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Un sistema

europeo comune
di asilo
Affari interni

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a trovare le risposte ai vostri interrogativi sullUnione europea.
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suInternet consultando il portale Europa (http://europa.eu).
Una scheda catalografica figura alla fine del volume.
Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dellUnione europea, 2014
ISBN 978-92-79-34633-0
doi:10.2837/71439
Unione europea, 2014
Riproduzione autorizzata con citazione della fonte.
Printed in Belgium
STAMPATO SU CARTA SBIANCATA SENZA CLORO ELEMENTARE (ECF)

Un sistema europeo comune di asilo


Lasilo e lUnione europea
Direttiva relativa alle procedure di asilo
Direttiva sulle condizioni di accoglienza
Direttiva relativa alla qualifica di rifugiato
Regolamento Dublino
Eurodac

Uno spazio di protezione e solidariet


afavore dellepersone pi vulnerabili
Fin dal primo giorno del mio mandato ho fatto del sistema europeo
comune di asilo (CEAS) la mia principale priorit e mi sono impegnata
nei negoziati per realizzarlo. Listituzione del CEAS una conquista
storica, il conseguimento di un obiettivo verso cui tendevano gli Stati
membri dellUE e il Parlamento europeo sin dal 1999.
Il sistema europeo comune di asilo agevoler laccesso alla procedura
di asilo per coloro che necessitano protezione, permetter di prendere
decisioni pi giuste, pi rapide e di migliore qualit in materia di
asilo, garantir che le persone che temono persecuzioni non verranno
costrette a tornare in situazioni di pericolo e offrir condizioni dignitose
e adeguate sia ai richiedenti asilo che a coloro a cui concessa la
protezione internazionale allinterno dellUnione europea.
Il cammino verso questo risultato stato arduo, ma non abbiamo ancora
raggiunto la nostra destinazione finale. Ora occorre dare il massimo
per attuare la normativa e garantire che il sistema comune funzioni
correttamente e in maniera uniforme. Solo allora avremo uno spazio di
protezione e solidariet degno di questo nome e potremo andare fieri del
nostro successo.
Cecilia Malmstrm,

commissaria UE per gli Affari interni

SISTEMA EUROPEO COMUNE DI ASILO (CEAS)


LASILO concesso a coloro che fuggono da persecuzioni o danni gravi.

Attualmente la procedura per la domanda


diasilo simile in tutta lUnione europea
(direttiva procedure).

Le impronte digitali di ogni richiedente asilo sono rilevate e


inviate alla banca dati Eurodac (regolamento Eurodac). Questi
dati sono utilizzati al fine di consentire lidentificazione del paese
responsabile per la domanda di asilo (regolamento Dublino).

I richiedenti asilo beneficiano di condizioni materiali di


accoglienza quali lalloggio e il vitto (direttiva accoglienza).

Un funzionario incaricato, che ha ricevuto una formazione in diritto dellUnione,


assistito da un interprete, svolge un colloquio con il richiedente asilo al fine di
determinare se questi abbia i requisiti per ottenere lo status di rifugiato o la
protezione sussidiaria (direttiva qualifiche e direttiva procedure).

Lasilo non viene concesso al richiedente in primo grado, ma


il rigetto della domanda pu essere impugnato dinanzi alle
autorit giurisdizionali.

Il riconoscimento dello status di rifugiato


o della protezione sussidiaria conferisce
allinteressato alcuni diritti, come la possibilit
di ottenere un permesso di soggiorno, laccesso
al mercato del lavoro e allassistenza sanitaria
(direttiva qualifiche).

Qualora dette autorit


confermino il rigetto della
domanda in primo grado, il
richiedente asilo pu essere
rimpatriato nel proprio paese
dorigine o nel paese di transito.

Lautorit giurisdizionale pu cassare la


decisione di rigetto di primo grado.

LASILO E LUNIONE EUROPEA

IL DOVERE DI PROTEGGERE

Lasilo concesso a coloro che fuggono da persecuzioni o da


danni gravi. Lasilo un diritto fondamentale; la sua concessione
un obbligo internazionale ai sensi della convenzione di Ginevra
del 1951, relativa alla protezione dei rifugiati.

In uno spazio senza frontiere interne e in cui la circolazione


libera occorre adottare un approccio comune a tutta lUnione
europea (UE) nei confronti dellasilo.

