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y la g(x,y) sod disfa la equazione ongogenes 19 (%y)= 0 5 essa avea dunque in talf regioniAforma (2): x . am glx, dea, oxpf [deTam/qceil pe x%. + Apparentemente entrano qui 4 costanti, ma gid sappiamo che la dipen: denza da x, © da %,, 2 sclo apparente, potends sempre essere eliminante mediante una ridefinizione delle cestanti a © 8,5 conver PA dunque fissare una volta per tutte le due costanti % ¢ @, . Une scelta opportuna & a) x, che dunque fornisce ce, ¢ Ge y)= aL wp] fie Teele) /ex@V1 } pa wey cs Gls gla a, exp {- {os Toe) /e, @Y] \ pa > i Restano ancora 2 costant!, @ @ @, che non sone perd indipendenti, 18 7 (9) implicande ora la relazione 4) -ale 4/4), Una semplice scelta delle costanti @_ ed @, compatibile con la (14) & o> as0, ae dlaly),- 382. Tea che fornisce 9° 9 C,4) pra xe y cs 9 lz, y4) = Baty ¥* exp} fe Laer eae0} pa =>y, owero, in netaztone pid compatta, . x on ol, 4)= O (x9) Testy IT" axp f- ferleerre tl, Il lettore verifichi per esercizio, usando la proprieta (6.2-8) Gella funztone theta, che 1a (17) fornisce effettivamente una soluzione del am, La (17) fornisce una particolare funzione di Green. La pid generale funzione di Green si otterrA aggiungendo una arbitraria solu- zione cella equazione omogenea; sard cio& co C(zy)= [ea yy* [6@-4)+ Al- + axcp f- §e Te@) Jey] } Gon A costante (ciod indipencente da xs nulla vieta che A possa essere considerata dipendente da y, che netla equazione (7) ha solo il ruolo di un parametro). Il lettore verifichi per esercizio che questo risultate cic ta espressione (18) della pid generale funzione di Green Gtx,y),poteva an~ che essere cttenuto direttamente dalla (13), tenendo conto che delle due costanti @. and @, una pud essere scelta arbitraniamente, risultendo poi Ualtra fissata dalla (14), E? facile verificare che la funzione di Green (18) fornisce la pid generale soluzione, ” = fi & (4) (=) = dy €& ae . ) oe 19) Bly della equazione differenziate lineare non omogenea del primo ordine cor Ly ple)= [etd +e) ] p@)= &®) ,~ 39 - 7.25 fe che tale soluzione pud mettersi nella forma (confrenta con la (1.7-8) x plx)= a exp {- fae Tale) /e Gy] + + en Se qt) ° x + f4gl 4) [ealgi] 2p f {i Lege) /egteid } fey Clg) £l@)= fey [otey]+ Al CPG) featai)- “expe (ats cy fei) § = anp f- (és teer/aeri} “ {fay TPlg) /eg(gh exp} {se Tec (cv b+ + fey CG) Jelyi] exp iia Teter fexl2d 5 \ = 2xp {fh Tet) se 3] 4 . fa + fay L2G) eal ‘+p tLe Te) teatss1} 5 = a 2p a (4s Loe seo] } * {Hy TPly) /ectyil exp § (% Teter/egevl § con a= fee Teqyieat xp {- [delso rego J + fay A Lelgl lai] axe Perewleon-— 984 = 7.26 St roti che @ & per tappunto, una ‘cosiante (eto’, non dipende dalle variabili x); e che A potrebbe dipendere da y senza che alcuno det passaggi precedenti risulti inficiato, TE Poiché le equaziont differenziali lineart del primo ordine sono esplicitamente risolubili, uso delle funziont di Green & in que+ sto caso di scarsa utilita, . . Esorcizi 1, Si ealeoli la funzione di Green gy) soluzione della eq.(7) ponen- do glay)= yy) xp {- {ae Coole) fea 3] # riesivende te eavesione sodvisttta alla funsione lay 4). 2. Si ceterminine te funzioni di Green go Guy) © Sr starcatasY) centoreratore Lys ¢, d/de 4 en con fy © C4 costanti, caratterizzate rispettivamente dalle condizicnt Savanzate OY) = Oper x > y Sritardate Y) = Oper x < y S- St esservi che le scluzioni dell'esercizio precedente hanno le. pro a@gl= gley4), non dipendono cid® separatamente ca x e a y, ma dipendono solo dal~ unica variabile x-y, Si dimostri che questa proprieta vale girvabete pen le funziont di Green at qualunque operatore differenziale lineare del prict& tipo con, costanth (indipendente da x). Si dimostri che, se Yla) 2 una soluzione della equazione omogenea Lep@=0, ; con Ly dato dalta (1), 1a pid generale funzione di Green dell'opera— tore Le a 8 (x4) Glyy)= [A+ cant?- sab = ST BAT/ 131 con A indipendente da 2 ma altrimenti anbitraria. 