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LE RUNE e il WYRD: agire sul destino secondo la tradizione nordica

Tutti ormai sanno cosa sono le Rune: antichi segni usati nella tradizione nordica per scopi magici,
propiziatori, divinatori. Ma le Rune sono inscindibilmente connesse a una concezione del destino
che vede luomo non come la vittima impotente di un Fato ineluttabile, ma piuttosto come il
creatore di se stesso.
La visione moderna e occidentale del destino semplice e lineare: finch le cose ci vanno bene,
luomo lunico artefice del proprio fato. Quando per la situazione cambia e un lutto improvviso o
una catena di sciagure mostrano le debolezze di questa concezione, ecco apparire frasi del tutto
diverse: la sua ora era suonata, nulla si pu contro la sfortuna e simili. Non rimane pi traccia
del fiero ottimismo occidentale, e ricompare un fatalismo che pensavamo scomparso dalla nostra
epoca razionale e nemica delle superstizioni.
Due secoli di rivoluzione industriale, mal dissolti entro due millenni di cristianesimo, ci hanno
insegnato da un lato ad avere assoluta fiducia nelle magnifiche sorti e progressive, dallaltro che
siamo solo foglie nel vento; ecco quindi lorigine di una dicotomia priva di sbocchi.
In realt sufficiente osservare il mondo intorno a noi, per renderci conto che entrambe le
concezioni sono sbagliate. Un libero arbitrio assoluto, e per tutti, non esiste, come ci dimostra il
neonato che muore dopo pochi attimi per una malformazione: nato solo per morire. Anche chi
rimane vittima di una guerra o perisce sotto le macerie in un terremoto, ancor giovane, ha potuto
solo subire un destino avverso. Ma nella maggior parte dei casi luomo ha realmente unampia
capacit di decidere: nessuno mi ha obbligato a scrivere questo articolo, e voi che leggete potreste
scegliere di fare tuttaltra cosa. Qui si pu effettivamente parlare di libert di scelta.
Una visione del destino svincolata da ideologismi e pi aderente alla realt deve dunque riconoscere
che vi sono casi in cui luomo non pu e non riesce a sfuggire al fato, ma generalmente egli pu
decidere fra pi scelte: le sue predisposizioni naturalmente lo inclineranno in un senso piuttosto che
nellaltro, ma senza assoluta coercizione. Da ogni scelta che egli compie, inizia un percorso che
potr portare a risultati diametralmente opposti tra loro.
Questa visione fu propria dei popoli nordici e venne particolarmente sviluppata dando origine alla
loro concezione del Wyrd.
Questa parola, di origine anglosassone, deriva da una radice indoeuropea il cui significato pu
essere reso con divenire. Il concetto sotteso alla parola, che ogni cosa evolve e muta, mentre si
sposta nel tempo e nello spazio. Il Wyrd esprime quindi un concetto di mutamento e movimento
incessante e universale; la parola attestata per la prima volta nel grande poema epico anglosassone
Beowulf e si ritrova nel nome scandinavo di una delle tre Norne, Urdh. Le Norne, in parte
assimilabili alle Moire o Parche della tradizione greco-romana, sono considerate le tessitrici del
Wyrd e quindi, in definitiva, le creatrici del destino: i loro nomi sono Urdh, Verdandi e Skuld.
Urdh, la pi anziana, rappresenta ci che gi passato ed in cui ha radici il presente; Verdandi
impersona leffetto del passato sul presente, senza ancora toglierci il potere di modificare tale
effetto con la nostra libera determinazione. Skuld infine, la pi giovane delle tre, rappresenta invece
il destino che ormai deve compiersi e non pu pi essere modificato: ci che nella tradizione
indiana potrebbe forse essere definito come debiti karmici. Qualcosa che ormai maturato e non

