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HIGHLIGHTS 2015
HIGHLIGHTS 2015
Salvatore Trifir e il Comitato editoriale: Francesco Autelitano, Stefano Beretta, Antonio Cazzella,
Teresa Cofano, Luca DArco, Diego Meucci, Jacopo Moretti, Damiana Lesce, Luca Peron, Claudio
Ponari,Vittorio Provera, Tommaso Targa, Marina Tona, Stefano Trifir e Giovanna Vaglio Bianco
EDITORIALE
Il 2015 stato lanno del Jobs Act.
Il nostro diritto del lavoro, cos come
avvenne negli anni 70 con lentrata in
vigore dello Statuto dei Lavoratori,
approdato, con questa riforma, in una
nuova dirompente stagione.
Lanno 2015 stato caratterizzato dallattuazione delle deleghe contenute nella Legge 10
dicembre 2014 n. 183, c.d. Jobs Act (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 290 del 15
dicembre 2014 ed entrata in vigore il 16 dicembre 2014) e relative al:
a) riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali (in costanza di rapporto e post
rapporto);
b) riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive;
c) semplificazione e razionalizzazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e
imprese;
d) testo organico semplificato delle discipline, delle tipologie contrattuali e dei rapporti di lavoro;
e) revisione e aggiornamento delle misure volte a tutelare la maternit e le forme di conciliazione dei
tempi di vita e di lavoro.
Con i decreti legislativi del 4 marzo 2015, n. 22 e n. 23 entrambi pubblicati nella Gazzetta
Ufficiale n. 54 del 6 marzo 2015, sono state introdotte nuove discipline rispettivamente in materia di
ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e per gli assunti a tempo indeterminato,
a decorrere dal 7 marzo 2015, in relazione alla cessazione del rapporto di lavoro e al regime
sanzionatorio.
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Secondo tale disciplina, a tutti i lavoratori assunti successivamente al 7 marzo 2015 non si applicano
pi le conseguenze stabilite dallart. 18 dello Statuto dei Lavoratori (cos come modificato dalla legge
Fornero) per il caso di illegittimit del licenziamento ma, ad eccezioni di specifiche ipotesi residuali,
solamente un indennizzo di natura economica crescente e rapportato agli anni di servizio prestati dal
lavoratore nellazienda: 2 per ogni anno di servizio, da un minimo di 4 ad un massimo di 24 mensilit.
Con i decreti legislativi del 24 giugno 2015 nn. 80 e 81, entrambi pubblicati nel Supplemento
Ordinario n. 34 della Gazzetta Ufficiale n. 144 del 24 giugno 2015, sono state introdotte
rispettivamente nuove misure volte a tutelare la maternit e le forme di conciliazione dei tempi
di vita e di lavoro ed una disciplina organica dei contratti di lavoro.
In particolare, il decreto attuativo n. 81/2015 - che stato oggetto di approfondimenti nelle nostre
newsletter di giugno e agosto 2015 - costituisce una sorta di testo unico sulle varie tipologie
contrattuali (collaborazioni, lavoro a tempo determinato, lavoro a tempo parziale,
somministrazione, apprendistato e lavoro intermittente). Con tale nuove disciplina si , altres,
abrogata con effetto dal 25 giugno 2015 la previgente disciplina in materia di collaborazioni a
progetto e del lavoro autonomo (cosiddette partite IVA).
Importante modifica contenuta nel decreto 81/2015 quella dellart. 2103 codice civile - che stato
oggetto di approfondimento nella nostra newsletter del luglio 2015 - che ha determinato il
superamento del principio dellequivalenza delle mansioni e la possibilit per il datore di lavoro di
modificarle, al ricorrere di particolari requisiti, anche in senso peggiorativo rispetto a quelle
precedentemente svolte.
Infine, con 4 decreti legislativi, tutti del 24 settembre 2015 e pubblicati nel Supplemento
Ordinario n. 53 della Gazzetta Ufficiale n. 221 del 23 settembre 2015 - che sono stati oggetto
di approfondimento nella nostra newsletter di settembre 2015 - si concluso il percorso
(almeno di primo intervento) di attuazione della legge delega.
In particolare con il decreto n. 148/2015 si finalmente proceduto ad un riordino della
(frastagliata) normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro,
stabilendo una nuova disciplina per la cassa integrazione ordinaria e straordinaria, nonch per i
contratti di solidariet.
Con il decreto n. 149/2015 si dato corso alla semplificazione e riorganizzazione dellattivit
ispettiva, prevedendo tra laltro, listituzione di un ispettorato unitario (Ispettorato nazionale del
lavoro) che unifica gli ispettorati del lavoro, dellINPS e dellINAIL, mentre con il decreto n. 150/2015
al riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e politiche attive con listituzione di
una Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL), con competenze gestionali in
materia di servizi per limpiego, politiche attive e concessione dei trattamenti per la disoccupazione
involontaria.
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Il decreto n. 151/2015 ha, invece, introdotto una serie di semplificazioni in materia di disabili - che
sono stati oggetto di approfondimento nella nostra newsletter di novembre 2015 - contratti collettivi
aziendali o territoriali; tenuta dei documenti di lavoro e delle comunicazioni con Enti e Istituti;
collocamento ordinario; salute e sicurezza sul lavoro; infortuni sul lavoro (eliminando lobbligo di
denuncia a carico del datore di lavoro); sanzioni sul lavoro nero (procedendo ad una diversa
modulazione), nonch alla revisione della disciplina delle pari opportunit.
Il suddetto decreto n. 151/2015 ha, altres, previsto la possibilit della cessione delle ferie anche se
per una completa attuazione di tale disposizione sar necessaria attendere la regolamentazione da
parte della contrattazione collettiva.
Il decreto n. 151/2015 poi intervenuto in maniera significativa modificando lart. 4 dello Statuto dei
Lavoratori, stabilendo una nuova disciplina sui controlli a distanza - che sono stati oggetto di
approfondimento nella nostra newsletter di settembre 2015 - nonch nuovamente sulla dimissioni
volontarie e la risoluzione consensuale. Questultima regolamentazione, che elimina la procedura e gli
incombenti introdotti con la Riforma Fornero nel 2012, tuttavia non ancora entrata in vigore dato
che ad oggi non risultano emanate le disposizioni attuative.
Lanno 2015 si , quindi, chiuso con la cosiddetta Legge di stabilit (legge n. 208/2015)
pubblicata nel Supplemento Ordinario n. 70 della Gazzetta Ufficiale n. 302 del 30 dicembre
2015 che, sempre nellottica del legislatore di incentivare le assunzioni a tempo indeterminato,
ha rinnovato (seppur riducendole) le agevolazioni contributive per i datori di lavoro.
In particolare, vengono mantenute le previgenti condizioni soggettive dei lavoratori neo assunti
(mancata occupazione presso qualsiasi datore di lavoro nei sei mesi precedenti), nonch le ipotesi
contrattuali che consentono di usufruire del beneficio (neo assunzione ovvero conversione di rapporti
a tempo determinato). Tuttavia non vi pi un esonero contributivo totale (avuto riguardo ad un
massimale annuo di Euro 8050, per una durata di 3 anni), ma una riduzione del 40% dei complessivi
contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti
all'INAIL, nel limite massimo di Euro 3.250 su base annua, per un periodo massimo di ventiquattro
mesi.
