebbe dovuto essere chiuso, questa perche non era ancora stata ultimata la nuova discarica che sorge in regione Calogna di Solero, con impatto ambientale anche suI vicino Comune di Quargnento.

II nuovo, se non sorgeranno intoppi burocratici e nei lavori, dovrebbe essere pronto a gennaio, e se non 10 sara si dovra cere are un sito provvisorio. Vasca e infrastru tture sono in un'area di 31 ettari e dovrebbe raccogliere sino

a 500 mila tonnellate di rifiuti e funzionare per 13 anni.

Proteste per aumento della Tia. Ad Alessandria cresce intanto, con l'arrivo degli avvisi di pagamento la protesta per l'aumento della Tariffa igiene ambientale. Le associazioni dei consumatori Adoc, Federconsumatori e Adiconsum hanno chiesto un incontro al sindaco Fabbio ed all'assessore al Bilancio Vandone. II gruppo consiliare Pd, invece, primo firmatario Gianni Ivaldi, con una interpellanza al sindaco chiede chiarimenti «sui rincari significativi della Tia - il 20% rna sulle tariffe lorde con l'Iva che non viene pin corrisposta - e se ritiene confermarle considerati gli effetti negativi nei confronti di famiglie gia in forte difficolta».

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LASTAMPA

23 Maggio 2010

Torinese cita Intesa per i titoli Lehman

"Non mi hanno avv rtito n mm n



I caso

RAPHAEL ZANOTTI

I ntesa Sanpaolo non solo vendeva i titoli di Lehman Brothers ricavan done dunque una percentuale come intermediario, rna era anche proprietaria dell'unica piattaforrna su cui potevano essere venduti, e dunque ne fissava ilprezzo.

L'accusa viene dall'associazione dei consumatori Adoc che per la prima volta ha citato in giudizio l'istituto di credito per conflitto d'interessi nel gigantesco crac della banca d'investimenti americana. L' Adoc rappresenta Giuseppina Caffiero, biologa torinese e correntista Intesa, che nel maggio 2008 investi tutti i suoi risparmi, 39.000 euro, nelle famigerate obbligazioni su consiglio di Intesa Sanpaolo, perdendo tutto nel giro di pochi mesi. «La nostra cliente non e un'esperta - spiega l'avvocato Bartolomeo Grippo che difende la Oaffie- 1'0 insieme al collega Fabrizio De Francesco della studio legale Bin - Ha sempre avuto un profilo da investitore prudente. All'improvviso, pero, e stata contattata dalla banca che le ha offerto l'acquisto delle Lehman Brothers».

Secondo i legali, quell'investimento non poteva essere presentato come sicuro gia all'epoca dell'acquisto. Nei sette mesi precedenti aU'acquisto erano gia stati pubblicati numerosi articoli che dimostravano l'alto rischio che correva Lehman Brothers, ma la banca non ha mai informato la sua correntista della cosa. Addirittura, subito dopo la crisi dei subprime, la Caffiero si era rivolta preoccupata alla banca, ricevendo solo rassicurazioni. E venuta a sap ere dell'uscita dal mercato dei titoli da un amico broker. Quando ha chiamato il suo istituto di credito il 15 settembre 2008, per avere delucidazioni, si e sentita rispondere: «Ci dispiace, e cost, rna ormai non pub fare piu nulla. I titoli sono stati espulsi e non possono piu essere negoziati».

Perche un comportamento del genere da parte di Intesa Sanpaolo? Secondo la tesi dell' Adoc perche la banca perseguiva un proprio interesse e non quello della sua cliente. Le Lehman Brothers non venivano vendute in Borsa, rna solo su una piattaforma particolare: la Euro Tlx. Quest'ultima e di proprieta di U nicredit e di Imi, la banca di investimento di Intesa

Sanpaolo. Di qui il conflitto d'interesse.

Non solo. 11 Consorzio Patti Chiari, di proprieta di vari istituti di credito e dell'Abi, era nato per fornire indicazioni sicure agli investitori. Una garanzia che, pero, sembra si sia rivelata poca cosa. Ancora il giorno del crac Lehman, il consorzio indicava i titoli americani come investimento «a basso rischio e basso rendimento». 11 fatto che Intesa Sanpaolo sia tra i proprietari del Consorzio e che il presidente dei revisori dei conti di quest'ultimo sia nel consiglio di sorveglianza della banca, ha fatto sl che l'Adoc citasse in giudizio anche Patti Chiari. 11 processo iniziera il15 settembre.

