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Venerdì 9 Aprile 2010

8 AMBIENTE

Inceneritore mon amour...


Presentato come un progetto moderno é l’ennesimo mostro industriale per la nostra città
Questa mattina prenderà il pianto “buono”, in quanto svol- vento che ricadrebbe positiva- ness tutto italiano.
via in maniera ufficiale (ore 11, ge una doppia “positiva” funzio- mente sulla comunità, visto che Come detto, incenerire tra-
SS. 7 Appia Km. 642), il funzio- ne: da un lato brucia rifiuti (trat- una vera raccolta differenziata, sforma materia in altra mate-
namento del “Termovalorizza- tati precedentemente), dall’altro creerebbe nuova occupazione, ria estremamente pericolosa. Le
tore (leggasi inceneritore) della genera energia elettrica. Se dav- come avviene in altre parti ceneri che rimangono, quelle
Città di Taranto”. Il tutto av- vero così fosse, sarebbe una vera d’Italia, anche sollecitando la visibili, vengono stoccate (non
verrà in pompa magna, come e propria manna dal cielo per la ricerca universitaria e di alta smaltite perchè non è possibile
ogni inaugurazione istituziona- nostra città. Se non fosse per tecnologia associata all’ambien- farlo) in speciali discariche, con
le conviene: saranno presenti gli delle importanti controindicazio- te. Ma dalle nostre parti, prefe- la targa “rifiuti pericolosi”. Da
amministratori e i dirigenti del- ni. Partendo dall’assunto scien- riamo essere all’avanguardia al- ciò nascono le oramai tristemen-
l’Azienda Multiservizi e Igiene Perché per l’ennesima volta sia- tifico che “in natura nulla si crea l’incontrario: i rifiuti li brucia- te famose eco balle, che magi-
Urbana (AMIU), insieme al Sin- mo costretti a mettere i puntini o si distrugge, ma tutto si tra- mo direttamente. Ma un termo- camente si trasformano in de-
daco Ippazio Stefàno, che bra- sulle i, interpretando nostro sforma”, tutto ciò che si bruce- valorizzatore, oltre alle emissio- naro per chi le produce, le ac-
mano dal desiderio di presenta- malgrado il ruolo di spiegare in rà all’interno del nuovo incene- ni di micidiali polveri sottili, na- quista, le vende, le utilizza come
re il lavoro compiuto alle auto- maniera chiara ai cittadini, a ritore, non scomparirà, ma si sconde un’altra ben più impor- garanzie per concedere prestiti
rità cittadine. Sì, perché il riav- cosa andiamo incontro. Andia- trasformerà in qualcos’altro. In- tante faccia della medaglia. Per- e finanziamenti: parliamo di
vio dell’inceneritore che nel 2006 mo con ordine dunque. Primo dovinate in cosa? In delle mici- ché una struttura di questo cascate di miliardi di euro valo-
fu chiuso dai sigilli della Guar- punto fondamentale da cui poi diali polveri sottili ed ultrasotti- tipo, garantisce notevoli introi- rizzati questi sì, da una catena
dia di Finanza per emissioni deriva inevitabilmente tutto il li, che hanno degli effetti nocivi ti economici. Infatti, a sostener- perversa di gestione dei mate-
cancerogene, ora viene ripropo- resto: il termovalorizzatore, sulla salute dei cittadini (can- ne i bilanci di tale attività,ci pen- riali post consumo. Dunque
sto come un vero e proprio mi- semplicemente, non esiste. Non cro, problemi respiratori, mor- sano gli aiuti di Stato: i CIP6, mentre il resto d’Europa e del
racolo ambientale ed economi- ne troverete traccia in alcun di- talità cardiopolmonare solo per contributi prelevati in bolletta Mondo, segue la strada della ri-
co. Addirittura, l’inceneritore zionario o vocabolario della lin- citarne alcuni), che tra l’altro da decine di anni agli italiani, duzione, raccolta e recupero, noi
viene considerato un traguardo gua italiana. Men che meno, tro- sono documentati da un’abbon- ammontano a circa 55 miliar- abbiamo scelto di procedere con-
importante, che “consentirà verete suddetto termine nelle dante letteratura scientifica. di di euro. Quest’ultima è una tromano. In una folle corsa che
una più efficiente ed economi- normative europee. Siamo infat- Questi studi dovrebbero essere pratica fuori da ogni norma eu- porta sempre più verso l’avve-
