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Alcune osservazioni sullo stato attuale delle conoscenze sul calcolo dei pali di fondazione* M. JAMIOLKOWSKI ** Sonouanio: Viene effettuato in forma delle fondazioni su pali. Vengono indicati inoltre, per ogni problema affrontato, gli attuali orientamenti degli studiosi e dei ricercator scopo di rendere In trattazione utile ai fini applicat intetica un esame critico degli attuali metodi di caleolo del singolo palo allo Infine si commentano brevemente le memorie presentate allXI Convegno di Geotecnica relative al tema T dedicato alle fondazioni_profonde. Nella prima parte del presente testo vengono brevemente esposti ¢ commentati alcuni tra i pitt importanti aspetti connessi con il calcolo e la progettazione delle fondazioni su pali. Per un same pitt approfondito dei problemi qui trattati, si rimanda il Ietiore alle note bibliografiche richia- mate nel testo ed in particolare ai recenti ed esauricnti «state of the art», presentati da Mc Cuettann [1972], Covis ¢ SULATMAN [1970], Mo- erro [1972], Vesic ([1970] e Vicetant [1972]. Capacita portante di un singolo palo - Formule statiche 1) Le formule statiche, nonostante tutte le cri tiche che vengono lore mosse e pur tenendo costantemente conto delle limitazioni di carattere teorico che le caratterizzano, rappresentano pur sempre lo strumento al quale si ricorre pitt di frequente nel ealcolo della portata dei singoli pali e delle palificate. 2) Tutte le formule statiche fanno riferimento all'equilibrio lungo I'asse longitudinale di un corpo ido, avente forma cilindrica 0 prismatica, im- merso in un materiale la cui legge di comporta mento & del tipo rigido plastico. 3) In queste condizioni, facendo riferimento alla figura 1, la portata limite di un singolo palo pud essere espressa nel seguente modo: Paw = Ae" Gua + Ar” tun — We tr} a) essendo: Pu = portata limite di un singolo palo. [F] A, = area della base del palo 1) A, = area laterale del palo wi * La presente memoria costituisce ta parte prima della relazione generale sul tema « Fondazioni profonde » allXI Convegno Italiano di Geotccnica, Milano, 14 marzo 1973 * Dott. ing. Michele Juwtotxowskt, incarieato di Geo- tecnica presso il Politecnico di Torino. que = resistenza unitaria limite in prossimita della punta del palo [FL] ‘im = resistenza unitaria di attrito 0 di aderenza al contatto tra la superficie laterale det (F Lay palo ed il terreno circostante Wr = peso proprio del palo 4) Nel caso dei terreni coesivi saturi, della portata assiale di un singolo palo viene ese guita adottando la nota ipotesi dig, ~ O° e fax cendo percid riferimento alla resistenza al taglio del terreno non drenata espressa in termini di Et a Ge tr) | vl OF: ay val! aaa i) “a ie AGA in ere Me. 1 = capa portant on ago pal seen stato, 5) In base a tale ipotesi, la (1), applicata al caso di terreni coesivi, diventa: aeL Paw = Ae Ne Cw B+ 8D [ Be Cy Ae zo —W (FI (a) dove: ua = Neca B (Fy Ties FO Ge = [F 13] 65 essendo: N.()= fattore adimensionale di capacita por- tante, vedi Bric Hansen [1961, 1970], Mevenor [1951], Skempron [1951] ed altri « resistenza al aglio iniziale (in condizioni non drenate) valutata in prossimita della base del palo [FL] 8 coefficiente empirico, che dipende dal grado di anisotropia intrinseca ed indotta del terreno nei riguardi della resistenza al taglio iniziale D diametro del palo tL L = lunghezza del palo ty) c= aderenza laterale limite [FL] % = rapporto tra V'aderenza Iaterale limite (©..) ¢ la resistenza al taglio iniziale (c..) alla profondita z. 6) Le difficolta di applicazione della formula Statica al caso dei terreni coesivi sono dovute sostanzialmente alle incertezze connesse con la valutazione det valore di c,, owero del coefficiente di mobilitazione dell'aderenza laterale a, in quanto sso & particolarmente scnsibile alle modalit esecutive del palo. Difficolta minor sono da collegarsi ai seguenti problemi: — determinazione sperimentale del coefficiente 6; — influenze delic modalita esecutive sul valore di cw e di conseguenza sul valore di qua [O’ Nett. e Rouse, 1972]. 7) La influenza che le modalita secutive hanno sull’entita della resistenza al taglio iniziale, mo- Dilitata sotto forma di aderenza laterale tra palo © lerreno, pud essere evidenziata dall'analisi di due esempi, in cui vengono csaminate le modi- fiche che lintroduzione di un palo infisso (fig. 2) € di un palo trivellato (fig. 3) provoca nel ter reno circostante. Si osserva chiaramente che, nel Primo caso, la infissione del palo provoca un mi- glioramento delle caratteristiche di resistenza al taglio del terreno tenero nelle immediate vici ‘nanze del palo stesso. Nel secondo caso si ha invece ‘un fenomeno opposto, in quanto lesecuzione del palo trivellato produce, in prossimita di esso, un aumento del contenuto d’acqua nel terreno coesivo. 8) Pur rimanendo nell'ambito dei pali_trivel lati, le modalita esecutive condizionano in misura preponderante il valore di c,, Se ne ha conferma (1) In generale tutti gli autori sono concordi nett care valori di N, compresi tra 85 e 9.5 per pali a sezione circolare © quadrata; tra 7 © 8 per fondazioni profonde nastriformi. Questi valori sono validi per fondazioni_ por: stianti ad una profondith relativa > 4 66 attraverso interessanti studi di Brey o Ji.) 008 [1968], Baxer © Runse [1969], € O' NEIL e Kekst (972). In particolare, ultimo degli articoli_men nati riporta confronti dettagliati tra il comporta- ‘mento dei pali trivellati di grande diametro ese- guiti a secco con clica ed in presenza di fango bentonitico in quiete. Nel caso dell'argilla di ae 8 ea 6 ao ‘OPO — 2 82 gl urissione/ | oie I 0050 30S" Oem DvSTANZA DAL PRLD IN erm 0 2» 0» 2 0 gem ” oxo oe vinous ES Naty]? gs pe er lag PROFONOITA 565 m DIAMETRO DEL PALO = 25 cm Fig, 2. - Bffetio dell'infissione dei pali sulle caratteristiche i un terreno cocsivo tenero (FIAtre 1972) DISTANZA DAL PALO IN POLLICI 2 49 we 9.0 2 2p 209% 2 20 beim i % 2s 2am 227m taaam Wn 2.391 Wy Fig. 3.- Variazione del contenuto d'acqua a varie distanze dal palo trivellato; rapporto acqua cemento 0,6. Arglla di Montopolis (Reese, Mason 1968) Beamount(?) si sono potuti ricavare i seguenti valori del parametro «. — pali eseguiti a seeco con elica 044 < a, < 054 presenza di fango bentonitico ' Nett © Rexse giungono alla conclusione che, nel caso delle argille di Beamount, il valore medio (c..) dell'aderenza unitaria tra palo e terreno pud essere ricavato dalla seguente espression Com By ig Stay essendo: resistenza al taglio del terreno non drenata, media ty = effetto, sulla resistenza al taglio, della mi grazione dell'acqua verso il foro durante lo scavo e verso il terreno circostante du- rante il getto a, = influenza degli assestamenti del terreno sotto la base del palo sulla mobilitazione deli‘aderenza laterale ay = ritiro e non perfetta aderenza del terreno al palo in prossimita della superficie y= fattore che esprime I'influenza del metodo di perforazione sull’aderenza palo-terreno. Pec Vargilla di Beamount, i valori nu:serici dei cocflicienti sopra menzionati risultano: By 0.65 25 a Le) ¥ © 10 palo eseguito a secco ¥ © 06 palo eseguito in pres tonitico. 9) Particolari problemi sorgono nell'impiego dei pali infissi prefabbricati nei terreni cocsivi_ me- diamente compatti ¢ compatti, a causa del crearsi di tratti nei quali il terreno non aderisce al palo [Tomttnson, 1957, 1970}. 10) Va segnalato il problema che pud sorgere quando si utilizzano pali infissi, che penetrano in una formazione portante coesiva 0 sabbioso- ghiaiosa, dopo avere altraversato uno strato coesivo tenero. In questi casi si osserva che il palo, penctrando nello strato portante, trascina per qualche metro, una sottile pellicola del terreno tenero appartenente alla formazione sovrastante. In tale situazione, Vaderenza laterale ofe Vattrito laterale, in quel primo tratto di penctrazione del palo nello strato portante, pos sono risultare sensibilmente ridotti rispetto alla enza di fango ben- () Argilla sovraconsolidata di elevata plasticith (LL. 2 60%, LP. o2 40%) avente c, = 1+ 13 ke/em’. () L= lunghezza det palo espressa in pied. previsione basata sulle formule stoic, ir z Praticamente condizionati dalle caraticristiche di resistenza al taglio dello strato texcro. 