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ma di indirizzo. Non un fatto personale - dice il capogruppo Giorgio Ciaccio ma di tenuta e di dignit delle istituzioni. C' una condanna definitiva che un
fatto grave e che incrina i criteri di trasparenza e imparzialit che tocca il
vertice pi alto dell'amministrazione. Il dibattito in Aula doveroso, anche se
Crocetta mi ha detto che in caso di rimozione della dirigente, era pronto a
nominarla assessore". A votare a favore dell'ammissibilita', oltre i dodici
deputati M5S, un deputato Mpa e cinque di Forza Italia.
"Immoralit e ingiustizia nel gesto dei parlamentari del Pd e dell'opposizione,
che si sono rifiutati di trattare la mozione di censura nei confronti del
Segretario generale di Palazzo d'Orleans, Patrizia Monterosso, condannata dalla
Corte dei conti, quando era a capo del dipartimento della Formazione
professionale. La Monterosso dovr risarcire all'erario 1 milione e 279 mila
euro. Oggi in Aula il Pd ha fortemente sostenuto il no dimostrando poca etica
su una questione che di etica non ha proprio nulla". A dirlo il deputato del
Pds-Mpa all'Ars, Giovanni Greco. "Una mozione - prosegue l'autonomista finora sommersa in fondo agli ordini del giorno dell'Ars e mai trattata. Ma che
di fronte a una condanna "in appello" non poteva essere ignorata
dall'Assemblea regionale. Mi auguro che la Monterosso comprenda la gravit
della vicenda e si dimetta al pi presto. Sarebbe un gesto pi dignitoso. Nel
frattempo - conclude Greco - ho invitato la presidenza dell'Assemblea a inviare
la relazione e gli atti prodotti alla Procura della Repubblica e alla Procura della
Corte dei Conti".
L'Ars dice no al referendum sulle trivellazioni. La Sicilia non far parte
delle Regioni italiane che propongono il referendum contro le trivellazioni
petrolifere. Questo proprio nel giorno in cui il voto positivo della Sardegna ha
fatto raggiungere il quorum minimo di consigli regionali per proporre il
referendum abrogativo delle norme nazionali che regolano le autorizzazioni e
gli espropri a scopo di prospezione per la ricerca e estrazione di idrocarburi nel
sottosuolo, previste
nello
"Sblocca
Italia"
e
nel
decreto
Sviluppo.L'Assemblea regionale non ha raggiunto il quorum di 46 voti
favorevoli (la maggioranza pi uno dei parlamentari, pari a 90) per i due
quesiti relativi all'art.38 dello "Sblocca Italia" e all'art.35 del decreto Sviluppo:
il primo ha ottenuto 38 voti favorevoli, 16 contrari e 2 astenuti; il secondo 32
favorevoli, 15 contrari e 2 astenuti. Un voto che arriva dopo le tante polemiche
sulle trivellazioni off shore nel Canale di Sicilia e una mozione votata proprio
dall'Ars. A pesare, a quanto sembra il voto contrario del Pd. Il referendum
abrogativo, comunque, ha raggiunto lo stesso la soglia minima di cinque
regioni che lo propongono. Oltre alla Sardegna hanno votato s la Basilicata,
Regione capofila, e successivamente Marche, Molise, Puglia e Sardegna. Prima
del 30 settembre, data entro la quale i quesiti dovranno essere depositati
presso gli uffici della Corte di Cassazione, si riuniranno anche i Consigli
regionali di Abruzzo, Veneto, Campania, Calabria, Liguria ed Umbria.
"Oggi stata scritta una brutta pagina della storia del Parlamento siciliano.
Contrari ed assenti dovranno rendere conto ai siciliani dell'isolamento della
nostra regione rispetto ad un tema delicatissimo come quello della difesa della
5di 33 AGGIORNATO AL 24 SETTEMBRE 2015
FONDI EXTRA
CONDANNATA
BUDGET:
ASSOLTO
LOMBARDO,
MONTEROSSO
http://gds.it/2015/07/21/formazione-dalla-corte-dei-conti-nuovacondanna-per-patrizia-monterosso-assolto-lombardo_385904/
CROCETTA: NON LICENZIER PATRIZIA MONTEROSSO
Viviamo in uno stato democratico o in uno stato dove non esistono garanzie?
