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Attualmente, in tutti gli sport si sta ricercando l’attacco totale. Presentiamo un tentativo di
esplorare le possibilità permesse dalla pallavolo.
LA FILOSOFIA DELL’ADATTABILITA
Tutti gli attaccanti devono partire da un punto di riferimento temporale, cioè all’apice della
traiettoria della ricezione, per mettere sotto pressione la difesa. Questo determina situazioni
offensive contro le quali diventa difficile scartare possibilità e strutturare una strategia
difensiva. Il movimento coordinato da parte degli attaccanti è la caratteristica delle squadre
migliori di oggi. Ci sono molte ragioni che spingono a utilizzare in modo collegato il
movimento dei diversi attaccanti. Diventa molto difficile rinforzare la difesa di una zona o su
un giocatore. Si creano anche molte situazioni di 1 contro 1, di 1 contro 0, di i contro 1/2, dove
per 1/2 si intende un muro incompleto o instabile. Diviene più difficile leggere le combinazioni,
per la maggior velocità globale con cui vengono eseguite, e anche per l’utilizzo del cambio di
direzione e dell’arresto, cioè della deviazione dall’asse principale spazio-temporale. Sono
pochi i sistemi offensivi che presentano un movimento contemporaneo da parte di tutti gli
attaccanti. In un sistema offensivo flessibile, i giocatori possono attaccare da tutte le zone.
Minore è la specializzazione, e maggiore varietà ci sarà dal punto di vista dello spazio,
dell’ampiezza, della profondità e del tempo. Ciò permette lo sfruttamento massimo degli
schemi, delle posizioni di partenza e delle rotazioni. Potete sfruttare un particolare gruppo di
giocatori creando movimento in un’area diversa da quella in cui si verifica effettivamente
l’attacco. Questo permette un migliore utilizzo dei giocatori in ogni momento del gioco. Questa
filosofia di adattabilità permette la creazione di schemi offensivi diversi, a seconda del sistema
difensivo che si deve addotare. obbliga la difesa a reagire in modo predeterminato. Il buon
attacco sfrutta la struttura difensiva (posizione di partenza, ruolo, filosofia, capacità, sia
individuali che collettive). Questo metodo dà all’attacco l’iniziativa. I giocatori assumono una
mentalità offensiva secondo la quale si devono sapere utilizzare tutti i tempi, per mettere la
difesa avversaria in condizione di dover reagire a diverse possibilità, e così lìcendo, ritardare
la reazione e la risposta difensiva sia singola che collettiva. Questa filosofia offensiva crea
divertimento e libertà. Crea opportunità di fare punti e tiene tutti coinvolti, aumentando perciò
il livello di concentrazione. I giocatori possono esprimersi, pur operando all’interno di una
struttura.
ATTACCO DI MOVIMENTO
L’attacco di movimento spinge ad allenarsi meglio, a causa dello scorrere costante
dell’azione, e si adatta bene alla mentalità attuale. Crea un buon ambiente, vivace e pieno di
energia. Sviluppa anche la capacità tecnica e la comprensione dei giocatori, e quindi la loro
adattabilità. Loro sanno applicarsi e lavorare duramente su quello che amano fare. Ci sono
dei principi e delle regole per l’azione, piuttosto che degli schemi rigidi. I giocatori imparano
continuamente, e siccome sono coinvolti, beneficiano dalle lezioni date da ogni attacco, sia
durante l’allenamento che in occasione della partita. Per l’avversario è difficile analizzare con
precisione questo tipo di attacco, perché riduce i modelli di movimento fissi e la prevedibilità a
cui questi portano. L’attacco di movimento sfrutta la situazione e gli spazi esistenti fra i
giocatori. I movimenti sono modellati sulle situazioni e quindi rispettano le implicazioni del
2 - I CONCETTI SU CUI POGGIA L’ARTE DELL’ATTACCO DINAMICO MODERNO
IL RUOLO DELL’ALLENATORE
L’allenatore può aiutare la coreografia, ma non eseguirla. Deve accertarsi che i giocatori
siano preparati per tutte le opzioni. Deve continuamente pressarli sul fatto di sbilanciare il
muro e forzano a compiere scelte difficili. Movimenti ben coordinati e accelerazioni lungo
l’intera estensione della rete tengono la difesa in tensione, sovraccaricandola percettivamente
e costringendola, cosa più importante, a fare scelte che ne escludono altre, tirando a
indovinare. Per di più, l’uso intelligente degli schiacciatori secondari, ogni volta che è
possibile, rende il processo decisionale più elaborato, e quindi più difficile. Gli attaccanti
devono essere capaci di interpretare 3 o 4 possibilità da posizioni di partenza, zone, ruoli e
situazioni differenti. Devono iniziare il loro movimento a tempo, sapendo come aiutare gli altri
attaccanti, mantenendo la pressione sugli spazi esistenti fra i giocatori e sull’intera rete. Gli
attaccanti dovrebbero evitare di compiere troppe varianti nella stessa zona. L’uso del video
può migliorare la capacità di leggere dei giocatori. Talvolta, limitando le possibilità, possiamo
creare una migliore comprensione dei concetti e capire la nozione di pazienza, specialmente
nella fase decisionale e al momento del contatto finale.
TUTTI I GIOCATORI DEVONO ESSERE COINVOLTI NELL’A1TTACCO
Una buona tattica offensiva non dà uguali opportunità a tutti: alcuni giocatori attaccheranno
più palloni. I giocatori più determinanti devono essere sfruttati nei momenti chiave
dell’incontro, oppure occorre usare schemi specifici per guadagnare un vantaggio tattico.
Indipendentemente dalla posizione di partenza, tutti i giocatori devono cercare di restare
coinvolti. In un mondo ideale, i giocatori della panchina possono aiutare. Le posizioni di
partenza corrette possono aumentare la velocità, permettere un buon confronto con la
rotazione avversaria, ed aiutare a sfruttare i punti deboli della difesa (la posizione di partenza
è relativa alla rete, alle righe, al palleggiatore, alle distanze e agli spazi esistenti fra i
giocatori). Un allenatore sceglie uno schema che lo metta in condizione di attaccare più
efficacemente in base al suo sistema. Attualmente, l’uso costante del video rende più facile e
nel contempo più complessa la preparazione della partita. La maggior parte delle squadre di
vertice utilizza gli stessi schemi. Le squadre vincenti emergono tramite singoli fuoriclasse e
nuovi espedienti. Gli allenatori dovrebbero limitarsi a copiare o cercare di elaborare
continuamente nuovi schemi?
Ralph Hippolyte