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Composita solvantur

di Franco Fortini

Letteratura italiana Einaudi

Edizione di riferimento:

Einaudi, Torino 1994

Letteratura italiana Einaudi

Sommario
Sommario
Lanimale
Qualcuno fermo
Le piccole piante
Dimmi, tu conoscevi
Sono nella stanza
E cos una mattina
Disoccupato
Stanotte

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Elegie brevi
Saba
In memoria di E. V.
Per J.-Ch. V., dopo una lite
Lavori in corso
Dove ora siete
Quella che
Da una canzone dei primi del secolo
Una semplice nebbia
Nel cortile
Compiendo settantacinque anni
Su di un calendario svizzero

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Sette canzonette del Golfo


Ah letizia
Lontano lontano
Se la tazza
Gli imperatori

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Letteratura italiana Einaudi

Sommario
Come presto
Aprile torna
Se mai laida

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La salita
Linverno
Italia 1977-1993
Questo verso
Il custode
La salita

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Composita solvantur
Transi hospes
Sopra questa pietra
Cos non fu
Guardo di notte
il temporale
Ruotare su se stessi
La notte oppresse
Se volessi unaltra volta

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E questo il sonno...

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Appendice di light verses e imitazioni


Lincontro
Ausgrenzung
Limes
La spedizione di La Condamine
A un critico

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Letteratura italiana Einaudi

iv

Sommario
Ancora sul Golfo
Considero errore
Durable 5168
E tintele per sante
Orazio al bordello basco
Da Hegel
Da Baudelaire
Da Brecht
Da Heaney

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Letteratura italiana Einaudi

LANIMALE

Letteratura italiana Einaudi

Franco Fortini - Composita solvantur

QUALCUNO FERMO...
Qualcuno fermo, lontano, riparte, dove
la strada svolta nel bosco tra pietre e siepi.
Poi rieccolo, tra le vigne, pi lontano. Non vede
o, se vede, non conosce pi.
Che sera
senz ombre, erbe, la vostra. Enorme lalbero
in aria, su chi va...
E mai non era nostra
la schiuma dello stagno
o il ruvido lentischio, nulla avevamo compreso,
non il sentiero, non il paese chiuso
dove non cera anima viva
e tocca invano ai selci il passo
del segnato da Dio.
Fra poco sar buio, sar lurlo
daria, dei cani alla catena e
delle piccole fiere le veloci
le disperate imprese.
Ma prima di rispondere di no,
ecco, guardiamo ancora, vi prego, i prati
dove in pianto eravamo passati,
le vigne e di alti nidi immenso lalbero!
E fedeli chiediamo di portare
unaltra volta ancora
ai mormorii della fedele mezzanotte
lintelletto delle erbe e il nostro.

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Letteratura italiana Einaudi

Franco Fortini - Composita solvantur

LE PICCOLE PIANTE...
Le piccole piante mi vengono incontro e mi dicono:
Tu, lo sappiamo, nulla puoi fare per noi.
Ma se vorrai entreremo nella tua stanza,
rami e radici fra le carte avranno scampo.
Ho detto di s a quella loro domanda
e il gregge di foglie ora qui che mi guarda.
Con le foreste riposer e le erbe sfinite,
vinte innumerabili armate che mi difendono.

Letteratura italiana Einaudi

Franco Fortini - Composita solvantur

DIMMI, TU CONOSCEVI...
Dimmi, tu conoscevi, vero, quanto sia indegna
questa vergogna di vecchiezza?
Con la punta del sandalo hai messo in fuga
lo scorpione mentecatto.
I microcircuiti gli scattano, arranca
verso la cunetta ancora molle.
E i cari amici che ora qualche anno
non vennero in vacanza, li hai pi veduti? Davvero
li avevi conosciuti? Meravigliosa
la maest di tanta sorte.
La nostra debolezza era dunque cos forte.
Lo scorpione tentenna la sua rabbia,
il suo programma.

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Ma ti prometto, avrai il sonno, avrai la fede nel padre,


e nel tuo sonno onnipotenti fiumi
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dove sarai felice, neri di notte. Al traghetto
batte fra le canne della riva una vedova barca pensosa.
Lo scorpione ha serrato nel nido di rena
la mente, rattratto riposa.

Letteratura italiana Einaudi

Franco Fortini - Composita solvantur

SONO NELLA STANZA...


Sono nella stanza dove tutto ordinato
dove tutto settembre.
Sul davanzale si agitano, avvisate
dei mutamenti celesti, le formiche.
Nessuna melodia nasconda qui
una severit modesta
la sola che non disconviene.
Assonanze! Le vostre ragioni
quando la notte senza movimento
dal fondo dei legni le odo.
Ma il tarlo che rodeva non c pi
ma immaginari i cigolii.
Voi nei sistemi strani che le disperazioni
levano dentro il folto arduo del mondo
e ora nella stanza calma
dellantenato che sono o divengo

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immobili indifesi
ragni esili pendete.

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Franco Fortini - Composita solvantur

E COS UNA MATTINA...


E cos una mattina di marzo aprivo le persiane
e rosa tutto fiori cera un albero.
Mi diceva Carlo Thouar che avevo molta fortuna
a non vedere solo case scialbe.
S proprio bello dicevo. C la magnolia altissima 5
che ho messo nelle poesie e una volta anche scrissi
dello strido di una foglia
e di uccelli caduti di nido.
Ma quelli non erano qui.
Li avevo pianti da bambino.
Che feci in terra la buca per un corpicino
e una croce di stecchi ci avevo messo.
Anche mia figlia da piccola fece lo stesso,
accucciata e severa,
e poi non si trov mai pi dovera
fra lerba quel sepolcro.
Fra lerba... Non
davvero questione di tempo o di spazio!
Dalla finestra mi tolgo, caro Carlo, non sazio.
Eppure lo conosco
di che cosa composto il giardino
fresco fiorito marzolino
dove visi votivi minuti
di spiriti mesti dai rami
come corolle oscillano.

