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ETTY HILLESUM

Paura di vivere su tutta la linea. Cedimento completo. Mancanza di fiducia in me stessa. Repulsione.
Paura.
(10 novembre 1941)
Bene, accetto questa nuova certezza: vogliono il nostro totale annientamento. Ora lo so. Non dar fastidio
con le mie paure, non sar amareggiata se gli altri non capiranno cos' in gioco per noi ebrei. [...] Continuo a
lavorare e a vivere con la stessa convinzione e trovo la vita ugualmente ricca di significato. (3 luglio 1942)

Un frammento significativo del suo Diario, scritto il 20 giugno 1942, in piena occupazione
dell'Olanda:
Trovo bella la vita, e mi sento libera. I cieli si stendono dentro di me come sopra di me. Credo in Dio e
negli uomini e oso dirlo senza falso pudore. La vita difficile, ma non grave. Dobbiamo prendere sul serio
il nostro lato serio, il resto verr allora da s: e "lavorare s stessi" non proprio una forma di individualismo
malaticcio.
Una pace futura potr esser veramente tale solo se prima sar stata trovata da ognuno in s stesso se ogni
uomo si sar liberato dall'odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avr superato quest'odio e
l'avr trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore se non chiedere troppo. l'unica
soluzione possibile. E cos potrei continuare per pagine e pagine. Quel pezzetto d'eternit che ci portiamo
dentro pu esser espresso in una parola come in dieci volumi. Sono una persona felice e lodo questa vita, la
lodo proprio, nell'anno del Signore 1942, l'ennesimo anno di guerra.
(Diario, pp. 126-127)

Diario

A volte come se io fossi gi passata attraverso lo stadio dell'"Io" e del "Tu".

Ascoltarsi dentro. Non lasciarsi pi guidare da quello che si avvicina da fuori, ma da quello
che s'innalza dentro.

Bisogna anche accettare i momenti "non creativi"; pi li si accetta onestamente, pi essi


passano in fretta. Si deve avere il coraggio di fermarsi, di essere talvolta vuoti e scoraggiati.

Bisogna combatterle come le pulci, le tante piccole preoccupazioni per il futuro che
divorano le nostre migliori forze creative.

Bisogna essere sempre pi parchi di parole insignificanti per trovare quelle parole di cui si
ha bisogno. Il silenzio deve alimentare nuove possibilit di espressione.

Bisogna rinunciare a tutto per poter fare in un giorno le migliaia di piccole cose che vanno
fatte per gli altri, senza smarrirsi.

Credo che ogni "peccato" contro l'amore per gli altri si vendichi, nella persona stessa come
nel mondo circostante.

Credo che sia soprattutto la paura di sprecarsi a sottrarre alle persone le loro forze migliori.

Devo avere il coraggio di vivere la vita con la "carica di significato" che essa pretende,
senza per questo considerarmi pesante, o sentimentale, o innaturale.

Di tanto in tanto ci gettiamo vicendevolmente dei frammenti su noi stessi, ma non credo che
ci capiamo.

Dio non responsabile verso di noi, siamo noi a esserlo verso di lui.

Dobbiamo avere il coraggio di abbandonare tutto, ogni norma e appiglio convenzionale,


dobbiamo osare il gran salto nel cosmo, e allora, allora s che la vita diventa infinitamente
ricca e abbondante, anche nei suoi pi profondi dolori.

Dovr ancora imparare questa lezione e sar la lezione pi difficile, mio Dio: prendere su di
me il dolore che m'imponi tu e non quello che mi sono scelta io.

E se Dio non mi aiuter pi, allora sar io ad aiutare Dio. (11 luglio 1942, p. 163)

E se vogliamo perdonare agli altri, dobbiamo prima perdonare a noi stessi i nostri difetti [...]
Il che significa anzitutto saperli generosamente accettare.

Essere fedeli a tutto ci che si cominciato spontaneamente, a volte fin troppo


spontaneamente.

Fiorire e dar frutti in qualunque terreno si sia piantati non potrebbe essere questa l'idea?

Il processo di reciproco avvicinamento parallelo a quello della reciproca liberazione.

Io so, ora, che vita e morte sono significativamente legate fra loro.

L'et dell'anima diversa da quella registrata all'anagrafe. Credo che l'anima abbia una
determinata et fin dalla nascita, e che questa et non cambi pi.

