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Football
is on
the table
Quando l'erba era un panno:
lepopea del Subbuteo
testo di Michele Cammarere foto di Simone Arveda
subbuteo
Storie di omini,
palloni, colla, pennelli
e campioni, storia
di nostalgia e
(tanta) passione
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allapparenza.
Un gioco, mille modi per viverlo
Tocchi,
Il Subbuteo, come spiega anche Arturo Parodi nell'intervista delle pagine seguenti, non affatto un gioco immediato: apri la scatola e dentro ci sono due squadre, le
porte, un pallone; s, ma poi? Non basta metterle sul panno verde, perch una partita abbia un senso. Vediamo allora di dare una rapida occhiata alle regole per capirne
un po' di pi su quello che, con un minimo di applicazione, diventa vero e proprio calcio. Da tavolo, ovviamente.
Undici contro undici, e questo non cambia, pallone parecchio pi grosso di quel che ci si aspetterebbe, portiere da manovrare con un'asta che arriva fin dietro la
porta; gli omini stanno in piedi su una base semisferica (nel corso degli anni proprio l che si sono concentrate le innovazioni e le principali migliorie tecniche)
che consente loro di scivolare sul campo restando (quasi) sempre in piedi. Come muoverli? Risposta facile, per un subbuteista, ed dal primo tocco che uno
pu farsi un'idea sull'essere portato o meno per la cosa: si gioca solo ed esclusivamente in punta di dito. Traduzione: si colpisce la base con l'unghia di indice o
medio, senza mai (imperativo categorico) fare leva sul pollice ma solamente sulla superficie di gioco. Tanto quanto gancio e rullata sono mosse vietate intorno
ad un calciobalilla, cos la bicellata bestemmia in materia di Subbuteo.
Andiamo avanti, e facciamo rotolare il pallone. Si mantiene il possesso finch l'omino messo in movimento colpisce la palla (e questa o l'omino stesso non vadano a toccare un avversario). Nel mentre, l'altro giocatore ha a disposizione uno spostamento (sempre a patto di non scontrare omini e sfera) ad ogni tocco altrui.
Massimo tre tocchi di palla con lo stesso omino, poi deve toccare ad un compagno. Per modificare la disposizione in campo della propria formazione sono inoltre
a disposizione tre ulteriori mosse prima di un calcio d'angolo o di una rimessa dal fondo, con la squadra in attacco a effettuarle per prima e quella in difesa a
prendere - di conseguenza - le opportune contromisure.
Ok, l'azione ormai impostata. Bisogna concluderla, per. Gi, il tiro. Ed arriviamo a quella strana linea sulla trequarti che spesso ha confuso i neofiti del Subbuteo. Quella, piazzata ad una trentina di centimetri dalla porta, la linea di tiro: si pu provare la conclusione (con qualunque omino si desideri: date un'occhiata
su youtube e troverete difensori capaci di andare in gol arrivando direttamente dalla propria area...) solo se il pallone interamente al di l. Per parare, mano
sull'asticella che regge il portiere e riflessi ben allenati. Pi o meno, tutto. A questo punto s, la palla passa a voi.
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3 / febbraio 2012
hi ha avuto la fortuna
di essere stato
bambino nei primi
anni 70 lo conosce
bene, chi bambino
adesso ne ha sentito
parlare, entrambi si
possono ritrovare
faccia a faccia sul
terreno di gioco, per
cimentarsi in una
sfida alla pari. Stiamo
parlando di lui, del Subbuteo, il famoso gioco
di calcio in punta di dito che solo definire
gioco riduttivo per un sacco di buoni
motivi. Lhobby per eccellenza, non di fatto,
ma di nome.
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LONDRA | 1978
I tempi doro del Subbuteo: Andrea Piccaluga (sulla destra, con la coppa in mano) dopo il Mondiale Juniores conquistato a Wembley
Adolph, i Mondiali:
Zeugo
[ federico pastore ]
E lungo lo strascico storico che
conduce alla nascita del Subbuteo. In
gran parte dei casi, versione questa
ormai accettata dagli appassionati
e dunque fissata nellimmaginario
collettivo, linvenzione del gioco
attribuita allinglese Peter Adolph,
che effettivamente - questo un
dato certo - ha fornito il nome al
gioco. Subbuteo proviene dal nome
latino del falco lodolaio (appunto
Falco Subbuteo, sui testi specializzati). Essendo Adolph ornitologo ed
essendo il falco lodolaio particolarmente veloce e preciso nel catturare
la preda, colui che oggi indicato
come il grande padre del Subbuteo
pens di battezzare in questo modo
una creatura in realt gi esistente
nella cultura inglese.