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Franco Fortini - Composita solvantur

DISOCCUPATO...
Disoccupato o in cerca di prima occupazione
infante scolaro studente
questa ecco la prova
della fragilit capillare
del secreto vaginale, del sangue
occulto.
Oh linutile piet che vi colora
vanissime metriche pause! Volete
levarvi via, sparire
subito

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o sperate in quel dio che vi innamora?

Letteratura italiana Einaudi

Franco Fortini - Composita solvantur

STANOTTE...
Stanotte un qualche animale
ha ucciso una bestiola, sottocasa. Sulle piastrelle
che illumina un bel sole
ha lasciato uno sgorbio sanguinoso
un mucchietto di visceri viola
e del fiele la vescica tutta doro.
Chiss dove ora si gode, dove dorme, dove sogna
di mordere e fulmineo eliminare
dal ventre della vittima le parti
fetide, amare.
Vedo il mare, celeste, lietissime le vele.
E non vero.
Il piccolo animale sanguinario
ha morso nel veleno
e ora cieco di luce
stride e combatte e implora dagli spini piet.

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Franco Fortini - Composita solvantur

ELEGIE BREVI

Letteratura italiana Einaudi

Franco Fortini - Composita solvantur

SABA
La mattina di luglio
e a volo lacqua della manichetta
va su gradini e foglie
e l di certo contenta mia moglie
allegra agita lo scintillo...
Va la memoria ad un verso di Saba.
Ma ne manca una sillaba. Per quanti
anni lho male amato
infastidito per quel suo delirio
biascicato, per quel rigiro
desistenza...
E ora che riposano
il suo libro e il mio corpo
indifferenti
come un sasso o una pianta
o una invincibile ombra nel bosco
(nel vuoto il sole savventa
e uniride ne grida) riconosco
con lo stupore di chi vede il vero
lunga la poesia, lungo lerrore.

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Parevi stanca, parevi ammalata


ma tho riconosciuta, io che tho amata.

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Franco Fortini - Composita solvantur

IN MEMORIA DI E. V.
In forma di preziosa pietra opale
ti hanno visto converso stupiti gli amici
o tu che i sogni nostri percuoterai
orrore lasciando e scompiglio.
Piccolo oggetto chiaro era la faccia
nella cassa, fra i libri. Domandi ora chi era?
Risponder: da vivo lo avevo conosciuto
poi chiuso chiuso cos lho veduto.

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Franco Fortini - Composita solvantur

PER J.-CH. V., DOPO UNA LITE


La forma singolare dello spettro
fu per le strade alte a notte acuta.
E tu infuriavi contro te nel petto.
Ma se le menti avessero veduta
la seguace curiosa a noi daccanto,
la degli anni maestra, altre e di aiuto

grida fra noi, fratello, altro il compianto...


1991.

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Franco Fortini - Composita solvantur

LAVORI IN CORSO
Le nuvole volanti e i lumi intensi!
I cittadini delleterna vita!
(E i beati cortei oltre le lagrime
sorridenti, in attesa; e lalto tempio
della promessa, ecc.).

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Franco Fortini - Composita solvantur

DOVE ORA SIETE...


Dove ora siete, infelici studenti,
nelle sere delle nevi vane,
aule nere, Siena, di conventi,
trattorie di salsicce, cacio, pane...
*
E anche tu, Giacomo, te ne sei andatovia
nel vello di te medesimo impigliato.
Piangere non sai pi sai solo leggere
e in tuo terrore quasi piangendo leggi.
E vattene anche tu, Alfonso e tu Pier Giorgio
e tu Grazia che ormai
e Elio e Raniero e Vittorio
e quanti ancora.
Vengono, siedono nella poltrona sdruscita,
chiedono il portacenere, vogliono sapere.
Alla porta li accompagno con un benevolo sorriso.
E tornate dico a quelli che non torneranno.

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Franco Fortini - Composita solvantur

QUELLA CHE...
Quella che.
ritornata questa notte in sogno.
Uno dei miei compivo ultimi anni.
Sono, le chiesi, vicino a morire?
Sorrise come allora.
Di te so, mi rispose, tutto. Lascia
quel brutto impermeabile scuro.

Ritornerai comeri.

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Franco Fortini - Composita solvantur

DA UNA CANZONE DEI PRIMI DEL SECOLO


O vita, o vita mia,
o cuore di questo cuore,
come sono corse le nostre ore,
come lunga la via!
Se parole dico ancora, se
guardo e non so pi che cosa,
la prima e lultima sarai per me,
ansia mia amorosa.

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Franco Fortini - Composita solvantur

UNA SEMPLICE NEBBIA...


Una semplice nebbia si chiusa
su alberi e torri e si altera lora
in un poco di bruno e rosa
che la spera del sole fora.
Giovani ansie, piet per voi
che ai sassi dei giardini la mattina
vi umiliate. Piet per il filo di gioia
che non basta. Per la noia che vi affina.
Egli vorrebbe dimpeto volare
nel passo del pensieroso, nella gola della vergine,
nella disperazione che a tutto acconsent.
Ma dlstingue invece le foglie chiare

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gi placcate in pozze e lastre.