I flussi di richiedenti asilo non sono costanti, n distribuiti uniformemente in tutta lUE. Ad esempio, da un picco di 425000
domande presentate negli Stati membri dellUE-27 nel 2001, si
scesi a 200000 nel 2006, ma nel 2012 ne sono state registrate
pi di 330000.

Lasilo non devessere una lotteria. Gli Stati membri dellUE


condividono la responsabilit di accogliere i richiedenti in modo
dignitoso, garantendo loro un trattamento equo e assicurando
che il loro caso venga esaminato secondo norme uniformi in
modo che, indipendentemente dal luogo in cui il richiedente
presenta domanda di asilo, lesito sia equivalente.

LUE, UNO SPAZIO DI PROTEZIONE


Dal 1999 lUnione europea impegnata a creare un sistema europeo
comune di asilo (CEAS) e a migliorare il quadro legislativo in vigore.

La direttiva modificata sulle condizioni di accoglienza prevede


che siano garantite ai richiedenti asilo condizioni materiali di
accoglienza (come lalloggio) umane in tutta lUE e che siano
pienamente rispettati i diritti fondamentali degli interessati.
Essa garantisce inoltre che il trattenimento sia applicato soltanto
come ultima ratio.

La direttiva relativa alla qualifica di rifugiato modificata chiarisce i presupposti per il riconoscimento della protezione internazionale e consentir quindi di adottare decisioni correttamente
motivate in materia di asilo. Migliorer inoltre laccesso dei beneficiari di protezione internazionale ai diritti e alle misure dintegrazione.

Il regolamento Dublino modificato rafforza la protezione dei


richiedenti asilo durante la fase di determinazione dello Stato
responsabile dellesame della domanda e chiarisce le norme che
disciplinano i rapporti tra Stati. Crea un sistema per individuare
tempestivamente i problemi nei sistemi nazionali di asilo o di
accoglienza e per affrontarne le cause allorigine, prima che sfocino in vere e proprie crisi.

Il regolamento Eurodac modificato consentir alle autorit di


contrasto, in circostanze rigorosamente limitate, di accedere alla
banca dati europea delle impronte digitali dei richiedenti asilo
allo scopo di prevenire, identificare o indagare i reati pi gravi,
come lomicidio o il terrorismo.

Ora sono state approvate nuove norme a livello dellUE che definiscono standard comuni elevati e potenziano la cooperazione, per assicurare ai richiedenti asilo, dovunque presentino domanda, parit di
trattamento in un sistema aperto ed equo. In breve:

La direttiva relativa alle procedure di asilo modificata diretta


a garantire decisioni in materia di asilo pi eque, rapide e di
migliore qualit. I richiedenti asilo che presentano esigenze particolari riceveranno il sostegno necessario per illustrare la loro
richiesta, e in particolare aumenter la protezione dei minori non
accompagnati e delle vittime di tortura.
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DIRETTIVA RELATIVA ALLE


PROCEDURE DI ASILO

Devono essere assicurate garanzie comuni per coloro che fuggono da persecuzioni e necessitano della protezione
internazionale; i richiedenti asilo devono avere accesso a procedure di asilo eque ed efficienti.
COS LA DIRETTIVA PROCEDURE?
La direttiva procedure(1) disciplina lintero iter di una domanda di
asilo, in particolare: come presentare la domanda, come esaminarla,
che tipo di assistenza fornire al richiedente asilo, come presentare
ricorso e se il ricorso consenta allinteressato di soggiornare sul territorio, cosa fare qualora il richiedente si renda irreperibile o come
gestire le domande reiterate.
La direttiva precedente costituiva, allepoca della sua adozione, il
minimo comun denominatore tra gli Stati membri. Le sue disposizioni si sono spesso rivelate troppo vaghe e le deroghe previste hanno
consentito agli Stati membri di mantenere le proprie norme, anche
quando erano al di sotto degli standard minimi convenuti.

I PROGRESSI PRINCIPALI
La nuova direttiva relativa alle procedure di asilo(2) molto pi precisa: crea un sistema coerente che garantisce che tutte le decisioni in
materia siano adottate in modo pi efficiente ed equo e che tutti gli
Stati membri esaminino le domande in base a norme comuni di elevata qualit.

