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Ges porta i tre discepoli sopra un monte

alto.
La montagna la terra dove si posa il primo raggio di sole e indugia l'ultimo, la terra che si innalza nella luce, la pi vicina
al cielo, quella che Dio sceglie per parlare e rivelarsi. Infatti lass appaiono Mos
ed Elia, gli unici che hanno veduto Dio. E
si trasfigur davanti a loro. Il Vangelo
non evidenzia nessun particolare della
trasfigurazione, se non quello delle vesti
diventate splendenti.
Ma se cos luminosa la materia degli
abiti che coprono il corpo, quale non sar
lo splendore del corpo? E se cos il corpo, cosa sar del cuore? come quando il
cuore in festa e la festa si comunica al
volto, e di festa sono anche i vestiti.

Pietro prende la parola: che bello essere


qui! Facciamo tre capanne. L'entusiasmo di Pietro, la sua esclamazione stupita:
che bello! ci fanno capire che la fede per
essere vigorosa, deve discendere da uno
stupore, da un innamoramento, da un che
bello! gridato a pieno cuore. Ci che seduce Pietro non l'onnipotenza di Dio,
non lo splendore del miracolo, ma la bellezza del volto di Ges. Quel volto il
luogo dove l'uomo si sente finalmente a
casa: qui bello stare!
Una cosa certa: se non incontriamo la
bellezza di Dio, non riusciremo mai a
consegnarci a lui. Ad alcuni accade come
Abramo e come agli apostoli: prima vivono la gloria e la bellezza, poi affrontano
la croce. Altri, come Simeone, vivono tutta la vita sulla croce per poi incrociare lo

sguardo della bellezza di Dio. La nostra


quaresima anche questo: attesa! Senza
bellezza non possiamo vivere. Lo sappiamo. Bellezza della natura, bellezza dell'arte, bellezza dei gesti e dell'affetto degli
amici. Bellezza che ci porta, in qualche
modo verso Dio. La conversione alla bellezza improvvisa. Dostoievski diceva:
La bellezza salver il mondo. E noi, siamo spinti a vivere nella bellezza della relazione e della verit, della compagnia
agli uomini e della Parola, per dire e dare
ai nostri fratelli e sorelle la speranza di
una Presenza che ancora si deve svelare
nella sua totalit.
Il Vangelo di domenica scorsa chiedeva:
convertiti. La conversione come il movimento del girasole, questo girarsi verso
la luce. Il Vangelo di oggi, offre il risulta-

to: mi giro e trovo il sole, che bello essere qui sono irradiato, mi illumino, mi
imbevo e godo della luce, quella luce il
simbolo primo di Dio. E tutti noi dobbiamo continuare a caminare verso quella
luce.

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