Vogliamo distinguere il reato amministrativo dal reato penale? Non mi pare che
un presidente possa revocare un contratto sulla base di una condanna della
Corte dei Conti. Questo ci porrebbe di fronte a responsabilit civili inaudite e di
danni da risarcire. La Regione di fronte ad una responsabilit amministrativa di
un funzionario pu fare solo una cosa: pagare. Lo ha detto il presidente della
Regione siciliana, Crocetta rispondendo ai giornalisti allArs che gli chiedevano
se dopo la condanna del segretario generale della Regione Patrizia Monterosso
da parte della Corte dei conti sono previsti provvedimenti. Monterosso stata
condannata a pagare allerario 1,2 milioni di euro.
http://www.siciliainformazioni.com/173316/crocetta-non-licenziero-patrizia-monterosso
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HTTP://ISOLAPULITA.BLOGSPOT.IT/2015/09/CROCETTA-NOMINA-MARIELLA-LOBELLO-ALLE.HTML
http://isolapulita.blogspot.it/2015/05/blog-post_80.html
http://isolapulita.blogspot.it/2015/09/irsap-crocetta-nomina-alessandradi.html
generali-della-regione-illegittimi-la-sentenza-del-tar-sicilia-testo-integrale/),
il fatto che il ricorso respinto dei due dirigenti regionali non comportava
automaticamente che la nomina della dott.ssa Monterosso fosse legittima,
merito nel quale il Tar non entrato.
Probabilmente la materia ha attirato lattenzione da parte degli addetti ai
lavori, ma non certo dellopinione pubblica generalista che probabilmente ha
classificato la materia come beghe tra dirigenti aspiranti a un posto al sole!
In questi giorni in cui si parla di mancanza di opportunit di lavoro in Sicilia e
scelta obbligata ad abbandonarla alla ricerca di fortuna in altri lidi, i pi lontani
possibili, e in cui il Governo regionale va in fibrillazione per loramai famigerato
flop day del Piano Giovani Sicilia, la vicenda della dott.ssa Monterosso pu
gettare una nuova luce sulle possibilit di carriera di brillanti e capaci
professionisti che potrebbero ambire alle pi alte cariche della burocrazia
regionale (alle quali di norma si accede attraverso la strada del pubblico
concorso e comunque nel rispetto di specifiche normative) anche se maturano
la propria professionalit prevalentemente o totalmente all'ombra della
politica.
Ci sono infatti professionisti il cui curriculum vitae si compone di attivit legate
a incarichi negli uffici di diretta collaborazione dei componenti dei governi o
derivanti da nomine sempre su proposta di soggetti politici. Di norma, il
politico o il governante si dovrebbe avvalere di professionisti che, a
prescindere dalla componente anagrafica, dovrebbero avere una loro
professionalit, qualit per la quale se ne chiedono i servigi. Ma non sempre
cos e capita sovente in Sicilia che giovani professionisti con professionalit e
competenza ancora tutte da dimostrare vengano chiamati a far parte degli
uffici di gabinetto et similia e iniziano cos la loro carriera e la costruzione del
loro curriculum basato quasi esclusivamente su incarichi politici e che
schiuder loro sempre nuove vette professionali.
Oggi i curricula di esperti e consulenti, e non solo, sono pubblicati
obbligatoriamente sui siti web istituzionali e la loro consultazione
vivamente consigliata. Ma torniamo alla dott.ssa Monterosso.
La dott.ssa Monterosso possiede i requisiti di legge per ricoprire il suo attuale
incarico?
Qui non si tratta di capire se l'attuale Segretario generale della presidenza
della Regione in grado di assolvere lincarico a lei conferito, ma se possiede i
requisiti previsti dalla normativa vigente in materia di incarichi di livello
dirigenziale generale a soggetti esterni allAmministrazione regionale.
E bene ricordare, infatti, che la dott.ssa Monterosso non una dirigente a
tempo indeterminato dellAmministrazione regionale!
La dott.ssa Monterosso , da pi di 10 anni destinataria, di incarichi presso
uffici di diretta collaborazione dei vertici politici del Governo della Regione
siciliana e non solo.
Lesame del suo curriculum vitae non fa certo chiarezza sulla rispondenza dei
suoi titoli e della sua esperienza professionale ai requisiti previsti dalla
normativa vigente (avere espletato almeno 5 anni di lavoro in funzioni
dirigenziali), cos come non fa chiarezza la delibera della Giunta regionale n.
