Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Giuseppe Ricci
344
Giuseppe Ricci
INTRODUZIONE ALLA
PROBLEMATICA
34.5
Verr anche dato un breve commento alle implicazioni che questa teoria
della conoscenza comporta.
Partiamo dall'osservazione (1.I)2 relativa al concetto di valutazione della
temporalit ed atemporalit delle proposizioni.
Il Pratico Mondo per Edunet books
A pi chiaro di B ovvero A pi lungo di B rappresentano un esempio di
proposizioni temporali trattandosi di valutazioni fondate su osservazioni empiriche.
Infatti un corpo ora pi chiaro potrebbe presentarsi, sotto una diversa
illuminazione, pi scuro di un altro; l'oggetto pi lungo potrebbe risultare pi corto
per effetto di un'osservazione da una differente prospettiva.
Quando si parla di tonalit pi chiara, in quanto trattiamo di un oggetto
definito da una regola prefissata (abbiamo cio stabilito come regola cosa la
tonalit ed il rapporto tra le varie tonalit di colore), definiamo una proposizione
atemporale ovvero che non pu essere modificata dall'esperienza (6.I) 3. La stessa
cosa vale per la proposizione 3.
L'atemporalit ed i relativi giochi linguistici possono differire tra diversi
soggetti, ma l'atemporalit caratterizzata dall'essere un fatto interno del soggetto
che giudica (8.I)4.
Non possiamo infatti far coincidere il concetto di temporale ed atemporale
con quello di soggettivo ed oggettivo in quanto ci comporta una contraddizione:
se tutto ci che interno fosse oggettivo in quanto legato alle regole di
rappresentazione del soggetto, sarebbe contemporaneamente soggettivo se un altro
soggetto non accetta quelle regole o ne usa altre.
Nel caso viceversa di regola interna atemporale di un soggetto, questa resta
sempre atemporale se vista da un altro anche se non condivisa.
I presupposti sopra indicati per lo studio della conoscenza hanno
implicazioni, non espresse da Wittgenstein, molto importanti dal punto di vista
sociale, politico e religioso.
La regola atemporale di propriet assoluta del soggetto, pu differire da
quella degli altri uomini, ma resta in ogni caso peculiare di questi. nella regola
interna, certamente influenzata dalle regole temporali, la misura della persona, pur
condizionata delle abilit che questa possiede.
2 Enunciare qualcosa sulla relazione tra la chiarezza di due determinate tonalit di colore. [...]
Determinare la relazione tra la lunghezza di due sbarre. [...] Nei due giochi linguistici la forma delle
proposizioni la medesima [...] Ma nel primo caso si tratta di una relazione esterna e la proposizione
temporale, nel secondo caso si tratta di una relazione interna e la proposizione atemporale. (1.I,
pag.3).
Ma come faccio a sapere che con queste parole: Colori primari intendo la stessa cosa che
intende un altro, [...] No - qui decidono i giochi linguistici (6.I, pag. 4).
4 Gli uomini potrebbero avere il concetto dei colori intermedi o colori misti anche se non avessero
mai prodotto colori mescolandone altri [...] (8.I, pag. 5).
346
Giuseppe Ricci
Sarebbe corretto il dire, che nei nostri concetti si rispecchia la nostra vita? Stanno nel bel mezzo
(302.III p. 100).
347
348
Giuseppe Ricci
Questi principi sono alla base dei sistemi moderni di macchine intelligenti in
grado di apprendere (sistemi neurali e logica Fuzzy).
La suddetta analisi assume la possibilit di definire proposizioni logiche n
empiriche al 100% n atemporali al 100% e permette quindi di comprendere il
Il Pratico Mondo per Edunet books
rapporto tra l'individuo (ed il suo mondo atemporale) con il mondo esterno
(temporale ed empirico).
ESAME ANALITICO
DI ALCUNI PARAGRAFI
349
350
Giuseppe Ricci
rosso. In ogni caso differenti abilit derivano da differenti doti e non possibile in
generale identificare differenti doti come difetti.
35.III)18 Con l'esempio di definizione di colore puro (ad esempio un bianco
puro) ci si collega alle abilit necessarie per realizzare un gioco linguistico e per
Il Pratico Mondo per Edunet books
mostrarlo. Mostrare un gioco ovvero mettere davanti un gioco significa mostrarne
l'uso. All'uso come noto, corrisponde un significato. Pertanto se vero che non
necessariamente il mostrare il gioco significhi addestrare al gioco tuttavia questo
determina nell'osservatore la possibilit di coglierne il significato.
