Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Sald Ature
Sald Ature
10.1
2) sollecitazione agente:
livello delle tensioni,
pluriassialit,
velocit di sollecitazione.
3) situazione ambientale:
temperatura,
corrosione.
Le caratteristiche dei collegamenti saldati, al fine del confronto con altri tipi di collegamento, sono riassunte in
tabella 1.
CARATTERISTICHE DEI COLLEGAMENTI SALDATI
Caratteristiche Meccaniche
Varie direzioni di carico ammissibili
Limitata resistenza dinamica
Elevata resistenza statica
Limitata resistenza alla corrosione
Rigidezza dipendente dalla conformazione
Buona resistenza alla temperatura
Funzionalit
Peso e ingombro ridotti
Non smontabile e/o riutilizzabile
Molteplicit di conformazione
Nessuna capacit di centratura
Caratteristiche operative
Facilit di manutenzione e ispezione
Operatori esperti
Facilit di montaggio e automazione
Caratteristiche economiche
Basso costo
Nessun costo di esercizio
Tab.20.1 - Caratteristiche dei collegamenti filettati.
Giunzioni saldate
Le principali tipologie di giunzioni saldate e conformazione dei cordoni sono riportate in fig.1.
In particolare, le giunzioni di testa (fig.1a) sono effettuate con cordoni aventi varie forme, delle quali le pi
importanti sono a V, ad X (adatta per spessori elevati dei giunti) e ad U (pi costosa), ed usualmente sono sollecitate
trasversalmente al cordone.
Le giunzioni a sovrapposizione sono sollecitate trasversalmente al cordone come in fig.1b e fig.1c o
parallelamente come in fig.1d. Altri tipi di giunzione sono quelle a T, a crociera, ad angolo e a spigolo.
Le dimensioni caratteristiche del cordone sono riportate in fig.2.
e)
g)
c)
f)
d)
a)
h)
b)
Fig.21.1 tipi di giunzioni: a) di testa con cordone a V, X ed U; b,c,d) a sovrapposizione; e) a T; f) a crociera; g) ad angolo, h) a spigolo.
sovrametallo
A
F
gola
C
radice
D
F
F
h
Norris
Salakian
Fig.21.2 - Dimensioni caratteristiche del cordone.
F
hl
(21.1)
dove h lo spessore delle lamiera ed l la lunghezza della saldatura. Il valore di h non include il sovrametallo che
di dimensioni variabili e produce effetti di concentrazione delle tensioni nel punto A di fig.2. La sua presenza
ininfluente nel caso di sollecitazioni statiche; mentre per sollecitazioni di fatica meglio che sia eliminato.
Per carico trasversale di taglio T (agente in direzione ortogonale al piano dei giunti) la tensione tangenziale
media nel giunto saldato :
F
hl
(21.2)
In genere le formule vanno applicate con l'uso di elevati valori del coefficiente di sicurezza.
Sollecitazioni nei giunti a sovrapposizione, ad angolo e spigolo
Le saldature dei giunti a sovrapposizione, ad angolo e a spigolo hanno uno spessore trasversale rappresentato dal
segmento BD=b in fig.2, la cui lunghezza pari a
b = h cos 45 = 0.707 h
(21.3)
pn = pnx =
F
F
F
F
=
=
= 1.414
A b l 0.707 h l
hl
(21.4)
n = p cos 45 =
F
hl
n = p cos 45 =
F
hl
(21.5,6)
F
F
F F
1 =
+
+ = 1.618
2h l
hl
2h l h l
max
F
F F
=
+ = 1.118
hl
2h l h l
(21.7,8)
Usualmente si preferisce approssimare per eccesso la tensione tangenziale utilizzando direttamente la (4). In
pratica si calcola il modulo del vettore pn e si assume che la tensione tangenziale abbia lo stesso valore:
F
F
=
A bl
(21.9)
il valore calcolato con la (9) definito taglio primario e risulta essere 1.26 volte maggiore di quello previsto
dalleq.(8), quindi conservativo. Nel caso di pi cordoni nella (9) deve esserne introdotta larea totale.
a)
F
pn
b)
(0, F/2hl)
pn
n
2
(F/hl, F/hl)
px
Fig.21.4 - a) tensioni medie agenti sulla gola per carico trasversale orizzontale e verticale, b) cerchio di Mohr corrispondente.