L'unica sicurezza su come tu ti debba comportare ti pu venire dalle sorgenti che zampillano
nel profondo di te stessa.

L'unica vera unit quella che contiene tutte le contraddizioni e i movimenti irrazionali:
altrimenti finisce per essere di nuovo un legame spasmodico che fa violenza alla vita.

La vera spoliazione ce la infliggiamo noi.

La vita si svolge interiormente e lo scenario esteriore ha sempre meno importanza.

Lasciar completamente libera una persona che si ama, lasciarla del tutto libera di fare la sua
vita, la cosa pi difficile che ci sia.

Le peggiori sofferenze dell'uomo sono quelle che egli teme.

Ma bisogna conoscere le ragioni della lotta che si conduce e cominciare a riformare se


stessi, e ricominciare ogni giorno.

Molti di coloro che oggi s'indignano per certe ingiustizie, a ben guardare s'indignano solo
perch quelle ingiustizie toccano proprio a loro: quindi non un'indignazione veramente
radicata e profonda.

Non c' ancora abbastanza spazio in me stessa per far posto alle molte contraddizioni, mie e
di questa vita.

Non credo pi che si possa migliorare qualcosa nel mondo esterno senza aver prima fatto la
nostra parte dentro di noi.

Non devo volere le cose, devo lasciare che le cose si compiano in me.

Non sono mai le circostanze esteriori, sempre il sentimento interiore depressione,


insicurezza, o altro che d a queste circostanze un'apparenza triste o minacciosa.

Non voglio essere niente di cos speciale, voglio solo cercare di essere quella che in me
chiede di svilupparsi pienamente.

Ogni volta vorresti rifare il mondo, invece di goderlo com'. un atteggiamento alquanto
dispotico.

Ognuno di noi deve raccogliersi e distruggere in se stesso ci per cui ritiene di dover
distruggere gli altri.

Pensare una bella, una superba occupazione quando studi, ma non puoi "pensarti fuori" da
uno stato d'animo penoso. Allora devi fare altro, farti passiva e ascoltare, riprender contatto
con un frammento d'eternit.

Per umiliare qualcuno si deve essere in due: colui che umilia, e colui che umiliato e
soprattutto: che si lascia umiliare. Se manca il secondo, e cio se la parte passiva immune
da ogni umiliazione, questa evapora nell'aria. Restano solo delle disposizioni fastidiose che
interferiscono nella vita di tutti i giorni, ma nessuna umiliazione e oppressione angosciose.

Quando abbiamo dell'avversione per gli altri le ragioni dobbiamo cercarle nel disgusto che
sentiamo per noi stessi: ama il prossimo tuo come te stesso.

Quando dico che ascolto dentro, in realt Dio che ascolta dentro di me.

Quando s'investono tutte le proprie energie nel desiderio della persona amata, in fondo le si
fa torto: perch allora non rimangono pi forze per essere veramente con lei.

Quello che otteniamo spontaneamente da noi stessi ha basi pi solide e durature di quello
che realizziamo per forza.

Se si prega per qualcuno, gli si manda un po' della propria forza.

Se si vuole influire moralmente sugli altri, bisogna cominciare a prender sul serio la propria
morale.

Se tu affermi di credere in Dio devi anche essere coerente, devi abbandonarti completamente
e devi avere fiducia. E non devi neppure preoccuparti per l'indomani.

Se tutto questo dolore [la persecuzione nazista degli ebrei] non allarga i nostri orizzonti e non ci
rende pi umani, liberandoci dalle piccolezze e dalle cose superflue di questa vita, stato
inutile.

Si diventa pi forti se si impara a conoscere e ad accettare le proprie forze e le proprie


insufficienze.

Si a casa dovunque su questa terra, se si porta tutto in noi stessi.

Si vorrebbe essere un balsamo per molte ferite.

Ti prometto che tutta la mia vita sar un tendere verso quella bella armonia, e anche verso
quell'umilt e vero amore di cui sento la capacit di me stessa, nei momenti migliori.

Tutte le volte che mi mostrai pronta ad accettarle, le prove si cambiarono in bellezza.

Un uomo [forse non pu] determinare il proprio destino dall'interno. Quel che invece un
uomo ha in mano il proprio orientamento interiore verso il destino.

