Mappa concettuale
Introduzione
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Bibliografia
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Introduzione
In questi cinque travagliati anni da liceale la mia persona, nel bene e nel male, si
evoluta profondamente e di conseguenza si sono sviluppati i miei interessi e le mie
ambizioni. Da un'infatuazione quasi religiosa per la scienza, sono passato a nutrire
un'interesse pi vivido verso il mondo a me circostante, giungendo, spero
definitivamente, alle due passioni sulle quali progetto di edificare il mio avvenire: la
politica e l'economia. Allo stesso modo, ho avuto l'opportunit di affinare i miei gusti
personali, in particolare riscoprendo la bellezza dell'arte e della cultura umanistica.
Durante questo percorso interiore, sono stati due, su tutti, i quesiti su cui pi spesso
si soffermata la mia ricerca filosofica. Dio esiste? Cosa distingue noi uomini dalle
macchine?
Pur rinunciando alla presunzione di scoprire la verit assoluta che si cela dietro tali
questioni, che da sempre hanno tormentato il pensiero dell'uomo e che ancora a
lungo continueranno a farlo, ho tuttavia trovato una risposta in grado di placare
l'appetito della mia mente.
Ci che rende l'uomo unico nell'universo la facolt che d il titolo a questa
trattazione, il Libero Arbitrio, grazie alla quale ci reso possibile l'atto esclusivo della
decisione. La nostra autocoscienza ci rende infatti in grado di emanciparci dalla
materia, compiendo delle scelte consapevoli e indipendenti dalle forze circostanti.
Il Libero Arbitrio, tuttavia, ci costringe, a mio parere, a rifiutare il postulato della nonesistenza di Dio e a prendere in considerazione l'ipotesi che ci sia davvero un'entit
superiore che ha designato l'uomo come destinatario di una condizione privilegiata
rispetto al resto della natura. D'altronde, il Libero Arbitrio trova sufficiente riscontro
nell'evidenza empirica, a differenza dell'ateismo, che pu essere sostenuto soltanto in
via del tutto ipotetica.
Di seguito tratter dunque del fondamento scientifico della libert, nonch di come
essa si colloca in alcune tappe di quel lungo percorso che la storia del pensiero
umano.
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Simon Laplace secondo cui, dato lo stato dell'universo a un certo istante, un insieme
completo di leggi determinerebbe totalmente sia il futuro che il passato. Dal
momento che l'uomo vive nell'universo, questa legge non pu non valere anche per
esso. Nonostante abbiamo l'impressione di poter prendere liberamente delle
decisioni, dunque, i processi biologici che si manifestano nel nostro cervello sono
governati dalle leggi della fisica e della chimica, e pertanto risultano inevitabilmente
predeterminati. E' quindi difficile, secondo lo scienziato inglese, immaginare come
possa operare il Libero Arbitrio se il nostro comportamento determinato dalla legge
fisica. Pertanto, egli conclude che l'uomo non altro che una macchina biologica e
che il Libero Arbitrio soltanto un'illusione creata dalla nostra mente. Ci di cui
Hawking non tiene conto in questa a prima vista impeccabile analisi, tuttavia,
dell'intrinseca indeterminazione della natura, varata in particolare, nel secolo scorso,
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dal principio d'indeterminazione di Heisenberg. Esso pone dei limiti invalicabili alla
nostra conoscenza dei fenomeni fisici a livello quantistico, i quali diventano, dunque, a
differenza
di
quanto
precedentemente
stabilito
dalla
fisica
newtoniana,
indeterminabili.
Una significativa trasposizione di quanto appena affermato si trova nel saggio
'Cercando Dio nell'universo' (God's Universe), 2006, di Owen Gingerich, professore
emerito
di
astronomia
storia
della
scienza
Owen Gingerich
pensiero
dominanti
si
discostavano
Immanuel Kant
determinismo della natura, l'uomo, grazie alla certezza del dovere, libero di sottrarsi
al meccanismo delle cose sensibili.
D'altronde, se un individuo commettesse un misfatto ed io affermassi che questa
azione, stando alla legge naturale della causalit, il risultato inevitabile dei motivi
determinanti del tempo precedente, come potrei punirlo? Come potrebbe un uomo
essere colpevole di commettere un'azione, se dovesse sottostare ad una necessit
naturale ineluttabile?
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Popper
affronta
il
problema
della
libert
Karl Popper
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L'opera in questione il 'Paradise Lost' poema epico in versi sciolti scritto da John
Milton e pubblicato nel 1667, che racconta l'episodio biblico della caduta dell'uomo:
la tentazione di Adamo ed Eva a opera di Satana e la loro cacciata dal giardino
dell'Eden.
Non pu essere un caso che il cardine filosofico su cui si sviluppa quest'opera sia
proprio il Libero Arbitrio, concetto che, per il modo rivoluzionario in cui qui
presentato e sostenuto, rende il 'Paradiso Perduto' un punto di svolta di tutto il
pensiero occidentale.