5. Si determini la pid generale funzione di Green G{x,y) dell'operatore Laz ay n®, prod, y cotel 7.8 ~ Equazioni differenziali lineart del_secondo ordine. Come discusso nella sezione 1.7 (che si consiglia al lettore di rileggere), nello studio di equazioni differenziali lineari del secondo ordine ef si pud sempre ricondurre alla forma canonica © glle)+ C&) pal= f@ . Qui e nel seguite (salvo esplicito contrario avviso) gli apici indicano differenziazione rispetto alla variabile x; si facia attenzione ai cambia, menti di notazione rispetto alla (1.7-12), introdotti per consistenza con la notazione usata in questo capitolo (e anche per esercitare il lettore). Ci limiteremo dunque a discutere le funzioni di Green di opera tori del tipo L= 4+ C(=) i @) dx fra Waltro, operatori oi questo tipo giuocano un ruoto particolarmente interessante nelltambito della meccanica quantistica (vedi la sezione 4,10). Come sappiamo, non & in generale possibile scrivere in for- ma esplicita la soluzione della equazione differenziale del ‘secondo ordi~ ne (1); n€ 2 generalmente possibile dare in forma esplicita la soluzione ella equazione omogenea associata @ yey + Cle) yee O.- 986~ , 78-2 E* perd possibile esprimere la soluzione della (1) sotto forma di un Integrale, se sono note due soluzioni indipendanti deta equazione vomogenea{2); ed & inoltre possibile costruire una seconda soluzione -- = indipendente detla equazione omogenea (2) a partire da una soluzione rota. : Non sara dunque generalmente possibile dare in ‘forma espltcita ta funzione di Green corrispondente alla equazione differen ziale (1), cio& la soluzione della equazione differenziale 2 @ £9 l49)+ CH gl y)= 5-4), Ma sar& possibile costruine tale funzione di Green, non appena stano | ete due soluzioni indipendenti, Yy(*) © Use) , della equazione omogenes (2). E' infatti facile verificare che ta pit generate funzione oi Green risulta allora data dalta formula esplicita ce (g)= AguyG@)+ Aru (=) + oy + [2e-4) 4 B09) + OCy-x) aly) ] / Ya © Was wie) e)- ee) pe. St ricordi che {1 wronsktano W,, & una costente diversa da zero: costan~ fer come conseguenza del fatto che Y(t) @ lx) sono ambedue soluzioni dalla equazione omogenea (2); diversa da Zero, come conse- guenza della assunta indipendenza lineare di Me) oe 4. Verifica che la (4) 2 1a pid’ gmerale funzione di Green: 4. OG Agate Ayia . + [ete-y) use) 4 y)+ 8 (yx) Ya ly) Helle) ] WMas * + LO Neg) aed ig) ~ Olgx) tly) Hy OST / Wie~ 387 - 7.8-3 = Ayelin+ A, y/@ + +B Gy) ne) niyi+ OG-o yl weal / We, - Nella terza riga l'apice sulle funzioni theta indica differenziazione ri- spetto al loro argomento, @'(2)= A O(%)/dze . W sew condo passaggio @ stato effettuato usando le eq. (6. 2-3 ), (64-5) e 6.4-26). Differenziando di nuovo. £ ceayle Awe) + Ahi) + [otry) wie) pant BG) HC) wel Nae + + [e'eg) ye) hG)- 6'Cg-e) Hug) Gerd /We, = Cle) Cy) + B-4) - Di nuovo nella terza riga t'apice sulle funzicnt theta indica differen— Ziazione rispatto all'angomento, e {1 secondo passaggio @ stato effe tuato usands Le eq. (6.2-3), (6.4-5) © (6.4-26), nonché la defi~ nizione (5) del wronskiano (e la sua costanza), ed infine la proprieta dette funzioni (=) oe fy {x}, di soddisfare la equazione omg - genea (2). Ltultima equazione otteriuta mostra che la GOxs¥), €q.(4), soddisfa la eq.(8) caratterizzante la funzione di Green; e Il fatto che nella (4) compaiane 2 costanti arbitrarie assicura che la (x,y) sia ta pid generale funzione di Green.— 388 - 7.3-4 Come nel caso della sezione precedente, le costanti A, od A, potrebbero anche dipendere da y.