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Io, Rocco
Io, Rocco
ROCCO
l'autobiografia di Rocco Siffredi
pi forte di me
Ingrandimenti
Rocco Siffredi
IO, ROCCO
MONDADORI
Indice
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Premessa
Da Ortona...
...a Parigi
Da Denise a Supersex
La scuola americana e la scuola francese
Attore porno, un mestiere a rischio
Una parentesi nella mia vita di attore
Alla conquista degli States
H caro prezzo della gloria
I miei rapporti con i fan
Rocco's style
L'ipocrisia dei media
I misteri della legislazione
Fantasticherie e realt
II porno e le sue metamorfosi
Rocco e le sue sorelle
Ieri, oggi e domani
Ventanni di carriera, vent'anni di passione
Dall'altra parte della camera
Gabriele, il mio alter ego
Rocco e i fantasmi
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CINEMA e cinema
Che fortuna avere dei genitori fantastici
Gennaro, il mio fan pi sfegatato
La mia trib: la mia ragione di vita
Domani ora
Io, Rocco
Premessa
Da sempre la pornografia oggetto delle pi diverse riflessioni da parte dell'umanit. Che cosa pornografico, e che cosa
non lo ? Che cosa perverso, e cosa no?
Sono domande che portano le persone a confrontarsi e a scontrarsi tra loro.
Questo mi ha sempre incuriosito.
Il modo in cui le persone si accalorano su questi argomenti
e come difendono affermazioni parziali con un convincimento
assoluto mi ha fatto sempre sospettare che in fondo a ognuno
di noi queste domande restino sospese come in un ammasso
nebuloso di contraddizioni e grandi conflitti intimi.
Da Ortona...
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Da Ortona...
Io, Rocco
bande si battono o per il territorio o per il semplice gusto di battersi. Ma il nostro gioco preferito era costruire le capanne sugli
alberi e bruciare quelle della banda avversaria. Eravamo una
ventina, le nostre armi erano archi fatti con le stecche degli ombrelli. Ci allenavamo a tirare su uno dei ragazzi scelto a sorte, e
questo, per non prendersi una freccia in un occhio, si metteva
di spalle; ciononostante, pi d'una volta ho dovuto riportare
qualche bambino dalla madre con una freccia in un orecchio...
che incoscienza, ho i brividi quando ci ripenso! La nostra era
una banda rispettabile, avevamo perfino il nostro quartier generale. A casa di Donato. Uno di noi la cui madre non aveva pi
marito e perci doveva andare a lavorare. Quando lei usciva di
casa, noi prendevamo possesso del territorio. Distribuivo le mie
guardie sulle mura del fortino e con i miei ufficiali aprivo il
consiglio di guerra. Una volta la mamma di un bambino venuta a dirmi di lasciare che anche suo figlio qualche volta facesse il capo. Io, intimorito, subito le ho detto di s, ma appena se
n' andata ho dato al figlio due giorni di rigore. Una delle poche cose che un bambino sa da subito cos' un capo!
Il personaggio della mia famiglia che pi di tutti mi incuriosiva era un uomo che in realt io non ho mai conosciuto. Era il
mio nonno materno. Mia nonna, sua moglie, come fanno le
vedove che restano sposate anche nel lutto, non faceva che
parlarmene, e pi mi raccontava e pi quest'uomo, nella sua
astrattezza, diventava per me una figura fantastica.
Mia nonna ha sfornato un figlio all'anno, non ne ha saltato
uno, regolare come un orologio svizzero. E cos, siccome il
nonno di mogli ne ha avute due, tra quelli della prima e quelli
della seconda, ha avuto ventiquattro figli!
L'Italia era ancora un Paese rurale e la famiglia di mia madre viveva dell'allevamento di tori da monta. Non cederete
mica alla tentazione di risatine allusive...! C' stato un momento, a quell'epoca, in cui questo lavoro ha avuto una grande
crisi. Ve lo ricordate quel film di Tot, per me il pi grande
attore della commedia brillante italiana, in cui si parla della
"grande moria delle vacche"? Ecco, il periodo era quello. C'e-
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I miei genitori erano credenti e praticanti. Sono andato a messa tutte le domeniche mattina fino a quindici anni. E non soltanto andavo in chiesa, ma dovevo anche fare il chierichetto.
Mia madre avrebbe voluto che io diventassi prete della comunit della parrocchia di San Giuseppe. Ci teneva tantissimo.
Ero il pi alto dei suoi figli, avevo un bell'aspetto e per lei sarebbe stata una soddisfazione enorme vedermi vestito con una
tunica nera lunga fino ai piedi. Ma il mio destino non ha
previsto per me che prendessi i voti!
Oggi il mio rapporto con la religione ben pi consapevole
di allora. Ma la mia una scelta personale, interiore, che mi
conduce a una spiritualit intima e mi porta a non riconoscermi nei dettami dei rappresentanti della Chiesa.
Ho avuto una sessualit precoce, e senz'altro questo lavoro ha
fatto s che la potessi liberare nel corso degli anni in modo
sempre pi forte.
La domanda che mi sono sentito porre pi volte, in tutto
questo tempo, stata sicuramente perch ho scelto di fare l'attore
porno. Naturalmente il motivo sembra essere troppo evidente
per essere credibile: il piacere di fare sesso con tantissime donne belle e diverse, di tutto il mondo. Una risposta che pu sembrare banale, ma la pura e semplice verit.
Mi sono masturbato per la prima volta a dieci anni. La prima eiaculazione stata come scoprire il paradiso! Potevo godere semplicemente accarezzandomi, da solo, potevo farlo
ogni volta che volevo, dipendeva solo da me, in totale autonomia. Una sensazione di piacere e di libert insieme! Da quel
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Da Ottona...
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Da Ortona...
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Accade qualcosa un giorno a casa mia. All'interno della mia famiglia. Un'emozione violenta come un terremoto che sconquassa tutti i nostri equilibri.
Mio fratello maggiore, Claudio, muore a soli dodici anni. Io
ne avevo sei. stato il dramma di tutta la mia infanzia.
I miei genitori hanno fatto di tutto per salvarlo, avrebbero dato la loro stessa vita. Per sei o sette anni l'hanno portato da ogni
specialista che sembrava prospettare una via di salvezza. Ma lui
si era ammalato di una malattia incurabile. Un pomeriggio andato a dormire come faceva di solito e non si pi risvegliato.
Prima dei sei anni non ho alcun ricordo, tranne questo. Quel
giorno nella mia camera c'erano dei palloncini che avevo portato a casa da una festa: li ho scoppiati tutti dalla rabbia. stata la mia prima vera tristezza.
Mia madre sprofondata nel dolore, il dolore di chi subisce
la peggiore maledizione, quella di sopravvivere al proprio figlio. Io sono stato mandato per qualche mese a Milano da una
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Da Ortona...
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pranzo vedevo spesso che non mangiava o addirittura rimetteva tutto. Una volta mi sono deciso e ho assaggiato il suo pasto.
Era immangiabile, disgustosamente salato. Qualche giorno dopo sono salito di proposito in sala mensa prima degli altri e ho
sorpreso uno dei marinai mentre svuotava l'intera saliera nel
piatto del ragazzo. Mi sono avventato su di lui e ci siamo riempiti di pugni. stato quell'episodio che mi ha fatto finire dal capitano assieme al marinaio stesso e, senza nemmeno cercare di
capire chi avesse torto o ragione, questi ci ha sbarcati entrambi.
Finiva cos la mia carriera marinaresca, ma stava per iniziare la prima pi grande avventura della mia vita.
Rotta per Parigi...
...a Parigi
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... a Parigi
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... a Parigi
Io, Rocco
mente nella norma. Sono stato subito rimandato alla mia unit
che, dopo il primo periodo di addestramento, era stata trasferita a Cremona. Per cinque mesi Claudia e io ci siamo scritti lettere interminabili, tutti i giorni, ininterrottamente. Lei mi rispondeva sempre, poi tutto a un tratto non ho pi ricevuto
niente. Claudia ha smesso di scrivermi, senza motivo. Non potevo immaginare che si fosse stancata di me, e vivevo nella
speranza che non fosse quella la ragione.
Dopo il servizio militare sono tornato a Parigi. L'ultima speranza era che Claudia fosse andata da mio fratello. Ma, ovviamente, lei non c'era e, per la prima volta, Parigi mi sembrava
brutta: senza Claudia non era pi la stessa.
Lavoravo da Pizza Pino, agli Champs-Elyses, ma dopo due
settimane mi sono ritrovato coinvolto in una rissa e il direttore
mi ha cacciato. Ho trovato facilmente un nuovo lavoro, in un altro ristorante. Avevo deciso che Parigi sarebbe stata comunque
la mia citt, con o senza Claudia. E non sarei mai pi tornato a
Ortona. Ho affittato un appartamentino su Rue de la Pompe...
Lavoravo tutto il giorno, ma non smettevo mai di pensare a
Claudia.
Un giorno, senza motivo, preso dalla forte nostalgia salgo
sulla metro per tornare nel posto dove l'ho incontrata la prima
volta. E, come se qualcuno avesse voluto esaudire i miei desideri, accade una cosa incredibile, magica, irreale. Sono appena
uscito dalla metro e un taxi si ferma alle mie spalle, davanti alla porta del ristorante: Claudia. Scende dal taxi...
Ci siamo guardati sbalorditi e ci siamo abbracciati. Siamo
rimasti per pi di mezz'ora senza parlare. Piangevamo come
bambini per esserci nuovamente ritrovati. Quando abbiamo
ripreso fiato, lei mi dice che non mi ha pi scritto perch si
innamorata di un altro ragazzo. Mi crollato addosso il mondo
intero. Ora che me lo diceva, mi rendevo conto che era la cosa
pi naturale da immaginare. L'avevo anche pensato, ma lo
rifiutavo. E saperlo cos, direttamente da lei, mi faceva male
forte ma, al tempo stesso, mi stava gi guarendo dalla cotta.
La cosa pi sorprendente di questa storia era che lei era venuta a Parigi con il suo nuovo ragazzo nella speranza di incon-
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Sylvie l'ho incontrata dopo che Claudia se n'era andata. Io lavoravo in un ristorante di Rue de Bellefeuille. Lei veniva a
pranzo da noi tutti i giorni, era simpatica, solare. Mi ha sedotto
la sua dolcezza. Quasi subito mi ha proposto di andare a stare
da lei. Viveva insieme a sua madre. Mi stupii di come la
madre accettasse con estrema naturalezza quella convivenza a
tre. Per un po' abbiamo vissuto una storia d'amore molto tenera. Il solo problema per me, in realt, era la mia et. Ero giovane, volevo divertirmi e trovavo deprimente l'idea che per
tutta la vita sarei andato a letto solo con Sylvie. Ho cominciato
a tradirla e mi sentivo giustificato. Di Sylvie, per, conservo
ancora un ricordo molto dolce.
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... a Parigi
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Da Denise a Supersex
La prima volta che sono andato da Denise il suo locale si chiamava 106; poi, in seguito, diventato il 41, perch i suoi locali
prendevano il nome dal numero civico della via.
Avevo appena vent'anni, ero uscito con una donna di quaranta
ed eravamo finiti a letto insieme. Lei diceva che avrei dovuto
smettere di sprecare il mio tempo al ristorante, ero un bel
ragazzo e avrei dovuto senz'altro cercare di fare fortuna come
modello.
Le ho risposto che non conoscevo nessuno. Ma, piuttosto,
tu conosci i locali di scambisti?
Lei ha riso: che c'entravano ora questi locali?
Vorrei andarci e si pu entrare solo in coppia. Tu puoi accompagnarmi?
Mi ha risposto di s, che il suo ex marito li conosceva e che
mi avrebbe accompagnato.
Il giorno dopo stato uno dei momenti pi eccitanti della mia
vita. Riuscire finalmente a entrare in uno di quei locali! Ero come un bambino sotto l'albero con i regali che ha tanto desiderato. La proprietaria ci ha ricevuti personalmente. Denise, celebre pornostar degli anni Ottanta, era una donna di gran classe e
femminilit, alta e bionda. Le sono subito piaciuto. Aveva
aperto questo club con l'intenzione di limitarlo a una piccola
cerchia di habitu, persone selezionate con cura, un posto in
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cui si ritrovava il jet set francese che, nel rispetto della privacy,
non nominer. A loro va la mia pi sincera gratitudine, perch
grazie a loro ho cominciato a fare sesso con tutte quelle meravigliose donne che li accompagnavano. L'AIDS in quegli anni
non era ancora conosciuto, e ogni notte c'erano orge incredibili! Locali di questo tipo, negli anni a seguire, sono stati aperti
un po' dappertutto, ma all'epoca ci si divertiva davvero.
Oggi sono diventati troppi: appena un locale in crisi viene
automaticamente trasformato in un club per scambisti. Con la
mera illusione di arricchirsi velocemente, i gestori inseriscono
coppie finte, pagate apposta per far divertire i single che sborsano almeno il triplo del prezzo dell'entrata se non sono accompagnati.
Questo non succedeva nel periodo d'oro del 106...
Quella sera Denise mi promise che mi avrebbe fatto entrare lo
stesso in seguito anche se fossi stato da solo. Allora, tutte le
notti, finito di lavorare, andavo nel suo locale. Aspettavo con
ansia che il tempo volasse. Servivo gli ultimi clienti a velocit
impressionante! Soprattutto se arrivavano coppiette di innamorati, con l'intenzione di prendersela comoda in coccole, affettuosit e moine. Facevo di tutto per farli sentire a disagio e
tutt'altro che in un posto romantico per mandarli via il prima
possibile. Rovesciavo acqua e cibo "accidentalmente" sulle loro gambe e li servivo alla velocit della luce, mettendo a dura
prova la pazienza di mio fratello.