LICENZIAMENTI INDIVIDUALI
LICENZIAMENTO LEGITTIMO SE IL DIPENDENTE VIENE BECCATO DALLAZIENDA AD USARE
FACEBOOK DURANTE LORARIO DI LAVORO
altres legittima la modalit con cui il dipendente stato smascherato. Lazienda ha creato un falso
profilo di donna su Facebook e ha chiesto lamicizia al lavoratore. Tale comportamento stato
ritenuto necessario ad impedire la lesione del patrimonio aziendale, sotto il profilo del regolare
funzionamento e della sicurezza degli impianti. Esclusa, quindi, la violazione dellart. 4 dello Statuto
dei Lavoratori (Cass. 27.5.15 n. 10955).
LICENZIATO IL LAVORATORE CHE, A CASA IN MALATTIA, TINTEGGIA LE PARETI DI UNA
VILLETTA, MEDIANTE LUSO DI IMPALCATURE ESTERNE ALLEDIFICIO
Il lavoratore accusava disturbi al ginocchio a seguito di un infortunio sul lavoro. Con tale suo
comportamento, il medesimo ha violato i doveri contrattuali di correttezza e buona fede che
impongono di curarsi e non ritardare la guarigione (Cass. 7.7.2015, n. 13955).
DIRITTO SINDACALE
DIRITTO DEL LAVORO
DIRITTO PROCESSUALE DEL LAVORO
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2015
GIURISPRUDENZA DEL
LAVORO
Il doppio termine di decadenza previsto dal Collegato Lavoro (quello di 60 giorni per l'impugnazione
stragiudiziale e il successivo di 180 giorni per la proposizione del ricorso) si applica a tutti i casi di
invalidit del licenziamento, indipendentemente dalla qualifica ricoperta dal lavoratore e dalla tipologia
del vizio denunciato (nullit, illegittimit, inefficacia, ingiustificatezza) (Cass. 5.11.2015 n. 22627).
LEGITTIMO IL PATTO DI DEMANSIONAMENTO PER EVITARE IL TRASFERIMENTO DEL
LAVORATORE A 150 KM DI DISTANZA DALLA SUA RESIDENZA
Legittimo il demansionamento concordato, se questa lunica soluzione per evitare il trasferimento.
Secondo la Suprema Corte, sono applicabili al caso in esame i principi in tema di legittimit del patto
di demansionamento stipulato per evitare il licenziamento (Cass. 6.10.15 n. 19930).
RITO FORNERO: NESSUNA INCOMPATIBILIT TRA IL GIUDICE DELLA FASE SOMMARIA E
QUELLO DELLA FASE DI OPPOSIZIONE
Confermando un orientamento gi affermato dalle Sezioni Unite (Cass., S.U., 18.9.14, n. 19674), la
Cassazione ha ribadito che ammissibile lassegnazione della fase di opposizione allo stesso
magistrato che ha gi deciso la fase sommaria: lopposizione una prosecuzione del giudizio di
primo grado in forma ordinaria e non urgente, ovvero, una fase dello stesso grado di giudizio (Cass.
17.2.15 n. 3136). Questo orientamento stato, successivamente, confermato anche dalla Corte
Costituzionale (Corte Cost. 13.5.15 n. 78).
DEMANSIONAMENTO
IL LAVORATORE CHIEDE IL RISARCIMENTO PER MOBBING E OTTIENE LA CONDANNA DEL
DATORE DI LAVORO AL RISARCIMENTO DEL DANNO BIOLOGICO E PROFESSIONALE PER
DEMANSIONAMENTO
Secondo la Corte di Cassazione, compresa nella domanda di risarcimento dei danni da preteso
mobbing, quella, di portata e contenuto meno ampio, di risarcimento dei danni da dequalificazione
professionale. Non vi , infatti, violazione del principio di corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato,
in quanto ricondurre al demansionamento lunica condotta ascritta al datore di lavoro non comporta
domanda nuova, ma mera riqualificazione dello stesso fatto giuridico (Cass. 5.11.2015, n. 22635).
In tema di verifica della sufficienza dei contenuti della comunicazione preventiva di cui allart. 4, co.3,
L. 223/91, la Corte di Cassazione, confermando un orientamento gi affermatosi in passato (cfr.
Cass. 11.3.11, n. 5884), e che di recente, tuttavia, era stato contraddetto (cfr. Cass. 22.6.12, n.
10424) ha stabilito che, ove il progetto imprenditoriale sia diretto a ridimensionare lorganico
dellintero complesso aziendale, al fine di diminuire il costo del lavoro, limprenditore pu limitarsi
allindicazione del numero dei dipendenti in esubero, suddiviso per aree funzionali secondo la
classificazione contrattuale, senza che occorra lindicazione degli uffici o dei reparti con eccedenze
(Cass. 10.11.15, n. 22914).
LA DIVERGENZA TRA LA SITUAZIONE AZIENDALE INDICATA NELLA COMUNICAZIONE
PREVENTIVA DELLA PROCEDURA E QUELLA DETERMINATASI ALLESITO DELLA STESSA
NON COSTITUISCE VIOLAZIONE DI LEGGE
Nella comunicazione di avvio della procedura, lazienda ha indicato, quale causale, la cessazione
dellunit produttiva e il conseguente esubero di tutte le relative posizioni lavorative. Nellambito delle
trattative con le OO.SS., lazienda ha deciso di non chiudere la sede e ha modificato la causale in
riorganizzazione aziendale, licenziando solamente una parte dei lavoratori coinvolti. La Suprema Corte
ha escluso che ci possa comportare un vizio della procedura, in assenza di una volont dellazienda
di eludere lesercizio dei poteri di controllo preventivo attribuiti alle OO.SS. (Cass. 20.10.15, n.
21231).
IL DATORE DI LAVORO NON PU LIMITARE LA SCELTA DEI LAVORATORI DA LICENZIARE AI
SOLI DIPENDENTI ADDETTI AL REPARTO OVE SONO RAVVISATI GLI ESUBERI
La Cassazione si pi volte pronunciata sulla possibilit di applicare i criteri di scelta ai soli lavoratori
adibiti al reparto o settore oggetto del programma di ristrutturazione aziendale, giungendo a
conclusioni diverse a seconda dei casi trattati. Talune sentenze hanno ritenuto che non possibile
tener conto esclusivamente delle oggettive esigenze aziendali, dovendosi considerare anche
lidoneit dei lavoratori in esubero, per acquisita esperienza e per il pregresso svolgimento della
propria attivit in altri reparti aziendali, ad occupare le posizioni lavorative di colleghi addetti a reparti
non soppressi (cos Cass. 16.10.15, n. 21015; Cass. 7.7.15, n. 13953; Cass. 12.1.15, n. 205). In un
altro caso, la Cassazione ha invece affermato che, qualora il progetto di ristrutturazione si riferisca in
modo esclusivo ad una unit produttiva, le esigenze aziendali di cui allart. 5, co. 1, L. 223/91,
possono costituire criterio esclusivo nella determinazione dei lavoratori da licenziare, purch lazienda
indichi nella comunicazione di avvio della procedura sia le ragioni che limitano i licenziamenti ai
dipendenti del settore in questione, che le ragioni per cui non ritenga di ovviarvi con il trasferimento
ad ununit produttiva vicina (Cass. 9.3.15, n. 4678).
