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Il grande attore torna al cinema con “La vita 6 una cosa meravigliosa” dei fratelli Vanzina: «Un titolo azzeccatissimo per la mia vita. Ho Famore, ho le figlie, un lavoro che amo, Mi piacerebbe un nipoti- no maschio tanto per avere una simpatica variante», scherza. «La Ferilli vuole fare teatro con me? Ma io la proposta gliel’ho fatta...»». «Gi sono in ballo delle fiction: in una sono un santo, in un’altra dovrei essere un magistrato» LE FIGLIE RTE” Gigi Proietti, 69 anni, cone ie arlot- ta, 28, che sta par incidre il suo pri- mo disco, eSusan- ) Bei ) vitae ravi a, 32, costumista. Soit, 9 oon Nancy iol film “La una cosa me diet dai Vanzina, nele sal de Rows, aprile avita una cosa meravigliosa? Per me lo @ stata», dice Gigi Proietti, ormai “mostro sacro” del mondo dello spettacolo. em¥«Sacro proprio no», scherza Iui, «amostro forse». Lo incontriamo per parlare del suo ultimo film, La vita é una cosa meravigliosa dei fratelli Vanzina, in cui recita con collaudati compagni della comme- dia come Nancy Brilli, Vincenzo Sa- Jemme, Luisa Ranier ei “discepoli” Enrico Brignano e Rodolfo Lagana, ‘un tempo frequentatori del suo “la- boratorio” da cui sono usciti i mi- fal 2 aprile. eee ea Une ir gliori attori oggi sulla piazza. Co- minciamo a parlare a ruota libera, partendo dalla cosa ui pitt cara, le due figlie Susanna e Carlotta ch ‘come poteva essere diversamente?, sono a loro modo “figlie darte”. Contento che le sue figlie lavo- rino nel mondo dello spettacolo oavrebbe preferito che facesse- ro scelte diverse? «Mah! Chi pud dirlo? Limportante® che facciano quello che le rende pit felici. Spero che capiscano bene Tambiente nel quale hanno deciso di impegnarsi. Io qualche consiglio ogni tanto lo do. Con discrezione, asciata la divisa del mare- sciallo Rocca, Gigi Proietti ha indossato la tonaca di San Filippo Neri in Preferisco il Pa- rradiso, una fiction della Lux Vide diretta da Giacomo Campiotti per Rai Uno, *Proietti interpreta il Santo della gioia, uno dei prota- gonisti pid eccentrici della Storia della Chiesa. Nato a Firenze nel 5, San Filippo Neri visse per 60 anni a Roma dedicandosi alla educazione dei giovani nel suo Oratorio dove li formava con te- nerezza e ironia, avvicinandoli alla liturgia attraverso il sorriso eil divertimento. Quando fu pro- posto alla porpora cardinalizia, rispose: “Preferisco il Paradiso e da qui il titolo della miniserie. Altra frase rimasta famosa del Santo (proclamato tale nel 1622) @: “State buoni se potete”. perché temo sempre di essere invadente». Seguono le orme pa- terne? «Susanna @ costumi- sta, in passato ha fatto qualcosa nei miei spet- tacoli. Carlotta compone canzoni. A breve uscira il suo primo disco, un bat- tesimo che ha avuto una lunga gesta- zione. Non so come si chiamera il di- sco, né conosco tutti i brani. “Fate voil”, ho detto. I mondo della canzone di oggi ® quello che conosco meno». Nipotini niente? «Con Sagitta sto ancora aspettando. Io sono sempre stato “meravigliosa- mente” circondato da donne in fami- glia, e dunque un nipote maschietto non ci starebbe male». Le 2 mancato un figlio maschio? «No, dico che vorrei un nipotino ma- schio solo per avere tna simpatica va- rianteo. Adesso torna con un ennesimo film dei Vanzina. Alcuni si chiedono: co- Pe nae Ae cere os Pm SM ca uo kis Frock omeen etn PEER cece itr possa essere considerata cosi una per- sona che qualche raccomandazione la fa e qualche vantaggio lo chiede pu- re», Che quadro ne esce dell'Italia di oggi? «Eisce dal film la voglia di smetterla con i raggir, le scorciatoie, ditornare auna autenticita che abbiamo perdu- to. Se un messaggio c’ & quello che il “sottobanco’, il “sottobosco”, non pot tala felicita. 1 tutto, naturalmente, & raccontato nei modi “ottimisti” della commedia e ha un happy end». Dalle intercettazioni pubblicate in questi giorni risulta perd che la pratica del vituperato “sottoban- co” dia a chi la fa qualche vantag- gio sugli altri... «Si, pero @ una vita dinferno! La real- tache viviamo nella vita & quasi irrac- contabile persino al cinema. Per quan- tositenti di guardare lle cose con di stacco, non ce la si fa. Ogni mattina uno sa che, leggendo i giornali, si in- nervosira. Quando Sordi interpretava Titaliano medio si sapeva a chi si rife- «Dal film aut fratelli Vanzina esce la voglia di smetterla con rage e le scorciatoie. Ma oggi ‘alia viviamo una realta Ir- raccontabile persino al cinema» me mai il grandissimo Proietti se- glie sempre la commedia leggera? «Guardi che le commedie non é faci- le farle, Questa ultima di Carlo ed En- rico é un lavoro un po’ al dia dei con- tenuti tipici della commedia. Ha una carica satirica molto alta nella indagi- ne di certi ambienti altoborghesi e de- vo dire che é uno dei migliori film che io abbia fatto con i Vanzina». Di che cosa parla il film? «Siparladi una inchiesta che coinvol- ge il direttore di una clinica privata, Ja qual cosa modifica la vita di tutti, fino a costringerli a doversi cercare unaltra occupazione. Il mio persona gio Claudio, il medico, fondamental- mente @ uno che ogi possiamo con- siderare normale, onesto per quanto riva. Il corrispondente oggi io non lo trovo. Chie Fitaliano medio, oggi? Tut- to questo ci disorienta, ci disillude». Lei é pessimista? «No, assolutamente. Cerco nel mio piccolissimo di reagire. Di dire, come dicono i Vanzina, che la vita vale co- munque la pena di essere vissuta» Lei sottoscrive che la vita sia co- munque meraviglios: «Per forza! Non ce di meglio». considera baciato dalla sorte? , San Filippo Neri fu il Santo degli Oratori... «lo da ragazzino ho vissuto molto nel- Yoratorio nella mia parrocchia al Tu- fello, Servivo messa, e ancora oggi so tuttala messa latina a memoria. Can- tavo pure nel coro come soprano per- ché ero ancora una voce bianca. Al- lora ero ugualmente tentato dal ping ‘Adesso a messa ci va? «Non mi capita. Qualche volta, ai matrimoni...» Anche lei apri una specie di oratorio, la sua scuola di teatro... «Lo chiamai Lab-oratorio, infatti. Ma che fosse un mo- do per tirare su i giovani Tho capito anni dopo. Ini- zialmente la mia era una vo- glia di visibilita, mi esibivo per far vedere come si fa Poi capii che linsegnamen- to 2 unaltra cosa: mettersi a disposizione con la pro- priaesperienza, dedicarsie assistere al crescere dei fruttifinché son maturi, Bra la felicita. Poi pure quella iniziativa me la chiusero...». Sembra un destino che le tolgano le cose di mano... «

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