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Franco Fortini - Composita solvantur

NEL CORTILE...
Nel cortile, nel giardino nero
di vecchia neve, c un grande fuoco
di ramaglie, un fuoco vero.
Che bello! oltre lArena si rapprende
un resto daltro secolo viola e verde
e la notte distende le sue imprese.
Vuol dire che febbraio savvicina.
Il Centro Meccanografico lampeggia luce turchina.
Salgono ai quarti piani le faville
e la fiamma volge un fumo delizioso
che ai vecchi fa lucenti le pupille.

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Il fuoco profuma. Il fuoco sprizza fino al terzo piano.


Odora laria di buona essenza.
Sporgono la testa alle finestre i vecchi e chiamano
i ragazzi a vedere linsolita festa.
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Franco Fortini - Composita solvantur

COMPIENDO SETTANTACINQUE ANNI


Com che sei venuto a questo sole chiaro
e al sedile delle lisce mattonelle?
Ora sul fondo delle tue pupille
il mondo senza fine vero appare.
Sei quel che allora un giovane non vide:
lo spruzzo del delfino, la dritta sterna bianca,
questa ira ostinata che ti stanca,
la gabbianella minuta che ride.

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Franco Fortini - Composita solvantur

SU DI UN CALENDARIO SVIZZERO
Tu non vorresti crederlo ma veramente
delicata dagli erebi del monte
liride va e gli olii delle essenze
filano in ombra e in sole lungo il monte.
Fina goccia per il succo dellinsetto,
tutto ancora . Misura il bene interno:
tanto dal cielo fino al basso inferno
quanto da te a te che attento aspetti

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Franco Fortini - Composita solvantur

SETTE CANZONETTE DEL GOLFO

Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

AH LETIZIA...
Ah letizia del mattino!
Sopra lerba del giardino
la favilla della bava,
della bava del ragnetto
che saffida al ventolino

Lontanissime sirene
dautostrada, il sole viene!
Che domenica, che pace!
la pace del vecchietto,
lora linda che gli piace.

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Le formiche in fila vanno.


Vanno a fare, ehi! qualche danno
alle pere gi mature...
Quanto sole sul muretto!
Le lucertole lo sanno.

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Franco Fortini - Composita solvantur

LONTANO LONTANO...
Lontano lontano si fanno la guerra.
Il sangue degli altri si sparge per terra.
Io questa mattina mi sono ferito
a un gambo di rosa, pungendomi un dito.
Succhiando quel dito, pensavo alla guerra.
Oh povera gente, che triste la terra!

Non posso giovare, non posso parlare,


non posso partire per cielo o per mare.
E se anche potessi, o genti indifese,
ho larabo nullo! Ho scarso linglese!

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Potrei sotto il capo dei corpi riversi


posare un mio fitto volume di versi?
Non credo. Cessiamo la mesta ironia.
Mettiamo una maglia, che il sole va via.

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Franco Fortini - Composita solvantur

SE LA TAZZA...
Se la tazza mi darai
che mi piace, la mia tazza
con il manico marrone,
gentilissima ragazza,
tu felice mi farai.

Il suo manico ha il colore


del pi vivo e ricco t
ma riflette anche il turchino
del leggero cielo se
leggero come te.

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Franco Fortini - Composita solvantur

GLI IMPERATORI...
Gli imperatori dei sanguigni regni
guardali come varcano le nubi
cinte di lampi, sui notturni lumi
dellorbe assorti in empi o rei disegni!
Gi fulminanti tra fetori e fumi
irte scagliano schiere di congegni:
vedi femori e cerebri e nei segni
impressi umani arsi rappresi grumi.
A noi gli di porsero pace. Ai nostri
giorni occidui si avvivano i vigneti
e i seminati e di fortuna un riso.

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Noi bea, lieti di poco, un breve riso,


unaperta veduta e i chiusi inchiostri
che gloria certa serbano ai poeti.

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Franco Fortini - Composita solvantur

COME PRESTO...
Come presto passato linverno
fra clamori terribili e vani!
Le battaglie di popoli estrani
che mai sono in confronto alleterno,
alleterno degli ippocastani
che dai ceppi si industriano lenti
a sperare germogli lass?
E tu assorta graziosa annoiata
sul terrazzo, in pigiama pervinca
forse chiedi al mattino che vinca
come il sole la bruma ostinata
cos il bene sui campi cruenti?
Ma domenica, marzo: non senti
che un altranno, e il suo peggio, svan?

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Franco Fortini - Composita solvantur

APRILE TORNA...
Aprile torna e a sera un frescolino
irrita gote di ragazze accese:
in un palio ciclistico protese
volanti rubiconde mutandine.
Come rauche ora vociano parole
quasi laide nellaria della sera!
Fu dolce, in altro tempo, primavera.
Godono pepsi cola ignude gole.
I ragazzi le annusano. Una bella
pass, di zinne e deltidi ribaldi
e daltro che acre un d mi fu diletto.

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Ma come mai sensibile diletto


trovar non so che me attonito scaldi?
S, daprile il dormire cosa bella.

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Franco Fortini - Composita solvantur

SE MAI LAIDA...
Se mai laida una limaccia
quando a ottobre laria spenta
lenta bava perse lenta
che di lunga e liscia traccia
porri o sedani segn,

metaldide in grigi grani


fai che inghiotta; e a globo stretta
plasma e anima rimetta.
Quanti soli gi lontani
la lucertola mir!