—Particolarmente interessanti sono le funzioni-di Green che si ottengono, per opportune scelte delle costanti A\() € Ay), © che hanno le proprietA di essere nulle per x>y o per x + 00, con una preassegnata soluzione (x) della equazione- 380 - 7.35 omogenea corrispendente (nella ipotesi che fl termine noto f(x) vada a zero per Y—y~00 oper > +00 -=tpotest-che & ge~ neralmente necessaria effinché risulti convergente Wintegrale a secondo membro delia (1-8), integrate 1a cui convergenza 2, come si @ cid’ sot- tolineato, un requisite indispensabite per la introduzione del formalismo delle funzioni di Green). Infatti tali soluzioni risultano direttamente espresse datle formule o wy ples pelt fay Jorannatt?) fa), wo pede det [ey 9. trer ie) Ps) - * forse il caso di sottolineare la diretta connessione di questo tipo di problema con quello discuss, nel caso particolare delta equazione tipo * oscillatore armonico, nella sezione 1,6, Il lettore non avra infatti diffi~ colt a riconoscere, per esempio, che la formula (8b) si riduce, nel ca~ so particolare ry Claj= = eaten alla (1.6-7), essendo in questo caso , e-ey) 69) 4 (bE = OEE) wel, gen [ool tt (108) Fo ctontatals Be O(t-&) Esercizt Si derivi 1a formula (4), con un ragionamento aralogo @ quello com” piuto nella sezione precedente per ottenere la formula (2-17)+ Si verifichi che la funzione di Green (4), inserita nella formula gene~ pale (129), riproduce la formula (1.7-19) ~ (attenzione alla, notazione!),340 3. Quali sono le espressioni dt A,(y) © ALG) che, sostituite netla Formula (4), forniscono le funzioni di Green avanzate o ritardete, crim smmree £98-(6)? see et neem 7.4 ~ Trasformazione oi equazicnt differenziali in equazioni integrati, Sia Lun operatore differenziate lineare ta cut ‘funzione di Green, GXx,y) sia nota, Sia : op) M,= Lo+ by un eltro operatore differenziale, e si suppenga di cercare la soluzions Plz) delta cquazione difrenenzia @ M, plz) = $&) ? con f(x) termine noto. Evidentemente 1a equazione differenziate (2) pud riscriversi, usanco la (1), nella forma @ L.y= f@)- Lo y® , ed ammette la soluzione formate @ ples [dy Clg T Ply)- Ly pty] ‘St verifichi per esercizio che la (4) soddisfa la (), owero ta (2), St 2 detto che ta (4) rappresenta una soluzioe “formate” del- 18 @); infattt 1a (4) non fomnisce una espticita rappresentazione delle. & (x), dal momento che Per calcclare la tp(%) che appare a pri mo membry occorre sostituire entro Iintegrale che compare @ secondo membro la stessa funzione Pp). In effetti ta (4) & una equazione inte- Ax2le, ctoB una retazione (Iineare) fra ta funzione {Yf) ed un integrate della funzione «pl2) stessa~ 391 - , 74-2 Veramente la (4) si presenta come una ecuazione integro- gifferenziale, perché nelitintegrale a secondo membro compare non solo la P=), ma anche l¢ sua derivate (salvo nel caso in cul lopera= tore Lt non contenesse nessun operatore di differenziazione, riducendost cic sole ad-una"funzione moltiplicativa). Integrando per’ parti & perd generalmente possibile trasferire le derivate dalla funzione incognita alla funzione di Green G, trasformando in tal modo la (4) in una vera equazione integrele, e precisamente gle) = Fla)+ {ty Nery) ely) Flare fidy Cle) $G), Mixyy)= - Ty lay). 4 Lioperatore L .& per Ifappunto Ioperatore ottenuto con tale prescri- zione, e si chi&ma aggiuntc di L'. E' facile verificare che, nel campo reale, Moperatore aggiunto dell'cperatore differenziale L coincide con Vhermitiano coniugato di L, laddove nel campo complesso t-ut* dove 1a croce indica la coniugazione hermitiana e l'asterisco la coniu- gazione complessa. Per ottenere la equazione integrale testé scritta si 2 inoltre assunto che i contributi agli estremi di integrazione ottenuti netla in~ tegrazione per parti siano nulli, cosa che @ spesso vera nei problemi di interesse fisico (ma va comunque controllata caso per caso). E! owio che i precedenti risultati vaigono nell'ipotesi che tutte le operazioni indicate siano lecite; in particolare, risuttino sempre convergenti gli integrali (e siano lecite le integrazioni per parti), e sia sempre lecita la inversione fra Vordine delle operazioni di integrazione © differenziazione (inversione ta. cui liceitA & essenziale affinché la (4) costituisca effettivamente una soluzione detla (@)). Tutte cid dipenderd dalla natura delioperatore differenziale Me det termine noto x), che naturalmente giuscano un ruolo essenziale nel determinare la funzio- ne incognita spG) tramite Ia (2); ma dipendera anche dalla natura dei due operatori