11) In base a quanto esposto brevemente nei punti 7 10, risulta chiaramente come l'aderenza tra palo ¢ terreno coesivo dipenda da un notevole numero di fattori, gran parte dei quali & legato ad aspetti esecutivi e percid non contemplabili in uno studio teorico del problema. Pertanto, le future ricerche aventi per oggetto la determina- zione del parametro 2, dovranno necessariamente essere di carattere sperimentale, ed oltre che basarsi sulle leggi che regolano ta relazione spostamenti det palo-tensioni tangenziali mobi tatc, dovranno tenere conto anche dei seguent fattori nel caso di pali infissi 4) stratigrafia del terreno © sue caratteristiche geotecniche, con particolare riferimento alla variazione della resistenza al taglio iniziale in funzione della profondita; b) forma geometrica e materiale del palo; ) tempo intercorso dalla sua infissione, in rela- zione alla nermesbilita del terreno © al mate riale del palo, nel caso di pali trivellati 4), b) come net caso di pal ) modalita di perforazione; 4d) attre770 di perforazione; ©) tempo richiesto per cfletiuare ia perforazione; A) modalita e caratteristiche del gelto con parti re riferimento al rapporto acqua/cemento. 12) Allo stato attuale delle conoscenze risulta difficile indicare regole precise per la scclt det parametro «2, », Comunque come indicazione di massima, da mettere sempre a confronto con le esperienze di ogni singolo progettista e con le conoscenze dei terreni locali, si pud concludere quanto segue: a) Nei terreni coesivi teneri aventi valori di €. < 0.5 kg/em?, si possono assuinere i seguenti valori del parametro «, 09 < a, < 11 per pali inlissi 09 ] K, = rapporto tra le tensioni orizzontali ¢ verticali espresse in termini di sforzi efficaci alla profondita z, e riferendosi al terreno immed il palo tamente circostante coefficiente dattrito tra i! msferiale det palo e il terreno in cosrisponsienza della profondita z = fattore adimensionale tang 3, i capacita por- tante, funzione di @ ¢ L/D (*) fattore adimensionale di capacita por- tante, funzione di 15) Le difficolta maggiori che si incontrano ricorrendo alla formula statica nel caso dei ter- reni non coesivi sono le seguenti: — incertezze connesse con la determinazione del- == dificolt& di valutare il rapporto p./p. = Ks parametro legato in modo predominante, oltre che ad altri molteplici fattori, alle modalita esecutive del palo; — incertezze di carattere teorico connesse con Ia + determinazione del fattore «i capacita portante NO. 16) Per quanto riguarda Ia valutazione dell'ango- lo di altrito §, essa non pud che basarsi sulle cor: relazioni empiriche con le prove penetrometriche statiche: Buisman [1941], Sancureat [1972], Bon- DaRiK [1967], De Beer [1963], ¢ con le prove pene- trometriche dinamiche: Treacur [1967], Wu [1968], Boxart [1967], Sancrnear [1972], Guons © Hout [1957], Surmewano [1963], MeveRnor [1956], Furrcwur [1966], vs Mento [1971], Peck cet al, [1953], Forse, in un prossimo futuro, un progresso in questo campo potra essere compiuto grazie al- Vausilio dei metodi nucleari per la determinazione della densitay naturale alle varie quote in situ dei depositi non coesivi. 17) Il rapporto K, e di conseguenza ta portata dovuta alfattrito laterale, risultano di difficile determinazione qualora si utilizzino le formule statiche nel caso dei terreni non coesivi. (©) In presenza di terreni stratifcati N, = F (jy %/D), dove: Gq = angolo di attrito del terreno in prossimita della base del palo 2, = penctrazione del palo nello strato portante, (@) Di seguito si prende in esame solo il coeficente im quanto nelia.. 1 il termine in N , a causa dei rela vamente piccoli valori di D, & in generale trascurabile dal punto di vista. pratico, 8 / hing “(hat Big) 9 8R = STATO TENSIONALE IN TERMINI OI SFORZ! EFFICACI NEL PUNTO Alg=0) NEL PUNTO 8 (0100) ry fe 5,k “Kp PRIMA. DELL’ INTRO » Raho in Balbhn AB ame on ° Raho My ABE Ag Hoi oR. LNTRONUTIONE Oct PALO ne TEND Big” (OF +) .€ POsITIVO NEL CASO DCI PALS BATTUT! = by MPL CASO EF PRL! TRIVELLAT) PUG RISULTARE By Hyg: ta 3p, POSITIVO'O REGATIVO R'SECONDA DELLA STORIA Tone DELLO SIATO.TENSIONALE. OCI, MATERIALE, OELL E Fy tet hha 4 MODALITAT D1 PERFORAZIONE € 04 GETYO Re FIG. 4 ~ CAPACITA PORTANTE DI UN SINGOLO PALO. FORMULE STATICHE- TERREN! SABBIOSI Vig. 4. - Capacita portante di un singolo palo - Formulestatiche - Terreni sabbiosi. In generale @ comunque necessario distinguere tra pali iafissi, la cui introduzione nel terreno determina un addensamento del materiale circo- stante pitt © meno pronunciato (MevenHor [1959, 1963], Krrtsri, [1961], Broms [1966], Weer [1961], Kista [1961], Vesic [1964], Roninskr ¢ Moxetson [1964], Mansur et al. [1964], Fuemunc [1958], Prever [1961 J, HUNTER ¢ Davison [1969] ed altri), pali trivellati, in presenza dei quali, uclla mi- gliore delle ipotesi, il rapporto delle tensioni in nella maggioranza dei casi, esso si riduce, se pur situ (pu/Po — K) rimane invariato, anche se i poco, rispetto al valore originale (*). 18) Allo stato aituale delle conoscenze, si ritiene che i valori di K pitt attendibili possano essere ricavati, nel caso di pali infissi, ricorrendo al pro- cedimento scmi-empirico proposto da Noeo.UND [1963]; vedi figure 5. Per quanto riguarda i pali trivellati questo para- metro non pud essere molto diverso dal valore di riche se alcuni studiosi (Maver, 1939], [MeARor, 1971}, confidando nellazione che esercita la co- Jonna del calcestruzzo Muido sulle pareti del foro, indicano per K valori un poco superior In ogni caso tale grandezza & molto sensibile alle modifiche della struttura e dello stato ten sionale, che la trivellazione produce nel terreno circostante il palo. (# Tale fenomeno dovrebbe essere particolarmente pro rnunciato nel caso di sabbie sovraconsolidate 19) Per quanto riguarda ta valutazione del fat tore adimensionale di capacita portante Na, esiste una notevole disparita di vedute tra diversi Autori (TrezacHt [1946], MeverHor [1951], Vuste [1964], Brive HANSEN [1961, 1970], Brerzanrzev [1960, 1961, 1970]). Ognuno di ssi riporta, comunque, i valori di N, = £ (9), valutati in base alla teoria della plasticita, ¢ cio’ supponendo che il terreno segua una legge di comportamento del tipo rigido- plastico, Le differenze numeriche nei valori di N,, proposti dai vari aulori ed evidenziati da este [1967], sono dovuti alle diverse ipotesi guardanti la forma ed il cinematismo deila supe ‘d pau cts. cunorilt (6-9) mu rsoicg-ce ig comerias152; 599 RF 2s 2 4% sm Ow wa BL ae oS coerFi wee (ey PALL CALINORUC mF AccINO FISH cHSH freemen: ASsuMERC jf +070 LO, IML Te OURRE VALOR OLR 3 =15,7 Fiy. 5. + Valori del coeficiente i per i pali_infissi TNOROLUND 1963) 69 ficie di rottura che si genera attorno al palo nelle condizioni corrispondenti allo stato limite ultimo. 20) Attualmente i progettisti, in presenza di ter reno omogeneo, sembrano dare maggiore affida: ‘mento ai coefficienti indicati da Berezantznv [1960, 1961, 1970], anche se questi non si basa su e1 denze sperimentali, ma fa riferimento, in primo luogo, ad una plausibile schematizzazione della superficie © del meccanismo di rottura. Nella tabella 1 vengono riportati i valori del coefficiente A*, calcolati da Berezantzev [1970], Questo termine racchiude in sé i due coefficienti Ny € Ny della (1b) © permette di valutare il ua al disotto della punta di un palo immerso lun terreno omogenco non coesivo: N.Y. D+Ny. qh." ¥.D. Avy (FL?) (2) =1.D.