Fissa regole pi chiare per la presentazione della domanda di


asilo: ad esempio, saranno prese specifiche disposizioni alle frontiere in modo che chiunque intenda chiedere asilo possa farlo in
modo rapido ed efficace.

Le procedure saranno pi celeri ed efficienti: in linea di massima,


la durata di una procedura di asilo non sar superiore a sei mesi.

(1) Direttiva 2005/85/CE del Consiglio, del 1dicembre 2005 , recante norme
minime per le procedure applicate negli Stati membri ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di rifugiato (GU L 326 del 13.12.2005,
pag.13).
(2) Direttiva 2013/32/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26giugno 2013 , recante procedure comuni ai fini del riconoscimento e della revoca
dello status di protezione internazionale (rifusione) (applicabile dal 21 luglio
2015) (GU L 180 del 29.6.2013, pag. 60).

Sar fornita una migliore formazione ai responsabili delle decisioni e un sostegno pi tempestivo al richiedente, in modo da
poter esaminare rapidamente la domanda completa. Si tratta di
investimenti che permetteranno complessivamente un risparmio,
dal momento che i richiedenti asilo trascorreranno meno tempo
in strutture di accoglienza pubbliche, diminuiranno le decisioni
erronee e quindi anche il numero di ricorsi costosi.

Le persone che necessitano di unassistenza speciale (ad esempio per motivi di et, disabilit, malattia, orientamento sessuale
o esperienze traumatiche) riceveranno un sostegno adeguato,
compreso un periodo di tempo sufficiente, per spiegare la loro
richiesta. Per i minori non accompagnati le autorit nazionali
nomineranno un rappresentante qualificato.

I casi presumibilmente infondati potranno essere gestiti


mediante procedure speciali (procedura accelerata e procedura di frontiera). Le norme per lapplicazione di queste procedure sono chiare, onde evitare che si applichino a casi fondati. I
minori non accompagnati richiedenti asilo e le vittime della tortura beneficiano di un trattamento speciale sotto questo aspetto.

Le nuove norme sullimpugnazione dinanzi a un giudice sono


molto pi chiare. Attualmente il diritto dellUnione impreciso
e gli ordinamenti nazionali non sempre garantiscono sufficientemente laccesso alla giustizia, con il risultato che molti casi
sono portati dinanzi alla Corte europea dei diritti delluomo a
Strasburgo, procedura costosa e fonte di incertezza giuridica. Le
nuove norme sono pienamente conformi con i diritti fondamentali e dovrebbero ridurre la pressione sulla Corte di Strasburgo.

Gli Stati membri avranno anche strumenti pi efficaci per far


fronte alle richieste infondate, in particolare quelle reiterate da
parte della stessa persona. Chi non necessita di protezione non
potr pi evitare indefinitamente il rimpatrio presentando continuamente nuove domande di asilo.

DIRETTIVA SULLE CONDIZIONI


DI ACCOGLIENZA

I richiedenti asilo in attesa di una decisione relativa alla loro domanda devono ricevere il necessario a garantire loro
un livello di vita dignitoso.
COS LA DIRETTIVA ACCOGLIENZA?
La direttiva accoglienza(1) riguarda laccesso alle condizioni di accoglienza dei richiedenti asilo in attesa che la loro domanda sia esaminata: garantisce laccesso allalloggio, al vitto, allassistenza sanitaria e
alloccupazione, nonch a cure mediche e psicologiche.

introduce specifiche condizioni di accoglienza per i centri


di trattenimento, come laccesso a spazi allaria aperta e la
comunicazione con gli avvocati, le ONG e i familiari.

La nuova direttiva chiarisce altres lobbligo di effettuare una


valutazione individuale al fine di definire le specifiche esigenze
di accoglienza delle persone vulnerabili; dedica unattenzione
particolare ai minori non accompagnati e alle vittime di tortura
e garantisce che i richiedenti asilo vulnerabili possano ricevere
anche un sostegno psicologico; disciplina infine le qualifiche dei
rappresentanti per i minori non accompagnati.

Laccesso alloccupazione per un richiedente asilo deve ora essere


concesso entro un periodo massimo di nove mesi.

In passato, le pratiche divergenti tra gli Stati membri rendevano inadeguate le condizioni materiali di accoglienza per i richiedenti asilo.

