non riusciamo a comunicarle a dovere. Proprio questa estate accaduto qualcosa di simile ed io in questo autunno o deciso di trascrivere di quegli accadimenti, sia per non dimenticarli sia perch mi va semplicemente di farlo.
Notte di mezza estate
Quel giorno inizi come tanti, era una giornata soleggiante ed afosa, avevo lasciato il mio letto inzuppato di sudore e mi dirigevo verso la cucina intento a pensare al giorno prima. Avevo lo sguardo perso ed un piccolo sorriso mascherato dalla barba incolta, con uno sguardo privo di spirito mi guardai allo specchio; capelli sfatti ed occhi carichi di sonno, il naso chiuso dovuto allallergia e delle piccole chiazze dacqua nel lavabo. Mi prudeva una gamba, tastai e capii che qualche scellerata zanzara aveva deciso di nutrirsi durante la notte; avrei dovuto rammentare il termine nutrirsi nelle ore a venire ma preso da altre cose me ne dimenticai. Dopo una colazione ordinaria, dove per me ordinario significa quattro tazze di caff con il latte, ritornai nella mia camera, buia. Adoro stare al buio, o al massimo con una flebile luce che passa tra le serrande, mi d un senso di misterioso e di calore che mi permette di viaggiare con la fantasia in mondi diversi; verso lontane montagne o pianeti sconosciuti a salvar donzelle da draghi o semplicemente conoscere popoli da usanze diverse, il tutto accompagnato da un libro. Amo la serenit che mi comunica quella stanza poco illuminata che mi separa dal mondo e mi fa entrare in un mondo tutto mio, dove le regole le stabilisco io e dove posso imparare a conoscere me stesso. Quella giornata quindi inizi come tante, accesi il telefono ed iniziai a leggere le mail, i messaggi, i whatsapp ed altre mille mila notifiche, in parte sorridendo ed altre che non riscuotevano il mio interesse. Verso il mezzod mi giunse un messaggio da una fanciulla alla quale tenevo particolarmente, una persona che definire straordinaria sembrerebbe quasi sminuirla. Lessi il messaggio, con un sorriso sulle labbra e probabilmente uno sguardo da ebete, e le risposi con la foga che mi suscitava pensarla e vederla, quella ragazza senza rendersene conto aveva rapito il mio cuore e lo teneva in ostaggio chiss dove. Pranzai come mio solito, mi riposai dopo e continuammo a sentirci via messaggi, sembrava cos ordinario e le parole scendevano facili. Con costei, che conoscevo da un po di tempo, sin da subito fu facile comunicare e sin da subito fu facile sentirsi bene. Era tutto cos naturale e cos libero, forse gi allora avrei dovuto rendermi conto che mi piaceva, ma forse preso dai ricordi non osservai il mio cuore. Ma oramai il tempo dei ricordi era passato, ed il mio cuore era in sintonia con la mia mente riguardo ci che provavo, e ci che volevo fare con lei. Arriv la sera, era fresca anche se faceva caldo. La vidi da lontano ed iniziai a sorridere, ella aveva ed ha tuttoggi la capacit di farmi sorridere semplicemente con uno sguardo. Era incantevole con quel top e quella
gonna che le faceva risaltare le gambe slanciate e ben
allenate. Ma ci che pi mi piaceva di lei era quel suo sorriso e quella voce che usciva da quelle labbra, che era divertente e piena di spirito. Mi faceva sentire bene, e mi faceva sentire libero di sorridere ed esprimere me stesso, forse per questo che mi piaceva ancora di pi. Ci salutammo ed iniziammo ad incamminarci verso la citt limitrofa, che possedendo un porto, abbiamo ben pensato potesse essere un posto dove stare freschi cullati dalla brezza del mare. Beh, quel luogo era riccamente popolato e noi durante il percorso abbiamo parlato di tante cose, non ci vedevamo da quasi un mese e solo qualche giorno prima ci eravamo intravisti. Un mese prima le confessai quello che sentivo, ma sapevo in cuor mio che ci non sarebbe mai stato ricambiato perch era gi impegnata ed amava un ragazzo ben diverso da me; volendola dire tutta io non mi sono mai sentito allaltezza di nessuna ragazza, sono un ragazzo dallaspetto normale ma dalla mente anormale, nel senso che penso troppo e a volte risulto arrogante senza che me ne renda conto e sono anche logorroico. Come poteva una fanciulla cos di bello aspetto e dalla mente cos straordinaria potersi interessare a me? Come potevo avere una singola possibilit di riuscita con lei? Come poteva lasciare ci che sembrava luomo della sua vita