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186 bee COSTRUZIONI RIVISTA TECNICA, DELL’ANCE ANNO XXI APRILE 1987 COMITATO SCIENTIFICO ‘ADVISORY BOARD dott. ng. Franco Bogglo Bertinet ‘tt. ng. Marco Borint dott. ng. Eugenio Cabib prot. ng. Gianfranco Dioguarci {ott ing. Riccardo Meregaglia dott. ng. Carlo Odorsio dott. arch. Franco Pesci DIRETTORE RESPONSABILE EDITOR dott ng. Giuseppe Nannerin COORDINAMENTO DI REDAZIONE MANAGING EDITOR ott.ssa Giglola Colella Messina ‘CONSULENTE PER LA REDAZIONE CONSULTANT EDITOR dott, arch. Bruno Galleta il cliente nasce proprio dal- la consapevolezza che il progetto non € un prodotto astratto e indifferente, ma al contrario implica necessaria- mente una comunicazione, esso & pro- dotto proprio attraverso ‘il continuo confronto e scontro fra termini reali, uno dei quali é senz’altro la commit: tenza. Percid la forma non potra mai essere data a priori, ma dovra emerge te dal rapporto o dai rapporti, pi spesso dai conflitti, di volta in volta stabiliti nel corso della progettazione. Quindi il tempo della progettazione in Gino Valle un tempo generalmente lungo, egli é infatti capace di persegu re le proprie finalita architettoniche anche per dieci, venti anni, come ebbe a dichiarare egli stesso nel corso di una lontana intervista sul n. 20 di Zodiac del 1970, mettendo continua- mente in discussione 'operato prece- dente fino a trovare quello che egli chiama il «filo conduttore», e che in realta rappresenta la risposta ottimale nel contesto complessivo in cui si inse- risce. Quasi tutti i progetti di G. Valle lo hanno impegnato per anni: il Muni- cipio di Casarsa delle Delizie, incarico del dicembre 1965, progetto del 1966, ‘ma costruito solo a partire dal 1972, solo per fare un esempio, ma sono stati necessari dieci anni anche per la realizzazione di una occasione archi- tettonica cosi circoscritta come quella del Monumento alla Resistenza di Udine, dal 1959 al 1969. Che cosa implica questa. metodologia, abba- stanza chiaramente delineata nelle stesse dichiarazioni dell’architetto? Innanzitutto il definirsi della forma, attraverso uno scontro, come media- Zione di materiali eterogenei fatti rea- gire fra loro, quindi una sorta di instabilita formale sbrigativamente li quidata dalla critica con la formula di e pitt «ravvicinate» cui @ stato costretto a confrontarsi anche il recen- te intervento di G. Valle, proprio nella ridefinizione pit minuta degli impianti tipologici. Certo forse inaspettata, co- me tipo di operazione, proprio per ill suo averci abituato al grande respiro del lavoro architettonico su registri pitt ampi dove sempre l'immagine defini- toria dispiegata con il suo proporsi alla grande @ sempre stato un punto di arrivo fatto di grandi tappe su questio- ni pitt generali piuttosto che di piccoli spostamenti controllati in filigrana. La peculiarita del progetto di Gino Valle consiste cosi, in questo caso, da un lato nella rinuncia ad atteggiamenti di tipo sentimentale, di abbandono ad una Venezia ora letteraria, e di una letteratura storicamente ben circoscrit- ta, ora disneylandiana, tutta risolta in un'immagine ludica, dall’altro nell’e- quilibrio tra una lettura tipologica & morfologica, sia della cittd che pid in Piano terz0 / Third floor particolare della Giudecea. L’attenzio- ne all'architettura del luogo si rivela in un progetto nel quale trovano un loro preciso richiamo formale sia i pid re- centi interventi ottocenteschi di edifici industriali, con particolare riferimento al Mulino Stucky, esplicitamente ri- chiamato nel rivestimento in mattoni a facia vista, sia i pit tardi quartieri Gescal e IACP, realizzati nei primi anni ‘20. Questa lettura che tiene con- to anche di aspetti eterogenei a Vene- zia, presenti in questa isola, sia della continuita tipologica con le preesisten- ze abitative veneziane, permette consi derazioni che prescindono dalla Vene- zia immaginaria, dai connotati goti cheggianti o bizantineggianti, per im- pegnarsi in un paziente lavoro di me- diazione tra la tradizione, vista nella sua evoluzione