Una persona dev'essere semplice anche nella sua tristezza, altrimenti la sua soltanto isteria.

Una pace futura potr esser veramente tale solo se prima sar stata trovata da ognuno in se
stesso se ogni uomo si sar liberato dall'odio contro il prossimo, di qualunque razza o
popolo, se avr superato quest'odio e l'avr trasformato in qualcosa di diverso, forse alla
lunga in amore se non chiedere troppo.

Una volta che si comincia a camminare con Dio, si continua semplicemente a camminare e
la vita diventa un'unica, lunga passeggiata.

Vivere pienamente, verso l'esterno come verso l'interno, non sacrificare nulla della realt
esterna a beneficio di quella interna, e viceversa: considera tutto ci come un bel compito
per te stessa.

Voglio essere un cuore pensante.

[Etty Hillesum, Diario, Adelphi, 1996]

DAL DIARIO DI ETTY HILLESUM - 1941

Etty Hillesum, Diario 1941-1943, Adelphi, Milano 1996,

Avanti, allora!
Domenica 9 marzo. Avanti, allora! E un momento penoso, quasi insormontabile: devo
affidare il mio animo represso a uno stupido foglio di carta a righe (). Mi sento cos
impacciata, non ho il coraggio di lasciarmi andare (...). E come nel rapporto sessuale ():
lamore sembra perfetto allora, e invece rimane una Spielerei [passatempo] che gira attorno
alle cose essenziali, mentre qualcosa resta bloccato nel profondo di me stessa (). Quando si
tratta di problemi della vita, posso spesso apparire come una persona superiore: eppure, nel
profondo di me stessa, io sono prigioniera di un gomitolo aggrovigliato, e con tutta la mia
chiarezza di pensiero a volte non sono altro che un povero diavolo impaurito (pag. 23).

E spuntato il pensiero liberatorio


Ieri pomeriggio abbiamo scorso insieme le note che mi aveva dato. Quando siamo
arrivati alla frase: basta che esista una sola persona degna di essere chiamata tale
da poter credere negli uomini, nellumanit, m venuto spontaneo di buttargli le
braccia al collo. E un problema attuale: il grande odio per i tedeschi che ci
avvelena lanimo (). Ed ecco che improvvisamente spuntato il pensiero
liberatorio, simile a un esitante giovanissimo stelo in un deserto derbacce: se
anche non rimanesse che un solo tedesco decente, questunico tedesco
meriterebbe di essere difeso contro quella banda di barbari, e grazie a lui non si
avrebbe il diritto di riversare il proprio odio su un popolo intero. Questo non
significa che uno sia indulgente nei confronti di determinate tendenze, si deve ben
prendere posizione, sdegnarsi per certe cose in certi momenti, provare a capire,
ma quellodio indifferenziato la cosa peggiore che ci sia. E una malattia
dellanima (pag. 29-30).

"Ora comincio con la calza"


L'ordine gerarchico all'interno della mia vita un po' cambiato. Una volta
preferivo cominciare a stomaco vuoto con Dostoevskij o con Hegel, e a tempo
perso, quand'ero nervosa, mi capitava di rammendare una calza, se proprio non si
poteva fare altrimenti. Ora comincio con la calza, nel senso pi letterale della
parola, e poi pian piano, passando attraverso le altre incombenze quotidiane,
salgo verso la cima, dove ritrovo i poeti e i pensatori (pag. 32).

Ora vivo e respiro con la mia anima


Mille catene sono state spezzate, respiro di nuovo liberamente, mi sento in forze
e mi guardo intorno con occhi raggianti. E ora che non voglio pi possedere nulla e
che sono libera, ora possiedo tutto e la mia ricchezza interiore immensa. Ora
vivo e respiro con la mia anima (). Ora che le mie forze interiori hanno potuto

organizzarsi, esse hanno anche cominciato a lottare contro il mio desiderio di


avventure e contro la mia curiosit erotica, che sinteressa a molti uomini (pag.
35).