(N +N,.a°L/D) essendo: ¢ espresso in funzione di L/D c 9; ess0 tiene conto dei fenomeni d'arco che si svilup. Pano nel terreno sovrastante la punta del palo € che determinano cosi ta situazione nella quale Pu S y+ 1; vedere anche Vrsie [1967]. YARELLA 1 «secondo Bneranrasw [19701 251 Capacith portante di un singolo pal Himitazioni delle formule statiche : prinelpalt 21) Le principali timitazioni delle formule sta- tiche derivano essenzialmente dal loro carattere semiempirico ¢ dal fatto che la portata di un singolo palo @ influenzata in modo sensibile dalle technologie esecutive adottate; quest'ultimo aspetto del problema é di particolare rilievo nel caso di ali trivellati, 22) Una delle semplificazioni insite nelle for mule statiche @ Vipotesi implicita della mobilita- zione contemporanea della resistenza limite alla base del palo con quella dovuta allattrito e/o aderenza laterale. Tale ipotesi appare oggi priva di fondamento, in quanto le esperienze acquisite attraverso le prove di carico eseguite su pali strumentati indicano chiaramente che: 70 — Ia resistenza limite latera’e viene ioteramente mobilitata gid con piccoli spostamenti dela Punta del palo(?) dell'ordine di 4 +10 mm, che appaiono indipendenti dalle dimensioni del palo; — Per quanto riguarda invece la resistenza limite di base, essa richiede, per la sua mobilitazione, assestamenti alla punta del palo dell'ordine di 0,05 D = 0,15 D, In figura 6 @ illustrata, in modo schematico, la relazione che intercorre tra Ia mobilitazione delle due componenti della portata del palo g # et CEDIMENTE DELLA TESTA OF HALO Wy Merit ~ MOIPENOMITE ORL OAM TRO Te."PAL © F05+15 em crt ~ IN PAU AVROSSIMAZIONE rRoPONIONALE AL DuabTHO DEL PALO (4050 20) "ig 6. - Dipendenza dai cedimenti dalla distribucione det ‘arico applicato al palo tra i fusto © lx base. (P, € P.) © gli spostamenti del palo stesso, Dal- Vesame di questa figura appare chiaramente: 4) la non validita dellipotesi circa la contempo- ranca mobilitazione della resistenza laterale ¢ i quella di base; 4) Vimportanza, particolarmente nel caso di pali trivellati di grande diametro immersi nei ter- reni non coesivi, di non limitare la progetta- ione del singolo palo al solo esame dello stato limite ultimo, ma di prendere in esame anche la relazione che intercorre tra Vassestamento del palo ed il carico mobilitato, Si indica ai lettori interessati_all'approfodi ‘mento di questo problema la seguente bibliografia: BURLAND ef al. [1966], WutraKeR © Cooxe [1966]. Keriset [1964], Koizumr e Tro [1967], Reese [1964], Veste (1965, 1969, 1970] ed altri. ©) In alcuni casi, ed almeno per quanto riguarda ta Parte iniziale del palo i suo stesso accorciamento elasticy 0d risultare sufciente per mobilitare 1a zyyq laterale 23) La determinazione della quia, sia nel caso di terreni coesivi, sia di quelli non coesivi, si basa sulla ipotesi che il terreno si comporti come un mezzo idealmente rigido-plastico € ciot si pre- scinde dalla relazione che intercorre tra le ten- sioni € le deformazioni del terreno reale sotto la punta del palo. Recenti tentativi di calcolare N, ¢ N., rifacen- dosi alle soluzioni matematiche che trattano il problema dell’espansione di una cavita cilindrica o/e sferica ¢ che sono riportate da Vestc [1962, 1965, 1972], Lapanvi [1963] ¢ Scumueratann [1972], hanno permesso di esprimere i fattori adimensio- di capacita portante sopra indicati in fun- zione di € di E("), indicando chiaramente la influenza delle deformazioni nel campo pscudoela- stico ¢ in quello plastico sui valori di qum Nello studio di Vesic [1972] & messa chiara mente in evidenza Ia necesita di giungere alla valutazione di que in regime clasto-plastico, par ticolarmente el caso di terreni non coesivi. 24) Un modo approssimato per tenere conto della deformabilita assiale del sistema palo-ter- Feno & stato indicato da Berezantzev [1962, 1963, 1965, 1965a, 1970]. Egli riporta i valori del coct- ficiente Aj, che introdotti nella (2) permettono di determinare il valore di qua per il quale: — si hanno solo limilate deformazioni radiali del terreno al di sotto della punta del palo; — i cedimenti della punta del palo stesso, causati quasi totalmente dalla compressibilita del te Feno sotlostante, sono contenuli, al di sotto di 0.020 = 0.050. In figura 7 sono riportati i valori del cocfliciente A in funzione di @ © di L/D. 25) Nel caso di fondazioni profonde che lavo- ano in condizioni di deformazione piana il valore del fatlore A. potra essere ricavato dalla seguente espressione: Lose 7g =|=- cose ( 4 a) anes B 2v2 4 con 9 (oen 9 + c00 9) eo( > + 24) tne ¢ eo 1 — sen % . cos ¢ 2 26) Come hanno osservato diversi studiosi [Cuawouer 1968, Veste 1970, Viavwrncrva © Focrt (7) ¢ = resisters tagio in senso lato = modulo di deformabilia del terreno In pratica si ha N,€ N, = € (@, E/t). rEe————-RaO—_a,0z,0,é6—00—~" 2000 1500 1000 500: Hea. 00 : = 0204 B42 Coelficiente Ay, secondo Benezaxtaiy 1970} 1 Hg. 7. 1972, Brswor 1970, ed altri], appare tcoricamente ingiustificato, nel caso dei terreni coesivi, il cal. colo della tym laterale eseguito con riferimento alla sola resistenza al taglio in condizioni_ non drenata c,; infatti in questo modo si postula implicitamente la indipendenza della tq dalle lensioni efficaci che agiscono normalmente alla superficie del palo, mentre in particolare, i dati riportati da Viravverciva ¢ Focrt [1972], sem- brano indicare come 1a t= dipenda dalla ps 27) Alla luce delle esperienze ai Viste [1964] fe Kerisct [1964] risulta inesatta Vipotesi, impli- cita in quasi) tutte le formule statiche conven zionali, secondo cui, net caso dei terrent non coesivi, si ha ua ineremento lincare delia Qin € della Su. con la profondlita, in quanto cntrambe supposte proporzionali alla p.. Dai risultati sperimentaliriportati dai due Autori sopra menzionati (Figg. 8a ¢ 8b) risulta invece che sia la quia che la tim erescono pitt 0 meno proporzionalmente con la profondita fino 1 ad una quota relativa (—) critica deltordine di D 15 + 20, dopo di che rimangono costanti. Tale fenomeno viene generalmente giustificato dalle complesse modifiche dello stato tensionale ced in particolare dal fenomeno «tipo silo », che Vintroduzione del palo determina nei terreno cir costante. (1) Per esempio nella teoria della capacith portante di Berezantzev (1930) q\,q non cisulta proporzionale alla, 1 ol pai Tova avin ty Ss 2d : Ny EY wt 0 Fafen? PROFONGITA IN em o eC vol sto semgaT “aioe 03 a4 Kafe Fig 8. Vaio ie © se It foi nk ovo dl tren non coe Sond, Ves g Capacita portante di un singolo palo - Formule dinamiche 28) Come noto tutte Ie formule dinamiche con: venzionali si basano sulle seguenti ipotcsi: ATTRITO LATERALE Umire 2 4) il palo durante Iinfissione si upon come tun corpo rigido; ipotesi accettabile sol per i pali in ca, relativamente corti 4) la resistenza del terreno in condizioni dina- miche, durante l'infissione del palo, & uguale alla resistenza statica; ipotesi non confermata dall'esperienza. 29) Oggi si ritiene che T'utilita uso delle for- mule dinamiche debba essere subordinato alla loro taratura sulla base di prove di carico, Solo queste condizioni esse possono risultare un ef- ficace criterio pratico di controllo sui pali infissi. 30) Nel caso dei terreni non coesivi si ottengono buoni risultati in senso statistico utilizeando le formule di Hney, Janu, Gates e la formula danese [Fiaate € O1sox, 1967, Mostey e Raamor 1970). 