Per pagine e pagine potrei parlare di come in quest'opera Milton combatta la teoria
calvinista della predestinazione, rivendicando il ruolo della libert a discapito
dell'assoluto controllo di Dio sul creato e di come egli tenti fino agli ultimi versi del
poema di conciliare quest'idea con la nozione di Provvidenza.
Questi temi risulterebbero per ridondanti rispetto agli argomenti gi trattati fin qui,
e per questo motivo ho deciso di soffermarmi su uno dei dibattiti pi importanti di
quest'opera, quello che ruota attorno al personaggio di Satana.
Ai miei occhi egli appare qui, pi che mai, portatore di luce, grazie alla sua assoluta
capacit di suscitare nel lettore un irrefrenabile desiderio di attingere alla pi
meravigliosa delle qualit dell'uomo: la superbia.
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critici,
partire
dal
periodo
ribellato a Dio, Satana fonda una civilt nell'Inferno e poi intraprende un viaggio
lungo e difficile verso il paradiso terrestre. Il suo aspetto provoca da subito un
certo fascino nel lettore:
nell'aspetto aveva
qualcosa della luce originaria: (1.591-2)
Cos oscurato, pure risplendeva
l'Arcangelo sugli altri, e cicatrici
di fulmini mostrava sulla faccia (1.599-601)
Il Satana di Milton non possiede dunque quella deformit del corpo che susciti
in noi ripugnanza o disgusto, non ci sono le corna, la coda e la gibbosit tipiche
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dell'iconografia tradizionale.
Satana un essere orgoglioso e ostinato, un ribelle che parla con entusiasmo
trascinante della sua volont invincibile e che utilizza un linguaggio di sfida
contro la tirannia di Dio. Ma questo ribelle deve anche riconoscere
l'onnipotenza del suo avversario: quando in un primo momento maledice
l'amore libero dal Cielo concesso a tutti in uguale misura (4.68) da Dio perch
non gli ha impedito di cadere, Satana con fierezza, e nel nome della verit, se la
prende subito dopo con se stesso:
Maledetto
invece tu, perch contro di lui,
liberamente, la tua volont
scelse quello di cui, giustamente,
adesso ti lamenti. (4.71-2)
Con il procedere dell'opera, ci si rende conto che
l'ammissione dell'onnipotenza di Dio l'unico modo
in cui Satana pu giustificare al suo orgoglio la
sconfitta. La resistenza eroica assume sempre pi la
forma
di
cieca
caparbiet:
Satana
desidera
della
propria
grandezza
deriva
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the myth of the outlaw, a rebel who places himself outside and against society.
The protagonist lives surrounded by an atmosphere of mystery and loneliness, he
issues a magnetic charm, a sense of dominant superiority which subjugates those
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who stand in front of him and places him above common mankind.
Loathed by anyone, in turn he hates the men who surround him and considers his
wrath against them as a sacred call, inducing him to make everyone pay the faults
of few.
It is simple to recognise in this figure the myth of the fallen angel. The guilt that marks
him, like the one of the first rebel, Lucifer, is an enormous sin of pride. But despite
that, just like Satan, he maintains all his nobility, appearing grand even in evil,
majestic though in ruin.
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la
scultura.
Gustave Dor
importanti testi letterari (La Bibbia, Dante, Ariosto, Cervantes, Milton, Shakespeare,
Hugo, Balzac, Poe), diffondendo cos, di nazione in nazione, la cultura europea. Per
questo motivo lartista occupa una posizione di fondamentale importanza
nellimmaginario contemporaneo, da Van Gogh a Terry Gilliam, senza dimenticare
linfluenza che ha esercitato sul fumetto.
Le sue incisioni rispecchiano un gusto romantico, accostato a una visione della realt
epica e drammatica, oltre che un enorme virtuosismo tecnico.
In particolare, il carattere della sua arte, in cui predomina un'inventiva assai varia e
mossa, riflette il gusto del maggiore dei pittori romantici francesi, Eugene Delacroix,
del quale condivide l'impetuosit creativa, la ricerca dinamica e concitata, i contrasti
chiaroscurali e i tratti di verismo ambientale.
La grandiosit lirica del talento di Dor trova totale espressione nel ciclo di incisioni
dedicato al poema miltoniano, in cui l'estasi romantica dell'artista giunge al sublime
nella rappresentazione del supremo dualismo che pervade l'intera opera: l'esaltazione
del maestoso individualismo di Satana, violentemente contrapposto all'universale
potenza creatrice di Dio, espressa tramite la dirompente rigogliosit naturale
dell'Eden e la destabilizzante imponenza dei sette giorni della Creazione.
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High on a throne of a royal state, which far / Outshone the wealth of Ormus and of Ind
(2.1-2)
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Now to the ascent of that steep savage hill / Satan hath journey'd on, pensive and slow
(4.172-3)
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And seems a moving land; and at his gills / Draws in, and at his trunk spouts out, a sea
(7.415-6)
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Bibliografia
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