PRINCIPALI RISULTATI
La nuova direttiva accoglienza(2) mira a stabilire norme migliori e pi
armonizzate sulle condizioni di accoglienza in tutta lUnione.

Per la prima volta sono state adottate norme comuni dettagliate


sulla questione del trattenimento dei richiedenti asilo, garantendo che i loro diritti fondamentali siano pienamente rispettati.
In particolare, la direttiva:
contiene un elenco completo dei presupposti per il trattenimento, contribuendo cos ad evitare pratiche arbitrarie, e
limita il pi possibile il periodo del trattenimento;
riduce il trattenimento per le persone vulnerabili, in particolare i minori;
istituisce importanti garanzie giuridiche quali laccesso
allassistenza legale gratuita e informazioni scritte allatto
della presentazione di un ricorso contro un provvedimento
di trattenimento;

(1) Direttiva 2003/9/CE del Consiglio, del 27 gennaio 2003, recante norme
minime relative allaccoglienza dei richiedenti asilo negli Stati membri (GU
L 31 del 6.2.2003, pag. 18)
(2) Direttiva 2013/33/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26giugno 2013, recante norme relative allaccoglienza dei richiedenti protezione
internazionale (rifusione) (applicabile dal 21 luglio 2015) (GU L 180 del
29.6.2013, pag. 96).

DIRETTIVA RELATIVA ALLA


QUALIFICA DI RIFUGIATO

Prima di poter ricevere asilo, necessario ottenere il riconoscimento dello status di rifugiato o di beneficiario
diprotezione sussidiaria.
COS LA DIRETTIVA QUALIFICHE?

prevenzione dalle frodi, e garantendo la coerenza rispetto alla


giurisprudenza della Corte di giustizia.

La direttiva qualifiche(1) stabilisce le condizioni per la concessione


della protezione internazionale.

Le sue disposizioni istituiscono altres una serie di diritti relativi alla


protezione contro il refoulement (respingimento), ai permessi di soggiorno, ai documenti di viaggio e allaccesso alloccupazione, allistruzione, allassistenza sociale e sanitaria, allalloggio e alle misure
dintegrazione, mentre norme specifiche disciplinano la situazione di
minori e persone vulnerabili.

La direttiva armonizza in larga misura i diritti concessi a tutti i


beneficiari di protezione internazionale (rifugiati riconosciuti e
beneficiari della cosiddetta protezione sussidiaria) in materia di accesso alloccupazione e allassistenza sanitaria. Estende
altres la durata della validit dei permessi di soggiorno per i
beneficiari di protezione sussidiaria.

La direttiva garantisce che si tenga maggiormente conto dellinteresse superiore del minore e degli aspetti legati al genere nella
valutazione delle domande di asilo, oltre che nellapplicazione
delle norme sul contenuto della protezione internazionale.

La direttiva migliora laccesso dei beneficiari di protezione internazionale ai diritti e alle misure a favore dellintegrazione. Tiene
maggiormente conto delle specifiche difficolt pratiche incontrate dai beneficiari di protezione internazionale.

Una certa imprecisione delle norme minime contenute nella precedente direttiva ha fatto s che siano rimaste divergenze tra uno Stato
membro e laltro per quanto riguarda le normative e le pratiche in
materia di asilo. Le possibilit di concessione della protezione internazionale possono variare enormemente a seconda dello Stato membro
che tratta la domanda di asilo.

I PROGRESSI PRINCIPALI
La nuova direttiva qualifiche(2) contribuir a migliorare la qualit del
processo decisionale e garantir che coloro che fuggono da persecuzioni, guerre e torture siano trattati in modo equo ovunque nellUE.

La direttiva chiarisce le condizioni per la concessione della protezione internazionale e permette di adottare decisioni pi circostanziate, migliorando lefficacia della procedura di asilo e la

(1) Direttiva 2004/83/CE del Consiglio, del 29 aprile 2004, recante norme
minime sullattribuzione, a cittadini di paesi terzi o apolidi, della qualifica di
rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale, nonch norme minime sul contenuto della protezione riconosciuta(GU L 304 del
30.9.2004, pag. 2).
(2) Direttiva 2011/95/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13dicembre 2011, recante norme sullattribuzione, a cittadini di paesi terzi o apolidi,
della qualifica di beneficiario di protezione internazionale, su uno status uniforme per i rifugiati o per le persone aventi titolo a beneficiare della protezione
sussidiaria, nonch sul contenuto della protezione riconosciuta (rifusione)
(applicabile dal 22 dicembre 2013) (GU L 337 del 20.12.2011, pag. 9).

