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Al Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo

Arch. Giuseppe Di Pangrazio


SEDE

INTERROGAZIONE EX ART. 152 DEL REGOLAMENTO INTERNO PER I LAVORI DEL CONSIGLIO REGIONALE

OGGETTO: Richiesta chiarimenti sulle discariche site in localit Santa Lucia di Atri (TE) alla luce
dei pi recenti accadimenti sul conferimento dei rifiuti.

RICORDATO che:
a novembre 2015 lo s ive te ha p ese tato u i te ogazio e allAssesso e delegato
diretta ad ottenere chiarimenti sulla discarica sita in localit Santa Lucia di Atri (TE) al fine
di sapere, nello specifico:
se fossero state rispettate le prescrizioni sulla messa in sicurezza della vecchia
discarica;
se, al contrario, tale sito non presentasse ancora situazioni di elevata pericolosit di
carattere ambientale per la salubrit della ia e dei luoghi i osta ti;
se,

ellauto izzazio e della

uova dis a i a, si fosse considerato che la zona in

questione era sottoposta a vicolo paesaggistico ed insisteva su di un terreno


caratterizzato dalla presenza di calanchi e, quindi, molto fragile dal punto di vista
geomorfologico;
se il gestore della nuova discarica avesse adempiuto a tutte le prescrizione contenute
nellAIA .

del

e s.m.i.;

se il conferimento dei rifiuti nella nuova discarica stesse avvenendo nel rispetto di
quanto prescritto dalla Regione Abruzzo circa le quantit, la provenienza e la
tipologia degli stessi;
se fosse oppo tu o o

e o p o ede e alla ape tu a di u a uova dis a i a su u a ea

classificata dalla Regione come sito inquinato soprattutto nel caso in cui venisse

effettivamente accertato che non si fosse ancora provveduto, o si fosse provveduto


solo in parte, alla bonifica e messa in sicurezza della vecchia discarica;
alla interrogazione in questione stata allegata documentazione fotografica attestante lo
stato dei luoghi e le condizioni di grave inquinamento in cui versava la discarica de qua;
nella seduta del Consiglio regionale del 24 novembre 2015 stata consegnata allo
scrivente, dal Sottosegretario Mazzocca, risposta scritta, prot. n. 293549 del 20 novembre
2015, nella quale, relativamente agli interrogativi sopra illustrati, si precisava che:
le operazioni di chiusura e di gestione post operativa della discarica in parola
risultavano realizzate in conformit alla prescrizioni della Regione;
sulla discarica era stato acquisito giudizio di V.I.A. favorevole;
il gestore della discarica aveva ade piuto agli o
delli pia to

lighi p evisti ellAIA ad e ezio e

o ile pe la t ito-vagliatura dei rifiuti urbani il cui procedimento

istruttorio di rinnovo della autorizzazione alla data della relazione era ancora in fieri;
con nota prot. n. 6840 del 9 ove

5 lA ta A uzzo aveva i viato al GR e ad

altre autorit competenti una dettagliata documentazione nella quale si illustravano


le violazioni di legge accertate nel corso di controlli sulla gestione degli impianti;
nello specifico, tra le violazioni, si evidenziava il conferimento in discarica di rifiuti
non precedentemente trattati in contrasto con quanto stabilito dal D.Lgs. 36/2003;
relativamente a tale violazione il SGR stava avviando il procedimento sanzionatorio
previsto dagli artt. 29 e segg. del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
sulla presenza di contaminazioni ambientali non erano state ancora concluse le
relative procedure ed era in corso di valutazione la realizzazione di un progetto di
messa in sicurezza ai sensi del titolo V del predetto D.Lgs. 15/2006;

PRESO ATTO, quindi, che anche dalla relazione sopra citata del SGR della Regione sono emersi
profili di dubbio circa il pieno rispetto della normativa e delle procedure previste in materia;