ca gestione del ciclo dei rifiuti. ti di fronte ad una clamorosa conosciuti dalla nostra ammi- ropea ed anzi in piena violazio- lenamento del nostro ambiente
I benefici da esso apportati ri- contraddizione nei termini, nel- nistrazione, che invece di sce- ne, tanto che la stessa UE ne e della nostra salute. Cosa che
cadranno positivamente sulla la quale la nostra classe politi- gliere di riaccendere l’inceneri- ha emanato una rettifica, per comporta l’ultimo e il più dolo-
comunità intera”. Scommetto ca naviga tranquillamente, be- tore dell’AMIU, avrebbe dovuto ribadire che incenerire rifiuti o roso dei paradossi: perché con-
che vi eravate pure preoccupa- andosi nell’uso di parole di cui e potuto investire risorse econo- lavorare carbone e petrolio non tinuare ad inquinare vuol dire
ti. E invece, visto che la nostra probabilmente ignora il signifi- miche e umane, in un processo può e non deve ricadere in que- far ammalare i cittadini, che
area industriale “funziona a cato. Infatti, secondo le più mo- virtuoso di riuso dei rifiuti. Pro- sti aiuti di Stato. Dunque i cit- così vengono costretti a costi sa-
meraviglia” come dimostrano derne teorie sulla corretta ge- vando magari a fare un salto di tadini che pagano le bollette ogni nitari e sofferenze indicibili, in
gli ultimi avvenimenti, si è pen- stione dei rifiuti, “gli unici modi qualità, non solo ambientale ma due mesi, in realtà finanziano aggiunta a quelli che lo Stato
sato bene di “regalare” alla cit- per “valorizzare” un rifiuto, anche culturale, ponendosi tali attività, che da un lato bru- preleva dalle loro tasche per te-
tà di Taranto, l’ennesimo picco- sono prima di tutto il riuso e l’obiettivo, magari ambizioso, di ciano rifiuti inquinando l’aria, nere in vita strutture come l’in-
lo mostro: il tutto, immediata- poi il riciclo, mentre l’inceneri- iniziare una raccolta differenzia- mentre dall’altro finanziano le ceneritore che si inaugura sta-
mente dopo le elezioni regiona- mento (anche se con recupero ta vera e propria, cosa che tra tasche della politica e dei grup- mattina.
li, testimonianza inoppugnabi- energetico) costituisce un sem- l’altro consentirebbe di raggiun- pi industriali, bancari e non, che Gianmario Leone
le di come la nostra classe poli- plice smaltimento ed è dunque gere o superare la fatidica so- investono in questo nuovo busi- gianmario.leone@live.it
tica sia tutt’altro che distratta da preferirsi alla sola discarica glia del 65% di differenziata,
nei confronti delle scadenze di di rifiuti indifferenziati”. Il ter- prevista dal PPGR (Piano Pro-
calendario, quando si tratta di movalorizzatore/inceneritore ci vinciale di Gestione Rifiuti).
raggiungere i “propri” obiettivi. viene presentato come un im- Questo sì che sarebbe un inter-
Taranto libera
contro l’inceneritore
Eni: intervengono Vico e FILCTEM-CGIL Apprendiamo dalla stampa la scelta da parte della Pubbli-
ca Amministrazione di Taranto, di autorizzare la riattivazio-
Sicurezza e impatto ambientale tutte da veri- dacato di categoria. Un passo indietro denuncia- ne del “termovalorizzatore” dell’AMIU. Specifichiamo che il
ficare. E’ quanto chiede il componente della Com- to dal sindacato che non molto tempo fa, proprio termine “termovalorizzatore” è improprio, non viene mai uti-
missione Attività Produttive della Camera dei sul programma di investimenti previsto dalla lizzato nella normativa europea di riferimento (e nemmeno in
Deputati, il tarantino Ludovico Vico, in seguito grande azienda di raffinazione petrolifera, aveva quella italiana), nella quale si parla solo di “inceneritori”. Ri-
cordiamo che l’inceneritore è un impianto utilizzato per lo
allo scoppio registratosi nella notte del 7 aprile rinnovato l’invito ad un confronto attraverso la
smaltimento dei rifiuti, mediante un processo di combustio-
scorso all’interno dello Stabilimento ENI di Ta- restituzione di un ruolo pubblico alla cabina di
ne, che emette in atmosfera centinaia di sostanze inquinanti,
ranto. Si tratta del secondo incidente nel giro di regia.
