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Adriano Pessina La cosiddetta adozione prenatale: questioni etiche Annotazioni e appunti- pro-manuscripto- Testo provvisorio Premessa 3. il problema della liceita (0, persino, doverosita) morale dell’adozione prenatale @, di per sé, distinto dal problema della sorte degli embrioni crioconservati e non pud essere immediatamente presentato come una soluzione pratica a quel problema. Occorre, infatti, tener presente che anche qualora si ritenesse legittima l’adozione (0, persino doverosa), poiché non potrebbe essere “imposta”, resterebbe aperta la possibilita che non tutti gli embrioni crioconservati vengano “adottati” e resterebbe il problema del che Jare nei confronti dei rimanenti occorre percid chiedersi se /'adozione prenatale sia o no l'unica soluzione eticamente accettabile ed essere consapevoli che, qualora fosse questa la conclusione, si sarebbe raggiunta una soluzione feorica, ma non ancora “pratica” del problema degli embrioni crioconservati. Questa consapevolezza diventa rilevante specie laddove si deve tener conto dell’aspetto normativo: non possiamo, infatti, ritenere che sia sufficiente dichiarare ! adottabilita degli embrioni crioconservati per risolvere questo problema. Qualora, infatti, alcuni embrioni adottabili non siano adottati di fatto, bisogna chiedersi che cosa fare, perché questa situazione non é paragonabile a quella dei neonati adottabili che, in ogni caso, potrebbero essere tutelati dalla struttura publica. Non si pud ignorare che l’adottabilita degli embrioni gioca indirettamente a favore di coloro che difendono la pratica della crioconservazione, perché verrebbe a cadere l’obiezione che questi embrioni sono di per sé destinati a morire: inoltre, di fatto, potrebbe aprire le porte alla cessione di embrioni dando luogo ad un’altra forma di procreazione eterologa. Questo “abuso” del criterio di adattabilita non basta a risolvere il problema etico in sé, ma serve per confatare l'idea che l’adottabilita possa essere assunta come via pratica per contrastare alcuni tra gli effetti pit gravi connessi con le prassi di procreazione extracorporea Individuazione di alcuni problemi preliminari Un primo quesito, non soltanto terminologico: si pud definire la gestazione e il parto di un “figlio”, biologicamente differente dalla madre gestante e partoriente, un’adozione prenatale? Le differenze tra questa forma di intervento e l’adozione in senso proprio non sono accidentali: nel primo caso la madre contribuisce allo sviluppo biologico ¢ non soltanto etico ¢ psicologico del figlio adottato: nel secondo, invece, i genitori sono i custodi dell’esistenza del figlio ¢ si fanno garanti soltanto dello sviluppo psichico ed etico del figlio. Questa differente situazione (resa possibile dalla tecnologia) non pud essere sottovalutata: come ¢ noto, in ogni giudizio di coscienza occorre tener conto della specifica situazione che viene valutata attraverso i criteri morali di riferimento. © Anche sul piano della comunicazione “pubblica”, come si pud differenziare questo atto da quella che viene definita maternita surrogata? Non basta certo Pintenzione di continuare ad occuparsi del neonato a trasformare una maternitd surrogata in un’adozione prenatale: anche perché si potrebbe dire che anche la maternita surrogata é un forma temporale di adozione prenatale, volta a creare le condizioni di esercizio della paternita e maternita sociale da parte degli eventuali genitori biologici che hanno fatto ricorso alla madre surrogata, Questa osservazione va tenuta in debita considerazione, perché non possiamo dimenticare che, qualunque sia la conclusione della riflessione etica sulla cosiddetta adozione prenatale, essa non pud non interessare anche la figura della maternita surrogata. Impostazione del problema in sé dell 'adozione prenatale In modo alquanto schematico, penso che si possano ipotizzare due line argomentative, che fanno capo a due differenti impostazioni in ordine alla gerarchia dei valori che entrano in gioco nella questione dell’ adozione prenatal NB in tutte e due le argomentazioni é dato per assodato: a) ilriconoscimento della natura personale dell’ embrione umano b) il fatto che embrione umano si trova in una condizione di “abbandono” (non pud cioé nascere dalla madre naturale) ed é attualmente crioconservato Prima linea argomentativa: si assume che la vita umana sia un valore assoluto € incommensurabile (come tale non paragonabile a nessun altro bene) (A) Seconda linea argomentativa: si assume che la vita umana é un valore basilare, perché condizione della stessa gerarchia di altri beni umani e condizione necessaria, ma non sufficiente per il conseguimento del fine specifico dell’ uomo: cid comporta che il valore vita possa essere commensurabile in linea di principio (es. é legittimo dare la vita per un altro: é logittimo privilegiare la fedelta alla verita rispetto alla conservazione dell’ esistenza) Valori in gioco 1) continuita, sviluppo, nascita e crescita della persona allo stadio embrionale 2) rispetto della sua dignita personale e quindi delle sue condizioni antropologiche di crescita (porre le condizioni perché possa sviluppare la sua personalita) 3) significato e valore della genitorialita e della maternita. In particolare, il -valore della materniti come processo unitario, biologico, psichico e morale, e non come pura funzione Situazione di fatto: ‘A) gli embrioni umani crioconservati debbono essere impianti nel grembo materno per poter continuare il loro sviluppo B) prima del decongelamento non si sa se sono 0 no ancora vivi C) molti di loro moriranno al momento del decongelamento e aleuni potrebbero presentare anomalie D) affinché si proceda all’impianto in utero ¢ necessario che la donna sia stimolata ad accogliere l’annidamento Confrontiamo le argomentazioni tenendo presenti le tipologie A) vita valore incommensurabile B) vita valore commensurabile A) occorre fare tutto cid che é possibile per salvare la