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Lento a di crudeli e ignoti


va il mio bruno ultimo fiele...
Dove volgi, ansia fedele?
A che vomito mi voti,
cara meta che non ho?

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Franco Fortini - Composita solvantur

LA SALITA

Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

LINVERNO
da Agrippa dAubign
Le mie voglie, pi sterili che belle,
Volano via. Voi lo sentite, rondini,
Si dissipa il tepore, avanza il freddo.
I nidi siano altrove. Non turbate
Di ciarle i sonni, di sterco le mense.
Dorma in pace la notte del mio inverno.
Scarso si trae ormai sul mondo il sole.
Meno scalda ma illumina costante.
Senza rimpianti mi tramuto, quando
Di falsi amori fatui mi rimorde.
Linverno amo, che me di vizi monda,
Di morbi laria, di serpi la terra.
Candido il capo gravano le nevi.
Stempra quei geli il sole che mi lampada
Ma scioglierli non pu, corto febbraio.
Nevi, scorrete al cuore in freddi rivi
N cenere arda che altri incendi avvivi
Quali, cinto di fiamme, un giorno amai.
Spenta la vita, gi non sar spento.
Lampegger di me lo zelo santo
Ardente per la santa arca divina.
Sia dei miei resti un olocausto ai templi,
Ghiaccio ai fuochi empi, rsina ai celesti,
Torcia raggiante e no funesta fiaccola.
Breve il piacere ma breve la doglia.
Di usignoli silenzio e di Sirene.
Nessuno, vedi, i frutti e i fiori coglie
N speranze lusinga ombra di bene.

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Franco Fortini - Composita solvantur

Beata estrema et linverno viene


Che tutto gode e pi non d travaglio.
Ma prossima la morte e a una immortale
Vita, chiusa la falsa, apre le porte
Vita di vita e morte della morte.
Chi gli agi fugge per amar naufragi?
A chi, pi del riposo, il viaggio piace
E il lungo errare pi dolce del porto?

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Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

ITALIA 1977-1993
Hanno portato le tempie
al colpo di martello
la vena allago
la mente al niente.
Per le nostre vie
ancora rispondevano
a pugno su gli elmetti.

O imparavano nelle cantine


come il polso pu resistere
allo scatto
dello sparo.

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Compagni.
Non andate cos.
Ma voi senza parlare
mi rispondete: Non ricordi
quel ragazzo sfregiato
la sera dellundici marzo 1971
che correva gridando
Cercate di capire
questa sera ci ammazzano
cercate
di capire!
La gente alle finestre
applaudiva la polizia
e urlava: Ammazzateli tutti!

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Non ti ricordi?
Si, mi ricordo.

Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

QUESTO VERSO
Tu conmigo, rapaz? Contigo, viejo.
Notte ancora e la casa nel suo sonno.
Gi sveglio, andavo alla finestra, aprivo
le imposte del terrazzo,
su quella ringhiera posavo la fronte.
Oltre gli orti ancora bui, le chiese e i culmini,
il cielo era chiaro in cima ai rami
dei platani, dei lecci e degli allori.
Il disegno era rigido e preciso,
contro i colli, dei cipressi e delle rondini.
Perch piet per quellombra, perch
la scongiuro se scorgo
le orme di minuscole ferite
sui ginocchi dei ragazzi e, mi rammento,
gustavo fra i denti le croste brunite
raschiate alle mie cicatrici.
Atterrito dal mondo e da se stesso
egli fermava contro il ferro la sua tempia.
Rispondo che piet per lavvenire,
per il patire interminato che
entro tanto splendore uno spavento
come una bestia immane dallazzurro
annunziava a quel misero tremante
nella felicit che il pianto libera.
Da qui lo assisto, da qui ora lo consolo...
Poi quando i rami al raggio si avvivavano
della meravigliosa alba serena
lApparita lontana era speranza
al primo vento gi volando questo verso.

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Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

IL CUSTODE
Allora comincer con un altro disegno,
unaltra carta, ancora una leggenda.
Cos una volta, lungo una scala di clinica,
ho visto un vecchio che piangeva. Era di notte,
alle quattro, credo, e la neve guardavo
volante sui fanali dei cortili
e dei viali, degli incroci, grande neve.
Quanto delle mortali ardenti orine brune
nelle ceramiche si congelava!
Pendevano le flebo, nei loro sacchi di bende
luso delle pupille
i trapanati cranici perdevano,
la caposala suora sedeva luccicando,
dritta nella sua cassa di cristallo.
Vinto dal pianto il vecchio dormiva oramai
meditando nel sonno e sorridendo.

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*
E tutto, eccolo, lesito, il residuo
e sul palmo della mano destra ora vedilo, guardia
notturna, guardia giurata. il concetto
di tutta la mia, odimi, esistenza.
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Frugo in fondo alle tasche, tra le briciole
di paglia e di galletta, tra le bucce
di castagne, lanuggini, crini di fodere.
So che potrei parlarti di dolci errori
i presagi o spaventi o cantilene
25
o daltro che sia orrido o ridicolo,
perch c anche qualcosa di ridicolo in tutto questo,
ma non ritrover chi eri, figlio
di alcolizzato, Rolando,
numero doro della Vigilanza,
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Franco Fortini - Composita solvantur

che fra i battenti dei cancelli


infilavi biglietti stampigliati
e in sua poltiglia la pioggia li accusa
ora, li asciuga e muove il vento
poi con le foglie li rotola.
Periferia, Firenze, piccole ville
e buio sotto fronde di un odore
che quandero ragazzo chiamavo lodore dei grilli.
Appoggiata la bicicletta al muro,
presso a una siepe degli anni Trenta mi ascolti.
questo, cerco in fretta di spiegare
il punto, lergo alle pupille ironiche
sotto il tettuccio del berretto militare.
Ho saputo soltanto una parte
ho inteso soltanto la vita che mi era nemica
e non lamore, che esiste. Scuoti il capo
schiacci i pedali, fruscia la dinamo. Via
fila nel nero la lucciola di rubino.