RICORDATO, inoltre, brevemente, che:


la prima discarica nella localit Santa Lucia di Atri stata ost uita alli te o dell'oasi dei
cala hi e, ui di, i u a ea sottoposta a vi olo paesaggisti o ed a vale za tu isti a olt e
che strutturalmente fragile;
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dopo qualche anno, come da pi parti preannunciato vista lo igi a ia allo azio e del sito,
la discarica franata ed ha invaso il fosso della Portella;
i rifiuti dal fosso della Portella si sono riversati, unitamente al percolato, nel fiume Piomba
che, allo stato della te, isulta esse e fortemente inquinato;
la seconda discarica, realizzata incredibilmente sopra la prima nonostante quanto
accaduto, stata sequestrata dopo pochi anni dal Noe di Roma unitamente a pi di 15 tir
con rifiuti sospetti e ritenuti pericolosi;
a tale proposito sorge lecito il dubbio che molti di questi rifiuti e prodotti di scarto siano
stati seppelliti e si t ova o tutto a i p ofo dit al di sotto della dis a i a;
a seguito di indagini termografiche della Fondazione U ive sit Ga iele D'A

u zio ,

infatti, i ui isultati so o o te uti alli te o di u a relazione tecnica datata 10 luglio


2007, stata rilevata una netta differenza di temperatura nel sottosuolo che potrebbe
essere causata dall'emissione incontrollata di biogas e perdita di percolato;
le due discariche, costruite l'una sopra all'altra, risultano ancora essere sotto sequestro e
mai messe in sicurezza;
stato rilevato un inquinamento oltre che del sottosuolo anche delle falde acquifere e dei
o si da ua i osta ti;

ellarea in cui sono ubicate le due discariche risultano presenti svariate coltivazioni e
terreni destinati al pascolo;

una terza discarica risulterebbe essere stata costruita, di recente, sopra le prima due
discariche;
la terza discarica ubicata in u a ea visibile da ogni punto cardinale dell'oasi dei calanchi
ed i ide, ui di, egativa e te sulla vale za tu isti a delloasi stessa;
da fonti giornalistiche sembrerebbe essere stata inviata dalla Regione, in data 27 agosto
2015, una lettera diretta a tranquillizzare i residenti precisando che il consorzio
comprensoriale non aveva ancora fornito il verbale di collaudo, gli allegati per la chiusura
della vecchia discarica, il rinnovo per l'autorizzazione per l'esercizio dell'impianto mobile,
l'autorizzazione sismica, le garanzie finanziarie;
nonostante ci, dopo soli cinque giorni, la discarica risultava essere in funzione;
l'invaso stato scavato per accogliere 92 mila metri cubi di rifiuti indifferenziati con durata
prevista di quattro anni;

la terza discarica non sembrerebbe diretta a servire esclusivamente i Comuni del Consorzio
Piomba- Fino: Arsita, Atri, Bisenti, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Montefino,
Pineto e Silvi, come in realt dovrebbe essere;
da fonti giornalistiche, che riferiscono accertamenti effettuati in loco dai residenti,
risulterebbero pervenuti presso il sito di Santa Lucia oltre duecento ti

ella o di ve ti

gio i, p ove ie ti da tuttItalia ed a he dalleste o;


il via vai di tir presso la discarica sembrerebbe esse e tutto a i atto;
tali tir, in base a quanto riferito dai cittadini, sembrerebbero trasportare rifiuti non trattati
e

se pli e sovvallo, o side a do lodo e

olesto he p ovie e dal

ate iale i

questione ed il deposito di percolato lungo i tratti di strada che conducono alla discarica e
non sembrerebbero sigillati, come invece richiederebbero le norme in materia;
ove fossero accertate le circostanze sopra riferite e considerando una media di 20 tir al
giorno per 20 giornate lavorative mensili, si andrebbero a conferire in discarica 12000
tonnellate al mese per una volumetria di circa 15000 metri cubi, tanto che continuando su
tale falsa riga entro il mese di novembre 2016, dato il limite massimo pari a 92.000 metri
cubi, anche la capienza della terza discarica risulterebbe completamente esaurita;

RIBADITO, quindi, in breve che:


la prima discarica crollata, inquinando il fosso della Portella ed il torrente Piomba;
la seconda continua ad essere operativa con la sua attivit inquinante anche
successivamente al sequestro;
nella terza discarica risulterebbero confluire file indiscriminate di autoarticolati che
riverserebbero materiale non meglio individuato e di dubbia provenienza;
le tre discariche sorgono su un sito di interesse comunitario;

CONSIDERATO che la tutela della salute, la sicurezza dei cittadini e la salubrit dei luoghi sono
obiettivi di primaria importanza che devono, in caso, essere garantiti;

