FISIOLOGICO
INVECCHIAMENTO
PATOLOGICO
Ipotesi immunologica
Immunocompetenza
Suscettibilit alle infezioni
- Il meccanismo di immunocompetenza, se
alterato, pu generare processi di
autoimmunit.
- Lorganismo non riconoscerebbe i propri tessuti
invecchiati.
La mortalit aumenta nella vecchiaia per
cause infettive.
Edifficile sperimentalmente immunizzare
animali vecchi.
Ipotesi immunologica
Aumento della malignit, con let in
relazione
a
cellule
antigenica-mente
aberranti.
- Anticorpi specifici contro proteine del sistema
nervoso sono stati trovati nel siero di
animali o uomini invecchiati.
- Alterazioni della barriera ematoencefalica
metterebbero in contatto lanticorpo con
lantigene determinando un danno cerebrale:
degenerazione amiloidea.
Alterazioni endocrine
nellinvecchiamento
GH
Gonadotropine
TSH
PTH
Androgeni
Aldosterone
Insulina
Testosterone
Estrogeni
Prolattina
Endorfine
Riduzione
transferasi
dellattivit
di
colina-acetil-
Basi biochimiche
dellinvecchiamento cerebrale
DNA, RNA, sintesi proteica
Proteine con alterazioni qualitative
Variazioni molecolari a carico delle membrane
cellulari:
- gangliosidi
- glicoproteine
- fosfolipidi (fosfatidilcolina, fosfatidiletanolamina)
Enzimi preposti alla sintesi di tale molecole
Enzimi catabolici
Accumulo di lipofuscina
Invecchiamento
e
Memoria
Sindrome amnesica
Disturbo delle funzioni cognitive,
in cui la memoria colpita in
modo particolare rispetto a tutte
le altre componenti della vita
mentale e del comportamento
Sindrome amnesica
Amnesia retrograda (difficolt nel ricordare
gli avvenimenti ben fissati in precedenza)
Amnesia anterograda (difficolt
nellacquisizione di nuove informazioni)
Confabulazione (falsi ricordi che riempiono
lacune mnesiche e possono essere anche
immaginari come nella s.Korsakoff)
In relazione alla sede delle lesioni del SNC si
distinguono amnesie assiali, corticali e globali
Amnesie assiali
Disturbi mnesici legati a danni delle
aree indispensabili alla registrazione
delle informazioni che coinvolgono le
strutture del sistema reticolare
ascendente, del sistema limbico e dei
gangli della base
Sono caratterizzate da disturbi della
registrazione e del consolidamento
della traccia
Amnesie corticali
Sono legate a lesioni della corteccia cerebrale,
in particolare delle aree temporali e frontali.
SAT (Sindrome Amnesica Temporale) con
disturbi della memoria pi lievi rispetti alle
Amnesie assiali. I deficit riguardano la
memoria verbale (aree temporali
dellemisfero sin), la memoria visuo spaziale
(aree temporali dellemisfero dx), la memoria
a lungo termine e memoria anteriograda,
memoria a breve termine e memoria
retrograda, la capacit di apprendimento.