248 del 2012 nella quale se ne traccia un profilo professionale di grandissimo
spessore (che nessuno le nega), ma che per il raggiungimento del requisito dei
11di 33 AGGIORNATO AL 24 SETTEMBRE 2015
Per leggere il manifesto dellAssociazione vai sul link che segue: http://goo.gl/O1ySgL
http://palermo.meridionews.it/articolo/27979/inchiesta-vi-raccontiamo-come-ladottoressa-patrizia-monterosso-e-stata-nominata-segretario-generale-della-regione/
N. 01244/2014 REG.PROV.COLL.
N. 02026/2012 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
da:
contro
14di 33 AGGIORNATO AL 24 SETTEMBRE 2015
nei confronti di
Giuseppa Patrizia Monterosso, rappresentata e difesa dagli avv. Giovanni
Immordino, Giuseppe Immordino e Giuseppe Nicastro, con domicilio eletto
presso Giovanni Immordino in Palermo, via Libert, 171;
per l'annullamento
- quanto al ricorso principale del D.P. Reg. n. 5068 del 19 luglio 2012 con il quale, in esecuzione della
deliberazione della Giunta Regionale n. 248 del 13 luglio 2012, veniva conferito
lincarico di Segretario Generale della Presidenza della Regione alla dott.sa
Giuseppa PatriziaMonterosso, soggetto esterno allAmministrazione regionale,
per la durata di anni quattro.
- quanto ai motivi aggiunti
della delibera n. 49 del 5 febbraio 2013, con la quale la Giunta Regionale siciliana
conferma lincarico di Segretario Generale della Presidenza della Regione, sino alla
sua naturale scadenza, ex art. 9, comma 3, l. r. n.10 del 2000 in favore
di PatriziaMonterosso, gi conferitole con Decreto Presidente Regione n. 5068
del 19 luglio 2012.
Visti il ricorso, i motivi aggiunti e i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzione in giudizio della Presidenza della Regione Siciliana,
della
Giunta
di
Governo
della
Regione
Siciliana
di
Ribadivano
la
sussistenza
della
giurisdizione
riguardi tanto della Presidenza quanto della Giunta, non lascia dubbio alcuno in
merito alla volont dei ricorrenti di contestare ed ottenere lannullamento di
entrambi i provvedimenti.
La parte in fatto, iniziale e descrittiva, d, infatti, conto anche del testo della
delibera di Giunta, i motivi in diritto sono proposti avverso il decreto e la
deliberazione, e nel corpo delle censure ci si riferisce sempre ai provvedimenti
impugnati dei quali, nelle conclusioni, si chiede lannullamento.
1.2. Cos precisato loggetto del giudizio e tenuto conto della concreta
formulazione della domanda, il Collegio ritiene che leccezione di carenza di
giurisdizione debba essere respinta, essendo la controversia radicata avanti al
giudice amministrativo legittimato in sede di riparto.
A sostegno dellassunto sufficiente richiamare la motivazione dellordinanza delle
Sezioni Unite, segnalata dalla stessa difesa della controinteressata nella memoria
conclusiva, ordinanza intervenuta su regolamento di giurisdizione promosso in un
analogo giudizio (il n. 926/10 R.G.), proposto proprio innanzi a questo Tar
sempre nei confronti, tra gli altri, dellaMonterosso.
Le Sezioni Unite, con linvocata ordinanza del 3 novembre 2011, esattamente la n.
22733 (non risultando corretto il numero citato nella sentenza n. 213/12, che ha
definito il giudizio n. 926/10 R.G. cit., riportata dalla controinteressata), hanno:
- riconosciuto che spettano alla giurisdizione generale di legittimit del giudice
amministrativo le controversie nelle quali, pur chiedendosi la rimozione del
provvedimento di conferimento di un incarico dirigenziale (e del relativo contratto
di lavoro), previa disapplicazione degli atti presupposti, la contestazione investa
direttamente il corretto esercizio del potere amministrativo mediante la deduzione
della non conformit a legge degli atti organizzativi, attraverso i quali le
amministrazioni pubbliche definiscono le linee fondamentali di organizzazione
degli uffici e i modi di conferimento della titolarit degli stessi;
19di 33 AGGIORNATO AL 24 SETTEMBRE 2015
entrambi in possesso dei requisiti necessari a ricoprire quel posto, mentre la difesa
della Monterosso assume che essi non avrebbero titolo, ai sensi della normativa
vigente (artt. 9, co. 4 e 8, l.r. n. 10/2000 e 11, co. 4 e 5, l.r. 20/03), ad assumere
lincarico di Segretario generale, essendo dirigenti di terza fascia. Per questo
motivo sarebbe ravvisabile una carenza dinteresse.