vita di una persona B) occorre fare tutto cid che ¢ moralmente possibile per salvare la vita di una persona In base ad A) Non ci sono obiezioni di diritto all’adozione prenatale: di per sé, se lo scopo é la salvaguardia della vita, é condizione sufficiente la disponibilita di una eventuale madre (in assenza di una coppia di genitori stabili, risulta legittimo ricorrere anche a donne singles o con orientamento omosessuale). Va perd chiarito che, in linea di principio, dovrebbero essere privilegiate le donne che non presentano problemi legati alla sfera riproduttiva, poiché, se lo scopo ¢ la vita, é necessario che venga assicurato i] massimo delle possibilita allo sviluppo dell’embrione umano. Va anche detto che, nella prospettiva di A l’adozione prenatale (fatta salva la liberta della donna) si presenta come doverosa e non soltanto come lecita. Possono essere subordinati i seguenti valori 1 il diritto del figlio di nascere nel grembo della propria madre; 2.il diritto del figlio a nascere in un contesto che ne garantisca anche l’equilibrata crescita della personalita (famiglia) 3.il valore della maternita come evento personale che esclude in linea di principio la separazione dei processi biologici, fisiologici ed affettivi; 4. la rappresentazione della procreazione umana come atto interpersonale a natura triadica, padre, madre, figlio NB occorre prestare attenzione al punto 3: se si ammette che, in casi eccezion: lecito scindere, nella relazione madre/figlio, il legame biologico per privilegiare quello affettivo (in questo caso, infatti, il legame affettivo diventa fonte del legame biologico), si deve anche motivare perché non é invece legittima limpostazione reciproca, e cioé scindere il legame biologico laddove manca quello aifettivo (tesi abortista). In base a B) La vita della persona embrionale va difesa soltanto attraverso mezzi proporzionati, ordinari e moralmente legittimi: unica via é quella di invitare la madre biologica a portare a termine la gravidanza, perché gli altri mezzi (compresa T'ipotesi di un futuribile utero artificiale, umano o animale) si configura nei termini della sproporzione e della straordinarieta, che potrebbero essere attuati qualora non minassero altri valori fondamentali per la stessa concezione della digniti della persona umana e della procreazione umana. Contro l’adozione prenatale: a) non rispetta il diritto del figlio a svilupparsi nel grembo della propria madre ¢ non in un grembo qualsiasi ©) non rispetta Punita psicofisica della persona embrionale che, nelle fasi del suo sviluppo intrauterino, intrattiene un complesso rapporto con Ia madre, che influisce sia sulla sua crescita dal p.d.v. fisico, sia sulla sua strutturazione psicologica (influente sul piano della personalita) d) stravolge la rappresentazione sia della maternita sia della genitorialita, poiché legittima la scissione tra le componenti biologiche, affettive e relazionali della procreazione (oggi rappresentate dalla procreazione extracorporea, dalla matemnita surrogata ¢ dalla possibilita della clonazione) e) induce ad una lettura puramente “funzionale” della matemita e avalla indirettamente la maternita surrogata, dalla quale non si distingue se non per Pintenzione della successiva custodia del neonato #) ha una ricaduta sulla stessa rappresentazione della famiglia, perché induce delle coppie che possono avere figli in modo normale a privilegiare questa prassi di adozione prenatale g) non pud essere proposta ad eventuali coppie sterili, perché avallerebbe la tesi del “giritto” ad un figlio e potrebbe mettere a repentaglio la stessa vita degli embrioni crioconservati qualora fosse la potenziale madre a sofftire di problemi in ordine alla riproduzione hh) avalla, indirettamente, il criterio abortista che ritiene non sia sufficiente il legame biologico per rispettare il diritto del figlio a nascere: se, infatti, la condizione necessaria ¢ sufficiente per portare a termine una gravidanza é soltanto il legame affettivo (maternita surrogata), allora si pud concludere che in assenza di un legame affettivo non basta il legame biologico ad imporre moralmente la gestazione e il parto di un figlio indesiderato. Esistono problemi di fatto che rendono difficile attuare l’adozione prenatale, ma questi non vengono qui contemplati in quanto riguardano Iipotesi A e sono comungque successivi alla soluzione della questione etica. Personalmente ritengo che la prospettiva B sia quella che meglio esprima la concezione morale personalistica e sia prossima alla concezione cristiana dell’esistenza umana Che cosa fare degli embrioni umani crioconservati' 1 il riconoscimento della natura personale dell’embrione umano non pud prescindere dalla constatazione che gli embrioni crioconservati non sono ancora annidati nel grembo materno e che é impossibile attuare in modo ordinario questo annodamento rispettando la relazione biologica ed antropologica tra madre ¢ figlio: questa situazione configura una situazione analoga a quella dell’aborto spontaneo in caso di impossibilita di annidamento 2 stando la natura personale dell’embrione crioconservato & illecito uociderlo per distruzione; altrettanto illecito @ utilizzarlo come mero mezzo per la ricerca medica e biologica; Vunica possibilita ¢ quella di permettergli di morire, sottraendolo a quel mezzo sproporzionato, straordinario e temporale che @ la crioconservazione (che & un mezzo, tra altro, che non assicura in sé nemmeno la vita, poiché non sappiamo se l’embrione crioconservato sia realmente vivo fino a quando non si procede al decongelamento). La densita etica della questione della crioconservazione degli embrioni umani e della loro sorte testimonia ’urgenza del divieto nei confronti di questa prassi, che contribuisce allo stravolgimento della generazione umana permettendo che siano volutamente generati “figli” embrionali in assenza delle necessarie garanzie affinché possano tentare l’avventura della vita.

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