A quel tempo la tradizione voleva che nei locali per scambisti
si iniziasse semplicemente col togliersi la giacca: arrivando, i
clienti lasciavano borse o giacche. Io, invece, per non perdere
tempo lasciavo direttamente tutti i vestiti al guardaroba e
iniziavo a girare nudo, mano nella mano con Denise, facendo
l'apertura con le coppie che si sentivano pronte. Ero diventato,
in un certo senso, quello che dava il la all'orgia, quello che
riscaldava l'ambiente, soprattutto con le coppie pi timide.
Da Denise a Supersex
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Una sera come tante passate al 106 successa una cosa magica. Ho visto materializzarsi davanti a me, in carne e ossa, Supersex, il mio mito adolescenziale, accompagnato da due fulgide ragazze com'era sua abitudine.
Fremevo. Ho chiesto a Denise che me lo presentasse. Dentro
di me sapevo che quella era un'occasione da non perdere. Lei,
usando tutta la sua discrezione, gli ha parlato all'orecchio e mi
ha accontentato. Emozionato dal fatto di poter parlare con Gabriel Pontello, gli ho espresso la mia pi grande ammirazione,
ma lui mi ha guardato dall'alto in basso con fare snob. Era
davvero pieno di s, forse anche un po' arrogante.
Mi ha detto in tono freddo davanti a tutti: Allora, saresti
tu? Si dice in giro che tu abbia un cazzo enorme. Fammi vedere quello che sai fare.... Si acceso un enorme sigaro e mi ha
ceduto le sue ragazze.
Le due ragazze erano Barbara Dare, una grande pornostar
degli anni Ottanta, e Patty Rhodes, una produttrice, che poi ho
ritrovato nel corso della mia carriera e che diventata una
delle mie pi grandi amiche. Malgrado avessi dovuto essere in
imbarazzo per la situazione e per la presenza di Supersex, ero
eccitato come non lo ero mai stato. Ho fatto l'amore con
entrambe, per un paio d'ore con immenso piacere, e poi sono
tornato da lui, come un allievo che attende il voto dal suo professore. Mi ha sorriso, mi ha dato l'indirizzo del suo studio a
Montrouge e mi ha detto di presentarmi il mattino dopo alle
nove.
Si trattava di una serie di fotoromanzi di cui il primo, indimenticabile, era Adam et ve. Io interpretavo il ruolo di Adamo. Quello di Eva era interpretato invece dalla pi bella star
dell'hard che io abbia mai incontrato in Francia. Per me, lei rimane unica e incomparabile: era Marilyn Jess, conosciuta anche come Platinette. Una bionda sensuale con seni e forme
perfetti e un fascino irresistibile. Senza esagerare, tutti la definivano all'epoca la "Marilyn Monroe dell'hard". Ero lusingato
dalla fortuna di iniziare con lei!
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stesse dando un "gentile" suggerimento tecnico. L'ho accettato, ingenuamente, senza rendermi conto che dietro la sua proposta si nascondeva una serpe velenosa che voleva solo vedermi "capitolare" in fretta sulla scena e screditarmi agli occhi
del regista. Le due ragazze continuavano a praticarmi questo
doppio meraviglioso pompino, indimenticabile... soprattutto
per l'epilogo.
Non sono riuscito a trattenermi e, mentre me ne stavo venendo, ho intravisto che Andr mi scrutava e come un lampo
si alzava in piedi con un'erezione mantenuta con molta abilit;
poi, con il tono di chi detta legge, ha detto: Allez, on tourne.
Nel pieno del silenzio che nel frattempo era sceso sul set, ho
sentito Dorcel che gridava a Pontello: Di' un po', Gabriel! lui
il tuo italiano? Il tuo animale da letto che riesce a non venire per
otto ore filate?.
Pontello non gli ha risposto, venuto dritto da me. E allora? Che cosa ti succede?
Non so, Gabriel, non capisco, te lo giuro! Me lo succhiava
talmente bene che non sono riuscito a trattenermi!
E per la scena, come facciamo ora?
Sentivo Dorcel, che si era messo a gridare: Dai, Pontello!
Lascialo perdere il tuo italiano.
Mi crollato il mondo addosso. Ci stavo da cos poco, ed
ero gi riuscito a mandare tutto a puttane? Mi sono fatto coraggio e sono andato a chiedere a Ricaud di darmi solo cinque
minuti, cinque inutili minuti per ricompormi e per tentare di
rifare la scena. Non aveva per niente l'aria molto convinta, ma
me li ha concessi. Sono sceso di sotto al bar, ho bevuto almeno
tre camomille, cercando di rilassarmi, di distendere i nervi.
Alla fine sono riuscito a farla quella scena, ma non stato
niente di eccezionale, ero solo un debuttante troppo emozionato.
Quando ci ripenso mi considero fortunato che mi abbiano dato
una seconda occasione, soprattutto considerato quanto
l'ambiente non brillasse in generosit. Ai giorni nostri, la pornografia un'industria enorme, ci sono riviste specializzate e
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Da Denise a Supersex
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festival dell'hard in tutto il mondo, molto facile per le persone che desiderano entrarci incontrare registi e produttori.
Pontello ha deciso di darmi una seconda opportunit e mi ha
chiesto se volevo andare in Italia con lui per il primo film di
un'italiana esordiente, Moana Pozzi.
Ne ho parlato con mio fratello, e lui mi ha obbligato a scegliere: o il ristorante o il porno. Io non ho avuto dubbi, ho scelto il porno. Arrivato in Italia, ho incontrato il branco, la lobby
feroce degli attori con cui non mi ero ancora confrontato.
***
Sul set del film Moana, la bella di giorno ho immediatamente capito che Jean-Pierre Armand, il numero uno incontrastato tra
gli attori dell'hard francesi, e la sua combriccola, Christopher
Clark, Eric Dre eccetera, mi consideravano un potenziale
concorrente. Le proporzioni del mio sesso li infastidivano, ma
anche il mio aspetto fisico. L'accoglienza pertanto stata decisamente glaciale. Ricordo che quando mi sono presentato a
Jean-Pierre Armand e gli ho teso la mano, lui l'ha scansata infastidito, dicendomi di correre a casa da mamma a farmi togliere la merda dal pannolino. Vi lascio immaginare il clima...
Jean-Pierre era il pi temuto fra gli attori. Aveva una reputazione terrificante e si diceva che nessun attore debuttante che
avesse lavorato al suo fianco fosse riuscito ad avere un'erezione.
Dovevamo girare la scena di un'orgia e gli attori avevano fatto
in modo che io avessi l'attrice pi vecchia, Karin Schubert, nella
speranza che fallissi. Quello che non sapevano, per, era che
questa attrice aveva fatto parte del mio immaginario erotico
adolescenziale, mi ero masturbato un'infinit di volte su di lei,
e quindi, loro malgrado, mi stavano facendo un gran bel regalo!
Jean-Pierre aveva due ragazze straordinarie e ha fatto di tutto
per destabilizzarmi. La sua prestazione pi che una scena di
sesso sembrava un esercizio di ginnastica artistica alla Juri Che-
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Dopo quella sua esibizione, Jean-Pierre Armand mi ha sempre rispettato. Debbo dire, non fui sorpreso dal suo comportamento, era perfettamente in linea con la mentalit di tutta la
sua generazione. Un'altra volta, in un ristorante di Roma, insieme agli attori di una superproduzione americana, JeanPierre ha sfidato tutti a dargli un tempo per eiaculare.
Uno degli americani, credendolo ubriaco perch era gi con
il cazzo fuori, in piedi a capotavola, gli ha risposto: Eh, gi,
ora io dico uno, due e tre e tu vieni?.
E lui: Come hai detto? "Uno, due e tre?" e mentre lo dice
si tira tre volte il cazzo ed eiacula sul tavolo.
Lui era impressionante!
Devo ammettere che dai francesi ho imparato molte cose. La
scuola francese stata, per tre generazioni di attori, runica incontrastata d'Europa.
Quando ho iniziato, nel 1985, c'erano Gabriel Pontello, Andr Vinus, Le Gitan, Richard Lemieuvre, Eric Dre, Alban Ceray, e Jean-Pierre Armand che, eccetto qualche appassionato,
nessuno pi ricorda. Loro facevano dei veri e propri film in
trentacinque millimetri. Agli inizi del cinema hard, al contrario di oggi, si dava molto pi spazio alla trama che al sesso.
Ora il sesso il novanta per cento se non il cento per cento del
film per una produzione. L'importanza della trama nel film
hard si notava soprattutto nelle produzioni americane, con registi di grande calibro quali Gerard Damiano, Anthony Spinelli, Henry Pachard, Alex Derenzi, per citarne alcuni tra i pi
importanti. Loro erano i pi vicini al cinema, erano interessati
alla narrazione prima che al sesso. E infatti credo che il loro
modo di lavorare abbia molto turbato il mondo di Hollywood
che ha deciso di chiamare questo genere, che fino ad allora era
stato definito underground, X-rated, "proibito".
La scuola americana
e la scuola francese
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non ridere, nel rispetto di non so cosa, e il regista, con un ghigno, mi ha chiesto: Rocco, can you, please, do it again?.
E io mi sono riportato i bagagli dietro la porta aspettando di
nuovo l'azione. Alicia era completamente in barca e non si rendeva conto di niente. Per lei era tutto normale e intanto i macchinisti aprivano le finestre.
Alcuni secondi dopo, di nuovo silenzio sul set, il ciak, e io sono rientrato. Mi sono messo di nuovo in ginocchio con la faccia
sotto il suo sedere e dopo l'ennesimo "amore mio" Alicia, come
se fosse nel copione, ha mollato un peto ancora pi assordante
e nauseabondo del primo! Mi chiedevo perch mi stesse facendo questo, non capivo e in pi non sapevo del cocktail che aveva ingollato. A tutta la troupe venuta una ridarella incontenibile, io ho guardato Freddy, sperando che desse lo stop, ma lui,
cercando di restare serio, mi ha fatto cenno di continuare. Per
l'atmosfera era ormai degenerata.
Stando al copione io avrei dovuto possederla, ma lei mi ha
spinto sul letto e, con lo sguardo torbido da ubriaca, mi ha detto: I wanna fuck you, baby....
Era completamente stordita dal miscuglio che si era fatta,
era cos instabile che dovevo sorreggerla perch non mi cadesse sopra. La scena durata un'ora buona e, mentre lei cercava
di cavalcarmi, mi chiedevo come avessero fatto gli americani
a conquistarsi la fama di migliori professionisti...
Quando abbiamo finito di girare, Hans Moser, il coproduttore europeo, ci ha chiesto di restare ancora sul set per fare
qualche foto da utilizzare per la copertina della videocassetta.
A quel punto Alicia mi ha preso il cazzo in mano e, prima di
succhiarlo, mi ha lanciato un altro sguardo torvo e ha farfugliato: Rocco... Amore mio....
Poi si messa voracemente il mio cazzo in bocca e, senza alcuna ragione, ha iniziato a morderlo con tutta la forza dei denti!
Il dolore stato indescrivibile: in un lampo ho capito che, se l'avessi spinta via, me lo avrebbe letteralmente strappato. Alicia
continuava a stringere a pi non posso e, all'improvviso, ho visto il sangue colarmi sulle gambe. A quel punto l'ho presa per
la gola e le ho premuto le dita sulla glottide. Per non soffocare,
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sofferto come un cane perch il mio sesso era gonfio e dolorante, e ricoperto di piccoli crateri aperti. Ma dovevo tenere duro
ancora per una settimana! Le mani, la bocca, il sesso delle attrici, tutto mi faceva terribilmente male. E, via via, questi crateri si
sono trasformati in croste, che mi prudevano, ma che, ovviamente, non potevo grattare via perch mi sarebbe venuta un'infezione. Per fortuna, in quel periodo l'AIDS non era ancora cos
diffuso. Se ci fosse accaduto oggi, per ovvie ragioni avremmo
dovuto immediatamente annullare le riprese!
Quando non mi sono capitati incidenti sul lavoro, non di rado sono stato io stesso a favorirli, come se inconsciamente desiderassi autodistruggermi.
Cinque anni fa, dopo un periodo abbastanza stressante, ho
cominciato a sviluppare delle allergie. Ho fatto i test a Roma e i
medici mi hanno confermato un'allergia alle graminacee. Mi
hanno prescritto un vaccino. Queste iniezioni avrebbero dovuto essermi somministrate in un lasso di tempo di tre mesi, nello stesso giorno della settimana, alla stessa ora e soprattutto da
un allergologo. Ma per me era impossibile rimanere per tre
mesi nello stesso posto, in pi sono abituato a farmi le iniezioni
da solo e quindi ho deciso che potevo provvedere autonomamente. Purtroppo, non mi era stato detto che si trattava di
iniezioni sottocutanee, e non intramuscolari, quindi, come un
idiota, tutte le domeniche mattina, alla stessa ora, mi facevo
una bella puntura sulla spalla. Con questo ritmo, nel giro di tre
mesi mi sono ritrovato sfinito: l'allergia era considerevolmente
aumentata. In altre parole, mi ero iniettato prodotti allergizzanti ad altissime dosi, elevando il mio grado di sensibilit dalle quindici alle venti volte!
E sfortunatamente da quando ho fatto questa stronzata mi
successo pi di una volta di dover ricorrere a punture di cortisone per crisi allergiche molto forti.
Per non parlare di tutte le fratture che ho riportato a causa
della mia sconsiderata passione per la moto e per la velocit,
tanto che i miei figli mi chiamano Robocop per la quantit di
viti e placche di metallo chirurgico che ho in corpo!
C' stato un momento nella mia carriera, circa tre anni dopo
che avevo iniziato, in cui ho dovuto smettere con questo lavoro. stato quando ho incontrato Tina.
Me ne stavo andando dallo studio romano di un fotografo
perch, dopo due ore che aspettavo, la modella non si era ancora presentata. Dovevo prendere un aereo la sera stessa e per
nulla al mondo potevo permettermi di perderlo.