Carico parallelo
Nel caso di forza F agente in direzione parallela alla saldatura (fig.1d e fig.5) lassunzione che la sollecitazione sia
costituita da una tensione di taglio nella sezione di gola del cordone, agente parallelamente al cordone stesso, pi
realistica. Nella realt la distribuzione delle tensioni lungo il cordone non uniforme e, anche in questo caso, si
prende in considerazione la tensione media. importante notare che il coefficiente di concentrazione delle tensioni
di questa configurazione il pi elevato ed essa risulta meno adatta nel caso di fatica. In definitiva, la tensione
tangenziale media dovuta ad una forza F agente in direzione parallela al cordone pu essere ottenuta utilizzando
ancora la (9).
Fz
F
Fx
Fy
F
Fig.21.6 - Sollecitazione generica.
Carico composto
In generale la forza F agente sul cordone ha direzione non coincidente con le direzioni del carico trasversale e
parallelo, come mostrato, ad esempio, in fig.6. In questo caso si considera che il taglio primario risultante ha la
stessa direzione della forza e il suo modulo ottenibile semplicemente dividendo la forza per la superficie della
sezione di gola del cordone con la (9). Anche in questo caso pi generale si ipotizza che la tensione tangenziale
media nel cordone abbia lo stesso valore di tale risultante, analogamente a quanto supposto per lutilizzazione delle
eq.(8) e (9).
10.4
yF
G
xF
zF
o
Fy
Fz
Fx
li =
( xc2i xc1i )
+ ( yc2i yc1i )
Ai = li bi
yc2 i yc1i
xc2 i xc1i
i = tan 1
x gi =
xc2i + xc1i
2
y gi =
(21.10a-e)
yc2i + yc1i
2
Determinate le caratteristiche dei cordoni, parametri necessari alla descrizione della geometria della saldatura nel
suo complesso sono:
A
superficie complessiva della saldatura
x G, y G
coordinate del baricentro G della saldatura
N
A = Ai
(21.11)
i =1
xG =
1 N
Ai xgi
A i =1
yG =
1 N
Ai ygi
A i =1
(21.12a,b)
Sollecitazioni
Fissato il sistema di riferimento, la forza risultante trasmessa dallelemento saldato alla saldatura pu essere
rappresentata da un vettore F=[Fx, Fy, Fz]T applicata nel punto di coordinate xF, yF e zF (fig.7). La componente della
forza F agente nel piano parallelo ai cordoni, data dalla somma vettoriale dei componenti Fx ed Fy indicata con Fxy.
In generale la forza F provoca:
un momento torcente (il cui vettore normale al piano contenente i cordoni), nel caso in cui le componenti
Fy ed Fx trasportate nel piano contenente i cordoni abbiano braccio Dxy=[Dx Dy]T rispetto al baricentro della
saldatura, come in fig.9;
un momento flettente (il cui vettore parallelo al piano dei cordoni), nel caso in cui la componente Fxy, agisca
in un piano a distanza zF dal piano dei cordoni (fig.10) e/o nel caso in cui F abbia una componente Fz (agente
in direzione ortogonale al piano contenente i cordoni), la cui retta dazione non passa per il baricentro dei
cordoni, cio Fz agisca a distanza D12=[D1 D2]T dagli assi centrali dinerzia della saldatura (fig.10).
10.5
Quello mostrato in fig.10 il caso pi generale di flessione deviata, nella quale lasse momento non risulta
coincidente con un asse centrale d'inerzia e la flessione pu essere considerata composta da due flessioni rette,
ciascuna delle quali ha asse momento coincidente con uno dei 2 assi centrali d'inerzia. Nel caso semplice di flessione
retta, il vettore momento parallelo ad un asse centrale dinerzia e lasse neutro della flessione, passante per il
baricentro della saldatura, risulta parallelo ad essi. Se la struttura possiede un asse di simmetria opportuno
scegliere gli assi di riferimento in modo che uno di essi risulti parallelo ad esso, affinch gli assi di riferimento stessi
risultino principali.
