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Oggi la liturgia ci fa pensare ad un altro

dono pasquale: l'Eucaristia, pane che diventa Corpo e Sangue di Cristo, sigillando la nuova ed eterna Alleanza di ognuno
con il nostro Dio Salvatore, e unificando
tutti gli uomini come fratelli in Cristo.
Per Filippo risulta impossibile sfamare
tanta gente; per Andrea i mezzi disponibili (alcuni pani e pesci) sono insufficienti,
ed quasi ridicolo nominarli. Eppure, per
Giovanni: "(Ges) sapeva quello che stava per compiere". Egli prende in mano il
pane proprio in una giornata vicina alla
Pasqua degli ebrei e lo moltiplica per saziare la folla.
Nella prossimit di un'altra Pasqua, la

Pasqua della Salvezza, Ges dona se stesso come Pane per riempire un vuoto spirituale, per stare con noi e accompagnarci
lungo la strada della vita, testimonianza
del suo desiderio ardente di rimanere con
noi, di abitare dentro di noi. Cos, Ges
proclama che egli il Messia atteso. La
folla risponde volendolo fare re, ma Ges
prosegue nel progetto di Dio secondo la
logica del chicco di grano.
Signore Ges, Grazie! Grazie del dono di
te stesso nella forma familiare e intima
del pane; rimani con noi sempre e insieme spezzeremo il pane di vita e di solidariet con tutti i fratelli.

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