LOMISSIONE DELLA PROCEDURA NON PU ESSERE SANATA DALLA CONCLUSIONE
DELLACCORDO IN SEDE SINDACALE
In una fattispecie in cui lazienda non aveva nemmeno avviato la procedura di licenziamento collettivo,
la Suprema Corte ha escluso la possibilit di sanatoria da parte dellaccordo sindacale, che
comprendeva lindividuazione dei lavoratori da licenziare sulla base della sola anzianit contributiva,
ritenendo che una tale omissione comprometta linteresse primario del singolo lavoratore
allindividuazione trasparente dei dipendenti da licenziare (Cass. 26.6.15, n. 13277). Con specifico
riferimento, invece, ad eventuali vizi della comunicazione di apertura della procedura, la Corte di
Cassazione - in linea con quanto stato di recente previsto dal legislatore ai sensi dellart. 1, co. 45,
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L. 92/12 - ha precisato che il raggiungimento dellaccordo sindacale allesito del confronto prescritto
dallart. 4, L. 223/91, deve ritenersi sintomatico della sua sufficienza ed adeguatezza (Cass. 14.4.15,
n. 7490).
IL MANCATO INVIO DELLA COMUNICAZIONE EX ART. 4, CO. 9, L. 223/91 ALLA COMMISSIONE
REGIONALE NON RENDE ILLEGITTIMI I LICENZIAMENTI INTIMATI DALLE IMPRESE ESCLUSE
DALLA CIGS
In applicazione del generale principio di strumentalit delle forme, la Cassazione ha escluso
linefficacia del licenziamento laddove, nellambito di una procedura svoltasi in modo corretto, risulti
omessa esclusivamente la comunicazione alla Commissione regionale indicata dallart. 4, comma 9,
L. 223/91 - che, in base allart. 6 della legge stessa, svolge il compito di approvare le liste di mobilit ed il licenziamento collettivo sia stato disposto da parte di unazienda non rientrante nel campo di
intervento straordinario di integrazione salariale, i cui dipendenti, quindi, non possono beneficiare
dellindennit di mobilit.
DIRITTO SINDACALE
IN CASO DI SCIOPERO, LAZIENDA PU ADIBIRE I LAVORATORI IN SERVIZIO A MANSIONI
INFERIORI SOLO SE MARGINALI E ACCESSORIE RISPETTO A QUELLE NORMALMENTE
SVOLTE
Quando viene proclamato uno sciopero, nellintento di limitarne le conseguenze dannose il datore di
lavoro pu disporre lutilizzazione del personale rimasto in servizio anche assegnando mansioni
inferiori, purch queste siano funzionalmente accessorie e complementari rispetto a quelle proprie dei
lavoratori assegnati. Qualora tale limite non venga rispettato, con conseguente violazione dellart.
2103 c.c., la condotta aziendale deve reputarsi antisindacale, e ci anche se sussiste compatibilit
tra le mansioni inferiori e la pregressa professionalit dei sostituti. In applicazione di tale principio, la
Suprema Corte ha ritenuto antisindacale limpiego in un ipermercato di lavoratori con qualifica di capo
reparto nelle normali operazioni di vendita e di cassa (Cass. 10.7.15, n. 14444).
IL LIMITE DI ORE ANNUE RETRIBUITE PER SVOLGERE ASSEMBLEE SINDACALI VA RIFERITO
ALLA GENERALIT DEI LAVORATORI DELLUNIT PRODUTTIVA E DEVE ESSERE SUDDIVISO
TRA LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI IN RELAZIONE ALLA PRECEDENZA DELLE
CONVOCAZIONI
Lart. 20, co. 1, L. 300/70, in tema di diritto dei lavoratori a riunirsi in assemblea durante lorario di
lavoro, deve interpretarsi nel senso che il limite di dieci ore, previsto con salvezza delle migliori
condizioni stabilite dalla contrattazione collettiva, non riguarda i singoli lavoratori, ma tutto il personale
adibito allunit produttiva. Nella ripartizione del monte ore tra organizzazioni e rappresentanze
sindacali, trova applicazione il criterio della prevenzione nelle convocazioni, dovendo escludersi che
laccordo interconfederale del 20 dicembre 1993 (che ha riservato sette ore annuali di assemblea
retribuita alle RSU e le ulteriori tre ore ai sindacati stipulanti il CCNL applicato nellunit produttiva)
abbia attribuito il monte ore complessivo a ciascuna organizzazione sindacale (Cass., 10.2.15, n.
2548).
PER ESERCITARE LAZIONE EX ART. 28, ST. LAV., SUFFICIENTE CHE IL SINDACATO SVOLGA
UNEFFETTIVA AZIONE SINDACALE SU GRAN PARTE, E NON SU TUTTO, IL TERRITORIO
NAZIONALE
Nel solco di quanto gi affermato dalle Sezioni Unite (Cass. S.U. 21 dicembre 2005, n. 2359), la
Cassazione ha ribadito che la legittimazione attiva riconosciuta alle associazioni sindacali nazionali
che vi abbiano interesse, purch sia soddisfatto il requisito della diffusione del sindacato sul territorio
nazionale. A tal fine, tuttavia, si deve ritenere sufficiente - e, al tempo stesso, necessario - lo
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svolgimento di uneffettiva azione sindacale non su tutto, ma su gran parte del territorio nazionale,
senza esigere che lassociazione faccia parte di una confederazione, n che sia maggiormente
rappresentativa (Cass. 9.2.15, n. 2375; Cass. 5.11.15, n. 22617).
AI FINI DELLA RAPPRESENTATIVIT DEI FIRMATARI, IL CONTRATTO COLLETTIVO
GESTIONALE NON HA LO STESSO VALORE DI QUELLO NORMATIVO
La firma di un contratto gestionale, relativo a episodi contingenti (quali mobilit o procedure di cassa
integrazione), esprime un grado di riconoscimento di minore livello, rispetto alla stipulazione di un
contratto a contenuto normativo, che disciplini i diversi istituti che regolano il rapporti di lavoro
allinterno dellazienda. Sulla base di tali premesse, la Cassazione ha affermato che sono destinatari
della comunicazione di cui allart. 47, L. 428/90 le RSU, le RSA e i sindacati di categoria, purch
abbiano stipulato (o partecipanti alle trattative di) contratti collettivi normativi applicati nelle medesime
unit produttive (Cass. 21 ottobre 2015, n. 21430).