storica, come rivela la scelta di case in linea, degli elementi continui fronteggianti il canale, del sistema dei portici e delle corti, e T'uso di una tecnologia, anch’essa storicizza- ta, e in questo ‘caso attenta al suo rapporto con industria ottocentesca, che non trovano, particolarmente nel” Vimpiego del mattone a faccia vista, riscontro nellarchitettura veneziana, fino alla totale astrazione, dell’imma- gine complessiva. Un singolare omag- gio a Venezia @ costituito infatti dalla caratterizzazione, di memoria kahnia- na, degli architravi di porte e finestre, con il loro contrasto cromatico. La struttura insediativa veneziana é infatti esplorata e rivisitata con grande atten- Zione, come emerge dal confronto tra i modelli abitativi preesistentie il nuovo intervento. Infatti tiene conto di un’e- dificazione preesistente niente affatto unitaria, nella quale sono compresenti sia edifici in linea di tipo esclusivamen- te frontale, sia case a fronte bicellulare ‘con «portego», sia di architetture se~ Tiali su callie corti (si veda a proposito dell’edilizia veneziana il pregevole stu- dio di Paolo Maretto «La casa venezia- na» ¢, in particolare, il saggio introdut- tivo di G. Caniggia, Marsilio, 1986). B INTERVENTO RESIDENZIALE NELL'ISOLA DELLA GIUDECCA AVENEZIA. im? 11,085 rm 2,054 mm 3.561 mm 9561/1055 = 92.2% ‘Suddivisione area coperta per tipologie tappeto m 2.929 schiera m 444 torri m 819 totale m 4.192 Tipi di alloggio alloggi 46 mv tipo 20 tipo At 8 alloggi 70 m? tipo » 20 tipo B1 » 16 tipo B2 7 4 alloggi 90 m? c 16 tipo Ct 40 totale » 94 totale abitanti » 372 cordoli in c.a. su pall in ca. trivellati da 15 e 30 Coperture: Prospetti degli editic a torre / Elevations of the tower buildings a APS LELE(SULACALLELATERALE) | 4) ) | | | 1 | 1 He o ze IT if FeO ae ar Rpt ee Me ee Rumarb Lek Ni CMIBIeI SIT Pat dele hal | a~ L, | Ag ral LI L ean eens am PM Mee anette in ttt eld = male | 1 tl S (OE-GE (SULLA CALLE CENTRALE) ‘ FIUEPVPV TT TEEET UTEP tees Prospetti degli editici a tappeto ed a schiera / Elevations of the buildings in checker pattera and in rows r ‘eewous a — = 72 ey ae er strep beeen nr pee 7414 pay Payor ot [ Ec l™ | f IOLA DUNC VG VU TAMA Aa Te lglldite als t Lebelabedii al Vodelsd Dit 15 = Ut = ai = * cscs ae Li PEPE PEPEPC PEEP EEE EPEE EEE EEE PEPE ELE EP EEE = E a Ty Hf 0) i) a Ape sp i ey aay em oven TPS ICI ICSE Ter UCP Ul) De ICC eI PEC CUE PPPOE OPEL EE EOE EPL oo oo) ToTvTwvwT Toes ow | FREREESETSEAETITHEF PU EU EEE ODEO EEE ECD CEE EEE ere reer reir PROSPETTONORD I sn ES-ES POPCCOPOEECPEP EEE Eee eee eet PROSPETTO SUD NON COPCEUEEPEEEL EEE EEE EPEC CEE EE EECEECEEE PEELE EELEE EEE EE EEE rit rm ae 8-08 POPPEE EHP PEE PEPE PEE ite CEP OP PCP Peet Peete ee tce reece Pere iii rel Non i 1 =| POPPEEECUP PEPE TT TET CEE PP TPT T ETE P PEEP EE EEE EEE EEE Prospettisezioni degli edifici a tappeto / Elevations-sections of the buildings in checker pattern 16 ints VialesTenlal etal sliatialielicl Wal abtielieloilst Vlad! | Usstiolsaholafstets! eal (i am PIANO TERZO PIANO ‘SECONDO. PIANO PRIMO PIANO TERRA ALLOGGIO ALLogsio, ALLOgsIO ALLoasio P08. Tost mpoe ‘poe Piante e sezionitrasversali degli alloggi a tappeto e aschiera: 1) giardino; 2) terrazza; 3) cucina; 4) pranzo-soggiorno: S) bagno; 6) camera: 7) ingresso: 8) cantina / Plans and cross sections of the buildings in checker pattern and in rows: 1) garden: 2) terrace: 3) Kitchen; 4) diningeliving room; 5) bathroom: 6) bedroom: 7) entrance: 8) cellar "7 Tutti questi materiali analitici sono rielaborati nel progetto per queste ca- se popolari, pid) esattamente sono ‘composti ¢ ordinati all’interno di una grighia ideale. In particolare questo tipo di intervento si caratterizza per un non-finito planimetrico, per una po- tenzialita di crescita infinita i cui limiti sono o di tipo fisico o del tutto arbitra- ri, La serialita stessa dei moduli rende del tutto arbitrarie anche le posizioni dei due campi, sia di quello interno che di quello che si apre sul canale di progetto. Ma & comunque nell’assetto urbanistico complessivo