Vedi, se domani finisse tutto


Debbo vincere quella paura indefinita che mi porto dentro. La vita difficile
davvero, una lotta di minuto in minuto, ma una lotta invitante. Una volta io mi
immaginavo un futuro caotico perch mi rifiutavo di vivere listante pi prossimo.
Ero come un bambino molto viziato, volevo che tutto mi fosse regalato. A volte
avevo la certezza peraltro molto vaga che in futuro sarei potuta diventare
qualcuno e che avrei realizzato qualcosa di straordinario, altre volte mi
ripigliava quella paura confusa che sarei andata in malora lo stesso. Comincio a
capire perch: mi rifiutavo di adempiere ai compiti che avevo sotto gli occhi, mi
rifiutavo di salire verso quel futuro di gradino in gradino (). Una volta vivevo
sempre come in una fase preparatoria, avevo la sensazione che ogni cosa che
facevo non fosse ancora quella vera, ma una preparazione a qualcosa di diverso,
di grande, di vero, appunto. Ora questo sentimento cessato. Io vivo, vivo
pienamente e la vita vale la pena di viverla ora, oggi, in questo momento; e se
sapessi di dover morire domani direi: mi dispiace molto, ma cos com stato,
stato un bene (). Ricordo una sera destate, eravamo seduti fuori (): vedi, se
domani finisse tutto, non me ne farei un gran problema (pag. 38).
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Devo badare a tendermi in contatto con questo quaderno, vale a dire con me
stessa (pag. 39).
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Vivere pienamente
E tutto un mondo che va a pezzi. Ma il mondo continuer ad andare avanti e per
ora andr avanti anchio (). Dobbiamo tenerci in contatto col mondo attuale e
dobbiamo trovarci un posto in questa realt, non si pu vivere solo con le verit
eterne, cos rischieremmo di fare la politica degli struzzi. Vivere pienamente, verso
lesterno come verso linterno (): considera tutto come un bel compito per te
stessa (). Domani si lavora di nuovo, alla scienza, alla casa, a me stessa: non si
pu trascurare nulla e non si pu neppure prendersi troppo sul serio, buonanotte
(pag. 45).

Mi sento come un campo di battaglia


Ieri, per un momento, ho pensato che non avrei potuto continuare a vivere, che
avevo bisogno daiuto. La vita e il dolore avevano perso il loro significato, avevo la
sensazione di sfasciarmi sotto un peso enorme, ma anche questa volta ho
combattuto una battaglia che poi allimprovviso mi ha permesso di andare avanti,
con maggior forza. Ho provato a guardare in faccia il dolore dellumanit (), mi
sento piuttosto come un piccolo campo di battaglia su cui si combattono i
problemi, o almeno alcuni dei problemi del nostro tempo. Lunica cosa che si pu

fare offrirsi umilmente come campo di battaglia. Questi problemi devono pur
trovare ospitalit da qualche parte, trovare un luogo in cui possano combattere e
placarsi, e noi, poveri piccoli uomini, noi dobbiamo aprir loro il nostro spazio
interiore, senza sfuggire (). Non ci si pu per sempre perdere nei grandi
problemi, non si pu essere sempre un campo di battaglia: dobbiamo poter
recuperare i nostri stretti confini e continuare dentro di essi, la nostra vita
limitata (pag. 48-49).

Devo trovare la mia forma


Sono agitata, di una bizzarra, diabolica, irrequietezza che potrebbe anche essere
produttiva se sapessi che farmene (). Mio Dio, prendimi nella tua grande mano e
fammi tuo strumento, fa che io possa scrivere! () mi sono resa conto che non si
pu spigare lessere umano con nessuna formula psicologica: solo lartista in
grado di rendere ci che resta dirrazionale nelluomo. Non so come andr a finire
questo mio scrivere. Tutto ancora caotico, non ho abbastanza fiducia in me
stessa, o, piuttosto, non sento ancora la necessit di dire qualcosa. Aspetter
ancora, fin quando tutto verr fuori spontaneamente e trover una forma: prima,
per, devo trovare io stessa una forma, la mia forma (pag. 50).