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*
E ora lascia libero il tuo servo
di cercare la chiave, di stringerla ridendo.
Scattino le mandate del lucchetto
verso un appartamento abbandonato
verso unaria nascosta
che non so quando ho veduto e conosco
in un film o in un libro o in una guerra.
Urto i giornali guasti del fuggiasco,
del tossico il cucchiaino contorto. Neanche
un bulbo elettrico, strappati i fili...

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Tu di laggi, mio custode, questo vuoi farmi sapere:


un impiantito piastrellato di graniglia,
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s, e la croce della finestra l affigge

Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

dal viale uno sprazzo di luce e le frasche


tutte ben nette in nero inchiostro scrivono.
Cerco dove distendermi, compagno,
dove posare il respiro.
Neanche sono depresso, vorrei solo
un poco meno debole la mente
meno sconsiderata la speranza. Posso stringermi
sullimpiantito di questalta grotta
nel primo sonno chiedendo

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di risvegliarmi

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Franco Fortini - Composita solvantur

LA SALITA
a Remo Bodei
Nel bosco la traccia della nostra condotta dacqua
malagevole, ripida per la pendenza. Il bosco
di quercioli e lecci, di pini, castagni e robinie.
E dove unestate lincendio sal
nel fumo il sole volava la stipa
si stringe allo spino, al corbezzolo la ginestra,
allolivo selvatico il rovo.

Perch, forse fino a centanni fa, qui cerano


a terrazze i coltivi. Si vedono ancora
sassi da muli, muraglie senza onore
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adorne di licheni colorati:
opere degli antichi contadini
che strascicati i massi li sovrapposero.
Per lacquedotto
i costruttori della condotta forzata,
scavata a fondo una trincea,
15
posati i tubi di ghisa, le valvole, i giunti
e gli snodi piombati, colmarono la fossa.
Ci pass, in su e in gi, lescavatrice.
Dove si riposavano a mangiare
lasciarono plastiche, pece, tondino, lattine,
20
come avessero da tornare e invece
non sono tornati. Gi lacqua era corsa.
Salivo a fatica, la poggiata era tesa.
Sul bastone chinavo il peso.
Consideravo come la vegetazione
con la salita mutava: ai faggi cedevano i pini,
alle roveri i nobili faggi,
gi risarcite nei tronchi le piaghe
aperte dalle rozze benne

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Franco Fortini - Composita solvantur

che in una mattina squarciarono


le fratte, le felci, i ginepri aghiformi.

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Con molta fatica salivo


Non erano nuovi i pensieri, non erano tristi
n lieti. Com mi chiedevo
che solo da vecchio, che solo allestremo
e senza saggezza n pace
maggiro cos per i poggi?
E mingombrava un fastidio la mente
per gli apparati eterni, i padiglioni del mondo,
alberi monti nuvoli
che solo in sogno paiono infiniti
o in tele di pitture cavernose
e stanno invece circoscritti e nulli,
con qualche crollo di pioggia, ogni tanto, o di tuoni
impotenti o di fulmini...
Non gi perch una strada accerchia il monte
e, stupore alle bestie del bosco,
corrono incontro al temporale
infelici le auto dei miei simili!
Che vorrei anzi con quelli parlare, godere
dei loro volti squamosi, delle mani servili,
della lingua plebea che ci fa vili.
Paradiso non c e tu non crederci.
Resta nel bosco senza parlare con gli alberi.
Scansa con la mazza le grinfie dei pruni. Lass
inumano vento dira e rombo
tutto vorr svelarsi il mare.
Tu non guardarlo pi. Sotto i passi ultimi
calca la pietra fiacca che si sgretola,
la bieca che ancora recalcitra. Intendi
lansimo e i tonfi del serbatoio
nella garitta dove la casa dellacqua

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Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

che celata e cieca sale il monte


per defluire nella utilit.
Pensa al ritorno per cena.

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Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

COMPOSITA SOLVANTUR

Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

TRANSI HOSPES...
Transi hospes et orna mensam
et ne differas de die in die.
Repulsa est a pace anima mea.
Tetigit eam ventus urens
et fructus suas destrinxit.

Transi hospes et orna


mensam. Solem nube tectum
cernitur nec de coelo
nobis fulget luna.

Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

SOPRA QUESTA PIETRA...


Sopra questa pietra
posso ora fermarmi. Dico alcune parole
nello spazio vuoto preciso.
le grandi storie
tentennano in sonno, vacillano
nelle teche i crani
dei poeti sovrani.
Lenigma verde ride la sua promessa.
Olmi e oh vetrate di Trinity illuminatevi!
Ecco il fulmine di giugno.
Batte lacquata gronde e guglie.
Lo spazio dei dilemmi verde e vuoto.
Non pu vedermi pi nessuno qui, nessuno
mi far mai pi.

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Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

COS NON FU...


Cos non fu, non fu cos, non era...
Che era?
La volta del cielo
piano si contrae, piano. La fiamma soave
illumina a lungo la sera,
le classi inesorabili dei pini,
le fila liquide che marzo
gi tra i sassi divide.
E le erbe bambine, i rospetti perplessi,
Le nuvole eccelse rapprese, il mirabile inganno
che sosteniamo tuttavia.