2
y
a)
bi
y2i
y1i
1
x2i x
x1i
z
Dy
Fy
D2
Dx
G
Fz
D1
b)
li
ygi
zf
F1
Fx
Fxy
2
xgi
F2
Fxy
Taglio
Il taglio primario risultante si ottiene con la relazione (9) relativa alle sollecitazioni semplici. Il taglio primario
agisce in direzione parallela alla forza F. Al fine di comporre la sollecitazione dovuta alla forza con quella dovuta ai
momenti pi opportuno valutare le componenti cartesiane del taglio primario x, y, z (fig.11a) dividendo le
componenti cartesiane della forza F per larea A della superficie attiva complessiva dei cordoni (11):
x =
Fx
A
y =
Fy
A
z =
Fz
A
(21.13a-c)
Torsione
Il taglio secondario dovuto al momento torcente agisce nel piano dei cordoni xy e risulta ortogonale alla
congiungente tra il punto del cordone considerato e il baricentro della saldatura (fig.11b). Le componenti possono
essere ottenute mediante le seguenti espressioni
x =
M t ry
y =
M t rx
J
(21.14a,b)
nelle quali:
Mt
il momento torcente,
rx, ry
sono le distanze degli estremi dei cordoni dal baricentro G,
J
il momento dinerzia polare della saldatura rispetto al baricentro G,
Il momento torcente pu essere calcolato mediante la seguente relazione:
M t = Fx Dy + Fy Dx
(21.15)
nella quale Dx, Dy sono le componenti cartesiane della distanza tra il punto di applicazione della forza e il baricentro
(fig.9):
Dx = xF xG
D y = y F yG
(21.16a,b)
Le distanze rx ed ry degli estremi dei cordoni dal baricentro G sono ottenibili semplicemente come
rx = xci xG
ry = yci yG
(21.17a,b)
Il momento dinerzia polare della saldatura rispetto a G dato dalla somma dei momenti polari Ji dei singoli
cordoni rispetto al baricentro G
10.6
J = Ji
(21.18)
i =1
che sono ottenibili mediante la seguente relazione derivante dalla (7.19) nella quale si ponga =0
J i = I Li + I Ti + Ai X g2i + Yg2i
(21.19)
Nella (19) ITi ed ILi sono i momenti dinerzia delli-esimo cordone rispetto ai propri assi centrali, rispettivamente
trasversale e longitudinale, dati dalle seguenti, ben note, espressioni
bi li3
ITi =
12
bi3 li
I Li =
12
(21.20a,b)
ed Xgi ed Ygi sono le distanze del baricentro gi delli-esimo cordone dal baricentro G della saldatura
X gi = xgi xG
Ygi = y gi yG
(21.21a,b)
essendo xgi ed ygi le coordinate del baricentro delli-esimo cordone definite nelle (10d,e).
x
ry
rx
Mt
Fy
Fz
Mf
Fx
(a)
(b)
(c)
Fig.21.11 Le componenti del taglio primario (a) e secondario di torsione (b) e flessione (c).
Flessione
Il taglio secondario dovuto al momento flettente agisce in direzione z (fig.11c) e pu essere ottenuto mediante la
seguente espressione:
z =
nella quale
I 1, I 2
M1, M2
r1, r2
M 1r2 M 2 r1
I1
I2
(21.22)
I1 =
1
I X + IY +
2
( I X IY )
2
+ 4 I XY
I2 =
1
I X + IY
2
( I X IY )
2
+ 4 I XY
(21.23a,b)
nelle quali IX, IY, IXY sono i momenti dinerzia assiali e centrifugo della saldatura rispetto agli assi cartesiani
baricentrico dati dalle seguenti relazioni
N
I X = I Xi
i =1
IY = IYi
I XY = I XYi
i =1
(21.24a-c)
i =1
Nelle (24a-c), a loro volta, IXi, IYi, IXYi sono i momenti dinerzia assiali e centrifugo delli-esimo cordone rispetto
ad assi cartesiani baricentrici ottenibili dalle (7.18-20) come
I Xi =
I Li + I Ti
2
I Li I Ti
2
cos 2 i + Ai Yg2i
I XYi =
IYi =
I Li I Ti
2
I Li + I Ti
2
I Li I Ti
sin 2 i + Ai X gi Ygi
essendo Xgi, Ygi, ITi e ILi gi definiti nelle (21) e (22) e gli angoli i definiti in (10c).
