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Attualit SPRECOPOLI

Gli ispettori

(in attesa)
Sono partiti quattro anni fa
in 300, con un corso costato
alla Regione 4 milioni di euro
e organizzato dal Ciapi
per formare gli addetti
alle ispezioni in cantieri
e aziende. Solo una sessantina
hanno completato il percorso . E poche unit lavorano .
Gli altri? A spasso negli uffici
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del lavoro
di Accursio Sabella

ono partiti in trecento . Sono arrivati in sessanta, pi o meno .


Arrivati, si fa per dire. Perch
gli ispettori del lavoro, in Sicilia, si sono tramutati in aspettatori del lavoro. Fermi, sulle sedie dei

Centri per limpiego che traboccano


di personale sottoutilizzato . Mentre
per censire e monitorare le 410mila
imprese siciliane servirebbe una
squadra assai potenziata rispetto
a quella di 200 ispettori attualmente
impiegati.
Insomma, ennesimo paradosso in Si-

cilia dove gli ispettori del lavoro sono


in realt...senza lavoro .
E, come se non bastasse, fu proprio
la Regione, qualche anno fa, a volere
la formazione di queste figure. Tutto
inizi con un annuncio dellallora assessore regionale al Lavoro, Francesco
Scoma, nel febbraio del 2006. E dopo
oltre quattro anni, la vicenda non
chiusa . Ma comunque ferma .
I COSTI PER LA REGIONE
La formazione dei nuovi ispettori del
lavoro, finalizzata a rimpinguare gli

organici, troppo esigui per la realt siciliana, doveva passare attraverso un


corso di formazione dal nome Formispe e realizzato dal Ciapi di Palermo,
un ente partecipato dalla Regione.
Il bando prevedeva la selezione di 300
nuovi ispettori. Con uno stanziamento della Regione di una cifra assai vicina ai 4 milioni di euro (3.846,537,80
euro, per lesattezza). Una cifra buttata via alla luce della situazione attuale.
La situazione degli ispettori usciti da
quel corso? Non fanno nulla o quasi
spiega Michele Spallina, ispettore e
dirigente provinciale dei Cobas-Codir
di Enna e sono in attesa di una chiamata dellassessore.
Se qualcuno pensa che ad attendere
siano quei 300 annunciati da Scoma,
per, cade in errore. A spasso lungo i
corridoi dei vari Centri per limpiego,
dove molti di loro sono parcheggiati essendo comunque a tutti gli effetti dei dipendenti regionali (quello del
Ciapi era infatti un corso interno
per gli impiegati della Regione), sono
appena una sessantina .
Quelli che, di fatto, hanno iniziato
laffiancamento con i vecchi ispettori. Passo necessario al ritiro del tesserino . In tanti si sono quindi persi
per strada anche dopo laffiancamento . E i motivi sono semplici:
I nostri colleghi prosegue Michele
Spallina si sono resi conto che la
prospettiva che ci veniva proposta
non meritava quei sacrifici. Lincarico fa crescere il nostro stipendio di
appena 50 euro al mese. E invece chi
decide di fare questo lavoro a volte
rischia anche lincolumit fisica.
Diversa lopinione della dirigente
generale dellassessorato al Lavoro:
Chi ha deciso di rinunciare precisa
Alessandra Russo - lo ha fatto perch
non voleva o non poteva andare fino
in fondo . Il problema reale uno: gli
ispettori formati desiderano rimanere nel Centro per limpiego nel quale
gi lavorano . Ma la Regione ha la necessit di trasferirli negli ispettorati.