Trova collocazione a fine Ottocento
la notizia che sulle navi battenti
bandiera britannica, alcuni marinai si
fossero industriati a realizzare figurine
di piombo, rappresentati calciatori.
Non potendo essi giocare il football
sul ponte, pensarono di adattarlo
in uno spazio ridotto. Una sorta di
simulazione. Certo non perfezionata,
ma una specie di preistorico antenato del punta di dito amatissimo in
Italia e allestero. Intuizione, quella
dei marinai, ripresa negli anni 20 (o
30, qui ci sono versioni discordanti)
da W. L. Keelings, anche lui inglese.
Keelings chiam il gioco New Footy,
realizzando i calciatori con cartone
laccato, su una base semisferica. Il
problema di questa sorta di versione
beta del Subbuteo era uno in
particolare. Gli omini non facevano
tanta strada sul pitch e soprattutto
non potevano essere spostati dalla
loro posizione iniziale. Per esempio, se
uno faceva lala destra, restava sempre
Peter Adolph.
Con lavvento dei videogames e dei
primi personal computer, il mondo
degli adolescenti cambia radicalmente.
Lamericana Hasbro non lo capisce
e sbaglia i tempi. Compra Subbuteo
nel 1996 da Weddingtons e a fine
1999 annuncia che interromper la
produzione delle squadre e di tutto
il materiale, non sussistendo pi la
convenienza domanda-offerta. Il 2001
un anno tragico per gli appassionati.
Hasbro inizialmente sembra tornare
sui suoi passi, ricominciando a produrre qualche pezzo, ma a maggio
arriva la parola fine sullesperienza
gestita dagli americani. La grande
diffusione di Subbuteo finisce qui,
anche se a guardar bene, era gi
finita nel 1996, quando Hasbro
acquist un gioco che non poteva
reggere il confronto con la emergente, dirompente ed inarrestabile
introduzione dei videogames.
Il mondo cambia, Hasbro ci perde
un sacco di soldi e allora il Subbuteo
torna da dove partito. Dalle navi,
cio da Genova, e dalla passione di
chi ama costruire con le proprie mani
i suoi divertimenti. I figli dello storico
distributore italiano Edilio Parodi azienda genovesissima, con sede
attualmente a Manesseno -, per anni
e anni leader in Italia, lanciano il
marchio Zeugo a met anni 2000.
Zeugo, che in dialetto genovese significa gioco, riprende le figure degli anni
70, le pi amate e le meglio performanti. I giocatori, quelli umani, per,
sono sempre meno, tutti con qualche
capello grigio. E tra i giovanissimi, c
ben poco ricambio. Il Subbuteo morir
con la generazione che aveva 14 anni
nel 1994? Difficile dirlo qui.
I tornei ufficiali
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Il
distributore
Undici tappi
e una pallina: tutto
cominci cos
di Michele Cammarere
Per qualche tempo si, visto che la ditta genovese non tir fuori nulla.
Poi, un giorno, mio padre lesse un annuncio su una rivista inglese
che vendeva questo gioco, Subbuteo, era un annuncio piccolino, lo
ricordo ancora. Vedendo che si trattava di un gioco di calcio gli scrisse.
Ricordo benissimo il momento in cui mio padre arriv tutto trafelato
nella nostra casa di Gavi, era estate, con il pacco appena arrivato.
Vi ci buttaste a capofitto, immagino.
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In Italia siamo stati quelli che ci hanno creduto di pi. Mio padre per
gli appassionati ha fatto un lavoro incredibile. Aveva creato una rete di
rapporti con i club, tutti scrivevano a noi e lui li metteva in contatto.
Senza distinzioni: nord, sud, cercava di far giocare tutti. E ci riusciva.
Arriv
un inglese,
speravamo
ci spiegasse
le regole:
eravamo gi pi
esperti di lui...
Zeugo
il gioco perfetto.