10.7
cos 2i + Ai X g2i
(21.25a-c)
M 1 = Fz D2 F2 z F
M 2 = Fz D1 + F1 z F
(21.26a,b)
nelle quali F1 ed F2 sono le componenti della forza F lungo le direzioni degli assi centrali dinerzia 1 e 2 e D1 e D2 le
distanze della rette dazione della componente Fz dagli assi centrali dinerzia 2 e 1, misurate lungo gli stessi assi
centrali (fig.10):
F1 = Fx cos + Fy sin
F2 = Fx sin + Fy cos
(21.27a,b)
D1 = Dx cos + Dy sin
D2 = Dx sin + Dy cos
(21.28a,b)
Nelle (27-28) langolo formato tra lasse centrale dinerzia 1 e lasse x ottenibile mediante la (7.17) qui
riscritta:
1
2
= tan 1
I XY
( I X IY ) 2
(21.29)
essendo i momenti IX, IY, IXY gi definiti nelle (24a-c). importante notare che per valutare correttamente langolo
mediante la (29) necessario tenere in considerazione i segni del numeratore (proporzionale a sin) e del
denominatore (proporzionale a cos) dellargomento dellarcotangente (ad esempio utilizzando la funzione atan2
per il calcolo dellarcotangente disponibile in alcuni linguaggi di programmazione).
Infine le distanze r1 ed r2 sono ottenibili come:
r1 = rx cos + ry sin
r2 = rx sin + ry cos
(21.30a,b)
Osservando le relazioni (27), (28) e (30) facile notare come le grandezze F1 ed F2, D1 e D2, r1 ed r2 (fig.10)
sono ottenibili dalle analoghe grandezze Fx ed Fy, Dx e Dy, rx ed ry (fig.9) effettuando una rotazione degli assi dal
riferimento cartesiano al riferimento costituito dagli assi centrali dinerzia. Esprimendo le suddette grandezze in
forma vettoriale
Fx
Fxy =
Fy
Dx
D xy =
Dy
rx
rxy =
ry
F
F12 = 1
F2
D
D12 = 1
D2
r
r12 = 1
r2
(21.31a-f)
cos
R =
sin
sin
cos
(21.32)
F12 = R Fxy
D12 = R D xy
r12 = R rxy
(21.33a-c)
x x x
= y = y + y
z z z
(21.34)
k = x, y , z
k2
(21.35)
F M r F
M r F M r M r
= x t y + y + t x + z + 1 2 2 1
J A
J A
I1
I2
A
10.8
(21.36)
Poich i cordoni di saldatura hanno uno sviluppo prevalente longitudinale (libi), il momento di ciascun
cordone rispetto al proprio asse longitudinale IL (20b) pu essere trascurato rispetto al momento IT relativo allasse
trasversale (20a) nel quale le lunghezze dei cordoni compaiono elevate al cubo. In questo caso facile dimostrare
che, nel caso di cordoni di uguale spessore, la (36) pu essere riscritta come
2
1 Fx M t ry Fy M t rx Fz M 1r2 M 2 r1
=
+ +
+ +
b L
JU L
JU L
I1U
I 2U
(21.37)
nella quale L la lunghezza complessiva dei cordoni, JU, I1U e I2U sono i momenti dinerzia per cordoni di spessore
unitario, ottenibili ponendo bi=1 nella (20a) e ponendo a 0 il temine IL nelle (19) e (25a-c). In bibliografia sono
anche disponibili le espressioni di tali momenti per diverse configurazioni geometriche di cordoni.
Ricordando la (35), la (37) pu essere riscritta come
1
b
k = x, y , z
U2
(21.38)
essendo Uk le componenti del vettore sollecitazione (34) calcolate considerando unitario lo spessore dei cordoni e
trascurando i termini ILi (20a) nel calcolo dei momenti di inerzia (19) e (25a-c). Introducendo la tensione
ammissibile am e valutando Uk nel punto pi sollecitato della saldatura, cio introducendo valori opportuni di rx, ry
r1 ed r2 nelle (14) e (22), possibile dimensionare lo spessore da attribuire ai cordoni esplicitando la (38) rispetto a
b:
b=
am
k = x, y , z
2
Uk
(2.39)
Poich il prodotto dei momenti dinerzia di spessore unitario per lo spessore effettivo fornisce una valutazione
per difetto dei momenti dinerzia effettivi, la (39) fornisce valori dello spessore leggermente conservativi. Una
verifica dellentit del sovradimensionamento pu essere effettuata calcolando il modulo della tensione agente nel
punto pi sollecitato mediante la (35) o la (36), avendo introdotto il valore di b determinato, e verificandone la
differenza con la am precedentemente imposta.