tra le quali le più nocive sono i metalli pesanti, le diossine, i
pochissime settimane – facendo riferimento al- Quel tubo da 24 pollici corrososi internamen-
furani e le polveri ultrafini (fonte IARC) particolarmente peri-
l’incendio sviluppatosi lo scorso 12 marzo e deter- te da cui passa idrogeno e benzina e saltato in colose poiché, non essendo filtrabili, penetrano attraverso la
minato da una fuoriuscita di cherosene – e per aria alle 2.15 dello scorso 7 aprile – dicono ancora respirazione direttamente nel sangue veicolando ogni genere
tale ragione i due eventi possono essere correlati dalla FILCTEM – risale ai tempi in cui la raffi- di sostanza inquinante. La PA è a conoscenza della gravissi-
o non, ma comunque sintomo di qualcosa che va neria si chiamava ancora IP. Era dunque parti- ma condizione di disastro ambientale in cui versa la città di
registrato come una anomalia. “Credo sia neces- colarmente vecchio e usurato. Però mentre pri- Taranto, quindi dovrebbe prevalere il principio di precauzione
sario lasciare agli organi di controllo e ispezione ma i controlli spessometrici si effettuavano al- per tutelare la salute dei cittadini. Il mantenimaneto di tem-
e agli esperti in materia di prevenzione e sicurez- meno una volta l’anno ora la normativa naziona- perature dei fumi al di sopra degli 850° C se da un lato può
za l’analisi dettagliata delle cause e delle riper- le ti consente di dilazionarli in tempi più lunghi. garantire la termodistruzione delle diossine, dall’altro porta
cussioni – dice Vico – ma credo sia altrettanto Manutenzione blanda e controlli inadeguati – ad un incremento di polveri ultrafini per il controllo delle qua-
indispensabile segnalare alcuni quesiti al fine di sempre secondo il sindacato – resi possibili anche li non esistono normative vigenti. Ricordiamo che nel 2007
rendere le istituzioni e la pubblica opinione op- dal ricorso al massimo ribasso per gli appalti le- l’unione Europea ha finanziato un rigoroso studio scientifico
portunamente informate su quanto accaduto”. gati appunto alla gestione della sicurezza e alla sulla popolazione residente a Forlì, per almeno 5 anni, entro
“Chiedo di sapere l’incidenza di tale evento sulle manutenzione degli impianti. L’Eni dunque strin- 3,5 km da due inceneritori (rifiuti solidi urbani e rifiuti ospe-
emissioni in atmosfera, specie in relazione alle ge i cordoni della borsa e rimanda anche decisio- dalieri): l’esposizione ai metalli pesanti ha prodotto un au-
polveri – spiega Vico – cosi come chiedo di avere ni improrogabili. Abbiamo chiesto all’azienda di mento di mortalità per tutti i tumori nelle donne dal +17% al
maggiori ragguagli circa la gestione dell’emer- coprire i buchi in organico – spiegano ancora dal +54% a seconda del tipo di tumore (mammella, stomaco, co-
genza, ovvero la tempestività nell’informazione sindacato dei chimici – perché è impossibile regi- lon, retto). Ci sembra doveroso far presente che in Europa la
alle autorità competenti in materia e il grado di strare turni stressanti anche nel settore del con- gestione dei rifiuti del futuro non va verso l’incenerimento.
efficacia dello stesso intervento predisposto dal- trollo a personale costretto a turni di 12 o 16 ore. L’Italia è l’unico paese al mondo che sovvenziona l’inceneri-
l’ENI”. A prendere posizione sull’accaduto, è an- Una condizione che rischia di diventare esplosi- mento dei rifiuti con soldi pubblici(CIP6), mentre in altri pa-
che la FILCTEM-CGIL, il sindacato che riuni- va in tutti i sensi e per cui il sindacato chiede esi europei tale pratica è tassata perché considerata contraria
sce i lavoratori del settore energetico. “L’Eni che immediate risposte da parte dell’ENI. Stiamo agli interessi collettivi. Crediamo che dietro questa scelta del-
da anni conta su una certificazione EMAS relati- ancora attendendo che la Commissione Interna l’Amministrazione Pubblica ci siano solo interessi economici
va agli elevati standard raggiunti in tema di am- faccia luce sull’incidente dello scorso 12 marzo – e che le scelte politiche dovrebbero tener conto anche di altri
biente e sicurezza, ora vede la sua immagine ap- afferma la FILCTEM – credo sia arrivato il mo- fattori. Esprimiamo dunque la nostra indignazione di fronte
pannata a causa di una politica industriale che mento per l’ENI di non arroccarsi in posizioni di all’ennesimo “attentato” nei confronti dell’ambiente e della
taglia proprio sulle manutenzioni e sulla sicurez- chiusura e parlare con i dipendenti e la città che salute dei cittadini di Taranto.
za degli impianti” – dicono i responsabili del sin- ospita questo grande stabilimento.

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