Amnesie corticali
Amnesia frontale:
deficit nellorganizzazione sequenziale
delle informazioni da memorizzare, da
alta distraibilit, da una bassa capacit di
apprendimento, da disfunzioni verbali e
motorie, da incapacit di correggere i
propri errori, da una difficolt ad una
strategia appropriata e da maggiore
sensibilit alle interferenze
Cause di amnesie
Vascolari
Iatrogene (soprattutto da psicofarmaci)
Epilettiche
Post-traumatiche
Metaboliche (diabete, alcoolismo, etc)
Infettivo (encefalite herpetica, da HIV, etc)
Depressione pseudodemenziale
60-69 anni
70-79 anni
+ 80 anni
60-69 anni
70-79 anni
396,3
23,22
202,8
19,02
220,1
117,3
3,67
Popolazione 2038
1,877
6,88
3,667
7,74
6,342
Popolazione 1991
+ 80 anni
180
S. di Down
160
140
Demenze
120
100
Oligofrenia
80
Schizofrenia
60
40
Ritardo
mentale di
vario grado
20
0
66- 71- 76- 81- 86- 91- 9670 75 80 85 90 95 98
DEMENZA
Stabile
Reversibile
Progressiva
PSEUDODEMENZA
Demenza
Deterioramento
diffuso
delle
funzioni corticali superiori che si
manifesta prima nelle funzioni
intelletive per poi estendersi a tutto
il comportamento
Demenza
Deficit della memoria di fissazione
Indebolimento del pensiero concettuale, del
ragionamento e del giudizio
Aumento della irritabilit. Comportamenti
sociali inadeguati
Automatismi motori (riflesso della suzione e
della prensione)
Riduzione
del
comportamento
ad
automatismi stereotipati. Impossibilit nella
autogestione.
Ematoma subdurale
Idrocefalo
normoteso
Meningite cronica
Alcolismo
Apnea ostruttiva del
sonno
Demenza senile
Malattia propria della senilit,
caratterizzata da decadimento
mentale graduale e progressivo
(deficit della memoria e della
critica,
dellideazione,
confabulazioni)
Demenza senile
Periodo iniziale
- manifestazioni caratteristiche
(diffidenza, avarizia,irritabilit)
- sintomi neuroasteniformi (riduzione del
rendimento intellettuale, affaticabilit)
- disturbi mnesici
Demenza senile
Periodo di stato
- lentezza nelle operazioni mentali
- carenza nel giudizio, nellassociazione e nella
critica, deficit attentivo
- amnesie di fissazione, impoverimento dei
ricordi, confabulazioni
- affettivit con umore indifferente
- mimica spenta
- non cura della propria persona
- irrequietezza psicomotoria
Demenza senile
Atrofia corticale
Rarefazione cellulare
Placche senili
Degenerazione neurofibrillare
Degenerazione granulo-vacuolare
Demenza senile
Forma presbiofrenica (con grave
disorientamento)
Forma psicotica
- melanconica
- delirante
Demenza senile
Forma con segni neurologici (con presenza di
sintomi a focolaio)
- s. afasico-agnosico-aprassica
- frontale
- piramidale
- coreica
- parkinsoniana
Sono tutte forme miste senili vascolari
Malattia di Alzheimer
Demenza pre-senile con un quadro di deterioramento
mentale progressivo, sindrome afasico-aprassoagnosica e quadro anatomo-patologico caratteristico.
Forma sporadica
Forma ereditaria a trasmissione dominante
Forma ereditaria a trasmissione recessiva
Ipotesi virale (esprimenti di inoculazione)
Ruolo dellalluminio
Ipotesi autoimmunitaria
Malattia di Alzheimer
Periodo iniziale
- Modificazione della personalit. Alterazioni della
memoria e dellorientamento temporo-spaziale.
Periodo di stato (dopo 1-2 anni)
- Sindrome alogica (S. afasico-aprasso-agnosica)
- Afasia sensoriale con alessia, agrafia, literazioni
verbali
- Aprassia ideatoria con aprassia nell
abbigliamento ed aprassia costruttiva
- Agnosie
- Affaccendamento iterativo
Malattia di Alzheimer
Periodo terminale
Malattia di Alzheimer
Campione patologico
macroscopico di un cervello
con malattia di Alzheimer
(AD)
Aspetto
istopatologico
della malattia di
Alzheimer (AD)
La proteina
precursore
dellamiloide (PPA)
codificata da un
gene localizzato sul
cromosoma 21
ROS
A
Hyperphosphorylated Tau
Protein Kinases
GSK3, Cdk5/p25
P
P
P
P
Microtubule
Tau protein
Destabilized microtubule
P
P
P
v
ati
d
i
x
r
e st
Impaired axonal
trasport
es s
P
Hyperphosphorylated Tau
Neuronal
Death
Paired Helical
Filaments (PHFs)
Fig.2
NTF
APP
-secretase
sAPP
A40/42
C99
etase
-secr
GSK3
Cdk5/p21
Ca2+ flux
Hyperphosphorylated
Tau protein
Microglial activation
Citokine release
ROS
Fig.1
Membrane Damage
Neuronal Death
ROS
mitochondria
Senile Plaque
NEUROFIBRILLARY
TANGLES
Et
avanzata
Sesso
femminile
Genotipo
ApoE
Grave trauma
cranico
Storia
familiare
Mancanza di
educazione
Malattia di Alzheimer
Malattia di Pick
Esordio
- Alterazioni nel comportamento. Decadimento del
senso etico e della critica. Apatia.