lascia pi spazio a modifiche: il neonato che muore quasi subito o la sorte che improvvisamente ci
raggiunge senza darci alcuna possibilit di modificarla.
Il Wyrd pu quindi essere definito come la rete che unisce tutti gli accadimenti passati, presenti e
futuri: un tessuto in cui si intrecciano le vicende universali. Poich tutto correlato, ogni cosa che
compiamo influenza tutti gli altri attraverso la rete del Wyrd, con conseguenze impossibili a
prevedersi e che non conoscono limiti nel tempo e nello spazio; e lo stesso pu dirsi per ci che
compie ogni altra persona od essere: le loro conseguenze giungeranno necessariamente fino a noi in
un modo o nellaltro. Leffetto di questa rete universale di eventi, sommata alle nostre azioni pi o
meno liberamente compiute, determina il destino del singolo, chiamato Orlog nella tradizione
scandinava.
Poich molto difficile capire quali effetti avranno le nostre azioni, per aiutarci nella scelta sono
state create le leggi, le tradizioni e le usanze: il loro compito quello di esimerci dagli errori pi
gravi e pericolosi, sebbene ad un livello pi elevato ogni rituale possa rivelarsi insufficiente e tutto
in definitiva torni a poggiare sulle nostre capacit individuali.
Il Wyrd si unisce quindi alle scelte individuali per determinare lOrlog di ognuno di noi. Si legge
nel Beowulf:
Il Wyrd spesso salva leroe che non accetta la sconfitta, finch il suo coraggio tiene (versi 572-3).
Il senso della frase che luomo che lotta con coraggio e non si arrende, pu venire aiutato dal
destino: se invece ha accettato la sconfitta, neppure il suo coraggio pu salvarlo.
Una frase molto simile si trova nel film Il 13 guerriero: la pronuncia il capo normanno Buliwyf,
al banchetto di Hrothgar, mentre si appresta ad affrontare la battaglia cruciale da cui dipende la sua
sorte. Il film ha attinto ampiamente al Beowulf e fa spesso riferimento al destino.
Questo concetto del Wyrd come destino costantemente in azione, cio non prefissato dalla notte
dei tempi ma in continua evoluzione, propone un corollario importante: possibile influire sul
destino. Questa attivit chiamata lavorare col Wyrd e tale espressione ha un certo impiego negli
ambienti paganeggianti anglosassoni e nordici. uscito recentemente un libro, dal titolo
significativo di Wyrdworking, che si rivolge soprattutto a chi ama il paganesimo anglosassone,
ma riporta anche ampi dettagli sulle rune, argomento cui ci dedicheremo fra poco.
Lavorare col Wyrd significa sentire il suo fluire attraverso la nostra persona e gli eventi che ci
circondano, e cercare dinfluenzarlo. A volte ci significa semplicemente muoverci pacificamente
secondo la corrente; ma altre volte la situazione esige un drastico cambiamento. Si giunti ad uno
svincolo e occorre prendere decisioni che cambieranno per sempre la nostra vita, pur non potendo
prevedere quali conseguenze avranno le nostre azioni.
Qui la tradizione nordica ci offre uno strumento per capire e agire in conseguenza; le rune,
lalfabeto sacro che, secondo la tradizione, fu scoperto da Odino al termine di un autosacrificio
durato nove giorni. Questo alfabeto chiamato FUTHARK (dalla pronuncia dei primi segni) e
consiste di 24 Rune collocate in un ordine fisso, divise a loro volta in tre famiglie o gruppi di otto
simboli ciascuno chiamate "Aettir". Tali Aettir sono attribuiti ciascuno ad una delle tre principali
Norne, le tessitrici del Wyrd: Urdh (Origine), Verdhandi (Divenire) e Skuld (Debito o Eredit)
oppure, secondo altre fonti, a tre divinit nordiche dal nome rispettivamente di Freya, Heimdall e
Tyr.
Si moltiplicano sul mercato, anche in Italia, libri che cercano di spiegare il significato delle rune sul
piano divinatorio; bench tale utilizzazione sia compatibile con la loro natura, non questo