La prospettiva che ci
veniva proposta racconta
uno degli ispettori
fermi - non meritava
i nostri sacrici. Lincarico
fa crescere il nostro
stipendio di appena 50
euro al mese. E invece
chi decide di fare questo
lavoro a volte rischia
anche lincolumit sica
E molti preferiscono rinunciare
Cos, ecco 62 fermi nei Centri per
limpiego, dove il lavoro sempre
meno racconta Spallina anche a
seguito dellintroduzione degli sportelli multifunzionali. Eppure si continua a dire che di ispettori del lavoro
c grande necessit.
Anche in questo caso, la Regione la
pensa diversamente: Chi non ha ricevuto le mansioni di ispettore spiega Alessandra Russo non sta negli
uffici con le mani in mano . Anzi, ultimamente abbiamo assegnato ai Centri per limpiego una gran mole di lavoro . E quei pochi dipendenti formati
ma non utilizzati come ispettori, sono
comunque molto utili.
POCHI, MA PREZIOSISSIMI
In sessanta, negli uffici dei Centri per
limpiego . A fare poco . O nulla . Secondo il racconto dei diretti interessati. Per lassessorato al Lavoro, invece, questi racconti non rispecchiano
la realt. Gli ispettori sarebbero utili,
insomma . Anche se non ispezionano.
Resta un dato di fatto: dei trecento
annunciati nel 2006 dallassessore
Scoma sono rimasti davvero in pochi.
Pochi, ma preziosissimi. Visto che,
dati alla mano, per ognuno dei 62 che
effettivamente hanno concluso il corso Formispe, la Regione ha investito una somma di oltre 50mila euro .
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Carmelo Incardona

Alessandra Russo

Cinquantamila euro per ognuno degli


ispettori: tutti ancora senza lavoro .
In una regione dove, invece, quelle figure servirebbero eccome. Sono appena 200, infatti, gli ispettori del lavoro
attivi in Sicilia . Di questi, in realt,
solo la met va in giro per le ispezioni
nelle aziende. Nel 2009 ne sono state monitorate 7.438, meno del 2% di
tutte le imprese dellIsola . Unattivit
difficile, raccontano gli stessi ispettori, pronti persino a un gesto clamoroso: la consegna dei tesserini allassessore.
E intanto, quei 62 costosissimi ispettori,
usciti dal corso Ciapi, vengono tenuti in
naftalina ormai da quasi due anni.
I quasi quattro milioni stanziati precisa la Russo non sono serviti solo per
formare quella sessantina che hanno
completato laffiancamento, ma per tutti i partecipanti al corso. Un corso nel
quale, per, a detta dei partecipanti
poco o nulla di quanto annunciato dal
bando stato effettivamente realizzato:
Era prevista spiega Spallina anche
listituzione di Nuclei ispettivi a base
territoriale e provinciale. Ma ci non
avvenuto. E gi durante il corso, per la

La dirigente generale
dellassessorato
al Lavoro: Molti hanno
deciso di abbandonare
perch pretendevano
di rimanere a lavorare
nei Centri per limpiego
dai quali provenivano .
Ma a noi, gli ispettori
servono negli ispettorati
verit, cerano altre cose che non funzionavano. Il bando, ad esempio, prevedeva anche uno stage formativo di 100 ore,
che si ridotto a una sola giornata.
E nel frattempo, durante il periodo del
corso, la fuga lenta e inesorabile di oltre il 60% degli iscritti.
Nonostante gli annunci della politica
raccontano alcuni ispettori fermi
limpressione che non ci sia affatto
la volont di investire in questa figura professionale. Una figura che non
nemmeno cos allettante, visto che non
si guadagna tanto, si rischia troppo, non
si ha alcuna tutela, nemmeno dal punto
di vista previdenziale, e in alcuni casi si
finisce persino col pagare di tasca propria la benzina per gli spostamenti o i
computer per fare le ispezioni.