Scendendo le scale, incrocio una biondina trafelata e sfinita,
che continua a ripetere: l'm late! l'm late!.
Ci siamo guardati e io ho provato la sensazione fortissima di
ricevere un colpo in pieno stomaco! Un po' com'era successo
con Claudia.
Le ho tenuto la porta aperta, lei mi passata davanti e, prima che sparisse per le scale, le ho chiesto: Excuse me, but who
are you?.
l'm a model, and I have to do some photos... But l'm late, l'm late!
L'ho accompagnata in studio. Sono rimasto l e la sera l'ho
invitata a cena. Io ero con il mio amico Maurizio, che mi accompagnava, e lei con la sua amica inglese. Sarebbe dovuta
andare come sempre: corteggiarla, portarla nel mio studio e
poi farci sesso, magari anche una cosetta a quattro. Quella sera
Maurizio e l'amica di Tina hanno fatto l'amore come pazzi sul
divano di casa mia. Invece io e Tina niente, eravamo a letto,
gi paralizzati da un sentimento fortissimo e incapaci di fare
qualsiasi cosa davanti agli altri due.
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Quando Teresa mi rispose al telefono, fece un grido di felicit nel sentirmi. Io ne fui lusingato. Mi serviva quell'emozione. Come se in un cielo completamente nero alla fine ricominciassi a intravedere qualche raggio di sole. Ero felicissimo. Mi
disse subito di questa nuova produzione, nello studio tutto
nuovo. E visto che io ero gi in Germania, presi immediatamente il primo treno per Hannover.
Su quel set mi sono veramente sentito rinascere, come se mi
fosse arrivata una boccata di ossigeno che mi riportava a respirare a pieni polmoni. Finalmente, dopo essere stato a lungo
lontano, mi sentivo di nuovo a casa. Conoscevo le regole del
gioco in quell'ambiente, ero nuovamente in un universo di cui
conoscevo tutti gli ingranaggi, che sapevo controllare. Non
dovevo truccarmi, non dovevo adulare nessuno per ottenere
sfilate o sedute fotografiche. Finalmente ritornavo a essere me
stesso. Di fronte a me c'erano belle ragazze truccate e vestite
in modo molto sexy che, come me, stavano l per fare sesso.
Dopo alcune settimane ho ultimato pazientemente il mio
percorso di ricostruzione per tornare di nuovo a essere finalmente il vero Rocco Siffredi, e di quella persona che era esistita
al mio posto per due anni non era rimasto pi nulla, l'avevo
completamente smantellata. Compromessi, mezze verit, sacrifici. Basta! Avevo deciso di fare davvero l'attore porno.
Ora era tutto estremamente chiaro nella mia testa. Volevo
diventare un vero professionista. Ed proprio questa passione
per la pornografia che mi ha salvato e ha permesso la metamorfosi.
Comunque, l'esperienza con Tina mi aveva definitivamente
fatto crescere. La forza di respingere la persona che amavo mi
ha dato tanta sicurezza in me stesso. Da l ho preso l'importante decisione di non indossare pi nessuna maschera nelle
scelte che avrei fatto nella vita di tutti i giorni, di non avere
pi vergogna del lavoro che avevo scelto. All'inizio della carriera, quando conoscevo una ragazza e mi chiedeva che mestiere facessi, io rispondevo sempre che facevo il modello. E
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In Europa ho girato qualche film, giusto per rifarmi finanziariamente, e poi sono ripartito per gli States. Il tempo di ricontattare i produttori e i registi che mi avevano cercato. Ma la
lingua era ancora una difficolt!
Lo stesso John Stagliano, un regista fra i pi affermati negli
Stati Uniti, mi fece fare un casting, ma mi disse di tornare quando avessi saputo parlare meglio in inglese.
Dopo quel rifiuto ero completamente afflitto. Ma la fortuna ha
voluto che la fotografa Suze Randall mi chiamasse per un servizio per la rivista "Penthouse" con la modella olandese Zara
Whites. All'epoca Zara era una classica modella di soft. Le foto
dovevano essere solo erotiche e per questo motivo il mio sesso
non doveva assolutamente comparire.
Ma, ovviamente, il mio problema sempre quello di riuscire
a tenerlo a bada, e la fotografa, donna di grande humour e simpatia, con la quale poi ho legato tantissimo, mi ha detto: Merda, Rocco! Dobbiamo fare del soft, se non riesci a non eccitarti,
trova almeno un buco per nascondere il tuo cazzo!.
Io non sapevo che fare, ero tanto imbarazzato quanto eccitato.
A quel punto Zara, con un sorriso malizioso, si voltata e
mi ha detto: Rocco, se vuoi, puoi nasconderlo dentro di me, se
pu esserti d'aiuto....
E il servizio stato straordinariamente realistico. In seguito
abbiamo lavorato molto insieme, Suze era una perfezionista e
i suoi servizi duravano anche cinque o sei ore! Mi adorava come modello.
Zara quella sera mi ha confessato che avrebbe voluto provare anche lei a fare l'attrice porno, cos il giorno dopo ci siamo
incontrati con John Stagliano e lei ha puntualizzato che la scena di sesso l'avrebbe fatta solo con me.
Ed stato unicamente grazie alla scena con Zara Whites che
John Stagliano ha lasciato correre il mio cattivo inglese. E cos,
con il film Buttman Ultimate Workout la mia carriera negli States ha preso il volo.
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Oggi mi rendo conto che i miei primi sette, otto anni di vita da
attore sono stati i pi divertenti e i pi spensierati. Quando la
fama arrivata agli inizi degli anni Novanta, quella leggerezza
d'animo con cui avevo iniziato scomparsa e mi sono ritrovato in una situazione molto pi delicata e complicata da gestire,
poich, oltre a essere attore, avevo deciso di passare dall'altro
lato della camera ed ero diventato regista e produttore. Da un
lato c'erano la pressione delle aspettative mediatiche e quella
di gestire cos tanti problemi di carattere produttivo che prima
di allora non avevo mai affrontato, dall'altro, inevitabilmente,
erano cambiati tutti i piani di relazione con gli altri colleghi, attori e attrici. Le ragazze che dovevano girare con me mi avevano in qualche modo messo sul piedistallo e i rapporti umani
erano mutati. Mi rattristava, soprattutto, l'atteggiamento delle
attrici nei miei confronti. Mi vedevano pi come una star che
come un loro collega. E i registi non facevano che appesantire
questa situazione.
Ti rendi conto? Lavori con Rocco Siffredi!
Venivo continuamente contattato da attrici che desideravano lavorare con me solo perch, mi dicevano, volevano vincere
l'Oscar per "la miglior scena di sesso", visto che io me lo accaparravo ormai tutti gli anni.
Questa cosa mi deprimeva moltissimo. stato allora che ho
capito che il divertimento puro, ormai, era finito. Tutto era diventato meno spontaneo, meno naturale. E, sessualmente par-
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stratega, ha cominciato dapprima facendo di tutto per conquistare la mia amicizia, si spacciava per il mio migliore amico per
entrare nella mia intimit e potermi osservare da vicino. Nella
mia ingenuit da ventenne, io non capivo perch ostentasse
tanta generosit nei miei confronti. Quando uscivamo la sera,
dopo le riprese, prima di tornare a casa lui si fermava sempre
davanti a un locale pieno di prostitute e mi diceva: Dai, Rocco,
divertiamoci e pagava sempre lui. Non capivo perch mentre
io avevo rapporti completi lui si limitava a toccare i seni delle
donne, fingendo di masturbarsi. Oggi immagino che lo facesse
nella speranza che il giorno successivo sul set avrei avuto prestazioni scarse.
Altre volte, per mettermi in difficolt, veniva da me dicendomi: Hai visto quella che ti devi scopare tu? Ha le unghie nere e
putride. Secondo me non si lava neppure....
Poi, quando ha visto che niente faceva veramente presa su di
me e sulle mie prestazioni sessuali, passato ad altro, qualcosa
di pi diabolico, pi a effetto. Ha cominciato a far circolare
quelle voci ignobili di cui parlavo prima. Andava anche dalle
attrici per dir loro: Non lavorare con Rocco. violento, ti far
del male. E poi non dimenticare che tutti dicono che ha l'AIDS.
Oppure: importante che tu lavori con Rocco, il numero
uno. Ma poi, ti avverto, ci sar l'ambulanza fuori dal set ad
aspettarti. dura quando comincia a creartisi intorno questo
genere di ambiente.
Ma se fin qui qualcuno potrebbe ritenerla pura competizione, quello che ha fatto in seguito stato degno di un serpente
velenoso. Un giorno un ex legionario che gli aveva fatto da
guardia del corpo per tre anni, e con il quale aveva finito per
rompere ogni rapporto, venuto a confessarmi tutto quello
che sapeva. Durante il periodo in cui aveva lavorato per lui
avevano parlato soprattutto di come eliminarmi. Mi ha spiegato che era ossessionato da questo desiderio. Il legionario
stesso si era proposto per spezzarmi le gambe, ma il francese
aveva bocciato questa soluzione, ritenendola troppo pericolosa
perch palesemente riconducibile a lui nell'ambiente. Aveva
pensato, piuttosto, a una cosuccia raffinata per mandarmi
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Diventare una celebrit, dall'oggi al domani, non un cambiamento della tua vita che affronti e gestisci in modo facile. Le regole del gioco sono dure, il fatto che l'unico modo che hai per
impararle giocare. Ora fa parte di me, e sono piuttosto sereno,
ma il prezzo da pagare stato alto. E lo tuttora. Ci sono momenti in cui vorresti diventare invisibile. Io adoro stare in mezzo alla gente, cos, normalmente, come uno qualsiasi, ma un
lusso che a un certo punto puoi concederti di rado. So che alcune persone pagherebbero oro per essere al mio posto, per potersi mostrare sugli schermi televisivi, vedersi sui giornali, parlare
alla radio, partecipare alle cene di gala. Ma quando gli impegni
di lavoro sono davvero molti, cerchi di ritagliare pi tempo
possibile per stare anche con la tua famiglia. Io sono uno che
ama stare a casa, con la moglie e i figli, nella mia sfera privata.
Con le persone che mi cercano sono disponibile, non mi sono
mai sottratto ai miei fan. Abbiamo un rapporto importantissimo, da sempre, di profondo e reciproco rispetto, perch quello
che ricevo da loro l'energia che restituisco con il mio lavoro.
Una volta, per la promozione del film Romance, durante il
Festival di Cannes, mi ricordo che un bambino, non avr avuto
pi di dieci o undici anni, mi passato davanti con sua madre,
si bloccato indicandomi e ha gridato: Guarda, mamma!
Rocco Siffredi! L'uomo col cazzo pi grande del mondo!.
Sua madre diventata rossa come un peperone e si dileguata col figlio in mezzo alla folla. Sicuramente quel bambino non
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guardava i miei film, ma la televisione s, e forse aveva semplicemente registrato e ripetuto quello che i media dicono di me.
In quell'occasione, l'organizzazione aveva assolutamente
voluto darmi delle guardie del corpo. Io non volevo, perch
non nella mia mentalit. Ma quando mi sono trovato in
mezzo alla folla, con mia moglie e mio figlio appena nato, il
pubblico entusiasta ed elettrizzato, i fan che ci sono
letteralmente saltati addosso, ho avuto paura per il piccolo e ho
accettato la sicurezza dei bodyguard.
Ricevo migliaia di lettere e soprattutto di e-mail dai fan di
tutto il mondo. A volte sono davvero sbalorditive!
Ci sono mariti che mi offrono soldi per fare sesso con le loro
mogli. Mi ricordo che un ricco gioielliere di Napoli mi contatt
per passare un paio di settimane con lui, la moglie e altre coppie di amici sul loro yacht privato, come guest star delle mogli.
Una delle lettere pi curiose che ho ricevuto stata quella
che arrivata da Kansas City, in cui mi si chiedeva quanto costasse una prestazione di sesso privata. Ho risposto che non ne
facevo, e l'altro mi ha scritto una seconda lettera in cui esprimeva tutta la sua disperazione. Mi sembrato incredibile, mi sentivo a disagio per un uomo che nemmeno conoscevo. Lui era
un habitu dei film porno e la moglie ne era molto seccata.
Per, quando casualmente lei si era imbattuta in uno dei miei
film, erano riusciti a trovare un compromesso, li avrebbero visti
insieme e solo quelli in cui recitavo io.
Pian piano, per, le cose si sono complicate. All'inizio le bastava
chiamarmi Rocco mentre facevamo l'amore, poi mi ha chiesto di
parlarle in italiano e io ho imparato qualche parola per
compiacerla, e poi la situazione degenerata. Essere te mi creava
troppa confusione... Sono andato da uno psicologo e lui mi ha detto
che il rimedio pi efficace era lo stesso che funzionava con i bambini
che fanno i capricci per qualcosa. Quando l'hanno ottenuta, non ne
hanno pi bisogno. Se sua moglie vuole questa cosa gliela dia.
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C'era poi un'altra fan che voleva fare a tutti i costi sesso con
me. Il suo uomo aveva escogitato di farle girare un film porno
con me, come regalo di San Valentino. Ci siamo incontrati a Parigi per le riprese e alcuni mesi dopo mi hanno mandato un'email in cui mi ringraziavano moltissimo perch questo episodio aveva fatto nascere tra di loro una maggiore complicit e
ora finalmente aspettavano un figlio che avevano desiderato da
tempo, ma che sembrava non arrivare mai.
L'e-mail che mi ha fatto pi tenerezza in assoluto, invece,
stata quella di un ragazzo australiano di Melbourne che mi invitava a casa sua e mi diceva di non preoccuparmi dei soldi del
biglietto perch li stava mettendo da parte lui per comprarmelo. Aveva una fidanzata di diciotto anni che era una mia grandissima fan e lui aveva deciso di farmela conoscere. E aggiunse:
Quel che deve succedere, succeda!. Non ha pensato nemmeno per un attimo che avrei potuto dire di no, ma la cosa davvero divertente era la foto che mi aveva inviato della sua ragazza
abbracciata ai nonni materni...