Performante,
curato. Ma
oggi difficile
vendere un
prodotto cos
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LONDRA | 1977
Foto dall'album dei ricordi
della famiglia Parodi:
Giovanni Battista (a destra)
a Wembley con Kevin Keegan
(secondo da sinistra)
GENOVA | 1984
Nella foto grande,
Arturo Parodi impegnato
in una sfida al tavolo
da Subbuteo contro
Bobby Charlton
Dopo tantissimi problemi legali con Hasbro, che aveva iniziato una
produzione massiccia del Subbuteo, ribadisco, senza nessuna cura
per il gioco, noi iniziammo a produrre Zeugo, che era, per noi il gioco
di calcio da tavolo perfetto: fatto bene, performante, un gioco fatto
per divertirsi. Subbuteo veniva prodotto in serie, stampato, dipinto
dalle macchine, senza nessuna cura per la giocabilit. Lamarezza sta
nel fatto che i commercianti, compresi quelli genovesi, sceglievano
di vendere Subbuteo, per il nome e per il prezzo pi competitivo del
nostro, nonostante fosse il nostro il gioco migliore. Non c pi cura
per il prodotto per quello che riguarda queste grosse ditte. Si torna al
problema di fondo, i piccoli non sono in condizione di competere con
i grandi, loro hanno soldi, pubblicit, potere economico e persuasivo.
I negozi chiudono, rimane solo la grande distribuzione, che vende il
prodotto del grosso produttore.
Un po di amarezza per come finita la storia con Subbuteo
palpabile. Daltronde Edilio Parodi e tutti i suoi collaboratori sono stati
davvero fondamentali per la diffusione, il miglioramento, e lingresso
di Subbuteo nel mito. Un gioco importante, che grazie a questa ditta di
gente seria ma soprattutto appassionata potuto diventare quello che
stato, e sar per sempre nellimmaginario di tutti: un gioco mitico,
che ha fatto innamorare milioni di persone in tutto il mondo.
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Il
circolo
e la rincorsa del
Cts Genova
alla promozione
Cose che forse gli adolescenti di oggi non possono capire, come
quando gli stessi ragazzi degli anni Ottanta o Novanta sentivano
i nonni raccontare dei giochi spartani della loro infanzia, o anche
peggio, di quando a 20 anni erano gi in guerra. Invece di giocare con
gli amici. Stesso effetto nei giovani di oggi, probabilmente. Abituati
a divertimenti molto pi plug and play, molto pi diretti, veloci
nellavvicinamento, nel consumo. E nella dimenticanza. Forse meno
legati ad ingegno e senso pratico. Senza dubbio, meno romantici. Si
parla, naturalmente, dei videogiochi. Nominarli ad un subbuteista
come Enzo De Bastiani come bestemmiare in chiesa. De Bastiani sa
cosa il movimento videoludico ha fatto al Subbuteo e che cosa ancora
gli sta facendo. Ne ha ucciso il settore giovanile - dice il presidente
del Cts Genova -, lho visto con i miei occhi seguendo il club, che
ho fondato qui a Genova nel 2007. Non c niente da fare, qualcuno
eravamo riusciti ad introdurlo, intendo juniores sotto i 14 anni, ma poi
di f. past.
si sono persi tutti. Vedo purtroppo che anche negli altri club si fa una
fatica matta per tenere in piedi un settore giovanile ormai pressocch
inesistente.
All'inseguimento di Sanremo e La Spezia
che tanti campioni e tanti titoli ha regalato nel corso degli anni.
Purtroppo, verso il 2000 circa, si chiuso quel fantastico ciclo
e con fatica, adesso, stiamo cercando di recuperare la storia.
Abbiamo in squadra una vecchia gloria come Valentino Spagnolo,
certamente il pi forte giocatore ligure, vincitore dello Scudetto,
di vari titoli regionali e di un Campionato Italiano. Poi, ci sono
parecchi talenti diciamo pure emergenti, ragazzi di 30 o 40 anni che
hanno voglia di fare bene e provare a vincere qualcosa. Per questo
ho ragionato sulla chiusura del club, diciamo su un numero basso di
persone che potesse essere il pi competitivo possibile. In Liguria
siamo i pi giovani, i club di La Spezia e Sanremo iniziano a patire
la situazione, perch stiamo andando a prenderli, nonostante siamo
attivi da pochi anni.
Oggi si gioca a Calcio Tavolo
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3 / febbraio 2012
CTS GENOVA
Tre foto di gruppo per i ragazzi del Cts: nelle due sotto,
sempre al centro, la vecchia gloria Valentino Spagnolo
insieme al presidente Enzo De Bastiani (foto Luca Rajna)
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Il
giocatore
Subbuteo
di f. past.
Qualcuno forse ricorda il film Tin Cup, con Kevin Costner. Quando
allultima buca il golfista impersonato da Costner tenta un colpo
impossibile, finendo in acqua. E ci riprova fino a perdere tutto il
Il 2000 lultimo anno di successi per Conti, che vince il suo secondo
espoire, dopo la partecipazione del 1999 agli europei di Rotterdam.
Non particolarmente fortunata. Giocammo sia a squadre che in
singolo - ricorda -, ho ancora la maglia della nazionale a casa,
naturalmente. Perdemmo contro il Belgio e io persi anche in singolo.