che ripropone alli e i campi, tutti quegli elementi tipici della scala urbana della citta, enfatizzati fino alla riproposizio- ne della dimensione contenuta delle calli con la conseguenza che gli alloggi « 3 ie Trent reso aloe aS lex eperren i mene ect entree vmod nate aot a Seer arierltion (iajroeee ax) seandace Uda bass Sellimpcna Readentl haeing ihe Claecce ena, Veuee The niente of Tavis constructor lechnijuc reseed Oy Brick may be dppreite. The eof slater (12 S825:6 cm) scan the base male of he lyon 20 confrontare lopinione espressa da Francesco Dal Co in un suo articolo su Lotus n. 11, 1976, con il pitt recente intervento di Sandro Marpillero. su Lotus n. 37, 1983, sul tema della produzione del progetto, produzione dell'edificio, nel opera di G. Valle. Al riconoscimento infatti di un manifesto eclettismo si accompagna la compren- sione che il concorso di memorie archi- tettoniche, come si manifesta nel suo lavoro, & definito all'interno di un preciso intento metodologico. «ll ba- gaglio linguistico di Valle si forma, dunque, a partire da suggerimenti in- differentemente assunti dalla tradizio- ne; esso non giunge a sclerotizzarsi — © ad esaltarsi — in uno stile rigorosa- mente definito, dal momento che nella storia larchitetto si muove vagando ecletticamente senza trovare punti di riferimento definitivi, anche sul piano ideologico e metodologico. Cid motiva la progressiva ridefinizione del valore © This housing development was built on the Stucky Mill island of the Giudec- ca, Venice. The completed project im- plements a precise legal enactment for public housing, passed in 1980. It stands on a fringe site of the town where deteriorated productive activities take place. The area is now designated in the town's detailed development plan for mixed development: manufacturing, housing and services. The type of development reveals that the morphological structure of the is- land was closely respected. The exter- nal areas are organized to follow a hierarchy of usages that are typical of Venice: internal lanes - “calli”, porti- coes, little squares - “campielli” and large squares, ‘‘campazzi” or “campi”. The about 36,000 m' volume built accommodates 94 apartments with three housing types (checker pattern, rows and tower blocks). The housing reflects, due to the planning arrange- ‘ment, a strong similarity with the is- land's typical industrial estates. A uni- form mass of masonry is interrupted by repetitive vertical cuts. The 46 m, 70m and 90 m dwelling type plans have seven diverse type-layouts. Exposed brickwork and white con- crete give shape to the characteristic lower floors’ inward looking housing pattern, whereas it offers instead unsus- pected opening views on the upper floors that are diversified by the balco- nies and roof terraces planned there. Where economy of means and work- manship would have required strictly repetitive design elements, the architect ‘has responded by continually renovat- ce nell’emergere di alcuni procedimen- ti ed espedienti caratteristici, i quali finiscono per acquisire lo statuto di segni isolati, rapportati artificialmente alle definizioni tipologiche o alle solu- i tecnologiche». In questa conside- razione di F. Dal Co vorremmo intro- durre il concetto di «scarto» enunciato aS. Marpillero che riconduce l'opera di G. Valle ad un momento nel quale la pratica del linguaggio, il gioco lin- guistico secondo laccezione di L. Wittgenstein, © le forme specifiche della vita nel loro entrare in contatto, attraverso l'opera, individuano e met” tono in luce quella condizione partico- lare definita come «scarto». Ricolle- gando dunque un po’ tutte le afferma- 2ioni raccolte nel corso di questo scrit- to la qualita peculiare del lavoro di G. Valle appartiene al luogo nel quale si colloca la ricerca ¢ la definizione, la messa in discorso, dell’opera. II rifiuto allora di una ricerca di stile appare quasi come una rinuncia, una vera ing detail design features, adapting them to their relative position and the area's historic background so as to appear as if