31) Molto pitt promettente rispetto alle for- mule dinamiche convenzionali risulta il ricorso, nell‘analisi dei fenomeni che avvengono durante Ja battitura dei pali, all'equazione monodimen- sionale delt'onda d'urto [Sarr 1960]. In questo caso si suppone che il palo, sotto I'efetto dello impatto con il maglio, si comporti come un'asta di clevata snellezea percorsa da un’onda clasti ipotesi molto pit realistica rispetto a quella del moto rigido insita nelle formule convencionali 32) Liattuale « know how », acquisito nell'uso. dell’equazione del’onda d'urto permette di fare Je seguenti considerazioni di carattere provvi- sorio: vantaggi dell'equazione d’onda d'urto rispetto RESISTENZA LIMITE ALLA BASE DEL PALO (aie 02.06'05 08 4 ha/en? ' 0. i |_| a I 2 5 E a Ie i =r, € z an 5 86 |_| |_| 5 E ri 2 6 a a © +158 @ K-16 ® y-175 Fe, n 10D 760. "ye? oH © SABBIA sciOLTA f=158 t/m? Dp 72 % yp =35° @ sapsin Medi ADDENSATA fs=168 t/m3 Dy 86S. % yp: 38° @ saBsia DENSA Js=175 t/m? 42 mm De 947 216 mm quae? 320 mm D. 110 mm Variazione di Guim © tiim Con Ia profondliti nel caso dei terreni non coesivi, secondo Kextset. (1964) alle formule dinamiche convenzionali — Permette una pitt realistica schematizzazione del fenomeno per quanto riguarda la valute zione del valore dell’energia dissipata durante Ia battitura. — Permette, almeno in linea di principio, di te- nere conto della differenza tra la resistenza dinamica e quella statica del terreno. —Permette di valutare in modo realistico lo stato di sollecitazione nel palo durante la bat- titura — Permette una buona valutazione dell'elficienza del battipalo, in relazione alla geometria del palo e alla natura del terreni di fondazione. Miglioramento possibile: consiste nella possi- bilit& di misurare forza ed accelerazione in cor rispondenza della testa del palo durante Vinfis- sione [Rauscwe ef al. 1971, Gost et al. 1970}. Difficolta: — Incerta valutazione dei coeflicienti di smorza- mento Je J’. — Non tiene conto dei fenomeni di riconsolida- 7ione, di rilassamento delle tensioni ecc. che avvengono dopo I'infissione del palo. I letiori che volessero approfondire gli argo: menti connessi con l'uso dell’equazione dell’onda d'urto possono riferirsi alla seguente bibliografia: Fowarns [1967], SAMSON et al. [1963], .Loweny et al. [1967], Hirscu et al. [1970], JamrotkowsKt et al, [1970], Davtsson © Mc Donan [1969], SMant 11969], Paro [1970] ed alt 33) In ogni caso, sia nell'ulilizeazione delle for- mule dinamiche convenzionali, sia nel all’equazione dell’onda d'urto, & consigliabile rife- rirsi alla resistenza alla penetrazione dei_pali rribattuti, onde tenere conto dei fenomeni di rilas- samento delle tensioni e di consolidazione che si generano nel terreno dopo V'introduzione del palo (lig. 9). Capacita portante di un singolo palo - Prove di carico 34) Le prove di carico, se condotte su_pali strumentati(!2), rivestono un grande interesse applicativo e scientifico; esse permettono, in cor- rispondenza di ogni gradino di carico, di sepa rarne la quota assorbita sotto forma dattrito e/o aderenza laterale da quella trasmessa alla base del palo. 35) Le prove di carico su pali privi di stru- mentazione sono utili ai fini progettuali solo se spinte fino al carico di rottura, mentre sono prive (#) Vedi la I parte della relazionc generale Z a RESISTENZA ALLA PENETRA7IONE cai em RILEVATA DURANTE CINFISSIONE. DA_O-+A TERRENI COESIVE: VEO! NoVOZ:LOV (1366) E RADUGHIN - FENOMEN! Of INCRUDIMENTO TIXO « “TROPICO E D1 CONSOLIDAZIONE, pa TERRENI NON COESIVI_ FENOMENI Di RUASSAMENTO OFLLE TENSIONI Fig. 9.- Variazione della portata dei pali inissi col tempo. di qualsiasi interesse applicative quelle portate ad un carico inferiore al Py ‘unica funzione di queste ultime pud essere quella di accertare V'integrita strutturale del palo. 36) Si rileva Ia necesita di regolamentare le modalita per Ia conduzione delle prove di carico segnalando contemporancamente la possibilitt di abbreviarne la durata oseguendo: — prove di carico rapide condotte con il metodo della Texas Highway Dept [Futine e Hoy, 1970}. — prove di carico a velociti di penctrazione co- stante (CRP) [Fswe 1963, Wurraxcr 1961, 1970); — ricorrendo ad uno dei due procedimenti sopra indicati la prova di carico potrebbe essere con dotta in 80 + 120 minuti ("). 37) EF’ molto sentita 1a necessita di mettere a punto metodi d'indagine non distruttivi aventi lo scopo d'accertare 'integrita struitturale dei pati; tale problema @ particolarmente importante per i pali trivellati di grande diametro. 38) NelVinterpretazione ¢ nelt‘utilizzazione dei risultati delle prove di carico & necessario ricor dare che: — i risultati della prova di carico sono influenzati dal tempo che & intercorso dall'installazione del palo all'esecuzione della prova stessa; tale influenza si fa sentire particolarmente nel caso dei paliinfissis — Ia relazione tra carichi ¢ cedimenti, ¢ di con seguenza il meccanismo di trasferimento del (0) Meaeor (1958, 1973) si pronuncia in maniera diversa B carico dal palo al terreno, & influenzata dalle modalita di prova ("); — la relazione tra carichi e cedimenti, valida per un singolo palo, non & mai rappresentativa per un gruppo di pali, in special modo nei casi in cui al di sotto della punta dei pali sono presenti strati compressibili. Cedimenti di un singolo palo 39) Da quanto detto precedentemente nei ri- guardi dell'uso e della affidabilita delle formule statiche, risulta evidente che un sostanziale mi glioramento nelle previsioni della capacita por: tante di un singolo palo non potra ottenersi che altraverso un attento esame, di carattere teorico € sperimentale, dei meccanismi che regolano la trasmissione del carico dal palo al terreno, pren: dendo in considerazione le reali relazioni tra ten- sioni e deformazioni del materiale del palo © del terreno circostante. La necessita di dimensionare il singolo palo tenendo conto non solo della Pj.q, ma anche della relazione carichi-cedimenti, si fa sempre pitt acuta con il diffondersi dct pali trivellati di grande diametro, in particolare quando questi poggiano su terreni non coesivi Attualmente si possono indicare tre metodi che permettono di calcolare la relazione tra carichi € cedimenti nel caso di un singolo palo; essi sono qui di seguito brevemente descritti 40) Il primo metodo consiste nell'immaginare che Vinterazione tra palo € terreno possa essere studiata mediante il modello meccanico illustrato nella fig. 10b, Con questa ipotesi Ia connessione tra palo e terreno viene realizzata attraverso un numero finito di molle di tipo elastico non lineare tra di loro indipendenti; questo permette di ritro- vare una certa analogia con il modello di suolo alla Winkler, diffusamente impicgato nella solu: zione di altri problemi d’ingegneria delle fonda- IL ricorso a questo metodo consente di calcolare: — Ia curva carichicedimenti della testa del palo; la ripartizione del carico applicato tra punta e superficie laterale; cid richiede Ia conoscenza delle cosiddette curve di trasferimento del carico (fig. 10c), che mettono in relazione: — Io spostamento (y,) della mezzeria di ciascun troncone del palo con Fattrito laterale o/e adesione da esso mobilitata (21); (9 Aten zato relativamente poco dalle movtalith con le quali viene condotta la prova di carieo. sembra che il valore di Pj,» sia influen: ™ — Io spostamento dell'estremita inferior do! (yo) con la resistenza di base (Pus) taobilitata Le curve di trasferimento possono essere rica vate dalle prove di carico su pali strumentati (*), in modo tale da essere in grado di determinare in corrispondenza di ciascun troncone del palo: Pia € Pr, oppure ws ed in corrispondenza della base del palo: Ps, oppure wy, essendo, con riferimento alla fig. 10a: P, = carico assiale trasmesso alla base del palo (F} = carico assiale agente sul limite superiore del troncone «i esimo (F] carico assiale agente sul limite inferiore del troncone «i» esimo [ cedimento dell'estremita inferiore del palo 1) w= cedimento della mezzeria del troncone «i» csimo [L]. 