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Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

GUARDO DI NOTTE...
Guardo di notte le bellezze eterne
e il poverino, che sono, domanda.
Che domanda? Sotto roccia i sei banditi
col mitra fra i gambali dormono e i federali
a colpo certo strage presto ne faranno.
Che domandare? A chi? Per quale danno?
Quella era una stella.
Lerba cresce, una cella
dopo laltra, e di tante meraviglie
la memoria non coglie
che, malamente rattrappiti, i nomi,
NellOregon del video fra quei sozzi banditi
assopiti il pi giovane si alza
a guardare la stella.
Scorge le insidie, grida, fugge, scampa
ansimando. (Qui nulla chiedo pi).

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Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

IL TEMPORALE...
il temporale non linterruttore.
Lantichit degli alberi accoglie Edgardo fuggiasco.
E sul cappellaccio del fungo
il rospo batticuore.
Vi prego di considerare le squame
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che alla pianta di stipa il serpe appese
con quel suo singolare crepitio.
ora smagliate lacquata le porter via
fino gi alla fiumara e ai muggini inebetiti.
Tutto questo una volta per sempre ci dice addio.
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Perch irritarsi? I superstiti trafficano,
a uno a uno cercando riparo.
Meravigliosa la resistenza mentale
del giovane che riparava il casotto del cane, del vecchio
che sicuro guidava in discesa,
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della madre che aspetta lablazione.
Andate via, pensose antiche piante,
elci frassini faggi carpini larici olmi.
Tutti in cadenza li conosco i vostri
nomi di scherno che il lampo rianima.
Dai correnti del soffitto, dai trapezi
degli angoli i ragni geometri a me
promettevano aiuto
quando fossi cresciuto. Lavoravano
per questo infame idillio pazienti.
Era una casa di contadini,
dei tempi del Granduca,
a pigione per lagosto. Lagosto stanotte finiva.

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Senti che acqua, diceva una voce dal buio.

Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

RUOTARE SU SE STESSI...
Ruotare su se stessi
fino a perdere
i sentimenti e cadere.
Poi aprire gli occhi.
Quello che vedi la gioia
la credevi persa
sciocco che eri.
Mi capisci, vecchio rozzo?
Sei tra erbe soleggiate e pietre.
Dal folto un cinghiale ti guarda
con i suoi occhi rossi tra le setole.
Unape ti considera attentamente.
il vero per pochi attimi.
Alzati e cammina
davanti a te,
anche se ti hanno strappato lo sterno
anche se la pupilla
cibo di formiche.
Tutto ormai per te.

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Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

LA NOTTE OPPRESSE...
La notte oppresse la tempesta
di mano a lei fuggente in fuga
agli smalti dei monti turchini.
E non vuoi credere allinganno
del delirio mattutino, alla coppa
della clemtide molle, alla goccia
mite che il ragno stolto sbava?
Diligentemente investigher
dove la vena sia, dove larteria
della miniera. Accolta in pozze
la liquidezza piovana squisita
ancora forse scorger.
Mi guida ludito attentissimo
sotto le strida delle cornacchie
che tra pini e acacie oscillano.
Con gioia vivace mavvedo
che la pioggia ha ben convetto
di scoglio in scoglio sabbia fine
e terriccio rosso e grigio
dove felci e orzi spuntano.
Filtr in profondo lidra pura
ra gli schisti, la conoscono
gli ululoni e i rari rospi,
la sorbono fra sassi e prede
di mosche e lordure invincibili...
La profondit dei fiumi
il luogo dellintelligenza.
Lintelligenza che fu certo estrema.
Come un operaio seduto fuma
da solo mangio la mia pazienza,
sono lontani i tiranni
del tempo e della mente,
Lira e la piaga degli anni.
Lira e la piaga degli anni?

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Franco Fortini - Composita solvantur

Saldo e fiero mi stendo


nel luogo caldo di spine
e ginestre, accosto al covo
della quaglia e della biscia.
Ecco nellaria delle vespe
si scaglia una felicit
che mi grida: Puoi sparire!
Lacqua continua a ire
sotto le radiche e invece e intanto
il feto gobbo della felce
cuoce e gonfia e lerba bfida,
la gramigna e lorzo lieve
al tremolio della canicola!
Puoi sparire, sparire, sparire!

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Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

SE VOLESSI UNALTRA VOLTA...


Se volessi unaltra volta queste minime parole
sulla carta allineare (sulla carta che non duole)
il dolore che le ossa gi comportano
si farebbe troppo acuto, troppo simile allacuto
degli uccelli che al mattino tutto chiuso, tutto muto
sullaltissima magnolia si contendono.

Ecco scrivo, cari piccoli. Non ho tendine n osso


che non dica in nota acuta: Pi non posso.
Grande fosforo imperiale, fanne cenere.

Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

E questo il sonno... Come lo amavano, il niente,


quelle giovani carni! Era il domani,
era dell avvenire il disperato gesto...
Al mio custode immaginario ancora osavo
pochi anni fa, fatuo vecchio, pregare
di risvegliarmi nella santa viva selva.