they had been adjusted whilst work was proceeding on the site $0 as to suit the newly built reality. The peculiarity of Gino Valle’s pro- ject, consists on the one hand in fore- saking sentimentalisms and not giving in either to Venice's literary recollec- tions, or to the sometimes almost Dis- neyland world it can inspire and remind in a somewhat playful way; on the other seeking inspiration instead through a survey of the morphology of the town’s existing building types, more specifical- ly those present on the Giudecca. Here there isa precise formal reference to the more recent industrial architecture of the nineteenth century, and in particu- lar the Stucky Mill which is recalled explicitly in the exposed brickwork, as also in the Gescal and ACP housing developments built in the early twenties with continuous layout volumes. that follow the basic massing of existing former housing developments This allows for considerations that must exclude the more conventional images of Venice with its Gothic or Byzantine connotations, to instead pa- tiently reconcile between certain consti- tuted traditions adopting the choice to have linear housing with continuous frontages facing the canal, porticoes, small courtyards and the use of ninen- teenth century techniques, with the adoption of exposed brick masonry that is rarely still present in Venice 10 ulti- ‘mately seek out a stylized formal synth- esis for a valid overall image. It is @ propria umiliazione del soggetto ri- spetto alla perseguita ipotest di razio- nalita come contenuto oggettivo del- Vopera, la cui determinazione scarta proprio quelle componenti presuppo- ste che caratterizzano uno stile, una modalita di porsi in relazione al conte- sto dei problemi. Allora forse questa posizione, ad onta del proprio dichia- rato disincanto, sembra anelare ad una condizione di affermazione di valori oggettivi e fortemente propositivi, nel- la ricerca di porre nuovamente 'accen- to sul carattere di necessita culturale sociale della architettura nel suo pro- dursi_ come claborazione profonda- mente intellettuale, di mediazione in- tellettuale nel corso della quale gli stessi contributi singolari del progetti sta si dilatano e si purificano per espri- mere quasi esclusivamente la propria componente ideale ma soprattutto uni- versale. Il progettista non si dice, non si racconta, Varchitettura é V'altro da sé, unique homage t0 Venice's architec- ture. It reminds of some of Kahn’s themes in the lintels over the doors and windows with their strong contrasting color. The structure of the habitat of Venice's settlements is developed, ex- plored and revisited here with great care. This stands out when comparing the city’s former housing developments with this mew one. It takes into account previous housing patterns which are not in the least uniform and which include linear buildings almost exclusively with ‘one frontage, and others with two-room frontages and a portico, as also repeti- tive buildings overlooking “calli” and courtyards. All these housing type lay- ‘outs have been reelaborated in this new public housing scheme, where a grid ‘has been set out 50 as 10 organize within it an orderly planning system. More Specifically it is characterized by its open-end planning which allows for potential growth, within limits that are only physical or otherwise quite arbit- rrarily subjective ones. The repetitive- ness of the module makes the position of the two courtyard squares entirely arbitrary, both the internal one and the ‘one opening onto the canal. But itis the structural pattern of the town planning system by reinterpreting the courtyards ‘orti”, the internal lanes - “calli”, and the diverse squares - “campi”, that acomplete awareness of “place” is fully felt, avoiding the need for any mimicry. This is explicitly stated by Valle who asserts that certain classical rules gov- ering the essentials of building plan- ning are to be maintained but not the design rules for classical composition. a

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