In vent'anni di carriera ho incontrato molte ragazze che
hanno iniziato a fare le attrici dopo essere state prima mie fan.
Alcune di loro a quindici anni avevano la mia foto sui diari di
scuola e la loro speranza era di incontrarmi sul set. Infatti, il
pi delle volte, quando mi capitato di lavorare con alcune di
loro, non riuscivano a rilassarsi mai completamente per la
troppa emozione. Questo per me era molto toccante, perch si
trattava non pi solo di sesso, ma di qualcosa di pi profondo,
quella particolare forma di "affetto" che si sviluppa quando si
proietta il sentimento di fiducia e di stima sul proprio idolo.
Quando ho deciso di smettere di fare l'attore, ho ricevuto
delle e-mail davvero commoventi. Alcuni miei fan mi
chiedevano cosa avrei fatto, altri mi invitavano a continuare.
Ce n' stata una in particolare, di un ragazzo di un paesino
simile a Ortona, sempre in Abruzzo, che mi diceva: "Rocco!
Pensa tu quanta ne hai avuta se hai deciso di smettere! Oggi tu
lasci tutto. Ma qui c' un ragazzo con i tuoi stessi sogni, stesse
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e-mail che li ho fatti venire a Budapest. Ma appena si sono ritrovati sul set, si sono trasformati in due ragazzetti pietrificati dalla
timidezza. A un certo punto, uno dei due ha avuto un'erezione
e, non appena l'attrice glielo ha preso in bocca, venuto
immediatamente. Allora l'altro mi ha chiesto di mostrargli come l'avrei fatta io quella scena! Avevo messo in conto che sarebbe finita cos, avevo previsto il loro fallimento. Sono entrato in
scena, ma ho lasciato comunque che assistessero. Ho consigliato loro di cominciare da produzioni pi modeste e meno impressionanti. E giusto qualche mese fa mi hanno chiamato dicendo che nel frattempo hanno lavorato molto in Francia e sono
pronti a girare un film con me.
Nella maggior parte dei casi questo tipo di esperienze si rivela un fiasco, molto rischioso dal punto di vista economico,
puoi buttare via l'allestimento di un set. Ci non giova n agli
attori n alla produzione. Per questo continuer sempre a ripetere che quello dell'attore porno un vero e proprio lavoro.
Non puoi improvvisarlo.
Vorrei davvero poter trovare il modo per insegnare questo
mestiere a qualcuno.
Se il lavoro pu ancora riservarmi una grandissima soddisfazione, potrebbe essere proprio questa! Mi frulla in testa da un
po' l'idea di aprire una scuola per attori di cinema porno, esattamente come quelle di arte drammatica. Chi lo sa! Comunque
ho in progetto di fare molto presto un film didattico, utilizzando aspiranti attori o, se vogliamo, "studenti", mettendoli insieme ad attori professionisti affinch possano imparare tutte le
tecniche e le difficolt che si incontrano in questo lavoro.
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Spesso nella mia carriera mi sono ritrovato a dovermi difendere da critiche sulla mia cosiddetta "esuberante energia" o
"troppa violenza". La scena che viene sempre tirata in ballo
dai media quando vogliono discutere di questo argomento
quella famosa del bagno nel film Sandy l'insaziabile, in cui, durante un rapporto anale, io infilo la testa dell'attrice francese
Sidonie nella tazza del cesso e tiro l'acqua.
Ho incontrato questa ragazza a Parigi, me l'ha presentata
Alban Ceray, un grande pornostar degli anni Ottanta, che mi
ha detto: Rocco, conosco una parrucchiera che adora il sesso
a trecentosessanta gradi, adora essere dominata e il suo sogno
fare un film con te.
Io stavo preparando il mio nuovo film a Roma e le ho proposto una parte.
Prima della scena le ho chiesto, come faccio in genere con
tutte le attrici, se c'erano cose particolari che voleva o non voleva fare.
Lei con un gran sorriso mi ha detto: Fammi tutto quello
che vuoi, sono tua.
La scena nel bagno era una scena molto passionale, con un
crescendo di energia molto forte. Durante il rapporto anale
con Sidonie mi sono reso conto, appena l'ho penetrata, che ero
entrato nella sua testa. Lei si girata e, con quello sguardo tipico della donna che ti si sta sottomettendo, che non puoi non
riconoscere se almeno una volta l'hai gi visto, mi ha autoriz-
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zato a fare di lei qualunque cosa! La scena ha avuto un crescendo forte e passionale, e quando ho visto il suo volto appoggiato sull'orlo della tazza, istintivamente le ho infilato la
testa dentro e ho tirato lo sciacquone sui suoi lunghissimi e
bellissimi capelli biondi. E l, per un attimo, il dubbio che potesse avere una reazione incazzata mi venuto, ma niente di
tutto questo: lei si girata e mi ha abbracciato e baciato. Da
quel momento, per quasi un anno, ho avuto difficolt a lavorare con questa ragazza, perch si era completamente invaghita. Ma questo non sarebbe stato un problema se non fosse diventata una maniaca ossessiva che mi ha perseguitato, che ha
cercato di intrufolarsi nella mia famiglia in ogni modo per poter avere informazioni su di me. Faceva praticare riti di magia
su di noi e soprattutto su mia moglie. Siamo stati vittime della
sua ossessione morbosa per diverso tempo.
Dopo questo episodio i colleghi e i media che non hanno particolare simpatia nei miei confronti si sono serviti della storia
per cucirmi addosso l'immagine di personaggio violento. Non
ho avuto la bench minima voglia di lasciarmi trascinare in
una querelle del genere. Cosa avrei dovuto fare? Smentire con
sottotitoli, o inserire didascalie esplicative nei miei film? Ma
per favore! Io odio il politically correct e non renderei mai il sesso meno animalesco di quanto lo stato in scena.
Dall'esterno, alcune scene possono sembrare violente, vero. Ma, nel tempo, ho potuto constatare che queste accuse mi
venivano rivolte o da chi aveva bisogno di strumentalizzarle, o
da chi manifestava chiare inibizioni rispetto alla propria sessualit!
Tutti i miei pi grandi detrattori, e parlo di registi, attori e
produttori che fino a qualche anno fa trovavano che la mia
sessualit fosse troppo violenta, oggi sono tutti, e quando dico
tutti non esagero, passati a fare film per cui la parola "hard"
non pi esaustiva!
Io ho sempre tratto l'ispirazione per la mia sessualit da una
ricerca pura infinita, senza sottostare ad alcun clich formale, e
soprattutto l'ho sempre vissuta con la mia partner, cercando
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ho frequentato la domanda che mi stata rivolta pi frequentemente : Rocco, ma quanto grosso il tuo pene?.
Le misure del mio uccello sono sempre le stesse, nemmeno a
furia di chiedermelo sono aumentate. L'audience, invece, si alza ogni volta che viene posta una domanda di questo genere!
La televisione fino a pochi anni fa era un meraviglioso mezzo
d'intrattenimento per le famiglie, ora il pi grande strumento
di potere, di guerra. Ha modificato i comportamenti naturali
della gente, ha omologato i gusti, i desideri, le ambizioni. Ha
annullato le peculiarit individuali, impedendone lo sfogo se
non attraverso l'aggressivit. E poi mi vengono a dire che il
porno diseducativo!
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ro integrit artistica senza limitazioni. Fra questi John Stagliano e Joe Silvera. Quest'ultimo mi chiam, un giorno, per alcune riprese con una sua amica che voleva assolutamente girare
con me, ma sapeva che solo se ci fosse stato lui come regista
avrebbe potuto essere se stessa. La ragazza, che nella vita faceva anche l'avvocato, diceva che il suo sogno era girare in
Europa perch in America, a causa della troppa censura, nessuno la faceva scopare come voleva.
Ho iniziato a giocare con questa donna, a farle domande
perverse, a provocarla con cose del tipo: E se ti piscio addosso, e lei mi rispondeva: No, per favore, in bocca mentre
continuava a toccarsi la fica e a bagnarsi sempre di pi. La sua
voglia di fare sesso senza regole e senza limitazioni era troppo
forte, se fosse rimasta l sarebbe stato veramente duro per lei
continuare a lavorare nel porno americano!
Io mi ritengo molto fortunato ad avere l'opportunit di lavorare senza dover sottostare a costrizioni cos rigide. Il sesso
non dovrebbe avere alcun tipo di limitazione e se praticato
fra maggiorenni consenzienti, capaci d'intendere e volere, io
non dar mai lo stop all'azione, qualsiasi cosa loro facciano.
Sul set, ai miei attori, chiedo di essere adulti e responsabili.
Sono un regista, non un censore. Sto l non per vietare, ma per
spingerli a oltrepassarsi, a lasciarsi totalmente andare quando
fanno sesso.
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gno di alcuna autorizzazione. Se uno dei miei film venisse piratato o, comunque, me ne fosse rubata la paternit, io non
avrei concretamente alcun mezzo per convincere il giudice in
un tribunale che quel film mio. Fanno eccezione pochissimi
Paesi, in cui sono presenti organismi di Stato che si occupano
di garantire la legittimit anche in questo ambito.
Questa mancanza di un orizzonte giuridico nel settore che garantisca i lavoratori e il prodotto ha molteplici ripercussioni
perfino su quest'ultimo. Si sente spesso accusare i film pornografici di essere poveri a livello di trama e di dialoghi o comunque molto approssimativi.
Vorrei che qualcuno mi spiegasse un giorno qual il metro
di comparazione su cui si basano, in genere, questi giudizi.
Perch se quello adottato per il cinema tradizionale, non ci
siamo proprio!
Nell'hard non abbiamo un budget sufficiente per pagare
scenografi, sceneggiatori e dialoghisti, n tanto meno per garantire tutte le voci di produzione del cinema tradizionale.
Inoltre le persone che sono sul set non escono certamente dalle scuole di arte drammatica. Se l'hard fosse riconosciuto come un vero e proprio settore di intrattenimento, il nostro ambiente sarebbe attorniato di professionisti, invece siamo
costretti a lavorare con l'arte dell'improvvisazione. Nessun reparto escluso.
Un altro dei pi gravi handicap di questo settore l'impossibilit di usare i media per pubblicizzare i film. Tutti si rifiutano
di promuovere film pornografici su mezzi di informazione, anche quando sono ottimi prodotti. Cos l'utente finale che entra
in un videonoleggio o in un sexy shop non ha alcuno strumento che lo orienti nella scelta.
capitato spesso che i miei fan mi abbiano chiesto: Rocco,
ma come si fa a trovare un buon film nel tuo settore?.
Il pi delle volte, infatti, il cliente sceglie forse attratto dalla
copertina, o per il genere che lo appassiona, talvolta per la star
del cast, ma fino a che non porta a casa il film, non pu sapere
cosa ci trover dentro.
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Una ragazza pu fare dell'hard il suo mestiere finch non viene troppo notata, quando per le si dovesse prospettare un'opportunit di affermarsi, si scontrer con non pochi problemi: il
disprezzo della societ, la solitudine, la difficolt di avere una
vita sentimentale, per non parlare di un rapporto stabile, o una
famiglia. per questo motivo che, nella stragrande maggioranza dei casi, le attrici fanno solo una brevissima carriera e poi
scompaiono.
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fisiche non favorevoli, e tutt'a un tratto ogni cosa viene rimessa in discussione.
Vi siete mai chiesti cosa significhi per un'attrice arrivare sul
set e avere in programma una scena anale multipla, magari
con attori superdotati, e non essere proprio nello stato d'animo
giusto per affrontare la situazione, perch quel giorno lei, che
una persona come tutti, presa da altre preoccupazioni? Ma
deve farlo comunque.
Per un uomo non molto diverso. Un detto napoletano che
mi trova estremamente d'accordo dice: "Un cazz' nun vo' pensier". Pensate per un attimo a come ci si pu sentire nudi davanti a una donna e a una troupe cinematografica quando c'
totale assenza di coinvolgimento sessuale, cos come pu capitare nella vita di rutti i giorni, per esempio davanti alla propria fidanzata o moglie. La grande differenza che con la fidanzata prendi tempo, inventi un mal di testa, ma sul set
questo tipo di escamotage non si pu usare. Il tempo concesso
per avere o riprendere un'erezione minimo, senza considerare l'imbarazzo e il nervosismo che si creano. Perch magari
le ragazze o i tecnici che avete di fronte non hanno nessuna
voglia di fare notte per colpa vostra. Credetemi, in occasioni
come questa, la dignit di un uomo subisce un duro colpo.
Questo un mestiere particolarmente faticoso, sia sul piano
psicologico sia su quello fisico. Anche per l'influenza di una
semplicissima regola che si applica a tutte le attrici e gli attori:
every day you work, you get money.
Si viene pagati a prestazione e non si ha alcuna assicurazione per disoccupazione o malattia, in caso di influenza o per la
slogatura di una caviglia.
Inoltre, oggi, i ritmi del lavoro di un attore porno si sono adeguati alla frenesia della vita che facciamo tutti.
Vent'anni fa, quando ho cominciato, era raro che i film avessero pi di tre o quattro scene di sesso, oltretutto le riprese duravano poco perch si girava in pellicola. E la pellicola non consentiva, sia per le limitazioni tecniche sia per i costi, riprese
lunghe. Per non parlare delle posizioni che erano molto standard: insomma corrispondevano alla realt del sesso casalingo.
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Oggi il lavoro di attore porno diventato molto pi impegnativo, sia per gli uomini, sia, soprattutto, per le donne. Si
sottoposti a uno sfruttamento fisico che una volta era impensabile. Sono persuaso che ormai sia un lavoro molto logorante.