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la triBUna

12 Maggio 2010

LAPROTESTA

Bolletta dimenticata, due anziani senz'acqua

I coniugi Brandi: «Abitiamo a Ponzano e banno mandate i soDeciti a Cioume»

Due anziani restano senz'acqua: si erano dimenticati di pagare una bolletta e i solleciti erano stati inviati all indirizzo sbagliato. Dopo aver ternpestivarnente provveduto al pagarnento di quanto dovuto, i coniugi contestano pero l'addebito per il riallacciarnento del contatore. Edda Liziero, 71 anni e il rnarito Francesco Brandi, 76 anni, dopo anni vissuti a Crotone sono rientrati a Ponzano un paio d'anni fa. Un porneriggio del novernbre 2009 rnarito e rnoglie sono rientrati a casa e hanno scoperto che dal rubinetto non usciva una goccia d'acqua. «Per fortuna un vicino ci ha avvisato che dal rubinetto non usciva una goccia d'acqua. «Per fortuna un vicino ci ha avvisato che erano passati dei tecnici che avevano chiesto di noi e poi avevano cercato i contatori dell'acqua - spiega la signora di Ponzano - cosi siarno andati a controllare il pozzetto e abbiarno trovato i sigilli». n giorno dopo i due pensionati si sono recati a Montebelluna, all Alto Trevigiano Servizi srl, la societa che gestisce la rete dell'acquedotto anche Nel Cornune di Pon-

zano. «Ci hanno detto che se volevarno riavere l'acqua dovevarno pagare la bolletta di 80 euro rna anche 234 euro per il riallacciarnento - aggiunge la pensionata - alia fine abbiarno pagato e abbiarno potuto togliere i sigilli e riavere l'acqua in casa dopo un giorno». Tra l'altro gli anziani avevano dovuto sopportare dei disagi, visto che per un giorno non hanno potuto avere acqua corrente e non si sono potuti nemmeno lavareo «Noi non neghiarno niente, ci siarno dimenticati di pagare una bolletta e l'abbiarno riconosciuto - riferisce la pensionata - ero tutta presa dal pagarnento dei rifiuti che rni e sfuggita una fattura dell'acqua. Puo succedere, no? Poi i reclarni perc ci sono stati inviati a Crotone, all'indirizzo sbagliato tra l'altro. E cosi ci hanno staccato cosi l'acqua perche nessuno ha potuto leggere quei solleciti. Dico solo che avrebbero rnagari potuto rnetterci un altro avviso, il giorno che sono venuti a Ponzano a rnettere i sigilli, e avvisarci che se entro il giorno seguente non avessirno saldato la boiletta, ailora ci avrebbero tagliato l'acqua.

Cosi invece non abbiarno potuto fare nulla». Dopo alcuni rnesi dall'accaduto, a fine 2009, i coniugi si sono recati dall' Adoc di Treviso, associazione presieduta da Epifanio Cultrera, che ha inviato una lettera dalla societa che gestisce l'acquedotto. «Si chiede di stornare il costa relativo all'allacciarnento dell'acqua ali'abitazione, in quanto il rnancato pagarnento non e avvenuto certarnente a causa della nostra associata», ha scritto Epifanio Cultrera all'Alto Servizi SrI di Montebelluna.

(Salima Barzanti)

Ep~anio UJ ren. responsabile provinciale dell'Adoc

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LIBERTA

Quotidia.no di Piacenza

11 Maggio 2010

Digitale terrestre, consumatori all' attacco: arriva il codice etico per g1i antennisti

_ Sara un periodo di alienamento, in cui dovremo imparare ad usare il decoder e contemporaneamente difenderci dal po sibiJi imbroglidi antennisti approfittatori. E quanta accadra fra il 18 maggio, data deUo spegnimento parziale della tv analogica (switch over) ed il 20 ottobre, queUo deUo spegnimento finale (switch off). Benvenuta tv digitale quindi, rna i prossirni rnesi saranno determinanti per scoprire la nuova tecnologia, quali vantaggi offre e quali insidie nasconde. Un passo l'ha compiuto I'Adiconsum con il convegno di ieri pomeriggio alia sede Cisl: "DigitaIe chiaro", con i relatori Ettore Bensi (Adiconsurn), Gian Carlo Fiorani (Upa), Franco Ardenna (Adoc), Filippo Adolfini (Teleliberra) e Mauro Vergari (Responsabile Comunicazioni,

uove Tecnologie e Tv Adiconsum Roma). Un'iniziativa rivolta agli anziani, che in questi casi sono quelli che hanno meno dimestichezza e sono pili esposti ill rischi. «Per questa abbiamo creato il Co dice Etico - riassumono Fiorani e Bensi - un in-

sieme di regole a cui i tecnici dovranno attenersi perche non si approfittino delle persone, gonnando I prezzi del servizi». Tanti anche i disagi tecnici finora, come spiega Adolfini: «In questa periodo i canali si spostano perche il Ministero non ha ancora fissato le frequenze, quindi si deve solo aspettare. Teleliberta si potra vedere dal 18 sui canale 33, chi non 10 vedra dovra purtroppo cambiare I'antenna». Ma il digitale terrestre porta con se benefici indubbi secondo Vergari «tra cui pili canali nazionali, da 7 a 40, servizi avanzati e la possibilita di vedere la tv su Internet».

Gabriele Faravelli

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