41) Una volta note le curve di trasferimento sopra menzionate & possibile simulare vere ¢ propric curve carichi-cedimenti del palo, proce dendo nel modo indicato da Covte e Rrrsr [1966], Covte © SULAIMAN [1967], RetsE © Hunsow [1968] cd altri Questo Lipo di calcolo, pur di grande interesse per la comprensioue dei fenomeni fisici che rego Jano il meccanismo di trasmissione del carico dal palo al terreno, trova applicaziont (#) limitate per i seguenti motivi: a) dato il tipo di modello meccanico adottalo (fig. 10a), il procedimento non pud essere esteso ai pali in gruppo; b) ce a tutVoggi una ceria carenza per quanto riguarda la determinazione sperimentale © la generazione delle curve di trasferimento, 42) Altri metodi che consentono Ia valutazione dei cedimenti di un singolo palo, ¢, per di pi sono estendibili anche a gruppi di pali, consistono, in primo luogo, nel ricorso alla teoria dell’cla- sticita, nel modo indicato da Poutos © Martrs [1969], Poutos e Davis [1968], Boaaror [1961], Pours [1972], Satas ¢ Betzunce [1965] ed altri. (5) Nel caso dei terreni coesivi, per valutazioni © cal coli di car le curve di trasferimento ppossono essere anche generate in base a prove di labo- ratorio condotte su campioni indisturbati. (8) IL metodo viene impiegato, prima di tutto, nella inetrpretazione delle prove di carico su singolt pali © nelle determinazioni delle cosiddette molle equivalent, ‘con le quali viene simulata la presenza dei palt net calcolo strutturale, quando si ricorre a programmi elaborati al calcolatore, fy FORA yoRMaLe C0 OATTRTO b Eee HOLA 8 mRLESTOA wal fhe waft =f voll Bt s ~e 5 Deeics— MBREaNe 9 Seite kon Fig. 10,- Calcolo de cedimenti di un singolo palo mediante il metodo delte curve di trasferimento (REESE, HUDSON 1968, Un approfondito esame di questo tipo di pro- cedimenti, che in generale fanno ricorso alla nota soluzione di MINDLIN [1936], & stato fatto recente- mente da Veste [1970]. In ogni caso, le speranze maggiori circa lo svi- juppo ed il miglioramento dei metodi di previ sione'dei cedimenti di un singolo palo, sono da collegarsi ai primi tentativi d'applicazione, in questo campo, del metodo degli element finiti Capacit portante dei pali in geuppo 43) Per quanto riguarda questo aspetto del pro- blema non @ stato compiuto alcun progresso sostanziale rispetto a quanto indicato da WHTTAKER [1970], Veste [1969], Stuawr [1961] e Kuzor (1957). Lo stato attuale delle conoscenze nella valu- tarione della capacita portante dei pali in gruppo pud essere sintetizzato nei seguenti punti: a) Nel caso dei terreni non coesivi la portata limite di un gruppo di «n» pali & uguale (pali trivellati) 0 maggiore (pali infissi) della portata limite di un singolo palo moltiplicata per «no. 'b) Nel caso dei terreni coesivi la portata limite di un gruppo di en» pali uguale 0 minore della portata limite di_un singolo palo mol- tiplicata per « m». In questo ultimo caso il coetficiente di effi di un gruppo di pali & Po Eg = ——— @) 1. Phin dove: Po = portata limite det gruppo [F) n= numero dei pali det. rupoo; quando i pali siano collegati rigidamenie in westa [Cove e SuLArMax, 1970] risulta: Ee & 0,15 per interassi = 3D Bo = 1 per interassi > 8D] “? 44) Inoltre, quando i pali siano posti ad inte rassi minori di 4D & opportuno verificare, nel caso dei terreni coesivi, la stabilita globale della palificata nel modo indicato da Tuxzacitt © Peck [1967]. In questo caso e con riferimento alla fig. 1, R BWNe- cup +2 LBW) Rim, Vig. 11 - Valutazione della stabilith globale della palificata seconde Tract, Peck (1967) la portata del gruppo risulta dalla seguente cespressione: Po =B.W.Ne-Cw + 2(W + B)L. Som (") [FI (5) Si fa notare che cl caso della (5) il fattore wie —) pud essere BB ricavato dalla seguente tabella: di capacita portante Ne = f ( ‘TABELLA 2 Valori det coeificiente N, per il calcolo della capacitd inte det pall in gruppo 1/8 wR 1 w/B > 2 67 56 m™ 39 1 62 a 64 oy 68 aa 10 86 R 88 14 30. 18 della eventuale variazione della stessa con profondita ¢, nel caso dei palitrivellati,del'eventuale disturbo arrecato dalla. perforazione. 5 w w w w Per 1<—<20 N,(—) = N,(— > 20).(1+02 B B B Cedimenti dei pali in gruppo 45) Il problema dei cedimenti dei gruppi di pali si presenta ancora piit complesso rispetto a quello, appena menzionato, della capacita portante. Nei terreni non coesivi non rimane al proget- tista altra strada che ricorre a correlazioni empi- riche assai grossolane simili, ad esempio, a quelle proposte da SkeMmpron et al. [1953]; ‘Tenzacut e Peck [1967], Mrveawor [1959], Veste [1969], Gouvpxov [1970, 1971] ed altri, i quali legano il cedimento della palificata a quello di un singolo palo attraverso relazioni del tipo: ra} (6) essendo: w, = cedimento della palificata [L] W. = cedimento di un singolo palo [L] B = larghezea della palificata (L] D = diametro dei pali che compon- gono la palificata. Ai ricorso alla (6) presuppone implicitamente che il carico assiale, che compete a ciascun palo singolo nell’ambito della palificata, sia uguale a quello sotto il quale si ¢ avuto il cedimento w. del palo singolo. 46) Nel caso dei terreni coesivi, mancando anche qui finora una impostazione tcorica rigorosa del problema, il calcolo dei cedimenti delle palificate viene fatto seguendo gli stessi concetti che si ui lizzano nel caso delle fondazioni superficial, ricorrendo cio’ allo schema della « fondazione equivalente » proposto da TaRzsGH e Peck [1967]. Il significato del termine « fondazione equiva- lente» @ illustrato nella fig. 12. 11 calcolo viene eflettuato riferendosi ad una fondazione fittizia, ritenuta infinitamente rigida, poggiante alla pro- |-l-2., nel caso dei pali che portano esclusivamente per aderenza ofe attrito laterale; bo=L+n nel caso dei pali la cui por- tata @ dovuta esclusivamente alla resistenza di base; haa nel caso dei pali sospesi in uno strato sabbioso che pog- gia su una formazione coesiva tenera o di media compat tezza, di rilevante spessore. 6 ‘QUOTA DELLA FUNDAZIONE Firnizia. DISTRIBUZIONE DELLE TENSION “SECONDO BOUSSINESO 2) PALI LA cUl PORTATA € ASSICURATA EScLUS! « VAMENTE DALL ATTRITO O/E OALU'ADERENZA LATERALE, 1) PALI LA CUI PORTATA EASSICURATA. ESCLUSIVA « MEMTE: ORLA RESISTENZA Ot BASE ©) PALL SOSPESI IN UNO stRATO sauBIOsO CHE POGCIA SU UNA FORMAZIONE COESIVA TENERA 0 De MEDIA CONSISTENZA Fig. 12. - Metodi approssimati di caleolo dei cedimenti ci pali in gruppo poxgianti su terreni cocsivi Tale fondazione & soggetta alla pressione unifor- N memente distribuita q pari a 5 i simboli B.W stanno ad indicare: he = profondita d'imposta della fondazione fitt zia (L] = profondita dellintradosso del plinto di fon- dazione che collega la testa dei pali [L] L = hunghezza det pali [1] 47) Il cedimento immediato viene calcolato me diante Ia seguente espressione: els —a —— ue mM essendo: wy cedimento immediato della palificata (L] 4c (#) = incremento della tensione verticale to- tale sotto il baricentro della fondazione fittizia (FL*) ‘40,.(") = incremento della tensione orizzontale nello stesso punto [FL] E,, = modulo di deformazione in condi non drenate determinato attraverso () Im gencrale gli inerementi delle tensiont totali ven: ‘gono valutati riferendosi alla teoria di Boussinesq; allo stato attuale delle conoscenze non esistono indicarioni attendibili circa la convenienza © meno di ricorrere i ‘questo caso alla teoria di Mindlin; comunque, facendo ‘questo sara ovviamente necessario porre = 1 prove di compressione triassiale con consolidazione e senza drenaggio [FL] a « profondita significativa », oltre la quale joni di tensione dovute al carico sono insufficienti per produrre una de- formarione apprezzabile [L] coefficiente di riduzione, che tiene conto della supposta rigidezza flessionale infi- nita della fondazione fittizia [Gornunov Posavov 1957, Tsyrovicu 1958, Davis 1969, Brown 1969]; 8.(®) = coefficiente di riduzione, che tiene conto della profondita d’appoggio della fonda- zione fittizia h,/B (Fox 1948, JANwu et al, 1956, Davis 1969, Brown 1969]; 8,(®) = cocfliciente di riduzione, che tiene conto dello spessore del terreno deformabite 2.-hy — [JaNBu et al. 1956, Brown 1969, B Davts 1969, Poutos 1967}; B..(%) — coefficiente che dipende dal rapporto tra BA) la » si riferisce alla fase di conso- lidazione in laboratorio, lindice in alto «s » fa riferimento alle condizioni in situ [FL] 48) Il cedimento della palificata dovuto alla con: solidazione pud essere valutato ricorrendo alla seguente formula: essendo: cedimento di consolidazione [L] come nel caso della (7) con Ia diflerenza che sono calcolati per n < 0,5 ne interstiziale indotta nel ter- cremento delle tensioni totali ~) Ouesti coeticienti dipendono dal coefciente di Pois: son, che nel caso di cedimento immediato vale 05. (i) Vedi SiMOKS © Some (1969, 1970] az] «) valutata sotto il baricent zione fittizia (FL) Ba = sate che dipende dal ~aiore det rap on ‘ =ak; don [Lap 1971, StaoNs © Som 1969, 1970] E. = modulo di compressibilita edometrica "]. 