Periodo di stato
- Quadro demenziale frontale, con scarsa capacit di
concentrazione; deficit della memoria; mutacismo.
- Stereotipie mimiche, gestuali e verbali. Aprassia.
- Presenza di sintomi neurologici extrapiramidali
lievi.
Periodo finale
- Sfacelo mentale. Automatismi primitivi.
Malattia di Pick
Esordio a 45-50 anni
Casi ereditari (a trasmissione recessiva o
dominante) e casi sporadici
Possibile associazione con Sclerosi laterale
amiotrofica, M. Parkinson, atassie, ecc.
Atrofia lobare (fronto-temporale)
Corpi argirofili di Pick
MUTAZIONI TAU
Imaging
funzionale per
la valutazione
della demenza
Encefalopatie prioniche
La prima malattia da prioni riconosciuta e descritta stata lo
"scrapie", un morbo delle pecore il cui nome si deve al prurito
che provoca agli animali affetti. Nel tempo lo scrapie divenuto
il morbo capostipite di un insieme di malattie che interessano
mammiferi di varie specie, per esempio la sindrome di JakobCreutzfeldt (SJC) e la sindrome di Gerstmann-Straussler
nelluomo, lo scrapie nelle pecore, l'encefalopatia spongiforme
bovina (BSE) e che sono state denominate "encefalopatie
spongiformi trasmissibili" (TSE).
Si tratta di patologie infettive che si distinguono per la presenza
di vacuoli nei neuroni degli animali deceduti, che danno al
tessuto un aspetto spugnoso da cui proviene il nome.
Altre caratteristiche sono il decorso progressivo con esito
sempre mortale, la formazione di placche e il lungo periodo di
incubazione, anche di alcuni anni, durante il quale lo stato di
malattia difficilmente dimostrabile.
Encefalopatie prioniche
Malattia di Creutzfeldt-Jacob
Encefalopatia presenile, caratterizzata da un
quadro
progressivo
di
deterioramento
psichico,
astenia,
mioclonie
diffuse,
sintomatologia piramidale, extrapiramidale e
cerebellare.
EEG caratteristica pseudoperiodico.
Anatomopatologicamente: perdita neuronale,
gliosi reattiva, stato spongioso
Encefalopatia
spongiforme
subacuta
MALA
TTIA
SINTOMI TIPICI
Kuru
Perdita di
coordinazione,
seguita spesso da
demenza
Demenza, seguita
da
perdita di
coordinazione,
anche se talvolta
la sequenza
invertita
Malatti
a di
Creutz
feldtJacob
DISTRIBUZIONE
DURATA DELLA
MALATTIA
CONCLAMATA
Infezione (probabilmente
tramite cannibalismo, cessato
nel 1958)
Da tre mesi ad un
anno
Tipicamente circa
un anno; pu
variare da un mese
a oltre 10 anni
DI
VIA
ACQUISIZIONE
MALA
TTIA
SINTOMI TIPICI
Mal
attia di
Gerst
mannStrus
slerSchei
nker
Perdita di
coordinazione,
spesso seguita da
demenza
Inson
nia
familia
re f
atale
DI
DISTRIBUZIONE
DURATA DELLA
MALATTIA
CONCLAMATA
Mutazione ereditaria
del gene per la PrP
Tipicamente da
due a sei anni
Mutazione ereditaria
nel gene per la PrP
Tipicamente circa
un
anno
VIA
ACQUISIZIONE
Tav. 1
Anno
Segnalaz
ioni
MCJ
Sporadica
MCJ
Iatrogena
MCJ
Famili
are
GSS
FFI
variante
MCJ
Tota
le
1993
51
27
36
1994
62
33
40
1995
52
28
35
1996
77
51
59
1997
139
47
12
61
1998
143
63
74
1999
192
77
11
88
2000
177
60
18
84
2001
219
80
12
92
2002
201
80
90
2003
167
53
59
Prioni
Encefalopatie prioniche
Il meccanismo dazione del prione allinterno della cellula
quasi completamente oscuro, anche se sono state formulate
diverse ipotesi per spiegare come la proteina possa causare
linsorgere e lo svilupparsi della malattia neurologica.