Oltretutto, con l'avvento della videocamera i costi di ripresa sono diventati irrisori e i registi hanno la possibilit di girare senza stop di camera per almeno un'ora. Le scene hard si sono adeguate alla moda dell'estremo, come nello sport. Una volta le
attrici che facevano penetrazione anale erano una rarit, oggi
la regola per una ragazza che voglia diventare attrice porno.
Gi la maggior parte delle attrici pratica la doppia penetrazione
anale, alcune di loro anche la tripla. La vecchia DP, cio uno nella
vagina e uno nell'ano, dmod. Inoltre, si d sempre pi
spazio a scene esclusivamente di sesso e meno al racconto della
storia. I ritmi sono diventati massacranti, soprattutto in seguito
all'avvento della "tecnica del gonzo", detta anche "Pro-Am",
ovvero una via di mezzo tra il professionale, che utilizza attori
professionisti, e l'amatoriale, che allude al video casalingo, in
cui il cameraman interagisce direttamente con la scena di sesso.
La ripresa la sua stessa soggettiva. Questa tecnica fa sembrare
che l'attrice faccia sesso con la telecamera, e quindi induce nello
spettatore l'illusione che lo stia facendo direttamente con lui.
Ha iniziato a prendere piede circa dieci anni fa, limitandosi a riprese in soggettiva, fino ad arrivare, oggi, a togliere di mezzo
tutte le inquadrature classiche, campo-controcampo, totali: non
c' alcun bisogno n di scene recitate, n di dialoghi scritti, la
base l'improvvisazione. Sono soprattutto scene di sesso.
Il classico cameraman professionista, quello che una volta
veniva dalla televisione, stato completamente soppiantato. Il
suo ruolo non pi soltanto quello di semplice operatore, ma
quello di tenere propriamente le fila della regia di tutto il set. Fino ad arrivare, talvolta, a vederlo entrare in scena per fare sesso: la sua mano entra nell'inquadratura per toccare il corpo dell'attrice, l'inquadratura si abbassa in soggettiva sull'attrice
mentre lei gli fa un pompino. Ci ha comportato, via via, una
naturale trasformazione dell'attore che, dal cameraman al regista, ricopre contemporaneamente quasi tutti i ruoli.
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sivo? Ma continuano a lavorare, forse perch vogliono guadagnare molto e subito. Dopo una settimana, con questo ritmo,
sono fuori uso.
Ho conosciuto diverse ragazze che hanno dovuto farsi ricucire l'ano per non aver capito quando era il caso di fermarsi.
Attori stanchi e depressi per i ritmi troppo serrati. Senza contare la trasmissione di tutte le malattie sessuali che si cronicizzano, perch non si ha il tempo di curarle, e vengono diffuse di
continuo.
Io di cronicit ne so qualcosa, dopo aver lavorato per oltre
dieci anni a una media di due orgasmi al giorno, mediamente
per venti, venticinque giorni al mese! Come la maggior parte
dei veterani del porno, soffro di problemi alla prostata legati
all'eccessiva sollecitazione a cui i nostri ritmi ci sottopongono.
I tempi di riproduzione dello sperma sono molto pi lenti di
quelli richiesti dalla produzione cinematografica!
Se state fremendo per conoscere la ricetta per riuscire a sostenere un ritmo simile, eccovi accontentati: mescolate un litro
di latte, cinque uova, due banane e un po' di proteine in polvere, e bevete l'intruglio tutte le mattine prima di fare colazione. E fatene buon uso!
Insomma, quando parlo della gestione che gli attori porno
devono avere di se stessi, intendo la complessit di tutta questa serie di fattori, considerata nella sua interezza. La depressione dietro l'angolo e la sovraesposizione un pericolosissimo boomerang. Oggi molto pi che qualche anno fa.
Quando ho iniziato questo mestiere ho avuto la fortuna di lavorare con tante pornostar che dovevano il loro successo alla
grande esperienza accumulata in anni di lavoro. La prima tra
queste stata Moana. Era l'inizio dell'86 e lei era a Roma per il
suo primo film. Per me era la seconda esperienza. Una ragazza dolcissima, molto alta, con i capelli lunghissimi biondo naturale, fisico atletico, dotata di portamento e femminilit da
lasciare senza fiato. Con Moana nato subito un bel rapporto,
un grande feeling, e in tutti i suoi film successivi lei ha continuato a volermi come suo partner fisso.
Moana era una persona molto riservata nella vita e soprattutto sul set. Durante le pause delle riprese se ne stava sempre
nel suo camerino, e io ero lunico al quale permetteva di entrare. Facevamo grandi chiacchierate sul volo e sullo sport in generale, condividevamo le stesse passioni sportive.
All'inizio della carriera era molto timida, tipico delle attrici
italiane. Non si lasciava andare davanti alla troupe, aveva quasi
vergogna. In seguito, dopo i suoi primi film negli States, Moana
era completamente cambiata. Aveva capito molto di pi sul suo
mestiere, e su che tipo di lavoro doveva fare su se stessa per riuscire al meglio. Cos, appena rientrata, diventata da subito,
con la sua bellezza, la pi grande pornostar italiana di tutti i
tempi. Perch da quando questa magnifica ragazza venuta a
mancare, il panorama italiano non mai pi riuscito a rimpiazzarla; io credo, sinceramente, che rester insostituibile.
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Kelly Stafford una meravigliosa inglesina con la quale ho girato alcuni dei film pi belli degli ultimi anni. Tra noi c'era un
rapporto davvero incredibile. Lei era una vera passionale e una
ragazza molto imprevedibile nel senso pi stretto del termine.
Quando le ho prospettato la prima volta di recitare con me, ha
accettato, ma quando ha ricevuto l'assegno non ha voluto essere pagata. Le ho spiegato che il film sarebbe stato venduto in diversi Paesi, che ci avrei fatto dei soldi e che era dunque logico
che lei venisse remunerata, ma lei ha risposto semplicemente:
fuori questione: mi sono talmente divertita sul set che non
accetter una sola sterlina!.
In seguito abbiamo girato insieme ancora quattro o cinque
film e, ogni volta, rifiutava i soldi che le offrivo. Quando sono
tornato a Budapest, le ho inviato un assegno di quindicimila
sterline. Per me ogni lavoro deve essere pagato. Il prezzo medio di una scena va da cinquecento a mille dollari, e io mi sono
fatto un punto d'onore di darle mille sterline a scena.
Con Kelly abbiamo girato film davvero pazzeschi, abbiamo
gli stessi gusti sessuali, ma all'inizio, quando l'ho conosciuta,
pensavo che avesse qualche problema di stabilit psichica; invece, mi sono accorto, dopo, che adorava i giochetti strani. Lei
faceva parte di quella categoria di attrici assolutamente atipiche. Prima di ogni scena si comportava come se tutto a un
tratto non capisse pi perch stava l, faceva una quantit di
capricci impressionanti, finch una volta persi le staffe e dissi:
Tutti a casa, basta.
Lei mi rispose: Ma non lo capisci che lo faccio apposta? Io
godo cos, nel sentirmi costretta.
Aveva bisogno di creare attorno a s un ambiente in cui tutti
gli equilibri cominciavano a saltare, diceva frasi come: A me
fanno schifo questi attori che mi scopano in modo professionale.
Una volta era seduta sull'attore in penetrazione anale, ma se
ne stava come annoiata e con le braccia conserte, io giravo, le
ho chiesto di reagire, di darmi espressioni in camera, lei mi ha
domandato: Quale vuoi fra quelle tipiche da pornostar?.
E io: Kelly, please.
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A parte Kelly, credo comunque che le inglesi, in generale, siano molto portate per questo lavoro, almeno dalla mia esperienza diretta. La sessualit non rappresenta un problema per
loro, tutt'altro, sanno prendere liniziativa e non hanno bisogno di indicazioni. Forse non saranno le pi carine, ma sono
quelle che sprigionano pi energia sessuale davanti a una telecamera.
Le pornostar americane degli anni Settanta, da Linda Lovelace a oggi, hanno fatto la storia del pomo. Sono sempre state
fra le ragazze pi belle del mondo. Recitano con una tale facilit, sono molto reattive; ho sempre sostenuto che fare film
con loro uno spasso sia per il regista sia per l'attore: fanno
tutto loro, non devi nemmeno dare indicazioni. Ciononostante
bisogna fare una considerazione importante.
Negli Stati Uniti il pensiero delle persone schiacciato da
un fortissimo provincialismo. Il peso della considerazione sociale molto forte e, soprattutto, i media enfatizzano questo
atteggiamento. Gli americani vivono tutto in maniera molto
conflittuale. Ho visto molte attrici dall'anima lacerata e la
mente confusa a causa di questa influenza. In dieci anni di
produzioni negli States ho assistito un'infinit di volte a scene
che rasentavano il patetico. Qualcuna arrivava sul set, aveva
una voglia forte di sesso estremo, magari voleva pi uomini
alla volta, e in scene al limite della legalit. Il giorno successivo, per, arrivava in lacrime perch desiderava una famiglia,
e voleva smettere con questo lavoro.
All'inizio prendevo tali reazioni come moti dell'anima autentici, mi commuovevo sinceramente; assistendo per alla
stessa situazione ripetuta, con le stesse dinamiche, mi sono accorto che era il loro modo di sfogare la conflittualit esasperata fra la propria personalit e i modelli comportamentali imposti dalla societ.
Le europee, come dire, non si possono definire in blocco, hanno tutte qualcosa di diverso. Per certi versi, sono la via di
mezzo fra le ragazze americane e le ragazze dell'Est. Non
abbiamo mai avuto un vero e proprio flusso di ragazze
europee in questo ambiente. Certi Stati pi liberi, come Germania, Olanda e Francia, hanno registrato qualche presenza
in alcuni momenti, ma comunque non di rilievo. L'Italia in
assoluto la meno rappresentativa mentre la Spagna, per
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La concorrenza si fregata le mani quando ho deciso di interrompere la mia carriera! E tuttavia, spesso mi giungeva il suono di un'altra campana: I tuoi film funzionano perch ci sei
tu, perch la gente vuole vedere te!.
Ogni volta che faccio un film, le uniche preoccupazioni mie e
di mio cugino Gabriele, al mio fianco da pi di dieci anni, non
sono la trama, le ragazze o l'ambientazione, ma gli attori! Sono diventati un'incognita. Questo vi sembrer esagerato, ma
bisogna che gli attori siano affidabili per arrivare al termine
delle riprese. Quando recitavo io, questi problemi mi toccavano marginalmente, perch avevo sulle mie spalle tutto il peso
della produzione. Gli altri non mi preoccupavano, perch le
scene importanti le facevo io. Tuttavia, da quando mi sono ritirato, cercare di fare film competitivi senza Rocco stata la
mia nuova sfida. All'esordio nella regia ho commesso il grave
errore di cercare me stesso negli attori, di aspettarmi che provassero le stesse emozioni e sensazioni che provavo io quando
stavo davanti alla telecamera. Poi ho cominciato a lavorare
sulla loro vera personalit ritagliando per loro ruoli su misura.
Sfortunatamente, il problema che affligge ancora oggi il
settore del porno la mancanza di attori affidabili e professionisti. A dimostrazione di quanto sia difficile fare bene questo
lavoro, basti pensare che nell'arco di tutti questi anni il numero di pornostar di sesso maschile non certamente cresciuto.
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dirvi quello che dovete fare, prendete l'iniziativa, ma non cercate di strafare. Non c' niente di meglio e di pi efficace che
eccitarsi per davvero. Fatevi questo viaggio insieme alla vostra
partner alla ricerca del piacere. Il restante venti per cento rappresentato dal vostro serbatoio di energie di scorta e dal vostro
dispositivo di controllo su tutto quello che state facendo, affinch possiate corrispondere a qualsiasi indicazione del regista o
risolvere qualsiasi problema senza mai perdere il controllo della situazione. importante non far sentire alla vostra partner
che una parte di voi obbligatoriamente altrove, cosa inevitabile davanti alla telecamera. Se la scena sta per iniziare, cercate
di non farvi mai trovare impreparati, cio non ancora lavati o
senza aver imparato le battute. Anticipate i tempi, meglio cinque minuti prima che dopo. Tutto quello che dovete fare per
voi fatelo prima della scena, ma quando si inizia pensate solo a
concedere il cento per cento di voi stessi. Se avete problemi di
erezione non mai colpa della vostra partner, anche se non incontra il vostro gusto o se antipatica e sgarbata.
E ancor peggio se avete l'uccello duro e vi fermate a discutere con il regista per screditare la ragazza con frasi come: "Io
sto facendo il mio lavoro, non vedi che ce l'ho duro! lei che
non sa fare un cazzo".
Evitate, fin dall'inizio della carriera, di eccitarvi con un'altra
sul set che non sia la vostra partner: il peggior sbaglio che
possiate fare! Anche perch l'eccitazione dura poco e nel
momento in cui tornerete sulla partner avrete un grosso problema, a meno che non facciate come Don Fernando, un attore
messicano naturalizzato USA, che prima di eiaculare metteva
un giornalino porno giapponese sulla faccia della sua partner!
Altra regola d'oro, se si vuole fare il pornostar, non innamorarsi mai delle proprie partner. Ovviamente mi capitato di
provare un'attrazione straordinaria per alcune attrici con cui
ho fatto l'amore: con loro avrei potuto vivere molto pi di una
scena di sesso sul set. In ognuna di queste occasioni, per, ho
cercato di reprimere la sensazione di affinit e il sentimento di
trasporto. Ho avuto profondi rapporti di amicizia con alcune
ragazze, ma non mi sono mai innamorato di nessuna di loro.
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Un'altra difficolt concerne il senso di responsabilit che bisogna assumersi di fronte alla condizione stessa di essere un
pornostar, con tutto quanto questo comporta, a prescindere dal
tempo e dal luogo in cui ci si trova. Ovviamente sul set ci si
diverte molto. Una volta spenti i riflettori e riposte le teleca-
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to Apocalypse Now, utilizzando parte della stessa troupe tecnica di filippini. In seguito, c' stata una lunga serie di film: Tarzan X, Rocky X, Torero, I magnifici 7, Il Marchese de Sade.