IL DIRITTO DI INDIRE L'ASSEMBLEA SINDACALE RETRIBUITA SPETTA ALLA RSU CHE DECIDE
A MAGGIORANZA, NON AI SINGOLI COMPONENTI DELLA STESSA
Valorizzando gli elementi di novit apportati dall'Accordo Interconfederale sulle RSU del 14 gennaio
2014, il Tribunale di Mantova ha affermato che il diritto di indire l'assemblea sindacale compete alla
RSU nel suo complesso, la quale si pronuncia a maggioranza dei suoi membri. Non costituisce,
quindi, condotta antisindacale il comportamento del datore di lavoro che neghi al singolo membro
della RSU il diritto di indire un'assemblea sindacale retribuita. Replicando a taluni precedenti di segno
contrario (cfr. Tribunale di Torino, 2 gennaio 2015), il Tribunale di Mantova ha ritenuto che la propria
interpretazione non comporta lesione delle libert sindacali e dei principi democratici: se vero che
l'applicazione del principio di maggioranza oscura il potere della minoranza, altrettanto vero che
lopposta interpretazione comporterebbe la possibile prevaricazione dell'organizzazione minoritaria su
quelle maggioritarie (Tribunale di Mantova, 21 ottobre 2015).
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GIURISPRUDENZA E
NOVIT IN MATERIA
COMMERCIALE
A cura di Vittorio Provera e Giovanna Vaglio Bianco
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preliminare. La violazione di tale accordo, in quanto contraria a buona fede, potr dar luogo a
responsabilit per la mancata conclusione del contratto stipulando, da qualificarsi di natura
contrattuale per la rottura del rapporto obbligatorio assunto nella fase precontrattuale.
(Cassazione, 6 marzo 2015, n. 4628)
La delibera assembleare ritenuta invalida va impugnata
Qualora la delibera assembleare o del CdA sia invalida (e non ricorra alcuno dei pochi casi di nullit ex
art. 2379 cod.civ.) ove non impugnata, essa resta esecutiva e vincolante per la societ, per ciascuno
dei soci e nei confronti dei terzi.
In linea generale, quindi, in ogni ipotesi di deliberazione contraria alle norme di legge oppure contraria
alle clausole dello statuto, occorre che entro 90 giorni dalla data della delibera (o dalla sua iscrizione
nel Registro delle imprese, se si tratta di una delibera che soggetta a tale pubblicit), ne sia
proposta limpugnazione. In caso contrario la delibera resta pienamente efficace e vincolante nel suo
contenuto precettivo.
(Cassazione, 2 novembre 2015, n. 22349)
Azione di responsabilit - decorrenza del termine di prescrizione
In tema di decorrenza del termine di prescrizione per l'esercizio dell'azione di responsabilit verso
amministratori e sindaci ai sensi dell'art. 2394 cod.civ. si asserito che tale azione pu essere
proposta dai creditori sociali (e per essi dal curatore del fallimento), dal momento in cui l'insufficienza
del patrimonio sociale al soddisfacimento dei crediti sia resa evidente da qualsiasi fatto che possa
essere conosciuto, (anche senza verifica diretta della contabilit della societ), non richiedendosi a tal
fine che essa risulti da un bilancio approvato dall'assemblea dei soci. Se la citata insufficienza
patrimoniale anteriore alla data di apertura della procedura concorsuale, l'onere di provare che essa
si manifestata ed divenuta conoscibile prima della dichiarazione di fallimento grava
sull'amministratore o sul sindaco che eccepisca la prescrizione.
(Cassazione, 14 dicembre 2015, n. 25178)
Quando esclusa la competenza delle Sezioni Specializzate in materia di impresa
La competenza delle sezioni specializzate va negata sia nei casi di proposizione di domanda di
accertamento di una ipotesi di concorrenza sleale c.d. pura (nella quale la lesione dei diritti riservati
non sia, in tutto o in parte, elemento costitutivo della lesione del diritto alla lealt concorrenziale, che
esige la valutazione incidenter tantum delle privative in gioco), sia nel caso in cui la domanda
risarcitoria sia proposta in ragione od in connessione ad una ipotesi di abuso di dipendenza
economica di un'impresa da un'altra, ai sensi dell'art. 9 della legge n. 192 del 1998. Tale ultimo caso
- essendo di natura puramente contrattuale - estraneo al concetto di abuso di posizione
dominante, di cui all'art. 3 della legge n. 287 del 1990. Quindi, non rilevando per la tutela della
concorrenza e del mercato, non appartiene alla competenza della sezione specializzata del giudice
ordinario.
(Cassazione, 4 novembre 2015, n. 22584)
Patti parasociali ed ambito di validit
Il Tribunale di Roma ha ritenuto valido il patto parasociale con il quale i soci si siano impegnati verso
un terzo, socio uscente ed ex amministratore unico della societ, a non deliberare lazione di
responsabilit nei suoi confronti.
La pronuncia si pone in parziale contrasto con lorientamento della Suprema Corte (n. 10215/2010 e
n. 7030/1994), secondo cui: il patto con il quale i soci di s.r.l. si impegnino nei confronti di un terzo,
socio uscente ed ex amministratore unico della societ, a non deliberare lazione sociale di
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responsabilit nei confronti dello stesso affetto da nullit, poich il contenuto della pattuizione
realizzerebbe un conflitto di interessi tra la societ ed i soci.
Il Tribunale ha ritenuto che il principio di diritto enunciato dalla Cassazione, sopra richiamato, sia
applicabile soltanto a quei patti parasociali che abbiano ad oggetto la rinuncia preventiva ad
esercitare lazione di responsabilit, con riferimento a condotte dellamministratore successive
alladozione del patto parasociale.
(Tribunale di Roma, 29 Settembre 2015, n.19193)
Criteri di liquidazione del danno in seguito allazione di responsabilit ex art. 146 Legge Fall.
Nellazione di responsabilit promossa dal curatore a norma dellart. 146, comma 2, Legge Fall., la
mancata (o irregolare) tenuta delle scritture contabili, pur se addebitabile allamministratore
convenuto, non giustifica che il danno risarcibile sia determinato e liquidato nella misura
corrispondente alla differenza tra il passivo accertato e lattivo liquidato in sede fallimentare; potendo
tale criterio essere utilizzato solo quale parametro per una liquidazione equitativa ove ne sussistano le
condizioni. Inoltre, occorre che il ricorso a tale criterio sia, in ragione delle circostanze del caso
concreto, logicamente plausibile e, comunque, lattore abbia allegato un inadempimento
dellamministratore almeno astrattamente idoneo a porsi come causa del danno lamentato, indicando
le ragioni che gli hanno impedito laccertamento degli specifici effetti dannosi concretamente
riconducibili alla condotta dellamministratore medesimo.
(Cassazione, Sez. Unite, 6 maggio 2015, n. 9100)
Pratiche commerciali scorrette e codice del consumo
Integra gli estremi di una pratica commerciale aggressiva ed in particolare di una fornitura non
richiesta, ex art. 26, lett. f) Cod. Cons., la condotta del professionista che invii ai clienti un SMS per
informarli della prossima attivazione di un servizio, indicando - contestualmente - un termine entro il
quale, in mancanza di una esplicita dichiarazione di segno contrario del consumatore, da manifestarsi
mediante linvio di un sms recante un contenuto predefinito, il servizio verr attivato, ponendo a
carico dei clienti tutti i relativi costi.