limpiego pi importante dellalfabeto sacro nordico. Le fonti antiche infatti ci illuminano


ampiamente sulla funzione delle rune, che non era tanto di prevedere, quanto piuttosto di
prevenire e modificare gli avvenimenti futuri.
Abbiamo visto, parlando del Wyrd, che il destino nella concezione nordica non prestabilito in ogni
particolare; alcuni eventi sembrano effettivamente inevitabili, ma sono di gran lunga la minoranza.
Su tutti gli altri luomo pu influire, attraverso azioni e comportamenti, fra i quali sicuramente una
parte importante occupano appunto le rune.
Secondo la tradizione, Odino il dio sciamano per eccellenza e il pi grande fra gli di nordici comp un terribile autosacrificio, ricevendo un colpo di lancia e appendendosi volontariamente
allAlbero del Mondo, ove rimase esposto agli elementi per nove intere notti senza cibo n acqua; al
termine di tale prova, raccolse le rune urlando e si liber dallalbero.
Se noi consideriamo il Wyrd come una rete di avvenimenti correlati, attraverso la quale noi
influenziamo gli altri e questi influenzano noi, dobbiamo supporre che causando vibrazioni e
spostamenti anche apparentemente piccoli a questa rete, possiamo causare ripercussioni anche a
grande distanza nel tempo e nello spazio, poich tale rete non fa che estendere in ogni direzione ed
epoca le nostre azioni. una concezione, per cos dire, omeopatica: unazione svolta con mezzi
apparentemente limitati, ma continuativa e determinata, avente un obiettivo prestabilito chiaro, per
giungere a risultati molto rilevanti.
Le rune, secondo quanto leggiamo nelle fonti norrene e anglosassoni, sembravano determinare una
sorta di perturbazione nel Wyrd, fino a modificarlo nel tempo secondo una direzione voluta. A
tale scopo andavano incise su oggetti quali coppe, monili e spade, scolpite su pali o su pietra,
oppure dipinte sul proprio corpo al fine di causare leffetto voluto. Tale effetto copriva praticamente
ogni campo della vita: dalla guarigione alla vittoria in guerra, dalla salvezza dalle tempeste in mare
allaiuto alle partorienti. Tuttavia i testi mettono in guardia i praticanti da un uso avventato delle
rune, che possono causare danni quando vengono impiegate in modo sbagliato.
Ogni runa aveva una simbologia specifica ma, poich venivano impiegate generalmente in gruppi,
presumibile che, non diversamente dalle lettere che formano una parola, assumessero un diverso
significato a seconda del contesto in cui venivano inserite. Va da s che i segreti pi profondi delle
rune non sono mai stati tramandati per iscritto, ma se anche lo fossero stati, non sarebbero
comunque stati comprensibili attraverso la semplice ragione. Lo stesso Odino, il loro scopritore
ma non creatore pot comprenderle solo dopo una morte iniziatica sofferta sullalbero della
crocefissione mistica, sul quale trascorse nove giorni di sofferenza e digiuno. Le rune non sono un
insegnamento dottrinale, ma un livello dellEssere: finch non vi si giunti per forza della propria
evoluzione, inutile sperare di afferrarne il significato.
Fatte queste premesse, daremo di seguito alcuni sintetici significati di ciascuna runa; chi vuole
approfondire largomento trover in commercio ampia letteratura, non sempre qualificata. Ma non
comunque con la sola ragione, che si potr afferrarne lessenza pi profonda.
1) FEHU: i beni mobili, il bestiame. Mario Polia osserva che la runa primigenia ha a che fare
con loro, cos come la prima delle quattro et quella delloro.
2) UR, il toro selvaggio. Lenergia primordiale, lumido radicale.
3) THURISAZ, la spina. Runa di difesa contro gli attacchi.
4) ANSUZ, il Verbo divino. Runa del contatto interiore con lo spirito e del messaggio dai
livelli superiori dellEssere.