RITENUTO, quindi, necessario, alla luce di quanto sopra illustrato, un intervento definitivo da parte
della Regione che possa fare luce, una volta per tutte, sui profili di legittimit ed opportunit del
sito di Santa Lucia di Atri;

tutto ci premesso e considerato

SI CHIEDE allAssesso e delegato

se corrisponde al vero o meno che, a seguito del riversamento nel corso degli anni, dei
rifiuti, del percolato e di altre sostanze inquinanti

ella

ie te e

ei o si da ua

circostanti, il sito di Santa Lucia di Atri risulta essere, allo stato della te, p ofo da e te
o ta i ato o

g avi o segue ze pe la salu it della ia, della ua e dei te e i

destinati al pascolo ed alle coltivazioni e nocumento per la sicurezza e la salute pubblica,


specificando se siano state concluse le operazioni di accertamento di eventuali
contaminazioni ambientali e, in caso affermativo, quali siano le relative conclusioni;

se corrisponde al vero o meno che le violazioni accertate dal SGR, come illustrate nella
relazione in premessa citata, siano ancora in essere e non sia stato concluso il relativo
procedimento sanzionatorio o, in caso, contrario, quali siano state le misure messe in
campo per impedire il protrarsi di tali violazioni e se le illegittimit siano state
effettivamente e completamente rimosse;

se corrisponde al vero o meno che le prime due discariche, nonostante sottoposte persino
a sequestro, non siano mai state n chiuse n bonificate;

se corrisponde al vero o meno che, relativamente alla seconda discarica, siano stati
superati i quantitativi di rifiuti conferibili e, se ci fosse vero, quali siano le motivazioni che
ostano ad un accertamento della reale volumetria della seconda discarica, della tipologia
dei

ate iali i essa a olti e della effettiva e issio e di iogas sulli te o sito;

se corrisponde al vero o meno, alla luce dei risultati delle indagini termografiche, che una
grande quantit di rifiuti possa essere seppellita nel sito in violazione delle prescrizioni
o

ative i

ate ia e se tale stato di ose possa esse e la ausa dellinquinamento del

terreno e delle falde acquifere adiacenti;


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se o ispo de al ve o o

e o he lu i azio e delle tre discariche risulta essere, al di l di

positive valutazioni di impatto ambientale, quantomeno inopportuna alla luce delle


caratteristiche del sito e della vale za tu isti a delloasi dei ala hi;
se corrisponde al vero o meno che la terza discarica non sia destinata a servire
esclusivamente i Comuni appartenenti al Consorzio Piomba-Fino e, in caso affermativo,
quali siano i rimborsi corrisposti per il conferimento dei rifiuti e se tali somme siano o
meno accantonate dagli Enti consorziati per il ristoro ambientale;

se corrisponde al vero o meno che nel sito di Santa Lucia, come riferito dai residenti,
ve go o ive sati, uotidia a e te, ifiuti p ove ie ti da tuttItalia ed a he dalleste o,
specificando se si sia a conoscenza della provenienza e della tipologia di tali rifiuti e se
siano o meno messi in atto controlli in tal senso;
se corrisponde al vero o meno quanto riferito dai cittadini e cio che i tir che giungono
quotidianamente presso il sito di Santa Lucia trasportino rifiuti non trattati e non semplice
sovvallo, o side a do lodo e

olesto he p ovie e dal

ate iale i

uestione ed il

deposito di percolato lungo i tratti di strada che conducono alla discarica e se siano violate
le prescrizioni circa la sicurezza durante il trasporto;

se corrisponde al vero o meno che, ove fossero accertate le circostanze sopra riferite,
eentro il mese di novembre 2016, dato il limite massimo pari a 92.000 metri cubi, anche la
capienza della terza discarica risulterebbe completamente esaurita, vanificando, quindi,
meno ogni utilit del sito di santa Lucia;

se corrisponde al vero o meno che, alla luce di quanto riportato, che si render necessaria
la costruzione di una nuova discarica, la quarta, per sopperire alle necessit della terza,
considerato che per almeno trenta anni, uestulti a, produrr percolato e biogas;

se corrisponde al vero o meno, infine, che sia obiettivo prioritario di una Regione che si
fregia del titolo di Regione Ve de dEu opa hia i e defi itiva e te se le modalit di
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gestione e trattamento rifiuti degli impianti e delle discariche ubicate in territorio


abruzzese siano in toto conformi alle norme vigenti in materia ed intervenire al fine di
una risoluzione definitiva delle eventuali problematiche, considerando che la tutela
della

ie te e la salute dei ittadi i devo o p evale e su

proposito od interesse.

LA uila, l 08.06.2016

Il Consigliere M5S
Riccardo Mercante

ualsiasi alt o fatto e,

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