Cerano campi di grano


A Deventer le mie giornate erano come grandi pianure illuminate dal sole, ogni
giornata era un tutto ininterrotto, mi sentivo in contatto con Dio e con tutti gli
uomini probabilmente, perch non vedevo quasi nessuno. Cerano campi di
grano che non dimenticher mai e dove mi sarei inginocchiata, cera lIjssel, coi
parasoli colorati, il tetto coperto di canne, i pazienti cavalli. E poi il sole, che
assorbivo da tutti i pori.
A volte vorrei essere nella cella di un convento, con la saggezza di secoli
sublimata sugli scaffali lungo i muri, e con la vista che spazia su campi di grano, e
devono anche ondeggiare al vento. L vorrei sprofondarmi nei secoli, e in me
stessa. E alla lunga troverei pace e chiarezza. Ma questo non poi tanto difficile.
E qui, ora, in questo luogo e in questo tempo, che devo trovare chiarezza e pace e
equilibrio. Devo buttarmi e ributtarmi nella realt, devo confrontarmi con tutto ci
che incontro sul mio cammino, devo accogliere e nutrire il mondo esterno col mio
mondo interno e viceversa, ma tutto terribilmente difficile e proprio per questo
mi sento cos oppressa (pag. 51).

Devi confrontarti con questi tempi orribili


Devi confrontarti con questi tempi orribili e cercare una risposta alle numerose
questioni di vita e di morte che essi ti pongono. E allora forse troverai risposta ad
alcune di esse, non solo per te ma anche per gli altri. A volte mi sento come un
palo ritto in un mare infuriato, fra le onde che lo battono da ogni parte. Ma io

rimango ben fermavoglio continuare e vivere pienamente (pag. 56-57).

Io vengo da questo caos


A volte che credo che sia questo il mio compito: chiarire nella mia testa, e col
tempo descrivere, tutto ci che accade intorno a me. Povera testa e povero cuore,
quante cose avete da digerire! Ricca testa e ricco cuor, e avete per una bella
vita! () In ogni caso, io vengo da questo caos, ed mio compito portarmi pi in
alto. A volte siamo cos distratti e sconvolti da ci che ci capita, che poi fatichiamo
a trovare noi stessi. Eppure si deve (). E in te che le cose devono venire in
chiaro, non sei tu che devi perderti nelle cose (). Ma il fatto che la vita
composta di contraddizioni, che queste vanno accettate tutte come sue parti
integranti. (pag. 57).

Dentro di me c una sorgente


Dentro di me c una sorgente molto profonda, e in quella sorgente c Dio. A
volte riesco a raggiungerla, pi sovente essa coperta di pietre e sabbia: allora
Dio sepolto. Allora bisogna dissotterrarlo di nuovo (pag. 60).

Ora conosco la mia cura


Ora conosco la mia cura: accoccolarmi in un angolino e ascoltare quel che ho
dentro, ben raccolta in me stessa. Tanto, col pensiero non ci arriver mai. Pensare
una bella, superba occupazione quando studi, ma non puoi pensarti fuori da
uno stato danimo penoso. Allora devi fare altro, farti passiva e ascoltare,
riprendere contatto con un frammento deternit (pag. 61).

Lasciarti abbracciare dalla vita


Ecco la tua malattia: pretendi di rinchiude vita nelle tue formule, di abbracciare tutti i
fenomeni della vita con la tua mente, invece di lasciarti abbracciare dalla vita. Va bene che tu
affacci la tua testa in cielo, ma non che tu cacci il cielo nella tua testa. Ogni volta vorresti rifare
il mondo, invece di goderlo com. un atteggiamento alquanto dispotico (pag. 64).

Dentro di me c una melodia


Dentro di me c una melodia che a volte vorrebbe tanto essere tradotta in parole
sue, Ma per la mia repressione, mancanza di fiducia, pigrizia, e non so che altro,
rimane soffocata e nascosta. A volte mi svuota completamente. E poi mi colma di
nuovo di una musica dolce e malinconica.
A volte vorrei rifugiarmi con tutto quel che ho dentro in un paio di parole. Ma non
esistono ancora parole che mi vogliano ospitare. E proprio cos. Io sto cercando un
tetto che mi ripari ma dovr costruirmi una casa, un rifugio per s (pag. 67).

Paura di vivere
Paura di vivere su tutta la linea. Cedimento completo. Mancanza di fiducia in me
stessa. Repulsione. Paura (pag. 70).

