Sei sulla pagina 1di 2
Dite, °& qualeuno tra di voi, in sala che & mai stato a La Paz, in Bolivia? No, perché volevo accertarmi fosse vero che in Bolivia, nei sobborghi di La Paz, ci sono certi incontri di wrestling tra cholas, quei donnine con le trecee, la bombetta ¢ le gonne lanose in technicolor; ¢ se poi fosse vero pure che in certi sobborghi di La Paz. si dilettano a creare un materiale combustibile utilizzando patate mares. Io queste robe sulla Bolivia le sapevo mica, le ho scoperte Valtra sera su Sky, stavo guardando questo documentario sulla Bolivia su Discovery Channel ¢ me lo stavo pure guardando di gusto, poi la scena delle patate marce m’ha fatto un po” ribrezzo, ho cambiato canale e sono andato a sbattere, in un altro canale, non era pi Discovery Channel, su un documentario su Andrea Pazienza. Pensatii: ero li che ti facevo zapping, ¢ non ti passo da LA Paz a IL Paz? Strano, no? E oh, me lo sono seguito tutto, quel documentario, perché sapevo ch’avrei dovuto introdurre questo incontro su un fumetto (graphic novel, 1o chiamano, fa pit figo, ma sempre fumetto é) ¢ Pazienza & probabilmente IL. fumetto. Perché vedete, io non ne so molto, poi, dei fumetti, Che c’entra, me li compro certi libri zeppi Cillustrazioni di Enrique Breccia, della Coconino Press, di Paco Roca, perd boh, non so come introdurre i libri, io, che gid & (0 quantomeno sembra) pitt facile parlame, organizzarci dei ragionamenti tutt’attomo, figuriamoci i fumetti. Che poi a sentir Pazienza sembra ci sia mica tutta questa differenza, tra un libro o un fumetto 0 una qualsiasi altra modulazione narrativa che pud pigliare una storia. Diceva, Pazienza, ’ho sentito Valtra sera a quel documentario nel quale mi sono imbattuto facendo zapping da La Paz: “Chi se ne frega cosa é ¢ cosa non &, importante é, leggendo una storia, se ne rimani emozionato, condizionato meno. Il punto é che ci sono delle storie che ti condizionano immediatamente, nel ‘momento in cui le leggi ti senti trasportato in una specie di vagone nel quale entri e poi il treno va Oppure, viceversa tu compri il biglietto e poi ti annunciano che il treno viaggia con sei ore di ritardo e rimani alla stazione come un cretino, e non parti mai” Ora, le coincidenze son mica finite qui. Quando ho sentito queste robe dette da Pazienza avevo gia letto, Zai Point 3492, ¢ Favevo letto in ‘reno, a fianco di uno che ha combattuto per tutto il tempo con la zip della giacea, di uno che giochicchiava con lo zippo e di una che ha cicaleggiato tutto il tempo di quel viaggio in treno al telefono, che io non capisco proprio perché uno dovrebbe stare un’ora intera al telefono a cicaleggiare, e oltretutto non si capiva niente che e’aveva la zeppa. Le parole, che strano, eh, Zip. zippo, zeppa. La Paz. IL. Paz. E poi avevo anche riflettuto, poco per la verita, ma non senza soffocare un risolino, sullo strano fatto che lautore dei disegni, dei “fumetti” propriamente detti, ¢ del lettering, ¢ un certo Massimo Balloni, ¢ fumetti in inglese si dice Baloons, ed é bello l'effetto che fa, parlare dei baloons di Balloni, un po” come quando abbiamo appreso che il nuovo capo della polizia sarebbe stato uno che si chiama Manganelli, pit o meno. A proposito di quel che mi colpisce: ve ne racconto un’altra di Pazienza, Questa perd ¢ seria: dice il Paz: “Secondo me un fumetto, cosi come un libro o un film, deve muovere il KIAL. II KIAI, secondo la disciplina del Kendo, corrisponde al plesso solare. Se io devo battere qualcuno non lo batto con la testa, non gli do le botte con le zampe, gliele do con il plesso solare. Se io dico “tu ti devi spostare perché io ti schiavardo, ti appiccico contro il muro, lo dico con lo stomaco. E’ allora che si fa paura veramente, ¢ a me interessa far paura, tutto il resto non esiste”. Se vi ho letto questa cosa & perché secondo me Giuseppe Grispello e Mauro Balloni, con Zai Point 3492, ecco, ci riescono davvero, a muovere il KIAL A far paura. Perché oggi, per sensibilizzare — soprattutto sul tema dell’ambiente (ed & questo che suppostamente fa Zai Point 3492, dopotutto & dichiaratamente un racconto di eco-fantascienza. capito? Eco. Fantascienza. Ed é una parola rimbombante. eco. Una parola che a pronunciarla poi ti rimbomba in testa, eco, Eeo, Eco.) -, insomma, per sensibilizzare bisogna far questo: far paura, Mostrare i potenziali sviluppi, che fanno paura. Lanciare un grido d’allarme con lo stomaco. O con i disegni E poi niente, non dire niente: cosi facendo, paradossalmente, si mette paura Col plesso solare si scuotono le coscienze. Sentite la bella epigrafe ch’hanno messo in apertura, Vincipit come si direbbe, di Raffaele La Capria. “Quando dov’era il mare degli dei ci sara una gran fogna i topi si bagneranno e nuoteranno in quella fogna, e magari diranno: Com’é bello! — perché se per un topo tutto il mondo é fogna, anche la fogna avra per lui le sue bellezze natural, i suoi paesaggi e i suoi tramonti. Quei topi saranno topi assuefatti e soddisfatti, topi innamorati della loro fogna e incapaci di pensare a un mondo diverso dalla fogna. Non se la prenderanno certo, come me, per una bolla di detersivo galleggiante sull’acqua.” Non & uno scenario che fa paura? Non vi sentite gid un po” pid topi?

Potrebbero piacerti anche