3.1. Rileva a tal proposito il Collegio che sebbene sia stata proprio la stessa Giunta,
nellatto impugnato, a scrutinare anche questa categoria di dirigenti, compresi i due
ricorrenti, scegliendo espressamente di effettuare una seconda ricognizione con
riferimento ai dirigenti anche di terza fascia, che abbiano ricoperto incarichi di
struttura di massima dimensione, sicch gli odierni ricorrenti sono stati parte del
procedimento, per altro non in loro ravvisabile la qualit di giusta parte cui
corrisponde linteresse sostanziale a ricorrere.
corretto, infatti, il rilievo della controinteressata, condiviso peraltro
espressamente dalla difesa dellamministrazione (sia pure con espresso riferimento
solo allart. 9, l.r. n. 10/00: vd. pag. 3 della memoria del 28 marzo 2013), secondo
cui la normativa regionale non consente laffidamento degli incarichi di dirigente
generale ai dirigenti di terza fascia.
3.2. Occorre dare rapidamente conto della normativa in questione.
Ai sensi dellart. 9, co. 4, l.r. n. 10/00 l'incarico di dirigente generale pu essere
conferito a dirigenti di prima fascia, e nel limite di un terzo, che pu essere
superato in caso di necessit di servizio e nel rispetto del limite numerico di cui alla
tabella A allegata alla presente legge, a dirigenti di seconda fascia ovvero a soggetti
di cui al comma 8, ossia a persone non dei ruoli dellAmministrazione.
Lart. 11 l.r n. 20/2003, contenente Misure urgenti per la funzionalit
dellAmministrazione regionale, dopo aver stabilito che lincarico di dirigente
generale poteva essere affidato a dirigenti di prima fascia o ad esterni (comma 4),
prevedeva al comma 5, nella sua originaria stesura, che Lincarico di dirigente
23di 33 AGGIORNATO AL 24 SETTEMBRE 2015
Linciso appartenenti alle altre due fasce veniva impugnato dal Commissario
dello Stato che rilevava come la previsione si porrebbe in contrasto con l'art. 97
della Costituzione sotto il profilo del buon andamento della pubblica
amministrazione, in quanto consentirebbe il conferimento delle funzioni di
dirigente generale anche ai dirigenti della c.d. "terza fascia" (i quali, prima
dell'entrata in vigore della L.R. 15 maggio 2000, n. 10, recante "Norme sulla
dirigenza e sui rapporti di impiego e di lavoro alle dipendenze della Regione
Siciliana. Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali. Istituzione dello
Sportello unico per le attivit produttive. Disposizioni in materia di protezione
civile. Norme in materia di pensionamento", svolgevano funzioni direttive e non
dirigenziali) senza alcuna verifica delle loro capacit professionali ed attitudinali in
relazione al nuovo incarico. Con ord. 28 aprile 2004, n. 131 la Corte
Costituzionale dichiarava cessata la materia del contendere, rilevando che dopo la
proposizione del ricorso, la legge approvata dall'Assemblea regionale siciliana il 13
novembre 2003 stata promulgata (L.R. 3 dicembre 2003, n. 20) con omissione
delle parti impugnate, sicch risulta preclusa la possibilit che sia conferita efficacia
alle disposizioni censurate.
3.2. Ne consegue che lart. 11, co. 5, l.r. n. 20/03, come promulgato e vigente,
privo di quellinciso, importa che lincarico di dirigente generale non pu essere
attribuito ai dirigenti di terza fascia, categoria avverso cui si incentravano
specificatamente i rilievi del Commissario.
N tale esegesi pu dirsi inficiata dallultimo periodo del co. 5, a sensi del quale
La distinzione in fasce non rileva ai soli fini del conferimento dell'incarico di cui
24di 33 AGGIORNATO AL 24 SETTEMBRE 2015
al presente comma, su cui si concentra la difesa dei ricorrenti (vd. pag. 23 della
memoria del 3 marzo 2014). In uninterpretazione logica complessiva della
disposizione, che tenga conto anche del suo iter, tale periodo pu riferirsi solo ai
dirigenti di prima e seconda fascia, questultimi non incisi dallintervento del
Commissario dello Stato (anche se in effetti non pi contemplati espressamente
dal testo come promulgato, ma pur sempre menzionati nel co. 4 dellart. 9 l.r. n.