REGOLAMENTO DUBLINO

Ogni domanda di asilo presentata nel territorio dellUnione europea deve essere esaminata e ciascuno Stato membro
dellUE deve essere in grado di determinare se e in quali casi responsabile della gestione di una domanda di asilo.
COS IL REGOLAMENTO DUBLINO?
Il principio fondamentale del regolamento Dublino(1) che la responsabilit dellesame di una domanda incombe principalmente allo Stato
membro che ha svolto il ruolo maggiore relativamente allingresso o
al soggiorno del richiedente nellUE. I criteri per stabilire tale responsabilit sono, in ordine gerarchico, considerazioni di natura familiare,
il possesso recente di un visto o permesso di soggiorno in uno Stato
membro, lingresso regolare o irregolare del richiedente nellUE.
Dallesperienza maturata con il precedente sistema emersa tuttavia
la necessit di affrontare meglio le situazioni di particolare pressione
sulle capacit di accoglienza e sui sistemi di asilo degli Stati membri.

I PROGRESSI PRINCIPALI
Il nuovo regolamento Dublino(2) istituisce procedure efficaci ai fini
della protezione dei richiedenti asilo e migliora lefficienza del sistema
grazie ai seguenti elementi:

un meccanismo di allerta rapido, di preparazione e di gestione in


caso di crisi, al fine di affrontare alla radice le cause delle disfunzioni dei sistemi nazionali dasilo o i problemi derivanti da particolari sollecitazioni;
una serie di disposizioni sulla protezione dei richiedenti, come il
colloquio personale obbligatorio, le garanzie per i minori (tra cui
una descrizione dettagliata dei fattori su cui dovrebbe basarsi la

valutazione dellinteresse superiore del minore) e maggiori possibilit di ricongiungimento familiare;


la possibilit che il ricorso abbia un effetto sospensivo sullesecuzione del trasferimento per il periodo durante il quale il ricorso
stesso giudicato, insieme alla garanzia del diritto di rimanere
nel territorio in attesa della decisione di un giudice in merito alla
sospensione del trasferimento in pendenza del ricorso;

lobbligo di garantire assistenza legale gratuita su richiesta;

ununica motivazione per il trattenimento: il rischio di fuga; la


stretta limitazione della durata del trattenimento;

la possibilit per i richiedenti asilo, che in alcuni casi possono


essere considerati migranti irregolari e rimpatriati in applicazione della direttiva rimpatri, di essere trattati ai sensi della
procedura Dublino, che offre loro una protezione maggiore della
direttiva rimpatri;

lobbligo di garantire il diritto di impugnare la decisione di trasferimento;

maggiore chiarezza giuridica sulle procedure tra Stati membri


(ad esempio, scadenze stabilite in maniera esaustiva e pi chiara).
Lintera procedura Dublino non pu durare pi di 11 mesi per
la presa in carico dellinteressato, o non pi di 9 mesi per il suo
trasferimento (salvo in caso di fuga o di detenzione).

(1) Regolamento (CE) n. 343/2003 del Consiglio, del 18 febbraio 2003, che stabilisce i criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per lesame di una domanda dasilo presentata in uno degli Stati membri
da un cittadino di un paese terzo (GU L 50 del 25.2.2003, pag. 1).
(2) Regolamento (UE) n.604/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del
26giugno 2013, che stabilisce i criteri e i meccanismi di determinazione dello
Stato membro competente per lesame di una domanda di protezione internazionale presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un paese terzo
o da un apolide (rifusione) (applicabile dal 1 gennaio 2014) (GU L 180 del
29.6.2013, pag. 31).

EURODAC

Il sistema Eurodac aiuta gli Stati membri dellUE a determinare la responsabilit per lesame delle domande di asilo
grazie al confronto dei dati relativi alle impronte digitali.
CHE COS LEURODAC?
Il regolamento Eurodac(1) ha istituito una banca dati dellUE per le
impronte digitali dei richiedenti asilo. Quando una persona chiede
asilo, ovunque si trovi nellUE, le sue impronte digitali vengono trasmesse al sistema centrale dellEurodac. Operativo dal 2003, lEurodac si dimostrato un ottimo strumento informatico.