Ricordo una fortissima giocatrice belga, lunica donna contro cui
Il Guerin
Subbuteo era
sentitissimo.
Ho perso
in finale, il mio
rimpianto
pi grande
Cos Conti esce da vincente, senza essersi per mai realmente misurato
in un mondo seniores che non lo vedeva pi stella. Il ragazzo di
Oregina non ne aveva pi voglia. Cos almeno dice lui. Gli restano
gli amici, i ricordi, le coppe ed una vhs molto speciale. Levento
Subbuteo girato a San Marino con Antonio Cabrini - ride -, s, fu
una giornata molto divertente. Credo fosse allinterno di un Milan
Camp o una cosa del genere. Restammo l una settimana. Io andai
gi con Alberto Villa, che era presidente fondatore dellAicat e mi
aveva portato l perch ero il campione juniores. Villa quello che ha
creduto di pi nella promozione del Subbuteo, in assoluto. Avevo 14
o 15 anni, non ricordo bene. Non eravamo preparati alle telecamere,
alle luci, alla regia. Inventavamo i testi e Cabrini sbagliava sempre le
battute. Io me la cavai discretamente, feci i colpi che dovevo fare e
la cassetta fin nelle scatole del gioco, del Subbuteo. E nellarmadio
di Conti, insieme a tutta lattrezzatura, che ormai non esce di l da un
pezzo. Chiss se un giorno lex campione italiano ci ripenser. Non
so se ora sarei pi allaltezza, dovrei giocare e vedere. Di sicuro, se
ricominciassi, non potrei pi usare la mia Argentina All Stars. Quella
squadra ha vinto tutto, posso giocarci solo a casa di qualche giocatore,
in amichevole. Serate di livello e di ricordi. Se rientrassi, dovrei farlo
con una squadra nuova. Quel tempo finito.
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1 3/ /novembre
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Cinema > Un
di Federico Pastore
un luogo segreto,
dove respira un sogno,
un sogno che non da
nessuna parte, eppure .
Eutopia - buon luogo. Outopia
- nessun luogo. Subbuteopia.
Un progetto che rende corpo
il respiro e dal luogo segreto,
lo conduce dove le persone lo
possano vedere. Al cinema e sui
supporti dvd.
Lidea e i fondi
Subbuteopia nasce dallidea
Si parla naturalmente
dellornitologo Peter Adolph, il
grande pap di Subbuteo, con
interviste ad amici e conoscenti
e riprese realizzate a Longton
Road, il paesino inglese da cui
tutto partito alla fine degli
anni Sessanta. Poi, le curiosit
sul movimento sia passato
che moderno, con interviste
a personaggi di spicco del
Subbuteo di casa nostra, come
i fratelli Giovanni Battista ed
Arturo Parodi, figli del primo e
pi grande importatore italiano
di Subbuteo, Edilio Parodi,
famosissimo tra gli amanti
di questo gioco. Oppure al
campione del mondo Juniores
del 1978, il pisano (dadozione,
i natali sono genovesi) Andrea
Piccaluga, che a Londra proprio
nel 78 batt 3-0 il tedesco Dirk
Barwald, diventando il primo
italiano a fregiarsi della corona
iridata (e di unassicurazione
milionaria per il proprio dito).
Impresa riuscita poi nel 1982
anche a Renzo Frignani, sempre
contro un tedesco, Horst
Becker, ma questa volta nella
categoria Seniores.
Davide contro Golia
Subbuteopia non per solo
PIERR NOSARI
Regista e autore
ENRICO FONTANELLI
Autore
Con questo
documentario
spero di portare
fortuna
allAtalanta
Le
ANDREA DALPIAN
Direttore della fotografia
Giocavo
a Subbuteo
da solo. Il campo
era disegnato
sopra una tenda
Mai giocato.
Ma questa
potrebbe
essere la volta
che comincio
GIUSI SANTORO
Produttore Pop Cult
Perdevo,
e non mi
divertivo. Ora
per s, che
mi diverto
2008
2007
2010
2010
Subbuteo
2006
Vite in punta
di dito
Storia illustrata
della nostalgia
Subbuteo...
o son desto?
Wembley
in una stanza
Flick about
(libro fotografico)
Charlotta Smeds - La
Smeds e una fotografa
(tanto brava quanto bella)
svedese che vive e lavora
a Roma, in Flick About
riuscita nellimpresa di
rendere una perfetta unione
tra fotografia e Subbuteo,
esaltando il gioco del cuore
come mai nessuno era riuscito finora.
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