49) Per quanto riguarda il calcolo dei cedimenti secondari si rimanda il lettore ai lavori di BUISMAN [1936], Buexeum [1967], Gisson ¢ Lo [1961], Korzumr e Tro [1964] ed alt 50) Un ulteriore miglioramento dei metodi che permettono di calcolare il cedimento delle pali- ficate, alquanto auspicabile dati i limiti riscon- trati nel inctodo di caleolo attuale, pud aversi con il ricorso ai procedimenti di tipo clastico utiliz- zati da Pouros ed altri, ma estesi a gruppi di pali [Poutos © Mattes 1968, 1971, Poutos 1972, BuTHE- r4eLy ¢ BaNcee 1971]. Una strada ancora pi promettente sembra essere quella rappresen- tata dal metodo degli ele: finiti [EL13s0N 1968, ELLISON ef al. 1971, Ortaviant 1972, Esu © Ortaviant 1972], particolarmente se nel calcolo vengono introdotte leggi di comportamento del terreno del tipo elastico non lineare. Pali soggetti a carichi orizzontalt 51) Nel caso di una comune fondazione su pal la resistenza che pud offrire il terreno nei con- [ronti delle forze orizzontali & schematicamente ilusirata nella fig. 13. Fig. 13. rel caso di una fondazione st palt soggctta a carichi Diverse componenti della resistenza del terreno 1 In generale, nelle verifiche convenzionali, si tiene conto solo delle reazioni del terreno sulle superfici laterali dei pali (P), trascurando le altre forze resistenti in gioco. A tale proposito va rile- vato che le reazioni del terreno sulla superficie verticale della fondazione, perpendicolare alla Tinea dazione della forza H, possono contribuire allassorbimento delle azioni dovute alle forze orizzontali [Jamuoukowskr ¢ Maxcuerrt, 1972]. In genere, esse vengono perd trascurate nelle veri- fiche, a causa delle incertezze connesse con il loro perdurare nel tempo. 52) Lo studio dellinterazione tra palo sog- getlo a carichi orizzontali € terreno viene fatto ricorrendo in generale al ben noto modello di suolo « alla Winkler », In queste condizioni equa: ione differenviale che regola la flessione del palo nel terreno @ la seguente: RJ EE ° OF cessend inflessione del palo [1.1 E, = modulo sccamte di reazione del terreno [FL*], come definito da Me Crnttaxn Pocur [1956], Mattock ¢ Reese [1956], il cui significato @ illustrato nella fig. 14 modulo d’elasticita del materiale det palo (FL? J momento d'incrzia della sezione del palo 14. La soluvione della (9) viene in generale ottenuta facendo ricorso ai metodi di calcolo numerico ed in particolare al metodo delle differenze finite. Una volta noti i valori della funzione incognita y, per derivazione, ricorrendo alla teoria delle travi inflesse, si ottengono Ie altre incognite del pro- blema: le rotazioni, i momenti flettenti, i tagli c Ie reazioni del terreno. 1 RRENC PIF vet T REAZION: ‘SPOSTAMENTO DEL PALO y [L] MODULO DI REAZIONE DEL TERRENO Es [FC] xs MODULO OI REAZIONE SECANTE Est MODULO DI REAZIONE TANGENTE Fig. 14, - Modulo di reazione det terreno. B 53) Volendo limitare il ealeolo del pain sop getto a forza orizzontale alle condizioni nelle quali si suppone un comportamento elasticotincare de! suolo alla Winkler, si pud ricorrere alle soluzioni della (9) ottenute in forma adimensionale per le pitt diverse leggi di variazione del modulo det terreno con la profondita [Mattock ¢ Reest 1956, 1960, Davtsson € Gitt. 1963, Reopy © VALSANGKER 1968 ed altri}. L’adozione delt'ipotesi d’elasticita lineare ed il ricorso alle soluzioni adimensionali, risulta in ge- nerale giustificato in tutti i casi in cui gli sposta- menti orizzontali del palo alla quota del terreno sono modesti e comunque non superano 10+ 12 mm, Anche in questo caso buona regola con- trollare la validita del calcolo «elastico » con- frontando le reazioni del terreno che si ottengono, con i valori della pressione limite del terreno stesso. 54) Per tutti i problemi di una certa impor: tanza, © comunque in tutti quei casi in cui gli spostamenti del palo alla quota del terreno diven- tano notevoli, @ opportuno ricorrere al procedi mento di calcolo iterative, nel quale la legge di comportamento del suolo alla Winkler & del ti elastico-non lineare, ipotizzando relazioni tra le reazioni del terreno ¢ gli spostamenti del palo con Te scguenti leg iperbotica (fig. 15a) -¥ — {FL*] (10) Pow P = Pua.th, ‘oppure parabolica (fig. 15b) y 03333 P= 05. Pun tre) a) Ya essendo: Pua = pressione limite del terreno per metro lineare di palo, valutata tenendo conto che si tratta di un problema di equilibrio limite in condizioni tridimensionali [FL] P= reazione del terreno per metro lineare di palo [Fl] Ey. = modulo tangente della curva P-y [FL] Y= spostamento laterale del palo [L] Yo = 25.4. D@) [L] Seq = deformazione verticale corrispondente alla mobilitazione del 50% dello sforzo devia. torico a rottura, ricavata dalle prove di ‘compressione triassiale con consolidazione senza drenaggi (®) Vedi Martoce (1970) 3) CURVA P-y DEL TIPO IPERBOLICO 19] him 1 1 0 — ‘010 @ Wien b) CURVA P-y DEL TIPO PARABOLICO PROPOSTA DA MATLOCK (1970) Fig. 15. - Fsempio di curve Py utilizate nel calcolo elastico non lincare dei pall soxgetti a carichi orizzontali. Per maggiori dettagli inerenti a questo tipo di calcolo, ed in particolare per tutto quanto riguarda, la generazione delle curve P-y, si rimanda alla seguente ibliografia: Mattock [1970], Revst. [1971], Bernunr [1972], DUNCAN CHIN-YUNG CHANG [1970], Gut, [1968], Gru. ¢ Krerseiane [1965]. 55) La maggiore diflicolta, fino ad oggi riscos trata nel calcolo dei pali soggetti a carichi ori zontali, riguardava la determinazione dei para- metri geotecnici (E, F. € Pim) mecessari per definire la relazione tra P e y. Oggi, grazie soprattutto attraverso prove di carico [Gru 1968, Gri KeerscuMer 1965, GILL © Dimars 1970, Jamo Kowsk1 © Marcher 1973] orizzontale su pali strumentati e privi di strumentazione, si dispone gia di un certo numero di dati conrernenti i valori di E., che caratterizzano diversi tipi di ter- reno. Non essendo possibile addentrarsi in questa sede nei complessi problemi inerenti alla legge di variazione dei valori di E., ¢ alla determina- zione di Pm, ci si limita ad indicate (vedi fig. 16) Ie pitt probabili leggi di variazione di E, con lz lle esperienze acquisite profondita ed i parametri(#) che tterte zano, Tali indicazioni possono essere utiliezate 1 calcoli di prima approssimazione condctt: con il metodo « elastico ». '56) Va rilevato come risolvendo la (9) non si tiene conto degli effetti secondari che la presenza delle forze assiali pud indurre nel palo sotto forma di momenti flettenti addizionali. Volendo prendere in esame tali effetti, Yequix zione differenziale che regola le inflessioni del palo diventa: N EB yv - — yg ED 0 «2 essendo: N = forza assiale [F]. Analogamente alla (9), la (12) pud essere risolt ricorrendo ai metodi delle differenze Linite. Limitandosi ai casi in cui il calcolo del palo viene eseguito nell‘ipotesi di relarione lincare, tra Pe y, & possibile pervenire a soluzioni di tipo adimensionale simili a quelle menzionate nel punto 53 [Davison 1960, Sxirko 1968]. Dall'esame di queste soluzioni risulta che gli effetti sccondari indotti dai carichi assiali sono trascurabili fin quando N < 0,15 New; essendo: Neus = carico critico di Eulero. Questa afferma- zione pud non risultare valida nel caso dei terreni coesivi teneri, per i quali si ha un comporta- mento di tipo non Jineare gia per piccoli valori della deformazione. 1 u_cacom Toke takes en? Fig. 16. - Leggi di variazione del modulo i reazione F, con la profondita da utilizzare nelle verifiche di prima pprossimazione ipotizzando il terreno con comportamento del tivo elastico lineare. “Gay Ride: del 25% + 40% in presenza di carichi clit (solo terreni coesivi) € del 30% + S08 nel caso di pali in gruppo (lerreni coesivi © pali trivellati immersi net terreni non cocsvi) p 57) In definitiva, allo stato attuale delle cono- scenze relative al calcolo dei pali soggetti a carichi orizzontali, si pud rilevare quanto segue: — L’impostazione teorica del problema ed i me- todi di risoluzione sono da ritenersi soddlisfa- centi dal punto di vista applicativo. — Il ricorso alla teoria del semispazio elastico isotropo omogeneo caratterizzato da E. ¢ 1 costante [MINDLIN 1936] almeno per adesso non & giustificato [CunaRucr e Mata 1969, Vesic 1961, Povtos 1971, Trrzx 1970). — Un'evoluzione futura nellimpostazione teorica del problema potrebbe essere rappresentata dall'adozione di un semispazio elastico isotropo ed eterogeneo avente modulo E = f (7). In ogni caso, mantenendo gli schemi di calcolo. attuali, che fanno riferimento al modello di suolo alla Winkler, sara opportuno approfondire i se- guenti problemi: 1) Determinazione sperimentale di E. attraverso prove di carico orizontale su pali strumentati. 