LA LUNGA FUGA DEGLI ISPETTORI


La vicenda di 62 ispettori del lavoro senza lavoro assume contorni ancora pi
grotteschi se si prova a ripercorrerla cronologicamente.
il febbraio del 2006, infatti, quando
lallora assessore al Lavoro Francesco
Scoma annuncia, introducendo il convegno di presentazione del corso Ciapi
a Villa Igiea: Attraverso questo progetto
abbiamo anche formato 300 nuovi ispettori del lavoro che presto andranno sul
territorio a rinforzare gli organici degli
Uffici provinciali del Lavoro, per contrastare sempre pi tutte le forme di sfruttamento dei lavoratori.
In realt, il primo colpo alla stima effettuata da Scoma, arriva nel momento
delliscrizione al corso: solo in 220 decidono di prendervi parte.
Passa circa un anno e mezzo. Siamo nel
novembre del 2008. Si prossimi alla
chiusura del corso. In Sicilia e in Italia
accesa la polemica sulle morti bianche.
Lassessore regionale cambiato. Ma non
lottimismo: Presto potranno entrare in
servizio annuncia Carmelo Incardona
i 180 nuovi ispettori del lavoro. I controlli sono fondamentali aggiunge ed
per questo che stiamo aumentando il
numero degli ispettorati del lavoro per i
quali penso anche a un compito di consulenza nei confronti delle aziende sui
temi della sicurezza.
Anche le parole di Incardona resteranno lettera morta. Appena venti giorni
dopo, infatti, agli esami finali del corso
si presenteranno in 130.
Passa quindi quasi un anno. Ma nulla si
muove.
La questione, nel dicembre del 2009, approda pure in Assemblea regionale, dove
il segretario regionale del Pd Giuseppe
Lupo chiede quali motivi, a distanza di
quattro anni dallapprovazione di Formispe nonostante la grave insufficienza di
personale ispettivo, abbiano ad oggi impedito che il personale formato nellambito del progetto possa svolgere ispezione in materia di lavoro.
La palla passa quindi al nuovo as-

Francesco Scoma

La vicenda approda
allArs con due
interrogazioni del Pd.
Mentre lassessore
Leanza annuncia
un piano straordinario
di ispezioni in tutta
la Sicilia e assicura
sul futuro degli ispettori
formati dalla Regione.
Come avevano fatto
anche i predecessori
Scoma e Incardona ...

sessore Leanza . Dopo quattro anni, i


reduci sono appena 78. Diventeranno
62 pochi giorni dopo . Unemorragia
continua . Che si prova ad arrestare
con una serie di incontri con i sindacati. Anche in vista di un piano
straordinario nel quale la Sicilia ha detto lassessore Leanza stata
incaricata dal Consiglio dei Ministri,
assieme alle Prefetture, di effettuare
5000 ispezioni. Vogliamo combattere
qualsiasi episodio di sfruttamento o
di caporalato, da cui possono derivare
episodi come quello di Rosarno, con
la rivolta degli immigrati.
Lultimo incontro, pochi giorni fa, a
met di luglio . E anche in quel caso
un nulla di fatto. O meglio, un nuovo aggiornamento.
Abbiamo incontrato spiega Fabrizio
Masi, dei Cobas-Codir il dirigente
generale Russo . Ci ha detto che entro
la fine del mese, la Regione avanzer
le proprie proposte sulla soluzione di
questa vicenda . Ed quello che auspichiamo anche noi. Prima dellestate,
vorremmo sapere quale sar il futuro

professionale di queste persone, quale sar lorganizzazione generale di


questa figura, e se c, da parte delle
istituzioni, una reale volont di assegnare le mansioni di ispezione a quei
sessanta che sono finora inutilizzati
nei Centri per limpiego.
Anche allArs si torna sulla vicenda,
con una nuova interrogazione del Pd,
stavolta del deputato Vincenzo Marinello, con la quale si chiedono anche
maggiori tutele previdenziali e il ripristino dellindennit di missione. E un
chiarimento sulla voce che circola da
un po, riguardo allinvio in Sicilia di
ispettori del Ministero, con una spesa
per la regione di circa 500mila euro .
Una beffa in pi per gli ispettori fermi.
A noi non risulta conclude Alessandra Russo che verranno inviati
altri ispettori dal Ministero . Magari fosse cos. In Sicilia sono davvero
in pochi. Forse qualcuno ha confuso
quella cifra con quella stanziata dalla
Regione per le missioni. Cio, di fatto,
il rimborso per gli spostamenti.
Gli spostamenti. Per gli ispettori che
si muovono . Perch qualcuno, ancora, fermo negli uffici. Pochi, sparsi
in tutta la Sicilia . Ispettori (in attesa)
del lavoro . Pochi, ma costati quasi
quattro milioni di euro .

Lino Leanza

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