Con Joe c'era un rapporto bellissimo.
Ricordo che mi diceva sempre: Rocco, la differenza tra te e
gli altri che con loro devo usare la camera a spalla, per movimentare la scena, e con te invece uso solo lo zoom.
Mi sembra ancora di vederlo seduto dietro la sua macchina
da presa, con il suo sigaro. Joe era quello che si diceva un vero
regista, veniva dal cinema tradizionale, aveva una grandissima
esperienza, stato forse il pi grande esperto di cinema di genere a trecentosessanta gradi conosciuto in tutto il mondo. Era
analitico, dotato di una capacit di semplificazione che non ho
mai visto in nessun altro regista. Era decisamente il pi conteso dai produttori. Poteva tirare fuori quattro, cinque film diversi dallo stesso set, semplicemente giocando con le luci. Joe
mi ha insegnato molto. Era un vero artista. Dico "era" perch,
purtroppo, venuto a mancare troppo presto e con lui il cinema ha perso un grande rappresentante.
Ho un ricordo affettuoso di Alex Derenzi, Anthony Spinelli,
Henry Pachard, John Leslie, Paul Thomas, TT Boy, John Do,
Ron Jeremy, con i quali sono nate delle belle amicizie.
E poi vorrei parlare degli attori con i quali ho diviso giornate
di puro divertimento e di piacere, e per i quali nutro un
profondo sentimento di rispetto. Roberto Malone e io abbiamo
iniziato a lavorare nello stesso anno; uno di quelli che hanno
fatto la storia del porno italiano, un grande caratterista, io amo
definirlo il Robert De Niro del porno. Franco Roccaforte, o pi
semplicemente Teo, il dolce gigante nero, stato a lungo
l'unico attore nero professionista in Europa, adorato e
contemplato da tutte le pi belle ragazze del porno, e non solo.
Zenza Raggi, o meglio Karim, senz'altro il pi simpatico,
dotato di grande tecnica, sia come attore sia come amante: sono sicuro che non avrebbe alcun problema a recitare nel cinema tradizionale, anche se avrebbe potuto avere un grande futuro nel calcio!
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In tutta la mia carriera ho sempre cercato di dare il piacere prima ancora di riceverlo. per questo che, se un'attrice mi chiedeva una scena piena di romanticismo e di carezze, la facevo
in quel modo, se una donna mi diceva che amava il sesso molto forte, ero capace anche di quello per farle raggiungere il
piacere. Per riuscire a fare bene questo lavoro occorre essere
molteplici. Non si pu avere un tipo di donna predefinito: devi
poter esprimere la stessa passione, lo stesso entusiasmo e la
stessa eccitazione con qualsiasi tipo di partner con la quale ti
trovi a lavorare, indipendentemente dalle caratteristiche fisiche che preferisci e dai tuoi gusti sessuali.
A me piaceva moltissimo passare da una scena tenera e romantica a una scena molto forte. Questa tavolozza di sfumature per un regista era sicuramente interessante tant' che, di
fatto, non sono mai stato relegato a un solo ruolo.
Accanto alla versatilit dell'attore, esistono, come ho detto,
due stili che qualificano il cinema porno professionale: quello
americano e quello europeo. Senz'altro entrambi mi hanno formato, ma poi ho preso a seguire semplicemente il mio istinto,
cercando di essere il pi naturale possibile sul set per vivere e
far vivere a pieno la scena che viene filmata. Bisogna per intendersi sul concetto di "naturale", che non vuol dire fare tutto
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so trovare quel tempo, che altrimenti non riuscirei a ritagliarmi, per stare su prati e colline. A contatto con la terra. Nel fango. Amo il contatto cos selvaggio con la natura.
Non so cosa sta accadendo ultimamente, sicuramente inizio
a invecchiare perch gli ultimi due anni li ho passati tra il set e
l'ospedale a farmi riparare le mille fratture che mi sono provocato soprattutto cadendo con la moto, la pi recente proprio
sul set del mio ultimo film. Forse ho voluto dare alla mia carriera un epilogo molto doloroso! Purtroppo non riesco a limitarmi, qualsiasi cosa faccia, e non so fino a che punto c'entri il
mio carattere. Sembra che, poi, l'ultimo anno sia stato il peggiore in quanto a sfighe.
Il mio ultimo film The Emperor, prodotto da Vivid e diretto da
Paul Thomas, per esempio, stato un concentrato di sfighe
personali! Paul mi ha fatto una corte spietata per lunghi mesi e
alla fine ho accettato di salutare il mio lavoro con quest'ultimo
progetto. Sono a tutt'oggi convinto di aver fatto in assoluto il
film pi maledetto della mia carriera! E magari beccher
anche qualche Oscar!
Il primo giorno di riprese la mia partner americana era molto tesa perch doveva lavorare con Rocco Siffredi, quindi per
rilassarsi non aveva trovato soluzione migliore che bersi tre o
quattro bicchieri di vino gi alle nove del mattino. Non appena ci siamo trovati davanti alla telecamera, come da copione
lei ha cominciato a schiaffeggiarmi, ma con una forza e un vigore che la sceneggiatura non prevedeva. Ho capito subito
dalla sua violenza che aveva perso il controllo della situazione, ma non volevo fare la parte di quello che si lamenta per un
paio di schiaffi ben assestati! Solo che lei continuava a picchiarmi sempre pi forte e con una mira cos precisa che ho
cominciato a sentire che la palpebra mi si gonfiava tutta di un
colpo rendendomi difficile tenere l'occhio aperto. Allora l'ho
fermata, e sono andato in bagno. Mi sono visto allo specchio,
ero come un pugile malmenato. Il giorno successivo sono arrivato sul set con un occhio nero.
Le riprese non erano iniziate proprio nel migliore dei modi.
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La storia era molto liberamente ispirata a quella di 81/2 di Federico Fellini, e io ero molto fiero d'interpretare il ruolo di
Marcello Mastroianni.
Il secondo giorno dovevo fare una scena con Brianna Banks,
una superstar americana, che mi ha confessato, con voce molto
emozionata, che aspettava quel giorno da cinque o sei anni e
che questo desiderio risaliva alla sua adolescenza: mentre le sue
compagne di classe collezionavano le foto di Tom Cruise, lei accumulava le mie. E per provarmelo me le ha portate sul set!
Quando abbiamo iniziato, lei si buttata sul mio cazzo perch la scena prevedeva un pompino assolutamente incredibile.
Ma successa una catastrofe! Le si disarticolata una mascella. Non mi era mai capitato niente di simile in vita mia.
Urlava dal dolore, poveretta. Quando ha ripreso fiato, mi ha
spiegato che non dovevo sentirmi in colpa. Il suo ex ragazzo
le aveva rotto la mascella con una mazza da baseball qualche
mese prima durante un litigio molto violento. Brianna, dopo
essere uscita dall'ospedale, andata a trovare il suo ex fidanzato e mi ha detto di averlo schiacciato con la macchina contro
il muro, senza ucciderlo, ma rovinandogli gravemente i genitali. Io ascoltavo, sbalordito, quella storia delirante,
Nelle scene successive, Brianna aveva molte parti dialogate
ma, dopo l'incidente, non riusciva a parlare senza emettere un
fischio, un fastidioso sibilo che sul set stuzzicava la voglia di
ridere. Eravamo tutti preoccupati perch un film in sedici millimetri costa molto caro e ripetere le scene troppe volte un
lusso parecchio costoso.
Dopo questi due incidenti eravamo quasi a met film, e ho
deciso di approfittare del primo giorno libero per fare un po' di
motocross e scaricare la tensione. Avevo bisogno di stare solo,
immerso nella natura. Quando sono arrivato sulla pista da
cross, ho avuto la netta sensazione che non avrei dovuto correre.
Ho pensato ai rischi per il film se solo mi fossi fatto male. Dunque, ho deciso di limitarmi a spianare la pista con una ruspa, per
due ore. Quando ho finito ero soddisfatto e molto rilassato. E sono ripartito, scegliendo un percorso di strade solitamente deserte. All'improvviso, dietro l'unica curva, mi spunta davanti a tut-
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del tutto infondati: non era mai accaduto prima che un attore
europeo decidesse di passare alla regia e alla produzione. Il
fallimento lo davano quasi per scontato. E, onestamente, all'inizio stato tutt'altro che facile. Quando ero solo attore dovevo limitarmi a gestire il mio lavoro, ma quando oltre a quello
devi preparare il resto del casting, trovare le location, creare la
troupe e capire a quale progetto stai mirando, cio che tipo di
film vuoi fare, oltre poi a tutto il resto, la storia si complica alquanto.
Un regista deve essere molto reattivo, per lo pi lavora con
persone che ha visto una volta in fotografia, e il tempo a disposizione per realizzare un film nella maggior parte dei casi
non supera i tre, quattro giorni. Tutto pu sempre cambiare fino a un attimo prima, meglio metterlo in conto e imparare fin
da subito che per risolvere i problemi ci vuole prontezza.
Anche fare l'attore diventa molto pi complicato quando sei
nel contempo il regista e il produttore. Magari fino al giorno
prima hai dovuto discutere di soldi con tutti, poi come regista
discuti con qualcuno per i suoi atteggiamenti sul set, magari
proprio con la stessa attrice che qualche minuto dopo sar la
tua partner in una scena di sesso. tutto molto pi complicato,
bisogna entrare e uscire dai ruoli con attenta e sottile psicologia. Infatti, se potessi reinventarmi un lavoro, questo sarebbe
quello dello psicologo. Anche se non ho fatto studi teorici, ho
maturato una grande esperienza grazie a questi vent'anni
passati sui set porno con tante persone, le pi diverse, a volte
al limite del borderline! La psicologia in questo lavoro tutto.
Sfiori l'anima della gente da troppo vicino.
Uno pu pensare che basti pagare di pi; s, vero che con
il dio denaro ti si aprono tutte le porte (o quasi), per perch
una persona possa aprirti l'anima hai bisogno di cercare le
chiavi giuste.
Specialmente se sei un venditore di illusioni sessuali, la
componente psicologica ha un'influenza del cento per cento,
soprattutto se la sessualit vera che stai cercando, cio due
corpi che danno sfogo a un sesso puro, senza finzione. Con i
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soldi puoi comprare la carne degli attori. Ma per ottenere il loro desiderio e la loro passione devi passare per la testa!
Sento sempre dire che i film porno sono tutti uguali. Non
vero. La differenza straordinaria quando vedi due che stanno
scopando con l'anima, il cuore e la testa.
Mi capitato pi volte che qualche collega regista mi abbia
detto: Ho visto quell'attrice nei tuoi film, era una bomba e
l'ho presa. Ma si rivelata una delusione totale!.
Quando realizzo un film, lo faccio sempre dando tutto me
stesso, senza lesinare n sui sacrifici n sui mezzi, perch alla
fine la sola cosa che mi sta a cuore che gli spettatori siano
soddisfatti e non delusi. Oggi posso guardarmi allo specchio
con serenit, perch non ho mai cercato di ingannarli. Ho
sempre dato il meglio di me. La mia condotta professionale
potrebbe dunque riassumersi in: fare le cose seriamente, ma senza mai prendersi troppo sul serio. Cerco sempre di attorniarmi di
persone positive. Sui miei set ci si diverte, si ride, tento di
creare un'atmosfera che renda leggero il lavoro anche se tutti
ci impegniamo molto. Perch, alla fine, la cosa pi importante
quello che contenuto nella telecamera.
Io faccio questo lavoro con una mentalit da artigiano, seguo tutto in prima persona, pi di una volta ho provato a delegare, ma ho dovuto rimetterci le mani. il difetto delle persone perfezioniste.
Contrariamente a quello che pensano numerosi registi, per
me il casting uno dei momenti clou della produzione. Se, come a me, ti interessa filmare dei bei momenti di sesso, prima
devi mettere insieme gli attori giusti, tutto l il segreto, capire a colpo d'occhio i gusti e i limiti delle persone.
Nel cinema tradizionale, ma anche nel porno, soprattutto
americano, quasi sempre prima si scrive il copione e poi si scelgono gli attori. Io ho fatto per lo pi il contrario (a parte qualche eccezione): ho deciso e improntato i progetti sulle qualit e
sui talenti delle ragazze e dei ragazzi che incontravo, ho costruito i ruoli sulle loro personalit. Naturalmente, conta molto
anche l'aspetto fisico, visto che trattiamo il desiderio, ma molte
volte ho scartato ragazze bellissime perch non mi ispiravano
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nulla dal punto di vista creativo. Ho bisogno di parlare con loro, vedere il loro sguardo, indovinare i gusti, le tendenze, osservare come si muovono. Occorre che mi si rivelino un po'
psicologicamente, che mi dicano perch sono venute al casting
e che cosa le spinge a fare sesso davanti a una telecamera.
Non vi nascondo che ho una sorta di rigetto per le "professioniste" del porno, dallo sguardo spesso vuoto e dal sorriso di
plastica, che aprono la porta e prima ancora di salutare ti
dicono freddamente: My name is... e faccio: l'anale, doppio
anale, pissing, questo e quell'altro!.
Mi cadono le braccia...!
Oppure ci sono quelle che se ne stanno sedute davanti a te prive di espressione, con una vuota tranquillit, e dicono di s a tutto, del tipo "basta che mi paghi e puoi farmi fare tutto quello che
vuoi". Peggio ancora quelle che con l'orologio alla mano ti chiedono: "Quanti minuti di anale, quanti minuti di DP?" eccetera.
D'altra parte quando qualcuno mi scrive o viene da me per
chiedermi di diventare un attore o un'attrice, la mia prima domanda sempre: Perch vuole fare questo lavoro?.
Se mi rispondono che per soldi o perch hanno bisogno di
lavorare, cerco di far capire loro che una scelta di cui potrebbero pentirsi amaramente.