5) RAIDO, il cammino del carro solare. Il viaggio interiore.


6) KENAZ, il fuoco nella sua duplice valenza: fiamma di vita, febbre di morte.
7) GEBO, il dono. Runa dello scambio, esteriore e interiore.
8) WUNJO, la gioia. La felice trasmissione di sentimenti di fratellanza entro la stirpe.
9) HAGALAZ, la grandine. Il seme primordiale da cui si origina luniverso.
10) NAUDIZ, la necessit. Il fuoco acceso per frizione: le prove che ci consentono di attivare la
luce nascosta entro di noi.
11) ISA, il gelo primordiale, limmobilit nella sua duplice valenza; fermezza o stasi.
12) JERA, il ciclo delle stagioni. La fecondit che appare al suo momento, per tornare nello
stato di latenza quando il ciclo terminato.
13) EIHWAZ, lalbero del tasso. Forza che supera gli ostacoli, crescita dellalbero dalle radici
alla chioma superando la resistenza della terra e degli elementi.
14) PERTHRO, il lancio delle sorti. Lincontro con il Wyrd, che pu trovarci preparati o
impreparati. Le Rune possono aiutarci in questo, poich il destino deve compiersi ma il suo
corso pu venire influenzato dalla nostra azione intelligente.
15) ALGIZ, la protezione degli di. Luomo leva le braccia al cielo per stabilire un contatto col
divino in lui stesso e nel mondo.
16) SOWILO, il sole. Luce e successo.
17) TIWAZ, la Giustizia. Vittoria in battaglia se la causa giusta.
18) BERKANA, la betulla. Fecondit, maternit, guarigione. Runa femminile.
19) EHWAZ, il cavallo. Il compagno, il socio, il coniuge; in ambito spirituale, lanima
delluomo, il doppio.
20) MANNAZ, luomo. Lessere umano nella sua totalit come riflesso del divino.
21) LAGUZ, la distesa dacqua. La parte psichica e inconscia delluomo.
22) INGUZ, il dio della Terra. La forza tellurica che fa maturare il seme.
23) DAGAZ, il giorno come unione di notte e d. La complementarit feconda di risultati.
24) OTHALA, il possesso familiare. La stirpe, il clan nei suoi aspetti esteriori e interiori, come
unione armoniosa che trascende il singolo.
I significati estrapolabili da ogni runa sono innumerevoli, ma intenzionalmente abbiamo limitato al
massimo la loro enumerazione. Ogni runa un archetipo e va compreso e impiegato come tale:
ognuno pu declinare tale archetipo secondo le sue personali predilezioni e il suo personale livello,
attribuendogli una molteplicit di significati concreti secondo la polisemia caratteristica di ogni vero
simbolo. Tuttavia solo nella loro valenza archetipica che le rune possono influire sul Wyrd, perch
a tale livello ne condividono la natura e lessenza.
Potremmo forse concepire le singole rune come gli scambi sulle rotaie: non possono fermare n
rallentare il treno ma possono modificarne il percorso. Sono simboli che agiscono sul livello pi
profondo dellEssere, dove il destino non pu essere evitato ma pu essere opportunamente deviato.
Tale concezione del Divenire e delle sue dinamiche molto profonda e pu soltanto essere
accennata; non questione infatti di spiegare ma di capire, ad un livello cui non giungono le parole.
Lessere umano che le saghe nordiche delineano diverso da entrambi i tipi predominanti nella
civilt attuale: non infatti convinto del proprio controllo tecnologico sul mondo, n cristianamente
rassegnato alla volont divina, ma piuttosto consapevole delle insondabili profondit dellEssere e
munito di alcuni strumenti tradizionali intesi a conferirgli la capacit dinfluire sui fenomeni.

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