Da notare che possibile valutare le tensioni Uk senza modificare le equazioni per il calcolo dei momenti
dinerzia (19) e (25a-c), cio includendo i termini ILi e ponendo semplicemente bi=1 tra i dati di ingresso del
problema, ottenendo, in genere, una migliore approssimazione.
In appendice sono riportati i dati essenziali per la definizione del problema di verifica o progetto della saldatura e
tutte le equazioni necessarie nellordine in cui debbono essere utilizzate, utile sia per limpiego manuale, che per la
realizzazione di un programma informatico di calcolo.
La resistenza delle giunzioni saldate
I fattori pi importanti nella riuscita di una saldatura sono la velocit, l'abilit dell'operatore e la conformazione del
giunto completo piuttosto che l'accoppiamento delle propriet dell'elettrodo con quelle del metallo delle pareti.
La tab.2 mostra il fattore di riduzione della resistenza a fatica per effetto delle concentrazioni di tensione; i valori
sono validi sia per il metallo d'apporto che per quello da saldare.
Tipo di saldatura Kf=1/kf
di testa
1.2
a sovrapposizione (trasversale)
1.5
a sovrapposizione (parallela)
2.7
aT
2.0
Tab.21.2 - Fattori di concentrazione delle tensioni a fatica Kf per diversi tipi di saldatura.
10.9
APPENDICE
A1. Dati di ingresso ed equazioni di calcolo in ordine di utilizzazione
Dati geometria cordoni
xc1i, xc2i
ascisse degli estremi delli-esimo cordone
yc1i, yc2i
ordinate degli estremi delli-esimo cordone
spessore delli-esimo cordone
bi
Dati forza
F x, F y, F z
xF, yF, zF
Geometria cordoni
li
lunghezza delli-esimo cordone
Ai
area delli-esimo cordone
i
angolo formato dallasse longitudinale delli-esimo cordone con lasse x
xgi, ygi
coordinate del baricentro delli-esimo cordone rispetto agli assi x ed y
li =
( xc2i xc1i )
x gi =
xc2i + xc1i
2
+ ( yc2i yc1i )
yc2 i yc1i
xc2 i xc1i
Ai = li bi
y gi =
i = tan 1
yc2i + yc1i
2
Geometria saldatura
A
superficie complessiva della saldatura
x G, y G
coordinate del baricentro della saldatura
N
A = Ai
xG =
i =1
1 N
Ai xgi
A i =1
yG =
1 N
Ai ygi
A i =1
X gi = xgi xG
Ygi = y gi yG
bi li3
I Ti =
12
bi3 li
I Li =
12
J i = I Li + I Ti + Ai X g2i + Yg2i
I Xi =
I XYi =
ITi + I Li
2
ITi I Li
2
ITi I Li
2
cos 2 i + Ai Yg2i
IYi =
sin 2 i + Ai X gi Ygi
10.10
ITi + I Li
2
ITi + I Li
2
cos 2 i + Ai X g2i
J = Ji
i =1
I X = I Xi
IY = IYi
i =1
I1 =
i =1
1
I X + IY +
2
1
2
= tan 1
(IX
2
2
+ IY ) + 4 I XY
I XY = I XYi
i =1
I2 =
1
I X + IY
2
(IX
2
2
+ IY ) + 4 I XY
I XY
( I X IY ) 2
Momento torcente
D x, D y
componenti cartesiane della distanza tra il punto di applicazione della forza e il baricentro
momento torcente
Mt
Dx = xF xG
D y = y F yG
M t = Fx Dy + Fy Dx
Momento flettente
componenti della forza F lungo le direzioni degli assi centrali dinerzia 1 e 2
F 1, F 2
D 1, D 2
distanze della componente Fz della forza dagli assi centrali dinerzia 2 e 1
M1, M2
momenti flettenti rispetto agli assi centrali dinerzia 1 e 2
F1 = Fx cos + Fy sin
F2 = Fx sin + Fy cos
D1 = Dx cos + Dy sin
D2 = Dx sin + Dy cos
M 1 = Fz D2 F2 z F
M 2 = Fz D1 + F1 z F
Sollecitazioni
rx, ry
r1, r2
x, y, z
x, y, z
rx = xci xG
ry = yci yG
r1 = rx cos + ry sin
r2 = rx sin + ry cos
x =
Fx
A
x =
M t ry
J
y =
Fy
A
z =
Fz
A
y =
M t rx
J
z =
M 1r2 M 2 r1
I1
I2
10.11