(A.G.C.M., Provv. 3 marzo 2015, n. 25330)
Obbligazioni assunte dal Consorzio Patti Chiari
Lacquisto da parte di un investitore di strumenti finanziari che appartengono tutti al novero dei titoli
garantiti dallente Consorzio Patti Chiari (a basso rischio e rendimento) costituisce evento
sintomatico sullintenzione dellinvestitore medesimo di impiegare i denari in modo sicuro. Le
dichiarazioni rese da Patti Chiari sulla affidabilit dei predetti titoli sono tali da ingenerare
unobbligazione in capo al Consorzio medesimo, configurandosi come promessa effettuata dal
Consorzio alla comunit degli investitori (ex art. 1989 cod. civ.) che scelgono per i propri impieghi i
titoli inseriti nel citato elenco, espressamente richiamato in ciascun ordine di investimento. In altre
parole, tali dichiarazioni valgono, da parte del Consorzio, come assunzione di un impegno
continuativo, durante linvestimento, in termini di informazione, ma anche in termini di condotta
specifica aventi ad oggetto laggiornamento dellelenco e lavviso agli investitori nellipotesi di
aumento del rischio.
(Tribunale Padova, 23 aprile 2015)
Le informazioni cd. price sensitives
Il mercato finanziario e, al suo interno, quello borsistico molto sensibile e fortemente condizionato
dal continuo flusso di informazioni, che sono in grado di determinare rilevanti variazioni dei prezzi dei
titoli, favorendo anche operazioni speculative di notevoli dimensioni. In questo quadro si inserisce una
interessante decisione della Corte dAppello di Milano in ordine alla determinazione del momento a
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partire dal quale deve considerarsi esistente un vero e proprio obbligo, per lemittente, di dare
diffusione senza ritardo delle cd. informazioni privilegiate o price sensitives.
La Corte, dopo aver delineato la nozione di informazione privilegiata (quale informazione idonea a
permettere una ragionevole decisione di investimento sul mercato finanziario) ha ritenuto che per tali
informazioni vi sia lobbligo di immediata disclosure, anche senza attendere una delibera del Consiglio
dAmministrazione, sanzionando le ipotesi in cui le predette siano rivelate in ritardo (ex art. 114 TUF).
(Corte dAppello di Milano, 11 dicembre 2014, decr. n. 4896)
NOVIT
La nuova disciplina del contratto di godimento degli immobili in funzione di successiva
alienazione o rent to buy
Con il decreto legge 12.09.2014 n. 133, art. 23, convertito in legge 11.11.2014 n. 164 stato
disciplinato il rent to buy, una tipologia contrattuale rientrante nell'alveo dei contratti di godimento in
funzione della successiva vendita. Tale strumento si diffuso nella prassi per consentire di posticipare
ad un momento futuro gli effetti finali di una compravendita immobiliare, permettendo: (i) al potenziale
acquirente di ottenere immediatamente la disponibilit dell'unit abitativa e di imputare a pagamento
del prezzo tutto o parte di quanto corrisposto per il godimento dell'immobile; e (ii) al potenziale
venditore, di mettere a reddito l'immobile e reperire un acquirente.
Gli elementi fondamentali di questo nuovo contratto sono: (i) la circostanza che il conduttore, prima
dellacquisto, possa godere dellimmobile con tutte le relative conseguenze; (ii) il diritto riconosciuto,
al solo conduttore, di procedere allacquisto dellimmobile in un determinato termine (senza tuttavia
un obbligo, in capo al medesimo, di effettuare lacquisto); (iii) la necessit di una pattuizione che
individui quale parte del canone sia da imputarsi a parziale corrispettivo del futuro ed eventuale
trasferimento di propriet; (iv) la previsione, a livello contrattuale, che una quota del canone imputata
a corrispettivo del futuro acquisto - in caso di mancato esercizio del predetto diritto di acquisto - sia
restituita al conduttore (quindi con diritto del concedente di trattenere lulteriore quota di canone
imputata a corrispettivo anche in assenza del trasferimento della propriet).
Per perfezionare la vendita dellimmobile sar necessario un apposito atto traslativo, con cui verr
completato ladempimento del trasferimento di propriet.
Il conduttore , altres, consapevole che qualora non dovesse esercitare il diritto allacquisto
dellimmobile, non solo perder i canoni che erano previsti a fronte del mero godimento ma anche
una quota di canone versata quale corrispettivo dellacquisto che rimarr in capo al concedente.
In conclusione la nuova legge ha introdotto un contratto tipico, diverso da ogni altro contratto (in
particolare dalla locazione), che potr stimolare il settore immobiliare in un contesto di mercato in cui
laccesso al credito ancora difficoltoso.
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6. sono soggetti a claw back almeno i seguenti casi: a) comportamenti da cui derivata una perdita
significativa per la banca; b) violazione degli obblighi imposti ai sensi dellart. 26 (i.e. perdita dei
requisiti di professionalit, onorabilit e indipendenza) o, quando il soggetto parte interessata,
dellart. 53, co. 4 ss., del TUB (i.e. assunzione da parte delle banche di attivit di rischio nei
confronti di soggetti che esercitano uninfluenza sulla gestione della stessa) o degli obblighi in
materia di remunerazione e incentivazione; c) comportamenti fraudolenti o di colpa grave a danno
della banca;
7. malus: i meccanismi sono applicati per tener conto della performance al netto dei rischi e
dellandamento della situazione patrimoniale e di liquidit;
8. la remunerazione variabile garantita non ammessa; eccezionalmente pu essere consentita per
nuove assunzioni, per un anno;
9. anche i retention bonus sono soggetti alle regole della retribuzione variabile.
La Circolare ha dettato, inoltre, regole di maggior dettaglio da applicarsi, in aggiunta alle precedenti,
al personale pi rilevante, indicativamente quel personale la cui attivit professionale ha o pu
avere un impatto rilevante sul profilo di rischio della banca o del gruppo bancario. Tali ulteriori regole
prevedono, in generale - la loro applicazione, in realt, varia a seconda del criterio di proporzionalit e
delle dimensioni della Banca -, quanto segue:
1. il rapporto tra la componente variabile e quella fissa della remunerazione individuale deve essere
di regola 1:1;
2. la corresponsione in denaro della componente variabile della remunerazione deve essere
bilanciata, per una sua quota (di regola il 50%), tra: i. azioni, strumenti ad esse collegati o, per le
banche non quotate, strumenti il cui valore riflette il valore economico della societ; e ii. ove
possibile, a) strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1; b) strumenti di capitale di classe 2; c) altri
strumenti convertibili;
3. la componente variabile soggetta, per una sua quota (di regola almeno pari al 40%), a sistemi di
pagamento differito per un periodo di tempo di regola non inferiore a 3-5 anni, in modo da tenere
conto dellandamento nel tempo dei rischi assunti dalla banca (cd. meccanismi di malus);
4. i c.d. golden parachute, vale a dire i compensi pattuiti in vista o in occasione della conclusione
anticipata del rapporto (in qualsiasi forma attribuita, inclusi i compensi per i patti di non
concorrenza), vanno: a) collegati alla performance realizzata e ai rischi assunti dalla persona e
dalla banca; b) pattuiti nel rispetto dei criteri fissati dallassemblea, tenendo conto tra laltro della
durata del rapporto intercorso; c) assoggettati alle regole della retribuzione variabile, tra cui i
meccanismi di claw back e malus;
5. rientrano nei golden parachute anche anche: i) il compenso corrisposto in base a un patto di non
concorrenza; ii) lindennit di mancato preavviso per leccedenza rispetto a quanto previsto dalla
legge.