La ragazza che non sapeva inginocchiarsi


Da qualche parte in me ci sono una malinconia, una tenerezza e anche un po di
saggezza che cercano una forma. A volte mi passano dentro dialoghi, immagini e
figure, atmosfere. Questo improvviso affiorare di qualcosa che dovr diventare la
mia verit. Questo amore per gli altri che dovr essere conquistato non nella
politica o in un partito, ma in me stessa. C ancora una falsa timidezza che mi
impedisce di confessarlo. La ragazza che non sapeva inginocchiarsi e che pure lo
aveva imparato, sul ruvido tappeto di cocco di una disordinata camera da bagno.
Ma sono faccende intime, pi intime di quelle de sesso (pag. 72-73).

Per questa stanza chiara e spaziosa


La sua vita maturava lentamente verso il proprio compimento. A volte sento cos.
Se solo fosse vero! Questa vasta giornata tutta mia: scivoler in essa molto
dolcemente, senza nervosismo e senza fretta. Riconoscenza, unimprovvisa e
consapevole riconoscenza per questa stanza chiara e spaziosa col largo divano, la
scrivania coi libri, luomo tranquillo che vecchio e giovanissimo al tempo stesso
(). Ma soprattutto ancora quella chiarezza e pace e fiducia in me stessa. Come
se, trovandomi in un fitto bosco, dun tratto giunga a un luogo aperto, in cui possa
coricarmi sulla schiena a riposare e a guardare il cielo (pag. 73).

Quel che ho borbottato allora"


Qualcosa mi succedendo e non so se si tratti di un semplice stato danimo o di un
fatto importante. Mi sembra di reggermi di nuovo su me stessa. Sono un po pi
autonoma e indipendente. Ieri sera pedalavo per la fredda e buia Larissestraat
se solo potessi ripetere tutto quel che ho borbottato allora:
Mio Dio, prendimi per mano, ti seguir da brava, non far troppa resistenza. Non
mi sottrarr a nessuna delle cose che mi verranno addosso in questa vi cercher di
accettare tutto e nel modo migliore. Ma concedimi di tanto in tanto un breve
momento di pace. Non penser pi, nella mia ingenuit, che un simile momento
debba durare in eterno, sapr ancora accettare lirrequietezza e la lotta. Il calore e
la sicurezza mi piacciono, ma non mi ribeller se mi toccher stare al freddo
purch tu mi tenga per mano. Andr dappertutto allora, e cercher di non aver
paura. E dovunque mi trover, io cercher dirraggiare po di quellamore, di quel
vero amore per gli uomini che mi porto dentro. Ma non devo neppure vantarmi di
questo amore. Non so se lo possiedo. Non voglio essere niente di cos speciale,
voglio solo cercare di essere quella che in me chiede di svilupparsi pienamente. A
volte credo di desiderare lisolamento di un chiostro. Ma dovr realizzarmi tra gli
uomini, e in questo mondo. E lo far, malgrado la stanchezza e il senso di

ribellione che ogni tanto mi prendono. Prometto di vivere questa vita fino in fondo,
di andare avanti (pag. 74).
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Certe volte mi capita di pensare: la mia vita sbagliata, c un errore.
Ma questo capita solo quando ci si fa una determinata idea della vita, rispetto a
cui pu apparire sbagliato come realmente viviamo (pag. 75).
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E una questione fondamentale


E una questione fondamentale, importante e difficile: nel proprio cuore voler bene
ai propri genitori. Cio perdonarli per tutte le difficolt che ti hanno creato
semplicemente con la loro esistenza: difficolt nellattaccamento come nella
repulsione, e nel peso della loro vita complicata che saggiunge alla tua.

Molte persone sono troppo ristrette, troppo chiuse nelle loro idee e cos, educando i figli, li
legano a loro volta. Da noi era proprio il contrario. Mi sembra che i miei genitori siano stati
sempre pi sopraffatti dallinfinita complicazione di questa vita, e che non siano mai stati in
grado di fare una scelta. Hanno lasciato troppa libert di movimento ai loro figli, non potevano
offrirci nessun punto dappoggio, dato che non ne avevano mai trovato uno per s; e non potevano contribuire alla nostra formazione perch non si erano mai trovati una forma.
Ora capisco sempre meglio il nostro compito: quello di permettere ai loro poveri
talenti, dispersi senza forma e riposo, di crescere, di maturare, e di trovare la loro
forma in noi" (pag. 78-79).

