in cui mi perdo. Ed esso mi sorride ed io gli parlo. Poi lento mi trascina sulle onde dun mare non pi calmo ma ruggente, e il fluttuar di queste mi spinge in alto e vedo, dalla cresta, corpi gi morti , a pancia in su, fra londe, disperati aggrappati a dei rottami che invocano, gridando, la salvezza, e a noi stendon la mano per salvarsi, ma spesso, a lor, la nostra non porgiamo. Chi son costoro? Numeri o persone? Son foglie morte galleggianti in acqua. Ora crucciato il mare, n pi parla con me, n mi sorride