per un ragazzo sfigato suo coetaneo? Questi ed altri mille pensieri mi attanagliavano in quel momento, ed anche ora che li sto trascrivendo ci penso Ci prendemmo una birra ed una pizza da una pizzeria li vicino, una cosa semplice e molto da ragazzi universitari, talmente semplice che tu apprezzasti particolarmente quella semplicit e quasi sembrava che uno ti avesse portato in chiss che ristorante a mangiare alta cucina. Sorridevi. Sorridevo. Mi innamoravo. Sentivo le tue parole come una musica che mi avvolgeva. Ci dirigemmo verso una panchina sita vicino ad una fontana, sembrava tutto cos bello. Ci fu qualche chiacchera di troppo e qualche tentativo maldestro, ma dopo poco ci trovammo labbra contro labbra, avvertivo la tua insicurezza e speravo di poterla dissolvere con la forza dei miei sentimenti. Ti guardai, mi dicesti di baciare piano; vero lammetto che sono un po veloce nel baciare, ma perch mi piaci cos tanto che non riesco a controllarmi, quasi impazzisco in quel momento. Continuammo a baciarci, anche sulla strada del ritorno e quella breve pausa prima di tornare in un luogo sicuro sembrava leternit, per entrambi che volevamo sentirci luno sullaltra, volevamo sentire parlare i nostri corpi guidati da quello che sentivamo. Ebbi la sensazione di piacerti, piacerti sul serio ed era la prima volta che davvero piacevo a qualcuno, che
davvero mi sentivo in sintonia con le sensazioni di
qualcuno. Non sei stato il mio primo bacio, ne sei stata la prima esperienza, ma in quel momento come se lo fossi stata perch con te era tutto diverso. Diverso. E una bella parola, a volte usata per giustificare una paura legata allignoranza, ma per me che sono uno studioso della vita il termine diverso coincide con ricchezza, ci che diverso ci arricchisce e tu mi hai arricchito in quel momento, mi hai fatto sentire la persona pi sicura al mondo, mi hai fatto sentire diverso. Mi piaceva e mi piace ancora sentire le tue labbra, sentire il tuo profumo e la tua voce; sentire i tuoi pensieri e potermici confrontare, ed imparare. In tutto il tempo che siamo stati assieme, come amici o semplici conoscenti, ho imparato tanto da te ed ancora tanto vorrei imparare, mi ha cambiato molto il conoscerti, mi ha fatto sentire una persona migliore e che poteva migliorare, hai contribuito anche tu a rendermi capace di credere in me stesso e mi hai reso davvero felice ogni volta che ero con te. Sembrano parole che tutti direbbero, ma anche io a volte cado nella banalit non sono sempre poco banale e profondo. In quel momento, forse presi dalla foga ci dirigemmo verso il molo solitario della nostra cittadina, vedemmo le stelle ed il mare increspato che rifletteva le luci lontane delle citt. Sembrava quasi che le stelle continuassero tra cielo e mare ed in quelloscurit illuminata ceravamo solo noi due. Ti guardavo. Ti consumavo con lo sguardo, non perdevo un tuo solo battito di ciglia ed inebriato dal tuo profumo a volte guardavo le stelle. Parlammo tutta la notte, fino a mattino successivo, e credo che se avessimo potuto e voluto avremmo visto anche lalba insieme. La tua pelle liscia, il tuo calore che mi riscaldava dentro. E nel mentre del baciarsi, le nostre mani ed i nostri corpi si abbracciavano alla ricerca di un modo di comunicare quella sintonia; o almeno penso che ci fosse. E nel mentre miravo le stelle mi venne un pensiero. Cosa lamore?, mi domandavo. Guardandoti forse lo capii e mi diedi una risposta. Lamore un istante tra il guardare le stelle e il sentire il sapore delle tue labbra. In quella notte, di cui non proseguir il racconto, imparai qualcosa che mi era sfuggito per tanto tempo, sar per questo che nonostante gli accadimenti successivi non riuscii mai ad essere arrabbiato con te, forse perch in ventanni mi hai insegnato pi tu in una notte che altre persone in tutto quellarco di tempo. Oggi, mentre scrivo questo racconto non nego di non pensarti e di guardarti da lontano. Ti ho rivista di recente ed eri stupenda come tuo solito, e solo vederti mi ha fatto sorridere e mi ha fatto un po riprendere dalle amarezze di questa estate. Non so se dirti Ti amo, ma forse una parola troppo pesante e carica di significato. Preferisco usare lespressione giapponese Suki desu che voglio rafforzare con Daisuki desu. Questo era il racconto di una notte di mezza estate.