Spesso, da parte di altri colleghi, ho ricevuto pareri negativi
su ragazze che mi incuriosivano molto: " pazza" o " rompicoglioni" e cos via. Io le incontravo lo stesso, a causa della
mia curiosit per le personalit estreme, e quasi mai il mio intuito mi ha deluso.
Sono sempre stato convinto che questo tipo di persone, anche se pi difficili da gestire, sono quelle in grado di darti le
interpretazioni pi sorprendenti e coinvolgenti.
Le ragazze che preferisco sono quelle che desiderano conoscere emozioni nuove, che vogliono vivere cose che non hanno ancora provato tranne che nei loro sogni proibiti. Ma soprattutto, quello che pi mi eccita sorprenderle un attimo
prima della consapevolezza, quando si sentono inappagate per
un desiderio che non sanno ancora di avere. Con queste attrici
mi preoccupo particolarmente che il passaggio all'atto
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In quest'ultimo anno di lavoro ho conosciuto tre attori, tre ragazzi particolarmente singolari che mi hanno permesso di
realizzare alcuni dei film pi belli degli ultimi tempi.
Mike Chapman, un ragazzo nero di New York che vive da
anni a Budapest facendo il deejay, ha un talento non comune,
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la pura arte dell'improvvisazione dentro di lui. Ha interpretato tutti i miei ultimi film da protagonista, facendomi divertire ed emozionandomi.
Se volete avere un'immagine pi precisa di Mike, pensate a
Eddie Murphy!
Omar Galanti un ragazzo italiano di Vercelli che ha un cuore
pi grande del suo uccello (per altro di dimensioni considerevoli!), una grande generosit e un umorismo incredibile. Grazie a lui e a Mike ho cambiato la mia idea sull'ironia nel porno:
con le loro performance mi hanno convinto che a volte ridere
durante il sesso pu anche essere divertente. Una cosa che non
avevo mai preso in considerazione prima.
Jazz Duro, un simpatico italo-irlandese, un attore di grande
professionalit. Innanzitutto, un amico sincero e fedele, doti
rarissime in questo ambiente. Jazz mi segue un po' dappertutto
in giro per il mondo.
Quanto all'equipe tecnica, formata dal mio grande amico
Daniele, segretario di produzione, da Massimo, il mio montatore, e da Angelo, musicista di tutti i miei film. Amicizie nate e
consolidate in pi di dieci anni. un team supercollaudato,
siamo molto affiatati, ed grazie alla loro professionalit che i
miei film sono sempre risultati vincenti. Non hanno mai mancato di dimostrarmi la loro stima e con la loro presenza hanno
rappresentato un valido supporto per la mia crescita professionale e artistica.
A proposito di attrici, invece, vorrei parlarvi di Mai dire mai a
Rocco, che una delle produzioni che preferisco perch la trama
mi riguarda molto da vicino; parla di tutto quello che mi piace
fare, ovvero aprire le porte della sessualit alla mia partner.
considerato dai miei fan, e io sono d'accordo, il mio film pi
bello.
Sul set del Marchese de Sade avevo incontrato una giovane
attrice, Laetitia, una ragazza svizzera di diciotto anni. Tra una
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Sono sempre stato attratto dalla gente un po' fuori dagli schemi, ma credo che mio cugino Gabriele sia in assoluto la persona pi speciale con la quale ho condiviso le passioni e le emozioni di questi ultimi dieci anni.
Gabriele il mio alter ego professionale e il mio pi grande
amico. Da giovanissimo si distinto dagli altri membri della
famiglia per il suo carattere bisbetico e imprevedibile. All'epoca, lui si occupava di magia nera. Ricordo che conduceva perfino un programma televisivo in cui parlava di esoterismo e
religioni. Gabriele, di due anni pi grande di me, era considerato la pecora nera della famiglia per i suoi modi di fare sempre al limite del concepibile. Sin da quando era bambino era
diverso da tutti, pieno di iniziative geniali. Ricordo quel giorno che mi chiam tutto eccitato perch aveva inventato una
soluzione per sintetizzare un composto chimico, ma qualcosa
non funzion come doveva, ci fu un'esplosione e si bruci il
naso e una mano.
Dopo un'infanzia divertente le nostre vite si sono separate e per
circa dieci anni non ci siamo pi visti. Sapevo che si era fatto
una famiglia, viveva a Milano e lavorava in banca. Lo sconquasso che avevo portato in famiglia, appena tutti avevano saputo del mio nuovo lavoro, aveva raggiunto anche lui. Gabriele
mi telefon quasi subito, per chiedermi di incontrarci immedia-
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Tutti i fan che hanno amato i miei film devono sapere che
sono sempre stati frutto della fusione di due persone, Rocco e
Gabriele.
John Stagliano dice che noi due siamo uno dei migliori team
al mondo. Non so se questo sia vero, ma tra noi esistono una
complementarit e una complicit sorprendenti. In altre parole, parliamo la stessa lingua: quella della passione.
Rocco e i fantasmi
Questa storia prima d'ora l'avevo raccontata solo a mia moglie. Da piccolo facevo un sogno pazzesco: sto guidando
un'auto, nonostante l'et, e ho un incidente, devo morire ma
mi si materializza davanti una strana figura che mi dice che
pu aiutarmi a dimenticare tutta questa brutta avventura, che
mi far restare vivo se vorr diventare suo amico. Dipende solo da me. Sono bloccato dentro il sogno, non posso parlare e
lui continua a ripetermi sempre la stessa domanda finch,
sforzandomi, non riesco a dirgli s.
Sono stato atterrito da questa figura per moltissimi anni, ha
continuato a ritornare nei miei sogni, anche se non era un incubo ricorrente. Ogni volta lui si presentava chiedendomi di confermargli la mia fiducia e promettendomi felicit, ricchezza e
benessere. Io, bambino, combattevo contro l'idea di essere suo
amico, non volevo un amico cos brutto e cattivo. Questo sconosciuto tornato nei miei sogni fino a poco tempo fa, ma io l'ho
respinto con tutte le mie forze e con tutta l'anima, gridandogli
che mai, assolutamente mai, sarei passato dalla sua parte.
Negli anni questo sogno, non so perch, aveva consolidato in
me la certezza che sarei morto entro i quarant'anni. Quando ho
conosciuto Rosa ho sentito il dovere morale di avvertirla che
avrebbe potuto capitarmi una disgrazia. Lei non ci fece caso!
Sei mesi prima di compiere i quarant'anni ho cominciato a
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nato. Erano tutti l in silenzio e concentrati. stato in quel preciso istante che mi sono reso conto che una delle pi grandi differenze tra il cinema pornografico e quello tradizionale il rispetto che si ha dell'attore. Il momento prima che la macchina da
presa iniziasse a filmare, ho sentito scendere un vero e proprio
silenzio sul set, dov'erano finite quelle venti persone che stavano l fino a un momento fa? Dal capo operatore al direttore delle luci, ai tecnici di ogni reparto, erano tutti immobili, e se si
muovevano non te ne accorgevi, tutti l per realizzare il film nel
migliore dei modi. Questa stata la prima grande e bella emozione che ho avuto da quel set.
Mi torna in mente a questo proposito un vecchio film in cui
interpretavo il ruolo di Dracula.
Dovevo apparire nella luce con un gran mantello e dire con
voce impostata: Dracula, io sono Dracula..., spaventando le
coppiette.
Come da sceneggiatura, gli uomini sarebbero dovuti scappare e lasciarmi le loro donne. Io, calatissimo nel ruolo, mi avvicinavo, Dracula sarebbe stato orgoglioso di me, ma degli altri attori non ce n'era uno che recitasse la propria parte come
da copione.
Jean-Pierre Armand mi ha detto scherzando: Rocco, non
esagerare! Non sono pronto....
Un altro mi ha letteralmente mandato a quel paese: Cazzo,
Rocco! Dai, non farmi incazzare!.
Sembrava che fosse una cosa seria solo per me. Allora mi
sono avvicinato a Max, il regista, e pure lui si stava divertendo
come un pazzo, il produttore accanto a lui rideva pi di tutti!
Io ero veramente arrabbiato. Ora, quando ci ripenso, rido anch'io.
All'inizio, per, molto deludente vedere che perfino per gli
stessi professionisti del settore non ha la bench minima importanza ci che si sta recitando. Dopo un po' non fai pi caso
nemmeno ai commenti di tecnici, macchinisti e di tutti coloro
che lavorano nell'hard. Pi di una volta, durante rapporti anali,
i registi mi diceva-
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no da dietro cose del tipo: Rocco, guarda un po' che ha mangiato ieri sera!. Benvenuti nel club dei poeti!
Dopo alcuni ciak, mi sono reso conto che la Breillat non aveva
chiamato un attore porno solo perch fosse in grado di penetrare Caroline e di fare sesso con lei davanti all'obiettivo. Catherine
Breillat pretendeva che io mi sentissi veramente nella pelle del
personaggio, che provassi le sue emozioni, i suoi dubbi, le sue
angosce, prima di recitare la mia parte. Questa scena di sesso,
che io avevo preso alla leggera, stata la scena pi diffcile e,
psicologicamente, la pi dolorosa che abbia girato in tutta la mia
carriera. Avere un grande pene e un'erezione a comando qui
non bastava, assolutamente no!
A differenza di un set pornografico, qui era tutto pi asettico, la situazione non era molto eccitante. La ragazza stava
sdraiata davanti a me, nuda, e il suo atteggiamento era alquanto
pudico, distante. In questo senso di sospensione rarefatta, ho
cercato comunque di adeguarmi. Catherine continuava a
bloccare la scena, una volta perch l'attrice aveva la voce spezzata per l'ansia di quello che sarebbe dovuto succedere, un'altra volta perch mi trovava troppo in anticipo o non allineato
alle battute. Lei aveva bisogno di un unico piano-sequenza,
non voleva dover inserire tagli. Ogni volta si ricominciava
dunque daccapo. Tra un ciak e l'altro, dalle nove di sera d'inizio scena erano circa le tre del mattino successivo! Avevo scartato almeno trenta preservativi. L'attrice non voleva stabilire
un feeling con me. Non mi guardava, era rigida, se ne stava
davanti a me intenta a restare fredda. Cercavo i suoi occhi, e lei
me li scansava, non aveva un'espressione per me, niente. Fino
ad allora avevo fatto appello a tutta la mia esperienza, ma iniziava a essere estremamente difficile continuare a restare con il
cazzo in erezione davanti a lei. Avevo modificato il mio approccio decine di volte, focalizzando l'attenzione sulle parti
del suo corpo, piedi, mani, capezzoli, pube, la smontavo con
l'immaginazione dandole delle identit a mio piacimento.
una tecnica che nel porno pu aiutarti, ma qui era molto diver-
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to dritto negli occhi, ho visto che davvero era cambiato qualcosa. Ed bastato che la sua mano mi sfiorasse i testicoli e il mio
sesso era duro come non era mai stato fino ad allora quella sera.
stata lei stessa a infilarmi il preservativo. La sua voce era diversa. In una sola ripresa abbiamo fatto l'amore e sono venuto
nei tempi che la regista avrebbe voluto. Come per telepatia.
Aspettavo che desse lo stop alla scena. Ma non accadeva nulla.
Intorno c'era solo un grande silenzio. Ho percepito un brusio. Il
direttore della fotografia ha dato lo stop. E mi sono accorto che
la Breillat se ne stava in un angolo, si era coperta la testa con un
velo nero. Mi ha spiegato dopo che si era ritirata dalla magia di
quella scena e che secondo lei quel momento sarebbe dovuto
essere solo per noi.
Non per vantarmi, ma sarei curioso di sapere come ne sarebbe
venuto fuori un attore di cinema tradizionale, uno che non sia
Marlon Brando o Gerard Depardieu, naturalmente! Perch, se
perfino io che sono abituato a stare completamente nudo davanti alla telecamera, in una situazione decontestualizzata
com'era quella, davanti a una troupe di cinema tradizionale, ho
avuto una difficolt cos palese, immaginatevi uno che
abituato a recitare vestito! Con la sua dignit al sicuro dentro
le sue mutande.
grazie all'infinita gamma di emozioni che ho dovuto affrontare e metabolizzare durante questa esperienza che ho potuto sopportare altri tipi di conflitti e problemi del genere nei
film successivi, sia in Anatomie de l'enfer, sempre della Breillat,
sia in Amore estremo, girato in Italia con Maria Martinelli.
Comunque, se essere una brava attrice, per quello che posso
aver capito, significa dare il massimo del coinvolgimento
emotivo, dei propri sentimenti alla scena e al personaggio, allora io devo essere stato davvero sfortunato, perch nessuna
delle mie partner in questi film mi ha mai concesso nulla!
Il primo giorno di riprese di Anatomie de l'enfer ricordo che
l'attrice arrivata sul set cercando e chiedendo in giro chi fosse Rocco Siffredi. L'ho sentita, mi sono fatto riconoscere e l'ho
salutata.
CINEMA e cinema
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Io, Rocco
Quando mia madre morta, ho perso tutti i miei punti di riferimento. Mio padre un brav'uomo, ha lavorato duramente per
portare i soldi a casa, ma era lei il pilastro della famiglia. Mio padre non aveva il temperamento del patriarca, era lei l'autorit.
Quando si ammalata ho dato per la prima volta, letteralmente, valore alla vita. Accadde durante il periodo di Natale,
lei era diventata silenziosa. Nessuno di noi figli sapeva cosa
realmente le stesse succedendo, ma si vedeva che non stava pi
bene, non mai stata una persona che ricorreva con facilit alle
cure mediche. Molto raramente l'ho vista andare dal dottore.
Io stavo partendo per gli Stati Uniti, e lei mi ha detto: Vai
pure, Rocco, ma sappi che quando rientrerai io non ci sar gi
pi. Tornerai per portarmi i fiori sulla tomba.