Fino ad oggi la banca dati Eurodac poteva essere utilizzata solo


ai fini dellasilo. Il nuovo regolamento permette ora alle forze di
polizia nazionali e ad Europol di confrontare le impronte digitali
connesse ad indagini penali con quelle contenute nellEurodac.
Tale operazione avr luogo in circostanze strettamente controllate e solo a fini di prevenzione, accertamento e indagine di reati
di terrorismo e di altri reati gravi.

Sono stati tuttavia necessari alcuni aggiornamenti, in particolare per


ridurre i ritardi nella trasmissione da parte di alcuni Stati membri, per
risolvere questioni legate alla protezione dei dati e per contribuire alla
lotta al terrorismo e alla criminalit organizzata.

Tra le garanzie specifiche rientrano lobbligo di controllare


prima tutte le banche dati dei casellari giudiziari e di limitare
le ricerche ai soli reati pi gravi, quali lomicidio e il terrorismo.

I PROGRESSI PRINCIPALI
Il nuovo regolamento(2) migliora il regolare funzionamento dellEurodac.

Definisce nuovi termini per la trasmissione delle impronte digitali, riducendo i tempi tra la loro ricezione e il loro invio allunit
centrale di Eurodac.

Garantisce inoltre la piena compatibilit con la legislazione pi


recente in materia di asilo e risponde meglio alle esigenze di protezione dei dati.

(1) Regolamento (CE) n. 2725/2000 del Consiglio, dell11 dicembre 2000,


che istituisce lEurodac per il confronto delle impronte digitali per lefficace applicazione della convenzione di Dublino (GU L 316 del 15.12.2000,
pag.1).
(2) Regolamento (UE) n.603/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del
26giugno 2013, che istituisce lEurodac per il confronto delle impronte digitali per lefficace applicazione del regolamento (UE) n.604/2013 che stabilisce
i criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per
lesame di una domanda di protezione internazionale presentata in uno degli
Stati membri da un cittadino di un paese terzo o da un apolide e per le richieste
di confronto con i dati Eurodac presentate dalle autorit di contrasto degli Stati
membri e da Europol a fini di contrasto, e che modifica il regolamento (UE)
n. 1077/2011 che istituisce unagenzia europea per la gestione operativa dei
sistemi IT su larga scala nello spazio di libert, sicurezza e giustizia (rifusione)
(applicabile dal 20 luglio 2015) (GU L 180 del 29.6.2013, pag. 1).

Inoltre, prima di procedere a una verifica Eurodac, le autorit


di contrasto devono effettuare un confronto delle impronte
digitali con i dati contenuti nel sistema di informazione visti
(laddove consentito).
I controlli da parte delle autorit di contrasto non possono
essere effettuati in modo sistematico, ma soltanto in caso
di estrema necessit, nel rispetto di tutte le condizioni di
accesso.
Nessun dato ricevuto dallEurodac pu essere scambiato
con paesi terzi.

COME OTTENERE LE PUBBLICAZIONI DELLUNIONE EUROPEA


Pubblicazioni gratuite:

una sola copia:


tramite EU Bookshop (http://bookshop.europa.eu);

pi di una copia o poster/carte geografiche:


presso le rappresentanze dellUnione europea (http://ec.europa.eu/represent_it.htm), presso
le delegazioni dellUnione europea nei paesi terzi (http://eeas.europa.eu/delegations/index_it.htm),
contattando uno dei centri Europe Direct (http://europa.eu/europedirect/index_it.htm),
chiamando il numero 00 800 6 7 8 9 10 11 (gratuito in tutta lUE) (*).
(*)

Le informazioni sono fornite gratuitamente e le chiamate sono nella maggior parte dei casi gratuite
(con alcuni operatori e in alcuni alberghi e cabine telefoniche il servizio potrebbe essere a pagamento).

Pubblicazioni a pagamento:

tramite EU Bookshop (http://bookshop.europa.eu).

Abbonamenti:

tramite i distributori commerciali dellUfficio delle pubblicazioni dellUnione europea


(http://publications.europa.eu/others/agents/index_it.htm).

DR-04-13-088-IT-C
doi:10.2837/71439

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