La Circolare ha previsto anche specifiche regole - che per ragioni di sintesi vengono qui richiamate
solo sommariamente - in relazione al ruolo e responsabilit dellAssemblea e degli Organi Aziendali
nellapplicazione delle politiche di remunerazione e incentivazione; ai compensi dei consiglieri non
esecutivi, dei componenti dellorgano con funzione di controllo e dei componenti delle funzioni
aziendali di controllo; ai compensi di agenti in attivit finanziaria, agenti di assicurazione e promotori
finanziari.
Si segnala, infine, che le disposizioni di Banca dItalia devono essere osservate a pena di nullit delle
pattuizioni individuali ad esse contrarie. Infatti, il D.lgs. 12 maggio 2015 n. 72, ha modificato lart. 53
del D.lgs. 1 settembre 1993, n. 385 (c.d. TUB), aggiungendo il nuovo comma 4-sexies, ai sensi del
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quale nullo qualunque patto o clausola non conforme alle disposizioni in materia di sistemi di
remunerazione e di incentivazione emanate ai sensi del comma 1, lettera d) (vale a dire emanate da
Banca dItalia, n.d.t.), o contenute in atti dell'Unione europea direttamente applicabili. La nullit della
clausola non comporta la nullit del contratto. Le previsioni contenute nelle clausole nulle sono
sostituite di diritto, ove possibile, con i parametri indicati nelle disposizioni suddette nei valori pi
prossimi alla pattuizione originaria.
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DIRITTO ASSICURATIVO
A cura di Bonaventura Minutolo e Teresa Cofano
GIURISPRUDENZA
Agenzia - obblighi di correttezza e buona fede
Nel rapporto di agenzia il preponente ha l'obbligo, ai sensi dell'art. 1749 c.c., di agire con correttezza
e buonafede nei confronti dell'agente, potendo la violazione di detti obblighi contrattuali configurare,
in base alla gravit delle circostanze, giusta causa di scioglimento dello stesso rapporto di agenzia, in
applicazione analogica dell'art. 2119 c.c., con il consequenziale diritto dell'agente recedente
all'indennit prevista dall'arte 1751 c.c. in caso di cessazione del rapporto: alla condizione della
specifica allegazione e deduzione di una concreta violazione di tale obbligo, senza tuttavia che sul
preponente gravi un obbligo di tutela degli interessi dell'agente attraverso l'imposizione di regole di
conservazione dei contratti procurati a garanzia dell'interesse (e dell'immagine) di colui che abbia
concorso a procurarli; non sussistendo, a differenza che nel rapporto di lavoro subordinato, un suo
obbligo, analogo a quello del datore di lavoro, di protezione della professionalit del lavoratore
dipendente.
(Cassazione civile, sez. lav., 29/09/2015, n. 19300)
ASSICURAZIONI
LOCAZIONI
RESPONSABILIT
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2015
DIRITTO ASSICURATIVO
Nel giudizio sulla responsabilit di una compagnia di assicurazioni, ex art. 2049 c.c., per il fatto illecito
del suo agente, che abbia venduto un prodotto assicurativo "fantasma" impossessandosi del denaro
versato dal risparmiatore per l'acquisto, il giudice di merito, accertata la responsabilit dell'agente,
tenuto a verificare la sussistenza di un nesso di occasionalit necessaria tra l'attivit di questi e la
commissione dell'illecito, ravvisabile ove sia stata agevolata o resa possibile dalle incombenze affidate
all'agente, mentre non necessario che il danneggiato provi il dolo o la colpa della societ
assicuratrice, ovvero di aver verificato la reale esistenza e la riconducibilit alla stessa del prodotto
venduto.
(Cassazione civile, sez. III, 24/09/2015, n. 18860)
Agenzia - trasferimento dazienda
L'applicazione dell'art. 2112 c.c. non esclusa, con riferimento all'attivit dell'agente di assicurazioni
in gestione libera, nell'ipotesi in cui il trasferimento di azienda abbia luogo in due fasi, connesse tra
loro, costituite dalla revoca del mandato da parte del preponente e dalla retrocessione a quest'ultimo
del complesso dei beni aziendali organizzato per la gestione dell'agenzia e dal successivo
trasferimento di esso, da parte dello stesso preponente, a nuovi agenti, ove l'entit economica
preesistente conservi la propria identit e la gestione dell'azienda venga proseguita senza interruzione
dai nuovi titolari con lo stesso personale impiegato prima del trasferimento. (Nella specie, la S.C. ha
confermato la sentenza impugnata, che aveva escluso un trasferimento azienda poich non vi era
stato un subentro del nuovo agente nei beni strumentali e nei locali del precedente, n utilizzo del
personale gi impiegato ed era stato, inoltre, omesso ogni riferimento nel mandato agenziale al
precedente rapporto).
(Cassazione civile, sez. lav., 21/08/2015, n. 17063)
Indennit ex art. 1751 bis c.c.
In materia di contratto di agenzia, l'art. 1751-bis, secondo comma, cod. civ., introdotto dall'art. 23
della legge 29 dicembre 2000, n. 422, secondo cui l'accettazione del patto di non concorrenza
comporta, in occasione della cessazione del rapporto, la corresponsione all'agente commerciale di
una indennit di natura non provvigionale, non si applica ai patti stipulati prima della sua entrata in
vigore, ancorch i contratti di agenzia cui si riferiscano siano cessati successivamente.
(Cassazione civile, sez. lav., 11/06/2015, n. 12127)
Agenzia - rivalutazione dei crediti
Per quanto attiene la natura dei crediti derivanti da un contratto di agenzia, su tali importi pu
applicarsi la rivalutazione automatica soltanto nel caso di in cui derivino da un rapporto di agenzia nel
quale l'attivit dell'agente svolta personalmente e con continuit, escludendosi, quindi, nel caso di
agente avente struttura societaria.