2) Influenza delle dimensioni del palo sui valori di E. 3) Eifetto dei carichi ciclici sui valori di E.. 4) Effetio di gruppo. Tecnologie esecutive 58) Trattando i problemi progettuali inerenti ai pali ed alle fondazioni su pali va rilevata Yenorme, se non predominante, influenza delle tec- niche esecutive sul comportamento dei pali stessi Pertanto assai spesso la capacita portante del singolo palo, Ia relazione tra carichi applicati ¢ cedimenti e di conseguenza il comportamento statico della fondazione, sono condizionati da una razionale scelta delle teeniche esccutive che deve far riferimento alle specifiche condizioni geotec- niche ed idrogeologiche del terreno di fondazione. 59) Uno dei problemi fondamentali in questo caso & rappresentato dalla scelta tra pali infissi ¢ trivellati, scclta nella quale il progettista oltre ad essere guidato da considerazioni di carattere economico dovrebbe tenere nella dovuta consi: derazione diversi aspetti di carattere tecnologico alcuni dei quali sono riportati nel seguito: a) I pali infissi prefabbricati e quelli gettati opera sono particolarmente indicati nel caso dei terreni non coesivi sciolti o/e mediamente addensati, dove la loro introduzione nel ter- reno provoca un notevole miglioramento delle caratteristiche del terreno circostante(#) e sottostante il palo (*). i conseguenza in confronto ai pali trivellati 80 in questo tipo di terreni il ricor assicura: —valori di tym sensibilmente piit elevati; — mobilitazione della portata di base con as- sestamenti minor 4) Il ricorso ai pali infissi & sconsigliabile nei terreni coesivi (#) mediamente compatti e com- atti. Particolare attenzione deve essere rivolta nel caso di pali in gruppo in presenza di ter- reni coesivi teneri; la loro introduzione nel terreno infatti pud provocare le seguenti con- seguenze negative dovute in grandissima parte alla bassa permeabilita dei materiali in que- stione che Ii rende « incompressibili» al- istante: — ringonfiamento (heave) del terreno che si solleva insieme ai pali gia eseguiti con il pericolo di distacco dei pali stessi dallo strato portante; — elevati cccessi di pressione interstiziale con il conseguente manifestarsi di attrito nega: tivo; — notevoli spostamenti faterali del terreno, coesivo durante Vinfissione con il pericolo di rottura dei paliadiacenti L'impiego dei pali trivellati nel caso dei ter- reni sabbiosi a grana media ¢ fine che si tro- vano sotto falda freatica pone spesso molti dubbi circa I'effettive possibilita di mobilitare Ja portata alla base del palo. Essa comunque, causa della pitt 0 meno pronunciata decom- pressione del fondo foro, non pud essere mobi- litata che a costo di rilevanti cedimenti del palo sotto In questi casi, dovendo ricorrere ai pali trie vellati, sembra opportuno dare la preferenza a quelli eseguiti con circolazione di fanghi bentonitici oppure in presenza di fanghi ben- tonitici in quiete. 60) In ogni caso riferendosi alle condizioni del mercato italiano si possono indicare i seguenti temi da approfondire in relazione all'uso dei pali infissi Q a) Pali infissi.prefabbricati: —limitazione delle lunghezze, quasi totale mancanza dei pali giuntati e dei pali in CAPS — necesita di adattare la geometria del palo (@*) La zona interessata ha un raggio di 4D + 6D. (2) Tl fenomeno interessa il terreno fino ad una pro- fondita di 2D + 3D al di sotto della base det pal. (2) Bsclusi ovviamente I pall tubolari di aeciaio intssi aperti inferiormente (sezione longitudinale e trasversale) alle caratteristiche geotecniche dei terreni. b) Pali infissi gettati in opera: — massime profondit raggiuny zione a: — pericolo di entrata dell Yespulsione del tappo; — sforzi di estrazione; effetto dell'ancllo allargatore; pali tipo « tube »; —convenienza 0 meno di realizaare la base espansa nel caso dei terreni coesivi teneri ¢ di media consistenza; — caratteristiche del calcestruzzo da utilizeare per il getto del fusto, particolarmente nel tratto pitt superficiale del palo. 61) Per quanto riguarda 'uso dei pali trivellati ed in particolare di quelli di grande diametro, campo nel quale le imprese italiane hanno rag giunto un clevato livello tecnologico, si possono segnalare i seguenti problemi che pongono oggi le maggiori difficolt& a progettisti cd esecutori 4) Scclta del sistema per il sostegno delle pareti det foro in relazione alle caratteristiche geo- teeniche dei terreni da attraversare: — scavo a secco; — foro tubato; — fango bentonitico in quicte; — fango bentonitico in circolazione. Influenza del sistema di perforazione ¢ delle caratteristiche dell'attrezzo (secchione, benna, elica, scalpello rotativo, scalpello a percus sione) sulla portata alla base dei pali poggianti nelle sabbie sotto la falda, c) Caratteristiche del calcestruzzo da impiegare nei getti effettuati con il sistema contractor: — rapporto acqua/cemento; consistenza; — dosaggio det cemento; — granulometria; — additivi. in rela. qua durante D 4d) Individuazione delle cause che determinano difetti esecutivi nei pali trivellati di grande diametro. Commento sulle memorie presentate Sono state presentate undici memorie relative al tema « Fondazioni profonde » che possono es- sere suddivise in base ai problemi trattati nel ‘modo indicato nella tabella n. 3. A commento di quanto in esse contenuto ¢ con riferimento ai problemi evidenziati nei capitoli precedlenti si r’tiene opportuno aggiungere quanto segue. 62) Mancano contributi specific per quanto ri- guarda Ia previsione dello portata limite di un ‘ABELLA 3 Classifica delle memorie presentate al XI Convegno justia i Geotecnica e relative al Tema 1. Fondazioni Projon.te 1” Nuovi procedimenti di caleolo UI Prove di carico su pali ‘con strumentazione in. 3 TIS, TL6 © TLS 11 Prove di earico su pali privi di strumentazione n. 1 T.2 IV Tecniche esecutive © descrisione delle opere n. $ T1A, Td, TL7, TLS Tae a2 T13e T40@) totale n. 1 singolo palo sia in base alle formule statiche che dlinamiche Tl confronto tra le teorie di capacita portante del terreno, di Betnc Hansen [1961], BrREZANTZEV [1961] ¢ Caovor-Kenistt, [1966] adottate dall'Ing. Mastrantuono nel calcolo della portata di base eseguito con i risultati delle prove di carico deseritte nella memoria non pud ritenersi del tutto indicativo, a causa delle incertezze connesse con Ia valutazione del carico limite(®) © della suddivisione del earico tra la portata di base © quella dovuta alfattrite latcrale. 