Nessun vendicatore sorger,


lossa non parleranno e
non fiorir il deserto.
Diritte le zampette in posa di piet,
manto color focaccia i ghiri gentili dei boschi
lo implorano ancora levando alla luna
le griffe preumane. Sanno
che ogni notte sabbatte la civetta
affaccendata e zitta.
Tutta la creazione
Carcerate nei regni dei graniti, tradite
a gemere fra argille e marne sperano
in uno sgorgo le vene delle acque.
Tutta la creazione
Ma voi che altro di pi non volete
se non sparire
e disfarvi, fermatevi.
Di bene un attimo ci fu.
Una volta per sempre ci mosse.
Non per lonore degli antichi di
n per il nostro ma difendeteci.
Tutto ormai un urlo solo.
Anche questo silenzio e il sonno prossimo.
Volokolmskaja Chausse, novembre 1941.
Non possiamo pi, ci disse, ritirarci.
Abbiamo Mosca alle spalle. Si chiamava
Klockov.

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Franco Fortini - Composita solvantur

Rivolgo col bastone le foglie dei viali.


Quei due ragazzi mesti scalciano una bottiglia.
Proteggete le nostre verit.

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Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

APPENDICE
DI LIGHT VERSES E IMITAZIONI

Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

LINCONTRO
Ghiaccia la pioggia tra luci violette
incontro a un capolinea, a una beatrice?
o, a notte folta, finzioni dilette
di un cine infame. Excelsior, Fence?
Con le mie voglie in me solo costrette,
comero giovane! Come felice!
Uno, che fui e che ora vento, andava
per le vie di sua cieca anima schiava,
quando, schiusa la bocca sopra i corti
canini radi acuti, ecco una donna
adusata, o mi parve, agli angiporti
sullampio culo ben tesa la gonna
venirmi incontro a passi lenti e forti
di s feroce facendo colonna,
di petto immenso e capo altero e come
grevi di bestia sui cigli le chiome.
Con due unghie puntate a mezza vita
marrest, mi squadr, sorrise appena.
Poi disse: Tu non meriti salita
tanto al membro ti flebile la vena.
Esci dal sogno, carne mal fornita,
stolida di vecchiezza e di error piena.
Tacque e spar come va nave in ombra.
E il suo furore la mente mi ingombra.
Se la mente mi ingombri, immagine empia
di un me che contro me sempre si avventa,
secca ancora la lingua, arde la tempia.
L nella valle che il nulla tormenta
portami al sangue che la vita adempia,
Ecate cara scarmigliata e lenta!
E un nome avevi, o dea di crine e dira,
Carla o Zaira, Isolina o Diomira.

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Franco Fortini - Composita solvantur

AUSGRENZUNG
Vagolano in Turingia enormi gatti
simili a linci, gonfi di minaccia.
Vanno per qualche loro strana traccia,
nemici agli abitati ed ai recinti.
Stanno nei boschi, se li incontri, immobili.
Pronti a strapparti, se li attacchi, gli occhi.
Nella torva Turingia era leggenda
che al tempo delIa guerra dei Trenta Anni,
quando fu in agonia Germania tutta,
quando per le citt torme di lupi
e di feroci contadini erravano
di Svevia in Slesia o dAssia in Prussia o in Stiria
e nei conventi occulti fra le nevi
pie suore si cibavano di fantoli
conservati in nefande salamoie,
smarrito il sanguinoso reggimento
fuggiasco in fondo ai geli del gennaio
e per irrigiditi ferrei boschi
larrembata cavalla abbandonando,
tale Freiherr von Lynx perd in breve ora
le pistole, lo stocco e la speranza.
Poi ristretto nel cavo duna quercia
pass dove trentanni sono un attimo.
In caute schiere a mezza notte i gatti
silvestri, per sfrenata fame acerbi,
strazio di quelle viscere menando
il cattolico cuore lacerarono
(solo i mustacchi sdegnando e le chiome
che ritorte stringeva in lunga treccia)
e le frattaglie ai pie dei pini sparsero

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Franco Fortini - Composita solvantur

finch nullo di lui segno rimase


fuor che lossa scomposte.
Ma il suo nome,
che alle cose consegue e Lince suona,
cal nelle latbre e nelle reni
di quei felini, quasi che le mamme
(in ferocissime nozze convulse)
dellanimale di vista acutissima
cui ornano crudeli ispidi ciuffi
le fini vette delle orecchie e i baffi
di imperale moschettiere, avessero
il seme accolto che di poi fecondo
fino ai gatti moderni e vive e vige.
Nella Turingia tetra gatti immani
di dilatate immobili pupille
dimostra a dito, in suo corso, il viandante,
custodi degli spazi inabitati
che il Comunismo desol lasciando
solo quei minacciosi e consci e strani.

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Franco Fortini - Composita solvantur

LIMES
da Horia Goga
Tornava attraverso la sera
stringendo ai cuoi la mantella
Decio Costanzo, Legio Fulminata.
Voci venivano dai fumi.
Guard il giovane che ora mangiava
inquieto fra i soldati.
Inutile ora parlargli, domani
verso occidente lavrebbe mandato.
A Roma, duomini cera bisogno
per murare altre mura. I tempi erano incerti.
Quando fu notte alta usc dal campo
senzarmi. Prov il ghiaccio.
Molto lontani dallaltra riva canti
credeva udire. Per uno
che viene, un altro vada,
pensava disertando.
Nellalba lo cercarono i soldati.
Con tuono il disgelo spezzava il Danubio.
Roma era ancora nel sonno daprile.
Il giovane scita si svegliava felice.