L ed L! in cui Ioperatore M risulta scomposto (vedi la (1))s questa scompostzione influenza infatti evidentemente ta struttura del- la equazione (4), in cut compare esplicitamente Ioperatore L? nonché la funzione di Green dell'operatore L, G(x,y). In modo assai qualitativo si pud dire che la equazione (4) sar& valida - ¢, cosa ancora pid (mpor~ tante, sara utile-se loperatore L' pud essere considerato una "pertur~- 392 ~ 74-3 baziene regolare" dell'operatore L, ciod se in qualche senso Lt = MeL pud essere considersto. "piccolo" ~ 0 almeno nen quatitativamente impone fante ~ rispetto ad L ed ad M. Naturale nte suestt concetti andrebbeno, © Potrebbera, essere precisatt; ma questo richiederebbe una trattazione Pid dettagliata, Qui ci timiteremo a Specificare una limitazione, che as- Sumeremo valida net seguite, © che pud Servire come esempio di cosa ‘Si debba intendere Per cperatore “qualitativamente meno important " assumeremo cio8 sempre che Vordine delt'operatore cifferenziale tineare 7 LY! sia minore dell’ordina deltoperatore differenziale lineare L, che dun- ave cainciderA con Vordine dell'operatore Cifferenziate M, Befinizione; ‘ordine di un operatore differenziate lineare & i massimo ordine di differenziazione da a! Per esempie Voperatore : A play d= ey Oe pea ix? PS) ER POE @ del secondo ordine, femme, © inizialt, che perattro seppiamo essere essenziali, in aggiunta alla equazione differenziate (2) Per individuare la funzione ge) ; & Perallelamente, non si & specificato se 1a funzione di Green (x,y) (che conterra un numero di Sostanti anbitrarie pari all'ordine cetl'opera~ ore 1). B per’ chiaro come stiano te core: en S699 8 una particota= re funzione di Green, la (4) fornira una particolare Soluzione della (2); $2 la Boxy) & Ia pid generale funzione di Green dell'operatore Ly ta © fornina ta pin Senerate soluzione della equazione ditterensiate Qe ‘al PID generate selusione potra anche mettoret nella forma N pe ‘ © Flal= 2 Ayo fay Cy) [Flee Ly vail, Sssendo N Verdine degli operator{ olfferenciali L ed M, A, N costanti arbltrarie, le Uy N solusioni Knearmente ingipendenti della equa~ lone differenziale omogenea © Lute 0,= wos - TAs e la G{x,y) una particotare funzione di Green dell'operatore L (se G & una funzione di Green pid generale, contiene cio8 delle costanti ar bitrarie, la (6) resta naturalmente valida, ma la presenza di un nu= mero di costanti abritrarie superiore ad N @ fittizia, secondo un mec- tcanisme di cui si sono gid dati esempi in precedenti capitoli). La arbitrariet& delle costanti A, pud essere utilizzata per soddisfare le condizioni iniziali (0 le condizicni al contorno); equiva- lentemente si pud dire che saranno le condiziont iniziall, 0 al contorno, caratterizzanti una particolare soluzione «pls) della equazione differen Ziate (2), che fisseranno i valori delle costanti A,, che compaiono nel~ ta (8), in modo tale che la YB) che la soddisfa sta appunto la soluzto~ ne cella equazione differenziale (2) individuata da quelle condizioni ini- Biall (0 al contorne). Questo punte & importante, perché il principale vantaggio della trasformazione del problema di risolvere una equazio- ne differenziale con determinate condizioni iniziali (0 al contorne) in quello di risolvere una equazione integrale tipo la (5) (nella quale le An, le Gx} 18 Go,92, Moperatore L! © ta £6) vanno considerate tutte come date, e la tf come incognita), @ che questa equazione integrate 2 equivalente all'insieme di equazione differenziale e condiziont (al con- torno o iniziali), basta cio8 da sola a specificare completamente una soluzione ip . Come vedremo a titolo di esempio nella sezione seguen- te, questa proprietA pud costituire un punto di partenza particolarmente opportune per lo studio, e magari per la risoluzione approssimata, di un problema. “Bf dlaltra parte owio che tl tipo di metodotogia qui accen nate conduce naturalmente allo studio sistematico delle equaai ont in— tegrali lineari, che dovrebbe formare oggetto di un c@itolo separato.