(Cassazione civile, sez. lav., 11/03/2015, n. 4875)
Contributi dovuti alla cassa di previdenza degli agenti da una compagnia assicuratrice - Somme
depositate dalla cassa presso l'impresa assicuratrice - Liquidazione coatta amministrativa della
compagnia depositaria - Privilegio ex art. 2751 bis, n. 3, cod. civ. - Spettanza alla cassa Esclusione
In tema di privilegio generale sui mobili per le provvigioni ed indennit derivanti dal rapporto di
agenzia, l'art. 2751 bis, n. 3, cod. civ. trova applicazione solo nei rapporti tra l'agente ed il
preponente, sicch la predetta causa di prelazione non spetta alla cassa di previdenza degli agenti,
creditrice in proprio verso la impresa di assicurazione, nella specie messa in liquidazione coatta
amministrativa, per i contributi, lasciati in deposito presso la seconda ma dovuti da questa alla prima,
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non realizzando tale credito le fattispecie dell'indennit di fine rapporto prevista dall'art. 1751 cod. civ,
n le forme sostitutive previste dalla contrattazione collettiva, che presuppongono la cessazione del
contratto di agenzia tra preponente ed agente.
(Cassazione civile, sez. I, 06/03/2015, n. 4627)
Locazione - cessione del contratto
La libera determinazione del canone locativo per gli immobili destinati ad uso non abitativo consente
s di concordare il canone in misura differenziata e crescente per frazioni successive di tempo
nell'arco del rapporto, ma pur sempre all'imprescindibile condizione che tale misura sia ancorata ad
elementi predeterminati nel contratto, idonei a regolamentare l'equilibrio economico del rapporto,
senza incidere sulla - o eludere la - disciplina delle variazioni annue del potere di acquisto della
moneta.
(Cassazione civile, sez. III, 30/09/2015, n. 19524)
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EVENTI, CONVEGNI,
SEMINARI
Convegno T&P - Arlati Ghislandi: Jobs Act. La riforma degli ammortizzatori sociali Milano 1 Dicembre 2015
Convegno T&P: Il lavoro al tempo del JOBS ACT - Milano 13 Marzo 2015
T&P - ALDAI: 12 Uomini Arrabbiati - Teatro San Babila Milano 16 Aprile 2015
Incontro ALDAI: Il dirigente e il suo contratto di lavoro oggi - Milano 23 e 30 Novembre 2015
Incontro AIC Associazione Industriali Cremona: Il controllo a distanza dei lavoratori e la disciplina
delle mansioni - Cremona 28 Ottobre 2015
Seminario Confimi Apindustria: I nuovi decreti attuativi del Jobs Act - Bergamo 27 Ottobre 2015
Convegno UPI Unione Parmense degli Industriali: Jobs Act, la riforma del lavoro - Parma 16
Ottobre 2015
Convegno OPTIME: I decreti attuativi del Jobs Act - Milano 18 Settembre 2015
Convegno METRO: La disciplina organica dei contratti di lavoro e la nuova disciplina delle
mansioni
Incontro Assolombarda: Come cambiano i contratti di lavoro subordinato dopo il Jobs Act Milano 14 Luglio 2015
Seminario AIE: Il Jobs Act: come funziona e cosa cambia con la nuova riforma del lavoro - Milano
2 Luglio 2015
Giornata di Studi Giuridici in ricordo dellAvv. Bruno Lucchini - Bergamo 11 Giugno 2015
Workshop Generali Italia: Il lavoro al tempo del Jobs Act - Roma 20 Maggio 2015
Convegno OPTIME: La risoluzione consensuale e gli accordi transattivi nel rapporto di lavoro Milano 26 Maggio 2015
Incontro Unione Industriale del VCO: Finanziamenti in bonis e finanziamenti per il risanamento
aziendale - Verbania 14 Maggio 2015
Convegno OPTIME: I decreti attuativi del Jobs Act - Milano 12 Maggio 2015
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Incontro T&P - Arlati Ghislandi: Il decreto di riordino del sistema contrattualistico italiano - Milano
27 Aprile 2015
Corso AIGA: Le novit introdotte dal JOBS ACT - Vigevano 10 Aprile 2015
Convegno Unione Industriale del VCO: Jobs Act, la Riforma del Lavoro - Verbania 24 Marzo 2015
Convegno AGI: Prime riflessioni sulla nuova disciplina dei licenziamenti - Milano 3 Febbraio 2015
Convegno PARADIGMA: Il contratto a tutele crescenti nelle disposizioni del Jobs Act - Milano 4
Febbraio 2015
Convegno UPI Unione Parmense degli Industriali: Jobs Act - Parma 23 Gennaio 2015
GIACINTO FAVALLI
STUDIO TRIFIR & PARTNERS AVVOCATI
STUDIO 2015 TOP MANAGEMENT
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2015
LABOUR AWARDS
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JOBS ACT
CONVEGNO TRIFIR &
PARTNERS - ARLATI
GHISLANDI
T&P - ALDAI
12 UOMINI ARRABBIATI
TEATRO SAN BABILA
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RASSEGNA
STAMPA
JOBS ACT La riforma del lavoro in 100 domande e 100 risposte di Salvatore Trifir e Luca Peron Economia - Corriere della Sera (21/12/2015)
Tutte le domande (e tutte le risposte) sul Jobs Act di Salvatore Trifir e Tommaso Targa. Corriere
Economia - Corriere della Sera (14/12/2015)
La necessit di sostituire un dipendente con personale pi qualificato di Antonio Cazzella Diritto24 (9/12/2015)
Violazione di direttive e risoluzione del rapporto di lavoro di Claudio Ponari e Anna Minutolo Diritto24 (30/11/2015)
Il diritto di indire lassemblea sindacale retribuita spetta alla RSU che decide a maggioranza, non
ai singoli componenti della stessa di Luca Peron - Diritto24 (23/11/2015)
Impugnazione del licenziamento: termini di decadenza anche per il dirigente di Antonio Cazzella -
Diritto24 (10/11/2015)
Assunzione dei lavoratori disabili: la nuova disciplina di Damiana Lesce - Diritto24 (5/11/2015)
Il ruolo del preliminare di preliminare nella compravendita immobiliare di Vittorio Provera Diritto24 (3/11/2015)
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Legittimo il licenziamento se il fatto contestato fu commesso alle dipendenze del datore di lavoro
cedente di Marina Olgiati - Diritto24 (27/10/2015)
Legittimo il licenziamento per superamento del periodo di comporto anche in caso di lamentato
straining di Claudio Ponari e Anna Minutolo - Diritto24 (15/10/2015)
Ripartizione dellonere della prova nei procedimenti disciplinari di Anna Maria Corna - Diritto24
(13/10/2015)
Labuso dello stato di dipendenza economica da parte di imprese produttrici distributrici verso
imprese clienti di Vittorio Provera - Diritto24 (5/10/2015)
Pubblicati gli ulteriori decreti del Jobs Act di Damiana Lesce, Tommaso Targa e Valeria De Lucia Diritto24 (28/9/2015)
Jobs Act. Pregi e difetti della riforma del lavoro analizzata da 10 giuslavoristi. Intervista a Stefano