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Franco Fortini - Composita solvantur

LA SPEDIZIONE DI LA CONDAMINE
La spedizione di La Condamine
lasci Parigi nel 1735 verso il Sud America
per determinare la lunghezza di un grado di longitudine
nelle vicinanze dellequatore. Qual era la forma
vera della terra? Tre anni pi tardi
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de Maupertuis, che era stato nellArtide,
prov che la terra era uno sferoide
chiacciato ai poli.
La giubba, i sestanti,
i diari di bordo, i canocchiali
stanno nelle vetrine dei musei. Noi conosciamo
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o crediamo conoscere
quale il rapporto fra parole e immagini,
fra dolore e coraggio,
fra giovinezza e tedio
anche perch fu misurata allora
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la lunghezza di un grado di longitudine.
[Nostro piccolo regno. Eredit sicura.
Conforto temporaneo. Gloria dellagrimensura.
Parte della natura. Tu, speranza e disegno].

Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

A UN CRITICO
Del mio prossimo gelo allegro araldo
gi freddi proclamavi i versi miei?
Lo so e da quanto! Ma tu no. Tu sei
da poco estinto, ancora caldo.

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Franco Fortini - Composita solvantur

ANCORA SUL GOLFO


Ora dei lordi eserciti
gli insepolti metalli
di catrami e di ruggine
dissecchino le valli.
Ora chi uccise lacrimi
ma solo in sogno; e poi
dimentichi. Quei suoi
pianti non giovan pi.

Dove gi corse il liquido


che le meningi irriga
da crani innumerevoli
magra ahi fili una spiga,
una avena! Sia larida
spina un pasto alla capra.
Tanta speranza sapra
ai vivi di quaggi

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finch storti gli striduli


cardini della terra
cantino e azzurri avvampino
i mondi nella guerra
degli spazi e dei candidi
astri di l dal tempo
e vacuo rida il tempio
dellEssere che fu...

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Franco Fortini - Composita solvantur

CONSIDERO ERRORE...
Considero errore aver creduto che degli eventi
(meglio non nominarli! mi soffiano i piccoli di)
di questo 91 non potessi parlare o tacere
se non per gioco, per ironia lacrimante.
I versi comici, i temi comici o ridicoli
mi parvero sola risposta. Come sbagliavo!
Ho guastato quei mesi a limare sonetti,
a cercare rime bizzarre. Ma la verit non perdona.

Chi mai potr capire che tempo fu quello? Credevo


scendere in un mio crepuscolo. Ahi gente! Invece
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altro era, incomprensibile e senza nome. Guardavo
la luna di aprile sullo Eichhorn, a mezzanotte,
e la stellina doro dello Jungfraujoch, Disneyland.
(Nulla era vero. Voi tutto dovrete inventare).

Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

DURABLE 5168
Durable 5168 Made in West Germany
piccolo libro dore per due dischetti
il mio sommario dunque tutto qui?
(Ma ormai dimoro l, dove mi metti).
Sto come ai giardinetti il vecchio quasi cieco
finch un sole scarlatto fine secolo
dai vetri del dicembre specchiati negli stagni
la tetra nipote riporti che lo riaccompagni.
Oro delle mie preci nella Durable 5168
oh dissigilla i files, selezionali, annientali.
Don t save, don t save! Inizializza di netto!
Di qui toglimi giovane, contro la sera lenta.

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Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

E TINTELE PER SANTE...


E tintele per sante queste sere
dellanno nel mese ultimo, le nere
le di nafta e carbone lorde sere!
Tintele care, ghiaccio prega e neve,
compatte chiuse lunghe notti vere...
Quando tra gli echi estremi degli schianti
sui vomiti che chiazzano gli asfalti
lEpifania avr menato via
tutte le feste, il raggio del gennaio
stridendo ai vetri crmisi sue ire

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ti chieder, vecchia carne, di uscire.

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Franco Fortini - Composita solvantur

ORAZIO AL BORDELLO BASCO


Tu, neh, chi serio uscire lo fai. Che mucchi, che tibie
fini, di de, a un drink, Leucnoe, che al Babylone
tendevi i numeri! Meglio qui checche arrapte
(sia plurinsieme sia in trib: hippies tre?); lultima
che in coppia di seta debilita, pomcia, da fare
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un treno... Lo sai? Vini e liquori e il pazzo in breve
spelonca rese il cesso. Tum, occhio, tum! Fugge livida
lE.T.A. Corpodo, a che omnidi credi? l il poster.

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Franco Fortini - Composita solvantur

DA HEGEL
Naviga per loceano con mille vele il giovane.
Muto al porto si trae sulla barca superstite il vecchio.

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Franco Fortini - Composita solvantur

DA BAUDELAIRE
1.
Tetta solenne e dolce mi va giusta
Ma se tosta non poco mi gusta.
Mica vengo, diocristo!, da Houston o da Brema
Per bearmi di rimmel, siliconi e gel-crema.
2.
Qui giace un che per troppo amor di fiche
di s, giovane ancor, nutr formiche.

Letteratura italiana Einaudi

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Franco Fortini - Composita solvantur

DA BRECHT
Se al vuoto anzi tempo mi volgo
ricolmo rientro dal vuoto.
Quando pratico col niente
torno, il mio compito, a saperlo.
Quando amo, quando sento,
anche mi logoro, lo so.
Ma, pi tardi, dentro il gelo
riarder.

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Franco Fortini - Composita solvantur

DA HEANEY
per Paul Lawtton
Un rovo rosso come trucco di ragazza.
Fra la strada maestra e la traversa
a una distanza fradicia e piovosa
alti gli ontani sui giunchi.
L sono i fiori di palude del dialetto
e le corolle immortali dai nitidi ritmi
e quel momento quando luccello canta cos accosto
alla musica di quello che accade.

Letteratura italiana Einaudi

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