10/00), la cui posizione comunque non viene in rilievo nel caso in esame.
3.3. Il ricorso , quindi, inammissibile per carenza dinteresse, essendo stati i
ricorrenti, quali dirigenti di terza fascia, illegittimamente scrutinati e non potendo
aspirare, neanche in caso di riedizione del potere, al conseguimento dellincarico
per il quale vertenza.
3.4. Siffatta inammissibilit colpisce ovviamente non solo la pretesa impugnatoria,
ma anche quella risarcitoria, che peraltro sarebbe gi tendenzialmente
incompatibile con la domanda di annullamento cos come articolata.
Ed infatti, per un verso, lannullamento dellatto presupposto, supportato da un
preteso interesse solo oppositivo, si sarebbe posto gi come integralmente
satisfattivo della pretesa, giacch lamministrazione avrebbe dovuto rinnovare la
procedura conformandosi alle prescrizioni contenute in sentenza; per altro verso
poi, i due ricorrenti, quali dirigenti di terza fascia, non hanno titolo a lamentare
danni risarcibili, quali perdita di chance o danni allimmagine (in ipotesi neppure in
via autonoma, se pure la domanda di annullamento la si volesse qualificare
subordinatamente come mera domanda di accertamento dellillegittimit dei
provvedimenti impugnati), non potendo in ogni caso aspirare allincarico di
Segretario generale.
Per tutto quanto esposto il ricorso , nel suo complesso, inammissibile.
4. Il collegio ritiene opportuno dar conto anche di unaltra eccezione di
inammissibilit, connessa alla irrituale notificazione dei motivi aggiunti, che viene
25di 33 AGGIORNATO AL 24 SETTEMBRE 2015
esaminata per la sua stretta correlazione con il percorso argomentativo sin qui
svolto.
4.1. Col ricorso principale stato chiesto di annullare i provvedimenti impugnati
e condannare i convenuti al risarcimento dei danni morali e di perdita di chance in
favore dei ricorrenti. I due ricorrenti hanno cio fatto leva sullo strumento
impugnatorio, supportato dallinteresse strumentale e oppositivo di cui si detto,
unendovi una domanda risarcitoria.
Analoghe richieste hanno poi svolto coi motivi aggiunti, aventi ad oggetto la
deliberazione della Giunta Regionale n. 49 del 5 febbraio 2013, adottata dal neo
eletto Presidente della Regione ai sensi dellart. 9, co. 3, l.r. n. 10/00, di conferma
dellincarico gi conferito alla dott.ssa Monterosso con deliberazione n. 248/12.
Anche rispetto ad essa i ricorrenti, coi motivi aggiunti, hanno manifestato il
proprio interesse oppositivo, specificando che la conferma del predetto incarico,
quale atto consequenziale degli atti presupposti impugnati con il ricorso
introduttivo, deve essere annullato congiuntamente a questi, con richiesta di
risarcimento dei danni.
4.2. Il ricorso per motivi aggiunti non stato per introdotto ritualmente, essendo
stato notificato personalmente alla controinteressata anzich presso il procuratore
costituito, come invece prescritto dal comb. disp. artt. 43, co. 2, c.p.a. e 170 c.p.c..
La controinteressata non si costituita avverso il nuovo ricorso, limitandosi nella
memoria sul ricorso principale, predisposta in vista delludienza pubblica, ad
evidenziare lirritualit della notificazione, senza accettare il contraddittorio, il che
esclude che latto abbia comunque raggiunto lo scopo cui era diretto.
vero che, secondo una condivisibile esegesi, nel processo amministrativo, ed in
particolare nel rito ordinario, a tale irritualit non consegue necessariamente
linammissibilit dei motivi aggiunti.
26di 33 AGGIORNATO AL 24 SETTEMBRE 2015
Considerato che la domanda nuova potrebbe essere proposta anche con ricorso
separato, notificato evidentemente alla parte personalmente, e potendo poi il
giudice provvedere alla riunione dei ricorsi ai sensi dellart. 70 c.p.a. (art. 43, co. 3,
c.p.a.), risulterebbe illogico dichiarare inammissibile un ricorso che, se proposto in
via autonoma, poteva essere riunito e deciso con un'unica sentenza, con un esito,
dunque, sostanzialmente analogo a quello che si realizza, in termini di
concentrazione processuale, con la proposizione di motivi aggiunti.