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Ho la sensazione che dentro di me si compia un mistero di cui nessuno sa nulla
(pag. 84).
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Quando lalba saffaccia grigia e silenziosa alle mie pallide


finestre
Ci si lamenta di come fa buio al mattino. Per me, invece, spesso lora migliore
del giorno quando lalba saffaccia grigia e silenziosa alle mie pallide finestre. In
quel grigiore e silenzio c allora una macchia luminosa e violenta, la piccola
lampada velata che rischiara il grande piano scuro della mia scrivania ().
Stamattina una profonda tranquillit. Proprio come una tempesta che s calmata.
Mi accorgo che questo stato danimo si ripete ogni volta: dopo dieci giorni di vita
interiore terribilmente intensa, ricerca di chiarezza, doglie patite per sentimenti e
pensieri che non sono affatto pronti per nascere, enormi pretese da parte mia, la

ricerca di una propria forma che diventa di unimportanza capitale, ecc. ecc. ecc.
ecco che tutto questaffanno, improvvisamente, mi cade di dosso (). Sento allora
di essere tuttuno con la vita. Inoltre: che non sono io individualmente a volere o a
dovere fare questo e quello, ma che la vita grande e buona e attraente ed
eterna e se tu ti agiti e fai chiasso, allora ti sfugge quella grande, potente e
eterna corrente che appunto la vita. E proprio in questi momenti e quanto ne
sono riconoscente che ogni aspirazione personale mi abbandona, la mia ansia,
per esempio, di conoscere e di sapere si acquieta, e un piccolo pezzo deternit
scende su di me con un largo colpo dala (pag. 85).

Al ritmo che ti porti dentro


E che importa se studio una pagina di libro in pi o in meno? Purch tu viva
dando ascolto al ritmo che ti porti dentro a ci che sale dal fondo di te stessa.
Lunica sicurezza su come tu ti debba comportare ti pu venire dalle sorgenti che
zampillano nel profondo di te stessa.
E io lo dico ora con tutta umilt e riconoscenza e sincerit, anche se so bene che
torner ad essere suscettibile e ribelle: Dio mio, ti ringrazio perch mi hai creata
cos come sono. Ti ringrazio perch talvolta posso essere cos colma di vastit,
quella vastit che poi non nientaltro che il mio essere ricolma di te (). E ora
presto a sparecchiare la tavola della colazione e a preparare ancora un momento
la lezione per Levi e devo anche mettere un po di colore sulla bocca (pag. 8687).

Quel gesto cos intimo


Ieri sera, subito prima di andare a letto, mi sono trovata improvvisamente in
ginocchio nel mezzo di questa grande stanza, tra le sedie di acciaio sulla stuoia
chiara. Un gesto spontaneo: spinta a terra da qualcosa che era pi forte di me.
Tempo fa mi ero detta: mi esercito nellinginocchiarmi. Esitavo ancora troppo
davanti a questo gesto che cos intimo come i gesti dellamore, di cui pure non si
pu parlare se non si poeti (pag. 87).

Quello che sinnalza dentro


E ora mi capita di dovermi inginocchiare di colpo davanti al mio letto, persino in
una fredda notte dinverno. Ascoltarsi dentro. Non lasciarsi pi guidare da quello
che si avvicina da fuori, ma da quello che sinnalza dentro (pag. 93).

Il coraggio di dirlo
Qualche volta ho la sensazione di avere Dio dentro di me, aveva detto un paziente
a S., per esempio quando ascolto la Matthaus Passion. E S. aveva risposto
allincirca che in quei momenti lui era in contatto diretto con le forze creative e

cosmiche che operano in ogni persona ; e che questo principio creativo era in
definitiva una parte di Dio, si doveva avere solo il coraggio di dirlo .
Queste parole mi accompagnano gi da settimane: si deve avere anche il coraggio
di dirlo. Avere il coraggio di pronunciare il nome di Dio" (pag. 87).

Il giorno continuer a crescere


Ora sono le nove e mezzo di mattina, Han russa l dietro con un suono piano e
familiare, nella stanza in penombra. La mattina domenicale grigia e silenziosa sta
crescendo e facendosi giorno chiaro, il giorno continuer a crescere diventando
sera, e io cresco con essi. In questi ultimi tre giorni come se io fossi passata
attraverso un processo di maturazione di anni (pag. 88).

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