Il fior caduto ravvis lo stelo; io nel fanciullo ravvisai me stesso. Ci rivedemmo all'ultimo riflesso; e s, l'uno dell'altro ebbe piet. Gli dissi: - Tu sei qui solo soletto: un mucchiarello d'alga presso il mare. Hai visto un chiuso, e tu non hai pi tetto; di l c' gente, e tu vorresti entrare. Oh! quella casa senza focolare: non c', fuor che silenzio, altro, di l. Scosse i capelli biondi di su gli occhi. - No! - mi rispose: - l c' il camposanto. Tua madre ti riprende sui ginocchi; tu ti rivedi i fratellini accanto. Si trova un bacio quando qui s' pianto; si trova quello che smarrimmo qui. - O fior caduto alla mia vita nuova! io rispondeva, - o raggio del mattino! Io persi quello che non pi si trova, e vano stato il lungo mio cammino. A notte io vedo, stanco pellegrino, che deviai su l'alba del mio d! Felice te che a quello che rimpiango, cos da presso, al limitar, rimani! - Misero me, che fuori ne rimango, cos lontano come i pi lontani! Alla porta che s'apre alzo le mani, ma tu sai ch'io... non posso entrarvi pi. S'apre a tant'altri gracili fanciulli, addormentati sui lor lunghi temi, addormentati in mezzo ai lor trastulli; s'apre appena e si chiude e par che tremi: assai se, l, venir tra i crisantemi vedo la rossa veste di Ges!... -