Ne consegue che il ricorso per motivi aggiunti potrebbe andare indenne dalla
sanzione dellinammissibilit per omessa notifica al procuratore costituito, solo ove
presenti i requisiti per essere considerato quale autonomo gravame, spettando
sempre al giudice la qualificazione dellazione (cfr. art. 32 c.p.a.).
Tali requisiti non sono per ravvisabili nel caso di specie: il ricorso per motivi
aggiunti strutturato come puramente accessorio ed incidentale, articolato con un
generico richiamo al contenuto del ricorso originario. Mancando di unesposizione
sommaria dei fatti, ma soprattutto di motivi specifici di doglianza, esso, in base al
disposto dellart. 40 c.p.a., inammissibile (pure) come ricorso autonomo.
4.3. N si aggiunge per completezza espositiva, nulla avendo sul punto dedotto la
difesa di parte ricorrente si pu ipotizzare la natura di atto consequenziale o
meramente confermativo della nuova delibera di Giunta, sicch potrebbe
sostenersi che limpugnativa avrebbe natura solo cautelativa e permanga (ove
esistente, il che si escluso) linteresse sotteso al ricorso principale, discendendo
dallannullamento della deliberazione con esso impugnata, come effetto
automatico, la caducazione della deliberazione assunta dalla nuova Giunta.
Proprio la speciale ratio sottesa allart. 9 l.r. 10/00 ed in particolare al co. 3, ossia il
complesso ed eccezionale sistema dello spoil system per i dirigenti delle strutture di
massima dimensione, con le peculiari valutazioni ad esso sottese, porta ad
27di 33 AGGIORNATO AL 24 SETTEMBRE 2015
N. 02730/2014 REG.PROV.COLL.
N. 03861/1994 REG.RIC.
28di 33 AGGIORNATO AL 24 SETTEMBRE 2015
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 3861 del 1994, proposto da:
Monterosso Vincenzo e riassunto, a seguito del suo decesso, dagli eredi. Rausa
Salvatrice, Monterosso Maria Elvira eMonterosso Patrizia, rappresentati e difesi
dagli avv. Antonio Vitale e, Katia Gloria, con domicilio eletto presso lo studio
dellavv. Cristina Gulisano in Catania, largo Bordighera, 23;
contro
Comune di Piazza Armerina (En), in persona del legale rappresentante p.t.
rappresentato e difeso dall'avv. Marcella Polizzotto, con domicilio eletto presso lo
studio dellavv. Gaetano Leo in Catania, piazza S.M. della Guardia, 28;
per l'accertamento
del diritto a percepire il trattamento retributivo nel periodo 1 luglio 1992- 13
aprile 1993 e conseguente condanna dell'Amministrazione.
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio di Comune di piazza Armerina (En);
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
29di 33 AGGIORNATO AL 24 SETTEMBRE 2015
signori
Rausa
Salvatrice, MonterossoMaria
Elvira
e Monterosso Patrizia, aventi causa del signor Monterosso Vincenzo che, fatte
proprie le ragioni dedotte in ricorso ne hanno chiesto laccoglimento.
Con Decreto Presidenziale n. 1177/14 stato revocato il precedente decreto di
perenzione n 3932/13 sulla scorta della dichiarazione di interesse ex art. 1 comma
2, all. 3 al c.p.a., notificata in data 4/02/2014 e successivamente depositata in
giudizio.
Con memoria depositata in data 15 luglio 2014, parte ricorrente ha ribadito le
richieste contenute in ricorso.
Alla Pubblica Udienza del 7ttobre 2014 la causa stata trattenuta per la decisione.
Tutto ci premesso in fatto, il Collegio rileva la fondatezza delle pretese di parte
ricorrente.
Il signor Monterosso Vincenzo stato posto in quiescenza al raggiungimento del
sessantacinquesimo anno det, malgrado lo stesso non avesse maturato, a quella
data, il periodo minimo richiesto per il conseguimento della pensione, ed avesse
proposto apposita istanza di permanenza in servizio fino alla maturazione di tale
minimo. Ci determina la violazione del dictum della Corte Costituzionale che con
la sent. n. 282 del 18/06/1981 ha dichiarato la illegittimit dellart. 4, I comma del
DPR 1092/1973 nella parte in cui non consentiva al personale la permanenza in
sevizio, fino al raggiungimento del numero minimo di anni per ottenere il
trattamento di quiescenza.
LAmministrazione
Comunale
ha
infatti
adottato
il
provvedimento
di