Trifir - Finanza e Diritto (23/9/2015)
La prescrizione dei crediti retributivi nel contratto a tutele crescenti di Damiana Lesce e Valeria De
Lucia - Diritto24 (21/9/2015)
La quietanza sottoscritta solo dallagente non prova il pagamento del premio assicurativo di
Bonaventura Minutolo e Francesco Torniamenti - Diritto24 (17/9/2015)
Prova specifica per lindennit da rischio radiologico di Stefano Beretta e Marina Olgiati Diritto24 (15/9/2015)
Impugnabilit del lodo per violazione di norme di diritto e regime temporale della clausola
compromissoria di Francesco Cristiano - Diritto Bancario (26/8/2015)
Superamento del comporto: se la Ctu non attribuisce sicura rilevanza causale alle mansioni
espletate, il licenziamento legittimo di Tommaso Targa - Diritto24 (28/7/2015)
La nuova disciplina dei controlli a distanza come modificata dal Jobs Act di di Vittorio Provera Diritto24 (22/7/2015)
Legittimo il licenziamento per superamento del periodo di comporto determinato da infortunio sul
lavoro di Antonio Cazzella - Diritto24 (20/7/2015)
Legittimo il licenziamento per giusta causa del dirigente che inoltra una comunicazione aziendale
modificandone il testo di Giacinto Favalli e Angelo Di Gioia - Diritto24 (15/7/2015)
Il nuovo art. 2103 cod. civ: come e quando il datore di lavoro pu modificare la mansione del
dipendente di Damiana Lesce - Diritto24 (29/6/2015)
Rapporti attivi sopravvenuti nellambito di societ estinte, quale disciplina? di Vittorio Provera Diritto24 (29/6/2015)
Indagato per spaccio: sospeso dal servizio e dalla retribuzione di Marina Olgiati e Francesco
Torniamenti - Diritto24 (11/6/2015)
Appalto illecito: inapplicabile il rito Fornero per accertare la costituzione di un rapporto di lavoro
in capo allappaltante di Orazio Marano - Diritto24 (8/6/2015)
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Rito Fornero: fase durgenza e opposizione possono essere assegnate allo stesso Giudice di
Marina Olgiati - Diritto24 (3/6/2015)
Legittimo il licenziamento del dipendente che utilizza per fini personali i permessi concessi per
assistere un familiare di Giacinto Favalli, Mario Cammarata e Valentina Ruzzenenti - Diritto24
(26/5/2015)
Al dirigente non spetta alcuna buona uscita se il compenso addizionale gli stato promesso dal
direttore generale che agiva ultra vires di Tommaso Targa - Diritto24 (25/5/2015)
Illegittimo il licenziamento del dirigente in assenza di specificazione dei motivi che lo sorreggono
di Orazio Marano - Diritto24 (18/5/2015)
Reperibilit svolta sul luogo di lavoro: gli orientamenti della Corte di Giustizia di Antonio Cazzella
- Diritto24 (6/5/2015)
Risarcimento per lavoro usurante: la dipendenza della malattia da causa di servizio non basta di
Marina Olgiati e Sara Lovecchio - Diritto24 (4/5/2015)
legittimo, nel licenziamento collettivo, scegliere chi licenziare usando parametri diversi per
lavoratori con professionalit dierenti di Giorgio Molteni e Claudio Ponari - Diritto24 (29/4/2015)
Politiche e prassi remunerazione dei gruppi bancari, possibili criticit inerenti i patti di non
concorrenza di Vittorio Provera - Diritto24 (16/4/2015)
D.L. n. 132/2014 in tema di processo del lavoro: le novit di Giorgio Molteni e Lorenzo Duina Diritto24 (13/4/2015)
La nuova disciplina delle mansioni nel Jobs Act : sei domande e sei risposte (tuttaltro che
scontate) di Tommaso Targa - JOB24 Il Sole 24 Ore (8/4/2015)
Non contrasta con lart. 7 Stat. Lav. la confessione resa dal lavoratore nel corso dellindagine
interna aziendale di Tiziano Feriani - Diritto24 (7/4/2015)
La legittimit del patto di prolungamento del preavviso in caso di dimissioni del lavoratore di
Antonio Cazzella - Diritto24 (31/3/2015)
La mancata specifica censura della sentenza di primo grado rende lappello inammissibile di
Bonaventura Minutolo e Francesco Torniamenti - Diritto24 (23/3/2015)
Dal Naspi ai contratti, la guida al Jobs Act - Corriere Economia - Corriere della Sera (13/3/2014)
Non basta cambiare le regole: bisogna tagliare il cuneo fiscale. Intervista a Salvatore Trifir.
Corriere Economia Corriere della Sera (9/3/2015)
Dalla Fornero al Jobs Act. Una guida ai nuovi diritti e doveri. Corriere Economia Corriere della
Sera: (9/3/2015)
Illecito dautore tramite internet, a quale giudice rivolgersi di Vittorio Provera - Diritto24 (2/3/2015)
Pretese mansioni superiori: deve essere accertata la prevalenza sotto il profilo quantitativo e
qualitativo di Vittorio Provera e Marta Filadoro - Diritto24 (20/02/2015)
Non nullo il licenziamento deliberato dal CdA in scadenza di mandato di Tommaso Targa e
Beatrice Ghiani - Diritto24 (13/2/2015)
Il Fisco riliquida una maggiore imposta sullincentivo allesodo: il datore di lavoro non paga di
Marina Olgiati e Francesco Torniamenti - Diritto24 (29/1/2015)
Jobs Act, nei contratti di lavoro si cerca equilibrio e flessibilit - Gazzetta di Parma (24/1/2015)
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Lobesit pu costituire una causa di discriminazione sul luogo di lavoro? di Antonio Cazzella Diritto24 (7/1/2015)
Controlli a distanza tra privacy, nuovi strumenti, nuovo lavoro Intervista a Tommaso Targa
Conciliazione tra vita e lavoro: cos cambia il congedo parentale Intervista a Anna Maria Corna
Il punto sullattuazione e le ultime novit su cig, congedi e controlli a distanza Intervista a Valeria
De Lucia
Tutele crescenti e art. 18: possibile pattuire una deroga? Intervista a Valeria De Lucia
Naspi, Discoll, Cig: vecchi e nuovi ammortizzatori sociali Intervista a Valeria De Lucia
VIDEO
JOBS ACT
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PUBBLICAZIONI T&P
32
PARTNERS
Salvatore Trifir Paola Siniramed Stefano Beretta Giacinto Favalli
Giorgio Molteni Marina Olgiati Marina Tona Mario Cammarata Luca Peron
Valentina Ruzzenenti Luca DArco Orazio Marano Paolo Zucchinali Angelo Di Gioia
Filippo Salvo Tommaso Targa Tiziano Feriani Paola Balletti Claudio Ponari
33
ASSOCIATI
Andrea Beretta Francesco Chiarelli Francesco Cristiano Eva De Gtzen
PRATICANTI
Federica Annoni Lorenzo Duina
STAFF
Giuseppe Milazzotto Responsabile Amministrativo
34
Milano
20122 Milano
Tel.: + 39 02 55 00 11
Roma
00195 Roma
Tel.: + 39 06 3204744;
+ 39 06 37351176
Torino
10121 Torino
Trento
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