(296.111)19 II gioco linguistico strettamente connesso con il modo di
vivere degli uomini e di rappresentarci la vita di questi. Non siamo in grado di
immaginare la vita di un gruppo di uomini che non conosce un determinato gioco
linguistico.
(335.III. 336.III, 337.III. 341.III. 343.111, 346.III. 347.III)20 Le proposizioni
che comportano comunicazione hanno caratteristiche particolari come impiego, ma
non semplice definire le modalit di impiego.
Pu esistere un insegnamento che stabilisce quando una proposizione una
comunicazione, ma la forma della proposizione come comunicazione non
sufficiente a definirla tale in quanto la proposizione pur cos formalizzata pu non
comunicare nulla di nuovo.
18 Lichtenberg dice che soltanto pochi uomini hanno mai visto il bianco puro. Allora, dunque, la
maggior parte degli uomini impiega scorrettamente questa parola. E lui come ha imparato luso corretto?
- Piuttosto, ha costruito un uso ideale partendo dall'uso di tutti i giorni, cos come si costruisce una
geometria. Qui, per, come ideale non s'intende qualcosa di particolarmente buono, ma soltanto
qualcosa che stato spinto agli estremi (35.III, p. 38).
19 [,..] Immaginiamoci uomini che non conoscono questo giuoco linguistico. Ma con ci non
abbiamo ancora nessun'idea chiara della vita di questi uomini, di dove essa devii dalla nostra[...]
Non come se si dicesse: ci sono uomini che giuocano a scacchi senza usare il Re? Subito sorgono
ulteriori questioni: chi vince? chi perde? e cos via. Devi prendere ulteriori decisioni, che in quella prima
determinazione non avevi ancora previsto. Proprio perch neanche tu hai una visione generale della
tecnica originaria, ma essa ti famigliare soltanto caso per caso (296.III, p. 98).
20 "A occhi aperti tu puoi attraversare la strada senza essere investito, e cos via". La logica della
comunicazione (335.III, p. 108).
Dicendo che una proposizione, che ha la forma di una comunicazione, ha un impiego, non si
ancora detto nulla sul modo del suo impiego (336.III, p. 108).
Pu lo psicologo comunicarmi che cosa sia il vedere? Che cosa si chiama "comunicare che cosa sia
il vedere"? (337.III, p. 109).
Non lo psicologo a insegnarmi l'uso della parola vedere.
Esiste certamente un insegnamento che riguarda le circostanze nelle quali una certa proposizione
pu essere una comunicazione (341.III, p. 109).
Se comunico ad un amico di non essere cieco, quello che gli comunico un'osservazione? In ogni
caso posso sempre convincerlo con il mio comportamento (343.III, p. 110).
Supponiamo che un cieco mi dica: "Tu puoi andare in giro senza inciampare da nessuna parte" -la
prima parte di questa proposizione sarebbe una comunicazione? 346.III, p. 110).
Ebbene, non mi dice nulla di nuovo (347.III, p. 110).
352
Giuseppe Ricci
Capitoli
Paragrafi
I
3, 4,57,59,
66,68,75,
76, 77
III
Il Pratico Mondo
per Edunet books
5,27, 28, 29,33,56, 72, 95, 102,
119,121,122,123,127, 129,165,
170,230,282,289,291,297,298,
301,302,304,305,306,307,308,
309, 310, 313,314,315,316,317,
318, 320, 326, 327, 329, 330, 331,
333,334,339,340,342,344, 349,
350
Paragrafi
9,13,16,76,
77,88
D) concetto di colore
Capitoli
I
Paragrafi
9,11,14,21,
56
III
31,42,54,55,112,120,165,278,
279,280,281,283,285, 286, 290,
294,319,321,345
III
25,26,27,28,29,30,34,42,69,
72,73,74,78,95, 188, 189, 251
E) proposizioni temporali
ed atemporali
Capitoli
Paragrafi
I
50
III
8,9,45,131
I
79, 80
III
114,232,283, 319, 328, 338, 350
F) psicologia
Capitoli
Paragrafi
G) scienza e fenomenologia
Capitoli
II
Paragrafi
3,16
III
4, 44, 114, 248,293, 322, 324
H) comunicazione
Capitoli
Paragrafi
III
335,336,337,341,343,346,347
351
CONCLUSIONI
Appendice
Con il numero latino si intende il capitolo, con il numero arabo il paragrafo.
Percorsi
A) gioco linguistico e logica
Capitoli
Paragrafi
I
1,6,8,27,32,57,76,77,78
II
III
11,12 8,9,10,13,15,19,30,34,35,36,93,98,99,112,11
6,118,128, 131,284,292,296,313,332,348,349
(ultima riga)