63) La memoria del prof. Beeasor ¢ degli inge- sgneri Dauawer © 14 MAcNA alfronta in modo appro- fondito © completo il problema del calcolo det cedimenti di un singolo palo immerso in terreno Il procedimento proposto permeite di calcolare curve carichi-cedimenti facendo riferimento alla curva di trasferimento espressa analiticamente con fa espressione (3) riportata a pagina 7 della memoria in oggetto. Si tratta di una curva del tipo elastico non lincare la cui forma ed espres- sione derivano dalle esperienze di Kezor [1957] ¢ Brrarpr [1966]. Un altro fatto rilevante di questa soluzione & Vipotesi che Yattrito sulle supetfici laterali del palo non cresca linearmente con la profondita ‘ma assuma la forma degli andaménti sperimentali riseontrati da Vesic [1964] e KeRistl [1964]. ‘A causa delle ipotesi fatte a riguardo del mec- canismo di trasferimento del carico alla base ed avendo valutato gli spostamenti allinterno del terreno con Yausilio della teoria delfeiasticita [MrxpitN 1936] la soluzione presentata & appli- cabile ai casi in cui il grado di sicurezza riferito alla portata limite di un singolo palo non & infe riore a 18 = 2 Tl procedimento & estencibile allo studio dei pali in gruppo “GI Vea lenco delle memorie (2) Detemienione per ectrapolasone essa ta\curva Py, oss i Tora pebote, 81 La memoria & completata dall'elenco del pro- gramma scritto nel linguaggio Fortran 1V. 64) I professori Esu e Ortaviant presentano una interessante memoria dedicata all'applicazione del metodo degli elementi finiti all'interpretazione dei risultati di alcune prove di carico su pali Il metodo consente di valutare in modo com- pleto la distribuzione dei carichi lungo il fusto del palo ¢ lo stato delle tensioni e delle deforma: vioni nel terreno circostante. La mancanza di una buona correlazione tra i risultati osservati e quelli calcolati vengono attri buiti giustamente dagli autori alle incertezze con- — la valutazione dei moduli del terreno € della loro distribuzione con la profondita; — il fatto che trattandosi di pali trivellati pos- sono aversi localmente, a varie quote, sostan- ziali variazioni della sezione del palo. A queste cause va forse aggiunto il fatto che i calcoli sono stati cseguiti nell'ipotesi che le relazioni tra tensioni e deformazioni del terreno siano quelle di un materiale del tipo elastico- lineare, Comunque dall'esame della memoria in oggetto imangono confermate le enormi possibilita nel- Yapplicare il metodo degli clementi finiti allo studio de! comportamento dei pali di fondazione ‘a condizione di estendere il metodo al campo dei materiali aventi leggi di comportamento del tipo non lincare. 65) L'ing. Vauosro espone i risultati delle prove di carico eseguite su un gruppo di quattro pali «vibro compattanti » @ w 0,22 m. Ciascuno dei pali di prova cra strumentato con quattro celle estensimetriche poste a varie profondita; esse hanno permesso di determinare la distribuzione del carico tra il fusto ¢ la base dei ali 66) Nella memoria presentata dal prof. MeAnpt viene messa in dubbio lattendibilita delle prove di carico effectuate su pali trivellati di grande diametro che attraversano terreni stratifieati rag- giungendo con la punta uno strato compatto. L’autore in base ai risultati di due prove di carico effettuate su pali strumentati con aste di deformazione dimostra come il meccanismo di trasmissione del carico dal palo al terreno possa essere influenzato dalla stratificazione © dal fat- tore tempo. In particolare V'autore consiglia procedure par- ticolari di conduzione della prova di carico quando si vuole che almeno una frazione del carico stesso raggiunga gli strati profondi e la base del palo. Pur non condividendo il punto di vista del- 2 Vautore sulla importanza del fenvineno i con solidazione (®) nel regolare il meceanismo di tv smissione del carico del palo al terreno si pud essere d'accordo con le conclusioni prescntate nella memoria in esame dalle quali risulta: — come le prove di carico di breve durata non rispecchiano la reale relazione tra carichi ¢ cedimenti che si avr nella fase di esercizio, particolarmente nel caso di pali trivellati di grande diametro aventi lunghezze rilevanti; — la sempre pitt pressante necesita di program- mare le prove di carico in modo tale da rag- giungere il carico di rottura, naturalmente su pali prototipi non facenti parte della palifi- cata. 67) Gli ingegneri Brwnascont € GAGLIANE esami- nano la possibilita d’impicgo dei micropali nelle zone sismiche riferendosi ad un'applicazione a sostegno di un monumento in Ancona Pur ritenendo che tali pali, grazic alla loro rile- vante flessibilita nei confronti delle forze oriz- zontali possono essere idonei ad applicazioni di questo tipo, va rilevato come Vanalisi dinamica dcila palificata presentata dagli autori affronta il problema solo parzialmente, non tenendo conto delle conscguenze del moto orizzontale del sistema Palificata-terrcno che si genera in presenza di un evento sismico. 68) Nella memoria presentata dagli ing. Linart € Picozzr viene descritta in dettaglio la realizza- Zione delle opere di fondazione e di sostegno rela- tive al Nuovo Palazzo Uffici dell’Enel di Venezia. 69) La memoria dell'ing. Prnoxe descrive una serie di interessanti soluzioni al problema fonda- Fionale adottate nella costruzione degli attraver- samenti del fiume Po con elettrodotti ad alta tensione. 70) ing. Bromonre ed il prof. Cavatso dedi cano la loro memoria alla costruzione delle fon- dazioni delle opere d’atte nelle formazioni di flysch interessate da fenomeni franosi superficial Come note in questi casi risultano particolar- mente adatte fondazioni a pozzo. Gli autori desc vono la realizzazione di questo tipo di fondazioni mediante cassoni autoaffondanti costruiti con Vausilio di casseforme rampanti. 71) Nelia memoria presentata dall’ing. DIAMANTE sono descritte le tecniche esecutive adottate nella () Considerando la predominante importanza della ten sione deviatorica che il carieo trasmesso dal palo al ter reno genera nella zona immediatamente circostante il palo stesso, & probabile che i fenoment attribuiti alla conso: Tidazione siano invece dovuti allo. scorr fd alla deformazione del tipo «cedimento (Poutos 1968, Houser. 1966 © WirraxeR © Cooke realizzazione dei pali dit fondazione per il co- strendo ponte sul Mar Piccolo a Taranto, Si tratta di pali trivellati di grande diametro i pid grandi (D = 18 m) det quali, eseguiti in acqua, raggiungono una penetrazione nel terreno di 72 m. I terreno di fondazione & costituito da una potente serie di argille sovraconsolidate ricoperte da uno strato coesivo tenero avente spessore del- Yordine di 6 + 8 m. Ladozione delle tecniche di perforazione a rota- ne in presenza del fango bentonitico in quicte abbinate all'uso dei vibratori per Vinfissione dei lamicrini di rivestimento. per 'attraversamento del battente d'acqua e dello strato tenero, ha permesso di conseguire una notevole rapidita di esecuzione che nei terreni coesivi compatti rap- presenta anche una delle premesse necessaric per tun buon funzionamento statico del palo. ELENCO DELLE MEMORIE PRESENTAYE TH A, Powe: « Attraversamenti del Flume Po con clet- lrodotti ad altissiena tensione » 12 C. Masimuxruono: « Prove di carica su due pali tr vellati in. torrent sabbiosi» L3G. Bows - G, DateRer - A. La Maca: «Stato di tensione » Deformazione in fase di escreizio, dt ‘palo in terreno incoerente» TEAC. Lanant - U, Picoczt: « Yondazioni del nuove fab Dricato per uffici del’Pnel in Venezia » TLS M, Jaxiorxowsxt = S. Masciierri: « Determinazione dl modulo i reazione orizzoatale del terreno attra- verso misure inelinometriche elfetiuate durante prove di carico orizzontale sti pal» TA6 G. Vawwsto: « Vibrofondazioni per il TV nastro di rgglomeravione dello. stabilimento siderurgico di Taranto » VET FA. Brnnascont - B, Gacuunnt: = Considerazioni sul comportamento dei micropali soggetti a sismi » TIS M. Browoxme - R. Civatio: « Fondavioni profonde in formazioni Aiscioidi interessate da frane super: ficial T19 G. Meaot: « Osservazioni sulla validiti e proposte ‘sulla modalitd delle prove di carico su pali in par- ticolari terreni stratitcatl» TA10 M. Orravuist « F. Fsu: « Interpretazione dei risultat di prove di carico su pali di fondazione mediante {il metodo degli element finiti» DIAMANTE: « Metodolopia esecutiva per la costru- ione di pali det diametso mm 1000, 1500 © 1800 & della profondith variabile tra i m 3000 © m 7200, ‘dottati per le fondazioni det ponte sul Mar Piccolo a Taranto » BIBLIOGRAFIA Baxen W. R, REESE L. C. (1969) - Instrumentation for ‘Measurement of Axial Load on Drilled Shafts. Res. Rep. 1, 896 University of Texas, Austin, Center for Highway Research. Bunasor G. (1961) - Sul Comportamento set Pauw i/o» ddazione in Terreno Incoerente. Atti Ist. di Se. delle Costr. n. 125, Universita di Pisa. Bunezaxrzey W. G. (1960) - Calcolo della Capacita Portante dei Terreni sotto le Fondazioni (in russo), Gosstroizdat, Mosca. Besezanr2ev W. G, (1963) - Determinazione delle Tensioni in Prossimita di Fondazioni Profonde in Regime Misto Flasto-Plastico (in uso), Osn. Fund. i Mek, Grunt ns Bawezanrzey W. G. 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