Al momento ho pensato che me lo avesse detto solo per
trattenermi. Cos ho deciso di partire lo stesso.
Dopo due settimane esatte, ricevo la telefonata di mia sorella. Devo rientrare, nostra madre stata ricoverata in ospedale
ed molto grave. Sono rimasto con lei dal 15 gennaio al 15
marzo del 1993. L'ho vista morire lentamente, ogni giorno un
po' di pi. Vomitava sangue due volte al giorno, alle sei del
mattino e alle sei della sera. Si metteva il lenzuolo davanti alla
bocca e vomitava e poi io lo portavo via. Piangevo e mi ricomponevo prima di rientrare in camera.
Da un mese non poteva mandare gi nulla. Non mi importava
pi di niente, non mi preoccupavo pi di nulla, ho vissuto la
vita attimo per attimo in quei giorni.
Da quando morta ho la costante sensazione che la rivedr.
Ho pregato con tutta l'anima Ges Cristo per finire anch'io
nello stesso modo. Perch? In realt non lo so. una questione
di dolore. Volevo cercare il modo per starle vicino il pi possibile. Davanti a lei cercavo di essere forte e di rassicurarla quando
aveva paura.
Gli ultimi giorni sono stati un inferno. Era dimagrita cos tanto
che gli infermieri non riuscivano pi a trovarle le vene per il
prelievo del sangue. Quando mia madre morta, io dormivo
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scrizione, ho messo i cubetti in una busta di plastica e l'ho appoggiata sul pene nudo. Ho sentito subito un dolore insopportabile, ma resistevo. L'ha detto il dottore! Mica vorr rovinargli il lavoro!
Dopo circa dieci minuti di lancinante tortura, tutto a un
tratto non sento pi nulla, dico a mio fratello: passato, non
sento pi niente. Mi ci sono abituato.
Nel frattempo - erano trascorse due ore! - siamo arrivati a
Ortona. Faccio per togliere la busta del ghiaccio per scendere
dalla macchina e... la busta non viene via, mi rendo conto che
incollata. Cerco di staccarla pian piano, niente. Tento di dare
uno strappo appena un po' pi energico, e vedo i tessuti lacerati, vedo i canali cavernosi all'aria, la rete nervosa... mi si
raggelato il sangue! Ho guardato dritto davanti a me e ho visto
la mia vita, finita, crollarmi tutta addosso in quell'istante.
Qualche settimana prima mi ero augurato di soffrire un po'
del dolore di mia madre, ma non mi aspettavo che il mio desiderio venisse esaudito cos presto!
Sono entrato in casa senza salutare nessuno e ho chiamato
subito il professore. Tremavo di paura finch non ha alzato il
ricevitore: era del mio strumento di lavoro che si trattava, e la
mia situazione era tanto drammatica quanto quella di un pianista professionista che rischia di perdere le mani. Gli ho spiegato quello che avevo fatto e, dall'altro capo del telefono, c'
stato il silenzio per alcuni interminabili secondi. Per lui era
ovvio che avrei dovuto avvolgere il ghiaccio in un panno e
non nella plastica prima di applicarlo sul pene!
Allora mi ha detto di non fare assolutamente niente e di ritornare a Roma subito. In seguito mi ha spiegato che il ghiaccio in questi casi peggio del fuoco perch brucia la carne in
maniera indolore.
Una volta nel suo studio, senza nemmeno avermi salutato,
mi fa subito stendere sul lettino e appena me lo scopre comincia a bestemmiare come un turco. E pi lui bestemmia pi io
sono disperato.
Quando intravedo un attimo di calma, gli faccio: Dottore,
mi dica!.
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Il rapporto con mio padre era molto diverso da quello che avevo con mia madre. Lui ha sempre mantenuto il suo ruolo di padre di famiglia e tra noi non c' mai stato un vero dialogo
profondo. Solo dopo la morte di mia madre abbiamo iniziato a
parlare e, ovviamente, il tema delle nostre conversazioni era soprattutto il sesso. Quando arrivato ai settant'anni mi ha raccontato tutte le storie che aveva vissuto da quando si era ritrovato vedovo. La scomparsa di mia madre gli aveva dato una
libert che non aveva mai avuto. Parlando con lui, ho capito che
la mia eccessiva libido era praticamente una questione genetica!
Da bambino ogni tanto lo sentivo discutere con mia madre, a
quel tempo non potevo capire veramente di cosa parlassero
perch certi argomenti non si affrontavano apertamente, ma
oggi so che il problema era l'atteggiamento di mio padre. Lui
sempre stato una persona garbata, mai violento e sempre
gentile con tutti, ma soprattutto, e forse anche un po' troppo,
con le donne! I giochi delle carte, le boccette e il Lotto non lo
interessano affatto.
Da qualche anno affetto dal morbo di Parkinson, ma mentalmente sta benissimo ed incredibile vedere quale effetto
abbia una donna su di lui. Per fare qualche metro a piedi ci
metterebbe mezz'ora, ma se li dovesse fare per una donna gli
basterebbe un decimo del tempo! La forza del desiderio.
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mi conto da vicino. Ero convinto che da me sarebbe stato meglio. Ovviamente, ha subito cominciato a interessarsi alla donna delle pulizie di casa mia; fortunatamente Erika l'ha presa
piuttosto sul ridere, ma io mi sono sentito in dovere di richiamarlo, e lui, come un bambino, si scusato, ha giurato che
non l'avrebbe pi fatto e si messo a piangere, come se si vergognasse di non riuscire a trattenere le proprie pulsioni. Mi ha
fatto una pena immensa.
Quindi, del tutto arbitrariamente e consapevole che mi sarei
messo contro il resto della famiglia, ho preso la decisione di
accompagnarlo da una donna a pagamento.
Era il 1 aprile e gli ho detto: Pap, sai che giorno oggi?.
E lui: S. E allora?.
Io, sorridendo, gli rispondo: Allora, andiamo a fare un giro.
L'ho portato sulla strada delle prostitute, e appena le ha viste mi ha chiesto, come un bambino che fa finta di non accorgersi che sta per ricevere un regalo: Che ci fanno qui tutte
queste donne?.
E io, come se fosse la prima cosa che mi veniva in mente:
Sono donne soldato, stanno qui a scaricare fucili.
Lui mi ha guardato un po' perplesso. Scaricare fucili? E
ha continuato a fissarmi con lo sguardo smarrito.
Mi fermo e chiedo a una di loro se accetta di andare con la
persona che con me. Ne abbiamo caricata una e mio padre si
voltato e l'ha guardata senza dire nulla. Devo ammettere che
mi sentivo molto in imbarazzo, soprattutto perch pensavo a
mia madre e avevo paura che mi stesse guardando e che le
stessi facendo del male.
La mattina successiva sono stato svegliato da uno strano rumore, mi sono alzato, e ho trovato mio padre sul tapis roulant,
vispo e arzillo, tutto intento a fare ginnastica. L'ho aspettato
per almeno quindici minuti e siamo andati a fare colazione.
Sai, Rocco, ho sognato tutta la notte la ragazza di ieri. Aveva un culo incredibile... Ma spiegami una cosa.
Cosa?
Perch non me l'hai fatta scopare?
Come? Ma se tremi tutto e non ti reggi nemmeno in piedi!
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Io non mi reggo in piedi? Tu vammela a prendere e ti faccio vedere io se non mi reggo in piedi.
E siamo scoppiati a ridere. Ho capito che aveva apprezzato
il mio scherzo. Cos si sentito libero di dirmi proprio tutto. Mi
ha confessato che la sua felicit sarebbe stata poter fare sesso
un paio di volte la settimana, che sicuramente si sarebbe sentito molto meglio e ben pi felice, piuttosto che spendere centinaia di euro per medicine, controlli e visite specialistiche che
non gli davano nemmeno lontanamente lo stesso benessere.
Sicuramente, qualcuno della mia famiglia non ha apprezzato il
mio gesto. Ma crescendo ho imparato ad ascoltare il mio istinto
senza farmi troppe domande. In quel momento mi suggeriva di
fare qualcosa di concreto per mio padre, subito.
Prima che la malattia lo immobilizzasse, se ne andava in giro
con le mie foto per Ortona. Per le strade, entrava nei bar e persino all'ospedale, dove ogni tanto era ricoverato, e distribuiva le
mie foto a tutte le donne che incontrava. Ci provava con tutte,
ma le donne con gentilezza lo dissuadevano dal continuare a
insistere.
E lui: Se per la mia et, le dico solo una cosa per rassicurarla: si ricordi che io sono il padre di Rocco Siffredi. E non aggiungo altro!.
Fra tutte le storie che mi ha raccontato, alcune sono davvero
incredibili! Una volta aveva conosciuto una donna ai giardini
pubblici, ha fatto di tutto per accompagnarla a casa e ha fatto
di tutto pure per finirci a letto. stato spassoso sentirlo entrare
nei particolari, mi raccontava divertito che lei gridava molto
quando lui la penetrava, perch, dopo quindici anni di astinenza, aveva dimenticato quali sensazioni si provassero in
quei momenti! In ogni caso di tutta questa storia il dettaglio
pazzesco l'epilogo.
Una settimana dopo questa signora morta per cause naturali e lui ha commentato: Pensa te! Appena in tempo!.
Gennaro, che personaggio! Uno dei pi inverosimili che abbia mai conosciuto!
Rosa, mia moglie, l'ho conosciuta nel 1993 e me ne sono innamorato semplicemente guardando una polaroid. Stavo iniziando la produzione del mio secondo film, The Body guard, da
girare nel Sud della Francia, era esattamente quando mio padre venne a trovarmi a Cannes per gli Hot d'Or.
Il mio assistente era appena rientrato da Budapest con le
polaroid delle ragazze da selezionare, alcune di loro sarebbero
servite per le scene soft e altre per le riprese hard.
Appena mi passata davanti la foto di Rosa sono rimasto
ipnotizzato dai suoi occhi. Non era soltanto bellissima, era
sensualit allo stato puro. Una postura elegante, regale, e dal
brillio degli occhi potevo percepire una prontezza sottile. Non
scorgevo niente di artefatto in lei. Il suo charme mi aveva colpito fulmineo. Il suo sguardo era fragile, ma quel tipo di fragilit che non debolezza, non so se riesco a spiegare esattamente cosa intendo. Mi sono assicurato personalmente che la
chiamassero come avevo espressamente richiesto. Non sapevo
ancora che cosa le avrei fatto fare, forse il soft, forse la hostess
che distribuiva i miei volantini in cui pubblicizzavo una linea
telefonica, insomma, volevo solo avere una scusa per conoscerla.
Ho continuato a guardare le altre polaroid, le foto delle altre
attrici, ma ormai non vedevo pi niente, avevo davanti solo
l'immagine del viso di questa ragazza.
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Stava succedendo tutto molto in fretta, la mia partecipazione all'Hot d'Or, la campagna promozionale, la produzione del
mio film. Dovevo pensare a organizzare mille cose, ma ero ossessionato da quella foto.
H giorno dell'appuntamento aspettavo eccitato alla stazione
di Cannes il pullman con le ragazze che non arrivava mai, un
carrozzone che viaggiava a stento, lungo la strada si perfino
fermato in salita e le ragazze hanno dovuto spingerlo tutte insieme. Quando finalmente l'ho avuto di fronte e le ragazze
hanno cominciato a scendere, ho subito cercato di individuare
Rosa nel gruppo. Alcune le conosco, hanno gi lavorato per
me, ma non le saluto nemmeno, cerco Rosa. La vedo, si distingue per quel suo portamento aristocratico del tutto naturale,
corro subito a presentarmi, ma lei risponde al mio spropositato entusiasmo ristabilendo le ovvie distanze tra due estranei.
Mi d la mano, si gira e se ne va. Mi pare di capire che sulla
difensiva.
Solo in quel momento ritorno con i piedi per terra e mi rendo conto che Betty Gabor, l'attrice protagonista, non c', non
si presentata all'appuntamento. Avevo gi affittato le due
ville, assunto una quindicina di attori, una decina di tecnici,
ma non ho nessuno per sostituirla.
Sono disperato. Sono in uno stato di confusione totale, oppresso da tanti problemi la cui risoluzione non posso delegare,
devo occuparmene in prima persona, ma con la testa sono
altrove.
Il mio assistente aveva notato che per quella ragazza avevo
un certo debole, insisteva energicamente affinch le chiedessi
di sostituire la protagonista. Non volevo farlo, ero sicuro che
non avrebbe accettato.
Smettila, Claudio! venuta qui per fare altro, non per fare
un film hard! Non accetter mai. Inoltre, mi sembrata un bel
po' altezzosa e nemmeno troppo simpatica.
Va bene fa lui ma che ti costa chiederglielo?
Cos, molto imbarazzato dalla situazione, perch quello non
era certamente il genere di proposta che Rosa doveva
aspettarsi, e con tutte le precauzioni del caso, ho abbordato
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Domani e ora
La mia vita sempre stata un connubio molto violento di felicit e di profonda tristezza, un caldo e freddo continuo. Ho la
sensazione che ogni volta che mi successo qualcosa di fantastico ho immediatamente dovuto pagarlo. Ci sono persone per
le quali l'esistenza un lungo fiume tranquillo, senza alti n
bassi. Per me non stato cos. La felicit sempre andata di
pari passo con il dolore.
E tuttavia, se potessi rinascere e morire di nuovo, rifarei per
mille volte esattamente le stesse cose. Perch credo che ci che
vale davvero la pena di comprendere, e che vorrei condividere
con voi, che l'importante raggiungere dentro di noi il cuore
delle nostre passioni pi autentiche, non importa quanta fatica
ci coster. E poi chiederci quello che vogliamo veramente
dalla nostra vita con correttezza, qualsiasi cosa stiamo
cercando, senza falsit n ipocrisie, perch non esisterebbero
risposte sbagliate se non esistessero domande mal poste.