Una di queste sostiene che il prione, nella sua forma
anormale, contrae con la membrana cellulare un rapporto
particolare, danneggiandone alcune funzioni. Potrebbe
accentuarne, per esempio, la permeabilit al calcio, che si
accumulerebbe nella cellula fino a distruggere i neuroni e a
ipertrofizzare la glia.
Unaltra ipotesi per sostiene che la PrP cellulare, una volta
convertita nella forma infettiva, si accumula nei lisosomi delle
cellule. Con la successiva formazione di grandi quantit di
PrP, i lisosomi e successivamente le cellule scoppiano
rilasciando le PrP infettive nella matrice extracellulare, per
poi continuare il loro ciclo.
2
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
2
2
Encefalopatia da farmaci
Antagonisti colinergici
Sedativi ipnotici (benzodiazepine,
barbiturici)
Narcotici
Antagonisti dellistamina
Digossina
Antagonisti dopaminergici (neurolettici)
Terapia Farmacologica
Terapia farmacologica
Terapia Riabilitativa
Riabilitazione cognitiva
Socioterapia
Musicoterapia
La famiglia e la societ
Alimentazione
Dieta ipocalorica e
neurodegenerazione
Analisi biochimiche e molecolari dei cervelli di
ratti vecchi mantenuti in una dieta ipocalorica
mostrano un ritardo nella comparsa delle
modificazioni
tipiche
dellinvecchiamento
inclusi i livelli di GFAP e danni alle proteine
ossidative ed al DNA.
Le modifiche legate allet nella espressione di
geni che codificano per proteine coinvolte nei
processi immunitari, nello stress ossidativo e nel
metabolismo energetico sono ridotti negli
animali in dieta ipocalorica
Dieta ipocalorica e
neurodegenerazione
La restrizione dietetica riduce i deficit di
apprendimento e di memoria e le funzioni
motorie nei ratti (Stewart et al, 1989)
Studi su popolazioni umane hanno
mostrato che il rischio di sviluppare AD,
PD e stroke pi basso in soggetti con un
basso apporto calorico
Restrizione dietetica
Esercizio
A forza di salire
Dellintelligenza
Senza orgoglio
Dignit allinsufficienza
E larte di morire:
E alla distruzione
Progressiva
Istinti, al capezzale,
Celebrando latto
Finale duscita e
Cercando di restituire
Con largomento
La ricerca scientifica e la
collaborazione
tra
ricercatori, pazienti ,
familiari ed associazioni
Fax: 0577/40327
e-mail:federico@unisi.it
Sclerosi Multipla
Paresi
Cecit e mutismo
Poliomielite
Epilessia
Malformazioni
Disordini mentali
SLA
Tumori cerebrali
Disordini del
movimento
Neuropatie
periferiche
160
Disturbi del
movimento
Poliomielite
140
120
Paresi da diversa
causa
Epilessia
100
80
Malformazioni
60
Tumori cerebrali
SLA
40
Sclerosi Multipla
20
Neuropatie
Periferiche
0
6670
7175
7680
8185
8690
9195
9698